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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Ottobre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 32
MOZIONE 2013-06466
(MOZIONE N. 64/2014) "LINEE D'INDIRIZZO PER IL GIOCO D'AZZARDO: PER UNA MAGGIORE TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO E AMBIENTALE, DELL'ORDINE PUBBLICO E DELLA SICUREZZA DEI CITTADINI, IN PARTICOLARE MINORI E SOGGETTI PI? DEBOLI" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI NOMIS ED ALTRI IN DATA 29 NOVEMBRE 2013.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame congiunto della proposta di mozione n. mecc. 201306466/002,
presentata dai Consiglieri Nomis, Grimaldi, Altamura, Alunno e Paolino in data 29
novembre 2013, avente per oggetto:

"Linee d'indirizzo per il gioco d'azzardo: per una maggiore tutela del patrimonio
storico e ambientale, dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini,
in particolare minori e soggetti più deboli".

e della proposta di ordine del giorno n. mecc. 201403364/002, presentata dal
Consigliere Cervetti in data 18 luglio 2014, avente per oggetto:

"Maggiori limitazioni al gioco d'azzardo".

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Nomis.

NOMIS Fosca
Il tema del gioco d'azzardo è stato ampiamente approfondito, però mi fa piacere dire
due parole per introdurre questa proposta di mozione, che è anche il frutto di un lavoro
in Commissione Legalità, in collaborazione anche con il Gruppo della Lega Nord, con
cui abbiamo lavorato su questo tema, e in collaborazione anche con le altre
Commissioni, perché ovviamente il tema della legalità è uno degli aspetti su cui
ragioniamo quando si parla di gioco d'azzardo.
Come diceva prima il Consigliere Cassiani, quando parliamo di gioco d'azzardo, nei
limiti e nei confini di cui si discuteva prima, ovviamente si parla di gioco d'azzardo
legale. C'è poi tutta una dimensione del gioco d'azzardo che è illegale, su cui non è
ovviamente compito nostro intervenire direttamente, ma è un tema importante, che
abbiamo affrontato, perché nonostante il gioco legale prenda degli spazi che prima
erano di quello illegale, continua a rimanere un problema importante.
Questa proposta di mozione l'avevamo preparata con il Consigliere Grimaldi, circa un
anno fa; nel frattempo sono successi una serie di avvenimenti che riguardano questo
tema, su cui voglio solo sottolineare l'aspetto della dimensione, che credo sia un
elemento rilevante.
Due anni fa il Comune ha votato un Regolamento e nel frattempo le dimensioni del
gioco sono aumentate considerevolmente di anno in anno. Nel 2013 si è infatti arrivati a
90 miliardi di Euro, mentre nel 2010 erano 61 miliardi di Euro, nel 2011 erano 79
miliardi di Euro e nel 2012 erano 87 miliardi di Euro. Questo vuol dire che la
progressione negli ultimi anni è stata molto più rilevante che negli anni precedenti.
Quindi anche per questo motivo credo sia necessaria un'attenzione particolare a questo
tema, anche sulla posizione pubblica presa dall'Amministrazione.
A fronte di questo fenomeno, la proposta di mozione chiede di intervenire utilizzando
tutti gli strumenti disponibili. Anche su questo, nel frattempo, sono cambiate diverse
cose, perché, come sappiamo, il Comune di Rivoli ha vinto un ricorso al TAR che
consente alle Amministrazioni comunali di intervenire sull'orario di apertura e sulla
distanza dai luoghi sensibili del gioco d'azzardo. Su questo abbiamo già sentito
l'Assessore Mangone in Commissione, che sta lavorando sul tema.
Riteniamo che sia importante creare uno spazio che al momento della redazione della
proposta di mozione non c'era; oggi c'è e ci fa piacere che l'Amministrazione decida di
occupare.
Un altro tema, sollevato in particolare dal Gruppo della Lega Nord, era quello di fare
attenzione anche al ruolo che può avere la Regione in termini normativi, perché il
Comune può intervenire su una parte delle videolottery e quindi la normativa può
intervenire su quello e oggi il fatto di ampliare a tutte le macchinette è possibile farlo
solo tramite una Legge regionale, che ci consente di agire in modo diverso.
Si aggiunge una richiesta di fare controlli e utilizzare tutti gli strumenti in mano alla
