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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 24 Novembre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 25
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2014-03839
AVVISO PUBBLICO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER L'ACQUISTO DI UNITA' IMMOBILIARI DA DESTINARE AD EDILIZIA SOCIALE. NUOVI INDIRIZZI E REVOCA DELLE PROCEDURE PREVISTE DALLA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 12 OTTOBRE 2009 (MECC. 2009 04287/104). SPESA INTERAMENTE FINANZIATA.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame congiunto della proposta di deliberazione n. mecc.
201403839/104, presentata dalla Giunta Comunale in data 14 ottobre 2014, avente
per oggetto:

"Avviso pubblico di manifestazione di interesse per l'acquisto di unità immobiliari
da destinare ad edilizia sociale. Nuovi indirizzi e revoca delle procedure previste
dalla deliberazione del Consiglio Comunale del 12 ottobre 2009 (mecc.
200904287/104). Spesa interamente finanziata".

e della proposta di mozione n. mecc. 201405570/002, presentata dal Consigliere
Marrone in data 14 novembre 2014, avente per oggetto:

"Accompagnamento alla deliberazione (mecc. 201403839/104)
'Avviso pubblico di manifestazione di interesse per l'acquisto di
unità immobiliari da destinare ad edilizia sociale'".

PORCINO Giovanni (Presidente)
Comunico che in data 13/11/2014 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
La parola al Vicesindaco.

