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PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201406218/002, presentata in data 28 novembre 2014, avente per oggetto: "Ricollocazione edificio residenziale di via Cigna n. 173" PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) L'oggetto della questione dell'interpellanza sollevata dal Consigliere Magliano è già stato trattato - come, peraltro, riportato nella narrativa dell'interpellanza - in data 1° luglio e fa riferimento alla ricollocazione di un edificio residenziale di via Cigna n. 173. Relativamente ai quattro punti sollevati nell'interpellanza, comunico che, in esito all'interpellanza in oggetto, appunto, "Ricollocazione edificio residenziale di via Cigna n. 173", presentata dal Consigliere Magliano, ahimè, si conferma quanto rappresentato nella risposta all'interpellanza n. mecc. 201401900/002, con queste ulteriori specificazioni. Relativamente al Programma Integrato relativo all' Ambito 5.10/5 Spina 4 - Gondrand - Metallurgica Piemontese, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del 21 dicembre 2011, è stata presentata istanza di permesso di costruire limitatamente all'attività commerciale ivi presente, ricadente nelle aree di proprietà del Gruppo Ferrero S.p.A.. Riguardo alle aree di proprietà Gondrand, si conferma che non è, allo stato, prevedibile la tempistica di avvio dei lavori in loco, a causa del protrarsi della congiuntura economica sfavorevole, come rappresentato dagli stessi proponenti. In merito al progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione, come comunicato dal Servizio competente, a fronte della presentazione dell'interpellanza, si fa presente che, a seguito delle precisazioni emerse in sede delle riunioni dei Servizi del 19 dicembre 2013, 22 luglio 2014 e 25 luglio 2014, nella riunione conclusiva del 6 novembre 2014 è stato esaminato il Progetto esecutivo delle opere, con parere favorevole degli Enti e dei Servizi presenti. Il Progetto esecutivo è, pertanto, in corso di approvazione da parte della Giunta Comunale. Questi sono gli elementi essenziali. Quindi, non vi sono novità rispetto a quanto comunicato al Consigliere Magliano il 1° luglio. È una situazione per cui siamo su due ambiti - Gondrand e Metallurgica Piemontese - che hanno assetti proprietari diversi. Come ricorderà il Consigliere Magliano, la vicenda della ricollocazione degli edifici residenziali di via Cigna n. 173 era parte di un programma proposto, di iniziativa privata e non di iniziativa pubblica, ed era proposto dalla proprietà delle aree Gondrand in virtù proprio della riplasmazione, anche a fini residenziali, attraverso i Programmi Integrati d'Ambito 5.10 Spina 4, Gondrand e Metallurgica Piemontese. Pertanto, a fronte di questa iniziativa privata, il Consiglio Comunale deliberò, a suo tempo, tutta una serie di atti urbanistici che presupponevano, in qualche modo, proprio l'iniziativa del privato per la ricollocazione di queste famiglie in nuovi edifici a carattere residenziale all'interno dell'area Gondrand, che avrebbero dovuto essere realizzati a valle dell'attuazione del Programma Integrato. La congiuntura economica e, in qualche modo, l'assenza di iniziativa da parte del proponente privato hanno bloccato sia gli aspetti esecutivi propri di carattere autorizzativo, relativamente ai permessi di costruire nell'area Gondrand, sia conseguentemente ai contenuti del PRIN deliberato dal Consiglio Comunale che prevedevano la ricollocazione dell'immobile situato in via Cigna all'interno dei nuovi edifici da realizzare a iniziativa privata nell'area Gondrand medesima. Ovviamente, l'Amministrazione sta seguendo la questione in prima linea. A fronte di una ripartenza del Progetto sull'altra area di proprietà del Gruppo Ferrero, invece, si andrà in deliberazione a breve in Giunta, nell'approvazione delle opere di urbanizzazione a scomputo, derivanti dall'insediamento