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LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo all'esame congiunto della proposta di mozione n. mecc. 201403902/002, presentata dai Consiglieri Cassiani, La Ganga e Viale in data 3 settembre 2014, avente per oggetto: "Sponsorizzazioni e articolo 28 Regolamento Contratti n. 357 del 24 settembre 2012". e della proposta di mozione n. mecc. 201404528/002, presentata dai Consiglieri Appendino, Bertola, Ricca, D'Amico, Tronzano e Carbonero in data 8 ottobre 2014, avente per oggetto: "Richiesta al Sindaco di revoca delle deleghe relative alla Cultura all'Assessore Maurizio Braccialarghe". LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Viale. VIALE Silvio Presidente, di solito la discussione unica è utile, ma, essendo due oggetti completamente differenti… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non è lo stesso oggetto… LEVI Marta (Vicepresidente) Consigliere Viale, la Conferenza dei Capigruppo si è espressa così. Si è deciso di fare un'unica discussione e, ovviamente, le votazioni saranno separate. VIALE Silvio (Inizio intervento fuori microfono)… che la Conferenza dei Capigruppo si sia espressa per non darmi la parola. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Posso? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Aspetto che il Presidente mi dia l'opportunità di proseguire. LEVI Marta (Vicepresidente) Se non le concedo la parola, lei se la prende lo stesso, per cui prosegua pure. VIALE Silvio No, sono disciplinato. Sono due proposte di mozione completamente differenti, perché la prima va a discutere nel merito di una questione, mentre la seconda è, di fatto, una mozione di sfiducia. Mi sembra abbastanza evidente. Dopodiché, senza andare contro l'autorevole Conferenza dei Capigruppo, chiedo se è possibile il voto dell'Aula su una discussione separata delle proposte di mozione. LEVI Marta (Vicepresidente) La discussione è unica, perché così è stato deciso dalla Conferenza dei Capigruppo che, come lei sa, Consigliere Viale, ha il compito istituzionale di organizzare i lavori del Consiglio. Pertanto, la discussione di queste prime due proposte di mozione è unica. La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Intervengo nel merito come primo firmatario; insieme a me, ha firmato la proposta di mozione anche il Consigliere La Ganga, ma devo dire che il merito della stessa è stato discusso e sostenuto nel passato anche da altri Colleghi, che ringrazio, in particolare dai Consiglieri Carretta e Viale. La vicenda è lunga e affonda le sue radici nel settembre 2012, quando la Sala Rossa ha votato l'articolo n. 28 del Regolamento Contratti n. 357 sulle sponsorizzazioni. Da lì iniziò tutto un iter di discussione e di dibattito, tra l'altro intervallato anche da una deliberazione di iniziativa consiliare, che, ovviamente, portata a quell'epoca all'attenzione del Consiglio, trovò un voto sfavorevole. Una successiva discussione e rimodulazione, anche alla luce di quanto avvenuto nel luglio scorso, ci ha portato a fare una valutazione rispetto ad un'impegnativa che modificava l'impianto di allora, che voleva tendenzialmente cassare la parte nella quale la Città non poteva accogliere sponsorizzazioni, introducendo una dicitura che, da un certo punto di vista, troverebbe una maggiore condivisione del Consiglio. Abbiamo avuto una proficua discussione in Commissione; ricordo anche gli interventi del Consigliere Marrone e del Consigliere Greco Lucchina, che ringrazio, perché il contributo è stato fattivo a tal punto che, introducendo questa nuova formulazione, non si vieta la possibilità di ottenere sponsorizzazioni, ma si devolve alla Giunta di valutare via via l'opportunità o meno di accogliere quella sponsorizzazione. Faccio un esempio. È evidente che alcune sponsorizzazioni sono inopportune per il tipo di manifestazione, abbiamo fatto anche degli esempi; trattandosi di eventi religiosi, è evidente che alcune sponsorizzazioni potrebbero essere, in qualche modo, turbative di quello spirito che caratterizza la manifestazione, però è evidente che la Giunta, nel suo complesso, può valutare evento per evento. Torno a un altro argomento, che discuterà poi il Consigliere Appendino. Nel merito, un festival giovanile come quello che si è svolto a Torino a luglio, ben si prestava ad una sponsorizzazione, che andava in quella direzione, fatta da Lottomatica: un gruppo importante a livello internazionale, che, già in numerose occasioni e in numerose città italiane, ha sponsorizzato eventi culturali. Parlo dell'Auditorium di Roma, l'Auditorium di Firenze, Parco della Musica di Roma, Bologna. Una serie di iniziative statutariamente previste da quella società, che, sostanzialmente, restituisce al pubblico, soprattutto nell'ambito della cultura, quello che, da un certo punto di vista, incassa e guadagna con la sua attività nel campo delle scommesse. Nella fattispecie, si tratta del gioco del Lotto, gioco storico, radicatissimo nel nostro Paese, che ha una tradizione, ovviamente, che non sto qui a spiegare. Ora, la differenza con il passato, che ci faceva portare questa mozione all'attenzione del Consiglio, riguarda tre nuovi aspetti. La Città in più di un'occasione, non solo nella vicenda Traffic-Lottomatica, ha accolto sponsorizzazioni; ne racconto un'altra, che è stata, in qualche modo, anche sollevata da alcuni Consiglieri: la Philip Morris, nota azienda che produce tabacco, oltre ad una serie di altri beni, sponsorizza e contribuisce in modo assolutamente significativo ad una serie di iniziative di housing sociale per la Città, quindi anche da questo punto di vista è importante. La Martini & Rossi, nota azienda produttrice di liquori, sponsorizza e ha fatto una serie di importanti interventi su monumenti della città con la Consulta. Quindi, non siamo di fronte al primo esempio, gli esempi sono ripetuti; se dovessimo mai vietare tutti questi interventi, avremo un impoverimento generale delle sponsorizzazioni. In un momento come questo, di particolare crisi economica e di particolari ristrettezze da parte dell'Amministrazione, rinunciare a centinaia di migliaia di Euro che arrivano da privati, che vogliono sponsorizzare eventi, non mi pare che ce lo possiamo permettere, sia nel merito ma anche nel metodo, perché, in realtà, parliamo di aziende assolutamente serie, previste dalla Legge, che hanno Statuti e controlli da parte dell'Amministrazione dei Monopoli di Stato. Quindi, si parla di attività nella piena legalità. È evidente che il discorso sulla ludopatia e quant'altro è importante e non mi voglio sottrarre, però gli strumenti che deve mettere in campo l'Amministrazione sono altri, non quello di rifiutare o vietare questo tipo di sponsorizzazione. Quindi, così come abbiamo accettato... LEVI Marta (Vicepresidente) La invito a concludere, Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Termino, dicendo che, così come abbiamo accettato sponsorizzazioni dalla Philip Morris e dalla Martini & Rossi, credo che l'Assessore e la Giunta abbiano fatto bene ad accettare la sponsorizzazione della Lottomatica. Per chiudere il cerchio, si tratterebbe di emendare una parte di quel Regolamento, attraverso una deliberazione di Giunta di modifica del Regolamento, attribuendo alla Giunta la facoltà di valutare le proposte di sponsorizzazione, decidendo caso per caso ed eliminando così il perentorio divieto previsto. Questo, in qualche modo, salverebbe la possibilità di ottenere le sponsorizzazioni valutandole a seconda del tipo di evento che andiamo a sponsorizzare. