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PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201405110/064, presentata dalla Giunta Comunale in data 31 ottobre 2014, avente per oggetto: "Farmacie Comunali Torino S.p.A. Cessione parziale della partecipazione detenuta dalla Città pari al 31% del capitale sociale. Indirizzi di gara. Approvazione atti conseguenti" PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico che in data 7/11/2014 le competenti Commissioni hanno rimesso il provvedimento in Aula. La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Anche se la deliberazione è stata molto discussa in Commissione, ritengo di doverla ancora illustrare. A fine dicembre 2008 la Società Farmacie Comunali vedeva una variazione della sua compagine sociale, perché veniva ceduto il 49% della società a soci privati, nella fattispecie alla società Farmagestioni; quindi, in questo momento, deteniamo il 51% del capitale della società, mentre la gestione è stata aggiudicata con la gara precedente. Ad oggi, però, ritenendo che l'attività di regolazione del Servizio Pubblico Locale relativo alle Farmacie Comunali si possa assolutamente assolvere mediante un'attività di regolazione, che viene realizzata attraverso il contratto di servizio e attraverso la carta della qualità dei servizi e non necessariamente attraverso una partecipazione di maggioranza nella società, questa Amministrazione ritiene di procedere alla dismissione azionaria di una ulteriore quota di partecipazione, pari al 31% del capitale sociale. Poiché la gestione del servizio è già stata oggetto della gara precedente, la dismissione azionaria pari al 31% del capitale sociale, come abbiamo detto espressamente in Commissione, non richiede particolari requisiti di partecipazione, in quanto non si intende selezionare un partner industriale e la gestione della società rimane, in ogni caso, in capo all'attuale partner industriale Farmagestioni e Unioncoop, i quali - e questo verrà specificato da un apposito emendamento - devono ritenersi impegnati esattamente come nella gara precedente, tramite il contratto di impegno, che è assolutamente valido, perché non è oggetto di questa gara. Quindi tutti gli atti che vennero messi a gara nella precedente procedura, il contratto di servizio e il contratto di impegno, rimangono validi. L'importo da mettere a base d'asta deve quindi tenere conto del valore della quota del 30% del capitale sociale. La valutazione è di 6,8 milioni di Euro per questo 31% ed è necessario riconoscere che il bando, esattamente come prevede l'articolo 8 dello Statuto, preveda una prelazione in capo all'attuale partner industriale. È una dismissione che effettuiamo anche e soprattutto per realizzare investimenti indispensabili per la Città e che ci consente, nello stesso tempo, di limitare l'incremento dell'indebitamento della Città. Come dicevo prima, l'attuale socio di minoranza, se partecipasse a questa procedura e si aggiudicasse la quota pari al 31% del capitale sociale, magari anche esercitando la prelazione, acquisendo la maggioranza assoluta, dovrebbe riconoscere all'Amministrazione un quid pluris rispetto al prezzo messo a base di gara, che è stato stabilito dalla valutazione nella percentuale del 10% sulla base d'asta. Prevediamo, oltretutto, di inserire nel bando di gara, per evitare possibili speculazioni, anche un limite alla libera circolazione, totale o parziale, da parte dell'aggiudicatario di queste azioni, per almeno cinque anni. PORCINO Giovanni (Presidente) Apriamo la discussione sulla proposta di deliberazione. La parola al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea Presidente, intenderei presentare un subemendamento ad uno degli emendamenti. PORCINO Giovanni (Presidente) Lo produca per iscritto, Consigliere. Lo ammettiamo, anche se fuori termine. In attesa che il Consigliere Araldi depositi il subemendamento, la parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Ringrazio l'Assessore Tedesco per aver recepito molte delle osservazioni giunte dalla Commissione e dai Commissari, rispetto ad una deliberazione che conosciamo, anche perché parte di questa discussione, anche se non nelle linee specifiche, soprattutto senza quegli elementi oggettivi che erano necessari, ad iniziare dalla valutazione degli advisor, che mi risulta sia stato presentato come emendamento di Giunta, è stata fatta proprio sul previsionale del 2014, quando molti dei presenti, in particolare il Consigliere Appendino, ma anche il sottoscritto, aveva sottolineato come la previsione di introito dei famosi 7 milioni di Euro, già prevista e approvata, ci permetteva, da un lato, di accelerare su questa operazione e, nello stesso tempo, di chiedere garanzie dal punto di vista del percorso a tutta la Giunta. Le richieste fatte nelle Commissioni competenti si sono anche… Presidente, faccio un po' fatica obiettivamente, anche perché stiamo facendo valutazioni molto tecniche e specifiche, che riguardano... PORCINO Giovanni (Presidente) Ha ragione, Consigliere. Chiedo ai Colleghi di rimanere in silenzio. ALTAMURA Alessandro ...che riguardano un bando di gara, che riguardano, ovviamente, punti su cui, fra l'altro, il Consigliere Araldi dovrebbe aver presentato un subemendamento ad un emendamento di Commissione, che prevedeva per la quota parte offerta la garanzia fideiussoria, che era un elemento oggettivo in più, rispetto alla verifica, che credo sia necessario. Mi rivolgo soprattutto ai tecnici, oltre che all'Assessore Tedesco, che non vedo più in Aula. Mi dispiace... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, perché è il punto su cui chiedo un impegno alla Giunta. Ritengo che avendo articolato la presentazione di questi emendamenti, a salvaguardia del percorso, avendoli condivisi con la Giunta nelle Commissioni competenti, ma soprattutto avendo chiesto - e lo dico anche al Sindaco - che questo aspetto venisse salvaguardato, il subemendamento presentato dal Consigliere Araldi, in qualche modo, va ad identificare un percorso che è condiviso a questo punto. Il percorso, però, ci mette in una condizione… mi auguro, ovviamente, che la Giunta su questo punto possa trovare una condivisione rispetto al Consiglio e alla Commissione, che venga valutata la possibilità dell'offerta di garanzia fideiussoria come un elemento aggiuntivo di punteggio. Non posso e non devo entrare nel bando di gara, però ritengo che sia un elemento in più anche a garanzia della concorrenza, perché ci siamo riempiti la bocca di principi keynesiani, in Commissione molti hanno parlato di liberalismo, eccetera, poi, nella realtà, se sappiamo che scatta una clausola di prelazione a fronte di un interlocutore, è evidente che dobbiamo prevedere che venga salvaguardata, invece, la concorrenza, da questo punto di vista. È stata richiesta in modo evidente un'ulteriore specifica, anche da Consiglieri dell'opposizione, della minoranza, anche su un punto che ha fatto molto discutere. Immagino che questo sarà uno dei punti dell'intervento del Consigliere Appendino, proprio quello del frazionamento, che è un elemento che ci ha lasciato alcune perplessità iniziali. Si è chiesto, infatti, alla Giunta di aggiungere e presentare un emendamento, che desse un'indicazione chiara e netta. Quel 60/40 ci mette in una condizione migliore rispetto ad una formulazione molto generica e, mi permetto, così come l'ho detto in Commissione, almeno inizialmente, un po' ambigua. Sull'operazione in sé, è evidente che dobbiamo partire dal presupposto che ci sia un piano industriale, che ci sia un sostegno, com'è stato detto, anche dai sindacati, alle clausole sociali, ai patti parasociali già condivisi e all'accordo che con l'Amministrazione socio privato, che ovviamente dovesse aggiungere un ulteriore 31% alla quota del 49%, anche se minoritaria, con la presenza dell'amministratore delegato, lascerebbe comunque mantenere alla Città la posizione privilegiata della presidenza della società che, ricordiamolo, nel 2008 è stata scorporata da AFC, diventando a sua volta società per azioni e, nello stesso tempo, metterci nella condizione di avere ancora la possibilità di controllo pubblico, ma perché? Perché com'è stato detto nella discussione fatta quando abbiamo audito i sindacati e l'azienda, c'è anche il valore sociale delle Farmacie Comunali, che sono un unicum nel panorama delle nostre Partecipate e, allo stesso tempo, hanno degli stakeholder che non sono solamente i soci privati, ma soprattutto i cittadini. Su questo punto, Assessore Tedesco, le abbiamo chiesto delle garanzie, un impegno, che mi sembra che con i suoi emendamenti abbia recepito. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Riprendo un po' l'ultima parte dell'intervento del Consigliere Altamura. L'ho ascoltato e ho apprezzato il fatto che abbia ricordato la funzione sociale delle Farmacie Comunali e anche la loro storia. Credo sia una di quelle storie, come anche ad esempio le scuole dell'infanzia, di cui la nostra Città debba andare orgogliosa, che l'ha distinta e caratterizzata rispetto anche ad altre Amministrazioni di analoga importanza. Ora, come diceva anche il Consigliere Altamura, su questo tema c'è stata una discussione, c'è stato un confronto, abbiamo anche avuto la possibilità di procedere ad un'audizione delle Organizzazioni Sindacali; sono già state date delle risposte da parte sua e, quindi, la ringrazio. Credo che come Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà non faremo mancare il nostro sostegno alla Giunta e alla maggioranza in questa scelta, però chiederei all'Assessore Tedesco anche un minimo di attenzione, un suo intervento in Aula quest'oggi, che ancora richiami l'impegno da parte di questa Amministrazione, a partire da questa Giunta, rispetto ad una salvaguardia, a una tutela e una particolare attenzione futura rispetto alla funzione sociale esercitata dall'Azienda Farmacie, seppur evidentemente non potrà più chiamarsi Comunale, perché l'80% delle sue quote non saranno più possedute da parte di questa Città. Credo che questo tipo di sensibilità sia uno degli elementi caratterizzanti di questa Giunta e di questa Amministrazione ed è, quindi, anche per questi motivi, che il voto che preannunciavo in precedenza non potrà mancare. Però, credo che qualche parola in più