nell'altra area, quella di Metallurgica Piemontese, sperando ovviamente e lavorando alacremente, perché poi anche questo PRIN, relativamente all'area Gondrand, possa trovare attuazione. Ovviamente, come il Consigliere Magliano sa, non sono iniziative di motore pubblico, sono iniziative di motore privato, che quindi necessariamente scontano, per assetti proprietari e per esigenze di iniziativa, in qualche modo, le congiunture attuali del mercato. Se lo ritiene, Consigliere Magliano, non appena avremo deliberato in Giunta l'approvazione del progetto delle opere di urbanizzazione, io potrò venire a raccontare questa questione in Commissione Urbanistica. Nel merito, i contenuti sono quelli che ho poc'anzi dettagliato. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Ringrazio l'Assessore per la risposta. Evidentemente non le sfugge il fatto che noi in questo momento abbiamo, da qualche anno, non pochi, un numero non elevatissimo, ma comunque un bel po' di famiglie che, vivendo in quello stabile, li ho incontrati e mi dicevano: "Noi non facciamo più alcun tipo di intervento sulle nostre case, perché non sappiamo fin quando questa casa rimarrà nostra", cose anche banalissime, se uno dovesse cambiare la cucina, o cambiare qualsiasi tipo di arredo o fare dei piccoli interventi di manutenzione, è nel limbo perché dice: "Cosa sto a spendere dei soldi, quando, non l'Amministrazione, ma comunque ci era stato detto che saremmo stati ricollocati?". Evidentemente, con tutto il disagio di questo mondo, riporterò quello che mi dice a queste famiglie, che di fatto non hanno la possibilità di sapere che ne sarà di loro. Anche il fatto di sapere che casa tua, in teoria, non è più casa tua, nel senso che dovrebbero spostarti perché c'è una grande Variante, un grande investimento immobiliare in atto, e poi, però, sapere che invece, quando si parla di attività commerciali, invece lì sì, si sta procedendo, con i tempi naturali della Pubblica Amministrazione, con i tempi dei privati, ma che di fatto si sta dando una priorità a quell'area, piuttosto che a dare una certezza sul futuro, lei, evidentemente, Assessore, riconosce in questo scenario quantomeno un disagio grosso come una casa, appunto, la casa che manca, perché non sanno dove andranno. Forse non era neanche un'iniziativa presa da lei, perché forse non era ancora Assessore, ma evidentemente abbiamo creduto nel privato a certe condizioni pre- crisi, per cui abbiamo dato delle autorizzazioni, anche se era un'iniziativa del privato, senza la certezza di salvaguardare innanzitutto i nostri cittadini, più che gli interventi commerciali. Questo è un dato politico che sottolineo. È chiaro che poi, con l'intervento della crisi, tutto è cambiato, tutto si è rallentato; sappiamo che ci sono un sacco di permessi a costruire che non vengono ritirati dalle aziende, per cui sono cambiati gli scenari. È desolante, però, che noi non riusciamo a dare un'informativa certa, perché poi, Assessore, lei lo sa meglio di me, il cittadino poi fa un po' fatica a riconoscere le responsabilità, se è un problema privato o se è un problema del Comune. Il Comune ha autorizzato quell'intervento fatto tutto da privati. Detto questo, io però mi auguro che in Commissione Urbanistica si possa audirla, appena avrà un quadro più completo, ma nello stesso tempo mi piacerebbe che in tale occasione il Presidente della Commissione invitasse anche queste famiglie, perché noi dobbiamo dire loro qualcosa. Devo dire che, da questo punto di vista, i cittadini che ho incontrato erano più preoccupati per il futuro, neanche arrabbiati perché non gli si sta dando quello che loro hanno chiesto, perché loro sanno che, se si andrà a buon fine, ci sarà questa prospettiva di avere una casa nuova, completamente, senza avere alcun tipo di costo aggiuntivo, forse solo il rogito notarile, da quello che mi hanno detto, che comunque è un costo che si prenderanno le famiglie, non