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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Novembre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 7
INTERPELLANZA 2014-04961
"LUGANO E L'ACCORDO CHE NON C'E' PIU'" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI APPENDINO E BERTOLA IN DATA 27 OTTOBRE 2014.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201404961/002, presentata in
data 27 ottobre 2014, avente per oggetto:

"Lugano e l'accordo che non c'è più"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Braccialarghe.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Per rispondere all'interpellanza, ovviamente, ho richiesto alla Fondazione Torino
Musei di fornire una risposta ai quesiti posti, che spero sia esaustiva. Quindi do
lettura di quanto mi è stato formulato.
Per quanto riguarda la prima questione: "a quanto ammonti ad oggi l'importo
impegnato per il primo anno dell'accordo", la risposta è: "Come già precisato, in
occasione della prima interpellanza relativa al MAO sul tema 'Fondazione Torino
Musei, MAO e Fondazione per la Cultura: un nuovo business solo per alcuni?', il
corrispettivo concordato per il primo anno di accordo è pari a 66.000,00 Euro,
comprensivo di tutte le spese".
Per il secondo quesito: "se siano previsti per gli anni successivi ulteriori versamenti
di somme, così come dal contratto pluriennale oppure sia intenzione di chiudere il 31
dicembre dell'anno corrente il rapporto di collaborazione". La risposta fornita è la
seguente: "Si conferma quanto dichiarato a Ticinonews. Ad oggi tra la Fondazione
Torino Musei e il Museo delle Culture di Lugano non sono intervenute modifiche
contrattuali rispetto a quanto pattuito.
La prima fase operativa, consistita nello studio dello stato dell'arte del Museo di Arte
Orientale e nell'elaborazione di una proposta di riassetto del Museo medesimo, si è
conclusa a inizio ottobre con la presentazione, da parte del Museo di Lugano, di
quanto concordato e ha contribuito ad accelerare l'avvio della procedura per la
selezione del nuovo direttore del Museo di Arti Orientali.
Le modalità di attuazione della fase successiva di condivisione dei programmi, delle
attività espositive per il periodo 2015-2017, saranno successivamente concordate tra
le parti, tenendo conto della situazione contingente e della prossima nomina della
nuova direzione del Museo".
Per il quesito 3): "se sia stata ottenuta la certificazione ISO 9001", la risposta è:
"Come già precisato in occasione dell'interpellanza relativa al MAO 'Fondazione
Torino Musei, MAO e Fondazione per la Cultura: un nuovo business solo per
alcuni?' e come già precisato in occasione dell'interpellanza relativa al MAO 'Da
Lugano un campione a provvigione?', la certificazione di qualità non costituisce
l'oggetto del rapporto tra le due Istituzioni.
La prima fase di attuazione del contratto dal 1° febbraio 2014 al 2 novembre 2014,
ad oggi conclusa, ha previsto infatti la redazione dei documenti di indirizzo necessari
per sviluppare un sistema delle attività ad hoc per il Museo di Arte Orientale.
Pertanto, non è stato ancora avviato l'iter per l'ottenimento della certificazione ISO
9001, che sarà richiesta alla fine del processo di riorganizzazione".

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Ringrazio l'Assessore per le risposte. Devo dire che, giustamente, ha citato il numero
di interpellanze, che sono state effettivamente tante, ma il numero di interpellanze è
proporzionale alla non trasparenza che ha caratterizzato tutto questo progetto. Ad
oggi, continuo a non capire.
La dottoressa Asproni ha dichiarato sui giornali che, in realtà, non era mai previsto
quasi che fosse un accordo pluriennale e che, addirittura, noi in Commissione - in
quanto questa interpellanza nasce da una Commissione - avessimo capito e
interpretato male le parole della dottoressa Pagella, direttore ad interim.