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Mi dispiace che il Sindaco non sia presente, perché citerò anche le Linee programmatiche del Sindaco. Io voglio fare un po' di cronistoria per quest'Aula. Maggio 2011: emendamento alle Linee programmatiche, proposto dal Movimento 5 Stelle in cui si chiede di intervenire per combattere la ludopatia. Sempre anno 2011: mozione per contrastare il gioco d'azzardo, approvata da quest'Aula a maggioranza. Anno 2012: emendamento alla deliberazione sui contratti, a cui faceva riferimento anche il Consigliere Cassiani, approvato da quest'Aula; sempre anno 2012, se non ricordo male: mozione della Lega Nord, ad oggetto: "La Città non sponsorizzi né incentivi il gioco d'azzardo". Anno 2013: deliberazione di Giunta, di cui dovrebbe rispondere il Sindaco Fassino, per aderire al Manifesto dei Sindaci per la legalità e il contrasto al gioco d'azzardo. Inoltre, il Consigliere Cassiani porta in Aula una deliberazione in cui chiede di eliminare quel famoso pezzo di Regolamento che vietava il gioco d'azzardo. Peccato che il Consiglio l'avesse bocciata. Quindi, a fronte di questo, Consigliere Cassiani, devo dire che apprezzo davvero la sua protervia, però le chiedo: non è ora di smettere? Non le bastano tutti questi atti? Probabilmente, no. Io ho citato tutti questi esempi, anche più generali, perché contrastare il gioco d'azzardo e la piaga sociale della ludopatia, dal mio punto di vista e spero anche della maggioranza di quest'Aula, significa anche dire chiaramente no alle sponsorizzazioni. Consigliere Cassiani, rispondo direttamente alle questioni che lei ha posto. Questo può comportare qualche introito in meno? Io dico di sì. LEVI Marta (Vicepresidente) Scusi, Consigliere Appendino. Consiglieri, non si riesce a sentire quello che dice il Consigliere Appendino; vi prego di prendere posto e di fare silenzio. APPENDINO Chiara Grazie, Presidente. Io sinceramente vado avanti, poi ognuno è responsabile di ciò che sente e di ciò che vota e risponderà alla città di ciò che fa, quindi io vado avanti anche solo per il verbale. L'emendamento, o meglio, questo Regolamento che abbiamo può comportare più fatica a trovare degli sponsor? Sì, ma io sono convinta che sia giusto così e, quindi, dico sì. Questo può significare dover rinunciare, magari, ad un evento musicale cittadino? Io dico di sì. E lo dico non solo per coerenza - e mi auguro che lo faccia anche la maggioranza - con quello che ho votato sino ad oggi, ma perché, dal mio punto di vista, un Ente Locale deve passare un messaggio chiaro sulla pericolosità del gioco e di dipendenza che questo causa. Consigliere Cassiani - ma mi rivolgo soprattutto al Partito Democratico -, come può la Città lanciare questo messaggio, se accanto al logo della Città di Torino, come è successo in questo caso, c'era un messaggio chiaro: "Con il gioco del Lotto la Città diventa più tua"? Lei pensa che in questo modo la Città con un logo del genere possa combattere la ludopatia? Non solo, sa perché dico no alla sua mozione, la respingo in toto e spero che lo faccia quest'Aula? Perché un Ente Locale deve lavorare sulla prevenzione, ma come fa a fare prevenzione, a non essere in contrasto con l'Ente stesso, se ne promuove la diffusione? Non solo, sa perché dico no e spero che quest'Aula dica no? Perché un Ente Locale ha il dovere di tutelare i più deboli e, dal mio punto di vista, i ludopatici sono i più deboli. Aggiungo anche un altro punto di riflessione, che spero l'Aula accolga, sul perché la vostra mozione non ha senso. Sa perché non ha senso? Perché quello che voi dite e quello che voi mettete, di fatto, l'Assessore lo poteva già fare. Se l'Assessore, come fanno anche altri Assessori, avesse voluto quantomeno rispettare nella forma il Consiglio Comunale, poteva portare una deliberazione e chiedere una deroga al Regolamento del Consiglio Comunale. Invece non l'ha fatto, ma poteva tranquillamente farlo. Quindi, la vostra mozione non ha alcun senso. Chiedo, inoltre, al Consiglio: perché noi dovremmo rinunciare ad un paletto che abbiamo messo, che è in perfetta sintonia con quelle che sono le linee politiche di questo Consiglio Comunale? Perché dovremmo toglierci questo paletto che ci ha protetto in parte sino ad oggi? Estremizzo anche il suo concetto, Consigliere Cassiani, e le chiedo: perché toglie solo la parte sul gioco d'azzardo? Allora, per essere coerente, dovrebbe eliminare tutto, dovrebbe eliminare i superalcolici, il tabacco, il materiale pornografico. Considera più degni di protezione i ludopatici? O questi rispetto agli altri? La vostra mozione, anche per questo motivo, non ha senso. Secondo me, Consigliere Cassiani, lei ha citato solo il caso del gioco d'azzardo perché, in realtà, questo è chiaramente un lodo Braccialarghe. Quindi, rivolgendomi anche ai Consiglieri che, in questo periodo, hanno fatto quello che dicevamo noi come Consiglio, io dico di non votare questa mozione, anzi, dovete votare la sfiducia all'Assessore Braccialarghe, perché non è accettabile che un Assessore, nonostante avesse la possibilità di chiedere una deroga al Consiglio Comunale, non abbia rispettato la volontà del Consiglio. Non solo, è stato chiamato a rispondere in quest'Aula e ha dato delle giustificazioni ridicole. Mi rivolgo di nuovo ai Consiglieri di maggioranza e concludo. Noi non possiamo in alcun modo passare sopra questo fatto. Sapete perché? Perché un cittadino che infrange un Regolamento, non se la cava con delle semplici giustificazioni (che, peraltro, non ci sono state); un cittadino che infrange un Regolamento non se la cava così, quindi anche un Assessore deve pagare politicamente per l'errore che è stato fatto. LEVI Marta (Vicepresidente) Consiglieri, vi chiedo la cortesia di provare a fare meno rumore. Ricordo i tempi di intervento, che sono: 5 minuti per i presentatori, 5 minuti un Consigliere per Gruppo, gli altri Consiglieri 3 minuti. La parola al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Guarderò l'orologio in modo da evitare di andare oltre i tre minuti. Dato che sento, nel brusio dell'Aula, termini come "bacchettone" oppure "Savonarola", io a casa ho in quattro volumi la storia della vita di Savonarola, quindi, ispirandomi, in questo mio intervento troverò sicuramente modo di poter collegarmi in qualche modo ad una figura storicamente così significativa ed importante. Però, al di là delle battute, io credo che un'Istituzione pubblica, che è un'Amministrazione, come è la Città di Torino, debba prescindere nel proprio ruolo istituzionale anche in taluni casi - e quello che oggi è in discussione è uno di questi - dall'affannosa ricerca ad ogni costo di risorse finanziarie ed economiche. Credo che il Consiglio Comunale, seppur a maggioranza e in modo trasversale - come credo sia anche corretto su fatti come questi, che vanno anche a toccare le coscienze e le opinioni che sono soggettive, ancor prima che collettive, di Gruppo, o di partito -, abbia fatto bene a votare un Regolamento che escluda certe forme di sponsorizzazione, quali quelle che provengono dal gioco d'azzardo. Infatti, mi sembra alquanto azzardato - mi scuso per il gioco di parole - separare e distinguere un tema e un fenomeno grave e in costante crescita, come la ludopatia, dal ricevere le risorse provenienti da alcune società, la cui serietà, sicuramente, non viene messa in discussione rispetto al ruolo professionale con il quale esercitano la propria mission. È evidente che una società che organizza il gioco d'azzardo cerca di massimizzare le proprie risorse; è evidente che questa stessa società, poi, in qualche modo, si adegua a quella che è la normativa nazionale, che quindi, nel caso specifico, prevede che una parte di queste risorse vadano devolute ad iniziative anche di tipo culturale e quindi è evidente che va a ricercare quelle situazioni che possano soddisfare e consentire l'adeguamento alla norma. Questo, però, non