Polizia Municipale, per agevolare i controlli rispetto al gioco d'azzardo illegale, perché
su questo, invece, il Comune, attraverso la Polizia Municipale, può intervenire.
Su questo tema ci tengo a sottolineare che sicuramente vale la pena - cosa che abbiamo
già sollecitato - capire quale sia effettivamente l'impatto di queste iniziative nel medio e
lungo periodo, rispetto alla riduzione delle distanze e degli orari, per capire quale sia poi
la ricaduta nei numeri che registra effettivamente il SERT sulle persone che sono
dipendenti e anche, cosa ancora più difficile, capire quanto la crescita del gioco legale
riesca effettivamente a contrastare il gioco illegale.
Sono tutti elementi su cui è necessario un approfondimento, perché ad oggi non ci sono
dati e ricerche specifiche, anche perché il fenomeno è cresciuto tantissimo negli ultimi
anni.
L'ultimo spunto che ci tengo a sottolineare è forse una banalità, cioè il fatto che "il
banco vince sempre"; quindi, la crescita vertiginosa del numero delle persone che
giocano e quindi degli introiti da parte della Pubblica Amministrazione, credo che
debba essere guardato con particolare attenzione, affinché questi introiti non diventino
parte strutturale del Bilancio delle Pubbliche Amministrazioni. Dovrebbero essere un di
più, un'aggiunta, perché nel momento in cui diventano parte strutturale, vuol dire che
non ne possiamo più fare a meno. Quindi, l'obiettivo deve essere quello di contrastare il
gioco illegale e non quello di fare cassa per lo Stato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Non essendo un fariseo - chi vuol comprendere può comprendere - voterò e credo di
poter dire che voteremo convintamente entrambi i provvedimenti in oggetto, proprio
anche dando seguito all'invito che ci è stato fatto da parte del Sindaco dei questa Città,
non solo di fischiare i falli, o di evitare incongrue modifiche dei Regolamenti vigenti di
questa Città, ma anche proprio per svolgere delle azioni utili, che vadano nella direzione
di riuscire a restringere un fenomeno, quello della ludopatia, che sta assumendo delle
dimensioni sempre più impressionanti nel nostro Paese e anche in questa città.
Per questo motivo, giudico positivamente la parte del dispositivo delle due proposte che
sono state avanzate; in particolare, la prima, che vede il Consigliere Fosca Nomis come
prima firmataria, proprio in quanto cerca di rendere operativa una parte di quella che è
stata la discussione che ha preceduto quest'ultima.
Voglio ancora soffermarmi brevemente sulla seconda proposta di ordine del giorno, per
la quale voterò convintamente a favore, perché anche se in alcuni suoi punti, nella prima
parte del dispositivo, prende atto del fenomeno esistente e quindi cerca di restringerlo,
quindi, almeno apparentemente, ha delle caratteristiche un pochino meno coraggiose
della proposta di mozione che la precede, però trovo molto interessante l'ultimo punto
del dispositivo di questa proposta di ordine del giorno, laddove si dice testualmente e
chiaramente che si propone di vietare ogni forma di pubblicità, sia diretta che indiretta,
realizzata in qualsiasi forma, volta a favorire e a incentivare l'accesso al gioco
d'azzardo.
Ora, se - come io mi auguro - anche questa proposta di ordine del giorno verrà
approvata, mi sembra che a questo punto, al di là del voto precedente, non vi sarebbe
più alcuna ombra di dubbio sul fatto che questa Città non potrà più assumere alcuna
forma di sponsorizzazione, sia in forma diretta che indiretta, perché quando parliamo di
pubblicità evidentemente parliamo anche di sponsorizzazione, che provenga da società
che, seppur attraverso una concessione dello Stato e tutto ciò che ci è stato ricordato in
precedenza, promuovano il gioco d'azzardo.
Io, ovviamente, sono certo che errori come quello di cui abbiamo discusso in
precedenza non abbiano più a ripetersi, perché chiaramente, qualora dovessero ripetersi,
a quel punto, credo che questo Consiglio Comunale non potrebbe che procedere
diversamente da come si è proceduto con l'ultima votazione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Cervetti.

