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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 12 Novembre 2014 ore 15,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2014-05110
FARMACIE COMUNALI TORINO S.P.A.. CESSIONE PARZIALE DELLA PARTECIPAZIONE DETENUTA DALLA CITT? PARI AL 31% DEL CAPITALE SOCIALE. INDIRIZZI DI GARA. APPROVAZIONE ATTI CONSEGUENTI.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc.
201405110/064, presentata dalla Giunta Comunale in data 31 ottobre 2014, avente
per oggetto:

"Farmacie Comunali Torino S.p.A. Cessione parziale della partecipazione detenuta
dalla Città pari al 31% del capitale sociale. Indirizzi di gara. Approvazione atti
conseguenti"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Comunico che in data 7/11/2014 le competenti Commissioni hanno rimesso il
provvedimento in Aula.
La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Anche se la deliberazione è stata molto discussa in Commissione, ritengo di doverla
ancora illustrare.
A fine dicembre 2008 la Società Farmacie Comunali vedeva una variazione della sua
compagine sociale, perché veniva ceduto il 49% della società a soci privati, nella
fattispecie alla società Farmagestioni; quindi, in questo momento, deteniamo il 51%
del capitale della società, mentre la gestione è stata aggiudicata con la gara
precedente.
Ad oggi, però, ritenendo che l'attività di regolazione del Servizio Pubblico Locale
relativo alle Farmacie Comunali si possa assolutamente assolvere mediante
un'attività di regolazione, che viene realizzata attraverso il contratto di servizio e
attraverso la carta della qualità dei servizi e non necessariamente attraverso una
partecipazione di maggioranza nella società, questa Amministrazione ritiene di
procedere alla dismissione azionaria di una ulteriore quota di partecipazione, pari al
31% del capitale sociale.
Poiché la gestione del servizio è già stata oggetto della gara precedente, la
dismissione azionaria pari al 31% del capitale sociale, come abbiamo detto
espressamente in Commissione, non richiede particolari requisiti di partecipazione,
in quanto non si intende selezionare un partner industriale e la gestione della società
rimane, in ogni caso, in capo all'attuale partner industriale Farmagestioni e
Unioncoop, i quali - e questo verrà specificato da un apposito emendamento - devono
ritenersi impegnati esattamente come nella gara precedente, tramite il contratto di
impegno, che è assolutamente valido, perché non è oggetto di questa gara.
Quindi tutti gli atti che vennero messi a gara nella precedente procedura, il contratto
di servizio e il contratto di impegno, rimangono validi.
L'importo da mettere a base d'asta deve quindi tenere conto del valore della quota
del 30% del capitale sociale. La valutazione è di 6,8 milioni di Euro per questo 31%
ed è necessario riconoscere che il bando, esattamente come prevede l'articolo 8 dello
Statuto, preveda una prelazione in capo all'attuale partner industriale.
È una dismissione che effettuiamo anche e soprattutto per realizzare investimenti
indispensabili per la Città e che ci consente, nello stesso tempo, di limitare
l'incremento dell'indebitamento della Città.
Come dicevo prima, l'attuale socio di minoranza, se partecipasse a questa procedura
e si aggiudicasse la quota pari al 31% del capitale sociale, magari anche esercitando
la prelazione, acquisendo la maggioranza assoluta, dovrebbe riconoscere
all'Amministrazione un quid pluris rispetto al prezzo messo a base di gara, che è
stato stabilito dalla valutazione nella percentuale del 10% sulla base d'asta.
Prevediamo, oltretutto, di inserire nel bando di gara, per evitare possibili
speculazioni, anche un limite alla libera circolazione, totale o parziale, da parte
dell'aggiudicatario di queste azioni, per almeno cinque anni.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Apriamo la discussione sulla proposta di deliberazione.
La parola al Consigliere Araldi.

ARALDI Andrea
Presidente, intenderei presentare un subemendamento ad uno degli emendamenti.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Lo produca per iscritto, Consigliere. Lo ammettiamo, anche se fuori termine.
In attesa che il Consigliere Araldi depositi il subemendamento, la parola al
Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Ringrazio l'Assessore Tedesco per aver recepito molte delle osservazioni giunte
dalla Commissione e dai Commissari, rispetto ad una deliberazione che conosciamo,
anche perché parte di questa discussione, anche se non nelle linee specifiche,
soprattutto senza quegli elementi oggettivi che erano necessari, ad iniziare dalla
valutazione degli advisor, che mi risulta sia stato presentato come emendamento di
Giunta, è stata fatta proprio sul previsionale del 2014, quando molti dei presenti, in
particolare il Consigliere Appendino, ma anche il sottoscritto, aveva sottolineato
come la previsione di introito dei famosi 7 milioni di Euro, già prevista e approvata,
ci permetteva, da un lato, di accelerare su questa operazione e, nello stesso tempo, di
chiedere garanzie dal punto di vista del percorso a tutta la Giunta.
Le richieste fatte nelle Commissioni competenti si sono anche…
Presidente, faccio un po' fatica obiettivamente, anche perché stiamo facendo
valutazioni molto tecniche e specifiche, che riguardano...

PORCINO Giovanni (Presidente)
Ha ragione, Consigliere. Chiedo ai Colleghi di rimanere in silenzio.

