Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 22 Dicembre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 31
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2013-03916
AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI CREMAZIONE.
Interventi

CASSIANI Luca (Consigliere f.f. di Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201303916/002,
presentata dal Consigliere Curto in data 14 giugno 2013, avente per oggetto:

"Affidamento del servizio di cremazione"

CASSIANI Luca (Consigliere f.f. di Presidente)
Questa proposta di deliberazione la trovate in Aula ex articolo n. 35 del Regolamento
del Consiglio Comunale. Sono stati presentati 14 emendamenti (quattro da parte del
Consigliere Araldi e dieci da parte del Consigliere Curto) e tre subemendamenti (da
parte del Consigliere Curto).
La parola al Consigliere Araldi.

ARALDI Andrea
Ritiro gli emendamenti che erano stati proposti in una fase precedente del confronto e
della discussione e che oggi sarebbero inutili.

CASSIANI Luca (Consigliere f.f. di Presidente)
Comunico al Consiglio Comunale che i quattro emendamenti presentati dal Consigliere
Araldi sono ritirati.
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Non ha citato la proposta di mozione collegata e non vorrei che sfuggisse ai Consiglieri.

CASSIANI Luca (Consigliere f.f. di Presidente)
Ha fatto bene a ricordarlo; si tratta della proposta di mozione n. mecc. 201407208/002,
presentata dai Consiglieri Viale, Bertola, Cervetti, Trombotto, Cuntrò e Laterza in data
22 dicembre 2014, avente per oggetto: "Accompagnamento alla deliberazione (mecc.
201303916/002) 'Affidamento del servizio di cremazione' - Dispersione delle ceneri sul
territorio cittadino al di fuori dei cimiteri'. Anche a questa proposta di mozione è stato
presentato un emendamento e ovviamente la discussione dei due atti avviene
congiuntamente.
La parola, per l'illustrazione della proposta di deliberazione, al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Credo che sia giusto, prima di illustrare l'atto, raccontarne la storia.
Questa proposta di deliberazione è stata presentata al Consiglio Comunale di Torino nel
mese di marzo del 2013, ormai 19 mesi fa, dal proponente, partendo da un'analisi dei
dati e della situazione che riguardava il Servizio Pubblico Locale di cremazione.
Ritengo che sia necessario e, anzi, doveroso partire da qui.
Oggi ci troviamo a discutere - perché credo che valga la pena fare una discussione
franca - in Consiglio Comunale (a quanto mi risulta, per la prima volta in questa tornata
amministrativa e credo con pochissimi inediti nel passato) una proposta di deliberazione
di iniziativa consiliare e, contemporaneamente, una proposta di deliberazione della
Giunta Comunale con lo stesso oggetto.
In Italia, la cremazione ha una storia che merita di essere ricordata. In diverse città
italiane, alla fine del 1800, movimenti cremazionistici, solitamente legati a presidi di
laicità e spesso legati a scuole e a logge massoniche, aprivano esperienze di cremazione
in giro per il nostro Paese. Torino, Firenze, Bologna e Milano sono state le prime città
in cui è nato un servizio di cremazione; in realtà, sono state le città che riconoscevano a
quelle esperienze cremazionistiche il diritto di stare dentro un'area fondamentale come
quella cimiteriale.
È del 1864 la concessione della città di Torino e, sostanzialmente, sono di quegli anni
quelle delle città di Bologna, di Firenze e di Milano. Nascevano così la SOCREM
Torino, Bologna, Firenze e Milano.
Nel 1934 il Legislatore, per la prima volta, con il Decreto Regio sulla pubblica sanità
riconosceva l'esperienza cremazionistica, indicando ai Comuni la necessità di
individuare all'interno delle aree cimiteriali delle aree per realizzare la cremazione. Era
un enorme passo in avanti e a questa cultura veniva data la possibilità di ricevere delle
aree di Demanio pubblico, come l'area dei cimiteri.
Nel 1974 la Città di Torino, dopo la convenzione del 1886, decide di dare alla
SOCREM Torino una seconda porzione di area cimiteriale di 4.000 metri quadrati per
oltre 90 anni, quindi un periodo molto lungo, sulla quale costruirà, così come sulla
prima, delle strutture importanti atte ai servizi di cremazione. È un servizio che, in
questi anni, è stato da tutti riconosciuto unanimemente come un servizio di qualità e,
soprattutto, non solo improntato ad un servizio puramente funebre, ma una vera cultura
del ricordo attraverso la trasformazione del corpo in cenere.
Per questa ragione, nel 1987 la Città di Torino ha riconosciuto il servizio di cremazione,
perché, per la prima volta nel 1984, il Legislatore aveva individuato il Servizio Pubblico
della cremazione.
Poi, nel 1994, la Città di Torino ha individuato una concessione ventennale, che scade
proprio quest'anno, con la quale ha indicato SOCREM come esecutore del Servizio
Pubblico Locale di cremazione.
Nel 1997, il Legislatore ha immaginato la gratuità per il servizio di cremazione,
codificandolo poi nel 2001 e facendo, per questo, un mezzo passo indietro, perché si è
reso conto che la pratica cremazionistica stava esplodendo nell'uso delle persone e
quindi le cremazioni, diciamo la tradizione e la possibilità, aumentavano decisamente e
superavano le inumazioni. Nel 1963 la Chiesa Cattolica ha sdoganato la pratica
cremazionistica rispetto al culto cattolico.
Nel 2001, con la Legge n. 130, all'articolo n. 6, comma 2, il Legislatore dice che i
crematori sono gestiti dai Comuni, secondo i dettami del Diritto europeo e del T.U.E.L..
Di fatto, da quel momento veniva a decadere il Regio Decreto che indicava ai Comuni
la necessità di dare porzioni di area cimiteriale alle esperienze cremazionistiche. Per
capirci, questo va ricordato e sottolineato perché è importante nella discussione di oggi,
in quanto da quel momento il Legislatore intendeva subordinare la concessione del
servizio alla concessione patrimoniale.
Mentre in tutte le città d'Italia (prima Milano e, poi, Roma e Bologna) si assisteva ad
una progressiva trasformazione del servizio di cremazione (perché chi lo aveva gestito
fin lì veniva sostituito in forme e modalità differenti, ma all'interno del Diritto europeo),
a Torino le cose andavano diversamente. Mentre a Roma, per esempio, subentrava
l'AMA, a Bologna veniva indennizzata la SOCREM ed interveniva Hera ed a Milano lo
gestiva direttamente il Comune di Milano, nel 2006, nonostante un parere dell'avvocato
Gallo che considerava decaduta la concessione patrimoniale con SOCREM ed un parere
dell'Agenzia per i Servizi Pubblici Locali, il Consiglio Comunale di Torino prorogava
per tre anni il servizio in capo alla SOCREM.
Sarebbe interessante, vedremo se avremo tempo, rileggere una parte degli interventi di
quel giorno, perché alcuni dei protagonisti di allora sono ancora i protagonisti di oggi,
in particolare il Vicesindaco Dealessandri che, in quella sede, disse: "Questa è l'ultima
volta che potremo prorogare in queste forme il servizio di cremazione", tant'è vero che,
nel 2010, alla scadenza del triennio (più qualcosa), la Giunta Comunale si riunì
individuando una deliberazione che, nella forma e nei modi, ricorda incredibilmente la
proposta che facciamo oggi al Consiglio Comunale; cioè la Giunta Comunale diceva,
secondo i dettami del T.U.E.L., di mandare a bando il servizio ed il vincitore avrebbe
indennizzato la SOCREM gestendo gli impianti.
È impressionante vedere come quella deliberazione, che nell'ultima riga recitava:
"Nelle more della procedura si dà mandato alla SOCREM di continuare la gestione del
Servizio Pubblico Locale", resterà lettera morta e non sarà mai trasmessa al Consiglio
Comunale. Si darà attuazione alla parte che prevedeva la proroga della proroga, ma non
si darà mai attuazione a quello che era l'oggetto della deliberazione, cioè l'affidamento
in gara del servizio di cremazione.
Si compirà così un fatto particolare: mentre nel Cimitero Monumentale di Torino agisce
una società chiamata AFC, sottoposta al controllo della Città di Torino e che versa un
canone di 1,4 milioni di Euro alla Città, contemporaneamente, da dopo l'introduzione
del Diritto europeo, interverrà una società privata, ancorché un ente morale, che però si
doterà negli anni di una società commerciale strumentale denominata SOCREM S.r.l.,
che svolgerà un Servizio Pubblico Locale al di fuori del Diritto europeo, senza alcuna
procedura di evidenza pubblica, senza versare un canone alla Città di Torino ed
applicando il massimo della tariffa prevista dalla normativa. Non resterà molto del
contratto di servizio firmato nel 2007, che sanciva un Servizio Pubblico Locale.
Oggi ci troviamo qui a dover prendere una decisione importante, qualcuno l'ha definita
una decisione storica dopo 130 anni. Credo - e voglio darne atto alla Giunta Comunale -
che Giunta e Consiglio siano d'accordo e convinte sul fatto che, da questo punto di
vista, siamo ad un punto di non ritorno, cioè che non si possa continuare a prorogare ed
a mantenere lo status quo. Dall'altra parte, credo però che si debbano evidenziare alcuni
fatti e soprattutto che si debba cominciare a ragionare su qual è la proposta contenuta in
questo atto. La proposta di deliberazione, che fu presentata nel marzo del 2013,
prevedeva il subentro al servizio SOCREM della gestione diretta in house della AFC.
Quella ipotesi è stata superata dagli emendamenti che, oggi, sono stati presentati e che
permettono alla proposta di deliberazione di avere il parere tecnico positivo e di
affrontare l'Aula con una proposta differente, sostanzialmente mandando a bando il
servizio e chiedendo a chi entrerà nel bando di indennizzare le strutture che sono state
realizzate dalla SOCREM in virtù di un diritto superficiale. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Questo lo dice la proposta di deliberazione e gli emendamenti:
mandare a gara il servizio ed il vincitore dovrà progressivamente indennizzare la
SOCREM. Ovviamente, bisognerà comprendere che cosa significa questo:
"indennizzare la SOCREM", che è oggetto di parte degli emendamenti e dei
subemendamenti. Bisognerà definire che cosa succederà con i lavoratori della
SOCREM e, per esempio, questo è oggetto di un subemendamento presentato proprio
oggi; in generale, è questa la strada.
Si tratta di una strada (lo voglio dire in fase di illustrazione, ma poi interverrò nella
replica, dopo aver ascoltato il dibattito) che è stata prevista in maniera molto simile
dall'Amministrazione Comunale di Firenze, che, nel 2011, intervenendo proprio su
questo argomento, fissava alcuni paletti: dare atto che il regime di gestione del Servizio
Pubblico di cremazione in essere nel Comune di Firenze rientra nella casistica
dell'articolo 26 bis e, conseguentemente, la suddetta gestione da parte di SOCREM è
cessata ope legis al 31 dicembre 2010; dare atto che, per le ragioni riportate nella parte
narrativa, il suddetto servizio è intrinsecamente incompatibile con una pluralità di
gestori e ne è indispensabile invece una gestione esclusiva accentrata in un unico
soggetto, cui occorre affidare pertanto il servizio stesso; dare atto che il Comune di
Firenze ha già individuato, conformemente alla vigente normativa di settore, la forma di
gestione a regime del Servizio Pubblico di cremazione; dare mandato alla Direzione
Patrimonio di avviare le procedure per l'acquisizione per accessione al patrimonio
comunale del vecchio tempio crematorio di Firenze di proprietà superficiaria di
SOCREM.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La prego di concludere il suo intervento, Consigliere Curto.