significa l'obbligo, da parte di qualsivoglia Istituzione, di essere parte di questo ruolo e di questo gioco, se pur definito in forma normativa. Quindi, io credo che la Città di Torino abbia fatto bene ad assumere un ruolo che, forse, altri Enti Locali al momento non hanno ritenuto di assumere o, al contrario, hanno ritenuto di legittimare e di consentire questo tipo di sponsorizzazione. Quindi, credo che la Città di Torino abbia fatto bene ad essere, in qualche modo, protagonista in quella direzione. Quindi, visto che ormai i tre minuti stanno per terminare, o sono già trascorsi, io dichiaro - credo che lo stesso farà poi il Consigliere Curto - il voto nettamente contrario a questa proposta di mozione che vede come primo firmatario il Consigliere Luca Cassiani. Credo di essermi espresso con totale pacatezza, sia nel contenuto che nella forma; poi, chiaramente, la limitatezza dei minuti forse non ha consentito di poter articolare in modo così compiuto il ragionamento, che però sta al fondo di questo tipo di necessità. Nel concludere veramente, voglio solo ricordare ai Consiglieri che erano presenti - ed eravamo abbastanza numerosi, perché tutti avevamo colto l'opportunità e l'importanza della riunione della Commissione sulla sicurezza - ciò che è stato detto in quella occasione dalla Guardia di Finanza. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Greco Lucchina. GRECO LUCCHINA Paolo Ho ascoltato tutti attentamente e credo che, nella fase di analisi, il Consigliere Trombotto abbia ragione. Al di là della contrarietà o meno a questa proposta di mozione e alla discussione in congiunta con la mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore Braccialarghe, credo che i Consiglieri Cassiani e La Ganga abbiano fatto una cosa precisa, che è quella di ritornare in Consiglio in seguito a quello che è stato un accadimento, che violava un Regolamento Comunale. Cioè, la sponsorizzazione famosa e quindi il contratto sottoscritto attraverso la Fondazione per la Cultura per l'evento musicale Traffic. Questo, ovviamente, in violazione a quello che è un Regolamento che avevamo approvato. Credo che i Consiglieri Cassiani La Ganga dicano una cosa molto semplice: riportiamo la palla in Consiglio, vediamo se acquisiamo quella che è una possibilità, cioè di far valutare a questa Giunta se c'è, valutando caso per caso, la possibilità che una di queste, tra virgolette, "aziende", che in qualche modo fanno riferimento al gioco d'azzardo, eccetera, possano o meno sponsorizzare un evento della Città. Personalmente, questo non mi trova favorevole. Però, penso che, da un punto di vista dell'azione in Consiglio Comunale, i Consiglieri Cassiani e La Ganga ci stiano chiedendo di valutare delle due l'una. Quindi, ritengo che la polemica possa essere affrontata ovviamente nel merito rispetto all'oggetto, ma la polemica è sterile rispetto a quella che è la presentazione della mozione stessa. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere La Ganga. LA GANGA Giuseppe Io non ero in Consiglio quando fu votato il Regolamento, quindi vi risparmio le mie irrilevanti opinioni rispetto a quella materia. Io parlo in nome di Aristotele e della sua logica. I casi sono due: o il Regolamento vige, è realistico, serio e applicabile e allora la Giunta va sanzionata per non averlo rispettato, ovvero - come ritengo io - il Regolamento, pur essendo animato da ottime intenzioni, è eccessivo, forse troppo rigido, non tiene conto della complessità della situazione, e allora va corretto per renderlo gestibile. La cosa più probabile è che questo Consiglio respingerà questa prima proposta e respingerà, ovviamente, la censura all'Assessore. Credo che, a questo punto, potremmo proporre ripetizioni di logica formale, perché, effettivamente, resta una situazione totalmente contraddittoria. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Apprezzo il lavoro dell'Assessore, il quale, con gli zero Euro che gli vengono messi a disposizione dal Bilancio della nostra Città, riesce costantemente a portare avanti quella che è un'attività culturale della nostra città molto complessa. Apprezzo anche l'intelligenza che ha dimostrato in questi tre anni e mezzo di Consiglio, nei quali ha portato avanti la sua attività, ed è per questo che mi rammarico di quello che è stato uno scivolone, perché, esattamente come dicevano i Colleghi prima e come è stato fatto dai suoi Colleghi in altre situazioni, una deroga sarebbe stata possibile, o comunque se ne sarebbe potuto discutere. Io sono sicuro che l'attività culturale di questa città non abbia l'autosufficienza per poter lavorare in totale autonomia e per mettersi nelle condizioni di fare quello che si vorrebbe fare. Però, è importante rispettare quelli che oggi sono i Regolamenti che quest'Aula si dà, e il Regolamento che ci siamo dati due anni fa parla chiarissimo: ci sono dei vincoli e quei vincoli vanno rispettati. Nel momento in cui uno non li volesse rispettare, porta la questione in Aula e sarà il Consiglio Comunale a decidere se è prioritario o meno fare quel tipo di intervento, perché questo Consiglio Comunale potrebbe anche decidere che quel tipo di manifestazione culturale non è necessaria alla città e che quei soldi da parte di Lottomatica non li vuole. Però, sarà il Consiglio Comunale a deciderlo, non dev'essere una decisione d'imperio della Giunta che lo fa punto e basta. Quindi, Assessore, io oggi le chiedo di fare pubblicamente ammenda di quello che è stato un errore, di dire che ha infranto un Regolamento del Consiglio Comunale, che la prossima volta ci metterà nella condizione di poter valutare se sia opportuno o meno accettare una sponsorizzazione che va fuori da quello che è il tracciato che quest'Aula le ha dato, in termini di sponsorizzazioni, e di mettersi più nella condizione di far capitare questi tipi di incidenti. Ripeto, apprezzo il suo lavoro ed è per questo che vorrei non si dovesse più discutere di questo tipo di episodi. Quindi, per quanto mi riguarda, basta che lei, semplicemente, si alzi in piedi e dica che ha fatto un errore, e a quel punto si potrà riaffrontare in maniera totalmente diversa questa discussione. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Io non riesco mai ad accalorarmi eccessivamente su questo tema, ma cerco di mantenere solo delle osservazioni che siano di mero pragmatismo. Sono sempre convinto che la lotta alle dipendenze vada fatta su un piano adeguato, che è quello culturale, ma, soprattutto, penale e amministrativo, inteso come restrizioni all'operatività di chi può stimolare determinate dipendenze. Rimanendo fermo sugli esempi che abbiamo già avuto, più che il concerto Traffic - per il quale, effettivamente, non riesco ad appassionarmi e se anche la Lottomatica decidesse di investire diversamente, penso che me ne farei una ragione -, l'esempio che per me, invece, costituisce sempre un po' un promemoria fisso è il finanziamento della Fondazione Philip Morris (che sono sigarette, quindi, se le vuoi fumare, fanno male, se non le vuoi fumare, non fanno male - ricordo questa banalità, perché, altrimenti, ogni tanto rischiamo di dimenticarcelo -) che ha consentito la ristrutturazione di immobili comunali, che, adesso, con gestione Caritas, servono a venire incontro ad una gravissima emergenza abitativa, che la Città con i suoi strumenti non sta riuscendo a fronteggiare. Posto che parliamo di soggetti che sono lontanissimi dal mio vissuto politico, non si può però fingere di non vedere un risultato apprezzabile. Io mi limito a dire che gli alcolici continueranno a comprare pubblicità privata e ad essere venduti, le sigarette idem e anche le macchinette. Vorrei ricordare che proprio ai gestori delle macchinette sono stati