ALTAMURA Alessandro
...che riguardano un bando di gara, che riguardano, ovviamente, punti su cui, fra
l'altro, il Consigliere Araldi dovrebbe aver presentato un subemendamento ad un
emendamento di Commissione, che prevedeva per la quota parte offerta la garanzia
fideiussoria, che era un elemento oggettivo in più, rispetto alla verifica, che credo sia
necessario. Mi rivolgo soprattutto ai tecnici, oltre che all'Assessore Tedesco, che non
vedo più in Aula. Mi dispiace... (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
No, perché è il punto su cui chiedo un impegno alla Giunta.
Ritengo che avendo articolato la presentazione di questi emendamenti, a salvaguardia
del percorso, avendoli condivisi con la Giunta nelle Commissioni competenti, ma
soprattutto avendo chiesto - e lo dico anche al Sindaco - che questo aspetto venisse
salvaguardato, il subemendamento presentato dal Consigliere Araldi, in qualche
modo, va ad identificare un percorso che è condiviso a questo punto.
Il percorso, però, ci mette in una condizione… mi auguro, ovviamente, che la Giunta
su questo punto possa trovare una condivisione rispetto al Consiglio e alla
Commissione, che venga valutata la possibilità dell'offerta di garanzia fideiussoria
come un elemento aggiuntivo di punteggio. Non posso e non devo entrare nel bando
di gara, però ritengo che sia un elemento in più anche a garanzia della concorrenza,
perché ci siamo riempiti la bocca di principi keynesiani, in Commissione molti hanno
parlato di liberalismo, eccetera, poi, nella realtà, se sappiamo che scatta una clausola
di prelazione a fronte di un interlocutore, è evidente che dobbiamo prevedere che
venga salvaguardata, invece, la concorrenza, da questo punto di vista.
È stata richiesta in modo evidente un'ulteriore specifica, anche da Consiglieri
dell'opposizione, della minoranza, anche su un punto che ha fatto molto discutere.
Immagino che questo sarà uno dei punti dell'intervento del Consigliere Appendino,
proprio quello del frazionamento, che è un elemento che ci ha lasciato alcune
perplessità iniziali. Si è chiesto, infatti, alla Giunta di aggiungere e presentare un
emendamento, che desse un'indicazione chiara e netta. Quel 60/40 ci mette in una
condizione migliore rispetto ad una formulazione molto generica e, mi permetto, così
come l'ho detto in Commissione, almeno inizialmente, un po' ambigua.
Sull'operazione in sé, è evidente che dobbiamo partire dal presupposto che ci sia un
piano industriale, che ci sia un sostegno, com'è stato detto, anche dai sindacati, alle
clausole sociali, ai patti parasociali già condivisi e all'accordo che con
l'Amministrazione socio privato, che ovviamente dovesse aggiungere un ulteriore
31% alla quota del 49%, anche se minoritaria, con la presenza dell'amministratore
delegato, lascerebbe comunque mantenere alla Città la posizione privilegiata della
presidenza della società che, ricordiamolo, nel 2008 è stata scorporata da AFC,
diventando a sua volta società per azioni e, nello stesso tempo, metterci nella
condizione di avere ancora la possibilità di controllo pubblico, ma perché? Perché
com'è stato detto nella discussione fatta quando abbiamo audito i sindacati e
l'azienda, c'è anche il valore sociale delle Farmacie Comunali, che sono un unicum
nel panorama delle nostre Partecipate e, allo stesso tempo, hanno degli stakeholder
che non sono solamente i soci privati, ma soprattutto i cittadini.
Su questo punto, Assessore Tedesco, le abbiamo chiesto delle garanzie, un impegno,
che mi sembra che con i suoi emendamenti abbia recepito.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Riprendo un po' l'ultima parte dell'intervento del Consigliere Altamura. L'ho
ascoltato e ho apprezzato il fatto che abbia ricordato la funzione sociale delle
Farmacie Comunali e anche la loro storia. Credo sia una di quelle storie, come anche
ad esempio le scuole dell'infanzia, di cui la nostra Città debba andare orgogliosa, che
l'ha distinta e caratterizzata rispetto anche ad altre Amministrazioni di analoga
importanza.
Ora, come diceva anche il Consigliere Altamura, su questo tema c'è stata una
discussione, c'è stato un confronto, abbiamo anche avuto la possibilità di procedere
ad un'audizione delle Organizzazioni Sindacali; sono già state date delle risposte da
parte sua e, quindi, la ringrazio.
Credo che come Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà non faremo mancare il nostro
sostegno alla Giunta e alla maggioranza in questa scelta, però chiederei all'Assessore
Tedesco anche un minimo di attenzione, un suo intervento in Aula quest'oggi, che
ancora richiami l'impegno da parte di questa Amministrazione, a partire da questa
Giunta, rispetto ad una salvaguardia, a una tutela e una particolare attenzione futura
rispetto alla funzione sociale esercitata dall'Azienda Farmacie, seppur evidentemente
non potrà più chiamarsi Comunale, perché l'80% delle sue quote non saranno più
possedute da parte di questa Città.
Credo che questo tipo di sensibilità sia uno degli elementi caratterizzanti di questa
Giunta e di questa Amministrazione ed è, quindi, anche per questi motivi, che il voto
che preannunciavo in precedenza non potrà mancare.
Però, credo che qualche parola in più debba essere fornita a questo Consiglio rispetto
alla questione posta in Commissione, dove le risposte date mi sono parse parziali, mi
permetto di dire, rispetto al fatto che continui ad esservi una dislocazione territoriale
sufficientemente diffusa ed equilibrata da parte di questo tipo di esercizi, anche
perché evidentemente non sfugge a nessuno che questi, in qualche modo,
rappresentano anche un luogo di avvicinamento delle persone e delle fasce più deboli
ad una realtà che può dare un minimo di attenzione quando viene richiesto.
Questo, ovviamente, non significa che rispetto ad altri tipi di attività e al concetto
stesso di commercio di prossimità questa stessa esigenza non possa essere
soddisfatta, però è evidente che vi è quella storia che richiamavo in precedenza, una
formazione anche del personale, una sensibilità e un'attenzione che sino ad oggi ha
garantito questo tipo di esigenza e che sarebbe un errore non poter ancora garantire e
rappresentare.
Infine, ho presentato un emendamento ad un passaggio, ad un inciso della proposta
dell'atto deliberativo, a pagina 10, cioè laddove viene data la possibilità anche di un
pagamento dilazionato del corrispondente economico della dismissione al 31% delle
azioni. Ho ritenuto di presentare questo emendamento perché, come è stato detto
anche in Commissione, negli atti precedenti di dismissione di quote di questa, o di
altre aziende precedentemente possedute per intero dalla Città di Torino, non era mai
stata inserita questa possibilità, data invece al futuro acquirente.
Continua ad apparirmi come un'eccessiva agevolazione, che viene data e che
contraddice anche in parte la ratio che sta alla base di questo tipo di scelta che opera
quest'oggi l'Amministrazione, ovvero quella di avere sostanzialmente delle
disponibilità economiche e finanziarie, per poter continuare a garantire quei servizi
alla persona che, sempre con maggiore difficoltà, questa Città, fortunatamente,
continua a garantire.
Dico parzialmente, perché mi è già stato anticipato che, se non ho compreso male, vi
è un emendamento di Giunta che praticamente riduce ad una percentuale, se non
erro, minoritaria la possibilità della dilazione di pagamento, però questa
contraddizione a me pare che continui a permanere, quindi invito le Colleghe e i
Colleghi a valutare compiutamente e nel merito questa proposta di emendamento e,
qualora sia possibile, ovviamente, di sostenerla con il proprio voto favorevole.
Mi aspetto, Assessore, una sua replica, perlomeno una qualche indicazione rispetto
agli impegni che la Città intende continuare a mantenere rispetto a quell'esercizio di
funzione sociale, a cui anche il Consigliere Altamura faceva riferimento nel suo
intervento.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Ripeterò un po' le cose che ho detto in Commissione, visto che comunque il dibattito
è stato acceso ed io sono intervenuta più volte. C'è stato anche qualche momento in
cui si sono scaldate le parti, però, inevitabilmente - e mi scuso con i Consiglieri che
avranno la pazienza di ascoltare - devo partire dall'origine di quest'operazione, che è
anche uno dei motivi per cui ho fatto ostruzionismo alla deliberazione e ho
presentato 130 emendamenti, tra cui due di merito, che sono poi in realtà gli stessi
che ha presentato il Consigliere Trombotto. Sono, quindi, contenta perché,
nonostante i miei emendamenti siano stati accorpati, li possiamo comunque mettere
in votazione e li sottoscriverò quando arriveremo a quel punto.
Devo fare un passo indietro, perché molti Consiglieri che sono presenti oggi lo erano
già nel 2008, quando è iniziato l'iter con cui siamo arrivati alla situazione attuale,
cioè che il Comune di Torino detiene il 51% e il socio privato, che è un'associazione
temporanea di imprese, di cui fanno parte anche i farmacisti privati - quindi già
questo dal mio punto di vista crea un po' una situazione paradossale, ma ci arriverò
dopo -, detiene il 49%.
Cosa succede nel 2008? Nel 2008 questo Consiglio Comunale decide di vendere tutte
le farmacie in blocco, perché stiamo parlando di un grosso blocco di farmacie, decide
di venderle e, dal mio punto di vista, ma non solo, perché lo dicono le valutazioni a
cui poi farò riferimento, ad un valore decisamente basso. Si tratta di un valore
decisamente basso per due motivi: innanzitutto, perché la valutazione degli advisor
non venne discussa in Commissione, voi Consiglieri eravate lì, non passò in
Commissione, arrivò direttamente il valore di questa dismissione, che era di 20
milioni.
Peccato che poi, leggendo la valutazione che ho in mano - ma l'avrete probabilmente
anche voi -, con cui è stato definito questo valore, cosa diceva? Diceva che 20
milioni era il valore conteggiato in base al metodo dell'attualizzazione dei flussi
finanziari, il DCF, che però ha un presupposto, cioè che in realtà si stia facendo una
vendita prettamente ad un socio operativo di minoranza, che non ha alcun ruolo
strategico. E questo è scritto nella valutazione.
C'era un altro valore, che era di 30 milioni, in base ad un altro metodo, il metodo dei
multipli, e questo era il metodo valido per dare un valore a questo pacchetto di
farmacie, nel caso in cui il socio entrante avesse avuto dei poteri gestionali.
Ovviamente, se uno ha un potere maggiore deve pagare di più.
Arriva la deliberazione in Aula, si pensava di essere nel primo caso, cioè che la
valutazione corretta fosse 20 milioni, e il Consiglio la vota.
Poi cosa succede però? E qui cominciano le questioni che ho sollevato già più volte,
quindi non dico nulla di nuovo, ma mi sembra giusto che oggi tutti i Consiglieri
comunque ne siano consapevoli. Succede che a deliberazione approvata dall'allora
Consiglio Comunale, l'allora Vicesindaco Dealessandri, con un bando di gara in
corso, con dei poteri ben definiti, non si sa bene a che titolo, scrive una lettera che
dice praticamente all'associazione temporanea d'imprese, quindi a Federfarma e a
chi fa parte di quell'associazione temporanea d'imprese, testualmente che lui,
Vicesindaco, si impegnava a far sì che il Consiglio Comunale approvasse entro il 31
marzo 2009, quindi successivamente, i patti parasociali in cui venivano definiti i
poteri. E, stranamente, in questa lettera, in cui non si sa bene a che titolo, il
Vicesindaco impegnava il Consiglio Comunale a cambiare dei poteri, che erano
definiti nella deliberazione approvata precedentemente, ovviamente, rafforzando il
potere nei confronti del socio privato.
Allora io mi chiedo: forse, se questo si fosse saputo - e io dico forse, perché non sono
un advisor -, il valore doveva essere un pochino più alto e si rientrava nel caso B, non
nel caso A.
Ma questa vicenda non finisce qui, poi mi rendo conto che uno può dire: "È successo
e noi ne prendiamo atto", però, di fatto, si è creata una situazione in cui comunque,
dal mio punto di vista, il socio privato... non ho nulla da ridire al socio privato che fa
i suoi interessi, parlo come socio pubblico. Il socio pubblico, di fatto, ha venduto un
pacchetto di farmacie ad un valore sbagliato, con presupposti diversi rispetto a quelli
iniziali.
Arriviamo all'ultimo atto del maggio 2011, anche questo citato in Commissione:
sempre l'allora Vicesindaco, se non ricordo male - continuo a non capire bene perché
- cosa decide di fare? Decide di non esercitare il diritto di incassare una parte
sostanziale del debito dal socio privato, di fatto, nei confronti del Comune, di non
incassarlo tutto. Si è deciso con una lettera mandata dal Comune che, nonostante il
socio privato si fosse impegnato a dire che sarebbe stato disponibile - per questo
anche forse ha pagato un po' meno - a rientrare, se la Città l'avesse chiesto, di tutto il
debito entro tot anni, il Comune decise di non esercitare questa clausola, di fargli
pagare 2 milioni e rateizzare tutto fino al 2099.
Questo è il contesto a cui arriviamo. Poi, magari qualcuno può ricostruirlo
diversamente, ma io ho ricostruito più o meno tutti gli atti e questo è quanto è
accaduto sino ad oggi. E quando parlo di questa ultima parte della famosa
rateizzazione, che non era obbligatorio fare, mi riferisco a quanto previsto da un
impegno che ha sottoscritto il privato il 31 gennaio 2011. Ai sensi dell'articolo 3.5
del contratto di impegno sottoscritto in data 24 dicembre 2008, quindi nella fase della
prima cessione, il Comune diceva: "Noi non ti chiediamo di rientrare di tutto, non ci
pagare, ci paghi 2 milioni e tutto il resto fino al 2099".
Oggi per me, visto il contesto, non sarebbe stato opportuno procedere con la vendita.
Ma quello che mi ha spinto a fare ostruzionismo, l'Assessore Tedesco lo sa, come lo
sanno anche i Consiglieri che fanno parte della Commissione Consiliare, è il tema
della dilazione del pagamento. In questo contesto, vedere ulteriormente una clausola
del genere che, Assessore Tedesco, non è proprio stata spiegata così bene, soprattutto
nell'illustrazione, nel senso che, diciamola tutta, magari se l'è dimenticata, ma forse,
se non avessi sollevato il caso, non ne staremmo neanche parlando qui in Aula.
Il tema della dilazione del pagamento diventa fondamentale, perché stiamo dicendo
che il socio che entrerà, e potrebbe essere tranquillamente il socio operativo che già
c'è, esercitando la prelazione, avrà diritto, perché così è scritto in deliberazione, cosa
che non si è mai vista, probabilmente, ad avere un'ulteriore dilazione di pagamento
su queste quote.
Non lo condivido per due motivi: uno, per tutto quello che è il pregresso, lo dico
chiaramente, non mi nascondo dietro a un dito, si è già concesso troppo, quindi non
sono d'accordo su questa dilazione; secondo, perché non si è proprio mai visto, in
nessuna cessione abbiamo mai previsto una questione del genere.
Allora, mi pongo la domanda: o è il socio privato che in qualche modo l'ha detto che
o fa così oppure non esercita una prelazione, oppure non capisco qual è la ratio
nell'essere così permissivi su questo punto.
Quindi pongo questa domanda: qual è l'interesse della Città nel fare questa
operazione? Fare cassa? Perché se l'interesse è fare cassa, allora non capisco perché
si debba prevedere una dilazione. Allora, spingiamo per incassare tutto subito, perché
se invece l'interesse non è fare cassa, ma è mantenere il controllo e gestire in qualche
modo le farmacie, come auspico che si possa fare, quindi mantenendo il controllo,
anche questa evidentemente non è la linea che bisognerebbe intraprendere.
Quindi ribadisco, ho fatto ostruzionismo, voterò contro la deliberazione, sono
contenta che ci sia comunque un emendamento che andrà in discussione, che
sottoscriverò, che chiede quantomeno di togliere questa dilazione, perché continuo a
pensare che sia oggettivamente abbastanza incomprensibile.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Araldi.