CURTO Michele
Questo avveniva nel 2011, quando l'allora Sindaco di Firenze, Renzi, propose ed
ottenne l'approvazione del proprio Consiglio Comunale.
Credo che ciò che è stato fatto in tutta Italia possa essere fatto anche a Torino; non
capisco lo scandalo e, devo dire, in parte non capisco la discussione di questi giorni.
Ritengo che sia necessario concentrarsi sulla qualità del servizio, sulla capacità, sulla
competenza e sulla prospettiva che questo servizio può avere nel tempo. Da questo
punto di vista, sono stati interessanti gli emendamenti proposti dal Consigliere Araldi,
che mi sono permesso di fare miei in uno degli emendamenti, perché erano
fondamentali. Credo però che il dibattito che il Consiglio Comunale affronterà oggi sia
di estrema importanza.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Prima non ho capito, forse ero distratto: stiamo procedendo congiuntamente o
separatamente all'esame delle due proposte di deliberazione e della proposta di
mozione?

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Separatamente.

VIALE Silvio
Quindi, posso intervenire due volte, visto che sono due le proposte di deliberazione;
altrimenti, avendo presentato la proposta di mozione di accompagnamento ad entrambe
le proposte di deliberazione, vorrei capire semplicemente…

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Se me lo permette, le rispondo. Lei, inusualmente, ha presentato una proposta di
mozione di accompagnamento a due proposte di deliberazione.

VIALE Silvio
L'oggetto era lo stesso.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Perfetto, però sono due proposte di deliberazione diverse, per cui lei può intervenire su
una e sull'altra, come tutti gli altri Consiglieri. È chiaro che deve decidere lei dove
utilizzare il suo tempo: se intervenire per la prima e dire le stesse identiche cose per la
seconda.

VIALE Silvio
Quindi, posso intervenire due volte.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Interverrò brevemente su questa proposta di deliberazione per lasciare poi lo spazio…
Quanti minuti abbiamo a disposizione?

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Un Consigliere per Gruppo ha a disposizione 10 minuti.

TRONZANO Andrea
Lascerò poi lo spazio al mio intervento sulla proposta di deliberazione della Giunta, che
credo sia la meno peggio, ma, detto questo, non vuol dire che voterò a favore.
Il primo dato è che riconosco al Consigliere Curto un gran lavoro e la legittimità della
sua posizione; si tratta, naturalmente, della legittimità politica - non della legittimità
giurisprudenziale - di esprimere quello che ha espresso.
Adesso parlerò, sulla base di quello che ha detto il Consigliere Curto, anche ai miei
Colleghi dell'opposizione e ai Moderati, perché, all'interno di questo percorso, mai da
parte mia vi è stata la volontà di incidere sulle opinioni di chiunque, o di ciascuno, o di
alcuno, mettetela come volete.
Innanzitutto, parto dallo spauracchio delle logge massoniche, che, surrettiziamente, il
Consigliere Curto ha inserito all'inizio del suo discorso: "gestito dalle logge
massoniche". Ricordo, in primo luogo, che non sono massone, in secondo luogo, che la
Città di Torino utilizza gli asili notturni per il proprio servizio welfare e, inoltre, che non
si tratta di una battaglia fra la massoneria, per cui dobbiamo difenderla nei confronti
della Chiesa; è una battaglia tra chi vuole che l'iniziativa privata sia ancora patrimonio
di questo Comune e chi, invece, vuole che tutto sia pubblicizzato. Oggi è questa la
battaglia centrale, quindi pregherei tutti i Consiglieri di non farsi fuorviare da queste
carte lanciate sul tavolo a mo' di pensiero.
Per quanto riguarda il parere dell'avvocato Gallo, quando gli spiegarono che SOCREM
era proprietaria (proprietario privato ed investimenti privati) dei forni, lui non ha più
detto nulla; sostanzialmente, non voglio utilizzare un termine improprio, ha ritirato il
parere.
Infine, vorrei dire al Consigliere Curto che, per quanto mi consta, SOCREM, che voglio
difendere a spada tratta, non ha bisogno di elemosine, ma ha bisogno di vedere tutelati i
propri diritti. SOCREM ce la farà lo stesso, non è un problema di dipendenti o di altre
cose, perché è abituata a stare nel mercato. Il mercato (una parolaccia per alcuni) ha
determinato che SOCREM fosse quella che oggi gestisce in maniera autorevole ed
efficiente il servizio, per cui non ha bisogno di elemosine per quanto riguarda i
dipendenti o cose di questo genere.
Dopodiché, lo ricordo al Sindaco… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Poi
arriviamo a quello, Consigliere Sbriglio, cioè al monopolio, e, in questo caso, non
voglio parlare di monopolio, ma voglio parlare della proposta di deliberazione del
Consigliere Curto in maniera propria.
Ricordo al Sindaco e all'Assessore il secondo parere richiesto all'Antitrust, perché
oggettivamente la valutazione nel primo parere stava danneggiando degli interessi della
SOCREM, visto che non teneva conto di alcune questioni a seguito di una domanda
fuorviante fatta all'Antitrust. Nel secondo parere, l'Antitrust si guarda bene dal dire che
entra nel caso Torino. L'ultimo comma di pagina 1 dice: "Senza voler entrare nel merito
dei rapporti civilistici intercorrenti tra SOCREM ed il Comune, né nondimeno dei
rapporti tra i diritti reali - "diritti reali", parolaccia per chi oggi difende il MOI
occupato, eccetera - vantati da quest'ultima sulle aree e sugli impianti". L'Antitrust dice
questo.
A pagina 2, primo capoverso, l'Autorità si è limitata a prendere atto delle irregolarità di
questo rispetto ai modelli di gestione ammessi dall'ordinamento comunitario; pertanto è
questo il secondo parere che dà l'Antitrust.
La proposta di deliberazione del Consigliere Curto (lo dico ai Consiglieri che sono in
Aula), sostanzialmente non modificata da questi emendamenti a seguito dell'intervento
del Capogruppo Curto stesso, dice a pagina 12 che: "Al precedente gestore è
riconosciuto a carico del concessionario subentrante un indennizzo pari al valore (…)",
quindi manteniamo a posteriori l'indennizzo a favore di una società privata che ha
investito soldi privati per fare dei forni crematori e le diciamo: "Dopo, cara SOCREM,
prenderai i soldi".
A tal proposito ricordo a tutti i Consiglieri che il Regio Decreto n. 2578 del 1925 è
molto chiaro e lampante; sostanzialmente, dice che l'indennizzo deve essere dato
naturalmente prima e a seguito di tutta una serie di parametri. Pertanto, credo che votare
questa proposta di deliberazione, cari Consiglieri, significhi votare un esproprio e lo
confermo nonostante gli emendamenti volenterosi del Consigliere Curto.
Significa votare un esproprio, non significa votare una proposta di deliberazione per una
necessità; significa voler continuare a pubblicizzare, anzi, voler proseguire nell'opera di
pubblicizzazione dei Servizi Pubblici Locali, che parte, sempre legittimamente, dalla
super holding del Nord e continua adesso nella questione cimiteri, perché non vorrei
mai, ma lo dirò con più attenzione dopo, che anche in questo caso, prima o poi, IREN ci
mettesse il suo zampino.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Araldi.