TISI Elide (Vicesindaco)
Sostanzialmente, questa proposta di deliberazione dà mandato, con revoca delle
deliberazioni precedentemente in vigore, per una procedura di bando, al fine di
acquisire nel mercato privato, in particolare nel mercato dell'invenduto - ma,
evidentemente, non solo -, patrimonio da destinare ad Edilizia Residenziale Pubblica.
Lo stanziamento che accompagna questa proposta di deliberazione deriva totalmente
da quanto già introitato dalla vendita di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica,
così come previsto dal Piano delle dismissioni approvato da questo Consiglio
Comunale, esclusivamente - questo lo sottolineo - ai legittimi aggiudicatari che
intendono aderire al Piano delle vendite, e ammonta a 5 milioni di Euro.
Naturalmente, attraverso questa proposta di deliberazione, si vuole raggiungere
l'obiettivo di ampliare il patrimonio in disponibilità e, soprattutto, in particolare, di
farlo relativamente ad alloggi di misura medio-grande, che sono quelli oggi più
carenti, anche nella disponibilità di alloggi di risulta, in quanto nella graduatoria per
l'assegnazione di case di edilizia popolare oggi troviamo ai primi posti famiglie
mediamente numerose e un patrimonio in disponibilità di alloggi prevalentemente di
piccola metratura.
Quindi, proprio in considerazione del particolare momento anche del mercato
immobiliare, questa è una modalità attraverso la quale si tende ad acquisire, anche
intraprendendo una strada nuova - perché era almeno da vent'anni, credo, che non si
operava con questa modalità -, dal mercato già costruito, del patrimonio, dunque
disponibile in breve tempo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Apriamo la discussione sulla proposta di deliberazione.
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Diciamo che qualunque misura consenta a questa Amministrazione di avere in
disponibilità nuovo patrimonio immobiliare, o meglio, patrimonio immobiliare
disponibile - che è una cosa diversa - da destinare all'emergenza abitativa e, in
generale, agli utilizzi di residenzialità popolare, è positiva. Però noi non
comprendiamo come mai si debba necessariamente andare ad investire in ambito
privato, quindi necessariamente andando a disperdere una quota della risorsa
pubblica nel profitto altrui, quando in realtà ci ritroviamo già con un patrimonio
residenziale ERP, quindi immobiliare, che la stessa ATC prevede ammontare
grossomodo a 400 unità abitative solo nel territorio comunale, che non vengono
assegnate perché hanno bisogno di ristrutturazioni per le quali ATC non ha i soldi da
investire.
Questo, insieme ad un'altra previsione - in questo caso, senza colpe di questa
Amministrazione -, stabilita dalla Legge Regionale n. 3/2010 (e qui vado ad
introdurre la mozione di accompagnamento), che, senza quasi alcun senso, almeno
dal mio punto di vista, impedisce alle Città, e quindi anche alla Città di Torino, di
utilizzare al fine abitativo, per chi è in emergenza abitativa o in attesa di casa
popolare da bando, quel patrimonio immobiliare di case popolari, che, seppur di
proprietà del Comune di Torino, sono situate in Comuni diversi dalla Città di Torino
stessa, e quindi al di fuori della cinta daziaria, con il paradosso di una sorta di
immobilizzazione di una risorsa che, invece, sarebbe teoricamente, presumibilmente,
nella disponibilità del Comune di Torino.
Quello che mi sento di dire è che, ammettendo peraltro le colpe di un centrodestra
che oggettivamente non ha saputo tempestivamente (perché è caduta prima la
Legislatura) andare a modificare, limare e correggere una Legge Regionale sulla casa
che ha dimostrato innumerevoli profili di inefficienza, che - lo ricordo - era stata
promulgata nel 2010 sotto l'amministrazione Bresso, sotto l'amministrazione Cota
non modificata, e adesso altrettanto ancora non modificata, dobbiamo però ricordare
che questa previsione, per quanto poco razionale, perché ci inibisce pesantemente nel
poter disporre di un patrimonio del quale comunque siamo titolari, in quanto
proprietari, consente però di stipulare convenzioni con i Comuni dove sono situati
questi alloggi ERP e ATC.
Quindi, quello che chiedo nella mozione di accompagnamento - e su questo poi
chiederò un parere della Giunta - è di approfittare della facoltà, già prevista dalla
Legge Regionale, di stipulare convenzioni per l'utilizzo di quel patrimonio
immobiliare giacente, per riuscire ad avere più alloggi da distribuire, a fini di
residenzialità popolare e, dall'altra parte, di sollecitare il Consiglio Regionale (nel
quale sto provando, mio malgrado, a farmi parte attiva anche per questa proposta) ad
andare ad abrogare quella parte in cui si pone questo limite poco sensato ai singoli
Comuni.
Mi sento di dire - ma questa è poi una valutazione legislativa - che sarebbe più
razionale, sia per il limite di residenza a livello di tempo, sia in termini di
disponibilità di assegnazione, mettere una base provinciale, perché se no si vanno
davvero a creare delle inefficienze incrociate che arrivano ad impedire delle
assegnazioni, in un momento in cui - lo diceva lo stesso Vicesindaco - il patrimonio
immobiliare da destinare a questo fine scarseggia, ed è eufemistico dire che
scarseggia.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Ho iscritti per l'intervento, nell'ordine, i Consiglieri Altamura e Genisio.
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Ringrazio il Consigliere Genisio per avermi permesso di intervenire per primo.
Rispetto alla Commissione Patrimonio - mi rivolgo al Vicesindaco Tisi -, sarei
interessato ad una sua risposta, alla fine delle repliche del Consiglio, per quanto
riguarda l'attuale situazione del patrimonio ex IPAB, come la situazione si
concretizza rispetto all'emergenza abitativa e, più in generale, al welfare. Questo è
un punto relativamente al quale anche la mia Commissione è particolarmente
interessata.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Genisio.

