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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 24 Novembre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 28
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2014-05108
PROGRAMMA DI RIGENERAZIONE URBANA, SOCIALE ED ARCHITETTONICA, AI SENSI DEL COMBINATO DISPOSTO DELL'ARTICOLO 14, LEGGE REGIONALE 20/2009 E DELL'ARTICOLO 17 BIS, L.U.R. 56/1977 E S.M.I.. QUADRANTE NORD EST DELLA CITTA'. APPROVAZIONE PERIMETRO ED ATTO DI INDIRIZZO.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc.
201405108/009, presentata dalla Giunta Comunale in data 4 novembre 2014, avente
per oggetto:

"Programma di Rigenerazione Urbana, Sociale ed Architettonica,
ai sensi del combinato disposto dell'articolo 14, Legge Regionale 20/2009
e dell'articolo 17 bis, L.U.R. 56/1977 e s.m.i.. Quadrante nord est della città.
Approvazione perimetro ed atto di indirizzo"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Comunico che in data 20/11/2014 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
Comunico al Consiglio Comunale che gli emendamenti dal n. 1 al n. 36, presentati
dal Consigliere Marrone, sono ritirati.
La parola all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
La proposta di deliberazione ha ad oggetto - come veniva elencato - il quadrante
nord-est della città, più propriamente l'asse di corso Romania. Siamo in una delle
porzioni nord della città, in particolar modo lungo l'asse che congiunge la città alla
città di Settimo Torinese.
Il Consiglio Comunale ha già esaminato la trasformazione di quest'area attraverso
l'adozione di due P.R.I.N., che, con l'approvazione di questa proposta di
deliberazione, vengono in qualche modo superati.
Come ho avuto modo di illustrare nell'articolata Commissione che si è svolta la
scorsa settimana, il Programma di Rigenerazione Urbana, ai sensi dell'articolo 17
bis, è quello che in gergo tecnico possiamo chiamare una Variante strutturale
semplificata.
Ricordo al Consiglio che l'iter deliberativo prevede l'adozione, da parte del
Consiglio Comunale, della deliberazione di indirizzi, che è quella in discussione
questa sera, che consente alla Divisione Urbanistica l'avvio dell'istruttoria formale e
della Conferenza dei Servizi, atta a sviluppare la deliberazione degli indirizzi e i
contenuti in essa presenti, attraverso l'interlocuzione con gli altri Enti che, in qualche
modo, intervengono nel processo decisionale, sia di carattere tecnico che,
ovviamente, nell'apertura all'interlocuzione con gli aventi titolo.
A valle di questa formale procedura, il Consiglio Comunale sarà chiamato per una
seconda e definitiva volta a ratificare le decisioni assunte in sede di Conferenza dei
Servizi ed eventualmente le controdeduzioni motivate in quella sede, onde poter
approvare in via definitiva la Variante allo strumento urbanistico della Città.
In sintesi, l'impostazione politica della proposta di deliberazione mira a confermare
la sostanziale riduzione di SLP sviluppabile dal compendio. Parliamo di un'area
molto estesa, nel quadrante nord della Città, una superficie territoriale di quasi un
milione di metri quadrati (965.000 metri quadrati), che generano, a vigenza di Piano
Regolatore, circa un milione di metri quadrati di SLP, che con il provvedimento in
discussione e in votazione questa sera vengono dimezzati.
Quindi, la prima operazione che fa questo provvedimento, è abbattere del 50% la
capacità edificatoria totale dell'intero ambito.
La seconda operazione che fa questo provvedimento, rispetto ai PRIN adottati, è
quello di rimodulare la previsione di edilizia residenziale, che a suo tempo era stata
immaginata e certamente maturata in un contesto molto diverso dall'attuale; era un
contesto anche socio-economico che vedeva nell'espansione residenziale verso la
zona nord una delle opportunità importanti di sviluppo di riqualificazione urbana.
Questa capacità residenziale teorica allocata nei PRIN, che vengono superati dal
provvedimento in discussione, peraltro congiuntamente agli assetti proprietari delle
aree, rivista a ribasso, e conseguentemente la prevalente vocazione residenziale di
quella che era anche nominalmente identificata come la Spina 5, viene rivista verso
una maggiore vocazione di carattere economico e produttivo, in particolar modo in
termini prospettici verso la logistica e il terziario avanzato.