ARALDI Andrea
Abbiamo discusso a lungo di questo tema, che è estremamente importante. Partirei dalla
considerazione che tutti riconosciamo, anche il Consigliere Curto, cioè che, fino ad
oggi, la SOCREM ha garantito un diritto dei cittadini e lo ho fatto con uno standard di
qualità assolutamente di primo livello. Consigliere Tronzano, nessuno (né da questa
parte, né, evidentemente, dall'altra) direi che mette in dubbio questo.
Tuttavia, si avverte sicuramente l'esigenza di comprendere la possibilità di ricorrere a
delle evidenze pubbliche per l'affidamento di questi servizi. Non conosco esattamente
l'aspetto giuridico, perché non sono un esperto ed ho difficoltà ad orientarmi tra le tesi
di tutti i diversi avvocati che sono stati citati negli ultimi 10 giorni, ma, al di là
dell'aspetto giuridico, non so se sia un obbligo, ma sicuramente va nella direzione che
vede l'evidenza pubblica come, da un lato, un esercizio di democrazia e, dall'altro lato,
di ricorso al mercato. Quindi, ha, di per sé, alcuni valori positivi.
Come dicevo, il quadro giuridico è estremamente complesso tra diritti patrimoniali,
diritti concessori e così via, e non credo che vi sia un'unicità di vedute. Parimenti, il
quadro economico-sociale contiene molti elementi contrastanti; abbiamo letto la bozza o
la proposta di deliberazione della Regione sul piano per i crematori e ci chiediamo se
esista un mercato o se, in realtà, questo non sia un mercato, ma qualcosa di diverso.
Il Piano Regionale per alcuni aspetti illumina, ma per altri non convince tutti in egual
misura, soprattutto sul tema della capacità dei forni crematori esistenti o futuri:
sicuramente, lascia dei dubbi anche il problema dell'estendibilità territoriale o meno del
servizio al di fuori della cinta daziaria, da un punto di vista di erogazione del servizio e
dal punto di vista economico.
La soluzione proposta dal Consigliere Curto prevede una forte compressione dei diritti
patrimoniali con evidenti rischi di contenzioso ed ha una sua logica, che si può
condividere o meno. L'altra soluzione che attualmente non stiamo trattando, ma che
evidentemente è stata evocata, vede un rischio giuridico molto più contenuto e
controllabile, oltre ad altri vantaggi, come, ad esempio, una maggiore estensione sul
territorio. Lo dico apertamente e voterò; non sono dell'opinione portata avanti dal
Consigliere Curto, però c'è una cosa di cui gli voglio dare atto, che, secondo me, è
fondamentale ed importante: gli devo dare atto che c'è stato un confronto concreto sul
merito, che ha avuto anche una lunga evoluzione - direi - fuori dagli schemi
ideologizzati e dai pregiudizi.
Quale che sia l'esito di questo confronto e di questi voti, ritengo che la Giunta, il
Consiglio Comunale e, in questo caso, il presentatore della proposta, il Consigliere
Curto, abbiano comunque agito in chiara buonafede, ognuno sulla base di convincimenti
evidentemente del tutto legittimi, avendo però tutti come unico principio il bene
pubblico e dei cittadini.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere La Ganga.