GENISIO Domenica
Non voglio entrare in polemica con il Consigliere Marrone: io penso di poter
condividere la sua proposta di mozione soltanto per alcuni aspetti, invece penso che
sia condivisa anche dai Colleghi del Gruppo e dai componenti della IV Commissione
grazie all'Assessore, che finalmente è riuscita, con l'ausilio di tutti i tecnici
dell'Amministrazione, a fare un po' di ordine in una situazione che da 20 anni era
praticamente ferma, anche perché non ci sono più finanziamenti statali per la
costruzione di abitazioni ERP e vi sono famiglie più numerose - e ne abbiamo molte,
e non soltanto straniere, come qualcuno dice - che necessitano di alloggi per le
condizioni che non sto qui ad elencare, che conosciamo comunque tutti.
Quindi, credo che l'atto di indirizzo abbia un significato, e spero che duri molto nel
tempo: la capacità di adattare le regole alle situazioni e agli eventi, che si evolvono
con una celerità incredibile.
L'idea di avere, già negli anni precedenti, unito le famiglie, mettendole in alloggi di
housing, evitando di separare i genitori e i bambini, collocando mamme e bambini in
comunità e i mariti in albergo - sempre persone in emergenza abitativa ovviamente -,
ma riconducendoli tutti in un percorso: 1) di unità; 2) di attenzione alle famiglie più
numerose; 3) di rinnovo del nostro - lasciatemi passare questo termine - "parco
alloggi".
Io non trovo assolutamente nulla di sconveniente e rifiuto categoricamente le
insinuazioni che si cerchi di favorire il privato. Si compra dove c'è. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Una battutina le è sfuggita, Consigliere Marrone. Riuscire
ad acquistare alloggi che possono essere messi in rotazione, a sostegno di famiglie
numerose per non separarle, e rinnovare anche il nostro parco alloggi.
Ringrazio anche il Vicesindaco, che ha predisposto gli emendamenti, raccogliendo
quelli che erano i suggerimenti unanimi di tutti i componenti della Commissione,
facendoli propri - il che vuol dire che questo confronto che abbiamo avuto è stato
attentamente valutato -, e quindi di trovare alloggi che siano accessibili nel futuro per
tutti (questa è un'altra delle linee di indirizzo che aveva dato il Consiglio, proprio
anche attraverso l'istituzione del disability manager), ma di andare incontro a realtà
non soltanto di disabilità, ma di comodità e di fruibilità da parte di tutti.
Quindi, io penso proprio che questo sia un atto da non sottovalutare, perché ha una
potenzialità enorme. Pensare che famiglie di Torino non debbano andare ad utilizzare
alloggi fuori città per poter stare tutti uniti, ma possano rimanere in città e vivere la
loro quotidianità, non sradicando alcun componente dalle sue consuetudini, credo
che sia un atto, oltre che di saggezza, anche di grande lungimiranza.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Centillo.

CENTILLO Maria Lucia
Dopo l'intervento del Consigliere Genisio ho davvero poco da aggiungere. Io voterò
convintamente questa proposta di deliberazione, che non nasce come pacchetto
preconfezionato, ma è stata abbondantemente e trasversalmente discussa in
Commissione. Il Consigliere Marrone non c'era, ma anche il resto dell'opposizione
ha partecipato, fornendo degli elementi che sono stati raccolti dagli emendamenti di
Giunta che oggi vengono presentati.
Affronta una criticità importante, che è quella degli alloggi per famiglie numerose,
alloggi che, anche in graduatoria, anche con il bando aperto, non è possibile reperire;
per cui utilizza bene le risorse per poter dare delle risposte anche immediate, rapide.
A me questa sembra una caratteristica importante di questa proposta, per cui, ripeto,
sono davvero convinta che sia una strada buona.
Come sempre, ribadisco che in questo campo non esistono strade uniche, ma risposte
articolate e diversificate. So che in città, anche in capo all'ATC, ci sono molti alloggi
grandi, abitati da persone sole; credo che questo sia un altro campo da esplorare per
poter dare poi delle risposte, ma intanto con questa proposta di deliberazione si dà
una risposta rapida a famiglie che sono davvero in grave difficoltà.
Per questo intendo non solo confermare il mio voto favorevole, ma ringraziare
sinceramente gli Uffici, il Vicesindaco e anche i componenti della Commissione che
hanno partecipato al dibattito per fornire un testo, a mio parere, davvero valido.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la replica, al Vicesindaco Tisi.