CERVETTI Barbara Ingrid
Ha ragione il nostro Sindaco quando dice che certe posizioni bisogna portarle oltre il
nostro Comune, fino al nostro Governo. È per questo che ho proposto un ordine del
giorno, proprio perché la mia speranza è che, votandolo, arrivi un messaggio della Città
di Torino al Governo, perché se tante Città facessero così, forse imporremmo anche una
riflessione al Governo per quello che riguarda il tema del gioco d'azzardo.
Io davvero non me la sento di ripetere quello che ho messo in premessa, che sono i dati
disarmanti che sono presentati proprio nel manifesto dei Sindaci per la legalità contro il
gioco d'azzardo, quindi c'è già un documento che unisce, che testimonia la volontà dei
Sindaci italiani di combattere il gioco d'azzardo, riconoscendolo un fenomeno grave e
lesivo della nostra società. Il documento esiste.
Ora, io non ripeto i dati disarmanti che si trovano su questo documento. Nel mio ordine
del giorno, il punto forse diverso un po' da tutti gli altri è la proposta, che ovviamente
va fatta al Governo, perché non è il Comune che decide, purtroppo, di modificare le slot
machine, ovvero che le slot machine possano essere vincolate all'inserimento o della
tessera sanitaria, o del codice fiscale, proprio per evitare almeno l'utilizzo delle slot
machine ai minorenni. Quindi per cercare di arginare il fenomeno della dipendenza dal
gioco d'azzardo presente nella nostra società.
L'unico che può compiere in questo senso un gesto innovativo è il Governo.
Negli altri punti chiedo l'estensione anche alla normativa nazionale, che si discosta da
quella che, invece, è la normativa che applichiamo nel Comune di Torino, del divieto
dell'apertura di nuove sale a una distanza minore di 200 metri dai luoghi sensibili; cosa
che noi abbiamo approvato nel nostro Regolamento, mentre il Governo ha altre
distanze. Quindi vorrei che il Governo si adeguasse alla normativa del Comune di
Torino.
Chiedo anche una limitazione degli orari di apertura. Chiedo leggi regionali in cui siano
esplicitati i compiti e gli impegni delle Regioni per la cura dei giocatori patologici. Dal
momento che abbiamo un manifesto dei Sindaci di tutta Italia, chiediamo anche alle
Regioni di creare un documento in cui si impegnano in una serie di atti per cercare di
recuperare i danni del gioco d'azzardo.
Chiedo di vietare ogni forma di pubblicità, sia diretta che indiretta, realizzata in
qualsiasi forma, volta a favorire e a incentivare l'accesso al gioco d'azzardo.
Votando questi due atti, che abbiamo proposto tutti noi Consiglieri, chiedo che si cerchi
davvero di inviare sul nostro territorio e a Roma un messaggio chiaro della Città di
Torino: noi vogliamo combattere il gioco d'azzardo e non accettiamo compromessi.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Ringrazio il Presidente della Commissione Legalità, il Consigliere Nomis, per aver
sintetizzato in un unico documento tutte le varie richieste. È chiaro che affrontare questa
discussione dopo la discussione di prima, mi ha portato a dover fare, per non essere
ipocrita con me stesso, un ragionamento molto logico. Per questo ho prodotto un
emendamento dove elimino la parte dell'impegnativa dei Regolamenti, in quanto
abbiamo capito che in questa Amministrazione i Regolamenti ci sono, si possono non
rispettare, perché è stato fatto. Lecito, o non lecito, questo non sta a me dirlo; secondo
me non si deve fare, perché se c'è un Regolamento va rispettato. Però, dato che prima
abbiamo avuto la prova tangibile che non servono, perché si può andare oltre, a questo
punto eliminiamoli anche dall'impegnativa della mozione.
Lo faccio perché voglio votare questo documento e non voglio sentirmi un ipocrita
