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PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201405582/020, presentata dalla Giunta Comunale in data 25 novembre 2014, avente per oggetto: "Edificio sito in strada del Cascinotto, 228 bis. Cambio di destinazione d'uso, con opere edilizie interne ed esterne, di fabbricato da attività produttiva a palestra. Permesso di costruire in deroga ex articolo 14 del D.P.R. 380/2001 e dell'articolo 5 commi 9-14 della Legge 106/2011. Approvazione intervento in deroga" PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico che in data 11/12/2014 la competente Commissione ha rimesso il provvedimento in Aula. La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Mi è parso che, fuori verbale, vi fosse la richiesta di un'ulteriore illustrazione, oltre a quella che ho già fatto in Commissione. La proposta di deliberazione ha per oggetto un'applicazione del cosiddetto "Decreto Sviluppo", ai sensi dell'articolo n. 5, commi 9-14 della Legge n. 106/2011. Per la verità, si tratta di un intervento di modesta portata, perché si parla di utilizzare lo strumento del "Decreto Sviluppo" per consentire la realizzazione, in un immobile in disuso e dismesso (classificato dal nostro Piano Regolatore come IN, industriale), di una piccola palestra. Ho avuto modo di illustrare il progetto supportato dagli Uffici dell'Edilizia. Ricordo al Consiglio Comunale che la votazione favorevole di questa proposta di deliberazione consentirà agli Uffici dell'Edilizia Privata il rilascio del permesso di costruire in deroga allo strumento urbanistico. In questo caso, l'esigenza della deroga deriva semplicemente dal fatto che la destinazione a palestra non è una delle destinazioni che le nostre norme di attuazione prevedono all'interno delle aree IN e pertanto, in ragione dell'incongruità rispetto alla previsione, ma assumendo l'interesse assolutamente pubblico di incentivare questo tipo di interventi di riqualificazione del patrimonio dismesso, ci è parso di sottoporre all'attenzione del Consiglio Comunale la concessione della deroga ai sensi del "Decreto Sviluppo". PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Ho chiesto l'illustrazione di questa proposta di deliberazione in parte per le stesse motivazioni per le quali avevo chiesto l'illustrazione (che vi è stata, seppur sinteticamente, da parte del Sindaco - mi ha fatto piacere e lo ringrazio -, in assenza di un'illustrazione da parte dell'Assessore Braccialarghe) della proposta di deliberazione relativa all'acquisizione di Palazzo Madama. In questo caso, quella parte che accomuna le due proposte di deliberazione per le quali ho richiesto l'illustrazione deriva dal fatto che, almeno a mio giudizio, non tutte le proposte di deliberazione sono uguali. Vi sono proposte di deliberazioni importanti, come quella di Palazzo Madama, ed altre che, facendo riferimento alle dimensioni della superficie dell'immobile in questo caso (come ricordava l'Assessore Lo Russo e posso anche convenire), possono non essere ritenute così significative ed importanti, ma lo possono poi diventare per una questione di principio. Per quanto mi riguarda, la questione di principio è data dall'applicazione del cosiddetto Decreto "Sblocca Italia", la Legge n. 106/2011, e dall'interpretazione (che a me pare molto soggettiva e discutibile) di quello che è l'interesse pubblico. Ovvero, un provvedimento di questo genere, che, di per sé - se uno entra nel merito della questione e non della procedura che viene adottata -, probabilmente potrebbe anche essere votabile senza alcun tipo di discussione, mi chiedo perché non possa seguire il percorso ordinario di una Variante del Piano Regolatore - mi rendo conto che i tempi sarebbero certamente più lunghi - e invece trovi un percorso facilitato, quale quello riconosciuto dalla Legge n. 106/2011. Anche perché non ritengo del tutto corretto affermare, come è stato fatto (e ringrazio l'Assessore della disponibilità data in Commissione durante l'approfondimento della discussione), che l'interesse pubblico derivi sostanzialmente dal fatto che trasformando un magazzino dismesso e in disuso in una palestra si possa determinare un incremento di occupazione, in quanto qualunque tipo di attività può determinare - ed è auspicabile - un incremento di occupazione. Non ritengo però che, in realtà, questa potesse essere la ratio della Legge n. 106/2011, anche perché, altrimenti, qualunque tipo di intervento, anche solo di carattere edificatorio - non è questo il