| Interventi |
PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201403858/002, presentata in data 1° settembre 2014, avente per oggetto: "Le paure dei residenti di Lungo Stura Lazio" PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la risposta, al Vicesindaco. TISI Elide (Vicesindaco) Questa interpellanza, in realtà, riguarda diverse competenze; per quanto mi riguarda, nel merito degli aspetti di deleghe sociali, ho ravvisato in particolare i punti n. 3 e n. 4, su cui intendo ora aggiornare e informare il Consigliere, mentre per gli altri punti ho una lettera del Comandante della Polizia Municipale. L'intervento su Lungo Stura Lazio, com'è noto, è oggetto del lavoro che si sta realizzando su indicazione e dietro stretto monitoraggio della Prefettura, in attuazione del progetto relativo alle risorse messe a disposizione dal Ministero dell'Interno. Lungo Stura, proprio per le problematicità di quel sito, è stato individuato come la prima priorità, ancorché il progetto, naturalmente, preveda poi uno sviluppo che è anche molto collegato tra vari siti (infatti, ci sono interventi che riguardano anche altri siti). Il 4 settembre 2014, seguendo il cronoprogramma che è stato validato e monitorato dalla Prefettura, è iniziata la seconda fase del progetto di superamento dell'area di Lungo Stura. Le famiglie Rom che hanno aderito e sottoscritto i "patti di emersione", che sono degli accordi veri e propri che prevedono tutta una serie di impegni, hanno proceduto alla decostruzione della loro abitazione e gli interventi in questo settore dureranno alcuni mesi (si ipotizza intorno ai tre, quattro mesi). I lavori del settore tre si erano conclusi a metà luglio del 2014. Con questo primo intervento, che aveva riguardato il superamento di tutto il settore tre (perché il campo è stato sostanzialmente suddiviso in tre settori, focalizzando gli interventi per settore), sono state ricollocate 170 persone (abbiamo il monitoraggio puntuale di tutte queste ricollocazioni), mentre per altre, attraverso azioni più della Polizia e delle Forze dell'Ordine, si è provveduto all'allontanamento, in quanto nuclei che non possedevano titolo, o non avevano i requisiti per poter accedere, o per motivi penali, o altro, a questi accordi, "patto di emersione"... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non ho questo dato. Alcuni dati mi sono stati forniti dalla Polizia Municipale, ma credo che il numero degli allontanati non ci sia. Eventualmente, se c'è un dato preciso, provvediamo poi a richiederlo. Alcuni si sono anche allontanati spontaneamente. Magari, possiamo approfondire questo dato con l'Assessore Tedesco. Sono, comunque, persone che sono state allontanate, o che si sono allontanate, non avendo voluto sottoscrivere il "patto di emersione". Il risultato è stato la liberazione totale di questo settore, che era stato individuato come prima fase dell'intervento. Invece, le altre 170 persone hanno sottoscritto il "patto di emersione", che fondamentalmente le impegna a rispettare le leggi italiane, a mandare i figli a scuola, a prendersi cura della famiglia e a mantenere il lavoro. Sono state, dunque, attraverso il lavoro svolto della cordata, ricollocate o in strutture sociali, o in strutture abitative, sia sul territorio cittadino, ma anche fuori, e si sono impegnate anche a frequentare corsi di italiano, o corsi di formazione professionale. Inoltre, alcune famiglie sono state anche avviate in percorsi, attraverso il contatto con Autorità rumene, di rimpatrio volontario e assistito. La conclusione del progetto ministeriale sarà a fine 2015, quindi c'è ancora molto lavoro da fare, sia su Lungo Stura che anche su altri campi. Naturalmente, noi ci stiamo già fin da ora ponendo il problema della continuità successiva al 31 dicembre 2015, perché certamente numeri così significativi non è pensabile che si risolvano completamente in due anni, quindi sarà anche necessario, in una prospettiva neanche tanto futura, iniziare a ragionare rispetto a soluzioni abitative low cost. Credo che questo non riguardi solo le famiglie rumene, perché sempre di più, oggi, si pone il tema di abbassare i costi dell'abitazione per un target sempre più ampio di famiglie. Quindi, credo che, forse, a partire proprio da questa esperienza sia necessario, nei prossimi mesi, provare anche a ragionare intorno a un sistema di abitare che sia il meno oneroso possibile. Per quanto riguarda gli altri punti, in particolare i primi punti che riguardano più gli aspetti dell'ordine e sicurezza pubblica, il personale del Nucleo Nomadi della Polizia Municipale effettua da vari anni controlli quotidiani