ARALDI Andrea
Trattiamo congiuntamente deliberazione ed emendamenti?

PORCINO Giovanni (Presidente)
In realtà no, ma se vuole già illustrare il subemendamento che ha presentato, lo può
fare anche nell'intervento.

ARALDI Andrea
Prescindendo anche dalle considerazioni, per questioni di rispetto del tempo, e dalla
ricostruzione storica, su cui non sono del tutto d'accordo, ma di cui riconosco
l'onestà intellettuale del Consigliere Appendino, e parlando dell'operazione di oggi,
per me, come ho già avuto modo di dire in Commissione, non si tratta semplicemente
di un processo di vendita di una società, o di privatizzarla, ma di una nuova filosofia
per gestire i servizi attraverso il contratto di servizio.
Non si tratta di una posizione ideologica, qualcuno potrebbe dire liberale, qualcuno
invece potrebbe dire non liberale, né di una valutazione che riveste degli aspetti
irrinunciabili, ma di una valutazione concreta, che mi porta a scegliere, come penso
porterà a scegliere molti Consiglieri, non solo della maggioranza, la gestione tramite
il contratto di servizio.
Questo deve essere il punto centrale in questa operazione, come nelle operazioni che
mi auspico saranno poste in essere nei prossimi mesi.
Ovviamente, non mi stancherò mai di ripeterlo, e l'ho già detto in Commissione,
questo richiede una grande professionalità, una grande competenza che sono sicuro
che il Comune ha, per gestire al meglio il contratto di servizio, sia nella chiarezza e
nel processo di definizione di obiettivi e strumenti nel contratto di servizio, sia poi
nell'efficacia del controllo. E questo per me è un punto fondamentale.
Sulla base di questo approccio, di questo punto di vista, ne discende che per me il
principio non è di vendere per incassare un prezzo; quello è un effetto sicuramente
positivo perché fornisce nuove risorse all'Amministrazione, ma a prescindere dagli
effetti finanziari economici positivi, per me questa è la direzione verso cui dobbiamo
andare.
Ed è per questo motivo che ritengo che, tra l'altro, questa deliberazione possa essere
la prima di una serie di deliberazioni positive, visto che nel passato, non
nascondiamocelo, alcune operazioni non sono sicuramente andate in porto. Quindi
ritengo estremamente importante questa deliberazione, anche da un punto di vista
politico.
Ma proprio perché non si tratta di fare cassa, ancorché questo sia un effetto
secondario e desiderabile e desiderato, proprio per questo - e adesso mi riferisco al
discorso della dilazione del prezzo - non ritengo che questo sia un elemento così
fondamentale e fondante.
Tra l'altro, la Giunta ha indicato il 60%, quindi se l'operazione si chiude nei prossimi
trenta-quaranta giorni, questo ammontare andrà direttamente nel Bilancio, visto che
credo che difficilmente si potrà pensare di andare entro il 31 dicembre 2014, ma poi
ci dica lei, Assessore, comunque sia il discorso della dilazione del prezzo, se è un
fattore che mi permette di chiudere l'operazione, il Comune non ha bisogno disperato
di incassare ogni Euro nell'istante stesso in cui chiude l'operazione.
Questa è la conferma di quanto dicevo prima, questa operazione è da farsi non per
incassare soldi, ma perché è una precisa scelta di politica che questa Città sta facendo
e non solo in questa iniziativa.
Abbiamo avuto un'appassionata, ma rispettosa discussione con il Consigliere
Appendino in Commissione, ho presentato in tal senso un emendamento dove in
deliberazione si dice che l'operazione veniva fatta soprattutto al fine di utilizzare le
risorse introitate. Sia ben chiaro, la motivazione per cui questa Amministrazione fa
questa scelta non è per andare in giro a cercare soldi da mettere in un cassetto, ma
per un principio di filosofia.
L'altro emendamento che ho presentato è relativo al ragionamento sulla garanzia,
cioè nei ragionamenti che si sono fatti si pensava alla possibilità di richiedere che il
socio finanziario si assumesse anche pro quota la garanzia nei confronti dell'istituto
di credito.
In realtà, anche in considerazione del fatto che il prezzo determinato dal perito,
evidentemente, non comprendeva la valutazione di questa garanzia che il socio
privato finanziario avrebbe dovuto assumere, ritengo che questa esigenza sia da
formulare in modo tale da lasciare poi alla Giunta la possibilità di verificare in
concreto nel bando come trasmigrare questo pensiero e, quindi, ho proposto che sia
da "verificare la possibilità di prevedere", quindi che il socio che assume il 31%,
assuma anche la fideiussione pro quota.
Questo significa non un obbligo che prevediamo già ora che il socio subentrante
garantisca questa fideiussione, ma una possibilità che dovrà essere valutata in fase di
estensione del bando di gara.
Ripeto, siamo in epoche sempre più dei mercati finanziari aperti. Evidentemente
richiedere de iure che ci sia questa assunzione, renderebbe sicuramente molto
oneroso e probabilmente molto più difficile la partecipazione di soggetti e, alla fine,
potrebbe portare al fatto di ottenere anche un prezzo più basso.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Tedesco, per una breve replica.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
In realtà, sarà una replica breve, che però spero faccia un po' di chiarezza su due o
tre questioni che sono venute fuori.
Ribadisco con piacere quanto mi ha chiesto il Consigliere Trombotto, l'ho già detto
in Commissione, ma evidentemente è necessario anche ripeterlo in Aula. Il senso del
mantenimento della nostra partecipazione nella società Farmacie Comunali S.p.A. è
proprio quello che indicava lei: il mantenimento di quella funzione sociale che
dovrebbero avere gli insediamenti delle Farmacie Comunali.
Il Consigliere Trombotto ricorderà certamente la battaglia che è stata fatta per la
parafarmacia di via Ivrea, quindi per mantenere un insediamento in una zona che ne
aveva assolutamente bisogno e ricorderà certamente anche la battaglia che è stata
fatta in Commissione quando i privati manifestarono altre idee su quello che doveva
essere, secondo loro, l'andamento della società.
Quindi indipendentemente dal mantenimento della quota di controllo pubblica,
quella sarà la nostra mission come Amministrazione.
Accanto a questo, ribadisco che l'audizione con le rappresentanze sindacali in
Commissione è stata tra le più serene, tra le più ragionate. Anche a loro abbiamo
ribadito che si tratta solo di una cessione di partecipazione, per cui tutti gli impegni,
tutte le garanzie e le clausole sociali comprese nel contratto di servizio e nel contratto
di impegno, atti fondamentali che andarono a gara nel 2008, sono in questa
procedura assolutamente ribadite.
Sulla questione della dilazione (che è un emendamento condiviso dal Consigliere
Trombotto, ma anche dal Consigliere Appendino) abbiamo ritenuto di dover
specificare con un ulteriore emendamento qual era la quota da versare subito, fermo
restando però che questo non solo non è un obbligo, ma è una facoltà e, oltretutto,
sarà anche oggetto di punteggio. Quindi, se ci sarà qualcuno che offrirà la cifra per
intero, avrà evidentemente un punteggio più alto in fase di gara e lo stesso dicasi
(cioè l'attribuzione di un punteggio) anche per quanto sosteneva molto
ragionevolmente il Consigliere Altamura riguardo alla garanzia ed alla fideiussione.
È chiaro che si valuterà una possibilità e sarà anche quella oggetto di punteggio
maggiore o minore.
Mi pare che le questioni fondamentali sul tappeto fossero queste. Voglio ringraziare -
non è piaggeria - la Commissione, perché credo che abbia lavorato bene e lo si nota
dalla presentazione degli emendamenti, che, anche questa volta, sono numerosi.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Dichiaro conclusa il dibattito sulla proposta di deliberazione.
Passiamo all'analisi degli emendamenti.
Il subemendamento n. 1 all'emendamento n. 1, presentato dal Consigliere Araldi,
recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
Il subemendamento n. 1 all'emendamento n. 1 è già stato illustrato.
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Vorrei intervenire sull'ordine dei lavori. Se è possibile, chiedo subito (per non
intervenire ogni volta) ai Consiglieri proponenti ed alla Giunta di illustrare ogni
singolo emendamento, per rendere più semplici i lavori dell'Aula; poi ognuno fa
come crede.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 1 è di Commissione, per cui soprassediamo all'illustrazione, a
meno che il Consigliere Altamura non ritenga di intervenire. Il Presidente non
intende intervenire, per cui possiamo procedere con la votazione del
subemendamento n. 1.
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n.
1 all'emendamento n. 1:
presenti 23, favorevoli 23.
Il subemendamento n. 1 all'emendamento n. 1 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 1, presentato dai Consiglieri Altamura e Centillo, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Mi sembrava un punto condiviso anche nella discussione generale e se il Consigliere
Appendino ha bisogno di ulteriori interventi anche da parte del Presidente della
Commissione nulla osta, anzi, come è sempre stato, vi è la totale collaborazione...
(INTERVENTI FUORI MICROFONO). Presidente, è veramente difficile
intervenire.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Chiedo ai Consiglieri di rimanere in silenzio.
Consigliere Altamura, concluda il suo intervento.