quando poi questi Regolamenti non verranno rispettati.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Ovviamente voterò contro questo documento che non ha né capo né coda. Mi scusi chi
l'ha scritto. In questi giorni Pavia ha deciso di limitare le macchinette del gioco
d'azzardo a poche ore al giorno. Altre Città lo stanno facendo. Vedremo se questo
porterà una riduzione delle persone che hanno problemi con il gioco d'azzardo a livello
patologico. Io sono sicuro di no, perché ho assistito a tutta la discussione su questo tema
e mi sembra che sia una discussione che non faccia tesoro dell'esperienza delle
dipendenze.
Io non credo che le cose dette dal Consigliere Centillo, riferite ai miei colleghi del
SERT, siano vere; ma se sono vere, sono le stesse cose che dicevano sulle dipendenze
20/30 anni fa, quando io ci lavoravo, e hanno dovuto ricredersi.
La discussione di oggi mi ricorda quella che avreste fatto 40 anni fa sulla questione
delle droghe: vietiamo, blocchiamo il pusher, o che avreste fatto 80/100 anni fa sulla
questione dell'alcol. Cioè l'idea che togliendo la sostanza, chi ha la dipendenza, in
qualche modo, viene guarito, dimenticandosi - mi rivolgo al Consigliere Cervetti - di
dire che oltre agli 800.000 casi patologici, ai 2 milioni di casi a rischio, in Italia ci sono
20 milioni di giocatori d'azzardo, perché questo è il dato.
Io penso a quei 20 milioni, non penso soltanto agli altri. L'esperienza ci dice che
vietare, proibire, chiudere, fa sì che chi ha dipendenza, va a cercarsela la roba, va a
cercarsi l'alcol, va a cercarsi la macchinetta. E se a Rivoli chiude, va a Grugliasco, va a
Torino, va a Vercelli. Se la mettiamo a un chilometro di distanza dai luoghi sensibili, li
concentreremo ancor di più e diventeranno delle enormi sale da gioco, dove la gente
andrà, perché questo Paese i casinò li ha sempre avuti.
Ecco perché l'illusione che basti salvarsi la coscienza - "Noi siamo contro" -, ma questo
contro non corrisponde a un aiuto, corrisponde soltanto a un lavarsene le mani, dicendo:
"Io metto la regola dei 200 metri" e a Torino saranno 200 i posti possibili... "Metto la
regola degli orari, no al mattino e no alla sera" e in questo modo penso di aver risolto il
problema. Invece non ho assolutamente risolto il problema, anzi avrò ancora più
oscurato e limitato coloro che cadranno nella dipendenza. Perché la patologia da gioco
d'azzardo implica giocare tutti i giorni, con somme al di sopra delle proprie possibilità.
Questa è la definizione. Per fortuna riguarda una cifra molto inferiore a quella che viene
decantata in giro.
Anche l'idea che la crisi abbia aumentato il numero dei giocatori e delle dipendenze non
è vera. Chiedete ai SERT quanti sono i giocatori iscritti a livello nazionale. Sono
pochissimi. I SERT campano ancora adesso sulla droga e sull'eroina, che è una droga
antiquata che pochissimi usano, perché lì i tossicodipendenti sono rimasti tali. Poi
dissertano sulle nuove dipendenze e tante altre cose, ma in realtà l'80-90% dei loro
utenti, che porta la pagnotta al SERT, sono i tossicodipendenti, perché altrimenti non
avremmo nemmeno i SERT.
Approvate pure una proposta di mozione come questa, ma non porterà a nulla e tra sei
mesi ne presenterete un'altra in cui stabilirete una distanza di 500-800 metri. Basta
vedere cos'è successo negli altri Paesi e cosa succede da noi. In questo modo voi non
aiutate assolutamente chi ha problemi di dipendenza, semplicemente gli scavate
ulteriormente la fossa, illudendovi di fare qualche cosa.
Ecco perché rimarrò solo o rimarremo pochissimi, ma tra 20 anni avremo la
soddisfazione di dirvi: "Questo votavate allora".