caso, nello specifico -, può comunque determinare un incremento di occupazione, fosse anche di una singola unità. Credo che, invece, il concetto di interesse pubblico, proprio perché si va a modificare quella che è una procedura ordinaria, dovrebbe essere in qualche modo più circoscritto ed approfondito; diversamente, poniamo su piani diversi tra di loro privati e privati: privati che, a fronte di una loro istanza, possono trovare un'Amministrazione più o meno disponibile (perché, poi, non è detto che gli stessi comportamenti e gli stessi atteggiamenti possano essere ugualmente assunti da Amministrazioni tra loro diverse) ed altri privati che, invece, ordinariamente soggiacciono a quella che è la norma generale legata alle Varianti di Piano Regolatore. In Commissione avevo chiesto di non liberare immediatamente l'atto per l'Aula. Si è arrivati al voto ed ho votato contro la liberazione dell'atto per l'Aula e questa è un'altra motivazione che, oggi, mi ha portato a voler rimarcare un voto di dissenso, non contro le scelte nel merito di questa Giunta o di questa maggioranza, ma contro un'interpretazione che a me pare eccessivamente estensiva della Legge n. 106/2011, anche perché è sufficientemente noto che, anche dal punto di vista politico, le opinioni sull'argomento risultano essere abbastanza variegate. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Se non ci sono altri Consiglieri che intervengono, proverò ad intervenire io, ribadendo, per quanto riguarda l'intervento del Consigliere Trombotto, quello che ragionevolmente penso. Credo che il fatto che il Consiglio Comunale della Città di Torino sia impegnato, come avviene in questo momento, a discutere più o meno animatamente di un intervento di questo tipo sia un vulnus giuridico che la Legge n. 106 evidentemente non ha considerato. Infatti, immaginare che un provvedimento che ha caratterizzazione tipicamente edilizia, visto che stiamo parlando di un immobile di fatto dismesso, in cui viene realizzato un intervento sotto i 250 metri quadrati da parte di un privato che vuole fare una palestra, debba passare da un voto espresso dell'Aula e noi siamo qui a discuterne ed a votarlo, onestamente mi sembra un po' surreale nelle condizioni date del sistema economico torinese e dei problemi che ha questa Città. Però siamo chiamati a fare questo e quindi mi scuso con coloro che condividono questa opinione e li prego di procedere alla votazione, onde poter in qualche modo consentire questo intervento di riqualificazione, che, a mio modo di vedere, è impropriamente - ovviamente, è un'opinione politica - transitato dalla Sala Rossa. Mi pare utile una riflessione più generale sul fatto che interventi di questo tipo non solo non dovrebbero essere assentiti o no, ma dovrebbero essere fortemente incentivati. Infatti, siamo in presenza di un intervento privato su un immobile privato e oltretutto è, in qualche modo, animato dal fatto di creare delle condizioni imprenditoriali che oggi non ci sono in un territorio non particolarmente felice. Onestamente, avrei piacere di vivere in un Paese che ha strumenti atti ad incentivare ed a sostenere questi interventi, non certamente a far transitare da un'assemblea politica come la Sala Rossa (in questo caso) autorizzazioni in deroga al Piano Regolatore. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 25, presentati dal Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? LO RUSSO Stefano (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 25: presenti 23, favorevoli 2, contrari 21. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 25 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 26 al n. 27, presentati dal Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? LO RUSSO Stefano (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 26 al n. 27: presenti 23, contrari 23. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 26 al n. 27 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 28 al n. 30, presentati dal Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? LO RUSSO Stefano (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 28 al n. 30: presenti 23, contrari 23. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 28 al n. 30 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione: presenti 23, astenuti 2, favorevoli 21. La proposta di deliberazione è approvata. PORCINO Giovanni (Presidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: presenti 23, astenuti 2, favorevoli 21. L'immediata eseguibilità è concessa. |