LA GANGA Giuseppe
Questa è una proposta di deliberazione importante al di là del suo contenuto, perché
trovo positivo che, ogni tanto, il Consiglio Comunale discuta e voti proposte di
deliberazione di iniziativa consiliare.
Sembra una cosa banale, ma non lo è, perché noi viviamo in un sistema in cui
l'assemblea è sostanzialmente un votificio, e io francamente, essendo stato da varie parti
della barricata, credo che, quando si è dalla parte della barricata dell'assemblea, non
essere un votificio sia una cosa positiva, al di là poi di come ciascuno di noi
evidentemente si esprimerà. Quindi, vorrei esprimere un apprezzamento al Consigliere
Curto per il lavoro serio ed argomentato che ha fatto.
Detto questo, sulla questione, francamente, il rischio di equivoci e di guerre ideologiche
c'è ed è assolutamente sbagliato. Io sono un fautore della cremazione dalle origini, non
ho alcun pregiudizio antimassonico, anzi. Pur tuttavia ritengo che, dopo un secolo e
mezzo, la SOCREM debba accettare che esiste una normativa di tipo europeo, che
impone che i Servizi Pubblici Locali - badate bene, prima la cremazione non era un
Servizio Pubblico Locale, lo è diventato per le battaglie che tutti quelli come me e tanti
altri hanno fatto in Parlamento o nel Paese - siano assoggettati alle regole che li
disciplinano.
Quindi, con il 31 dicembre di quest'anno si esaurisce l'estrema e ultima possibilità di
proseguire in una logica fuori dalle regole del mercato. Naturalmente, vorrei
raccomandare alla Giunta, se questa proposta di deliberazione venisse approvata, di
svolgere il suo ruolo in modo equilibrato e consapevole. Non stiamo parlando
dell'incenerimento dei rifiuti, stiamo parlando di materia delicata e sensibile e la
SOCREM ha fornito a questa Città un servizio di straordinaria qualità, anche per ciò che
attiene non solo gli aspetti tecnici, che sono ovviamente i più banali, ma per tutto ciò
che attiene al corredo intorno alla cremazione medesima, cioè l'accoglienza, l'ambiente,
il commiato, i luoghi in cui si svolgono questi eventi, ovviamente non piacevoli.
Quindi, nel momento in cui si dovesse procedere ad una gara, io chiedo che l'elemento
economico non sia l'elemento determinante o comunque unico in base al quale fare la
gara medesima, perché dobbiamo tenere conto della qualità del servizio che non è una
cosa in questa materia opzionale o trascurabile.
Aggiungo a coloro che si preoccupano di eventuali legittimi ricorsi, se la SOCREM
intendesse farli per lesione dei propri diritti, che questo, francamente, visto dall'ottica
degli interessi dei cittadini, nulla quaestio, nel senso che se la SOCREM ritiene che
questa deliberazione leda i propri interessi, ha il sacrosanto diritto di rivolgersi alla
Magistratura amministrativa; nel frattempo, i cittadini torinesi continueranno ad
usufruire di questo eccellente servizio che la SOCREM fornisce e, quando la
Magistratura amministrativa si sarà pronunciata, vedremo il da farsi.
Nel frattempo, però, il Comune di Torino esce da questa condizione di extra legalità in
cui sostanzialmente ha proceduto negli ultimi anni. Quindi, francamente, non vi è il
danno per nessuno e la Civica Amministrazione si chiama fuori da una faticosa gestione
degli ultimi anni, che non era più sostenibile.
Io penso che il modello adottato dal Comune di Firenze sia il modello migliore possibile
e mi auguro che la nostra Civica Amministrazione possa seguire le orme di quella
Civica Amministrazione non lontana da noi né geograficamente, né politicamente.
Un'ultima osservazione. A latere di questa discussione, sono emerse questioni relative
all'azienda della gestione dei cimiteri. Ora, non è questa la sede, però è apparso a più di
uno di noi che vi siano delle inadeguatezze, delle difficoltà e delle problematiche
relative alla gestione di quell'azienda, che riterrei debbano essere affrontate nelle sedi
opportune, perché una delle tante difficoltà che abbiamo è che non siamo stati in grado e
non siamo in grado di usare questa azienda come uno degli strumenti che ci potrebbe
aiutare ad uscire dall'impasse giuridico amministrativo. Perché se avessimo un'azienda
affidabile e convincente, potremmo anche prendere in esame l'ipotesi di un affidamento
in house, ma non siamo in grado di farlo proprio per questi limiti e per queste
manchevolezze.
Quindi, al di fuori di questa discussione attuale, il tema della gestione dell'azienda dei
cimiteri va riaffrontato nelle sedi opportune.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Io credo che questo sia uno dei casi in cui la discussione congiunta - e non voglio
andare contro il Regolamento - sarebbe stata quanto mai opportuna.
Lo dico perché io ho trovato degli elementi buoni in entrambe le deliberazioni e,
potendo intervenire adesso solo su quella che vede come firmatario il Consigliere Curto,
mi siano consentite alcune riflessioni.
Io credo, però, che la base di partenza sia la medesima, cioè ovviamente gli articoli e
quindi la normativa, l'articolo 34 comma 21 del Decreto Legge n. 179/2012 e
successive modificazioni, che stabiliscono che gli affidamenti in essere alla data di
entrata in vigore del presente Decreto non conformi ai requisiti previsti dalla normativa
europea devono essere adeguati entro il termine poi prorogato. Quindi, c'è una
normativa che impone alla Città di valutare la modalità di concessione del Servizio
Pubblico Locale di cremazione, in quanto la gestione da parte di SOCREM non risulta
conforme alla normativa stessa europea, che vedrà la sua scadenza al 31 dicembre 2014.
Resta, però, inalterato il rapporto patrimoniale che lega la SOCREM alla Città.
Credo che la deliberazione del Consigliere Curto abbia un fondamento, che è
l'emendamento n. 9 - mi potrà sconfessare il Consigliere Curto - e che fa riferimento,
ovviamente, alla parte della risposta del Garante, dove si dice che: "La circostanza - cito
testualmente - che l'articolo 6 della Legge n. 130/2011 attribuisca ai Comuni la titolarità
della gestione dei crematori, al di là del regime di proprietà e delle modalità del loro
finanziamento, consente di ritenere che al Comune sia rimessa la scelta tra una delle
forme di gestione del servizio consentite dall'ordinamento, salvi gli eventuali diritti del
soggetto proprietario a vedersi riconosciuto il valore del bene non ancora ammortizzato
od eventualmente un canone di utilizzo per l'accesso.".
E fa riferimento, inoltre, a quello che è il servizio di cremazione, cioè un Servizio
Pubblico Locale a rilevanza economica e in quanto tale disciplinato dalle previsioni
dell'articolo 34 commi 20 e 21 del Decreto Legge n. 179/2013 e dall'articolo 13 del
Decreto Legge n. 150/2011, che impongono la regolarizzazione di modelli di gestione
dei servizi attraverso la scelta di una delle tre possibilità che si hanno, che sono: la gara
per l'aggiudicazione del servizio, la gara per la selezione del socio privato o
l'affidamento secondo modalità in house. La SOCREM non risulta possedere nessuna di
queste caratteristiche.
Allora - e questa è una valutazione personale - ritengo che il Consigliere Curto bene
formuli la deliberazione nel momento in cui impegna la Città a mettere a gara il servizio
di cremazione dei cimiteri cittadini attraverso la messa a disposizione degli impianti
SOCREM stessi, richiedendo, nel caso in cui il Comune non possa sostenere
economicamente il riscatto, di farne carico al gestore subentrante, prevedendo a tutela
della Città una garanzia fideiussoria. Questa è la parte buona, Consigliere Curto. Io non
voglio entrare in quelli che sono meccanismi che non mi competono.
Detto questo, a tutela di quanto lei scrive nella proposta di deliberazione, ci sono i due
aspetti; la non riconoscibilità, ovviamente, del soggetto rispetto a uno di quei...
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). E, allora, lei fa bene.
Credo che - poi magari avrò modo di dirlo - ci sia un fatto che, per chi siede da questa
parte dell'Aula, si può discutere, cioè sulla deliberazione dell'Assessore Lo Russo c'è
una questione che riguarda la libera concorrenza, che a noi sta molto a cuore.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Sull'ordine dei lavori? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Interviene sull'ordine
dei lavori o sulla proposta di deliberazione? (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Perfetto. Chiedevo, perché è sempre una scoperta quando il Consigliere Viale chiede la
parola. Visto che la mozione è incardinata su entrambe le proposte di deliberazione, lei
ha la possibilità di intervenire su entrambe, oltre al tempo a sua garanzia da
Regolamento che è di cinque minuti per Consigliere.
Prego, Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Mi fa piacere che lei sia così generoso oggi. Io dico subito che mi dispiace che le due
proposte di deliberazione non siano discusse insieme; credo che sia un difetto e credo
che, comunque, sulla deliberazione del Consigliere Curto ci debba essere un parere della
Giunta. Lo chiediamo su tutto, di solito si fa a gara a chi dice "parere della Giunta",
credo che... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Anche sulle deliberazioni. Allora
abbondiamo, non limitiamo il parere della Giunta. Un'opinione della Giunta su una
proposta di deliberazione, peraltro avendo subito dopo all'ordine del giorno una
proposta di deliberazione dello stesso argomento, mi sembra in qualche modo
opportuno.
Io voglio sottolineare come oggi sia decisamente importante che discutiamo della
cremazione come se in questo Paese e nella società non avesse mai avuto oppositori,
tant'è vero che non c'è nessuno in quest'Aula che metta adesso in discussione la libertà
e la possibilità di essere cremati.
Io mi aspetto, quindi, che il Consiglio Comunale approvi la mozione di
accompagnamento (non so bene a quale delle due, forse a tutte e due), in cui si invita la
Città di Torino ad adeguarsi all'ultimo punto della Legge attuale che è inadempiente,
cioè il fatto di trovare delle aree pubbliche all'esterno dei cimiteri e la dispersione delle
ceneri in natura. La Legge lo permette, lo prevede, entro i 60 giorni. La Città di Torino
se l'è cavata probabilmente con un po' di pigrizia e di scaramanzia, che l'argomento di
solito comporta un po' per tutti, nel dire che, essendo tutto un agglomerato urbano, non
ci sono spazi liberi.
In realtà, la mozione invita ad un approfondimento e, quindi, ad un'istruttoria e, non
voglio suggerire, ma vi sono sicuramente alcune parti dei fiumi e alcune zone collinari
che hanno le caratteristiche in cui si possono disperdere. Che poi nessuno lo faccia, o
nessuno lo chieda... Non ritengo giusto che un cittadino torinese che voglia disperdere
le proprie ceneri, una volta defunto e cremato, all'esterno in un'area pubblica, debba
rivolgersi ad altri Comuni (se non per questioni affettive, perché è ovvio che se io
voglio farlo nel Comune in cui sono nati i miei bisnonni, devo andare in quel Comune
lì), perché non può farlo a Torino.
Ecco perché lo chiedo e nell'emendamento che ho aggiunto invito il Parlamento a fare
un passo ulteriore sulla materia, che è quello di riconoscere alle ceneri quello che sono,
cioè materiale inerte, e quindi rispettare fedelmente la volontà del defunto. Questo oggi
però non è possibile. Il Consigliere La Ganga ha detto che siamo in una situazione
particolare. Il problema è non togliere la libertà a nessuno. Una persona può tenere le
ceneri come fossero un feretro in qualsiasi posto, in un monumento, nel loculo, dove
vuole, chi ritiene invece di doverle disperdere, o di metterle nell'amalgama della casa
che costruiranno i nipoti, faccio un esempio, dovrebbe poterlo fare.
D'altra parte, in altri Paesi è già così. Una volta che le ceneri sono ceneri, se non c'è un
ostacolo in altre normative di Legge, e ovviamente queste ci sono, non c'è nessun
motivo per non lasciare questa libertà.
Ecco perché ho approfittato di queste due deliberazioni per porre all'ordine del giorno
una questione che riguarda la Città di Torino per la dispersione all'esterno dei cimiteri,
quindi dell'unica area in questo momento adibita che è quella del Roseto della
Rimembranza, da portare al Parlamento perché vada avanti sulla materia.
Per tornare, invece, alla deliberazione del Consigliere Curto, sono d'accordo con il
Consigliere La Ganga, ma c'è qualcosa che non mi convince nel percorso, sul fatto che
la SOCREM dovrebbe adeguarsi ai tempi. O fa la Fondazione e prosegue in un'opera
meritoria per i propri soci di garantire la cremazione, oggi garantita, e di garantirne le
cerimonie e tutti gli adempimenti successivi, trasformandosi in una sorta di impresa di
pompe funebri, o gestisce i forni. Forse la confusione sta nel fatto che, per motivi
storici, per motivi di battaglia politica, di battaglia culturale, la cremazione ha sempre
avuto la cerimonia collegata al forno, collegata alla situazione.
Oggi, non è necessario che chi decide di farsi cremare debba per forza passare in una
sorta di cerimonia gestita nel tempio crematorio qui a Torino. Un fervente cattolico può
benissimo decidere che si faccia tutta la cerimonia in chiesa, poi che si proceda con
discrezione alla cremazione e, successivamente, che l'urna venga consegnata alla
famiglia o che venga messa dove ha ritenuto di doverla lasciare, eccetera.
Io non voglio ridurre le possibilità, voglio solo ampliarle. Credo che la SOCREM, in
particolare quella torinese, forse perché l'abbiamo incalzata meno, sia molto legata a un
concetto di battaglia ottocentesca, di storia, e non abbia ancora maturato forse
un'evoluzione in questa direzione. Forzarlo con una deliberazione che gli pone una via
giudiziaria di ricorsi a lungo tempo mi sembra sbagliato, perché vuol dire dimenticarsi
che, fino a ieri, nessuno ha mai parlato male della SOCREM e nessuno l'ha mai criticata
per i servizi che dava. Credo che invece di dire da un giorno all'altro: "Mandiamo tutto
a bando, probabilmente vincete voi - perché gestiscono anche l'impianto di Mappano,
quindi dove si è presentata, la SOCREM di Torino ha vinto - però decidiamo noi come
affrontare questa cosa", sarebbe stato più corretto trovare dei tempi e dei modi in cui
anche una riflessione interna alla società portasse a questo, perché, comunque, la
SOCREM ha degli iscritti, ha dei doveri nei loro confronti, ha questo rapporto tra gli
iscritti, che sono a vita, rispetto alla situazione.
Ecco perché a me non convince la deliberazione del Consigliere Curto e, probabilmente,
voterò contro. Però, vorrei sentire qual è il parere della Giunta a proposito.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Vorrei solo dare al Consigliere Viale un'indicazione al Regolamento, cioè che sulle
deliberazioni di iniziativa... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Va bene, non
importa.
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Io ritenevo di non intervenire su questa discussione, poi sono stato sollecitato,
positivamente direi, dall'intervento che mi ha preceduto, cioè quello da parte del
Consigliere Viale, perché, al di là talune volte delle sue intemperanze, poi, alla fine,
stando sul merito, al contenuto delle sue riflessioni e delle sue considerazioni, mi accade
non così di rado di trovarmi d'accordo.
Nel caso specifico, intendo dire che mi sembra molto interessante il fatto che il
Consigliere Viale abbia ritenuto di utilizzare il dibattito e la discussione sulla gestione
futura dell'impianto, o impianti (a seconda poi delle soluzioni), di incenerimento delle
salme, per riprendere un punto che, ricordo, era già stato discusso - lui stesso lo ha
richiamato - in passato, ma senza che potesse trovare qui, in questa Città, una sua
soluzione. Cosa che mi sembra alquanto limitativa, in considerazione del fatto che
siamo ormai nel ventunesimo secolo e quindi elementi di laicità all'interno della nostra
società dovrebbero essere ormai sufficientemente radicati e diffusi. Intendo riferirmi
alla libera dispersione, alla possibilità di procedere, seppur con il vincolo
dell'individuazione di aree puntualmente definite, alla possibilità di disperdere le ceneri
dei corpi dei defunti.
Io credo che il fatto che la Città di Torino non abbia ancora provveduto ad individuare
degli ambiti sia fortemente limitativo della libertà, comunque, delle scelte che ciascuno
di noi ritiene di poter fare nel trasmettere ai propri familiari, o comunque a coloro che
poi procederanno dando esecuzione, le proprie volontà.
Concordo con il Consigliere Viale che, per quelle che sono le caratteristiche territoriali
di questa città, le aree, se le si vuole individuare, vi sono. Lui ha citato genericamente i
luoghi della collina o percorsi sulle sponde fluviali, io mi spingo anche a fare un
esempio che è quello della confluenza tra il Po e la Dora, che, a mio giudizio, ha le
caratteristiche per poter accogliere un servizio di questo genere, ma ve ne sono altre.
Tra l'altro, ho aggiunto la mia firma alla mozione di accompagnamento del Consigliere
Viale e, nel farlo, ho notato con piacere che ve ne sono anche altre, di altri Consiglieri o
Consigliere, che hanno ritenuto di aderire a questa proposta in modo e in forma
trasversale rispetto agli schieramenti della maggioranza e dell'opposizione di questo
Consiglio. Quindi, io invito tutto il Consiglio a valutare in modo approfondito questa
proposta e i suoi elementi, a mio giudizio, di forte civiltà che essa conduce attraverso la
propria formulazione e la propria formalizzazione all'interno di questo consesso.
Quindi, ovviamente, non mancherà il mio voto a favore della proposta avanzata dal
Consigliere Viale.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Sarò molto breve, perché molto è già stato detto e in Commissione abbiamo discusso
davvero tantissime volte del tema.
Intervengo solo per dire che noi voteremo la deliberazione consiliare, primo firmatario
il Consigliere Curto, perché riteniamo che, effettivamente, il fatto che la cremazione sia
stata riconosciuta come Servizio Pubblico Locale sia una vittoria, sia un bene e da lì ne
derivi la necessità di un nuovo affidamento del servizio. E, mi dispiace, ma nella
proposta di deliberazione dell'Assessore Lo Russo non vedo questa scelta, perché vedo,
in realtà, una sorta di aggiramento del procedere con un nuovo impianto, un nuovo
servizio senza, in realtà, voler procedere con il riconoscere quella che realmente è una
scelta politica che il Consiglio Comunale può prendere, che è quella di definire questo
servizio un Servizio Pubblico Locale e, quindi, procedere con un affidamento nuovo.
Ho poco da aggiungere; condivido moltissime delle cose che ha detto il Consigliere La
Ganga prima di me e penso che abbia inquadrato il tema in modo più che corretto,
quindi il mio non può che essere un invito al Consiglio Comunale a procedere con il
votare con un po' di coraggio la proposta di deliberazione del Consigliere Curto, che, tra
l'altro, è un punto di arrivo, ma forse anche di partenza, perché quante volte - l'abbiamo
detto in molte Commissioni - la Giunta, ma anche il Consiglio, non ha trattato il tema,
arrivando ad una scadenza praticamente a ridosso, mancano pochi giorni, e quante volte
la Giunta - l'ha detto anche il Consigliere Curto nella spiegazione sulla proposta di
deliberazione - ha deciso di non decidere, cioè di prorogare una situazione che era già lì
stantia. Quindi, penso che questo sia un atto coraggioso, dovuto e che fissi un principio
importante politico. Quindi, noi voteremo a favore della proposta di deliberazione.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Anch'io, come il Consigliere Appendino, mi trovo d'accordo con le considerazioni del
Consigliere La Ganga, quindi su questa parte non entrerò nel merito.
Raccogliamo l'invito del Consigliere Viale, che non era possibile a norma di
Regolamento discutere congiuntamente due deliberazioni di iniziativa distinte, ma è
chiaro ed evidente a tutti che ambedue i provvedimenti sono il tentativo di affrontare
una questione che non mette in nessun modo in discussione quanto realizzato da
SOCREM e quanto è nella coscienza e nella cultura dei torinesi che riconoscono quel
servizio e la sua qualità.
C'è un quadro normativo nuovo da tenere in considerazione, c'è un'attenzione e una
sensibilità da parte dell'Amministrazione e delle Istituzioni in generale, rispetto alla
gestione dei Servizi Pubblici Locali: quindi bisogna, in qualche modo, porre rimedio ad
un contesto nel quale ci troviamo a discutere. Non possiamo non tenere conto che, da
una parte, abbiamo un tentativo di proposta di soluzione del problema e, dall'altra parte,
abbiamo un'altrettanto significativa proposta che, nella mia logica, non è competitiva
rispetto alla prima.
Potremmo ritrovarci alla fine con un impianto, in qualche modo, concesso nel rispetto
dei requisiti attuali di evidenza pubblica e, nello stesso tempo, una presenza di due
impianti che garantiscono di per se stessi concorrenza e qualità del servizio.
Il discorso, a nostro avviso, è molto semplice: sgomberare il campo da pregiudizi. A me
non piace per nulla citarmi, però mi è capitato nel mio precedente mandato, nel periodo
1997-2001, di dovermi occupare di SOCREM, perché la Città di Torino proponeva di
concedere gratuitamente un'area di 10.000 metri quadrati a SOCREM per la costruzione
di cellette, che poi SOCREM vendeva ai suoi prezzi in concorrenza con le cellette del
Comune. Io feci la mia battaglia consiliare: quella deliberazione non ebbe seguito, ma
era figlia di una vecchia logica, di una logica quasi proprietaria della questione, come se
la Città non potesse fornire un servizio che ritiene di interesse pubblico.
Oggi credo che SOCREM sia cambiata, sono cambiate le norme ed è cambiata anche la
Città, che è molto più matura su questo argomento. Ha ragione il Consigliere Viale: qui
non si tratta di mettere in discussione un'idea culturale di commiato e di scelte legate
alla conservazione dei resti mortali di un congiunto; qui si tratta di rispettare le norme
che ci siamo dati rispetto ad attività imprenditoriali. Di questo stiamo parlando. È
proprio questa confusione tra impresa e cultura che spesso ci condiziona quando
parliamo di SOCREM.
Penso che il Consiglio e la Giunta siano maturi per fare una scelta che tenga conto e ci
permetta di essere coerenti con noi stessi, sia nel rispettare il lavoro della società di
cremazione, sia nel rispettare le norme che richiediamo a tutti.
Consigliere Tronzano, io comprendo e condivido la sua passione in questa battaglia,
non nel merito, ma non si può parlare di mercato quando c'è un solo operatore,
ancorché questo operatore lo faccia con grande coscienza e con grande capacità e
professionalità. Io credo che, invece, dare opportunità di scelta, aprire anziché rimanere
chiusi e ripiegati su se stessi, sia un fatto importante.
Mi avvio a concludere. Credo che le due proposte non debbano essere vissute in
contrapposizione, anzi, va dato merito all'Assessore Lo Russo il fatto di essere stato il
primo Assessore con questa delega ad avanzare una proposta, a provare a trovare una
soluzione, a superare un ostacolo, ormai secolare direi, di relazione tra la Città e la
società di cremazione che è sempre stato un rapporto che si prestava ad interpretazioni,
le più varie possibili.
Credo che lei, invece, con la sua proposta di deliberazione abbia provato a scardinare
una logica ormai vecchia e che, a fronte anche dell'impegno e della passione che ha
messo il Consigliere Curto nel predisporre un atto che fa fare un passo avanti alla Città,
anche il suo meriti lo stesso esito. Quindi, non vedo in contrapposizione le due soluzioni
e mi auguro che ambedue siano sostenute dall'Aula.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Consigliere Viale, non è previsto da Regolamento un parere della Giunta su una
proposta di deliberazione di iniziativa consiliare, ma è previsto che, se lei chiede
un'opinione, io non posso esimermi dal chiedere all'Assessore se su questo vuole dire
due parole, essendo la sua delega.
La parola, brevemente, all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Non mi posso certamente sottrarre ad una così cortese richiesta, Consigliere Viale, men
che meno se arriva da un Consigliere della mia maggioranza, ma ovviamente la
considerazione sarebbe analoga in qualunque altra sede.
Della questione direi che una serie di interventi hanno pienamente centrato il punto. La
questione, dal punto di vista giuridico, ha estremi di rilevante complessità e la
giurisprudenza in materia è quantomeno controversa e non credo che certamente sia
compito della politica di quest'Aula in qualche modo ragionare e disquisire di elementi
di diritto amministrativo che, evidentemente, non trovano d'accordo la dottrina, non
trovano d'accordo le sentenze e su cui legittimamente i giuristi possono avere opinioni
diverse. Invece, mi pare che il punto sia condiviso e sia squisitamente politico; io
esprimo un'opinione concorde con quanto è stato detto. Credo che la norma del 2001
stabilisca con grande chiarezza che la cremazione in questo Paese sia un Servizio
Pubblico a tutti gli effetti, che ha la dignità di essere un Servizio Pubblico. La
giurisprudenza susseguente a quella Legge è molto chiara e molto netta in ordine alla
modalità con cui i Comuni titolari del servizio devono individuare i gestori, e le
successive pronunce che vi sono intercorse dichiarano in maniera inequivocabile che al
31 dicembre 2014 l'affidamento in essere alla SOCREM relativamente all'impianto del
Cimitero Monumentale è in qualche modo scaduto.
Le rispondo in questi termini, Consigliere Viale: la cosa che sta più a cuore
all'Assessore è che vi sia un buon servizio e che questo servizio sia fatto in continuità.
La continuità del servizio e il buon servizio ai cittadini sono gli elementi fari attorno a
cui credo debba muoversi la Amministrazione e, nell'individuare le possibili soluzioni a
questo problema di carattere squisitamente giuridico, mi sono riservato di sottoporre
all'attenzione del Consiglio Comunale un atto deliberativo, che in ordine cronologico è
in discussione nel punto successivo, che sostanzialmente punta, in qualche modo, a
risolvere in termini formali il problema della non sussistenza dei requisiti di Legge
dell'attuale affidamento diretto, individuando nella costruzione di un secondo impianto
al Cimitero Parco la modalità con cui la Città di Torino individua il soggetto gestore del
Servizio Pubblico Locale di cremazione.
Questo anche perché l'interpretazione della norma - e su questo rispondo a una delle
cose che sono state dette -, in ordine alla sussistenza o meno del requisito soggettivo
della concessione patrimoniale sul terreno, è un tema, a mio modo di vedere, abbastanza
controverso, certamente non ancora chiarito.
In altri termini, mentre è chiaro che la questione in ordine alla modalità di affidamento
del servizio è una questione che deve trovare una delle soluzioni possibili all'interno dei
tre meccanismi previsti dal n. 113 del T.U.E.L., non è, a nostro modo di vedere, anche
sulla base di una serie di consulti che, ovviamente, la Giunta ha fatto con gli Uffici della
Città, così chiaro il tema che riguarda la concessione patrimoniale in essere sul terreno,
che, come dichiarato nella narrativa della deliberazione che analizzeremo
successivamente, è invece pienamente vigente.
È del tutto evidente, pertanto, che nella sovranità del Consiglio le due proposte di
deliberazione risolvono entrambe il problema, qualora approvate, ma evidentemente
non possono trovare contemporaneità di attuazione.
Mi spiego in altri termini. Non entro nel merito specifico dei singoli emendamenti
proposti dal Consigliere Curto, perché, di fatto, hanno tutti parere di regolarità tecnica
(quelli che ce l'hanno), pertanto io esprimo una valutazione di piena coerenza con
l'impostazione di sostanza, e l'impostazione di sostanza riguarda il fatto di mandare a
gara l'impianto SOCREM. È del tutto evidente che, qualora il Consiglio Comunale
valutasse di incaricare sostanzialmente la Giunta di andare a gara sui forni della
SOCREM, questo mandato politico alla Giunta dovrà essere, qualora votato dall'Aula,
in via preliminare assunto rispetto ad un altro indirizzo che evidentemente è quello
contenuto nella deliberazione successiva, che, a questo punto, non potrà, in termini di
tempo e di temporalità, essere contemporaneo, ma dovrà avere una sequenzialità
temporale che evidentemente gerarchizza, dal punto di vista della priorità politica, che
cosa la Giunta deve fare. In altri termini, acclarato che occorre andare...