e sistematici negli insediamenti occupati da nomadi, con particolare attenzione all'area di Lungo Stura Lazio. Si riassume l'attività svolta esclusivamente per il sito di Lungo Stura Lazio, relativamente agli anni 2013 e 2014, aggiornata al 31 agosto ultimo scorso. Intanto, per il 2013: 605 interventi; per il 2014, alla data del 31 agosto: 424 interventi; sequestri giudiziari e amministrativi per il 2013/2014: 16, al 31 agosto 2014; notizie di reato: 21 nel 2013 e 20 nel 2014; persone indagate a piede libero: 21 nel 2013 e 18 nel 2014; cinque arresti nel 2013; al 31 agosto 2014 non ci sono stati arresti. "Per quanto attiene i nuovi insediamenti - scrive il Comandante Gregnanini -, recentemente, dopo una lunga serie di accertamenti finalizzati a individuare la proprietà del terreno occupato dai nomadi, in data 28 febbraio ultimo scorso si è provveduto a deferire all'Autorità Giudiziaria 39 soggetti adulti, in ordine al reato di invasione abusiva di terreno". Il progetto di riqualificazione ha visto la collaborazione della Direzione dei Servizi Sociali con il Nucleo Nomadi della Polizia Municipale, che garantisce la presenza di agenti durante le operazioni di decostruzione delle strutture, assistendo i vari operatori interessati al progetto. Recentemente, è stato sgomberato tutto il terzo settore di Lungo Stura Lazio e completamente tutta l'area di Lungo Stura Lazio retrostante il concessionario Fiat Automercato di corso Giulio Cesare n. 360. Le aree sgomberate sono state poste sotto sequestro giudiziario. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Ringrazio l'Assessore per la risposta. Le chiedo subito se può lasciarmi nota di quanto ha letto in Aula, in modo da non fare errori nel riportare quanto lei ha risposto. Evidentemente, mancano un po' di numeri, nel senso che, ad oggi, è importante dare dei segnali molto chiari alla cittadinanza, cioè quante persone c'erano lì, quante di queste persone hanno seguito un percorso di ricollocamento e quante persone abbiamo mandato via; mi pare strano che il Comandante dei Vigili non riesca a fornirci quest'ultimo dato, perché sappiamo quanti sono stati indagati, quanti arrestati e quanti sono a piede libero, ma non sappiamo quanti ne sono stati mandati via, che, forse, è il dato fondamentale, che potrebbe rincuorare maggiormente i cittadini. Quindi, se potesse farsi latrice di questa mia richiesta, sarebbe utile. È evidente che a fine 2015 dovremmo porci il tema, perché io non credo - ma penso che non lo creda neanche lei - che con il 2015 avremo risolto il problema. Questo è chiaro, nonostante la mole importante di denaro. Un'altra grande preoccupazione che ho e che esprimo in Aula - perché, comunque, in parte, è una delega anche sua, anche se è più di competenza della Regione - riguarda i terreni, perché mi piacerebbe sapere che cosa ci sia sotto quei terreni e quanto abbiano distrutto le falde acquifere, rovesciando qualsiasi cosa sul suolo e nel fiume che avevano davanti, cioè vorrei sapere quali siano i danni di una discarica a cielo aperto. L'unica differenza è che era una discarica abitata da persone, ancora peggio da bambini. Quindi, bisognerà fare un'attività di bonifica, con il rischio però che, essendo - mi pare - proprietà privata, il privato non abbia le risorse per bonificare tutti questi metri quadrati di spazio. Mi preoccupa soprattutto perché da lì defluisce anche l'acqua e, quando ci si affaccia dall'altra parte, si vede che in quella zona ci sono dei detriti, dei resti, eccetera. Inoltre, sarei anche curioso di sapere - non era nell'interpellanza, ma è un tema che secondo me dovremo affrontare - dove sia finito tutto il materiale relativo alle abitazioni che sono state distrutte. Siamo riusciti a portare tutto direttamente in discarica? Lo chiedo, perché questo è uno dei costi che non era inserito nel progetto ed è una delle questioni che avevamo visto; cioè, visto che questi milioni di Euro non contemplavano il fatto di portare in discarica completamente tutto, AMIAT si è fatta ulteriore carico di questa spesa? Io sono, in parte, soddisfatto della risposta, ma, evidentemente, questa interpellanza è stata fatta al Vicesindaco, che risponde del fatto che lì ci sono migliaia di persone, ma non c'era questo Vicesindaco, con queste deleghe, quando si è permesso che in quella zona non ci fosse controllo. Quindi, noi oggi ci troviamo a dover gestire un mare enorme, con delle risorse minime. Quindi, io non posso ravvisare alcuna responsabilità politica da parte del Vicesindaco, almeno per quello che c'è stato. Sul futuro, però, oltre al problema della ricollocazione, dovremo porci