ALTAMURA Alessandro
Sottolineavo che la discussione che è stata fatta fra emendamento e subemendamento
riprendeva esattamente il concetto rispetto al 31% della quota parte e rispetto alla
garanzia fideiussoria.
Come fra l'altro ha più volte sottolineato molto correttamente il Consigliere
Appendino in Commissione (anche ribadendo la - dal suo punto di vista, corretta -
non disponibilità alla dizione letterale di frazionamento, che era il punto poi nodale
nella discussione che abbiamo fatto in Commissione), mi permettevo di far osservare
al Consigliere, così come avevo già fatto nella discussione generale, che questo è un
punto a salvaguardia dell'Amministrazione, proprio perché il combinato disposto fra
emendamento e subemendamento (ringrazio la Giunta per averlo accolto ed il
Consigliere Araldi che ha aiutato nel percorso di identificazione di una soluzione) ci
consente che diventi anche un valore aggiunto. Se abbiamo detto che non entreremo
nella questione tecnica - che, fra l'altro, riguarda esclusivamente gli Uffici - per
quanto riguarda il disciplinare del bando di gara, sappiamo (com'è stato detto
correttamente dalla Giunta) che potrà essere valutazione di punteggio aggiuntivo.
Quindi, mi permetto di sottolineare sommessamente che questa discussione mi
sembrava già chiusa nella parte di intervento di controreplica della Giunta ai
Consiglieri (dal Consigliere Araldi al sottoscritto).