Anche dalla sua risposta oggi continuo a non capire. Ho in mano un comunicato
stampa della Città di Lugano - questo sì fatto in modo trasparente - che annunciava
effettivamente questo contratto, questo accordo tra le parti, in cui hanno anche scritto
chiaramente che incassavano dei soldi. Noi invece, ovviamente, non abbiamo scritto
che pagavamo dei soldi al Museo di Lugano. E in questo comunicato stampa della
Città di Lugano - c'è il simbolo della Città, quindi non me lo invento io - c'è scritto
al punto 3 che l'accordo di programma prevede che si accrescano i proventi da
prestazioni di servizio. "L'accordo con il MAO - è scritto anche in grassetto - porterà
ogni anno alle casse del Museo di Lugano MCL 66.000,00 Euro, pari a 80.900
Franchi svizzeri".
Ora, anche dalla risposta che lei ha dato al punto 2), le chiedo cosa è successo, che
decisioni ha preso la Città, Assessore. Perché ho letto il comunicato stampa a cui lei
fa riferimento del Museo di Lugano, che dice che non ci sono sostanziali modifiche
di accordo tra le parti.
Allora, la domanda che le pongo è: ad oggi abbiamo impegnato 66.000,00 Euro;
domani, il prossimo anno quei 66.000,00 Euro usciranno nuovamente oppure no? E
soprattutto se abbiamo deciso di non continuare su quella via del pagamento oneroso
dei 66.000,00 Euro all'anno, che condivido, perché… tra l'altro, mi chiedo a cosa
siano serviti quei 66.000,00 Euro all'anno, Assessore, questo l'ho già detto in altre
interpellanze.
Non è proprio vero che non è un punto dell'accordo la certificazione ISO 9001,
perché se volevamo scambiarci informazioni, non capisco perché noi, Fondazione
Torino Musei, dobbiamo pagare il Museo di Lugano, che è molto più piccolo di noi.
Se si trattava di fare mostre condivise, visto che le informazioni vengono intraprese
tra una parte e l'altra, perché dobbiamo pagare?
Inoltre, se si tratta di relazioni, costruire una rete, continuo a non capire perché
dobbiamo pagare.
L'unica cosa che poteva giustificare forse minimamente il corrispettivo, cosa che non
condivido, perché la Fondazione Torino Musei, come lei sa, ha circa 120 dipendenti,
quindi avevamo le risorse interne per ottenere la certificazione, era ottenere la
certificazione.
Tra l'altro, c'è anche scritto che si condivideva questo fantastico sistema di qualità
del Museo di Lugano, che noi invece non siamo in grado di avere per arrivare alla
certificazione. Se oggi mi dice che neanche quello abbiamo ottenuto, significa che
abbiamo buttato via 66.000,00 Euro all'anno. Sono ben contenta che non lo si faccia
il prossimo anno, ma voglio capire chiaramente se è così, o se state solo prendendo
tempo. Forse dovremmo prendere spunto dagli svizzeri che in tema di trasparenza
sono molto più avanti di noi, perché di questo accordo non ci capisco nulla e
continuo a non capirci nulla, e finché non capirò, continuerò a presentare
interpellanze, Assessore.
Dite chiaramente come stanno le cose. La dottoressa Asproni ha detto una cosa che
non corrisponde al vero, sinceramente trovo grave che un Presidente della
Fondazione Torino Musei non sia così trasparente, o almeno io non riesco a capire,
poi magari è un difetto mio, non ci arrivo, nel raccontare come stanno le cose su
questo accordo.
Se il Museo di Lugano dice che non ci sono state modifiche nell'accordo, io leggo
che è previsto che paghiamo 66.000,00 Euro all'anno per quattro anni, che è una
possibilità, o mi dite che avete deciso di non continuare, per quali motivazioni, nei
prossimi tre anni, e non pagheremo più quelle cifre. Ma voglio avere la certezza che
sia così. Mi dica a verbale che il prossimo anno non usciranno 66.000,00 Euro,
neanche nel terzo anno e neanche nel quarto anno. Io sono tranquilla. Ho capito che è
così. Però, dalle sue parole, non ho avuto questa certezza.
Quindi se è così, la prego sinceramente di dire a verbale che l'accordo continua, ma
senza esborsi economici. Continuo a non capire a cosa è servito, ma posso anche
fermarmi qui, però lo dica a verbale, così almeno ci capiamo e la pianto su questa
vicenda.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Braccialarghe, per una breve replica.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Vorrei ricordare al Consigliere, ovviamente, che rispondo a questa, come a tutte le
interpellanze, ma che, come è ben noto, esiste un'autonomia da parte della
Fondazione, per questa, come per le altre Fondazioni. Quindi, nel rispondere alle sue
giuste domande, fornisco gli elementi che mi giungono ovviamente dai responsabili
di questa Fondazione.