TISI Elide (Vicesindaco)
Molto brevemente. La mozione a cui fa riferimento il Consigliere Marrone sembra
quasi presupponga - e mi pare di averlo colto anche nel suo intervento - quasi una
svendita del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica a privati. Io vorrei smentire
completamente questa ipotesi, perché le vendite che vengono fatte, come ho detto,
sono quelle previste dal Piano vendite approvato dalla Città e poi validato dalla
Regione, esclusivamente agli assegnatari, e questo avviene sia sul territorio della
Città, con le modalità che ci eravamo dati - Assessori prima di me, peraltro -, che
fuori dal territorio comunale.
Se poi ci sia la necessità di ragionare in termini più ampi sulle politiche abitative,
credo di essere assolutamente d'accordo, ma questo potrebbe essere un tema,
semmai, da affrontare all'interno della Città Metropolitana, come un possibile
sviluppo di attività.
Oggi sicuramente noi abbiamo la necessità di ricondurre a normalizzazione quella
che era una modalità sviluppatasi alcuni decenni fa, che aveva portato sicuramente la
Città di Torino ad avere del patrimonio fuori dal proprio territorio.
Quindi, io credo che con questo percorso noi possiamo, in qualche modo,
semplicemente reinvestire le risorse, immaginando di potenziare la disponibilità del
patrimonio ERP sulla città, all'interno della città. Anche perché credo tutti noi
sappiamo come molto spesso anche il semplice cambiamento di quartiere o di
Circoscrizione per le famiglie diventa difficoltoso, soprattutto quando nelle famiglie
ci sono bambini che vanno a scuola o, comunque, ci sono legami maturati su quel
determinato territorio.
Per quanto riguarda, invece, il tema dell'IPAB, io credo che sia un patrimonio
preziosissimo così importante per la nostra Città, che peraltro ci hanno lasciato
persone, prima di noi, organizzazioni e benefattori, in alcuni casi; sono già in essere
alcuni progetti, che sono proprio volti ad utilizzare il patrimonio, laddove ci siano
disponibilità di unità immobiliari adeguate per coloro i quali si trovano ad affrontare
un'emergenza abitativa temporanea.
Quindi, ci sono già alcuni progetti, ma io credo che via via il patrimonio IPAB possa
essere sempre più utilizzato proprio con questa finalità.
Aggiungerei solo che i due emendamenti di Giunta sottolineano la necessità, in un
caso, di individuare del patrimonio in buone condizioni, quindi l'indicazione di un
punteggio maggiore per edifici che non abbiano più di 10 anni ha indubbiamente
questa finalità, e nell'altro caso, con il successivo emendamento, di raccogliere
proprio le indicazioni che sono emerse dalla Commissione sia sull'accessibilità, ma
anche sulla necessità di garantire un mix sociale, considerando il numero
dell'acquisizione di alloggi in rapporto a quelle che sono le condizioni di contesto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, eccezionalmente, al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Chiedo scusa se intervengo dopo l'Assessore, ma è solo per avere una piccola
precisazione, per capire se ho compreso. Dal mercato privato si potranno acquistare,
con un punteggio superiore rispetto agli altri, anche se alloggi nello stesso stabile,
anche se non finiti, se non conclusi con i serramenti, i pavimenti, eccetera.
Io volevo solo porre l'attenzione su questo, perché la proposta di deliberazione è
assolutamente utile e importante, ma, visto che il mercato dell'edilizia è
assolutamente in crisi e gli invenduti sono tanti, occorrerebbe prevedere un tetto per
ciascun costruttore, nel senso che, se un costruttore ha un certo numero di
appartamenti da vendere, ne vende sei e rimane uno, dopodiché possono partecipare
anche gli altri. Cioè, che non ci sia discrezionalità nel dare più opportunità ad un
unico costruttore. Non so se mi sono spiegato, Assessore.
È chiaro che è difficile, ma glielo dico solo per segnalare che, siccome attualmente il
mercato dell'edilizia è veramente piatto, è possibile che si presentino numerosi
costruttori che hanno degli invenduti, quindi lasciamo spazio a tutti. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Ci mancherebbe, io lo dico solo così, a beneficio del
dibattito. Lasciamo spazio a tutti, in modo che non ci sia un unico costruttore che
monopolizzi, eventualmente, la vendita di questi appartamenti.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per una breve integrazione, al Consigliere Marrone. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Non è più necessario. Allora chiudiamo la fase di
discussione.

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