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Ho chiesto l'illustrazione, perché, oggettivamente, con così tante votazioni è difficile
capire che cosa stiamo votando e, spesso, dopo non si capisce.
Chiedo semplicemente la disponibilità dei Consiglieri e della Giunta a presentarli;
poi ognuno fa ciò che crede, ma è per rispetto dell'Aula e dei Commissari (peraltro,
non tutti sono presenti in Commissione).
Sinceramente non ho capito un punto sollevato dall'Assessore in parte in risposta a
quanto diceva il Consigliere Altamura. Punteggio, in che modo? Avete già
quantificato quanto andrà ad incidere l'effetto della dilazione del pagamento e
l'effetto della garanzia, oppure no? Vorrei capirlo, perché, se si tratta di un elemento
discriminatorio e che comunque favorisce in un modo o nell'altro, c'è anche una
valenza politica dietro questa scelta. Quindi, vorrei capire se avete già in mente quale
punteggio o quale peso volete attribuire a questi due elementi.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Sì, però la valutazione del punteggio è una determina del RUP, non è una
deliberazione del Consiglio Comunale.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1
così subemendato:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 1 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 2 al n. 84 (esclusi i
nn. 82 e 83), presentati dai Consiglieri Marrone ed Appendino.
Non ci sono richieste di intervento.
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 2 al n. 84 (esclusi i nn. 82 e 83):
presenti 23, contrari 23.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 2 al n. 84 (esclusi i nn. 82 e 83) è
respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 82, presentato dal Consigliere Araldi, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 82 è già stato illustrato.
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Utilizzo questi minuti per replicare in parte a quanto diceva il Consigliere Araldi,
come peraltro è avvenuto anche in Commissione. Apprezzo l'onestà intellettuale con
cui è stato fatto questo emendamento, che era anche stato annunciato in
Commissione, che evidentemente precisa che la sua motivazione, come proponente
dell'emendamento, e quindi il suo elemento di condivisione della proposta di
deliberazione è quello per cui, di fatto, non si sta facendo l'operazione per fare cassa,
per liberare risorse per investimenti e, quindi, è la sua posizione politica.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non solo, come mi corregge giustamente,
ci mancherebbe, non vorrei interpretare in modo errato il suo pensiero.
Penso che, in realtà, questo cozzi - consentitemi l'uso di questo termine - con quella
che, dall'altra parte, è invece la posizione politica della Giunta in questa proposta,
cioè permettere una dilazione. Mi rivolgo al Consigliere Altamura e, tra l'altro,
ripropongo in Aula una questione che ho già posto in Commissione (e spero che
presto venga convocata la Commissione, perché non l'ho ancora visto): sto facendo
un po' fatica a seguire la situazione delle risorse per investimenti. Abbiamo fatto due
Commissioni e, poi, il Consiglio Comunale ha deliberato la scelta (tra l'altro, direi
abbastanza faticosa e, in qualche modo, sofferta) di accendere un mutuo per 25
milioni di Euro. Quando si è deciso che la Città avrebbe acceso quel mutuo, si era
detto che era necessario per avere delle risorse per investimenti e che l'Assessorato
sarebbe venuto a presentarci questi investimenti. È un paio di settimane che in
Giunta passano deliberazioni con l'accensione di mutui e io non ho ancora visto il
piano di investimenti.
Lo collego a questa proposta di deliberazione perché, anche in questo caso, si dice
che stiamo cercando di fare delle operazioni una tantum e in straordinario per poter
fare investimenti.
Prima o poi, vorrei capire dove vanno gli oneri di urbanizzazione per gli
investimenti, questi soldi qui dove vanno per gli investimenti ed il famoso mutuo che
cosa va a fare, perché, altrimenti, mi sento continuamente dire che si fa per fare
investimenti, ma continuo a non capire la scelta politica sottostante e le priorità con
cui la Giunta autorizza questi investimenti. Sappiamo bene che le risorse non sono
infinite, sappiamo bene che ci sono delle priorità e vorrei che queste priorità, per
quanto non possa definirle io (perché mi rendo conto che alcune scelte sono
determinate, come è già stato detto dall'Assessore Passoni, da emergenze, per cui
non c'è neanche una scelta politica all'origine), siano chiarite. Chiedo quindi che in
qualche modo ci venga presentato questo piano, prima che finisca l'anno e che sia a
consuntivo, perché, altrimenti, diventa anche un po' ridicolo quando in Commissione
come ratio per l'operazione ci viene proposto il fatto che si fa per andare a fare degli
investimenti.
La mia domanda è la seguente: quali, quanti, perché e, soprattutto, con che priorità.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Il mio intervento sarà molto breve, anzi sarà un telegramma al Consigliere
Appendino da parte della maggioranza: abbiamo già chiesto all'Assessore Passoni di
venire in Commissione, abbiamo fatto il primo quadro generale ed avremo
variazione ed assestamento di Bilancio; in questa sede, fra l'altro, lo convocherò già
la prossima settimana rispetto al tema dei famosi 25 milioni di Euro ed accensione di
nuovi mutui per manutenzioni ed al percorso sugli investimenti, che è altrettanto
delicato ed importante.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 82:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 82 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 83, presentato dall'Assessore Tedesco, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
È l'emendamento che fissa la valutazione in 6,8 milioni di Euro.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
So che (magari ci sarà un ulteriore emendamento) questi 6,8 milioni di Euro saranno
eventualmente maggiorati, se non ricordo male, di un 10% nel caso in cui ci sia il
premio di maggioranza. Siccome, ad oggi, non ho la valutazione in mano, ho solo
quella che ho citato precedentemente, ma immagino che non sia lo stesso advisor - lo
spero - ed immagino che sia stata fatta su altri principi (quindi, mi auguro che siano
stati valutati altri elementi), anzitutto chiederei se può essere detto qual è lo
strumento con cui è stata fatta la valutazione (visto il precedente, che non voglio
richiamare, di multipli ed attualizzazioni in flussi di cassa e tutto quello che vi è stato
in passato); quindi, vorrei capire se ci può essere detto il soggetto che ha fatto la
valutazione e qual è stato il principio adottato. Poi, farò l'accesso agli atti per mia
curiosità e per avere anche contezza; non l'ho fatto prima perché non ci sono stati i
tempi e, tra l'altro, immagino che la valutazione sia stata frutto di mesi di lavoro e
che non sia stata portata in Commissione perché non era ancora pronta (o non so per
quale altro motivo).
Chiederei di avere qualche delucidazione in merito anche per l'Aula. È un punto che,
tra l'altro, in Commissione non abbiamo trattato (ci è stato solo detto qual era il
valore) e, quindi, chiederei all'Assessore di dare due specifiche in merito.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
La valutazione è stata fatta e, ovviamente, non è lo stesso advisor della volta
precedente, è il dottor Davide Di Russo. Il metodo usato è misto, quindi non solo i
cash flow, ma anche quello dei multipli sulle ultime transazioni di mercato per le
stesse attività. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Si tratta di 6,8 milioni di
Euro più - ma sarà oggetto di un altro emendamento - il 10% per un eventuale
premio di maggioranza. È nell'emendamento successivo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 83:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 83 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 85, presentato dai Consiglieri Trombotto
ed Appendino.
La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Non posso che confermare quanto detto in precedenza, ovvero che l'inserimento di
questo inciso rappresenta un unicum, da quel che ho compreso, rispetto alle cessioni
per le quali si è proceduto già in passato da parte di questa Città. Come diceva nel
proprio intervento il Consigliere Appendino e come era già stato detto anche nella
Commissione competente, anche a me appare nei confronti del futuro acquirente
come un eccesso di disponibilità da parte di questa Amministrazione il fatto di
prevedere una dilazione, seppure parziale, nel pagamento. Così come mi pare che vi
sia un'effettiva e palese contraddizione rispetto a quelli che, poi, sono la ratio e
l'obiettivo fondamentale che stanno alla base di questa proposta di atto deliberativo.
È per questo motivo che ho presentato questo emendamento. Ringrazio il Consigliere
Appendino di aver ritenuto di condividerlo, ma, d'altro lato, non posso non
riconoscere che era stata lei stessa nei lavori e durante la discussione in Commissione
ad evidenziare questo aspetto ancor prima del sottoscritto, e quindi non posso che
rinnovare la richiesta a tutti i Consiglieri di valutare, non solo sulla base dei Gruppi
di appartenenza, ma nel merito questa proposta di emendamento.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Ho sottoscritto questo emendamento perché, al di là della discussione in
Commissione e di quanto detto oggi in Aula, in realtà anche io ne avevo presentato
uno sull'argomento, ma ovviamente - capisco le ragioni dei Consiglieri di
maggioranza - è stato accorpato nei 130 emendamenti e quindi non è stato possibile
portarlo in votazione, se non insieme a tutta una serie di emendamenti che invece
erano prettamente ostruzionistici e non di merito.
Come ho dichiarato prima, continuo a pensare che prevedere questa dilazione non sia
corretto e non sia una scelta politica giusta, sia perché (come ha detto anche il
Consigliere Trombotto e come abbiamo detto in Commissione) non abbiamo mai
visto in una deliberazione in cui prevedevamo delle cessioni (neanche in momenti
particolari, addirittura quando si parlava di dover fare l'operazione entro l'anno
perché altrimenti si usciva dal Patto di Stabilità) una clausola di questo genere, che
anche per me si contraddice con la ratio della proposta di deliberazione per cui nasce.
Continuo a pensare e nessuno mi smentisce (ma, ovviamente, ognuno è libero di
pensare ciò che crede) che sia una richiesta formulata dal soggetto privato nel caso in
cui volesse esercitare il diritto di prelazione, perché, altrimenti, non capisco come
mai si sia arrivati a questa formula (anche perché, oggettivamente, sino ad oggi non
l'abbiamo ancora visto), e quindi non posso che invitare il Consiglio a votare questo
emendamento.
È vero che, purtroppo, non abbiamo praticamente più nulla da vendere, però si
introdurrebbe anche un precedente che, ad oggi, non abbiamo mai visto. Nell'ambito
delle cessioni, che io non ho mai condiviso e continuo a non condividere (in parte
anche per motivazioni ideologiche, come qualcuno potrebbe dirmi), se ci è sempre
stato detto che servivano per razionalizzare tutto, il fatto di introdurre un principio
per cui addirittura si dà un favore (nel senso non negativo della parola, però negativo
dal punto di vista del pubblico), per cui si prevede che il socio possa in qualche modo
dilazionare il pagamento entrante, mi sembra veramente un po' eccessivo e non
siamo neanche nella situazione di potercelo permettere.
Penso che, anche a fronte di quanto accaduto sino ad oggi ed alle privatizzazioni che
sono state fatte finora, questo sia incongruente, sia un precedente che non è
condivisibile e non è neanche condivisibile e coerente con la natura stessa della
proposta di deliberazione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Ovviamente sottoscrivo quanto detto nel merito dal Consigliere Appendino, però
vorrei sottolineare un punto di metodo, nel senso che capisco che una forza di
opposizione faccia ostruzionismo e presenti un discreto numero di emendamenti (più
di 100) e capisco anche che, quando in mezzo a questi 100 ce n'è uno che è un punto
di merito piuttosto importante, la maggioranza lo accorpi comunque insieme a tutti
gli altri. Mi chiedo ormai da sempre (ce lo chiediamo tutti da parecchi anni
all'opposizione) quanto sia legittimo - sicuramente da un punto di vista politico, ma
anche da un punto di vista normativo - che un emendamento di merito non possa
essere discusso e venga accorpato insieme a quelli ostruzionistici. Non pretendo
ovviamente che la maggioranza faccia più attenzione, però sarebbe stato bello poter
discutere il nostro emendamento di merito; sono comunque contento che l'abbia
ripresentato il Consigliere Trombotto, permettendo così all'Aula di esprimersi.
Penso che questo sia un punto estremamente importante, perché tutte queste critiche
che si possono fare a questa proposta di deliberazione hanno portato noi del
Movimento 5 Stelle a fare ostruzionismo (una cosa che non abbiamo quasi mai fatto,
perché non ci piace la conseguenza pratica sul Consiglio, cioè l'allungamento della
seduta, i costi per il personale e la segreteria, magari solo per ottenere due Euro in
più, che francamente non cambiano la vita a nessuno). Però, casi estremi come
questo (ed è veramente un caso estremo) meritano anche la presentazione di
emendamenti ostruzionistici e, quindi, il tentativo di alzare una bandiera anche nei
confronti di chi guarda (anche se, purtroppo, non sono presenti molti giornalisti e non
ci sono molti cittadini nella zona dedicata al pubblico) sul fatto che tra le infinite
privatizzazioni che abbiamo sempre combattuto questa forse è una delle peggiori,
non solo per la storia della vendita di questa azienda ai privati, ma proprio per le
modalità. Questa clausola per il pagamento dilazionato è forse la peggiore di tutta
l'operazione, perché andiamo a vendere una nostra azienda sostanzialmente perché
abbiamo bisogno di soldi, però, nonostante la vendiamo perché abbiamo bisogno di
soldi, oltretutto diciamo che ce la possono pagare quando vogliono.
Pur comprendendo la necessità della maggioranza di far passare questa operazione,
mi auguro che almeno la questione della dilazione del pagamento venga eliminata,
perché è oltre il limite del presentabile e questo non è un commento ostruzionistico,
ma è un commento di merito molto sentito.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Mi scuso in anticipo, ma vorrei riprendere quanto detto legittimamente dal
Consigliere Bertola sul fatto dell'ostruzionismo. Intanto, mi sento toccato in parte,
perché molte volte dai banchi dell'opposizione, proprio facendo un ostruzionismo
costruttivo, penso che abbiamo avuto anche nei confronti della maggioranza un
approccio diverso e mi sembra che il Movimento 5 Stelle non è che non faccia un
ostruzionismo a livelli superiori, a livello nazionale (mi riferisco all'interno del
Parlamento). Pertanto, mettere in discussione l'ostruzionismo vuol dire toccare chi,
fino ad ora, magari l'ha fatto in determinati momenti in quest'Aula.
Vorrei solo rimarcare il fatto che, quando l'opposizione ha fatto ostruzionismo, non
l'ha mai fatto fine a se stesso, ma a fronte di situazioni spiacevoli che magari si
subivano in qualche modo dalla maggioranza e comunque è servito - e parlo anche a
parti inverse - per arrivare a raggiungere una ragionevolezza rispetto a delle
deliberazioni o degli ordini del giorno che venivano presentati.
Di conseguenza, Consigliere Bertola, eviterei la lezioncina del fatto del personale e
tutte queste cose, perché l'ostruzionismo fa anche parte di questa democrazia.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Ringrazio il Consigliere Liardo anche per aver introdotto l'istituto dell'ostruzionismo
costruttivo, che rimarrà agli atti del nostro Consiglio.
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 85:
presenti 25, favorevoli 4, contrari 21.
L'emendamento n. 85 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Comunico che il Sindaco intendeva esprimere un voto contrario.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 86, presentato dall'Assessore Tedesco, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Con questo emendamento spieghiamo meglio il concetto di dilazione inserendo il
seguente testo: "fermo restando che al momento della stipula del contratto dovrà
essere pagato almeno il 60% del prezzo offerto,".

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Intanto mi permetta di ringraziare il Sindaco per il voto favorevole all'emendamento
precedente, perché lo abbiamo votato io, il Consigliere Appendino, il Consigliere
Trombotto (che era il proponente) ed il Sindaco. Immagino che sia stato un errore,
perché non penso che il Sindaco volesse votare a favore dell'emendamento. Visto
che non sta neanche seguendo la discussione e questo intervento (sta parlando con il
Consigliere Altamura), forse sarebbe bene che almeno su questo argomento seguisse,
perché probabilmente era il punto politico centrale di tutta la discussione. Sono però
contento che, intanto, il Sindaco segua il Movimento 5 Stelle e che con un pezzo
della sua maggioranza abbia votato a favore di questo emendamento.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Adesso lo scriveremo anche su Facebook,
ma probabilmente il Sindaco interverrà, perché vedo che lo stanno informando di
quanto è accaduto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Lo ribadisco: è stato un errore, voleva esprimere un voto contrario.