anche quello relativo al costo dell'abitazione - ma, dall'intervento dell'Assessore, mi pare che su questo aspetto ci sia la sua attenzione (vista l'attenzione alla realtà che le è nota) -, soprattutto per quanto riguarda le centinaia di famiglie italiane, che, spesso, vengono anche sotto il suo ufficio, che stanno cominciando ad utilizzare - se ce l'hanno - un camper per viverci, oppure altre soluzioni di questo tipo. Le chiedo, quindi, di fornirmi questa documentazione. Un altro tema che pongo, rispetto al quale non ho ricevuto risposta - ma perché non ha risposto neanche il Comandante dei Vigili -, è il seguente: una volta che li abbiamo espulsi, o dopo un trattamento coatto di espulsione, che tipo di codificazione abbiamo di queste persone, secondo il trattato di Schengen? Cioè, se rientrano, quando rientrano e se le risegnaliamo. Pongo, infine, un'ultima questione e mi scuso con il Presidente se faccio ancora una domanda. Queste risorse, in teoria, sarebbero per il superamento di tutti i campi abusivi. Noi ne abbiamo inseriti alcuni e, a tal proposito, c'era stata la polemica su quello di corso Orbassano, che non si capiva se fosse all'interno o meno. Quindi, oltre al campo di Lungo Stura Lazio, che è quello che evidentemente ha portato dei danni maggiori, perché lì ci sono molto più cittadini che in altre parti, vorrei chiedere all'Assessore come potremo affrontare la questione relativa a tutti gli altri campi nomadi (penso a quello di via Germagnano, non dove ci sono le casette che sono bruciate, ma quello enorme che si sta creando dall'altra parte di via Germagnano, vicino al nostro canile). Non so se le persone che abbiamo allontanato, di cui magari perdiamo traccia, finiscano lì, perché se il problema lo stiamo solo spostando da una parte all'altra della città, ma meno vicino agli occhi della gente e meno vicino ad un luogo abitato, come può essere Lungo Stura Lazio, forse non stiamo facendo bene. Chiedo solo questi dati e se mi può lasciare le note. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per una breve replica, al Vicesindaco. TISI Elide (Vicesindaco) Intanto, le manderei la nota via e-mail. Vorrei solo ricordare due cose. La prima è che la complessità del lavoro che si sta facendo, fin dall'inizio, ha fatto sì che, nella predisposizione del progetto, ma anche della deliberazione, ci fosse, intanto, una condivisione di almeno quattro Assessorati, compreso l'Ambiente, proprio perché siamo consapevoli di tutti i risvolti - quindi, abbiamo cercato di affrontare la questione nella sua complessità -, ma, poi, anche di vedere una larghissima partecipazione di soggetti della società civile e del territorio, perché credo che sia l'unico elemento che consenta di poter sostenere un lavoro di questo tipo. L'altro aspetto che volevo ricordare è che il progetto dei 5.000.000, seppure va nella direzione del superamento, non prevede di risolvere tutti i problemi della città, perché le risorse non sono sufficienti, ma di iniziare un percorso, a partire da Lungo Stura, che, per vari motivi, è stato concordemente individuato come il punto da cui partire, perché è quello che ha tutta una serie di correlazioni. Oggi direi che il lavoro su Lungo Stura è a un livello abbastanza avanzato, proprio perché liberare completamente una sezione è stato un passo avanti importante, anche perché ha consentito di poter sperimentare un metodo di lavoro con il quale poi bisognerà continuare. Riguardo, invece, alla necessità di trovare soluzioni abitative low cost, credo che davvero esuli totalmente dal tema dei rom. Sono d'accordo; è un tema che, oggi, interpella la Città in modo forte e, soprattutto, richiama il bisogno di molte famiglie di questa città di poter avere un abbassamento del costo di abitazione, che non è neanche tanto costituito dai canoni, quanto poi dai costi delle varie utenze, quindi non è solo il canone, ma, spesso, è l'insieme dei due aspetti. Quindi, credo che su questo si possa sviluppare un lavoro molto interessante, anche con il Consiglio Comunale, nel trovare soluzioni innovative. Credo sia l'unica strada possibile, se vogliamo rendere compatibili redditi, che, purtroppo, sono sempre più in riduzione, con costi di abitazione, che devono poter avere una flessibilità. Mi impegno a richiedere l'ulteriore dato sul numero di coloro che, forse, erano presenti prima dell'intervento, in modo tale da sapere, per differenza (visto che ne sono state ricollocate 170), quante persone siano state o allontanate, o abbiano preferito non essere presenti nel momento in cui si è intervenuti. PORCINO Giovanni (Presidente) L'interpellanza è discussa. |