L'altra operazione che fa la Variante, o meglio, la deliberazione programmatica è
individuare, confermando quanto è già presente nei contenuti di pianificazione di
area vasta, lo snodo della stazione Stura come uno snodo importante nel Servizio
Ferroviario Metropolitano. Oggi la stazione Stura è di fatto pienamente operativa, ma
disloca un traffico in condizioni assolutamente sottodimensionate, soprattutto non vi
è alcuna polarità aggregativa di importanza rilevante in prossimità della medesima
stazione Stura.
La Variante in discussione propone nella parte nord di corso Romania, in particolar
modo di fronte alla stazione Stura, la possibilità di allocare diritti edificatori
importanti per far diventare la stazione Stura una polarità importante, e non quello
che oggi oggettivamente si rappresenta a un banale sopralluogo.
Ovviamente questo provvedimento si raccorda, in maniera strutturale e funzionale,
con quanto il Consiglio Comunale ha già analizzato e deliberato nei mesi scorsi;
faccio in particolare riferimento a due provvedimenti deliberati dal Consiglio
Comunale. Il primo riguarda l'approvazione del progetto esecutivo del secondo
accesso a Falchera, a valere su fondi ministeriali che, come ricorderanno i
Consiglieri, ha in animo l'ambizione di collegare la porzione di corso Romania alla
zona della Falchera vecchia, dando finalmente, dopo decenni di isolamento fisico, la
possibilità agli abitanti insediati alla Falchera di poter accedere direttamente sull'asse
di corso Romania.
Il secondo provvedimento riguarda, ed è anche una delle ragioni per cui la capacità
residenziale teorica insediabile viene ridotta attraverso questo provvedimento di
Variante, la cosiddetta Variante dei laghetti Falchera, che prevede - è sempre a valere
su fondi del Piano Città (peraltro informo il Consiglio che le bonifiche sono in pieno
svolgimento) - di poter realizzare nella porzione dei cosiddetti laghetti Falchera,
nell'area della Borsetto, un grande parco urbano e di dislocare 21.000 metri quadrati
più 7.000 metri quadrati di social housing, nel quadrante immediatamente a valle.
Questa nuova previsione di insediamento residenziale, e più in generale la diversa
conformazione morfologica che si immagina di identificare nell'asse di corso
Romania, hanno indotto l'Amministrazione a individuare come Linee
programmatiche quelle di ridurre la capacità residenziale a favore delle attività di
terziario avanzato e di logistica. In sintesi questi sono gli elementi.
Per favorire il più possibile la riqualificazione di quest'area, e quindi consentire la
possibilità di ospitare eventuali nuove produzioni o centri di logistica avanzata, la
deliberazione programmatica, come ultima operazione, individua in una grande
flessibilità rispetto alle categorie delle nostre norme di attuazione del Piano
Regolatore la possibilità di insediamento, cioè di sviluppo di questa SLP.
Ovviamente nella macro categoria delle attività economiche consente tra una
categoria e l'altra, di sottocategorie economiche, la possibilità di poter proporre,
nell'ambito della macro categoria, diverse configurazioni, e, nei limiti del deliberato
del nostro Piano Regolatore, la possibilità di trasferire da un ambito all'altro - come
auspicato (ed è questo l'auspicio generale della proposta di deliberazione)
nell'ambito dell'attrazione di investimenti e in qualche modo nello sviluppo di
attività economiche - la polarità del corso Romania come una possibilità importante
per poter localizzare eventuali attività di carattere economico.
Questo in un quadro generale che ha visto nell'ambito della stazione Stura una
polarità importante e che evidentemente va a raccordarsi con le politiche di
riqualificazione della zona nord, che rientrano pienamente nel programma di
mandato dell'Amministrazione, che vedono intorno a questo importante tassello sulla
Circoscrizione 6, una delle importanti operazioni di riqualificazione delle periferie,
di cui credo si stia dando conto con provvedimenti e atti concreti che traducono e
delineano il programma di mandato dell'Amministrazione.
