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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 17 Dicembre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2014-05582
EDIFICIO SITO IN STRADA DEL CASCINOTTO, 228 BIS. CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO, CON OPERE EDILIZIE INTERNE ED ESTERNE, DI FABBRICATO DA ATTIVIT? PRODUTTIVA A PALESTRA. PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA EX ARTICOLO 14 DEL D.P.R. 380/2001 E DELL'ARTICOLO 5 COMMI 9-14 DELLA LEGGE 106/2011. APPROVAZIONE INTERVENTO IN DEROGA.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc.
201405582/020, presentata dalla Giunta Comunale in data 25 novembre 2014, avente
per oggetto:

"Edificio sito in strada del Cascinotto, 228 bis. Cambio di destinazione d'uso, con
opere edilizie interne ed esterne, di fabbricato da attività produttiva a palestra.
Permesso di costruire in deroga ex articolo 14 del D.P.R. 380/2001 e dell'articolo 5
commi 9-14 della Legge 106/2011. Approvazione intervento in deroga"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Comunico che in data 11/12/2014 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Mi è parso che, fuori verbale, vi fosse la richiesta di un'ulteriore illustrazione, oltre a
quella che ho già fatto in Commissione. La proposta di deliberazione ha per oggetto
un'applicazione del cosiddetto "Decreto Sviluppo", ai sensi dell'articolo n. 5, commi
9-14 della Legge n. 106/2011. Per la verità, si tratta di un intervento di modesta
portata, perché si parla di utilizzare lo strumento del "Decreto Sviluppo" per
consentire la realizzazione, in un immobile in disuso e dismesso (classificato dal
nostro Piano Regolatore come IN, industriale), di una piccola palestra.
Ho avuto modo di illustrare il progetto supportato dagli Uffici dell'Edilizia. Ricordo
al Consiglio Comunale che la votazione favorevole di questa proposta di
deliberazione consentirà agli Uffici dell'Edilizia Privata il rilascio del permesso di
costruire in deroga allo strumento urbanistico.
In questo caso, l'esigenza della deroga deriva semplicemente dal fatto che la
destinazione a palestra non è una delle destinazioni che le nostre norme di attuazione
prevedono all'interno delle aree IN e pertanto, in ragione dell'incongruità rispetto
alla previsione, ma assumendo l'interesse assolutamente pubblico di incentivare
questo tipo di interventi di riqualificazione del patrimonio dismesso, ci è parso di
sottoporre all'attenzione del Consiglio Comunale la concessione della deroga ai sensi
del "Decreto Sviluppo".