risparmiati - questa sì è una vergogna - miliardi di tassazione con un accordo con il Governo, che, sostanzialmente, gli ha fatto una sorta di patto esentasse che ha ridotto, mi sembra, a mezzo miliardo scarso quanto poi pattuito e che, tra l'altro, da quello che so, manco hanno cominciato a versare. Nei confronti di tutto ciò, un'Amministrazione Comunale che dica: "Mentre ci fregate per colpa di una classe politica appiattita a livello nazionale, noi non vi prendiamo i soldi neanche a livello comunale, intanto però vi consentiamo di fare quello che vi pare a livello di operatività", sinceramente, mi sembra qualcosa di irrazionale. Non riesco ad accalorarmi né sul fronte antiproibizionista (cultura che non mi appartiene) né sul fronte bacchettone (che, forse, mi appartiene ancora meno). Ci vedo semplicemente una questione di mera praticità; in più, a maggior ragione, se si dà una responsabilizzazione della Giunta sulla scelta da caso a caso. Concludendo, voglio sottolineare questo passaggio, perché, in realtà, il punto è proprio questo. Noi abbiamo avuto altre occasioni per polemizzare sulla leggerezza con la quale sono stati concessi i patrocini. Io sono dell'idea che inserire nei Regolamenti una chiara ed espressa responsabilizzazione della Giunta rispetto alle scelte che fa, consenta non il via libera totale e assoluto, ma, al contrario, dia gli strumenti a noi di poter dire "okay" quando magari c'è qualcosa di sensato. Sul caso Philip Morris, vorrei ricordare che è la Legge nazionale ad impedire la sponsorizzazione dell'articolo sigaretta, per cui non è che ci troveremo le pubblicità delle sigarette nelle residenze per i senzatetto. Però, mi sembrerebbe una follia che si rinunciasse ad una possibilità simile - si parlava, mi sembra, di centinaia di migliaia di Euro - solo perché c'è un Regolamento che cristallizza questo divieto. L'esortazione che fa il Consigliere Appendino sul fatto di allargare rispetto al gioco d'azzardo - provocatoria, chiaramente - mi trova perfettamente d'accordo. Vi spiego perché: per il semplice motivo che - l'avevo già denunciato in sede dello scorso dibattito, e lì sì mi ero accalorato - il fatto che si mettano la filosofia, addirittura il Sindacato e la cultura in mezzo al fumo e al gioco d'azzardo, mi sembra veramente una degradazione anche in termini culturali di ambiti che, invece, io ritenevo nobili - non so se li possiamo ancora ritenere tali -, cioè il fatto che la filosofia sia qualcosa di positivo e che invece mettiamo una sorta di divieto. Io non riesco a capirne veramente le ragioni; non ce la faccio. Poi, magari, non so se avete paura che Socrate o Platone decidano di comprare degli spazi sui mezzi GTT. Al di là delle battute, l'idea che si individuino delle categorie che vengono viste con sospetto e pericolo a prescindere, a me sembra espressione di una cultura della paura che un'Amministrazione che si tiene in mano la possibilità di scegliere non deve avere, perché, quando si sceglie, ci si prende la responsabilità di assumere una decisione, che può andare in senso di autorizzazione o di diniego. Mi sembra che questa maggioranza se ne assuma quotidianamente anche di gravose. Queste, sinceramente, non credo che ci siano motivi per negargliele. Se passerà mai questa proposta di mozione, io sarò contento di avere uno strumento in più per criticare la Giunta, qualora decida per esempio di accettare una sponsorizzazione eticamente davvero sconveniente e discutibile. Però, almeno, sarà una valutazione, perché altrimenti arriviamo al paradosso per cui, se la sponsorizzazione arriva dalla Bacardi - e vi informo che questa mattina ho sentito alla radio che anche il Movement Festival ha la Bacardi tra i finanziatori - dovremmo tornare in quel gioco ridicolo, che già abbiamo visto in Aula, di chiederci se la Bacardi esattamente fa dei drink e a quale gradazione alcolica. È una cosa ridicola; non so se ci rendiamo conto, perché io credo che neanche i pellegrini del Mayflower stessero a misurare la gradazione alcolica per decidere se qualcosa fosse peccaminoso o no. Per cui, sinceramente - posto che non l'ho sottoscritta, ma penso che la voterò -, io mi limito quantomeno a prendere in considerazione questo atto di indirizzo che, secondo me, è semplicemente razionale. Non mi sembra, a differenza di altre occasioni, una crociata in difesa del gioco d'azzardo o di altro, ma mi sembra solo uno strumento che consente di scegliere e di assumersi la responsabilità di scegliere. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Carretta. CARRETTA Domenico Intervengo solo per un minuto. Quando abbiamo fatto la nostra, tra virgolette, "battaglia" sulla deliberazione con i Consiglieri Viale e Cassiani, c'erano altre motivazioni che ci avevano spinto a portare avanti le nostre ragioni. Innanzitutto, una cultura antireazionaria. Oggi non avrei voluto intervenire, ma poi ho sentito dei toni che, veramente, mi hanno portato ad intervenire. Volevo solo fare una domanda a tutti i Consiglieri, dopodiché la proposta di mozione è una cosa, la deliberazione è un'altra. Dovessero arrivare la Kraft o la Danone, noi potremmo accettare la sponsorizzazione di queste due multinazionali? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, perché la Kraft e la Danone fanno parte della Philip Morris. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Credo che la domanda che poneva poc'anzi il Consigliere Carretta sia un interrogativo reale, perché ci troviamo davanti ad un mondo sempre più complesso dove i marchi e i brand hanno una funzione precisa, cioè quella di rafforzare i comportamenti tesi a vendere prodotti. Quindi, non è indifferente quali sono gli asset societari, cioè se la Kraft e la Danone stanno o non stanno dentro la Philip Morris e, soprattutto, il fatto che la Philip Morris - non lo sapevo, me l'ha spiegato il Consigliere Marrone - ha investito alcune risorse sulle politiche sociali di questa Città in un social housing. Io credo che, davanti a questa complessità, si debba valutare un po' la cifra politica. Io sono d'accordo con chi dice che il modo corretto in questo momento di contrastare la ludopatia non è tanto quello di fare un Regolamento sulle sponsorizzazioni; i provvedimenti che, a livello nazionale, ma anche a livello locale, dovremmo mettere in campo dovrebbero essere altri. Faccio un esempio, altrimenti sì che rischiamo un'accusa di bacchettonismo. Abbiamo fatto un'ordinanza sindacale per limitare l'orario dei locali in alcune aree della città; siamo quasi a tre mesi da una pronuncia molto significativa del Consiglio di Stato e ancora non abbiamo fatto in questa Città un'ordinanza sindacale per limitare gli orari e le disponibilità di alcune sale gioco con le slot machine, in cui si può giocare tutta la giornata. Mi riferisco a quelle slot di carattere minore, quelle da bar, dove - per capirci -, se abbiamo l'occhio un po' lungo, nelle nostre periferie, chiunque di noi avrà visto giocare i ragazzi con meno di 18 anni spesso la mattina. Allora, la domanda è: perché la nostra Amministrazione non ha ancora intrapreso questa scelta? Avremmo potuto, per esempio, visto che governiamo da alcuni mesi la Regione, copiare la Legge Regionale della Liguria fatta di tre righe, con cui si subordina l'apertura delle sale giochi e delle slotterie al permesso anche comunale. Se ne parla, lo ha fatto - se non sbaglio - il Consigliere Conticelli, ma ancora non ci siamo. Invece, oggi ci dividiamo e discutiamo del nostro Regolamento sulle sponsorizzazioni e, forse, ci dividiamo anche sul fatto che questo Regolamento non è adeguato e, quindi, alcuni definiscono ipocriti altri e altri definiscono i primi piegati ad alcune logiche. Mi appassiona poco questa parte della