BERTOLA Vittorio
Immaginavo che fosse un errore; succedono anche queste cose. Dichiaro che
ovviamente adesso continueremo con l'ostruzionismo, perché chiaramente
speravamo che da parte dell'Aula si potesse fare almeno questo piccolo
miglioramento a questa proposta di deliberazione. Vedo che il Sindaco ride; ogni
tanto sarebbe bello che il Consiglio Comunale potesse migliorare le proposte di
deliberazione almeno in qualche particolare, invece di approvare semplicemente
tutto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Consigliere, deve intervenire nel merito dell'emendamento, senza divagare. La
dichiarazione di voto avverrà successivamente e per l'intervento nel merito doveva
intervenire nella fase di discussione.
Prego, Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
La ringrazio per la richiesta di attenermi al merito. Ritengo di essermi attenuto al
merito e, comunque, non siamo favorevoli agli emendamenti presentati dalla Giunta.
A questo punto, non ho ancora deciso se daremo la presenza, ma sicuramente
continueremo ad intervenire nel merito dei singoli emendamenti.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Vorrei fare una premessa: penso che, in realtà, le opposizioni abbiano pochi
strumenti e che l'ostruzionismo esista come ostruzionismo costruttivo, a differenza di
quanto si diceva anche in parte fuori verbale. Lo dico perché in passato ho visto più
volte delle contrattazioni per cui in qualche modo, che uno possa essere felice o
meno, a fronte dell'ostruzionismo si aprivano dei dialoghi che, invece, prima
sembrava impossibile fare. Non so se la risata del Sindaco fosse per l'errore nel voto
o per lo stupore che noi continuassimo con l'ostruzionismo. Secondo me c'è poco da
stupirsi, perché, ad oggi - e lo dico come forza politica -, qui siamo ricorsi raramente
all'ostruzionismo ed il fatto che siamo ricorsi all'ostruzionismo - poi ognuno faccia
come crede - dovrebbe preoccupare un po' l'Aula.
Per quanto riguarda l'emendamento, apprezzo che, quantomeno, si sia scritto in
modo trasparente che cosa si intendeva, perché siamo partiti da una frase che,
oggettivamente, era nebulosa. Che cosa vuol dire scrivere in una proposta di
deliberazione che si può prevedere una qualche forma di dilazione? Quindi, apprezzo
lo sforzo fatto per rendere la dicitura quantomeno trasparente, in modo tale che poi
quanto votiamo sia effettivamente nel bando.
Ritorno a quello che dicevo prima, cioè so che, poi, spetta agli Uffici fare il bando,
però Assessore - e ribadisco il punto politico - decidere quale valenza dare a questa
questione è una questione politica.
Per quanto riguarda le esternalizzazioni dei nidi, abbiamo dato delle priorità sui
bandi e su dei punteggi; certo, la politica non può stabilire 5, 10 o 15 punti, però la
valenza politica c'è ed il Consiglio Comunale può dare un indirizzo su quanta
importanza dare a certi punti all'interno del bando.
Quando precedentemente dicevo che volevo capire quali erano i punteggi, è chiaro
che non mi riferivo a 1 o 5 punti o a prendere 100 punti e scomporli, perché mi rendo
conto che c'è una qualche forma di autonomia degli Uffici, che poi devono lavorare e
preparare il bando, e, quindi, non possiamo decidere noi. Però, è chiaro che il bando
è frutto delle indicazioni politiche e questa è un'indicazione politica, su cui, tra
l'altro, c'è un forte scontro.
Oggi non sono intervenuti tutti, ma in Commissione è stato uno dei punti più
dibattuti. Penso che l'Assessore debba chiarirlo, non per me, perché ho fatto
ostruzionismo o perché sono qui, ma perché è un punto nodale della proposta di
deliberazione, come è stato espresso in più interventi dai Consiglieri.
Quindi, vorrei capire la valenza effettiva di questo elemento, che inizialmente non si
capiva neanche che cosa volesse dire; adesso capiamo che cosa vuol dire e chiedo
all'Assessore un ulteriore sforzo, affinché ci dica quale valenza politica ha in termini
di pesi sul bando.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Non è stato scritto subito, non per reticenza, ma solo perché pensavamo di inserirlo
nel bando. Quando questo è diventato un argomento molto vivace in Commissione,
ho ritenuto opportuno inserirlo direttamente nella proposta di deliberazione.
Dopodiché, ho dato indicazioni perché alla forma di pagamento senza dilazione sia
data la valutazione massima. In questo momento, non so dire quantitativamente quale
sia, comunque sarà attribuito il punteggio massimo a chi offrirà la cifra senza alcuna
dilazione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 86:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 86 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 87, presentato dall'Assessore Tedesco, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Qui seguiamo un'indicazione precisa dell'advisor, quindi il premio di maggioranza
sarà non sul premio di aggiudicazione, ma sul prezzo posto a base d'asta, quindi su
6,8 milioni di Euro.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Spero di aver capito bene, ma il prezzo di aggiudicazione dovrebbe essere più alto
del prezzo posto a base d'asta. A me sembra che stiamo facendo uno sconto, non che
stiamo chiedendo dei soldi in più. Alla fine incassiamo di più in questo modo?
Perché, invece, mi sembra un favore. Mi sembra che il prezzo di aggiudicazione
potrebbe essere... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, però il 10% del
prezzo di aggiudicazione potrebbe essere superiore rispetto al 10% del prezzo posto a
base d'asta. Per cui, a questo punto vorrei capire esattamente la questione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per una precisazione, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
È migliorativo proprio sulla formula. È una formula così rigida della valutazione ed
il premio di maggioranza è sul prezzo posto a base di gara, che sono i 6,8 milioni di
Euro indicati dalla valutazione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Non ricordo quando si è parlato in Commissione di questo emendamento e,
probabilmente, sto dando una valenza politica che non c'è, per cui chiedo dei
chiarimenti.
Se il premio di maggioranza è una percentuale (il 10%) e, inizialmente, nella
proposta di deliberazione si diceva che era il 10% sul prezzo di aggiudicazione,
mentre adesso diciamo che è sul prezzo posto a base d'asta, stiamo dicendo che se la
base d'asta è più bassa... Ho capito da sola, perché il diritto di prelazione si esercita
solo sull'aggiudicazione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 87:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 87 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 88 al n. 168
(esclusi i nn. 92, 96, 97, 107, 108).
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 88 al n. 168 (esclusi i nn. 92, 96, 97, 107, 108):
presenti 23, favorevoli 1, contrari 22.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 88 al n. 168 (esclusi gli emendamenti
n. 92, n. 96, n. 97, n. 107 e n. 108) è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 92, presentato dall'Assessore Tedesco, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Questo è l'emendamento sulla valutazione dei 6,8 milioni, però nella parte del
dispositivo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Di fatto, questo emendamento non cambia niente, nel senso che si limita a scrivere
esplicitamente la cifra, invece che lasciarla indicata come la cifra determinata
dall'advisor.
Però, ribadisco che, per quanto ci sia stata adesso una certa spiegazione del metodo
utilizzato per arrivare a questa cifra, non abbiamo ancora visto le carte sulla
valutazione, quindi, a questo punto, si approva un po' a scatola chiusa questa cifra di
6,8 milioni di Euro. Ovviamente, la valutazione tocca ai tecnici, i politici non sono
esperti, però diciamo che i politici che, magari, hanno nei loro Gruppi anche delle
persone con competenza specifica sulla materia, degli esperti, eccetera, avrebbero
avuto piacere di vedere, nella tecnica, i calcoli con cui si è arrivati a questa cifra di
6,8 milioni di Euro, per poterne valutare la congruità.
A questo punto, oltretutto, mettendola nella deliberazione, adesso la vincoliamo, per
cui se anche domani avessimo le carte, le guardassimo e ci rendessimo conto che,
magari, la società non vale proprio 6,8 milioni, ma vale una cifra diversa, comunque
ormai sarebbe fissata e non si potrebbe più modificare, se non con un'altra
deliberazione.
Francamente, sarebbe stato meglio avere a disposizione tutte le carte e non, come al
solito, andare a deliberare prima di aver avuto l'accesso a tutta la documentazione
necessaria.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Devo dire che, probabilmente, se avessimo avuto la valutazione - l'ho già detto prima
-, adesso non porremmo queste domande.
Pensavo a quello che dicevamo prima. Avevamo fatto, se non ricordo male, la prima
valutazione e avevamo dato via il 49% per 20 milioni, se non erro, adesso vado a
memoria... No, per 12 milioni. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Però,
abbiamo dato via il 49% per 12 milioni e, adesso, stiamo dando via il 31% per 7
milioni, quindi, più o meno, siamo abbastanza allineati, nel senso che, alla fine,
vedendo così i numeri, non avendo visto il merito della valutazione, non mi sembra
che stiamo valutando di più rispetto alla questione precedente. Mi sembra di capire
che, più o meno, il valore è allineato. Invece, quello che, probabilmente, incide di più
è quel 10% di premio.
Facendo due conti, mi sembra che più o meno siano allineati. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). È vero, c'era la gestione. Bisogna, però, ricordarsi che c'era
la gestione, ma non c'erano teoricamente i poteri che poi sono stati dati.
Quindi, se dovessimo mettere tutto insieme, io continuo a pensare che, allora, il
prezzo di aggiudicazione fosse troppo basso. Per carità, così mi sembra leggermente
più alto. Ovviamente, non avendo visto la valutazione, non posso valutare su quali
elementi sia stato fatto.
Comunque, mi viene da dire che, alla fine, se il soggetto sarà lo stesso, farà un affare,
perché con 19 milioni (12 milioni più 7 milioni) si prenderà l'80% di 25 farmacie,
che - sono convinta - se fossero state vendute, allora, al 100%, o magari scorporate e
vendute solo in parte, non in pacchetto così, la Città ci avrebbe guadagnato
sicuramente di più.
Quindi, alla fine, facendo due conti, mi pare che cedere l'80% a 19 milioni, tra l'altro
prevedendo una dilazione per i 7 milioni, sia fare un bel regalo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Questa è una battuta che anch'io ho fatto più volte: ovviamente, si guadagnerebbe di
più a venderle una per una, peccato che le licenze delle farmacie siano state date in
concessione alla società fino al 2099. Quindi, ora è materialmente impossibile.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 92:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 92 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 96.
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 96:
presenti 25, favorevoli 3, contrari 22.
L'emendamento n. 96 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 97, presentato dall'Assessore Tedesco, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Questo emendamento riguarda l'identico meccanismo dell'offerta almeno del 60%
del prezzo senza dilazione, poi il resto dilazionato. È nel dispositivo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Per quanto riguarda l'emendamento precedente, non sono riuscita ad intervenire; il
Presidente è stato velocissimo a mettere in votazione e non ho alzato la mano in
tempo.
Comunque, intervengo per esprimere nuovamente, nonostante apprezzi in qualche
modo l'atto di trasparenza, che, secondo me, era il minimo indispensabile con questo
emendamento nella proposta di deliberazione, continuo a pensare quanto pensavo
prima (poi, ognuno è libero di rimanere della propria opinione), cioè che sarebbe
stato necessario togliere totalmente qualsiasi forma di dilazione di pagamento.
Ripropongo la domanda; non avrò mai risposta, lo capisco. Mi auguro quantomeno
che questa non sia una richiesta proveniente da un soggetto specifico che l'ha posta
all'Amministrazione, perché penso che sarebbe profondamente errato procedere in
questo modo, se peraltro fosse proprio una richiesta del socio operativo, che è già
all'interno della società (cosa che io penso, ma, ovviamente, può essere solo una mia
illazione, ovviamente).