Per ragioni connesse ai tempi, la Giunta ha presentato tre emendamenti che
modificano limitate parti della deliberazione, come peraltro ho già illustrato in
Commissione. Quindi, i tre emendamenti rimasti dopo il ritiro degli emendamenti del
Consigliere Marrone, che peraltro ringrazio del ritiro degli emendamenti per
consentire questa sera la votazione di questa importante proposta di deliberazione,
sono a firma della Giunta.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Levi.

LEVI Marta
Noi voteremo favorevolmente questa proposta di deliberazione, che non è una
Variante, come ci ricordava l'Assessore, ma è un atto che mette in moto una
procedura per una Variante semplificata.
Le ragioni per cui c'è il nostro voto favorevole su questa proposta di deliberazione
sono legate al fatto che in questo provvedimento vengono sostanzialmente riprese
molte delle osservazioni che nei mesi passati sono state fatte, a più riprese, in
Commissione sul tema corso Romania. Le citava già l'Assessore, la riduzione
dell'impatto della residenza, delle volumetrie della SLP per la residenza, una nuova
vocazione individuata per quest'area a produttivo/terziario. Sicuramente anche
l'inserimento all'interno del perimetro di questo provvedimento della stazione Stura,
che nelle precedenti deliberazioni il PRIN era fuori, quindi senza consentire un
disegno complessivo vero di quella parte di città.
Nonché, mi permetto di ricordare, perché è stata una delle discussioni in
Commissione, della salvaguardia di una fascia di rispetto della ferrovia. Quindi, le
osservazioni emerse in Commissione sono sostanzialmente recepite in questa
proposta di deliberazione.
Proprio perché questa è una procedura nuova di Variante semplificata, l'unica cosa
che ho chiesto nell'ultima riunione di Commissione, che peraltro presiedevo, è che
noi vorremmo evitare - e questa è una deliberazione di indirizzi - che il Consiglio
Comunale diventasse il mero ratificatore di un processo, quando arriverà una
Variante definitiva, definita più che definitiva, che - come ricordava l'Assessore -
sarà già passata in Conferenza dei Servizi.
Quindi, volevo richiamare questo aspetto anche in Aula, così come in Commissione,
in modo che l'Assessore si impegnasse a tenere costantemente aggiornato la
Commissione Consiliare Permanente sull'evolversi di questa Variante, proprio per
evitare di ritrovarci poi con un pacchetto preconfezionato da dover accogliere come
mera ratifica.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Anche il Gruppo Sinistra Ecologia e Libertà garantirà il proprio sostegno alla
proposta di deliberazione proposta dall'Assessore Lo Russo, anche se trovo di
particolare importanza l'ultima annotazione consegnata a verbale dal Consigliere
Levi.
Non ho dubbi che l'Assessore Lo Russo avrà l'accortezza e la sensibilità di
mantenere costante il coinvolgimento con il Consiglio Comunale e di permettere uno
svolgimento partecipato e democratico della costruzione della futura Variante.
In particolare, Assessore, lei sa che non possiamo che rallegrarci della diminuzione
delle cubature su quell'area, che erano oggettivamente eccessive, non tanto e non
solo in un'ottica della Città di Torino, ma dell'integrazione fra la Città di Torino e la
confinante Città di Settimo. Si rischiava di costruire quasi una Municipalità fra due
Comuni. Bastava inscrivere un cerchio per vedere la previsione di nuovi abitanti.
Mentre invece c'è un argomento che ci sta particolarmente a cuore, glielo sottolineo
e lo lascio a verbale, perché è una delle cose su cui noi giudicheremo la Variante. Da
oramai tre anni arriva forte la richiesta della comunità rumena di Torino, che
rappresenta oramai il dieci 11% della comunità dei cittadini torinesi, nella sua
componente ortodossa, di poter trovare una casa per le proprie attività, che non sono
soltanto attività religiose, ma anche attività filo sociali e di comunità.
Fino ad oggi queste case sono state in "affitto", se possiamo dirlo; sono due chiese,
una in via del Carmine e l'altra in via Accademia Albertina. C'è una richiesta del
Metropolita Rosu di poter trovare una destinazione diversa, e anche una simbolica
proposta fatta alla Città di trovarla proprio in corso Romania, che ricorda la loro
patria.