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Io ritengo piuttosto importante il tema. Purtroppo, è anche un tema su cui è molto facile
- questo lo concedo al Consigliere Viale - fare tante parole e anche tanti atti, che poi
hanno un'incidenza molto limitata. Credo che questa sia forse la quinta, la sesta, la
settima mozione che questo Consiglio discute in questa tornata amministrativa sul tema
del gioco d'azzardo e purtroppo gli effetti concreti ancora latitano abbastanza.
Io, però, mi ricollego agli atti che abbiamo oggi sul tavolo, in particolare all'ordine del
giorno del Consigliere Cervetti, perché mi sono ricordato di una cosa che in questi tre
anni, in cui abbiamo approfondito l'argomento nella Commissione Legalità, che ha fatto
sicuramente un ottimo lavoro, anche molto istruttivo per me che ho partecipato, mi è
sembrata l'unica cosa che potrebbe veramente funzionare per riuscire a riportare sotto
controllo il gioco d'azzardo.
Senza entrare nel merito di chi lo vuole eliminare completamente, chi lo giudica
meraviglioso, eccetera, però almeno permettere ai Comuni di imporre un po' di
controllo sull'attività delle sale giochi.
Lo spiego per chi magari non ha approfondito l'argomento, non essendo in
Commissione. Esistono due tipi diversi di autorizzazioni, sulla base delle quali vengono
aperte le attività di gioco d'azzardo regolare: quelle comunali ex articolo 86 del TULPS,
che sono sostanzialmente le macchinette nei bar, eccetera, su cui i Comuni, come
ribadito da sentenze recenti, hanno la possibilità di inserire dei vincoli di distanza, di
orari, eccetera.
Poi ci sono le sale giochi, le sale scommesse, che hanno un giro d'affari più importante,
autorizzate, ex articolo 88 del TULPS, dalla Questura, sulla base di una concessione
nazionale, sulle quali i Comuni non hanno nessuna possibilità, neanche dopo queste
sentenze, di inserire vincoli di orari o cose del genere.
Nelle discussioni recenti è venuto fuori che c'è una possibilità che potrebbe permettere
ai Comuni di poter finalmente imporre dei vincoli anche in questo secondo tipo di sale,
cioè che la Regione faccia una legge che richieda, anche a queste attività, di avere anche
l'autorizzazione ex articolo 86 del TULPS, che è la strada che ha portato avanti la
Regione Liguria e, da quanto ci è stato detto nella seduta di Commissione, ha
funzionato, resistendo anche ai ricorso al TAR.
Per questo mi sono permesso di fare al volo un emendamento all'ordine del giorno del
Consigliere Cervetti, che in realtà già parla di fare leggi regionali, eccetera, con cui il
Consiglio Comunale chieda esplicitamente alla Regione Piemonte, che peraltro credo
sia stata già contattata dall'Assessore Mangone in merito alla discussione in atto, di fare
questa legge brevissima, volendo anche di due articoli, in base alla quale anche le
attività che hanno l'autorizzazione nazionale devono comunque ottenere anche
l'autorizzazione comunale per poter operare.
In questo modo, pare che il Comune finalmente potrà imporre dei vincoli di distanza, di
orari, eccetera, per evitare che le sale giochi aprano davanti alle scuole, alle parrocchie,
agli ospedali, sollevando le reazioni dei cittadini.
Quindi tra tante mozioni, questo potrebbe essere un atto che porta a qualche risultato
concreto. Quindi spero che l'emendamento e la proposta di ordine del giorno siano
approvati e che la Regione - su questo il Sindaco può anche prendersi l'impegno a
sollecitare l'Assessore - accolga la nostra richiesta, varando una Legge regionale nel più
breve tempo possibile.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Ovviamente condivido quanto ha detto il mio Collega. Vorrei solo porre una questione
all'Aula, che in parte ha già detto il Consigliere Ricca. Io voterò favorevolmente i due
atti. Però, votare degli atti in cui al punto a) si dice che chiediamo di modificare dei
Regolamenti e poi abbiamo alcuni Consiglieri che dicono che un Assessore fa bene a
fregarsene del Regolamento, oppure non esercitiamo la nostra forza quando questo
Regolamento viene di fatto violato, mi sembra quasi un po' un prendersi in giro.
Poi, ben venga. Voi probabilmente avete più fiducia di me nei vostri Assessori. Per me,
un Assessore che sbaglia una volta, ha sbagliato e non mi fido più.
Su questo vorrei rispondere anche al Sindaco, che ha posto la questione di metodo e non
di merito, ponendogli una domanda: cosa deve fare un Consigliere se in Aula arriva una
proposta di deliberazione, un gruppo di Consiglieri propone un emendamento per
inserire una linea politica, con la quale si dice che una sponsorizzazione non deve essere
introitata; l'emendamento passa a maggioranza e l'Assessore se ne infischia. Allora, è
veramente una questione di metodo, e non di merito, dire in Aula che non è giusto che
un Assessore se ne infischi?
Tra l'altro, stiamo parlando di una questione che è prettamente di competenza
comunale, perché siamo noi che possiamo decidere se un ente esterno del Comune deve
accettare o rifiutare delle sponsorizzazioni. Su questo decide il Consiglio Comunale.
Quindi io non penso che sia metodo, ma che sia merito, più di un ordine del giorno,
perché è materia nostra e noi possiamo decidere su quel tema. E se un Assessore non
recepisce un indirizzo del Consiglio Comunale, com'è successo, non è metodo, ma è
merito.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Consigliere Appendino, atteniamoci al tema, senza divagare.
La parola al Consigliere Muzzarelli.