Quello che mi pare di poter aggiungere per parte mia, essendo ovviamente
rappresentante della Città all'interno del Consiglio d'Amministrazione della
Fondazione Torino Musei, è ribadire che il nesso relativo alla prosecuzione o meno
del rapporto con la Città di Lugano e con il Museo citato sta nell'iniziativa assunta
dalla Fondazione di promuovere la ricerca pubblica del nuovo direttore del MAO.
A seconda di come andrà a finire questa selezione, quindi la possibilità di portare a
casa una professionalità che sia in grado di interpretare concretamente il
riposizionamento del Museo, che è stato l'oggetto di questa prima parte della
consulenza, si deciderà se la consulenza deve proseguire nella forma stabilita o se,
viceversa, si ritiene che ci siano gli elementi per proseguire autonomamente. Questo
è quello che credo si debba evincere non solo da quanto ho riportato da parte della
Fondazione Torino Musei, ma anche dalla decisione, ripeto, già assunta da parte del
Consiglio d'Amministrazione della Fondazione Torino Musei, di promuovere il
bando per la ricerca del nuovo direttore del MAO.
Voglio ricordare che l'accordo con il Museo di cui si parla è subentrato nel momento
in cui si è deciso ovviamente di finire il rapporto con il precedente direttore del
MAO. Quindi abbiamo utilizzato questa prima parte della consulenza, avendo
ricevuto un piano riorganizzativo del Museo, devo anche dire ben partorito, ben
organizzato da parte del Museo di Lugano per il suo riposizionamento e rilancio.
Appena abbiamo avuto coscienza che questa prima fase della collaborazione si era
ultimata, abbiamo ritenuto proprio per questo motivo di indire il bando pubblico per
l'individuazione, speriamo, di un direttore adeguato a portare avanti questo lavoro.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Ringrazio l'Assessore per l'integrazione. È chiaro, mi rivolgo a lei, Assessore,
perché lei, e comunque il Sindaco, avete un ruolo in quella Fondazione, tra l'altro la
dottoressa Asproni è una nomina fiduciaria, se non ricordo male, del Sindaco, quindi
è ovvio che come interlocutore ho lei come parte politica e le sollevo ovviamente le
perplessità, che mi sembra, in parte, condivida anche lei. La ringrazio di essere qui
ogni volta a rispondere.
Certo è che, evidentemente, dall'altra parte, quando si vedono questioni che vanno
avanti e non si comprendono, non possiamo che interloquire con lei, anche perché la
dottoressa Asproni è venuta una volta in Commissione e, poi, i tempi che abbiamo
per interloquire con lei sono brevi.
Però chiederei all'Assessore (visto che ci rappresenta all'interno della Fondazione o,
comunque, tramite il Sindaco) di dire chiaramente, se lo condivide - ma mi sembra di
sì -, alla dottoressa Asproni o, comunque, alla Fondazione Torino Musei (per quanto
si tratti di un ente che io definisco di secondo livello, perché è evidente che sono
autonomi, ma sono fortemente legati alla Città - è inutile dirlo -, sia dal punto di vista
economico, sia dal punto di vista delle figure che rappresentano gli organi apicali) di
non procedere con la seconda tranche di pagamento e, quindi, di non proseguire con
l'accordo, dando l'okay, finché non si farà una discussione in modo trasparente in
Commissione con il Presidente della Commissione Consiliare competente.
Lo dico perché forse sarebbe l'occasione, visto che ormai il primo anno è andato, per
fare il punto e valutare tutti insieme se abbia senso o meno proseguire con questo
accordo. La mia richiesta (ribadisco che è del tutto costruttiva) è, nel senso della
trasparenza e del rispetto della volontà che può anche esprimere questo Consiglio
Comunale, che questo accordo non venga confermato finché non si farà una
Commissione per poterne discutere, così che tutti i Consiglieri possano essere
consapevoli di che cosa sta succedendo, quali sono i risultati ottenuti e se
effettivamente sia necessario o meno procedere.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Chiedo scusa, ma, dal punto di vista tecnico, l'accordo prevede una collaborazione
triennale (peraltro l'accordo prevede la possibilità di un recesso anticipato da ambo
le parti) e, per ogni anno, vengono stabilite delle finalità da realizzare.