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 97:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 97 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 107, presentato dall'Assessore Tedesco, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Questo emendamento riguarda la sostituzione della dicitura "del prezzo di
aggiudicazione" con "del prezzo a base d'asta" nella parte del dispositivo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Prima mi sono corretta nell'intervento, ma, in realtà, continuo a non essere convinta
dell'emendamento, perché, effettivamente, si tratta di uno sconto. Mi sembra di
capire che, alla fine, se il 10% è il premio di maggioranza e se il 10% prima si
calcolava sul prezzo di aggiudicazione, questo poteva anche non essere il prezzo a
base d'asta.
Poniamo il caso in cui ci siano tre buste, una da 10, una da 20 e una da 30 e che la
base d'asta sia 9; in un caso, applico il 10% su 9, nell'altro applico il 10% su 13.
Quindi, in realtà, noi stiamo abbassando l'importo che ci verrà pagato. Quindi, è
effettivamente uno sconto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
No, è proprio la consuetudine ed è proprio la formulazione che mettono gli advisor.
Quindi, è il 10% del prezzo posto a base d'asta. Quella è la sua valutazione. Però, è
così anche negli altri casi.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Ho capito che, effettivamente, è così magari anche negli altri casi. Tra l'altro, il
Consigliere Appendino è esperto della materia, io no, non è il mio settore.
Però, allora, prima gli chiedevamo troppo? Cioè, quello che ci stiamo dicendo è che
nella formulazione originale gli chiedevamo il 10% di una cifra che poteva anche
essere più di 6,8 milioni e adesso gli chiediamo solo il 10% di 6,8 milioni.
Quindi, alla fine, comunque, gli stiamo facendo uno sconto. Poi, non so se sia usanza
calcolare il valore di questo premio di maggioranza sul valore stimato dall'advisor e
non su quello dell'asta, che può anche essere più alto, semplicemente per motivi di
concorrenza, però è anche vero che il prezzo lo fa il mercato. Cioè, se c'è un'asta sul
nostro 31% e c'è qualcuno che lo paga 8 milioni invece che 6,8, il suo valore è 8
milioni, non 6,8.
Conseguentemente, è giusto che valga di più anche il valore del premio di
maggioranza di una società che il mercato ha dimostrato che vale di più di quello che
noi avevamo fissato come base d'asta.
Quindi, in realtà, trovo più logico la percentuale sul prezzo di aggiudicazione, quindi
del valore determinato dal mercato, che sul prezzo fisso, perché sostanzialmente
stiamo dicendo che vale 680.000,00 Euro, anche se, poi, magari, invece di 6,8
milioni qualcuno offre 50 milioni di Euro.
Per cui, è chiaro che stiamo facendo un potenziale sconto, anche significativo. Poi,
ovviamente, dipenderà se ci sarà e quanto sarà la distanza tra la base d'asta e la cifra
che veramente verrà offerta da chi se la aggiudica.
Per cui, noi voteremo contro, o ci asterremo, comunque non voteremo questo
emendamento, però, di fatto, è chiaramente uno sconto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
107:
presenti 22, favorevoli 22.
L'emendamento n. 107 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 108, presentato dall'Assessore Tedesco, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
È uguale a quello precedente, però in un altro punto della proposta di deliberazione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Specifico meglio quello che volevo dire prima, anche in base alla risposta
dell'Assessore.
Mi rendo conto che magari questo, nella vostra mente, era la correzione di un errore
formale che, sempre nella deliberazione, quando si prevede il premio di
maggioranza... Adesso, sinceramente, non mi ricordo se con AMIAT, nel caso di
prelazione di IREN, era il prezzo di aggiudicazione o il prezzo posto a base d'asta,
ma ve lo chiedo, così almeno ci risolvete il problema e anche la questione politica.
Quindi, vi chiedo come era in AMIAT, perché io non lo ricordo.
Però, al di là della questione tecnica, l'effetto di questa cosa è che comunque
incassiamo meno. Poi, può essere giusto, io non sono l'advisor e non ho in mano la
valutazione, ma la sostanza dell'emendamento è che noi stiamo dicendo che il
premio di maggioranza si paga su un valore che potenzialmente è più basso. È una
scelta politica, o tecnica, non lo so. Quindi, anzitutto, le chiedo com'era per AMIAT
e, in secondo luogo, comunque, mi sembra giusto quanto noi abbiamo osservato, cioè
che la sostanza, quindi l'effetto tecnico, o politico, chiamatelo come volete, di questo
emendamento è che si sta abbassando l'introito del premio di maggioranza, perché lo
si pone su un valore potenzialmente più basso.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Intervengo solo per ribadire che almeno in parte il Consigliere Appendino ha
ragione, ma resta il fatto che la formulazione abituale che viene garantita anche
rispetto alla valutazione complessiva della quota del 31% prevede in modo esplicito
il fatto che il riferimento allo scatto sul 10% sia per quanto riguarda la base d'asta e
non per l'aggiudicazione.
Se questo si ripercuote sul prezzo di aggiudicazione, evidentemente, poi, ci potrà
essere una discrasia su quella cifra, ma, se questa è la formulazione, io immagino che
non si potesse fare altro che prenderne atto e recepirlo nella deliberazione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
108:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 108 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 169, presentato dall'Assessore Tedesco, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Con questo emendamento, togliamo il meccanismo del voto di lista, che era un
refuso, e rimane "nominato dai soci che rappresentino almeno il 60% delle azioni
aventi diritto di voto nell'assemblea ordinaria".