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La prego di concludere.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Scusi, Presidente, ma mi pare importante rappresentare all'Aula il pensiero compiuto.
Acclarato che c'è una condivisione all'esigenza di mandare a gara il servizio, è del tutto
evidente che l'indirizzo politico derivante dall'approvazione della proposta di
deliberazione del Consigliere Curto è valutato in questi termini, per certi versi, come
prioritario rispetto ad un altro indirizzo politico, che vedrebbe nella realizzazione del
secondo impianto di cremazione sul Cimitero Parco le priorità da dare.
Pertanto, Consigliere Viale, è del tutto evidente che l'Aula, in questo senso, è
pienamente sovrana; dal punto di vista politico, la Giunta rileva che, in termini formali,
la questione è affrontata dalla deliberazione del Consigliere Curto, qualora approvata.
Pertanto, qualora approvata la proposta di deliberazione del Consigliere Curto, la Giunta
darà mandato agli Uffici di dare esecuzione alla deliberazione Curto, ovviamente
sospendendo l'altra, che, evidentemente, a questo punto, dovrà essere in qualche modo
accantonata per poter compiere tutta quella serie di complesse operazioni che sono
previste dalla deliberazione Curto, a partire - ed entro nel merito - dalla quantificazione
dell'indennizzo, che, evidentemente, ad oggi, è una delle questioni, insieme alla
pronuncia sulla decadenza della concessione patrimoniale, a mio modo di vedere, tra le
più complesse in termini di esecuzione dell'eventuale indirizzo, qualora approvata la
proposta di deliberazione del Consigliere Curto.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Può replicare solamente il presentatore. Da
Regolamento, il presentatore ha dieci minuti, poi la replica ovviamente viene data al
presentatore perché ha ascoltato gli interventi di tutti i Colleghi. Poi, si potrà fare la
dichiarazione di voto.
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Ringrazio l'Assessore Lo Russo, perché ho apprezzato il senso non solo del suo
intervento, ma soprattutto del lavoro svolto in questi mesi. Credo che non sia
responsabilità di nessuno di noi due se ci troviamo al 22 dicembre a discutere di questo
tema, mentre eravamo coscienti, soprattutto noi due, che c'era la tagliola del 31
dicembre.
Ci vorrebbe un altro momento, un altro approfondimento per capire il perché, ma nelle
more di questa comprensione, esattamente come fu affidato il servizio l'altra volta,
proseguiamo per ragionare su questo.
Io credo che i Colleghi abbiano sollecitato alcune riflessioni molto importanti che
meritano una risposta. Ce n'è una in particolare che mi sta a cuore, ed è quella sulla
qualità del servizio di cremazione, perché credo che sia veramente il punto, l'oggetto su
cui dovremo concentrarci. Ho ascoltato con attenzione l'intervento del Consigliere La
Ganga, mi permetterà di citarlo, anche perché è stato uno dei Colleghi con cui, in questa
lunga discussione, ci siamo trovati a confrontarci partendo da posizioni diverse, che
abbiamo entrambi riorientato, in particolare la sua. E questo mi fa molto piacere.
Negli emendamenti alla proposta di deliberazione sono stati previsti alcuni passaggi che
credo meritino di essere citati, perché esiste questa discussione nel movimento
cremazionistico. Ha ragione il Consigliere Viale quando dice che oggi ci troviamo in
una situazione culturalmente completamente diversa rispetto a quella in cui si trovarono
i primi cremazionisti.
Oggi, la cremazione è un fatto culturalmente accettato, addirittura preso in
considerazione dalla maggior parte della nostra popolazione. È un fatto popolare. Per
questa ragione, io credo che allo stesso movimento cremazionistico e alla stessa
SOCREM venga proposta una sfida nuova: quella di evitare che la cremazione diventi
una pratica di carattere industriale, quanto più invece una pratica di qualità anche
spirituale.
Per questa ragione, nella proposta di deliberazione sono stati previsti due passaggi. Uno
riguarda le associazioni di consumatori, sul fatto che le associazioni dei consumatori
cremazionistiche siano chiamate a verificare la validità del contratto di servizio e la
qualità dello stesso servizio con poteri sanzionatori rispetto alla violazione dello stesso.
La seconda: la possibilità di richiamare la Città ad una scelta cremazionistica sempre
più allargata e condivisa, perché le associazioni cremazionistiche svolgono questo ruolo
di promozione.
Il passaggio più importante che mi preme ricordare è quello che ho mutuato dal
Consigliere Araldi - che ringrazio -, che è quello riguardante le operazioni connesse alla
cremazione previste senza aggravio nella futura gara: la cremazione effettuata in
giornata e, comunque, entro le 48 ore dall'arrivo del feretro, il rito di commiato
all'arrivo del feretro al tempio crematorio, un rito per il momento della consegna
dell'urna cineraria che preveda adeguati sale e spazi, l'assistenza di cerimonieri o aiuto
cerimonieri formati e qualificati, la personalizzazione della cerimonia, la possibilità di
un'ulteriore cerimonia per la consegna dell'urna. Insomma, un servizio di qualità e non
al massimo ribasso.
Un ultimo passaggio, mi permetta Presidente, sul tema della concorrenza. Ho già detto
del comportamento dell'Assessore Lo Russo, della sua proposta che affronteremo in
seguito; mi permetta di anticipare però un punto, che è il punto discriminante. La Legge
n. 130/2001 individua il Servizio Pubblico Locale di cremazione in capo agli impianti
crematori, lo dice con chiarezza. Non è, quindi, possibile artatamente ricostruire un
principio di concorrenza che la stessa Antitrust individua come non possibile, tanto è
vero che dice: "Nel caso di specie, tuttavia, è lecito dubitare del carattere effettivamente
concorrenziale del mercato, posti i vincoli regolamentari che ostacolano l'accesso al
mercato dei potenziali concorrenti - connessi alla possibilità di realizzare nuovi impianti
- e attenuano senz'altro la concorrenza tra gli operatori già presenti in ambito
regionale".
Per questo, nonostante gli sforzi - Consigliere Greco Lucchina, lei ha ragione, esiste un
principio di concorrenza che va difeso -, non è possibile che quel principio avvenga
sugli impianti, perché, per loro natura, gli impianti e la loro realizzazione non è
liberalizzata.
L'impianto che pensa di realizzare l'Assessore Lo Russo, e ha ragione a porre quei
vincoli, andrà costruito da un soggetto che ha un'esperienza di almeno 2.000 cremazioni
su singolo impianto all'anno negli ultimi tre anni, che in Piemonte è uno e in Italia sono
tre.
Per questa ragione, io credo che semmai quel principio di concorrenza deve trovare
dignità nella concessione del servizio, ovviamente nel rispetto di chi in questi anni ha
effettuato investimenti. Quegli investimenti vanno indennizzati, ma in quel punto.
Questa d'altronde è anche l'indicazione che viene proposta non solo dal parere della
stessa Antitrust (che ho ricopiato per larghe parti, anche perché avevo bisogno di fonti),
ma anche nelle impostazioni di molte altre Città - come citavo prima - e, per ultimo, in
questo parere giuridico, che affronteremo dopo e che il professor Cavallo Perin ha
redatto proprio sul tema del diritto superficiale. Diritto che, secondo il professor Perin,
noto amministrativista, dice con molta chiarezza che va fortemente affievolendosi, fino
a scomparire, di fronte all'interesse pubblico dettato dal servizio.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Intervengo solo per una domanda all'Assessore: se la proposta di deliberazione del
Consigliere Curto dovesse passare, rimetterà le deleghe al Sindaco Fassino sui cimiteri?