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Ho chiesto l'illustrazione di questa proposta di deliberazione in parte per le stesse
motivazioni per le quali avevo chiesto l'illustrazione (che vi è stata, seppur
sinteticamente, da parte del Sindaco - mi ha fatto piacere e lo ringrazio -, in assenza
di un'illustrazione da parte dell'Assessore Braccialarghe) della proposta di
deliberazione relativa all'acquisizione di Palazzo Madama. In questo caso, quella
parte che accomuna le due proposte di deliberazione per le quali ho richiesto
l'illustrazione deriva dal fatto che, almeno a mio giudizio, non tutte le proposte di
deliberazione sono uguali. Vi sono proposte di deliberazioni importanti, come quella
di Palazzo Madama, ed altre che, facendo riferimento alle dimensioni della superficie
dell'immobile in questo caso (come ricordava l'Assessore Lo Russo e posso anche
convenire), possono non essere ritenute così significative ed importanti, ma lo
possono poi diventare per una questione di principio.
Per quanto mi riguarda, la questione di principio è data dall'applicazione del
cosiddetto Decreto "Sblocca Italia", la Legge n. 106/2011, e dall'interpretazione (che
a me pare molto soggettiva e discutibile) di quello che è l'interesse pubblico. Ovvero,
un provvedimento di questo genere, che, di per sé - se uno entra nel merito della
questione e non della procedura che viene adottata -, probabilmente potrebbe anche
essere votabile senza alcun tipo di discussione, mi chiedo perché non possa seguire il
percorso ordinario di una Variante del Piano Regolatore - mi rendo conto che i tempi
sarebbero certamente più lunghi - e invece trovi un percorso facilitato, quale quello
riconosciuto dalla Legge n. 106/2011. Anche perché non ritengo del tutto corretto
affermare, come è stato fatto (e ringrazio l'Assessore della disponibilità data in
Commissione durante l'approfondimento della discussione), che l'interesse pubblico
derivi sostanzialmente dal fatto che trasformando un magazzino dismesso e in disuso
in una palestra si possa determinare un incremento di occupazione, in quanto
qualunque tipo di attività può determinare - ed è auspicabile - un incremento di
occupazione. Non ritengo però che, in realtà, questa potesse essere la ratio della
Legge n. 106/2011, anche perché, altrimenti, qualunque tipo di intervento, anche solo
di carattere edificatorio - non è questo il caso, nello specifico -, può comunque
determinare un incremento di occupazione, fosse anche di una singola unità.
Credo che, invece, il concetto di interesse pubblico, proprio perché si va a modificare
quella che è una procedura ordinaria, dovrebbe essere in qualche modo più
circoscritto ed approfondito; diversamente, poniamo su piani diversi tra di loro
privati e privati: privati che, a fronte di una loro istanza, possono trovare
un'Amministrazione più o meno disponibile (perché, poi, non è detto che gli stessi
comportamenti e gli stessi atteggiamenti possano essere ugualmente assunti da
Amministrazioni tra loro diverse) ed altri privati che, invece, ordinariamente
soggiacciono a quella che è la norma generale legata alle Varianti di Piano
Regolatore.
In Commissione avevo chiesto di non liberare immediatamente l'atto per l'Aula. Si è
arrivati al voto ed ho votato contro la liberazione dell'atto per l'Aula e questa è
un'altra motivazione che, oggi, mi ha portato a voler rimarcare un voto di dissenso,
non contro le scelte nel merito di questa Giunta o di questa maggioranza, ma contro
un'interpretazione che a me pare eccessivamente estensiva della Legge n. 106/2011,
anche perché è sufficientemente noto che, anche dal punto di vista politico, le
opinioni sull'argomento risultano essere abbastanza variegate.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Se non ci sono altri Consiglieri che intervengono, proverò ad intervenire io,
ribadendo, per quanto riguarda l'intervento del Consigliere Trombotto, quello che
ragionevolmente penso.
Credo che il fatto che il Consiglio Comunale della Città di Torino sia impegnato,
come avviene in questo momento, a discutere più o meno animatamente di un
intervento di questo tipo sia un vulnus giuridico che la Legge n. 106 evidentemente
non ha considerato. Infatti, immaginare che un provvedimento che ha
caratterizzazione tipicamente edilizia, visto che stiamo parlando di un immobile di
fatto dismesso, in cui viene realizzato un intervento sotto i 250 metri quadrati da
parte di un privato che vuole fare una palestra, debba passare da un voto espresso
dell'Aula e noi siamo qui a discuterne ed a votarlo, onestamente mi sembra un po'
surreale nelle condizioni date del sistema economico torinese e dei problemi che ha
questa Città.
Però siamo chiamati a fare questo e quindi mi scuso con coloro che condividono
questa opinione e li prego di procedere alla votazione, onde poter in qualche modo
consentire questo intervento di riqualificazione, che, a mio modo di vedere, è
impropriamente - ovviamente, è un'opinione politica - transitato dalla Sala Rossa. Mi
pare utile una riflessione più generale sul fatto che interventi di questo tipo non solo
non dovrebbero essere assentiti o no, ma dovrebbero essere fortemente incentivati.
Infatti, siamo in presenza di un intervento privato su un immobile privato e oltretutto
è, in qualche modo, animato dal fatto di creare delle condizioni imprenditoriali che
oggi non ci sono in un territorio non particolarmente felice. Onestamente, avrei
piacere di vivere in un Paese che ha strumenti atti ad incentivare ed a sostenere questi
interventi, non certamente a far transitare da un'assemblea politica come la Sala
Rossa (in questo caso) autorizzazioni in deroga al Piano Regolatore.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 25,
presentati dal Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta?

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 1 al n. 25:
presenti 23, favorevoli 2, contrari 21.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 25 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 26 al n. 27,
presentati dal Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta?

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 26 al n. 27:
presenti 23, contrari 23.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 26 al n. 27 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 28 al n. 30,
presentati dal Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta?

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 28 al n. 30:
presenti 23, contrari 23.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 28 al n. 30 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione:
presenti 23, astenuti 2, favorevoli 21.
La proposta di deliberazione è approvata.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
presenti 23, astenuti 2, favorevoli 21.
L'immediata eseguibilità è concessa.

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