debba essere fornita a questo Consiglio rispetto alla questione posta in Commissione, dove le risposte date mi sono parse parziali, mi permetto di dire, rispetto al fatto che continui ad esservi una dislocazione territoriale sufficientemente diffusa ed equilibrata da parte di questo tipo di esercizi, anche perché evidentemente non sfugge a nessuno che questi, in qualche modo, rappresentano anche un luogo di avvicinamento delle persone e delle fasce più deboli ad una realtà che può dare un minimo di attenzione quando viene richiesto. Questo, ovviamente, non significa che rispetto ad altri tipi di attività e al concetto stesso di commercio di prossimità questa stessa esigenza non possa essere soddisfatta, però è evidente che vi è quella storia che richiamavo in precedenza, una formazione anche del personale, una sensibilità e un'attenzione che sino ad oggi ha garantito questo tipo di esigenza e che sarebbe un errore non poter ancora garantire e rappresentare. Infine, ho presentato un emendamento ad un passaggio, ad un inciso della proposta dell'atto deliberativo, a pagina 10, cioè laddove viene data la possibilità anche di un pagamento dilazionato del corrispondente economico della dismissione al 31% delle azioni. Ho ritenuto di presentare questo emendamento perché, come è stato detto anche in Commissione, negli atti precedenti di dismissione di quote di questa, o di altre aziende precedentemente possedute per intero dalla Città di Torino, non era mai stata inserita questa possibilità, data invece al futuro acquirente. Continua ad apparirmi come un'eccessiva agevolazione, che viene data e che contraddice anche in parte la ratio che sta alla base di questo tipo di scelta che opera quest'oggi l'Amministrazione, ovvero quella di avere sostanzialmente delle disponibilità economiche e finanziarie, per poter continuare a garantire quei servizi alla persona che, sempre con maggiore difficoltà, questa Città, fortunatamente, continua a garantire. Dico parzialmente, perché mi è già stato anticipato che, se non ho compreso male, vi è un emendamento di Giunta che praticamente riduce ad una percentuale, se non erro, minoritaria la possibilità della dilazione di pagamento, però questa contraddizione a me pare che continui a permanere, quindi invito le Colleghe e i Colleghi a valutare compiutamente e nel merito questa proposta di emendamento e, qualora sia possibile, ovviamente, di sostenerla con il proprio voto favorevole. Mi aspetto, Assessore, una sua replica, perlomeno una qualche indicazione rispetto agli impegni che la Città intende continuare a mantenere rispetto a quell'esercizio di funzione sociale, a cui anche il Consigliere Altamura faceva riferimento nel suo intervento. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Ripeterò un po' le cose che ho detto in Commissione, visto che comunque il dibattito è stato acceso ed io sono intervenuta più volte. C'è stato anche qualche momento in cui si sono scaldate le parti, però, inevitabilmente - e mi scuso con i Consiglieri che avranno la pazienza di ascoltare - devo partire dall'origine di quest'operazione, che è anche uno dei motivi per cui ho fatto ostruzionismo alla deliberazione e ho presentato 130 emendamenti, tra cui due di merito, che sono poi in realtà gli stessi che ha presentato il Consigliere Trombotto. Sono, quindi, contenta perché, nonostante i miei emendamenti siano stati accorpati, li possiamo comunque mettere in votazione e li sottoscriverò quando arriveremo a quel punto. Devo fare un passo indietro, perché molti Consiglieri che sono presenti oggi lo erano già nel 2008, quando è iniziato l'iter con cui siamo arrivati alla situazione attuale, cioè che il Comune di Torino detiene il 51% e il socio privato, che è un'associazione temporanea di imprese, di cui fanno parte anche i farmacisti privati - quindi già questo dal mio punto di vista crea un po' una situazione paradossale, ma ci arriverò dopo -, detiene il 49%. Cosa succede nel 2008? Nel 2008 questo Consiglio Comunale decide di vendere tutte le farmacie in blocco, perché stiamo parlando di un grosso blocco di farmacie, decide di venderle e, dal mio punto di vista, ma non solo, perché lo dicono le valutazioni a cui poi farò riferimento, ad un valore decisamente basso. Si tratta di un valore decisamente basso per due motivi: innanzitutto, perché la valutazione degli advisor non venne discussa in Commissione, voi Consiglieri eravate lì, non passò in Commissione, arrivò direttamente il valore di questa dismissione, che era di 20 milioni. Peccato che poi, leggendo la valutazione che ho in mano - ma l'avrete probabilmente anche voi -, con cui è stato definito questo valore, cosa diceva? Diceva che 20 milioni era il valore conteggiato in base al metodo dell'attualizzazione dei flussi finanziari, il DCF, che però ha un presupposto, cioè che in realtà si stia facendo una vendita prettamente ad un socio operativo di minoranza, che non ha alcun ruolo strategico. E questo è scritto nella valutazione. C'era un altro valore, che era di 30 milioni, in base ad un altro metodo, il metodo dei multipli, e questo era il metodo valido per dare un valore a questo pacchetto di farmacie, nel caso in cui il socio entrante avesse avuto dei poteri gestionali. Ovviamente, se uno ha un potere maggiore deve pagare di più. Arriva la deliberazione in Aula, si pensava di essere nel primo caso, cioè che la valutazione corretta fosse 20 milioni, e il Consiglio la vota. Poi cosa succede però? E qui cominciano le questioni che ho sollevato già più volte, quindi non dico nulla di nuovo, ma mi sembra giusto che oggi tutti i Consiglieri comunque ne siano consapevoli. Succede che a deliberazione approvata dall'allora Consiglio Comunale, l'allora Vicesindaco Dealessandri, con un bando di gara in corso, con dei poteri ben definiti, non si sa bene a che titolo, scrive una lettera che dice praticamente all'associazione temporanea d'imprese, quindi a Federfarma e a chi fa parte di quell'associazione temporanea d'imprese, testualmente che lui, Vicesindaco, si impegnava a far sì che il Consiglio Comunale approvasse entro il 31 marzo 2009, quindi successivamente, i patti parasociali in cui venivano definiti i poteri. E, stranamente, in questa lettera, in cui non si sa bene a che titolo, il Vicesindaco impegnava il Consiglio Comunale a cambiare dei poteri, che erano definiti nella deliberazione approvata precedentemente, ovviamente, rafforzando il potere nei confronti del socio privato. Allora io mi chiedo: forse, se questo si fosse saputo - e io dico forse, perché non sono un advisor -, il valore doveva essere un pochino più alto e si rientrava nel caso B, non nel caso A. Ma questa vicenda non finisce qui, poi mi rendo conto che uno può dire: "È successo e noi ne prendiamo atto", però, di fatto, si è creata una situazione in cui comunque, dal mio punto di vista, il socio privato... non ho nulla da ridire al socio privato che fa i suoi interessi, parlo come socio pubblico. Il socio pubblico, di fatto, ha venduto un pacchetto di farmacie ad un valore sbagliato, con presupposti diversi rispetto a quelli iniziali. Arriviamo all'ultimo atto del maggio 2011, anche questo citato in Commissione: sempre l'allora Vicesindaco, se non ricordo male - continuo a non capire bene perché - cosa decide di fare? Decide di non esercitare il diritto di incassare una parte sostanziale del debito dal socio privato, di fatto, nei confronti del Comune, di non incassarlo tutto. Si è deciso con una lettera mandata dal Comune che, nonostante il socio privato si fosse impegnato a dire che sarebbe stato disponibile - per questo anche forse ha pagato un po' meno - a rientrare, se la Città l'avesse chiesto, di tutto il debito entro tot anni, il Comune decise di non esercitare questa clausola, di fargli pagare 2 milioni e rateizzare tutto fino al 2099. Questo è il contesto a cui arriviamo. Poi, magari qualcuno può ricostruirlo diversamente, ma io ho ricostruito più o meno tutti gli atti e questo è quanto è accaduto sino ad oggi. E quando parlo di questa ultima parte della famosa rateizzazione, che non era obbligatorio fare, mi riferisco a quanto previsto da un impegno che ha sottoscritto il privato il 31 gennaio 2011. Ai sensi dell'articolo 3.5 del contratto di impegno sottoscritto in data 24 dicembre 2008, quindi nella fase della prima cessione, il Comune diceva: "Noi non ti chiediamo di rientrare di tutto, non ci pagare, ci paghi 2 milioni e tutto il resto fino al 2099". Oggi per me, visto il contesto, non sarebbe stato opportuno procedere con la vendita. Ma quello che mi ha spinto a fare ostruzionismo, l'Assessore Tedesco lo sa, come lo sanno anche i Consiglieri che fanno parte della Commissione Consiliare, è il tema della dilazione del pagamento. In questo contesto, vedere ulteriormente una clausola del genere che, Assessore Tedesco, non è proprio stata spiegata così bene, soprattutto nell'illustrazione, nel senso che, diciamola tutta, magari se l'è dimenticata, ma forse, se non avessi sollevato il caso, non ne staremmo neanche parlando qui in Aula. Il tema della dilazione del pagamento diventa fondamentale, perché stiamo dicendo che il socio che entrerà, e potrebbe essere tranquillamente il socio operativo che già c'è, esercitando la prelazione, avrà diritto, perché così è scritto in deliberazione, cosa che non si è mai vista, probabilmente, ad avere un'ulteriore dilazione di pagamento su queste quote. Non lo condivido per due motivi: uno, per tutto quello che è il pregresso, lo dico chiaramente, non mi nascondo dietro a un dito, si è già concesso troppo, quindi non sono d'accordo su questa dilazione; secondo, perché non si è proprio mai visto, in nessuna cessione abbiamo mai previsto una questione del genere. Allora, mi pongo la domanda: o è il socio privato che in qualche modo l'ha detto che o fa così oppure non esercita una prelazione, oppure non capisco qual è la ratio nell'essere così permissivi su questo punto. Quindi pongo questa domanda: qual è l'interesse della Città nel fare questa operazione? Fare cassa? Perché se l'interesse è fare cassa, allora non capisco perché si debba prevedere una dilazione. Allora, spingiamo per incassare tutto subito, perché se invece l'interesse non è fare cassa, ma è mantenere il controllo e gestire in qualche modo le farmacie, come auspico che si possa fare, quindi mantenendo il controllo, anche questa evidentemente non è la linea che bisognerebbe intraprendere. Quindi ribadisco, ho fatto ostruzionismo, voterò contro la deliberazione, sono contenta che ci sia comunque un emendamento che andrà in discussione, che sottoscriverò, che chiede quantomeno di togliere questa dilazione, perché continuo a pensare che sia oggettivamente abbastanza incomprensibile. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea Trattiamo congiuntamente deliberazione ed emendamenti? PORCINO Giovanni (Presidente) In realtà no, ma se vuole già illustrare il subemendamento che ha presentato, lo può fare anche nell'intervento. ARALDI Andrea Prescindendo anche dalle considerazioni, per questioni di rispetto del tempo, e dalla ricostruzione storica, su cui non sono del tutto d'accordo, ma di cui riconosco l'onestà intellettuale del Consigliere Appendino, e parlando dell'operazione di oggi, per me, come ho già avuto modo di dire in Commissione, non si tratta semplicemente di un processo di vendita di una società, o di privatizzarla, ma di una nuova filosofia per gestire i servizi attraverso il contratto di servizio. Non si tratta di una posizione ideologica, qualcuno potrebbe dire liberale, qualcuno invece potrebbe dire non liberale, né di una valutazione che riveste degli aspetti irrinunciabili, ma di una valutazione concreta, che mi porta a scegliere, come penso porterà a scegliere molti Consiglieri, non solo della maggioranza, la gestione tramite il contratto di servizio. Questo deve essere il punto centrale in questa operazione, come nelle operazioni che mi auspico saranno poste in essere nei prossimi mesi. Ovviamente, non mi stancherò mai di ripeterlo, e l'ho già detto in Commissione, questo richiede una grande professionalità, una grande competenza che sono sicuro che il Comune ha, per gestire al meglio il contratto di servizio, sia nella chiarezza e nel processo di definizione di obiettivi e strumenti nel contratto di servizio, sia poi nell'efficacia del controllo. E questo per me è un punto fondamentale. Sulla base di questo approccio, di questo punto di vista, ne discende che per me il principio non è di vendere per incassare un prezzo; quello è un effetto sicuramente positivo perché fornisce nuove risorse all'Amministrazione, ma a prescindere dagli effetti finanziari economici positivi, per me questa è la direzione verso cui dobbiamo andare. Ed è per questo motivo che ritengo che, tra l'altro, questa deliberazione possa essere la prima di una serie di deliberazioni positive, visto che nel passato, non nascondiamocelo, alcune operazioni non sono sicuramente andate in porto. Quindi ritengo estremamente importante questa deliberazione, anche da un punto di vista politico. Ma proprio perché non si tratta di fare cassa, ancorché questo sia un effetto secondario e desiderabile e desiderato, proprio per questo - e adesso mi riferisco al discorso della dilazione del prezzo - non ritengo che questo sia un elemento così fondamentale e fondante. Tra l'altro, la Giunta ha indicato il 60%, quindi se l'operazione si chiude nei prossimi trenta-quaranta giorni, questo ammontare andrà direttamente nel Bilancio, visto che credo che difficilmente si potrà pensare di andare entro il 31 dicembre 2014, ma poi ci dica lei, Assessore, comunque sia il discorso della dilazione del prezzo, se è un fattore che mi permette di chiudere l'operazione, il Comune non ha bisogno disperato di incassare ogni Euro nell'istante stesso in cui chiude l'operazione. Questa è la conferma di quanto dicevo prima, questa operazione è da farsi non per incassare soldi, ma perché è una precisa scelta di politica che questa Città sta facendo e non solo in questa iniziativa. Abbiamo avuto un'appassionata, ma rispettosa discussione con il Consigliere Appendino in Commissione, ho presentato in tal senso un emendamento dove in deliberazione si dice che l'operazione veniva fatta soprattutto al fine di utilizzare le risorse introitate. Sia ben chiaro, la motivazione per cui questa Amministrazione fa questa scelta non è per andare in giro a cercare soldi da mettere in un cassetto, ma per un principio di filosofia. L'altro emendamento che ho presentato è relativo al ragionamento sulla garanzia, cioè nei ragionamenti che si sono fatti si pensava alla possibilità di richiedere che il socio finanziario si assumesse anche pro quota la garanzia nei confronti dell'istituto di credito. In realtà, anche in considerazione del fatto che il prezzo determinato dal perito, evidentemente, non comprendeva la valutazione di questa garanzia che il socio privato finanziario avrebbe dovuto assumere, ritengo che questa esigenza sia da formulare in modo tale da lasciare poi alla Giunta la possibilità di verificare in concreto nel bando come trasmigrare questo pensiero e, quindi, ho proposto che sia da "verificare la possibilità di prevedere", quindi che il socio che assume il 31%, assuma anche la fideiussione pro quota. Questo significa non un obbligo che prevediamo già ora che il socio subentrante garantisca questa fideiussione, ma una possibilità che dovrà essere valutata in fase di estensione del bando di gara. Ripeto, siamo in epoche sempre più dei mercati finanziari aperti. Evidentemente richiedere de iure che ci sia questa assunzione, renderebbe sicuramente molto oneroso e probabilmente molto più difficile la partecipazione di soggetti e, alla fine, potrebbe portare al fatto di ottenere anche un prezzo più basso. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Tedesco, per una breve replica. TEDESCO Giuliana (Assessore) In realtà, sarà una replica breve, che però spero faccia un po' di chiarezza su due o tre questioni che sono venute fuori. Ribadisco con piacere quanto mi ha chiesto il Consigliere Trombotto, l'ho già detto in Commissione, ma evidentemente è necessario anche ripeterlo in Aula. Il senso del mantenimento della nostra partecipazione nella società Farmacie Comunali S.p.A. è proprio quello che indicava lei: il mantenimento di quella funzione sociale che dovrebbero avere gli insediamenti delle Farmacie Comunali. Il Consigliere Trombotto ricorderà certamente la battaglia che è stata fatta per la parafarmacia di via Ivrea, quindi per mantenere un insediamento in una zona che ne aveva assolutamente bisogno e ricorderà certamente anche la battaglia che è stata fatta in Commissione quando i privati manifestarono altre idee su quello che doveva essere, secondo loro, l'andamento della società. Quindi indipendentemente dal mantenimento della quota di controllo pubblica, quella sarà la nostra mission come Amministrazione. Accanto a questo, ribadisco che l'audizione con le rappresentanze sindacali in Commissione è stata tra le più serene, tra le più ragionate. Anche a loro abbiamo ribadito che si tratta solo di una cessione di partecipazione, per cui tutti gli impegni, tutte le garanzie e le clausole sociali comprese nel contratto di servizio e nel contratto di impegno, atti fondamentali che andarono a gara nel 2008, sono in questa procedura assolutamente ribadite. Sulla questione della dilazione (che è un emendamento condiviso dal Consigliere Trombotto, ma anche dal Consigliere Appendino) abbiamo ritenuto di dover specificare con un ulteriore emendamento qual era la quota da versare subito, fermo restando però che questo non solo non è un obbligo, ma è una facoltà e, oltretutto, sarà anche oggetto di punteggio. Quindi, se ci sarà qualcuno che offrirà la cifra per intero, avrà evidentemente un punteggio più alto in fase di gara e lo stesso dicasi (cioè l'attribuzione di un punteggio) anche per quanto sosteneva molto ragionevolmente il Consigliere Altamura riguardo alla garanzia ed alla fideiussione. È chiaro che si valuterà una possibilità e sarà anche quella oggetto di punteggio maggiore o minore. Mi pare che le questioni fondamentali sul tappeto fossero queste. Voglio ringraziare - non è piaggeria - la Commissione, perché credo che abbia lavorato bene e lo si nota dalla presentazione degli emendamenti, che, anche questa volta, sono numerosi. PORCINO Giovanni (Presidente) Dichiaro conclusa il dibattito sulla proposta di deliberazione. Passiamo all'analisi degli emendamenti. Il subemendamento n. 1 all'emendamento n. 1, presentato dal Consigliere Araldi, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Il subemendamento n. 1 all'emendamento n. 1 è già stato illustrato. La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Vorrei intervenire sull'ordine dei lavori. Se è possibile, chiedo subito (per non intervenire ogni volta) ai Consiglieri proponenti ed alla Giunta di illustrare ogni singolo emendamento, per rendere più semplici i lavori dell'Aula; poi ognuno fa come crede. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 1 è di Commissione, per cui soprassediamo all'illustrazione, a meno che il Consigliere Altamura non ritenga di intervenire. Il Presidente non intende intervenire, per cui possiamo procedere con la votazione del subemendamento n. 1. Qual è il parere della Giunta? TEDESCO Giuliana (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 1 all'emendamento n. 1: presenti 23, favorevoli 23. Il subemendamento n. 1 all'emendamento n. 1 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 1, presentato dai Consiglieri Altamura e Centillo, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Qual è il parere della Giunta? TEDESCO Giuliana (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Mi sembrava un punto condiviso anche nella discussione generale e se il Consigliere Appendino ha bisogno di ulteriori interventi anche da parte del Presidente della Commissione nulla osta, anzi, come è sempre stato, vi è la totale collaborazione... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Presidente, è veramente difficile intervenire. PORCINO Giovanni (Presidente) Chiedo ai Consiglieri di rimanere in silenzio. Consigliere Altamura, concluda il suo intervento. ALTAMURA Alessandro Sottolineavo che la discussione che è stata fatta fra emendamento e subemendamento riprendeva esattamente il concetto rispetto al 31% della quota parte e rispetto alla garanzia fideiussoria. Come fra l'altro ha più volte sottolineato molto correttamente il Consigliere Appendino in Commissione (anche ribadendo la - dal suo punto di vista, corretta - non disponibilità alla dizione letterale di frazionamento, che era il punto poi nodale nella discussione che abbiamo fatto in Commissione), mi permettevo di far osservare al Consigliere, così come avevo già fatto nella discussione generale, che questo è un punto a salvaguardia dell'Amministrazione, proprio perché il combinato disposto fra emendamento e subemendamento (ringrazio la Giunta per averlo accolto ed il Consigliere Araldi che ha aiutato nel percorso di identificazione di una soluzione) ci consente che diventi anche un valore aggiunto. Se abbiamo detto che non entreremo nella questione tecnica - che, fra l'altro, riguarda esclusivamente gli Uffici - per quanto riguarda il disciplinare del bando di gara, sappiamo (com'è stato detto correttamente dalla Giunta) che potrà essere valutazione di punteggio aggiuntivo. Quindi, mi permetto di sottolineare sommessamente che questa discussione mi sembrava già chiusa nella parte di intervento di controreplica della Giunta ai Consiglieri (dal Consigliere Araldi al sottoscritto). PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Ho chiesto l'illustrazione, perché, oggettivamente, con così tante votazioni è difficile capire che cosa stiamo votando e, spesso, dopo non si capisce. Chiedo semplicemente la disponibilità dei Consiglieri e della Giunta a presentarli; poi ognuno fa ciò che crede, ma è per rispetto dell'Aula e dei Commissari (peraltro, non tutti sono presenti in Commissione). Sinceramente non ho capito un punto sollevato dall'Assessore in parte in risposta a quanto diceva il Consigliere Altamura. Punteggio, in che modo? Avete già quantificato quanto andrà ad incidere l'effetto della dilazione del pagamento e l'effetto della garanzia, oppure no? Vorrei capirlo, perché, se si tratta di un elemento discriminatorio e che comunque favorisce in un modo o nell'altro, c'è anche una valenza politica dietro questa scelta. Quindi, vorrei capire se avete già in mente quale punteggio o quale peso volete attribuire a questi due elementi. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Sì, però la valutazione del punteggio è una determina del RUP, non è una deliberazione del Consiglio Comunale. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1 così subemendato: presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 1 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 2 al n. 84 (esclusi i nn. 82 e 83), presentati dai Consiglieri Marrone ed Appendino. Non ci sono richieste di intervento. Qual è il parere della Giunta? TEDESCO Giuliana (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 2 al n. 84 (esclusi i nn. 82 e 83): presenti 23, contrari 23. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 2 al n. 84 (esclusi i nn. 82 e 83) è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 82, presentato dal Consigliere Araldi, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 82 è già stato illustrato. La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Utilizzo questi minuti per replicare in parte a quanto diceva il Consigliere Araldi, come peraltro è avvenuto anche in Commissione. Apprezzo l'onestà intellettuale con cui è stato fatto questo emendamento, che era anche stato annunciato in Commissione, che evidentemente precisa che la sua motivazione, come proponente dell'emendamento, e quindi il suo elemento di condivisione della proposta di deliberazione è quello per cui, di fatto, non si sta facendo l'operazione per fare cassa, per liberare risorse per investimenti e, quindi, è la sua posizione politica. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non solo, come mi corregge giustamente, ci mancherebbe, non vorrei interpretare in modo errato il suo pensiero. Penso che, in realtà, questo cozzi - consentitemi l'uso di questo termine - con quella che, dall'altra parte, è invece la posizione politica della Giunta in questa proposta, cioè permettere una dilazione. Mi rivolgo al Consigliere Altamura e, tra l'altro, ripropongo in Aula una questione che ho già posto in Commissione (e spero che presto venga convocata la Commissione, perché non l'ho ancora visto): sto facendo un po' fatica a seguire la situazione delle risorse per investimenti. Abbiamo fatto due Commissioni e, poi, il Consiglio Comunale ha deliberato la scelta (tra l'altro, direi abbastanza faticosa e, in qualche modo, sofferta) di accendere un mutuo per 25 milioni di Euro. Quando si è deciso che la Città avrebbe acceso quel mutuo, si era detto che era necessario per avere delle risorse per investimenti e che l'Assessorato sarebbe venuto a presentarci questi investimenti. È un paio di settimane che in Giunta passano deliberazioni con l'accensione di mutui e io non ho ancora visto il piano di investimenti. Lo collego a questa proposta di deliberazione perché, anche in questo caso, si dice che stiamo cercando di fare delle operazioni una tantum e in straordinario per poter fare investimenti. Prima o poi, vorrei capire dove vanno gli oneri di urbanizzazione per gli investimenti, questi soldi qui dove vanno per gli investimenti ed il famoso mutuo che cosa va a fare, perché, altrimenti, mi sento continuamente dire che si fa per fare investimenti, ma continuo a non capire la scelta politica sottostante e le priorità con cui la Giunta autorizza questi investimenti. Sappiamo bene che le risorse non sono infinite, sappiamo bene che ci sono delle priorità e vorrei che queste priorità, per quanto non possa definirle io (perché mi rendo conto che alcune scelte sono determinate, come è già stato detto dall'Assessore Passoni, da emergenze, per cui non c'è neanche una scelta politica all'origine), siano chiarite. Chiedo quindi che in qualche modo ci venga presentato questo piano, prima che finisca l'anno e che sia a consuntivo, perché, altrimenti, diventa anche un po' ridicolo quando in Commissione come ratio per l'operazione ci viene proposto il fatto che si fa per andare a fare degli investimenti. La mia domanda è la seguente: quali, quanti, perché e, soprattutto, con che priorità. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Il mio intervento sarà molto breve, anzi sarà un telegramma al Consigliere Appendino da parte della maggioranza: abbiamo già chiesto all'Assessore Passoni di venire in Commissione, abbiamo fatto il primo quadro generale ed avremo variazione ed assestamento di Bilancio; in questa sede, fra l'altro, lo convocherò già la prossima settimana rispetto al tema dei famosi 25 milioni di Euro ed accensione di nuovi mutui per manutenzioni ed al percorso sugli investimenti, che è altrettanto delicato ed importante. PORCINO Giovanni (Presidente) Qual è il parere della Giunta? TEDESCO Giuliana (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 82: presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 82 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 83, presentato dall'Assessore Tedesco, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) È l'emendamento che fissa la valutazione in 6,8 milioni di Euro. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara So che (magari ci sarà un ulteriore emendamento) questi 6,8 milioni di Euro saranno eventualmente maggiorati, se non ricordo male, di un 10% nel caso in cui ci sia il premio di maggioranza. Siccome, ad oggi, non ho la valutazione in mano, ho solo quella che ho citato precedentemente, ma immagino che non sia lo stesso advisor - lo spero - ed immagino che sia stata fatta su altri principi (quindi, mi auguro che siano stati valutati altri elementi), anzitutto chiederei se può essere detto qual è lo strumento con cui è stata fatta la valutazione (visto il precedente, che non voglio richiamare, di multipli ed attualizzazioni in flussi di cassa e tutto quello che vi è stato in passato); quindi, vorrei capire se ci può essere detto il soggetto che ha fatto la valutazione e qual è stato il principio adottato. Poi, farò l'accesso agli atti per mia curiosità e per avere anche contezza; non l'ho fatto prima perché non ci sono stati i tempi e, tra l'altro, immagino che la valutazione sia stata frutto di mesi di lavoro e che non sia stata portata in Commissione perché non era ancora pronta (o non so per quale altro motivo). Chiederei di avere qualche delucidazione in merito anche per l'Aula. È un punto che, tra l'altro, in Commissione non abbiamo trattato (ci è stato solo detto qual era il valore) e, quindi, chiederei all'Assessore di dare due specifiche in merito. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) La valutazione è stata fatta e, ovviamente, non è lo stesso advisor della volta precedente, è il dottor Davide Di Russo. Il metodo usato è misto, quindi non solo i cash flow, ma anche quello dei multipli sulle ultime transazioni di mercato per le stesse attività. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Si tratta di 6,8 milioni di Euro più - ma sarà oggetto di un altro emendamento - il 10% per un eventuale premio di maggioranza. È nell'emendamento successivo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 83: presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 83 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 85, presentato dai Consiglieri Trombotto ed Appendino. La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Non posso che confermare quanto detto in precedenza, ovvero che l'inserimento di questo inciso rappresenta un unicum, da quel che ho compreso, rispetto alle cessioni per le quali si è proceduto già in passato da parte di questa Città. Come diceva nel proprio intervento il Consigliere Appendino e come era già stato detto anche nella Commissione competente, anche a me appare nei confronti del futuro acquirente come un eccesso di disponibilità da parte di questa Amministrazione il fatto di prevedere una dilazione, seppure parziale, nel pagamento. Così come mi pare che vi sia un'effettiva e palese contraddizione rispetto a quelli che, poi, sono la ratio e l'obiettivo fondamentale che stanno alla base di questa proposta di atto deliberativo. È per questo motivo che ho presentato questo emendamento. Ringrazio il Consigliere Appendino di aver ritenuto di condividerlo, ma, d'altro lato, non posso non riconoscere che era stata lei stessa nei lavori e durante la discussione in Commissione ad evidenziare questo aspetto ancor prima del sottoscritto, e quindi non posso che rinnovare la richiesta a tutti i Consiglieri di valutare, non solo sulla base dei Gruppi di appartenenza, ma nel merito questa proposta di emendamento. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Ho sottoscritto questo emendamento perché, al di là della discussione in Commissione e di quanto detto oggi in Aula, in realtà anche io ne avevo presentato uno sull'argomento, ma ovviamente - capisco le ragioni dei Consiglieri di maggioranza - è stato accorpato nei 130 emendamenti e quindi non è stato possibile portarlo in votazione, se non insieme a tutta una serie di emendamenti che invece erano prettamente ostruzionistici e non di merito. Come ho dichiarato prima, continuo a pensare che prevedere questa dilazione non sia corretto e non sia una scelta politica giusta, sia perché (come ha detto anche il Consigliere Trombotto e come abbiamo detto in Commissione) non abbiamo mai visto in una deliberazione in cui prevedevamo delle cessioni (neanche in momenti particolari, addirittura quando si parlava di dover fare l'operazione entro l'anno perché altrimenti si usciva dal Patto di Stabilità) una clausola di questo genere, che anche per me si contraddice con la ratio della proposta di deliberazione per cui nasce. Continuo a pensare e nessuno mi smentisce (ma, ovviamente, ognuno è libero di pensare ciò che crede) che sia una richiesta formulata dal soggetto privato nel caso in cui volesse esercitare il diritto di prelazione, perché, altrimenti, non capisco come mai si sia arrivati a questa formula (anche perché, oggettivamente, sino ad oggi non l'abbiamo ancora visto), e quindi non posso che invitare il Consiglio a votare questo emendamento. È vero che, purtroppo, non abbiamo praticamente più nulla da vendere, però si introdurrebbe anche un precedente che, ad oggi, non abbiamo mai visto. Nell'ambito delle cessioni, che io non ho mai condiviso e continuo a non condividere (in parte anche per motivazioni ideologiche, come qualcuno potrebbe dirmi), se ci è sempre stato detto che servivano per razionalizzare tutto, il fatto di introdurre un principio per cui addirittura si dà un favore (nel senso non negativo della parola, però negativo dal punto di vista del pubblico), per cui si prevede che il socio possa in qualche modo dilazionare il pagamento entrante, mi sembra veramente un po' eccessivo e non siamo neanche nella situazione di potercelo permettere. Penso che, anche a fronte di quanto accaduto sino ad oggi ed alle privatizzazioni che sono state fatte finora, questo sia incongruente, sia un precedente che non è condivisibile e non è neanche condivisibile e coerente con la natura stessa della proposta di deliberazione. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Ovviamente sottoscrivo quanto detto nel merito dal Consigliere Appendino, però vorrei sottolineare un punto di metodo, nel senso che capisco che una forza di opposizione faccia ostruzionismo e presenti un discreto numero di emendamenti (più di 100) e capisco anche che, quando in mezzo a questi 100 ce n'è uno che è un punto di merito piuttosto importante, la maggioranza lo accorpi comunque insieme a tutti gli altri. Mi chiedo ormai da sempre (ce lo chiediamo tutti da parecchi anni all'opposizione) quanto sia legittimo - sicuramente da un punto di vista politico, ma anche da un punto di vista normativo - che un emendamento di merito non possa essere discusso e venga accorpato insieme a quelli ostruzionistici. Non pretendo ovviamente che la maggioranza faccia più attenzione, però sarebbe stato bello poter discutere il nostro emendamento di merito; sono comunque contento che l'abbia ripresentato il Consigliere Trombotto, permettendo così all'Aula di esprimersi. Penso che questo sia un punto estremamente importante, perché tutte queste critiche che si possono fare a questa proposta di deliberazione hanno portato noi del Movimento 5 Stelle a fare ostruzionismo (una cosa che non abbiamo quasi mai fatto, perché non ci piace la conseguenza pratica sul Consiglio, cioè l'allungamento della seduta, i costi per il personale e la segreteria, magari solo per ottenere due Euro in più, che francamente non cambiano la vita a nessuno). Però, casi estremi come questo (ed è veramente un caso estremo) meritano anche la presentazione di emendamenti ostruzionistici e, quindi, il tentativo di alzare una bandiera anche nei confronti di chi guarda (anche se, purtroppo, non sono presenti molti giornalisti e non ci sono molti cittadini nella zona dedicata al pubblico) sul fatto che tra le infinite privatizzazioni che abbiamo sempre combattuto questa forse è una delle peggiori, non solo per la storia della vendita di questa azienda ai privati, ma proprio per le modalità. Questa clausola per il pagamento dilazionato è forse la peggiore di tutta l'operazione, perché andiamo a vendere una nostra azienda sostanzialmente perché abbiamo bisogno di soldi, però, nonostante la vendiamo perché abbiamo bisogno di soldi, oltretutto diciamo che ce la possono pagare quando vogliono. Pur comprendendo la necessità della maggioranza di far passare questa operazione, mi auguro che almeno la questione della dilazione del pagamento venga eliminata, perché è oltre il limite del presentabile e questo non è un commento ostruzionistico, ma è un commento di merito molto sentito. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Mi scuso in anticipo, ma vorrei riprendere quanto detto legittimamente dal Consigliere Bertola sul fatto dell'ostruzionismo. Intanto, mi sento toccato in parte, perché molte volte dai banchi dell'opposizione, proprio facendo un ostruzionismo costruttivo, penso che abbiamo avuto anche nei confronti della maggioranza un approccio diverso e mi sembra che il Movimento 5 Stelle non è che non faccia un ostruzionismo a livelli superiori, a livello nazionale (mi riferisco all'interno del Parlamento). Pertanto, mettere in discussione l'ostruzionismo vuol dire toccare chi, fino ad ora, magari l'ha fatto in determinati momenti in quest'Aula. Vorrei solo rimarcare il fatto che, quando l'opposizione ha fatto ostruzionismo, non l'ha mai fatto fine a se stesso, ma a fronte di situazioni spiacevoli che magari si subivano in qualche modo dalla maggioranza e comunque è servito - e parlo anche a parti inverse - per arrivare a raggiungere una ragionevolezza rispetto a delle deliberazioni o degli ordini del giorno che venivano presentati. Di conseguenza, Consigliere Bertola, eviterei la lezioncina del fatto del personale e tutte queste cose, perché l'ostruzionismo fa anche parte di questa democrazia. PORCINO Giovanni (Presidente) Ringrazio il Consigliere Liardo anche per aver introdotto l'istituto dell'ostruzionismo costruttivo, che rimarrà agli atti del nostro Consiglio. Qual è il parere della Giunta? TEDESCO Giuliana (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 85: presenti 25, favorevoli 4, contrari 21. L'emendamento n. 85 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico che il Sindaco intendeva esprimere un voto contrario. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 86, presentato dall'Assessore Tedesco, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Con questo emendamento spieghiamo meglio il concetto di dilazione inserendo il seguente testo: "fermo restando che al momento della stipula del contratto dovrà essere pagato almeno il 60% del prezzo offerto,". PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Intanto mi permetta di ringraziare il Sindaco per il voto favorevole all'emendamento precedente, perché lo abbiamo votato io, il Consigliere Appendino, il Consigliere Trombotto (che era il proponente) ed il Sindaco. Immagino che sia stato un errore, perché non penso che il Sindaco volesse votare a favore dell'emendamento. Visto che non sta neanche seguendo la discussione e questo intervento (sta parlando con il Consigliere Altamura), forse sarebbe bene che almeno su questo argomento seguisse, perché probabilmente era il punto politico centrale di tutta la discussione. Sono però contento che, intanto, il Sindaco segua il Movimento 5 Stelle e che con un pezzo della sua maggioranza abbia votato a favore di questo emendamento. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Adesso lo scriveremo anche su Facebook, ma probabilmente il Sindaco interverrà, perché vedo che lo stanno informando di quanto è accaduto. PORCINO Giovanni (Presidente) Lo ribadisco: è stato un errore, voleva esprimere un voto contrario. BERTOLA Vittorio Immaginavo che fosse un errore; succedono anche queste cose. Dichiaro che ovviamente adesso continueremo con l'ostruzionismo, perché chiaramente speravamo che da parte dell'Aula si potesse fare almeno questo piccolo miglioramento a questa proposta di deliberazione. Vedo che il Sindaco ride; ogni tanto sarebbe bello che il Consiglio Comunale potesse migliorare le proposte di deliberazione almeno in qualche particolare, invece di approvare semplicemente tutto. PORCINO Giovanni (Presidente) Consigliere, deve intervenire nel merito dell'emendamento, senza divagare. La dichiarazione di voto avverrà successivamente e per l'intervento nel merito doveva intervenire nella fase di discussione. Prego, Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio La ringrazio per la richiesta di attenermi al merito. Ritengo di essermi attenuto al merito e, comunque, non siamo favorevoli agli emendamenti presentati dalla Giunta. A questo punto, non ho ancora deciso se daremo la presenza, ma sicuramente continueremo ad intervenire nel merito dei singoli emendamenti. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Vorrei fare una premessa: penso che, in realtà, le opposizioni abbiano pochi strumenti e che l'ostruzionismo esista come ostruzionismo costruttivo, a differenza di quanto si diceva anche in parte fuori verbale. Lo dico perché in passato ho visto più volte delle contrattazioni per cui in qualche modo, che uno possa essere felice o meno, a fronte dell'ostruzionismo si aprivano dei dialoghi che, invece, prima sembrava impossibile fare. Non so se la risata del Sindaco fosse per l'errore nel voto o per lo stupore che noi continuassimo con l'ostruzionismo. Secondo me c'è poco da stupirsi, perché, ad oggi - e lo dico come forza politica -, qui siamo ricorsi raramente all'ostruzionismo ed il fatto che siamo ricorsi all'ostruzionismo - poi ognuno faccia come crede - dovrebbe preoccupare un po' l'Aula. Per quanto riguarda l'emendamento, apprezzo che, quantomeno, si sia scritto in modo trasparente che cosa si intendeva, perché siamo partiti da una frase che, oggettivamente, era nebulosa. Che cosa vuol dire scrivere in una proposta di deliberazione che si può prevedere una qualche forma di dilazione? Quindi, apprezzo lo sforzo fatto per rendere la dicitura quantomeno trasparente, in modo tale che poi quanto votiamo sia effettivamente nel bando. Ritorno a quello che dicevo prima, cioè so che, poi, spetta agli Uffici fare il bando, però Assessore - e ribadisco il punto politico - decidere quale valenza dare a questa questione è una questione politica. Per quanto riguarda le esternalizzazioni dei nidi, abbiamo dato delle priorità sui bandi e su dei punteggi; certo, la politica non può stabilire 5, 10 o 15 punti, però la valenza politica c'è ed il Consiglio Comunale può dare un indirizzo su quanta importanza dare a certi punti all'interno del bando. Quando precedentemente dicevo che volevo capire quali erano i punteggi, è chiaro che non mi riferivo a 1 o 5 punti o a prendere 100 punti e scomporli, perché mi rendo conto che c'è una qualche forma di autonomia degli Uffici, che poi devono lavorare e preparare il bando, e, quindi, non possiamo decidere noi. Però, è chiaro che il bando è frutto delle indicazioni politiche e questa è un'indicazione politica, su cui, tra l'altro, c'è un forte scontro. Oggi non sono intervenuti tutti, ma in Commissione è stato uno dei punti più dibattuti. Penso che l'Assessore debba chiarirlo, non per me, perché ho fatto ostruzionismo o perché sono qui, ma perché è un punto nodale della proposta di deliberazione, come è stato espresso in più interventi dai Consiglieri. Quindi, vorrei capire la valenza effettiva di questo elemento, che inizialmente non si capiva neanche che cosa volesse dire; adesso capiamo che cosa vuol dire e chiedo all'Assessore un ulteriore sforzo, affinché ci dica quale valenza politica ha in termini di pesi sul bando. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Non è stato scritto subito, non per reticenza, ma solo perché pensavamo di inserirlo nel bando. Quando questo è diventato un argomento molto vivace in Commissione, ho ritenuto opportuno inserirlo direttamente nella proposta di deliberazione. Dopodiché, ho dato indicazioni perché alla forma di pagamento senza dilazione sia data la valutazione massima. In questo momento, non so dire quantitativamente quale sia, comunque sarà attribuito il punteggio massimo a chi offrirà la cifra senza alcuna dilazione. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 86: presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 86 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 87, presentato dall'Assessore Tedesco, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Qui seguiamo un'indicazione precisa dell'advisor, quindi il premio di maggioranza sarà non sul premio di aggiudicazione, ma sul prezzo posto a base d'asta, quindi su 6,8 milioni di Euro. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Spero di aver capito bene, ma il prezzo di aggiudicazione dovrebbe essere più alto del prezzo posto a base d'asta. A me sembra che stiamo facendo uno sconto, non che stiamo chiedendo dei soldi in più. Alla fine incassiamo di più in questo modo? Perché, invece, mi sembra un favore. Mi sembra che il prezzo di aggiudicazione potrebbe essere... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, però il 10% del prezzo di aggiudicazione potrebbe essere superiore rispetto al 10% del prezzo posto a base d'asta. Per cui, a questo punto vorrei capire esattamente la questione. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per una precisazione, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) È migliorativo proprio sulla formula. È una formula così rigida della valutazione ed il premio di maggioranza è sul prezzo posto a base di gara, che sono i 6,8 milioni di Euro indicati dalla valutazione. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Non ricordo quando si è parlato in Commissione di questo emendamento e, probabilmente, sto dando una valenza politica che non c'è, per cui chiedo dei chiarimenti. Se il premio di maggioranza è una percentuale (il 10%) e, inizialmente, nella proposta di deliberazione si diceva che era il 10% sul prezzo di aggiudicazione, mentre adesso diciamo che è sul prezzo posto a base d'asta, stiamo dicendo che se la base d'asta è più bassa... Ho capito da sola, perché il diritto di prelazione si esercita solo sull'aggiudicazione. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 87: presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 87 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 88 al n. 168 (esclusi i nn. 92, 96, 97, 107, 108). Qual è il parere della Giunta? TEDESCO Giuliana (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 88 al n. 168 (esclusi i nn. 92, 96, 97, 107, 108): presenti 23, favorevoli 1, contrari 22. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 88 al n. 168 (esclusi gli emendamenti n. 92, n. 96, n. 97, n. 107 e n. 108) è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 92, presentato dall'Assessore Tedesco, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Questo è l'emendamento sulla valutazione dei 6,8 milioni, però nella parte del dispositivo. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Di fatto, questo emendamento non cambia niente, nel senso che si limita a scrivere esplicitamente la cifra, invece che lasciarla indicata come la cifra determinata dall'advisor. Però, ribadisco che, per quanto ci sia stata adesso una certa spiegazione del metodo utilizzato per arrivare a questa cifra, non abbiamo ancora visto le carte sulla valutazione, quindi, a questo punto, si approva un po' a scatola chiusa questa cifra di 6,8 milioni di Euro. Ovviamente, la valutazione tocca ai tecnici, i politici non sono esperti, però diciamo che i politici che, magari, hanno nei loro Gruppi anche delle persone con competenza specifica sulla materia, degli esperti, eccetera, avrebbero avuto piacere di vedere, nella tecnica, i calcoli con cui si è arrivati a questa cifra di 6,8 milioni di Euro, per poterne valutare la congruità. A questo punto, oltretutto, mettendola nella deliberazione, adesso la vincoliamo, per cui se anche domani avessimo le carte, le guardassimo e ci rendessimo conto che, magari, la società non vale proprio 6,8 milioni, ma vale una cifra diversa, comunque ormai sarebbe fissata e non si potrebbe più modificare, se non con un'altra deliberazione. Francamente, sarebbe stato meglio avere a disposizione tutte le carte e non, come al solito, andare a deliberare prima di aver avuto l'accesso a tutta la documentazione necessaria. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Devo dire che, probabilmente, se avessimo avuto la valutazione - l'ho già detto prima -, adesso non porremmo queste domande. Pensavo a quello che dicevamo prima. Avevamo fatto, se non ricordo male, la prima valutazione e avevamo dato via il 49% per 20 milioni, se non erro, adesso vado a memoria... No, per 12 milioni. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Però, abbiamo dato via il 49% per 12 milioni e, adesso, stiamo dando via il 31% per 7 milioni, quindi, più o meno, siamo abbastanza allineati, nel senso che, alla fine, vedendo così i numeri, non avendo visto il merito della valutazione, non mi sembra che stiamo valutando di più rispetto alla questione precedente. Mi sembra di capire che, più o meno, il valore è allineato. Invece, quello che, probabilmente, incide di più è quel 10% di premio. Facendo due conti, mi sembra che più o meno siano allineati. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). È vero, c'era la gestione. Bisogna, però, ricordarsi che c'era la gestione, ma non c'erano teoricamente i poteri che poi sono stati dati. Quindi, se dovessimo mettere tutto insieme, io continuo a pensare che, allora, il prezzo di aggiudicazione fosse troppo basso. Per carità, così mi sembra leggermente più alto. Ovviamente, non avendo visto la valutazione, non posso valutare su quali elementi sia stato fatto. Comunque, mi viene da dire che, alla fine, se il soggetto sarà lo stesso, farà un affare, perché con 19 milioni (12 milioni più 7 milioni) si prenderà l'80% di 25 farmacie, che - sono convinta - se fossero state vendute, allora, al 100%, o magari scorporate e vendute solo in parte, non in pacchetto così, la Città ci avrebbe guadagnato sicuramente di più. Quindi, alla fine, facendo due conti, mi pare che cedere l'80% a 19 milioni, tra l'altro prevedendo una dilazione per i 7 milioni, sia fare un bel regalo. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Questa è una battuta che anch'io ho fatto più volte: ovviamente, si guadagnerebbe di più a venderle una per una, peccato che le licenze delle farmacie siano state date in concessione alla società fino al 2099. Quindi, ora è materialmente impossibile. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 92: presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 92 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 96. Qual è il parere della Giunta? TEDESCO Giuliana (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 96: presenti 25, favorevoli 3, contrari 22. L'emendamento n. 96 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 97, presentato dall'Assessore Tedesco, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Questo emendamento riguarda l'identico meccanismo dell'offerta almeno del 60% del prezzo senza dilazione, poi il resto dilazionato. È nel dispositivo. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Per quanto riguarda l'emendamento precedente, non sono riuscita ad intervenire; il Presidente è stato velocissimo a mettere in votazione e non ho alzato la mano in tempo. Comunque, intervengo per esprimere nuovamente, nonostante apprezzi in qualche modo l'atto di trasparenza, che, secondo me, era il minimo indispensabile con questo emendamento nella proposta di deliberazione, continuo a pensare quanto pensavo prima (poi, ognuno è libero di rimanere della propria opinione), cioè che sarebbe stato necessario togliere totalmente qualsiasi forma di dilazione di pagamento. Ripropongo la domanda; non avrò mai risposta, lo capisco. Mi auguro quantomeno che questa non sia una richiesta proveniente da un soggetto specifico che l'ha posta all'Amministrazione, perché penso che sarebbe profondamente errato procedere in questo modo, se peraltro fosse proprio una richiesta del socio operativo, che è già all'interno della società (cosa che io penso, ma, ovviamente, può essere solo una mia illazione, ovviamente). PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 97: presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 97 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 107, presentato dall'Assessore Tedesco, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Questo emendamento riguarda la sostituzione della dicitura "del prezzo di aggiudicazione" con "del prezzo a base d'asta" nella parte del dispositivo. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Prima mi sono corretta nell'intervento, ma, in realtà, continuo a non essere convinta dell'emendamento, perché, effettivamente, si tratta di uno sconto. Mi sembra di capire che, alla fine, se il 10% è il premio di maggioranza e se il 10% prima si calcolava sul prezzo di aggiudicazione, questo poteva anche non essere il prezzo a base d'asta. Poniamo il caso in cui ci siano tre buste, una da 10, una da 20 e una da 30 e che la base d'asta sia 9; in un caso, applico il 10% su 9, nell'altro applico il 10% su 13. Quindi, in realtà, noi stiamo abbassando l'importo che ci verrà pagato. Quindi, è effettivamente uno sconto. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) No, è proprio la consuetudine ed è proprio la formulazione che mettono gli advisor. Quindi, è il 10% del prezzo posto a base d'asta. Quella è la sua valutazione. Però, è così anche negli altri casi. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Ho capito che, effettivamente, è così magari anche negli altri casi. Tra l'altro, il Consigliere Appendino è esperto della materia, io no, non è il mio settore. Però, allora, prima gli chiedevamo troppo? Cioè, quello che ci stiamo dicendo è che nella formulazione originale gli chiedevamo il 10% di una cifra che poteva anche essere più di 6,8 milioni e adesso gli chiediamo solo il 10% di 6,8 milioni. Quindi, alla fine, comunque, gli stiamo facendo uno sconto. Poi, non so se sia usanza calcolare il valore di questo premio di maggioranza sul valore stimato dall'advisor e non su quello dell'asta, che può anche essere più alto, semplicemente per motivi di concorrenza, però è anche vero che il prezzo lo fa il mercato. Cioè, se c'è un'asta sul nostro 31% e c'è qualcuno che lo paga 8 milioni invece che 6,8, il suo valore è 8 milioni, non 6,8. Conseguentemente, è giusto che valga di più anche il valore del premio di maggioranza di una società che il mercato ha dimostrato che vale di più di quello che noi avevamo fissato come base d'asta. Quindi, in realtà, trovo più logico la percentuale sul prezzo di aggiudicazione, quindi del valore determinato dal mercato, che sul prezzo fisso, perché sostanzialmente stiamo dicendo che vale 680.000,00 Euro, anche se, poi, magari, invece di 6,8 milioni qualcuno offre 50 milioni di Euro. Per cui, è chiaro che stiamo facendo un potenziale sconto, anche significativo. Poi, ovviamente, dipenderà se ci sarà e quanto sarà la distanza tra la base d'asta e la cifra che veramente verrà offerta da chi se la aggiudica. Per cui, noi voteremo contro, o ci asterremo, comunque non voteremo questo emendamento, però, di fatto, è chiaramente uno sconto. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 107: presenti 22, favorevoli 22. L'emendamento n. 107 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 108, presentato dall'Assessore Tedesco, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) È uguale a quello precedente, però in un altro punto della proposta di deliberazione. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Specifico meglio quello che volevo dire prima, anche in base alla risposta dell'Assessore. Mi rendo conto che magari questo, nella vostra mente, era la correzione di un errore formale che, sempre nella deliberazione, quando si prevede il premio di maggioranza... Adesso, sinceramente, non mi ricordo se con AMIAT, nel caso di prelazione di IREN, era il prezzo di aggiudicazione o il prezzo posto a base d'asta, ma ve lo chiedo, così almeno ci risolvete il problema e anche la questione politica. Quindi, vi chiedo come era in AMIAT, perché io non lo ricordo. Però, al di là della questione tecnica, l'effetto di questa cosa è che comunque incassiamo meno. Poi, può essere giusto, io non sono l'advisor e non ho in mano la valutazione, ma la sostanza dell'emendamento è che noi stiamo dicendo che il premio di maggioranza si paga su un valore che potenzialmente è più basso. È una scelta politica, o tecnica, non lo so. Quindi, anzitutto, le chiedo com'era per AMIAT e, in secondo luogo, comunque, mi sembra giusto quanto noi abbiamo osservato, cioè che la sostanza, quindi l'effetto tecnico, o politico, chiamatelo come volete, di questo emendamento è che si sta abbassando l'introito del premio di maggioranza, perché lo si pone su un valore potenzialmente più basso. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Intervengo solo per ribadire che almeno in parte il Consigliere Appendino ha ragione, ma resta il fatto che la formulazione abituale che viene garantita anche rispetto alla valutazione complessiva della quota del 31% prevede in modo esplicito il fatto che il riferimento allo scatto sul 10% sia per quanto riguarda la base d'asta e non per l'aggiudicazione. Se questo si ripercuote sul prezzo di aggiudicazione, evidentemente, poi, ci potrà essere una discrasia su quella cifra, ma, se questa è la formulazione, io immagino che non si potesse fare altro che prenderne atto e recepirlo nella deliberazione. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 108: presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 108 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 169, presentato dall'Assessore Tedesco, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Con questo emendamento, togliamo il meccanismo del voto di lista, che era un refuso, e rimane "nominato dai soci che rappresentino almeno il 60% delle azioni aventi diritto di voto nell'assemblea ordinaria". PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Mi aspettavo una risposta su AMIAT, ma andrò a cercarmi da sola la deliberazione; poi, mi auguro di sbagliarmi e spero che la dicitura sia la stessa. Se non lo sarà, avremmo sicuramente modo di discuterne. Poi, magari la risposta non è stata data, perché gli Uffici non si ricordano, però, sinceramente, secondo me, almeno quel punto andava chiarito nel momento in cui si votava quell'emendamento. Intervengo, invece, su questo emendamento, perché in parte vorrei anche replicare a quanto diceva l'Assessore, come ho detto anche in Commissione, sul fatto che io non penso e non credo sinceramente che con un 20% si possa avere lo stesso peso che si aveva con il restante 51%. Prima, durante un suo intervento (forse, replicava al Consigliere Trombotto), quando parlava della valenza sociale delle farmacie, ha comunque rincarato l'importanza di questa cosa, dicendo che, effettivamente, quella è la funzione che vogliamo mantenere, cioè la funzione sociale. Poi, si è fatto riferimento al contratto di servizio e alla carta di qualità e ha ricordato, giustamente, quella Commissione, a cui io stessa avevo partecipato, in cui c'era stato uno scontro tra il socio pubblico e il socio privato e nella quale non si parlava solo della parafarmacia - se si ricorda bene -, ma le questioni erano tante. Si parlava della parafarmacia, si parlava dei tagli al personale, si parlava di aumentare la questione dei dividendi. Secondo me, in quella situazione si palesò quello che io continuo a pensare sia un conflitto naturale che c'è tra l'interesse del socio privato, che è quello di fare utili, legittimamente, e l'interesse del socio pubblico, che invece è quello di sfruttare al massimo la funzione sociale. Lì si vide che ci fu uno scontro evidente di queste due nature. Io penso che, allora, il contratto di servizi giocò sicuramente un ruolo fondamentale, ma lo giocò anche la forza della Città nel detenere le quote del 51%. Io spero di sbagliarmi, Assessore, lo dico sinceramente, ma io penso che noi non potremo esercitare la stessa forza che esercitavamo prima, quando il socio privato ci chiederà - perché potrebbe farlo - di intervenire tagliando delle funzioni, oppure chiudendo un punto o un servizio, che, magari, ha una valenza sociale, ma non ha un ritorno di utile, perché è naturale nelle cose. Ripeto, in quell'occasione si manifestò in modo evidente l'interesse, da una parte, del privato, che è di fare utile, e del socio, in qualche modo, pubblico, che è il nostro, invece, di mantenere la funzione sociale. Poi, per carità, c'è anche il tema del dividendo che serve per la Città, eccetera, però io esprimo forte preoccupazione per quanto lo Statuto e i patti parasociali siano questa volta trasparenti e modifichino in qualche modo i poteri, io penso che la Città non sarà più in grado di esercitare quel ruolo che esercitava fino a ieri. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) In realtà, non è una risposta, ma è solo per ricordare quanto ha già ricordato il Consigliere Appendino. Lo dico ancora una volta; lì non era il peso del 51% pubblico, ma era la forza di un contratto di servizio che, a leggere quella lettera, non era rispettato. Quindi, io continuo a pensare che la Città sarà sempre forte di quel vincolo che venne sottoscritto, che, poi, non è un'opinione, ma è un vincolo ed è un contratto che venne firmato e sottoscritto nel 2008 e sarà in base a quello che la Città dovrà continuare ad esercitare il suo controllo. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Ero quasi tentato di citare una ricerca della New York University, passatami dal Consigliere D'Amico. In realtà, io ho seguito l'iter, ma chiaramente la proposta di deliberazione è passata nella Commissione di competenza della mia Collega. Sono rimasto veramente stupito dal fatto che abbiamo votato sei, sette emendamenti per correggere dei refusi. Per carità, succede, però forse non erano proprio refusi, perché alcuni hanno anche cambiato significativamente le condizioni, anche a vantaggio del futuro acquirente. Quindi, spero che in Commissione ci sia stato un lungo approfondimento, però chi vede questa cosa qui per la prima volta rimane francamente un po' perplesso. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 169: presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 169 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Avendo concluso l'esame degli emendamenti, passiamo alle dichiarazione di voto. La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Sarà una dichiarazione estremamente veloce, in quanto noi volevamo solo affermare quanto abbiamo sempre detto e che fa parte un po' del nostro DNA. Questo lo dicevamo anche in campagna elettorale: noi abbiamo sempre attribuito i problemi di Bilancio di questa Città proprio al discorso delle municipalizzate. Questa Giunta, come diceva il Consigliere Greco Lucchina, ha cambiato un po' registro; questo noi l'abbiamo colto sicuramente in maniera favorevole, tant'è che il nostro voto incredibilmente sarà favorevole, proprio perché vogliamo che questa Giunta, questa Amministrazione e questa maggioranza continuino in questa direzione. Proprio perché è cambiata un'era, noi non possiamo assolutamente più permetterci questi carrozzoni che hanno portato ad una situazione debitoria. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sui dipendenti, poi, magari facciamo una discussione fuori dai microfoni. I dipendenti si garantiscono con una certa produttività, invece queste municipalizzate, purtroppo, hanno prodotto solo interessi che non vanno sicuramente nella direzione dei dipendenti, Consigliere Trombotto. Perciò, chiudo il mio intervento dichiarando il voto favorevole del Nuovo Centrodestra. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Penso che la nostra dichiarazione sarà abbastanza scontata, nel senso che voteremo contro e con grande convinzione, perché l'unica cosa che si poteva fare per migliorare leggermente la deliberazione noi l'abbiamo proposta, ma non è passata. Non lo dico per l'interesse mio personale, ma per l'interesse della Città: secondo me, non bisognava prevedere quella dilazione. Questo è uno dei motivi, ma ce ne sono tanti altri e li ho detti anche in Commissione. Già la storia di per sé, secondo me, ha un deficit iniziale di iter non corretto. Continuiamo su questa strada. Io penso che si sarebbe dovuto procedere diversamente. Non si sarebbe, innanzitutto, dovuto cedere il 31% e, nel caso in cui avessimo voluto cedere il 31%, si doveva fare come si è fatto per tutte le altre privatizzazioni. Non capisco perché in questo caso si debba trattare diversamente il socio che entra. Tra l'altro, abbiamo anche il caso di AMIAT, dove c'era IREN che aveva allo stesso modo il diritto di prelazione e, in qualche modo, non si è intervenuti prevedendo una dilazione di pagamento sulle quote. Quindi, penso che sia una cosa veramente molto peculiare, a fronte di uno storico che ho già raccontato prima, quindi non ci ritorno. Quindi, il mio voto non potrà che essere convintamente contrario. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Io non vorrei alimentare una certa retorica, che, di questi tempi... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La ringrazio, Consigliere Paolino, per l'opportuna precisazione, che aiuta anche ad identificare un percorso per questo mio intervento. In particolare, per quanto riguarda l'intervento del Consigliere Liardo, vorrei sommessamente far notare che i dipendenti delle Farmacie Comunali di Torino sono circa 160, nella stragrande maggioranza dotati anche di grande professionalità. Di questi, sicuramente 70 sono farmacisti che fanno tutti i giorni un lavoro molto delicato al servizio della cittadinanza. Quindi, prima di parlare di carrozzoni, anche per evitare quei fraintendimenti che immagino anche lei non voglia assolutamente che vengano usati in modo pretestuoso e strumentale nei suoi confronti, io sarei sempre dell'idea di non fare di ogni erba un fascio, a maggior ragione quando sul pubblico impiego, spesso e troppo spesso, di questi tempi soprattutto, si tende ad alimentare una certa demagogia, che, invece, mi piacerebbe che fosse sempre identificata con i percorsi, le persone e le professionalità. Intanto, ringrazio per il lavoro svolto i Commissari e la Giunta in particolare per aver recepito i nostri emendamenti e le proposte che sono arrivate dalla Commissione. Mi sembra evidente che si vada nella direzione di salvaguardare gli impegni che abbiamo preso, lo dico all'Assessore Tedesco, perché io credo che uno dei punti su cui dobbiamo essere chiari è che noi, dalla pubblicazione, avremo davanti 30 giorni, i quali faranno scattare il diritto di prelazione. Sicuramente, tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo anno, avremo la possibilità di parlarne anche in Commissione e mi auguro che l'Assessore accolga favorevolmente l'invito, che arriva proprio dai membri della Commissione Bilancio e partecipate, di venire a relazionare rispetto al percorso e soprattutto alla conclusione che noi tutti auspichiamo positiva, anche e soprattutto per valorizzare sia il piano industriale, che, come abbiamo già più volte ribadito, resterà inalterato, sia i patti parasociali, così come sono identificati con le correzioni che approviamo oggi, sia la clausola sociale, quindi a salvaguardia di quel valore sociale più generale che tutti abbiamo comunque condiviso rispetto alle Farmacie Comunali e, ovviamente, alla ricaduta che hanno sulla cittadinanza. Il nostro voto sarà favorevole, anche perché il lavoro di emendamento che si è svolto ha permesso di rendere sicuramente migliore questa deliberazione. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Come ho già anticipato, il voto sarà favorevole, anche se non c'è stata alcuna attenzione da parte di alcun Consigliere di maggioranza rispetto all'emendamento presentato; su questo, ovviamente, non posso non ringraziare invece il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle, che ha ritenuto di condividerlo. Il voto è favorevole, anche perché non ho motivi di non credere alle rassicurazioni date anche quest'oggi, che sono a verbale del dibattito di questo Consiglio, da parte dell'Assessore Tedesco, rispetto al mantenimento del ruolo e della funzione sociale delle farmacie. Tra l'altro, anche qui non posso non riprendere in questa dichiarazione di voto le parole del Presidente di Commissione, Altamura, di riconoscimento dell'alta professionalità che vi è da parte dei dipendenti dell'azienda e invito per questo motivo quei Consiglieri che, magari, giungono ad affrettate considerazioni e valutazioni, prima di procedere alle stesse, di approfondire gli argomenti, cosa che non guasta mai nel momento che si è chiamati a rappresentare la cittadinanza in un'istituzione importante quale è questo Consesso. Infine, mi auguro veramente, nella brevità di questo mandato, di non dover più affrontare temi riguardanti le dismissioni di aziende, perché, altrimenti, in questo caso, la difficoltà nell'assumere con eguale senso di responsabilità un voto favorevole, vi sarebbe ovviamente tutta. PORCINO Giovanni (Presidente) Chiede ancora di intervenire il Consigliere Viale. Posso darle la parola solo se interviene in dissenso rispetto alla dichiarazione di voto del suo Gruppo. VIALE Silvio Ovviamente in dissenso. PORCINO Giovanni (Presidente) Prego, Consigliere Viale. VIALE Silvio Non essendo intervenuto nel dibattito, è ovvio che intervengo alla fine per dire come tutta la vicenda "farmacie" è nata male sin dall'inizio e adesso si è incanalata in un vicolo cieco che andrà avanti fino al 2099. Io avrei preferito che in Consiglio Comunale si fosse parlato di vendere le farmacie come attività commerciali, perché ormai sono attività commerciali. La scelta è stata quella di fare una società che gestisce alcune farmacie, di cui ormai non c'è più nessuna utilità sociale. Nemmeno le ASL oggi gestirebbero le farmacie. Peraltro, esiste un potenziale conflitto di interessi tra il pubblico e chi vuole difendere il pubblico, come affermano alcuni Colleghi, tipo il Consigliere Trombotto, e tra le farmacie e i farmaci comprati, distribuiti e pagati dagli ospedali in modo diretto. Tant'è vero che l'indicazione della Regione è di dare sempre di più i farmaci direttamente all'ospedale, perché l'ospedale li paga molto meno di quello che l'azienda, cioè la Regione, paga con ricetta alla farmacia. Quindi, il sistema sanitario ha un vantaggio a dare direttamente i farmaci facendosi fare sconti molto alti dalle ditte e non passare tramite esercizi commerciali. Quale sia oggi la funzione delle farmacie comunali torinesi è molto oscura, perché basta guardare quali sono le farmacie notturne che rimangono aperte. Alcune storiche danno un servizio notturno e non sono comunali. Basta entrare nelle farmacie comunali, al di là dell'insegna, per capire la differenza con le farmacie di altro tipo. L'unico ragionamento positivo che viene detto è che fanno utili. Anche se il Comune entrasse come socio di una società petrolifera, farebbe utili. Nel senso che, se deve fare utili, ci sono iniziative commerciali molto più redditizie di questa. Ecco perché io intendevo votare a favore, ma, vedendo che i voti a favore non mancano, perché il centrodestra è molto più interessato ai gay, visto che l'altro giorno c'erano tutti, mancava soltanto il Consigliere Furnari, invece stasera c'è la solita pattuglia di quattro gatti... PORCINO Giovanni (Presidente) Consigliere, deve concludere. VIALE Silvio Alla fine, dovendo onorare l'impegno che mi sono preso per chiedere di parlare in dissenso dal Gruppo, con grande dispiacere mi asterrò, anche per mantenere un rapporto di onore nei confronti del Presidente che mi ha concesso la parola. La prossima volta, interverrò prima nel dibattito e non alla fine, così potrò votare a favore anch'io. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: presenti 28, favorevoli 26, contrari 2. La proposta di deliberazione è approvata. PORCINO Giovanni (Presidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: presenti 23, favorevoli 23. L'immediata eseguibilità è concessa. |