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LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201406084/002, presentata in data 26 novembre 2014, avente per oggetto: "Mercatino regionale francese piazza Solferino" LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Mangone. MANGONE Domenico (Assessore) Per quanto riguarda il mercato regionale francese di piazza Solferino, l'interpellante fa domande articolate. Ovviamente contesto il fatto che è stato scritto nella prima domanda: "per quale ragione la Città abbia privilegiato soggetti stranieri rispetto a realtà torinesi". Praticamente noi non abbiamo privilegiato alcunché, innanzitutto perché nell'ambito delle mie Divisioni - ma credo di poter parlare per tutte le Divisioni della Città di Torino - non si usa privilegiare nessuno. Da quando è stata restituita restaurata alla Città, Piazza Solferino è oggetto di numerose richieste. L'anno precedente si era svolto il cosiddetto "mercatino francese" nell'ambito, credo, del gemellaggio "Torino incontra la Francia"; dopodiché, quel mercatino è piaciuto e in seguito ci sono state diverse richieste. In ipotesi come questa, quando i periodi richiesti sono lunghi, io, come Assessore, non mi sento di fare la solita deliberazione che faccio per le iniziative come i mercatini che vediamo quotidianamente per la città, che durano uno o due giorni. Per un periodo così lungo, ho ritenuto di indicare agli Uffici la strada della gara, e così è stato fatto; alla gara, ovviamente, potevano partecipare tutti. L'idea era quella di selezionare prodotti europei enogastronomici, e credo che la Città di Torino si possa permettere anche quel tipo di iniziativa, anche perché non è che noi a Torino trascuriamo le altre iniziative, perché, se si dà uno sguardo alle proposte di deliberazione che approvo io, c'è tutta una serie di iniziative di prodotti enogastronomici locali. Quindi, da questo punto di vista, pur non facendo un ragionamento nazionalista o regionalista, credo che i prodotti locali siano ampiamente rappresentati nei mercatini che facciamo. Abbiamo diversi mercati: praticamente tutte le domeniche abbiamo i mercati dei produttori agricoli locali, e in più c'è tutta una serie di mercatini nei quali, evidentemente, ciò che viene venduto appartiene alle nostre terre. Quindi non c'è alcuna ragione. A questo bando hanno partecipato due associazioni - mi scrivono gli Uffici - e la Commissione giudicatrice ha scelto questo operatore, che si chiama Associazione A.C.O.F.I. (Associazione Commercianti Operatori Francesi per l'Italia), che ha proposto il mercatino francese che si è svolto quest'anno e devo dire - anche avendolo personalmente visitato - che era un mercatino assolutamente piacevole. Per quanto riguarda i controlli igienico-sanitari, questo ci risulta, leggo testualmente: "I controlli igienico-sanitari sono stati effettuati dal Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell'ASL, che non ha rilevato alcuna problematica o anomalia a seguito dell'ispezione svolta". Per quanto riguarda, invece, gli aspetti fiscali, gli Uffici mi scrivono che non si è a conoscenza di controlli da parte della Guardia di Finanza, né si ha motivo di dubitare sulla regolarità fiscale delle attività svolte. Questo è quanto, Consigliere. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ambrogio. AMBROGIO Paola Ringrazio l'Assessore per la risposta. Assessore, io in realtà ne faccio più una questione politica rispetto al fatto che, in un momento di forte difficoltà, si facciano scelte di questo tipo. O meglio, l'anno scorso c'è stato il mercatino francese e lei - o l'Assessore precedente, non ricordo con esattezza - non ha proceduto con una gara, ma si è dato un contributo, una deliberazione a questa Associazione, e l'anno scorso era l'anno "l'Italia incontra la Francia", quindi poteva essere giustificata. Quest'anno è "l'Italia incontra Berlino", la Germania, comunque non la Francia, Assessore, quindi diventa più discutibile. L'anno scorso non è stata fatta una gara, avete scelto la Francia, però c'era che l'Italia incontrava la Francia; quest'anno non la incontra più. Allora, incontrando la Germania, mi viene da dire: o facciamo la scelta politica di realizzare un mercatino che, a seconda degli anni e quindi di chi