se lo prenderà di sicuro il privato. Detto questo, però, se questa situazione si dovesse protrarre, a me piacerebbe - ma penso anche all'Assessore - che poi si arrivasse ad un punto certo: "Non vi spostate più", affinché, se questi cittadini volessero fare un piccolo intervento dentro casa o un piccolo investimento, come ad esempio cambiare il mobilio o cambiare gli infissi, visto che il Governo sta mettendo a disposizione tutta una serie di opportunità sul tema ambientale della casa, lo possano fare, invece di trovarsi in questa situazione di limbo che non piace a nessuno. Per cui, io ringrazio l'Assessore della disponibilità a venire in Commissione, però mi piacerebbe che quella Commissione tenesse conto non solo delle attività commerciali, degli extra oneri e di tutto quello che può essere utile per la Città e per le casse della Città, ma anche del destino di queste famiglie, che in questo momento - lo ripeto e concludo - sono in una condizione di difficoltà e di incertezza sul proprio futuro. Io mi auguro, però - e ho veramente concluso, e non lo voglio dire in tono polemico - , che tutte le volte che si dovranno fare operazioni di questo tipo, da qui in poi, si tengano in considerazione prima i diritti dei nostri cittadini e il futuro di quello che a loro si prospetta, prima che mille attività commerciali, nuovi centri commerciali e cose simili. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Intervengo soltanto per rettificare brevemente, perché, come il Consigliere Magliano sa, noi stiamo dando attuazione a strumenti urbanistici, non ci sono azioni atte a modificare strumenti urbanistici. Per cui, tutto quello che si sta svolgendo, a cui si fa riferimento, ivi compreso lo sviluppo previsto nell'area di Metallurgica Piemontese, è un atto deliberato dal Consiglio Comunale quando approvò i famosi Piani di rigenerazione. Qual è il problema che abbiamo? Non è che l'abbiamo solo qui. I cittadini, per quello che ho potuto verificare io, pur non essendo stato io il motore primo di questo atto, ma ovviamente per funzione ne rappresento e per certi versi ne difendo anche l'impostazione, i cittadini sanno perfettamente, Consigliere Magliano, che lo schema era quello per cui il privato avrebbe dovuto realizzare le loro case e il privato si sarebbe fatto carico di rilocalizzarli nelle nuove case. Capisco benissimo la rabbia e anche il senso di frustrazione per questa indeterminatezza; indeterminatezza che ovviamente non poteva essere prevista in questi termini nel momento in cui questo Piano urbanistico è stato, in qualche modo, avviato. Ovviamente, io sono assolutamente a disposizione, qualora vi fossero cittadini che hanno dubbi in ordine ai principi di responsabilità, nel rappresentare le corrette responsabilità nelle sedi proprie. Come ho avuto modo di dire nel rispondere alla sua interpellanza, la Città si è fatta parte attiva nel valutare la compatibilità urbanistica di uno strumento che prevedeva di riqualificare aree industriali dismesse, e nella negoziazione tra privati vi era questa ipotesi di rilocalizzazione. Pertanto, in questi termini, la Città non ha neanche i poteri sostitutivi che derivano da elementi diversi, in cui gioca un ruolo di altra natura. Ovviamente, auspichiamo, lavoriamo perché questa cosa possa trovare una soluzione. Continuo a ribadire che è comunque sempre nelle prerogative del Consiglio Comunale, qualora questo dovesse emergere, rivedere i Piani urbanistici a suo tempo approvati, qualora questi non fossero più attuali. Però, in ordine a quello che sta capitando, è tutto già in qualche modo in fase di attuazione, non vi sono state iniziative, dall'adozione del PRIN, che si siano differenziate in maniera significativa rispetto a quanto già a suo tempo attivato, ivi compreso lo sviluppo immobiliare, di cui stiamo discutendo, nell'area Metallurgica Piemontese. PORCINO Giovanni (Presidente) L'interpellanza è discussa. |