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Non era sull'ordine dei lavori, Consigliere Tronzano. La ringrazio, ma se mi chiede la
parola sull'ordine dei lavori, io mi fido e le concedo la parola. Non mi tragga in inganno
d'ora in poi. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, perché fatto un precedente,
non ne creerei un altro, ho già redarguito io il Capogruppo poiché l'intervento non era
sull'ordine dei lavori. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La ringrazio,
Consigliere Viale, si accomodi.
Procediamo. Ricordo all'Aula come voteremo adesso. Ci sono gli emendamenti a firma
del Consigliere Curto; gli emendamenti del Consigliere Araldi sono stati ritirati; vi sono
tre subemendamenti presentati dal Consigliere Curto ai suoi emendamenti.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non è possibile, perché ci sono Consiglieri in
Aula che potrebbero votare favorevolmente uno e non l'altro, per cui non possiamo
accorparli. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sul parere del presentatore
possiamo subemendare e, quindi, ad esempio, votare l'emendamento n. 11 darlo
coordinato con i due subemendamenti, come l'emendamento n. 13. L'unica cosa è che
sul subemendamento n. 2 c'è un parere tecnico contrario. Sul subemendamento n. 2
all'emendamento n. 11 il parere tecnico è contrario.
Prego, Consigliere Curto.