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Mi aspettavo una risposta su AMIAT, ma andrò a cercarmi da sola la deliberazione;
poi, mi auguro di sbagliarmi e spero che la dicitura sia la stessa. Se non lo sarà,
avremmo sicuramente modo di discuterne. Poi, magari la risposta non è stata data,
perché gli Uffici non si ricordano, però, sinceramente, secondo me, almeno quel
punto andava chiarito nel momento in cui si votava quell'emendamento.
Intervengo, invece, su questo emendamento, perché in parte vorrei anche replicare a
quanto diceva l'Assessore, come ho detto anche in Commissione, sul fatto che io non
penso e non credo sinceramente che con un 20% si possa avere lo stesso peso che si
aveva con il restante 51%.
Prima, durante un suo intervento (forse, replicava al Consigliere Trombotto), quando
parlava della valenza sociale delle farmacie, ha comunque rincarato l'importanza di
questa cosa, dicendo che, effettivamente, quella è la funzione che vogliamo
mantenere, cioè la funzione sociale. Poi, si è fatto riferimento al contratto di servizio
e alla carta di qualità e ha ricordato, giustamente, quella Commissione, a cui io stessa
avevo partecipato, in cui c'era stato uno scontro tra il socio pubblico e il socio
privato e nella quale non si parlava solo della parafarmacia - se si ricorda bene -, ma
le questioni erano tante. Si parlava della parafarmacia, si parlava dei tagli al
personale, si parlava di aumentare la questione dei dividendi. Secondo me, in quella
situazione si palesò quello che io continuo a pensare sia un conflitto naturale che c'è
tra l'interesse del socio privato, che è quello di fare utili, legittimamente, e l'interesse
del socio pubblico, che invece è quello di sfruttare al massimo la funzione sociale. Lì
si vide che ci fu uno scontro evidente di queste due nature.
Io penso che, allora, il contratto di servizi giocò sicuramente un ruolo fondamentale,
ma lo giocò anche la forza della Città nel detenere le quote del 51%.
Io spero di sbagliarmi, Assessore, lo dico sinceramente, ma io penso che noi non
potremo esercitare la stessa forza che esercitavamo prima, quando il socio privato ci
chiederà - perché potrebbe farlo - di intervenire tagliando delle funzioni, oppure
chiudendo un punto o un servizio, che, magari, ha una valenza sociale, ma non ha un
ritorno di utile, perché è naturale nelle cose.
Ripeto, in quell'occasione si manifestò in modo evidente l'interesse, da una parte, del
privato, che è di fare utile, e del socio, in qualche modo, pubblico, che è il nostro,
invece, di mantenere la funzione sociale.
Poi, per carità, c'è anche il tema del dividendo che serve per la Città, eccetera, però
io esprimo forte preoccupazione per quanto lo Statuto e i patti parasociali siano
questa volta trasparenti e modifichino in qualche modo i poteri, io penso che la Città
non sarà più in grado di esercitare quel ruolo che esercitava fino a ieri.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
In realtà, non è una risposta, ma è solo per ricordare quanto ha già ricordato il
Consigliere Appendino.
Lo dico ancora una volta; lì non era il peso del 51% pubblico, ma era la forza di un
contratto di servizio che, a leggere quella lettera, non era rispettato.
Quindi, io continuo a pensare che la Città sarà sempre forte di quel vincolo che
venne sottoscritto, che, poi, non è un'opinione, ma è un vincolo ed è un contratto che
venne firmato e sottoscritto nel 2008 e sarà in base a quello che la Città dovrà
continuare ad esercitare il suo controllo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Ero quasi tentato di citare una ricerca della New York University, passatami dal
Consigliere D'Amico. In realtà, io ho seguito l'iter, ma chiaramente la proposta di
deliberazione è passata nella Commissione di competenza della mia Collega.
Sono rimasto veramente stupito dal fatto che abbiamo votato sei, sette emendamenti
per correggere dei refusi.
Per carità, succede, però forse non erano proprio refusi, perché alcuni hanno anche
cambiato significativamente le condizioni, anche a vantaggio del futuro acquirente.
Quindi, spero che in Commissione ci sia stato un lungo approfondimento, però chi
vede questa cosa qui per la prima volta rimane francamente un po' perplesso.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
169:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 169 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Avendo concluso l'esame degli emendamenti, passiamo alle dichiarazione di voto.
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Sarà una dichiarazione estremamente veloce, in quanto noi volevamo solo affermare
quanto abbiamo sempre detto e che fa parte un po' del nostro DNA. Questo lo
dicevamo anche in campagna elettorale: noi abbiamo sempre attribuito i problemi di
Bilancio di questa Città proprio al discorso delle municipalizzate.
Questa Giunta, come diceva il Consigliere Greco Lucchina, ha cambiato un po'
registro; questo noi l'abbiamo colto sicuramente in maniera favorevole, tant'è che il
nostro voto incredibilmente sarà favorevole, proprio perché vogliamo che questa
Giunta, questa Amministrazione e questa maggioranza continuino in questa
direzione.
Proprio perché è cambiata un'era, noi non possiamo assolutamente più permetterci
questi carrozzoni che hanno portato ad una situazione debitoria. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Sui dipendenti, poi, magari facciamo una discussione fuori
dai microfoni. I dipendenti si garantiscono con una certa produttività, invece queste
municipalizzate, purtroppo, hanno prodotto solo interessi che non vanno sicuramente
nella direzione dei dipendenti, Consigliere Trombotto.
Perciò, chiudo il mio intervento dichiarando il voto favorevole del Nuovo
Centrodestra.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Penso che la nostra dichiarazione sarà abbastanza scontata, nel senso che voteremo
contro e con grande convinzione, perché l'unica cosa che si poteva fare per
migliorare leggermente la deliberazione noi l'abbiamo proposta, ma non è passata.
Non lo dico per l'interesse mio personale, ma per l'interesse della Città: secondo me,
non bisognava prevedere quella dilazione. Questo è uno dei motivi, ma ce ne sono
tanti altri e li ho detti anche in Commissione. Già la storia di per sé, secondo me, ha
un deficit iniziale di iter non corretto.
Continuiamo su questa strada. Io penso che si sarebbe dovuto procedere
diversamente. Non si sarebbe, innanzitutto, dovuto cedere il 31% e, nel caso in cui
avessimo voluto cedere il 31%, si doveva fare come si è fatto per tutte le altre
privatizzazioni.
Non capisco perché in questo caso si debba trattare diversamente il socio che entra.
Tra l'altro, abbiamo anche il caso di AMIAT, dove c'era IREN che aveva allo stesso
modo il diritto di prelazione e, in qualche modo, non si è intervenuti prevedendo una
dilazione di pagamento sulle quote.
Quindi, penso che sia una cosa veramente molto peculiare, a fronte di uno storico che
ho già raccontato prima, quindi non ci ritorno.
Quindi, il mio voto non potrà che essere convintamente contrario.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Io non vorrei alimentare una certa retorica, che, di questi tempi... (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). La ringrazio, Consigliere Paolino, per l'opportuna
precisazione, che aiuta anche ad identificare un percorso per questo mio intervento.
In particolare, per quanto riguarda l'intervento del Consigliere Liardo, vorrei
sommessamente far notare che i dipendenti delle Farmacie Comunali di Torino sono
circa 160, nella stragrande maggioranza dotati anche di grande professionalità. Di
questi, sicuramente 70 sono farmacisti che fanno tutti i giorni un lavoro molto
delicato al servizio della cittadinanza. Quindi, prima di parlare di carrozzoni, anche
per evitare quei fraintendimenti che immagino anche lei non voglia assolutamente
che vengano usati in modo pretestuoso e strumentale nei suoi confronti, io sarei
sempre dell'idea di non fare di ogni erba un fascio, a maggior ragione quando sul
pubblico impiego, spesso e troppo spesso, di questi tempi soprattutto, si tende ad
alimentare una certa demagogia, che, invece, mi piacerebbe che fosse sempre
identificata con i percorsi, le persone e le professionalità.
Intanto, ringrazio per il lavoro svolto i Commissari e la Giunta in particolare per aver
recepito i nostri emendamenti e le proposte che sono arrivate dalla Commissione. Mi
sembra evidente che si vada nella direzione di salvaguardare gli impegni che
abbiamo preso, lo dico all'Assessore Tedesco, perché io credo che uno dei punti su
cui dobbiamo essere chiari è che noi, dalla pubblicazione, avremo davanti 30 giorni, i
quali faranno scattare il diritto di prelazione. Sicuramente, tra la fine di quest'anno e
l'inizio del prossimo anno, avremo la possibilità di parlarne anche in Commissione e
mi auguro che l'Assessore accolga favorevolmente l'invito, che arriva proprio dai
membri della Commissione Bilancio e partecipate, di venire a relazionare rispetto al
percorso e soprattutto alla conclusione che noi tutti auspichiamo positiva, anche e
soprattutto per valorizzare sia il piano industriale, che, come abbiamo già più volte
ribadito, resterà inalterato, sia i patti parasociali, così come sono identificati con le
correzioni che approviamo oggi, sia la clausola sociale, quindi a salvaguardia di quel
valore sociale più generale che tutti abbiamo comunque condiviso rispetto alle
Farmacie Comunali e, ovviamente, alla ricaduta che hanno sulla cittadinanza.
Il nostro voto sarà favorevole, anche perché il lavoro di emendamento che si è svolto
ha permesso di rendere sicuramente migliore questa deliberazione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Come ho già anticipato, il voto sarà favorevole, anche se non c'è stata alcuna
attenzione da parte di alcun Consigliere di maggioranza rispetto all'emendamento
presentato; su questo, ovviamente, non posso non ringraziare invece il Gruppo
Consiliare del Movimento 5 Stelle, che ha ritenuto di condividerlo.
Il voto è favorevole, anche perché non ho motivi di non credere alle rassicurazioni
date anche quest'oggi, che sono a verbale del dibattito di questo Consiglio, da parte
dell'Assessore Tedesco, rispetto al mantenimento del ruolo e della funzione sociale
delle farmacie.
Tra l'altro, anche qui non posso non riprendere in questa dichiarazione di voto le
parole del Presidente di Commissione, Altamura, di riconoscimento dell'alta
professionalità che vi è da parte dei dipendenti dell'azienda e invito per questo
motivo quei Consiglieri che, magari, giungono ad affrettate considerazioni e
valutazioni, prima di procedere alle stesse, di approfondire gli argomenti, cosa che
non guasta mai nel momento che si è chiamati a rappresentare la cittadinanza in
un'istituzione importante quale è questo Consesso.
Infine, mi auguro veramente, nella brevità di questo mandato, di non dover più
affrontare temi riguardanti le dismissioni di aziende, perché, altrimenti, in questo
caso, la difficoltà nell'assumere con eguale senso di responsabilità un voto
favorevole, vi sarebbe ovviamente tutta.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Chiede ancora di intervenire il Consigliere Viale. Posso darle la parola solo se
interviene in dissenso rispetto alla dichiarazione di voto del suo Gruppo.

VIALE Silvio
Ovviamente in dissenso.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Prego, Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Non essendo intervenuto nel dibattito, è ovvio che intervengo alla fine per dire come
tutta la vicenda "farmacie" è nata male sin dall'inizio e adesso si è incanalata in un
vicolo cieco che andrà avanti fino al 2099. Io avrei preferito che in Consiglio
Comunale si fosse parlato di vendere le farmacie come attività commerciali, perché
ormai sono attività commerciali. La scelta è stata quella di fare una società che
gestisce alcune farmacie, di cui ormai non c'è più nessuna utilità sociale. Nemmeno
le ASL oggi gestirebbero le farmacie.
Peraltro, esiste un potenziale conflitto di interessi tra il pubblico e chi vuole
difendere il pubblico, come affermano alcuni Colleghi, tipo il Consigliere Trombotto,
e tra le farmacie e i farmaci comprati, distribuiti e pagati dagli ospedali in modo
diretto. Tant'è vero che l'indicazione della Regione è di dare sempre di più i farmaci
direttamente all'ospedale, perché l'ospedale li paga molto meno di quello che
l'azienda, cioè la Regione, paga con ricetta alla farmacia.
Quindi, il sistema sanitario ha un vantaggio a dare direttamente i farmaci facendosi
fare sconti molto alti dalle ditte e non passare tramite esercizi commerciali.
Quale sia oggi la funzione delle farmacie comunali torinesi è molto oscura, perché
basta guardare quali sono le farmacie notturne che rimangono aperte. Alcune storiche
danno un servizio notturno e non sono comunali. Basta entrare nelle farmacie
comunali, al di là dell'insegna, per capire la differenza con le farmacie di altro tipo.
L'unico ragionamento positivo che viene detto è che fanno utili. Anche se il Comune
entrasse come socio di una società petrolifera, farebbe utili. Nel senso che, se deve
fare utili, ci sono iniziative commerciali molto più redditizie di questa.
Ecco perché io intendevo votare a favore, ma, vedendo che i voti a favore non
mancano, perché il centrodestra è molto più interessato ai gay, visto che l'altro
giorno c'erano tutti, mancava soltanto il Consigliere Furnari, invece stasera c'è la
solita pattuglia di quattro gatti...

PORCINO Giovanni (Presidente)
Consigliere, deve concludere.

VIALE Silvio
Alla fine, dovendo onorare l'impegno che mi sono preso per chiedere di parlare in
dissenso dal Gruppo, con grande dispiacere mi asterrò, anche per mantenere un
rapporto di onore nei confronti del Presidente che mi ha concesso la parola.
La prossima volta, interverrò prima nel dibattito e non alla fine, così potrò votare a
favore anch'io.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione così emendata:
presenti 28, favorevoli 26, contrari 2.
La proposta di deliberazione è approvata.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
presenti 23, favorevoli 23.
L'immediata eseguibilità è concessa.

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