incontra l'Italia, portiamo sul nostro territorio, che è una scelta anche condivisibile, o altrimenti, in un momento di difficoltà come quello attuale, ha ragione, ci sono molti mercatini sul territorio, alcuni anche discutibili, ma comunque sono anche tante le richieste che arrivano. Evidentemente ne fate tanti, ci sono tante deliberazioni su mercatini dislocati sul territorio, perché sono tante le richieste che arrivano dal territorio. E sono tante anche perché, nei momenti di difficoltà, la gente si deve ingegnare, le persone si fanno venire delle idee e sono tanti anche gli italiani. Non è che ho presentato l'interpellanza così, sono andata anch'io a vedere questo mercatino, sono andata l'anno scorso e sono andata quest'anno: è un mercatino anche piacevole, come altri, con alcuni prodotti francesi e altri normali, ci sono anche i pile, il sapone di Marsiglia, le ostriche e tante altre cose. Ad ogni modo, non essendoci più la questione della Francia, mi chiedo perché non si possa fare una scelta sulla nazionalità, e quindi scegliere tra la Germania e chi era interessato a promuovere i propri prodotti, o altrimenti anche gli italiani; lo dico perché, non so se lei abbia fatto degli acquisti a quel mercatino, ma io ho la foto di uno scontrino fiscale di un'attività con codice partita IVA inglese, un altro francese. Capisce che la questione è più politica. Io devo andare a sostenere qualcuno che fa cassa in un altro Paese. Se questo fosse un momento di vacche grasse e ce ne fosse per tutti, va bene, potremmo dare una mano anche a loro, ma, visto che questi sono momenti di difficoltà e, come lei ha detto, ci sono tante richieste anche dal territorio, mi chiedo perché non possiamo fare una scelta. È vero, ci sono i negozi, ci sono i mercatini con prodotti locali. Diciamo che, se un italiano ha voglia di conoscere un prodotto locale, può trovarlo sul territorio, però non è da tutti avere la possibilità di avere piazza Solferino. Avere una piazza centrale è un'opportunità per tutti. Qualche settimana fa in piazza Castello c'era un mercato piuttosto discutibile, però comunque ha avuto una piazza che non capita sempre, stracolma di gente che va ad acquistare quei prodotti, che può sicuramente trovare altrove, però una posizione così centrale dà subito quel senso di curiosità, per cui la gente si avvicina e, con molta probabilità, fa anche degli acquisti. Allora, andando a vedere che anche gli scontrini erano tutti di case inglesi o francesi, ma molte anche inglesi, mi chiedo per quale ragione sia stata fatta questa scelta, ma proprio come scelta politica. Personalmente non l'avrei fatta, avrei dato un indirizzo differente: se deve essere quello di "incontra il Paese" che in quell'anno l'Italia incontra, ci sta, altrimenti riterrei più opportuno favorire qualcos'altro; anche perché c'erano due associazioni e vorrei capire se comunque la seconda fosse francese o se fosse invece un'associazione di prodotti comunque italiani. Mi sembrava di sì. Quindi, questa è una scelta che politicamente non condivido. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola all'Assessore Mangone. MANGONE Domenico (Assessore) Consigliere, nella nota ho effettivamente due partecipanti, non ho la notizie sull'altra partecipante. In ogni caso, si è trattato di una gara vera con una Commissione vera, che ha scelto sulla base di un progetto, con valutazioni che eventualmente possiamo... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Tutto lì. Dopodiché, purtroppo hanno partecipato solo in due, ma il bando era aperto a tutti. Non è che erano escluse le associazioni italiane; se alcune associazioni italiane avessero presentato un progetto, sarebbe stato sicuramente valutato, ma probabilmente non l'hanno neanche presentato, perché una cosa è fare un mercatino di due o tre giorni, altra cosa è un impegno da 15-20 giorni. Lì ci sono state altre iniziative e sono in programma altre iniziative. Non è che abbiamo dato la piazza solo per il mercatino francese e adesso è chiusa. No. Quella è una piazza richiesta e utilizzata, nella quale le iniziative vengono bene, la cosa importante che io chiedo è che siano iniziative di qualità. E quella francese, secondo me, era di qualità. LEVI Marta (Vicepresidente) L'interpellanza è discussa. |