Quello che ho cercato di spiegare è che il primo anno si è concluso e le attività che
erano oggetto dell'accordo sono state completate. Per questo motivo, preso atto di
ciò, abbiamo deciso di fare il bando per l'individuazione del nuovo direttore. Ora che
cosa può succedere secondo me? Troviamo un nuovo direttore? Sì o no? Se lo
troviamo, ovviamente ragioneremo con lui sul fatto se sia utile proseguire nella
seconda e nella terza parte dell'accordo con Lugano. Il nuovo direttore può ritenere
che sia utile quell'accordo, o che debba essere modificato, o che sia inutile la sua
prosecuzione.
Quindi, dal mio punto di vista, ribadisco che giuridicamente l'accordo esiste ed è un
accordo, per come è scritto, dal quale il consiglio d'amministrazione della
Fondazione Torino Musei (come peraltro anche il Museo di Lugano) può recedere
senza alcun tipo di onere aggiuntivo. Sulla motivazione di proseguire o meno, molto
dipenderà dal fatto che si individui un nuovo direttore del MAO e dal giudizio che il
nuovo direttore del MAO darà sul proseguimento o meno di questa collaborazione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
La questione mi è chiarissima e per questo motivo (siccome non vorrei proseguire
con la presentazione di una proposta di mozione, portando in Aula la richiesta di
rescindere un contratto, perché mi sembra abbastanza folle, vista anche la
discussione che è stata fatta in Commissione) chiedo che, nel momento in cui verrà
di fatto individuato il nuovo direttore, questo venga audito in Commissione e si
discuta della vicenda prima che questo importo venga confermato per il secondo
anno.
Ho capito Assessore, ma, se non si trovasse il direttore, il problema ci sarebbe
ugualmente. Chiedo che, anche nel caso in cui non si trovi il direttore, la questione
venga riportata e discussa in Commissione.
Verificherò i tempi del bando, ma mi sembra di fare all'Assessore una richiesta del
tutto legittima. Se invece dovrò presentare e portare in Aula una proposta di mozione
per chiedere di rescindere formalmente l'accordo triennale, lo farò, ci mancherebbe!
Io considero discussa l'interpellanza.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per una breve precisazione, all'Assessore Braccialarghe.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Chiedo scusa, però mi pare che in tutte le discussioni portate avanti in tutte le
interpellanze ci sia questo "fondo", tra virgolette, di dire: "Voi avete speso dei soldi
inutilmente".
Vorrei ricordare che il costo dell'avvio di questa collaborazione (che, come
ricordato, computa 66.000,00 Euro di costo complessivo, comprese le spese) è
inferiore a quello che era il costo della retribuzione del precedente direttore. Lo
vorrei dire, perché, altrimenti, sembra che, in qualche maniera, ci sia qualcuno che
dilapida i soldi pubblici e non è così.
Al MAO avevamo un direttore con il quale si è concluso il rapporto di lavoro;
nell'esigenza di dover istruire un nuovo progetto di riposizionamento del Museo e
nell'esigenza di dover bandire in modo pubblico e trasparente la ricerca di un nuovo
direttore, si è pensato, ad un costo inferiore, di "affidarsi", tra virgolette, con questo
accordo di collaborazione ad un altro Museo ed è questo quello che è avvenuto.
Ovviamente, mi auguro che il bando, che credo venga pubblicato oggi, abbia un
"esito positivo", tra virgolette, e che si trovi il nuovo direttore, perché fare il bando
non vuol dire trovare il direttore, perché dobbiamo cercare una persona competente.
Se lo si troverà, ovviamente insieme a questo direttore si stabilirà se proseguire o
meno in quello che è il rapporto con il Museo di Lugano; mi sembra sufficientemente
chiaro.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'interpellanza è discussa.

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