MUZZARELLI Marco
Faccio un brevissimo intervento per richiamare un'audizione che abbiamo fatto in
Commissione Legalità, un po' di tempo fa, quando abbiamo audito i Monopoli di Stato,
i quali ci hanno detto che la loro modalità per contrastare il gioco d'azzardo illegale era
quella di aumentare i giocatori d'azzardo nella legalità.
Ovviamente, un obiettivo di questo tipo fa sì che qualunque azione che fanno i soggetti
che si occupano di gioco d'azzardo legale, sia quella di portare il maggior numero di
persone a giocare dalla loro parte.
È chiaro che questo atteggiamento crea una sorta di circolo vizioso, in cui buona parte
dei fenomeni, citati anche nel documento che mi appresto a votare favorevolmente, fa sì
che dobbiamo essere attenti (e qui richiamo anche alcune discussioni delle mozioni
precedenti), anche come Istituzioni, a non associare il gioco d'azzardo, attraverso delle
azioni anche istituzionali, a una di quelle azioni che tendenzialmente sono anche
favorite dalle Istituzioni stesse.
Il motivo per cui l'impegnativa di questa proposta di mozione, che mira a utilizzare tutti
gli strumenti disponibili per esercitare tutte le attività di contrasto al gioco d'azzardo,
secondo me è l'approccio corretto per evitare che un contrasto all'illegalità, in realtà,
porti a ulteriori problemi in altri ambiti.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Sono pervenuti due emendamenti; il primo a firma del Gruppo Lega Nord, alla proposta
di mozione presentata dal Consigliere Nomis ed altri; il secondo presentato dal
Consigliere Bertola, all'ordine del giorno presentato dal Consigliere Cervetti.
Non ci sono ulteriori interventi. Partiamo dagli emendamenti alla proposta di mozione.
Consiglieri, votiamo per primo l'emendamento che è arrivato per ultimo, per ordine del
Gruppo Lega Nord. Vi è stato trasmesso in questo momento. È l'emendamento che
chiede di eliminare nell'impegnativa il punto a). (INTERVENTO FUORI
MICROFONO).
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Siccome gli emendamenti, giustamente, fioccano, vorremmo che il Consigliere che ha
presentato l'emendamento, lo illustrasse minimamente, anche perché noi non ce
l'abbiamo in questo momento.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Mi fanno presente che è stato appena distribuito, Consigliere Liardo. La discussione era
congiunta.
Comunque, eccezionalmente...

LIARDO Enzo
No, io ho l'emendamento presentato dal Consigliere Bertola...

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per l'illustrazione dell'emendamento, al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Illustro l'emendamento ripetendo le stesse identiche parole di prima. Vista la
discussione dell'atto precedente, mi sentirei un ipocrita a votare un atto che indica,
come forma di contrasto, dei Regolamenti che poi la Giunta può decidere di non
rispettare.
Quindi, dato che voglio votare un atto e voglio essere nelle condizioni di potermi
guardare allo specchio quando magari succedono altre cose, perché succederanno, si è
creato il precedente, come è successo prima, eliminiamo "i Regolamenti", perché tanto
nella Città di Torino certi tipi di Regolamenti non vengono rispettati.

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