So che questa cosa non si è ancora potuta finalizzare, che però le discussioni sono in
corso. Mi auguro che la Variante di cui discuteremo meglio e che oggi stiamo
inquadrando in indirizzi da parte del Consiglio Comunale, possa trovare anche
risposta non a questo indirizzo, ma a quella che oramai è una realtà della Città di
Torino.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Ovviamente non ho alcun problema a ribadire quanto detto in Commissione, cioè che
proprio la specificità dell'articolo 17 bis, che prevede due passaggi di Consiglio
Comunale, un primo che è quello che stiamo affrontando con la deliberazione di
indirizzi, e l'ultimo definitivo che verrà alla fine alla Conferenza dei Servizi.
Questo - Consigliere Levi - ovviamente obbliga la Giunta a tenere informato il
Consiglio Comunale e, qualora rispetto a questa impostazione emergessero
problematicità particolari, anche a confrontarsi nell'ottica di quello che poi sarà il
rapporto con l'organo deliberativo.
Con l'approvazione della proposta di deliberazione oggi diamo mandato all'avvio
dell'iter istruttorio e sarà mia cura informare il Consiglio Comunale.
Ringrazio il Consigliere Curto, che ha colto un punto che è stato non banale
nell'interlocuzione di Area Vasta, soprattutto nell'ottica della Città Metropolitana.
Nel senso che una delle considerazioni che hanno mosso la Giunta nel fare questo
tipo di proposta, rientrava proprio nell'individuazione di uno strumento pianificatorio
che, ancorché di carattere urbanistico, stante la dimensione territoriale coinvolta e la
localizzazione, evidentemente andava immaginato in un'ottica della Città
Metropolitana, guardando oltre quello che è il confine della città daziaria, che separa
la Città di Torino dalla Città di Settimo Torinese, tenendo conto di quelli che in
questi anni sono stati gli strumenti di sviluppo urbanistico sviluppati dalla medesima
Città di Settimo.
Per cui, in questi termini ovviamente è nelle proprie prerogative tipiche della Città di
Torino, il ragionamento sotteso alla riduzione significativa di SLP, alla
differenziazione e alla riduzione della capacità residenziale a favore delle attività
produttive, è stata fatta proprio in quest'ottica: evitare quello che il Consigliere Curto
ha messo in evidenza, cioè fondamentalmente andare a localizzare, in una porzione
interclusa tra i due concentrici, una capacità insediativa di così elevata potenzialità.
Sull'ultimo punto, relativamente all'interlocuzione con la Chiesa ortodossa,
ovviamente l'avvio dell'iter deliberativo con l'approvazione della Variante consente
che - come rilevava il Consigliere Levi - a differenza dei PRIN precedenti, interclude
anche l'area a nord di corso Romania, cioè interclude anche l'area prospiciente la
stazione Stura, consentirà, nello sviluppo dell'area a servizi connessa alla zona
urbana di trasformazione che viene perimetrata a nord dell'asse di corso Romania, un
ragionamento in ordine a quali sono i servizi insediabili.
Nell'attuale previsione della scheda normativa, lo sviluppo della comunità rumena è
assolutamente compatibile dal punto di vista urbanistico. Il Consigliere Curto sa bene
che si tratta di aree non di proprietà della Città, ma di proprietà privata. Quello che
può fare la Città è costruire le condizioni di carattere urbanistico per rendere
compatibile l'intervento dal punto di vista urbanistico e insediativi. Inoltre, di farsi
parte attiva nell'ambito dello sviluppo della dotazione a servizi che si viene a
costituire sulla zona urbana di trasformazione a nord di corso Romania sulla stazione
Stura, e di verificare se esistano le condizioni patrimoniali tra le proprietà private, per
poter mettere a sistema quanto ovviamente rientra nell'ambito della nostra linea di
azione politica, che ci sentiamo certamente di condividere, ovviamente consci delle
nostre prerogative e dei nostri limiti.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi degli emendamenti.
Ricordo al Consiglio Comunale che gli emendamenti dal n. 1 al n. 36 sono ritirati.
L'emendamento n. 37, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 37:
Presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 37 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 38, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 38:
Presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 38 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 39, presentato dall'Assessore Lo Russo, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 39:
Presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 39 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la
proposta di deliberazione così emendata:
Presenti 24, favorevoli 23, contrari 1.
La proposta di deliberazione è approvata.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
Presenti 24, favorevoli 23, contrari 1.
L'immediata eseguibilità è concessa.

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