discussione, premesso che, come feci quando votammo quel Regolamento, io voterò contrariamente alla proposta dei Consiglieri Cassiani e La Ganga, perché penso che in questo momento sia uno degli strumenti. Detto questo, credo che il vero interrogativo sia quello posto dal Consigliere La Ganga. Davanti alle cose dette in quest'Aula, davanti all'assenza di quell'azione amministrativa, credo che non si possa non giudicare il gioco per quello che è oggi, anche il gioco d'azzardo. C'è una correlazione fra l'aumento della povertà e la difficoltà sociale in questo Paese e, dall'altra parte, l'aumento del gioco. C'è qualcuno che ha parlato di tassa sulla povertà, qualcun altro ha parlato di tassa sulla speranza. Io credo che in verità si debba parlare di un prelievo, perché la tassa è una cosa obbligatoria, mentre il prelievo è la scelta scientifica da parte di chi permette alcune attività sulla disperazione. E lì sta la scelta politica. Davanti a questa scelta politica, credo che l'indicazione data dalla Giunta, accettando la sponsorizzazione per la manifestazione Traffic, in mancanza dell'altra azione, quella di cui parlavo prima, rappresenti un errore: credo che non si possa contraddire Aristotele. Quel Regolamento era chiaro, cristallino. Penso d'altra parte che un organismo di governo non possa continuare sistematicamente a ignorare gli atti di indirizzo dell'Aula. Ci sarebbe un lungo elenco da questo punto di vista. Per questa ragione, in mancanza di un indirizzo politico, perché la nostra maggioranza arriva un pochino disordinata a questa discussione, il Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà non potrà che votare contro la proposta presentata dai Consiglieri Cassiani e La Ganga, e - rispettando la logica di Aristotele - quantomeno astenersi, in segno di cartellino giallo, nei confronti della proposta di mozione di sfiducia presentata dai Consiglieri del Movimento 5 Stelle. PORCINO Giovanni (Presidente) Ho ancora iscritti nell'ordine i Consiglieri Araldi, Paolino, Centillo, Magliano e Levi. La parola al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea Secondo le mie convinzioni non riesco a trovare un motivo per non votare a favore della proposta di mozione, di cui il primo firmatario è il mio Collega Cassiani. Il tema è strettamente politico e la proposta di mozione è politica, in quanto apre la possibilità per la Giunta di assumersi precise responsabilità nella scelta di quali devono essere gli sponsor, in quali occasioni, secondo quali modalità, anche perché è difficile pensare ad un Regolamento che riesca a tenere insieme e a prevedere ogni ipotesi. Per quanto mi riguarda, il tema non è quello evocato delle risorse economiche, perché mi sembra "macchiettistico" voler disegnare questa Amministrazione alla ricerca a qualunque costo di entrate. Il tema è ben diverso, è quello di rispettare lo spirito della Legge nazionale, che - all'interno di determinate regole - ritiene accettabile, ritiene legale il gioco d'azzardo, il consumo di superalcolici. Ovviamente, all'interno delle norme vigenti, in un preciso quadro normativo. Io non voglio pensare che il Parlamento abbia approvato una norma non etica e che invece questo Consiglio Comunale ritenga di poter essere "l'equalizer" etico, cioè che ristabilisce l'equilibrio etico della nostra comunità nazionale, attraverso delle scelte surrettizie. Parimenti (qui sono assolutamente d'accordo con i Colleghi che mi hanno preceduto), la nostra Amministrazione deve porre la massima attenzione, attraverso provvedimenti concreti, per essere vicina ai cittadini che, magari vittime di se stessi, a volte, sono vittime dell'abuso del tabacco, dell'alcol e del gioco. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Centillo. CENTILLO Maria Lucia In questo dibattito ricorrente, anche un po' surreale... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Vediamo se posso parlare. PORCINO Giovanni (Presidente) Chiedo scusa, Consiglieri. CENTILLO Maria Lucia In questo dibattito un po' surreale, io voglio riportare quanto poche settimane fa, un paio di settimane fa è stato discusso in sede di IV Commissione, presenti i responsabili dei SERT. Alla domanda: "Cosa ne pensate rispetto a questo tipo di posizione - che, come abbiamo visto, è anche una posizione molto trasversale agli schieramenti - e quanto può essere efficace contro la sponsorizzazione?", ci è stato proprio detto che è comunque importante che, in termini culturali, la Città prenda posizione. Quando c'è il patrocinio, c'è un'immagine della Città che, in qualche modo, legittima un certo tipo di scelta. Ora, noi sappiamo che, in un sistema economico-finanziario così complesso - non voglio ripetere cosa diceva il Consigliere Curto -, noi siamo in una situazione di globalizzazione, dove le multinazionali rivestono molteplici funzioni, spesso anche contraddittorie tra di loro; riflettere su un modello di sviluppo, secondo me, è importante, ed è importante anche rispetto a queste dipendenze che crescono continuamente e che non possono vedere le Istituzioni spettatrici non critiche di una situazione, né tantomeno le Istituzioni possono con una mano dare e con l'altra togliere. Siccome le ludopatie e le dipendenze stanno veramente mettendo in ginocchio famiglie intere, colpiscono soprattutto i più deboli, soprattutto i più fragili e aumentano con la crisi, perché c'è l'idea che, tentando il colpo con il gratta e vinci, con il gioco del Lotto o con altre scommesse, si possa risolvere il problema della crisi. Non c'è neanche la chiarezza di dire qual è la percentuale vera di possibilità di vincita. Io credo e confermo la mia posizione, che è quella che sta dalla parte di chi lavora su questi problemi, che chiede di non procedere in questa direzione, quindi di mantenere molto alto il profilo di un'Istituzione che dice fermamente no, anche attraverso forme che, in qualche modo, ci potrebbero tornare comode, come le sponsorizzazioni, perché la sponsorizzazione è una pubblicità, la pubblicità è un messaggio ingannevole che, in questo caso, ti porta a credere che puoi avere fortuna. Io credo che si debba procedere, tra Istituzioni, tutte nella direzione di combattere questa patologia, lasciando certamente non al proibizionismo, ma alla crescita culturale, alla consapevolezza e alla possibilità di fare quello che si ritiene, quindi penso si debbano proteggere le categorie più esposte, quelle più fragili e penso che si debbano fare degli altri atti che vadano nella direzione di estendere alle partecipate della Città il divieto di sponsorizzazione e l'applicazione di questi Regolamenti. E, in ultimo, penso che i finanziamenti economici, che da queste grandi società partono in una forma di risarcimento - usiamo questo termine - nei confronti della società, debbano invece andare in un unico fondo che, a livello nazionale, viene utilizzato e devoluto per combattere i problemi che questi fenomeni generano. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Su questo tema mi pare, però, che il vero nodo da affrontare non sia soltanto nel merito politico, perché di fatto il merito politico lo abbiamo affrontato trattando questo Regolamento e votando questo Regolamento. Quello che accade oggi, e quello è forse uno degli aspetti più preoccupanti... Però, Presidente, io le chiedo di... PORCINO Giovanni (Presidente) Chiedo scusa, Consigliere. Chiedo ai Consiglieri di fare silenzio. Grazie. Prego, Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio C'è un dato evidente: emerge ancora di più come le strutture, le Fondazioni e tutto quello che noi creiamo da questa Città per gestire in modo privatistico alcuni problemi, o rispondono ai Regolamenti del Consiglio o non rispondono. Io, a differenza di alcuni Consiglieri, non entrerei nel merito del tema, perché, se veramente fino in fondo il tema è il fatto di poter ricevere sponsorizzazioni da soggetti che si occupano di beni che possono nuocere alla salute delle persone - e parliamo di gioco d'azzardo, alcol e droghe -, forse in questo momento mi farei più la domanda su come parte delle risorse che la Città incamera possa essere destinata alla prevenzione. Faccio un esempio banalissimo. Nella proposta di deliberazione si parla di 75.000,00 Euro; se questo Consiglio avesse il coraggio di dire: "Il 15%-20% delle risorse che incassiamo andranno in prevenzione"... Presidente, è veramente impossibile. PORCINO Giovanni (Presidente) Chiedo scusa, Consigliere. Chiedo ai Consiglieri, se è possibile, di rimanere in silenzio e, se non sono interessati, di allontanarsi dall'Aula. Prego, prosegua Consigliere. MAGLIANO Silvio Come mi faceva notare il Consigliere Tronzano, non sto dicendo cose storiche, però l'idea di dire che su 75.000,00 Euro, una parte di queste per Regolamento debba andare in prevenzione, forse questo rappresenterebbe un atteggiamento meno bigotto, meno assolutista e meno ideologico nell'affrontare questo problema. Il tema però è un altro, amici Consiglieri, visto che del Consiglio facciamo parte: di come i Regolamenti di quest'Aula vengano rispettati o meno dall'Organo di governo. Può essere qualsiasi oggetto, perché a me l'unica cosa che preoccupa, da Consigliere e da Vicepresidente di quest'Aula, è che noi qui facciamo un Regolamento, si istituisce un soggetto terzo rispetto all'Amministrazione, ma è emanazione dell'Amministrazione, e quel soggetto può non rispettare il Regolamento. È solo questo l'oggetto, perché sul tema, secondo me, si può discutere politicamente se abbia un senso la Philip Morris per l'emergenza abitativa, la Sisal per un'operazione di questo tipo, e a mio giudizio, in un momento come questo, si può, visto che uno dei temi è quello fino in fondo... (BRUSIO IN AULA). PORCINO Giovanni (Presidente) Consiglieri, è l'ultimo richiamo. Consentiamo al Consigliere Magliano di completare l'intervento. MAGLIANO Silvio Il tema è di rapporto tra il Consiglio, la Giunta e le realtà o le Istituzioni che la Giunta crea nella sua attività, e lo fa, e io spesso ho detto che secondo me aveva senso creare soggetti che utilizzassero il diritto privato e non il diritto pubblico per poter fare una serie di operazioni. Ma il dato vero è questo: primo, il rapporto tra Consiglio e Giunta e soggetti di cui partecipa la Città, se i nostri Regolamenti valgono anche lì; secondo - invece questo sì -, se noi abbiamo veramente a cuore il tema della prevenzione, quando arrivano delle risorse, una parte di esse destiniamole alla prevenzione rispetto a quelle patologie. Però il mio intervento voleva essere - e ho concluso con fatica, Presidente - solo per dire che, al di là del merito, forse tecnicamente dobbiamo capire quanto i nostri Regolamenti possano impattare sulle strutture nate in seno al Consiglio Comunale o per idea della Giunta e che prendono vita, e quanto loro dovranno sottostare alla nostra attività, perché è la stessa identica normativa - e guardo il Consigliere Curto - sulla quale noi tutte le volte ci imbattiamo sul tema dell'accesso agli atti e sui servizi pubblici. Cioè, quanto quest'Aula conta ancora dalla riforma degli Enti Locali in poi? Perché non vorrei che qui noi ci accapigliamo su temi importanti come la prevenzione, su temi importanti come l'utilizzo o meno di risorse che arrivano da aziende che si occupano di un certo tipo di business, e poi tanto c'è un superamento, a destra o a sinistra, sopra o sotto, per un altro tipo di technicality. Il mio è un ragionamento di questo tipo. Quello di cui discutiamo oggi è, evidentemente, un superamento del nostro Regolamento. Noi, come Consiglio Comunale, dobbiamo capire se questo sia accettabile o meno, a che condizioni e, visto che il problema è quello delle dipendenze, capire magari, in un modo più maturo, se, per ogni Euro che riceviamo, ve ne sia una percentuale messa a disposizione dei nostri Servizi per fare prevenzione, perché io non nego che, se una parte di quei 75.000,00 Euro venisse data per la prevenzione, sarebbe un ragionamento più composito e non un ragionamento tra bianco o nero, tra Guelfi e Ghibellini, che alla fine non ci porta a nulla. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Levi. LEVI Marta Sarò velocissima. La discussione sul merito del gioco d'azzardo e delle sponsorizzazioni l'abbiamo già fatta quando abbiamo approvato il Regolamento. Io credo che quello che non va bene è che questo Consiglio Comunale approvi degli atti - non sto parlando di mozioni, sto parlando di deliberazioni e, in questo caso specifico, di un Regolamento -, e che poi di questi atti che il Consiglio Comunale ha approvato, non si tenga conto. Io credo che questo sia sbagliato. Per questo, io voterò contro la proposta di mozione presentata dal Consigliere Cassiani ed altri. Non credo che questo sia così scandaloso da chiedere le dimissioni dell'Assessore, così come chiede la mozione del Consigliere Appendino, ma credo che sia giusto che il Sindaco richiami tutta la Giunta a comportarsi conseguentemente ai, peraltro, pochi atti che sono competenza del Consiglio Comunale. Credo che questo richiamo all'intera Giunta sia giusto farlo. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Genisio. GENISIO Domenica Lo dirò proprio, perché sono pienamente d'accordo e condivido quasi tutto quello che ha detto il Consigliere Magliano, ma in particolare quello che ha detto il Consigliere Levi. Avessi saputo del suo intervento, non avrei chiesto la parola. Faccio semplicemente un'aggiunta. Il Regolamento l'abbiamo votato in Consiglio, non è una normale mozione che il Consiglio vota. Noi sappiamo che le nostre mozioni, sulla cui attuazione facciamo una verifica dopo i sei mesi dall'approvazione, sovente sono cartastraccia che la Giunta - non parlo dell'Assessore Braccialarghe, parlo della Giunta intera - prende e accantona e trova mille giustificazioni per dire che non si è potuto fare, che si sta facendo e che si sta leggendo. Però il Regolamento è un Regolamento. È qualche cosa che regola, è un atto che regola, al quale dobbiamo essere sottoposti tutti quanti, componenti del Consiglio, componenti della Giunta e nostre partecipate o associate. Quindi, io voterò contro la proposta di mozione, e credo anche che non si debba condannare, chiedendo la revoca delle deleghe, l'Assessore Braccialarghe. È stato non il primo atto di non rispetto dei Regolamenti votati dal Consiglio. Chiedo, però, fermamente che ci sia una riflessione, che non si prenda sottogamba tutto, se no le regole proprio non valgono più. Ma poi non valgono per alcuno e per nessuno. E questo sta succedendo troppo frequentemente: ci sono norme che non si rispettano, in virtù di un'emergenza o di un'urgenza. Questo non è consentito. Quindi, io credo che sia logico non votare alcuna delle due proposte di mozione presentate. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Così intervengo anche sulla successiva. Io ho firmato la richiesta di dimissioni, Assessore, non per il suo operato da Assessore alla Cultura, quanto perché - come dicevano prima il Consigliere Genisio e poi il Vicepresidente Magliano - io credo che un Regolamento sia un Regolamento, è un atto normativo per gli Enti Pubblici territoriali che hanno questa potestà, cioè poter fare un Regolamento che è sottoposto ad un controllo, che è sottoposto, conseguentemente, ad una sanzione. Se anche la Pubblica Amministrazione non rispetta il Regolamento, a prescindere dal merito, in cui io non entro - pragmaticamente lo possiamo valutare come vogliamo, ma non voglio entrare nel merito -, come facciamo noi a chiedere ai cittadini di rispettare dei Regolamenti? Come facciamo noi a chiedere alla Polizia Municipale che faccia rispettare dei Regolamenti, ad esempio quello caldo di questi giorni della movida? Allora, quando il cittadino o la Polizia Municipale, che è preposta ai controlli, vede che la stessa Giunta bellamente se ne frega del Regolamento che lo stesso Consiglio Comunale, cioè l'Organo di indirizzo, ha approvato, è chiaro che è una decadenza continua, a mio giudizio, in cui noi non dobbiamo incorrere. Per forza. È questo il motivo della mia richiesta di sfiducia, perché non dobbiamo assolutamente arrivare lì. Al tempo stesso, trovo la proposta di mozione presentata dal Consigliere Cassiani quanto mai impropria, soprattutto perché viene a posteriori, su una cosa già avvenuta, su un Regolamento già approvato, su una serie di atti che lo stesso Consigliere Appendino ha citato precedentemente. Quindi, Sindaco, io faccio appello al suo pragmatismo, ma anche alla sua voglia di legalità, perché poi da questo possiamo abbinare la Commissione Legalità, possiamo abbinare tutti i convegni, ma se siamo noi i primi a non rispettare un Regolamento, cosa possiamo pretendere che avvenga nella nostra società, nel momento in cui si chiede il rispetto del Regolamento? È oggettivamente paradossale che dica questo ed è magari anche un po' forzato, Sindaco, ma mettiamoci nei panni di coloro che sono già pronti a dire sempre che l'Amministrazione fa tanto quello che vuole, a prescindere da quello che le regole o le leggi o le norme o i Regolamenti stabiliscono. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Paolino. PAOLINO Michele È difficile, quasi impossibile competere con il Consigliere La Ganga, che fa citazioni dotte, io provo ad alleggerire. Essendo lui uno studioso, uno dei massimi studiosi italiani e anche collezionista delle memorie di Garibaldi, forse l'ho preso in fallo, perché lui non si ricordava che in uno dei suoi primi decreti giunto a Napoli, Giuseppe Garibaldi al primo punto proclamò: "Il gioco del Lotto sarà gradatamente abolito, finché totalmente cessi dal 1° gennaio 1861". Era un'idea geniale quella di Garibaldi, cioè Garibaldi partiva dal principio che il Lotto impoverisce la gente, e sostituiva il Lotto con le Casse di Risparmio, e i dipendenti del Lotto dovevano andare a lavorare presso le Casse di Risparmio. Tra le altre cose, una cosa simpatica è che istituiva anche i Municipi, i Quartieri. Era un antesignano del decentramento. Questo solo per dire che lo spirito che ha portato i Consiglieri a lavorare per mesi sul Regolamento sul gioco d'azzardo e ha portato poi a questa proposta di mozione, è partito da un'idea, che io condivido, che il gioco d'azzardo impoverisce ancora di più i poveri e crea una dipendenza patologica che crea problemi molto seri alle famiglie. Questo è lo spirito dal quale sono partiti i Consiglieri che hanno lavorato su questo tema. Su questo si è cercato anche di introdurre delle norme che, in qualche modo, separassero il tema di chi nella norma nazionale esercita questa attività e l'utente, soprattutto gli anziani che patiscono pesantemente il fatto di avere una dipendenza da gioco. Con una differenziazione: non è facile andare a chiarire se il Lotto, se il gratta e vinci, se la macchinetta, se i centri scommesse incidano direttamente sulla ludopatia. Non è nella nostra competenza e non è da rimettere in discussione un tentativo, magari da aggiornare, magari da rivedere, di regolamentazione di questo tema. Io credo che questa sera si vogliano fare due cose, e per quello io voterò due volte no: da una parte scaricare sull'Assessore Braccialarghe una responsabilità che non ha. L'Assessore Braccialarghe deve fare l'Assessore alla Cultura, non combattere le dipendenze, e deve occuparsi di trovare le risorse per le sue iniziative. E mi sembra che i tentativi di strumentalizzazione siano evidenti. Dall'altra parte, la volontà di portare il Consiglio indietro rispetto ad una decisione che ha assunto, che può essere corretta, che può essere rivista, ma rispetto alla quale c'è una volontà molto chiara. PORCINO Giovanni (Presidente) La invito a concludere, Consigliere. PAOLINO Michele Questo Consiglio considera la ludopatia un danno per la comunità. Questo Consiglio vuole provare in tutti i modi a combattere la ludopatia. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Cervetti. CERVETTI Barbara Ingrid Devo dire che io non trovo un solo motivo per votare "sì" alla proposta di mozione presentata dal Consigliere Cassiani. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, è mio e ne sono orgogliosa. Qualcuno ha detto che in questi casi si potrebbe essere anche solo pratici; secondo me, su questo tema essere solo pratici potrebbe anche essere rischioso, perché "pratici" vuol dire risolvere dei problemi molto facilmente sul momento, ma crearsene altri poi, anche solo in un secondo momento. Oltretutto altri problemi visibili che abbiamo sotto gli occhi di tutti. Non parlo più del problema della ludopatia, perché tanto ne abbiamo parlato, tanto ne abbiamo discusso, sia quando abbiamo presentato gli atti che riguardavano il Regolamento, sia in altre occasioni. Dietro al gioco d'azzardo non c'è solo un vizio, c'è proprio l'illusione di un cambiamento di vita. Qualcuno ha detto prima che allora anche le multinazionali, come la Kraft e la Danone, forse, non dovrebbero essere legittimate e dovrebbero, anzi, essere inserite in questo comma dell'articolo 28, perché fanno parte di una holding più grande chiamata Philip Morris. Ma mi chiedo che cosa c'entri. Il danno non è il danno delle logiche delle grandi multinazionali, di cui a noi non può interessare nel modo più assoluto. Il danno è il messaggio subliminale, e neanche tanto subliminale, ma anche piuttosto diretto che induce e porta al gioco d'azzardo. Quindi, non sfuggiamo dalle logiche che sono invece molto evidenti e molto semplici. Non sfuggiamo da questo, assumiamoci la nostra responsabilità. E, oltretutto, assumiamoci la responsabilità che ci siamo presi qualche tempo fa, approvando questo Regolamento. Per cui, io voterò "no" ad entrambe le proposte di mozione, perché penso che quello di oggi sia stato un po' uno scivolone. Penso che sia dovere del Sindaco, della Giunta e del Consiglio Comunale monitorare tutto quello che avverrà. Lo voglio prendere come uno scivolone e come un monito per il futuro. Non penso che fino a qualche anno fa, prima di questo boom delle società dei giochi d'azzardo, non si creassero eventi, non si trovassero degli sponsor. Quindi, non cerchiamo la via più facile. Probabilmente questa è davvero la più facile, ne seguiremo altre meno scontate, ma cerchiamo altri sponsor per organizzare eventi e, soprattutto, lasciamo passare un po' di tempo per dimostrare che davvero senza le società di gioco d'azzardo noi non riusciamo più a creare eventi nella Città di Torino. Proviamo anche solo a dimostrare questo dandoci un po' di tempo. Io oggi lo prendo come uno scivolone, e assolutamente ritengo che l'articolo 28 del nostro Regolamento debba rimanere esattamente così com'è. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Viale. VIALE Silvio Io ho messo la firma a questa proposta di mozione per stroncare un po' di ipocrisia. Ma voglio iniziare con un applauso all'Assessore Braccialarghe, perché, di fronte alla pochezza un po' bacchettona e ipocrita del Consiglio Comunale, lui ha fatto una grande azione di disobbedienza civile, se n'è fottuto, e ha fatto bene. Ha trovato le modalità per farlo, ha trovato, tipo trascrizioni all'estero, una Fondazione, e ha fatto quello che ha voluto. Questo è l'unico aspetto positivo che gli riconosco nell'occasione. Io non avrei potuto fare di meglio, nel senso che se n'è fottuto assolutamente di quello che questo Consiglio Comunale sta dicendo, e se ne frega a sua volta, perché mi sembra una parte recitata, in cui si sa perfettamente che non è così, ma bisogna fare quello buono che alla domenica dal prete e al catechismo dice: "Sì, fioretto, fioretto, fioretto", poi il lunedì ricomincia ad accumulare tutti i peccati di questo mondo. Il problema è molto semplice. A parte che qualcuno ha già ricordato GTT, mega cartelli sopra le sale da gioco, ma guardate la televisione stasera, tanto finiremo presto: ormai gli spot di scommesse sono i principali. Addirittura i più grandi personaggi amati in questo momento fanno pubblicità sulle scommesse; le altre sono quelle sui telefoni. Allora, qual è il problema? Io concludo velocemente, perché sono stufo di discutere con chi non vuole discutere e se ne frega della salute della gente, perché oggi voi non vi occupate della salute dei ludopatici, voi vi occupate del vostro narcisismo personale. Voi fate finta di stare dalla parte della salute, perché sarebbe come se per il problema dell'alcolismo noi vietassimo di bere dalle sette del mattino alle sei del pomeriggio, chiudendo tutti i bar e tutti i supermercati, così non bevono e non c'è l'alcolismo. Guardate che, secondo il Ministero - ma voi non leggete i documenti del Ministero -, in Italia il 56% dei cittadini sono considerati giocatori da gioco d'azzardo, sulla popolazione totale. Sono classificati molto bene, non da me, da Serpelloni, che sicuramente non la pensa come me. Di questi, poi, il 54% d'azzardo, si scende fino allo 0,2%, 0,5%, l'1%, è esattamente la percentuale degli altri Paesi Europei, dove si gioca da 20-30 anni. Concludo dicendo che in questa Sala, dove tirerò fuori e farò adesso un gratta e vinci... Non lo faccio mai, peraltro, perché lo ritengo complicato... PORCINO Giovanni (Presidente) No, Consigliere, ritiri quel biglietto. VIALE Silvio Io posso prendere appunti dove voglio... PORCINO Giovanni (Presidente) No, Consigliere, nell'Aula e mentre interviene assolutamente no. Ritiri quel biglietto. VIALE Silvio Scusate, posso usare l'iPad? Posso usare i miei appunti? Questo è il mio appunto. Se vinco, dividiamo. PORCINO Giovanni (Presidente) Consigliere, non può esibire né cartelli, né biglietti, né manifesti. Ritiri quel biglietto. VIALE Silvio Allora gioco dopo e intanto finisco. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lo brucia, così facciamo proprio le streghe fino in fondo. PORCINO Giovanni (Presidente) Prego, Consigliere, concluda. VIALE Silvio Stavo dicendo che quest'operazione è un'operazione che non porta da nessuna parte e voi lo sapete perfettamente. Vi interessa soltanto avere l'etichetta politica di dire: "Noi siamo contro qualche cosa". Oggi la percentuale del gioco d'azzardo, di ludopatici è la prima. Quando ero in questo Consiglio Comunale 10 anni fa, con la buonanima del Presidente che organizzava, si faceva la schedina e si giocava normalmente. E dopo, alla fine, qualcuno andava pure a giocare fuori. Normalmente lo facciamo anche adesso. Lo dico così, non per dire: "Guardate che tutti lo fanno", eccetera, ma perché bisogna sapere distinguere. Il gioco clandestino è quello che ha portato tardi questo Paese a legalizzare il gioco d'azzardo. Non sono i casinò per i ricchi o per quelli che vi andavano, ma per tutti quelli che giocavano in ogni bar... PORCINO Giovanni (Presidente) Grazie Consigliere. VIALE Silvio Non c'erano gli attuali punti critici, c'erano tutti i bar di Torino, dove si poteva entrare e giocavi d'azzardo come si voleva. Per fortuna oggi è legalizzato e per fortuna abbiamo l'Assessore Braccialarghe che se ne fotte di voi e accetta le sponsorizzazioni. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la replica, al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Sarò brevissima, anche perché ho poco tempo. Io vorrei solo porre due questioni all'Aula. La prima: se l'Organo Rappresentativo - che siamo noi - dice una cosa, e l'Esecutivo ne fa un'altra - questo l'abbiamo ammesso tutti -, direi che abbiamo un grosso problema democratico e quindi rimando all'Aula questa riflessione. Seconda cosa. Io rabbrividisco, Consigliere Viale, nel sentir dire da un Consigliere comunale che un Assessore ha fatto bene a fottersene di un Regolamento del Consiglio. Ma si rende conto della gravità di ciò che dice? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Si rende conto della gravità? Ma io mi rivolgo anche alla maggioranza. Guardate che qui l'incoerenza che voi state portando avanti in questa storia per me è ridicola, perché non basta lavarsi la coscienza dicendo: "Cartellino giallo". Qui abbiamo un Assessore che non ha rispettato un indirizzo del Consiglio Comunale che tutela delle fasce deboli. Io vi invito a ripensarci, perché non basta dire che si lotta contro la ludopatia. Non basta! Se un Assessore sbaglia - e sbaglia -, non basta dire: "Va beh, ha sbagliato", bisogna fare un atto. E questo Consiglio Comunale deve avere il coraggio di sfiduciare un Assessore che non rispetta un Regolamento del Consiglio Comunale. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la replica, al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Solo 30 secondi di replica, senza voler fare polemica. Io voterò contro la mozione di sfiducia all'Assessore Braccialarghe, perché ritengo che - senza usare le parole del Consigliere Silvio Viale - abbia fatto bene, di fronte alla responsabilità che una Giunta e un Assessore devono avere, se fare un evento o non farlo, ha scelto di farlo. Secondo me, la distinzione tra società che esercitano legalmente, con la concessione di Stato, dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, è un conto; diverse, invece, sono quelle altre situazioni, anche sanzionate dalla Guardia di Finanza, delle quali abbiamo parlato anche in Commissione, che sono un'altra cosa. L'Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato quotidianamente, sui giornali e in televisione, pubblicizza legalmente il gioco che noi, ovviamente, ci troviamo a vedere su tutti i giornali d'Italia. O facciamo, in qualche modo, pulizia dappertutto e non usiamo lo stato etico come punto di riferimento, oppure guardiamo in faccia la realtà. La realtà è che il gioco è diventato legale, quindi le mafie, quindi chi gestiva il toto clandestino non lo può più usare, e guardiamo in faccia la realtà di città non tanto diverse dalla nostra, come Firenze, Roma, Bologna, che sono città civili, che fanno scelte diverse, che non hanno un Regolamento di questo genere, che è assolutamente controproducente, contraddittorio e fuori dal mondo, dalla realtà e dai tempi che corriamo. Quindi, voterò favorevolmente alla proposta di mozione e, ovviamente, contro a una richiesta che trovo assolutamente assurda, e ringrazio l'Assessore, per averla compiuta. PORCINO Giovanni (Presidente) Procediamo con la votazione della mozione presentata dai Consiglieri Cassiani e altri. La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Viale. VIALE Silvio Avete voluto fare il dibattito comune, però, visti anche i toni del dibattito e tutto il resto, credo che sulla seconda proposta di mozione ci siano gli estremi per il voto segreto. PORCINO Giovanni (Presidente) No, Consigliere. VIALE Silvio C'è un giudizio sulla persona. PORCINO Giovanni (Presidente) Questa è un'obiezione che è stata già sollevata altre volte su casi analoghi ed è già superata. Si vota a scrutinio palese e su questo non c'è discussione. Grazie Consigliere. Non c'è altro sull'ordine dei lavori? VIALE Silvio Se può chiedere almeno il parere al Segretario Generale. PORCINO Giovanni (Presidente) Gli Uffici confermano. |