CURTO Michele
Presidente, in questo caso lo ritiro. Lo dico immediatamente.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Visto che c'era una proposta di votare tutto insieme e c'è un parere tecnico contrario,
dovevo dirlo all'Aula, altrimenti l'Aula votava tutto insieme.
Quindi, c'è il ritiro del subemendamento n. 2 da parte del presentatore. Rimane il
subemendamento n. 1, che voteremo in testo coordinato con l'emendamento n. 11.
Rimane il subemendamento n. 1 all'emendamento n. 13, che voteremo in un'unica
soluzione, perché accorpato al testo.
L'emendamento n. 1, presentato dal Consigliere Curto, recita:


MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Il parere tecnico e il parere contabile sono favorevoli. Essendo una proposta di
deliberazione di iniziativa consiliare, non chiedo il parere della Giunta.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:
19 favorevoli, 6 astenuti, un contrario.
L'emendamento n. 1 è approvato.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Gli emendamenti nn. 2, 3 e 4 sono ritirati.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
L'emendamento n. 5, presentato dal Consigliere Curto, recita:


MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Ricordo che questo emendamento reca parere tecnico e parare contabile favorevoli.
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 5:
favorevoli 17, astenuti 8, contrari nessuno.
L'emendamento n. 5 è approvato.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Possiamo all'analisi dell'emendamento n. 6, presentato dal Consigliere Curto.
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Intendo ritirare l'emendamento.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La ringrazio. Quindi, l'emendamento n. 6 è ritirato.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
L'emendamento n. 7, presentato dal Consigliere Curto, recita:


MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 7:
astenuti 7, favorevoli 17, contrari 2.
L'emendamento n. 7 è approvato.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
L'emendamento n. 8, presentato dal Consigliere Curto, recita:


MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Siccome è abbastanza lungo, vorrei che questo emendamento fosse spiegato, per favore.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Curto per l'illustrazione dell'emendamento n. 8.

CURTO Michele
L'emendamento n. 8 inserisce nel corpo della proposta di deliberazione il richiamo
all'articolo n. 34, comma 21, del Decreto Legislativo n. 179/2012, convertito con
modificazioni del 17 dicembre 2012, n. 221, stabilendo che gli affidamenti in essere,
facendo riferimento agli affidamenti dei Servizi Pubblici Locali, alla data di entrata in
vigore del presente Decreto, non conformi ai requisiti, decadano.
Questa previsione normativa è stata poi rinviata, con il Decreto Milleproroghe del 2013,
al 31 dicembre 2014. In altri termini, questa è la vera e propria tagliola che individua il
decadimento dell'affidamento del servizio di concessione alla SOCREM al 31/12.
Mi è sembrato corretto riportare non solo il testo stringato della normativa, ma anche le
possibilità applicabili, secondo il Diritto Europeo, che prima il Consigliere Greco
Lucchina citava, che sono sostanzialmente quelle previste dalla Legge.
Inoltre e in ultimo, faccio notare che - perché è scritto nell'emendamento - il comma b)
addirittura prevede che la mancata istituzione o designazione all'Ente di governo
dell'Ambito territoriale ottimale, ai sensi del comma 1 dell'articolo 3 bis, ovvero la
mancata deliberazione dell'affidamento entro il termine del 30 giugno 2014,
comportano l'esercizio dei poteri sostitutivi da parte del Prefetto competente per
territorio, le cui spese sono a carico dell'Ente inadempiente. Questo per far capire la
gravità della situazione in cui ci troviamo e il rischio a cui è esposto l'Ente in mancanza
di una deliberazione, qualsiasi sia, di questo Consiglio Comunale.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Questo è l'emendamento che certifica il baco che c'è in questa proposta di
deliberazione. Lo dico anche al Sindaco e glielo ricordo finché ho voce, perché è questo
il vero danno che si sta creando ad un servizio che non è mai stato municipalizzato. Il
servizio alla SOCREM non è mai stato affidato, Sindaco.
Questo è l'emendamento che esemplifica il vulnus di questa proposta di deliberazione.
Pertanto, secondo il mio modesto giudizio, anche se suffragato da pareri legali
importanti, questo è l'emendamento cui io voterò sicuramente no, ma che qualifica la
motivazione di questa mia forte opposizione rispetto a questa proposta di deliberazione
e alla successiva.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Solo una curiosità. C'è scritto: "A pagina 3, dopo il primo paragrafo, inserire il seguente
testo" che è stato letto. Cosa si intende per "primo paragrafo" a pagina 3? Essendoci un
paragrafo che inizia a metà, è il precedente? Dove si inserisce? Solo per fare ordine sul
testo.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Basta guardarlo, adesso se diamo al presentatore un attimo...

VIALE Silvio
Si inserisce in qualunque punto? Va bene. Qualunque posto? Okay.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Penso proprio di no. La ringrazio per aver fatto notare questi aspetti fondamentali.
La parola al Consigliere Curto per rispondere al Consigliere Tronzano e al Consigliere
Viale.

CURTO Michele
Presidente, per la risposta al Consigliere Viale chiedo solo un secondo per studiare il
testo, perché è effettivamente complicato. Ovviamente rispondo puntualmente.
Invece, rispetto alla risposta al Consigliere Tronzano, che è la risposta di merito, io devo
dire: Consigliere, non dividiamoci sugli elementi non ideologici. Questo è il contratto di
servizio che SOCREM ha sottoscritto nel 2007. Un contratto, per sua natura, è un patto
fra due parti: SOCREM da un lato, la Città di Torino dall'altro, in virtù del quale la
SOCREM ha svolto un Servizio Pubblico Locale a domanda individuale, perché tale era
già definita la cremazione nel 2007. In fondo c'è la firma dell'allora Presidente di
SOCREM. Diventa un po' difficile dire che non sussisteva un rapporto di concessione
di un Servizio Pubblico Locale. Direi che è quasi impossibile sostenere una cosa di
questo tipo. Poi tutto si può fare.
Ci sono fior di deliberazioni, nel 2001, nel 2006 e nel 2010, oltre a una convenzione del
1994, che affidano a SOCREM un Servizio Pubblico Locale, come è andato definendosi
negli anni. Questo non vuol dire che SOCREM non abbia diritto e possibilità di libera
imprenditoria privata, ma SOCREM ha scelto e goduto di svolgere un servizio,
benissimo peraltro, per la Città di Torino in questi anni.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Scusate Consiglieri... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Io sono d'accordo con
lei, Capogruppo, però non c'è la replica alla replica. Il Regolamento è abbastanza
chiaro.
Poi, Capogruppo, se ha voglia di indicare al Consigliere Viale il punto esatto in cui
inserisce l'emendamento 8... Guardi, glielo dico io, con l'ausilio degli Uffici.
Consigliere, visto che il primo paragrafo è "occorre", l'idea è che venga inserito prima
di "occorre dunque procedere". Il primo paragrafo inizia con "occorre", perché l'altra
parte è la continuazione di quello della pagina prima.
Quindi, è soddisfatto della risposta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La
ringrazio.
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 8:
favorevoli 18, astenuti 6, contrari 2.
L'emendamento n. 8 è approvato.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
L'emendamento n. 9, presentato dal Consigliere Curto, recita:


MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Scusate se intervengo, in questo consesso che pensa all'unanimità. Il Consigliere Curto
- mi pare sia su questo il suo emendamento - cita il parere dell'Antitrust del 21/07/2014,
protocollo numero 0035863. Io ricordo, per completezza di informazione, anche a
beneficio dei dirigenti, che c'è stato un secondo parere numero 0044536 del
19/09/2014, che specifica molto chiaramente - l'ho già detto prima - "quanto alla sorte
dell'attuale modello di gestione dei servizi - senza voler entrare nel merito dei rapporti
civilistici intercorrenti tra Comune e SOCREM, né nondimeno sul rapporto tra i diritti
reali", questo cita il secondo. Volevo citarlo anche a beneficio dei dirigenti, che hanno
dato parere favorevole.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 9:
favorevoli 17, astenuti 6, contrari 3.
L'emendamento n. 9 è approvato.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
L'emendamento n. 10, presentato dal Consigliere Curto, recita:


MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Ricordo che questo emendamento ha parere favorevole tecnico e contabile.
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 10:
favorevoli 17, astenuti 6, contrari 3.
L'emendamento n. 10 è approvato.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Il subemendamento n. 2 all'emendamento n. 11 è stato ritirato dal presentatore, poiché
ha parere tecnico contrario, quindi facciamo una sola votazione.
L'emendamento n. 11, presentato dal Consigliere Curto, comprensivo del
subemendamento n. 1, presentato dal Consigliere Curto, recita:


MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Curto per l'illustrazione dell'emendamento n. 11, con
l'integrazione del subemendamento n. 1.

CURTO Michele
Presidente, inizierei dal subemendamento. Il subemendamento è semplicemente una
dichiarazione, che, a termini di Legge, è pleonastica, ma che comunque è di sostanza e
riguarda i lavoratori dell'attuale gestore, la SOCREM, in caso di subentro di un altro
gestore. Ovviamente si inserisce nel testo il fatto che la gara deve tutelare le posizioni
lavorative di questi lavoratori, tanto per quanto riguarda SOCREM ente morale, quanto
per quanto riguarda, invece, la SOCREM S.r.l., perché sono due ragioni diverse.
L'emendamento, invece, è il vero cuore della proposta di deliberazione, così va definito.
Ovviamente, richiama le cose che abbiamo detto durante il dibattito e, sostanzialmente,
prevede l'indizione di una gara sul servizio di cremazione e il subentro con indennizzo
per il diritto superficiale nei confronti della SOCREM, dell'attuale gestione, sempre
che, come è successo a Firenze, l'attuale gestore, partecipando alla gara, non la vinca,
ovviamente quella sarebbe un'altra situazione e un'altra condizione.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Faccio notare al Consiglio, secondo me, un'altra inesattezza. Il Regio Decreto del 1925
è ancora in essere, è ancora valido e prevede delle modalità di indennizzo che non sono
quelle stabilite da questo emendamento da parte del Consigliere Curto, pertanto io
confermo la mia valutazione di un esproprio che è in corso.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Solo per vostro beneficio, nel caso in cui approvassimo l'emendamento n. 11 così
subemendato, decadrebbe l'emendamento n. 12, sempre a firma del Consigliere Curto.
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 11 così
subemendato:
favorevoli 17, astenuti 8, contrari 2.
L'emendamento n. 11 così subemendato è approvato.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Quindi, per l'esito della votazione che precede, l'emendamento n. 12 decade.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
L'emendamento n. 13, presentato dal Consigliere Curto, comprensivo del
subemendamento presentato dal Consigliere Curto, recita:


MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Visto che il parere del subemendamento n. 1 è favorevole, chiedo al Consigliere Curto
se può illustrare velocemente l'emendamento n. 13 con il subemendamento che ha
presentato, così sappiamo come verrà il dispositivo integrato. Lo chiede direttamente la
Presidenza.
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
L'emendamento sostanzialmente è lo stesso dell'emendamento n. 12. Ovviamente lo
spirito va trasposto nella parte deliberativa della proposta di deliberazione.
Il punto è lo stesso, cioè quello di bandire una gara per il Servizio Pubblico Locale di
cremazione, indennizzando - e questo è il punto - l'attuale gestore.
Nella prima formulazione si pensava ad un indennizzo esclusivamente tarato
sull'ammortamento restante degli impianti; nel subemendamento, invece, si prevede un
più generico indennizzo, un giusto equo indennizzo secondo i principi di Legge. Questo
in riconoscimento al lavoro e agli investimenti fatti da SOCREM in questi anni, al netto
del mero impianto di cremazione, rispetto alle altre strutture pertinenziali, come per
esempio la Sala del Commiato.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 13 così
subemendato:
astenuti 2, favorevoli 18, contrari 5.
L'emendamento n. 13 così subemendato è approvato.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
L'emendamento n. 14 è ritirato.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Quindi, abbiamo terminato con gli emendamenti.
Sulla proposta di deliberazione vi sono richieste di dichiarazione di voto?
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Intervengo adesso perché credo che questa proposta di deliberazione passerà, quindi
tanto vale parlare adesso, finché posso, prima della deliberazione dell'Assessore.
In ogni caso, io continuo a confermare che non c'è stata alcuna concessione, ovvero
affidamento a SOCREM in questi 130 anni. Conseguentemente, la proposta di
deliberazione del Consigliere Curto parte da dei concetti completamente errati,
giuridicamente parlando.
Faccio in fretta, così non rubo tempo al Natale dei Consiglieri. Tra l'altro, voglio citare
a verbale - lo dico al Sindaco - che, per responsabilità, non ho presentato emendamenti
ostruzionistici, né su questa, né sull'altra proposta di deliberazione, perché i giorni
natalizi devono essere dedicati alla famiglia, quindi mi pareva esagerato portare questi
Consigli al 29 dicembre.
In secondo luogo, la proposta di deliberazione del Consigliere Curto sostiene la
necessità di fare dei forni ulteriori, eccetera. Io ricordo - così sventolo anch'io un foglio,
perché ho anch'io un foglio che attesta i dati - che la Regione dice che, a fronte di
cremazioni potenziali a Torino di 22.400, di 22.500, ne facciamo 6.919.
Ricordo anche al Sindaco e ai Consiglieri che, a seguito di intervento di AFC, la
SOCREM ha ampliato i propri impianti perché avrebbe dovuto, secondo indicazione di
AFC, fare nuove cremazioni; AFC ha "inciuccato" i dati, come al solito - perdonatemi
la digressione polemica -, e naturalmente questi impianti, che sono stati costruiti con
soldi naturalmente non pubblici, ma privati, sono ad oggi sostanzialmente inutilizzati.
Quindi, abbiamo dato un ulteriore danno all'attuale gestore del servizio, che, ripeto, non
ha avuto affidamenti, non ha avuto subconcessioni, ma, se volete un termine tecnico,
con questi contratti che faceva vedere il Consigliere Curto, ha esclusivamente
disciplinato i rapporti tra SOCREM e Città di Torino. Disciplinato i rapporti. Non si
parla né di concessioni, né di affidamenti.
Ricordo che, se passerà questa proposta di deliberazione, l'indennizzo che la Città dovrà
dare a SOCREM, prima e non dopo, come prevede il Capogruppo Curto, è di 14 milioni
di Euro, a fronte di - valutate voi - non necessità di fare ulteriori gare o di fare gare,
perché, dal punto di vista giuridico, in questo caso non c'era necessità di fare gare, in
quanto non c'è stato alcun affidamento e alcuna concessione.
Pertanto, poi parlerò anche sulla proposta di deliberazione dell'Assessore Lo Russo e
dirò la mia anche su questo aspetto, però invito i Consiglieri ad evitare che oggi si
compia un danno, un delitto - valutate voi come giudicarlo con la parola che meglio
credete - all'iniziativa privata che non è stata concessa o affidata dalla Città a
SOCREM.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Araldi.

ARALDI Andrea
Intervengo a titolo personale.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Prego, lo può fare solo se è in dissenso.

ARALDI Andrea
Scusi, qual è quella del Gruppo?

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Questa è una bellissima domanda, quindi può intervenire. La ringrazio.
Non essendo intervenuto il Capogruppo del PD... (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Lei ha ragione. Non essendo intervenuto il Capogruppo del PD,
dicendo qual è il voto del Gruppo, non posso dichiarare il dissenso, quindi può
intervenire. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Capogruppo, non si faccia tirare
per la giacchetta.
La parola al Consigliere Araldi.

ARALDI Andrea
A titolo personale, io ritengo... Se il mio Capogruppo e il mio Presidente mi lasciano
andare avanti... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Potevo togliermi una volta la
soddisfazione di riprendervi.
Seriamente parlando, io non concordo con il tono grave delle valutazioni che ha fatto il
Consigliere Tronzano. Riconosco al Consigliere Curto di aver fatto anche un percorso.
Voterò contro la proposta di deliberazione del Consigliere Curto perché mi piacerebbe
poter affrontare una successiva deliberazione sempre su tale argomento, successiva
delibera della seduta di oggi.

CASSIANI Luca (Consigliere f.f. di Presidente)
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione così emendata:
presenti 31, favorevoli 16, astenuti 8, contrari 7.
La proposta di deliberazione è approvata.

CASSIANI Luca (Consigliere f.f. di Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
presenti 24, astenuti 2, favorevoli 19, contrari 3.
L'immediata eseguibilità non è concessa.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)