Interventi |
ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201401443/002, presentata in data 26 marzo 2014, avente per oggetto: "Il Comune protegga il commercio tradizionale e le attività storiche nel cuore di Torino" ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Mangone. MANGONE Domenico (Assessore) Il Consigliere Ambrogio ci chiede conto circa la mozione n. 30 del 7 novembre 2011, finalizzata alla salvaguardia delle attività storiche localizzate nella parte centrale della nostra città. Intanto, bisogna distinguere la proprietà pubblica, cioè gli immobili di proprietà della Città di Torino da quelli di proprietà privata. Su quelli di proprietà della Città di Torino si sta procedendo secondo le deliberazioni approvate dallo stesso Consiglio Comunale, mettendo a gara gli immobili liberi o quelli aventi contratto a scadenza; per quelli occupati, con il meccanismo di prelazione da parte di chi vi è già dentro. Questo per quanto riguarda gli immobili di proprietà della Città di Torino. Per quanto riguarda, invece, gli immobili privati, è evidente che la Città non ha grandi spazi di manovra sulle trattative tra i privati imprenditori commerciali e i privati imprenditori proprietari immobiliari, ma come Città stiamo cercando di porre la massima attenzione, così come avviene in altre aree della città di Torino. Da circa un anno c'è un cosiddetto "Tavolo Centro", che risponde al Tavolo richiesto nella mozione del punto n. 3; a questo Tavolo partecipano tutte le Associazioni di categoria, comprese le Associazioni di Via del centro e i Presidenti delle Associazioni di Via del centro. È un Tavolo ampio, che, ad esempio, è stato utilissimo nel confronto sulla vicenda legata alla sperimentazione su via Roma; un Tavolo con il quale ci siamo confrontati e abbiamo anche concordato i percorsi da seguire. È un Tavolo che ha prodotto anche una certa quantità di lavoro, perché, ad iniziare dalle vetrofanie delle vetrine dei negozi chiusi, al progetto Portici (sono tutte cose sulle quali stiamo lavorando, progetti anche ambiziosi, perché sui Portici sta lavorando in maniera particolare la Fondazione Contrada Torino, che si sta occupando intanto della riqualificazione dei portici di via Nizza), il progetto è quello di dare un brand a questo patrimonio che ha la Città di Torino, direi unico, di chilometri e chilometri di aree porticate. È evidente, però, che questo non risolve il problema che oggi pone il Consigliere Appendino, relativo al caro affitti in centro, perché questo fa parte della contrattazione tra privati. Quindi, diventa complicato per la Città, se non impossibile, intervenire per riuscire a tutelare le attività storiche; né tanto meno - che è la domanda che pone la mozione del 2011 - un fondo specifico sul punto può essere sufficiente a risolvere il problema. Anche perché quando si tratta di fondi ho sempre qualche perplessità, perché se ci si concentra in un'area, vengono fuori tante altre aree che sono in condizioni simili, come sa il Consigliere, perché abbiamo già trattato questo tema in Commissione; anzi, direi peggiori. Quindi diventa complicato, in una situazione di scarsità di risorse finanziarie, riuscire a dare incentivi ai privati a sostegno delle proprie attività. Quindi, su quello ho qualche dubbio, anche se il dubbio è velocemente risolto dal fatto che in questo momento la Città non ha le risorse finanziarie, ma non le hanno neanche altri soggetti, quindi diventa complicato. La Città continuerà a lavorare, a confrontarsi con questo Tavolo, che è significativo, nel tentativo di promuovere quanto più possibile l'area. ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) La parola al Consigliere Ambrogio. AMBROGIO Paola Ringrazio l'Assessore per la risposta. È evidente che l'interpellanza si riferisce a un problema legato alla crisi generale che riguarda il commercio della nostra città e di tutto il Paese. Però, già un anno e mezzo fa, mi ero soffermata sulla situazione del commercio tradizionale del centro storico, perché indubbiamente, se è vero, come diceva l'Assessore, che il commercio in generale sta subendo un forte periodo di crisi, ci sono una serie di elementi che hanno colpito ulteriormente le attività che hanno sede nel centro della città. Per quanto riguarda il caro affitti sono d'accordo con l'Assessore che in parte riguarda immobili di proprietà privata, quindi diventa difficile intervenire. Però, due anni fa, di fronte a situazioni come quella presente in piazza CLN, dove c'era praticamente un intero isolato di serrande abbassate, è vero che si trattava di soggetti privati, però avevo chiesto al Sindaco che l'Amministrazione si ponesse il problema. Devo dire che, anche se in ritardo, sono contenta che almeno sia stato seguito il nostro suggerimento di intervenire sulle vetrine dei privati con vetrofanie, perché - piazza CLN era il caso più emblematico - le numerose vetrine vuote del centro storico creano degrado e non sono un bel biglietto da visita. Per cui, coprire queste vetrine con ad esempio la pubblicità dei musei o di altre iniziative della nostra città può essere utile a mantenere un po' di decoro. Ovviamente avevo chiesto di intervenire con un Tavolo. Questo probabilmente è stato fatto, anche se poi non so se i problemi vengano risolti (ritornando al centro storico, mi riferisco alla questione della chiusura di via Roma, o altre questioni simili), visto che il Presidente della Circoscrizione dà delle indicazioni di un certo tipo e poi la Giunta emana delle deliberazioni che vanno nella direzione contraria. Quindi, se si fanno i Tavoli di lavoro, bisogna ascoltare i suggerimenti che arrivano dal territorio. Invece mi sembra che i provvedimenti che sono stati presi non fossero condivisi così tanto dalla Circoscrizione, per quel che ricordo essere stato detto in Commissione. In merito al fondo, lo so che l'Assessore è dell'idea che bisogna cavarsela da sé. Però, nonostante quanto viene spesso detto, anche in questa sede, delle attività del centro particolarmente floride, dove bene o male il movimento non manca, io non condivido questa idea. Mi rendo conto che il passaggio e il lavoro si sposta da una via all'altra, quindi se migliora via Lagrange, peggiora via Roma, se migliora via Carlo Alberto, peggiorano via Lagrange e via Roma. È un movimento, un passaggio da una via all'altra, ma non aumenta il potenziale di acquisto, perché è sempre lo stesso. Le persone si muovono. Assistiamo comunque a un continuo abbassarsi e alzarsi di saracinesche, un continuo passaggio di proprietà e di gestioni, che sono determinate dal fatto che il tentativo c'è, ma poi non ce la fanno a sopravvivere, e il caro-affitti è sicuramente uno degli elementi che incide maggiormente. So che l'Amministrazione Comunale sta provvedendo con un bando rispetto agli immobili di proprietà comunale. Rispetto ai privati, io continuo a sostenere che ci debba anche essere un intervento della Città, studiato in qualche modo, ma comunque qualcosa bisogna fare. In merito al fondo, la mozione che era stata peraltro approvata all'unanimità, prevedeva anche l'istituzione di un fondo di intervento. So che questo è un punto dolente, le casse sono piuttosto vuote, quindi per l'Assessore questo argomento è tabù. Rimane il fatto che la mozione era stata approvata all'unanimità, per cui credo che nelle situazioni più gravi sia necessario che anche la Città dia un segnale, perché anche laddove ci sono delle situazioni peggiori rispetto al centro, come diceva l'Assessore, ad esempio le attività commerciali colpite dai cantieri, discusse la scorsa settimana, la Città interviene solo in parte, perché l'attività commerciale che si trova solo un po' più distante dal cantiere, non è compresa nelle aree che possono godere degli sgravi. Quindi ritorniamo sempre al punto di partenza. Forse l'istituzione di un fondo potrebbe essere di aiuto in queste aree che stanno subendo gravi disagi. Quindi, chiedo all'Assessore di rivalutare e di riprendere in considerazione quanto approvato nella mozione. ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) L'interpellanza è discussa. |