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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Ottobre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 25
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2013-06079
MODIFICHE DA APPORTARE AL REGOLAMENTO PER LA TUTELA ED IL BENESSERE DEGLI ANIMALI IN CITT?. APPROVAZIONE.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201306079/110,
presentata dalla Giunta Comunale in data 26 novembre 2013, avente per oggetto:

"Modifiche da apportare al Regolamento per la tutela
ed il benessere degli animali in Città. Approvazione".

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
Prima di cominciare l'intervento, devo dire che sono rimasto basito dalla complicità
femminile da parte del Consigliere Onofri nei confronti di una sua futura Collega, visto
che sostiene le battaglie a favore delle donne.
Ma al di là di questo, entriamo nel merito, Presidente. Finalmente siamo giunti…
Posso, Presidente?

PORCINO Giovanni (Presidente)
Chiedo scusa, Consigliere D'Amico. Consiglieri, vi chiedo un po' di silenzio.
Prego, Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
Finalmente siamo giunti al voto in Aula di questa deliberazione, che credo detenga il
record dei passaggi in Commissione. Passaggi che sono nati dalla famosa distanza
minima richiesta: 250 metri sì, 150 metri no, mettiamo 100 metri, troviamo una via
d'accordo.
Intanto comincio con l'affermare il mio voto contrario a questa deliberazione e cerco di
spiegarne le motivazioni. Non ritengo, innanzitutto, questa deliberazione una delle
priorità della Città di Torino e dei torinesi, nonostante le segnalazioni da parte
dell'ASL, perché a questo punto a Venezia e Milano l'incidenza di questo batterio
dovrebbe essere talmente tale che i morti li conterebbero per strada.
Detto ciò, la mia contrarietà nasce anche dal fatto che stiamo parlando di volatili, come
ha spesso ricordato giustamente il Consigliere Viale. Se stabiliamo la distanza minima
del luogo dove dar da mangiare a questi volatili, ci dimentichiamo che gli stessi dopo
aver mangiato, probabilmente, non conosco esattamente le abitudini di un colombo, ma
non credo che facciano i bisogni nello stesso luogo in cui mangiano, quindi
probabilmente li disperderanno nell'aria sopra la Città e quindi questa distanza minima
lascia il tempo che trova.
Terzo motivo per cui sono contrario a questa distanza, è perché non credo che questa
deliberazione possa poi far scaturire tutte le sanzioni previste, perché chi dà da
mangiare… Guardate, poco tempo fa qui sotto in piazzetta c'era una signora che dava
da mangiare ai colombi, credo che continuerà a farlo, nonostante l'approvazione di
questa deliberazione, quindi la ritengo veramente inutile, come trovo inutile il tempo
che è stato perso, i soldi, le risorse finanziarie sprecate per le sette-otto Commissioni
che sono state fatte per affrontare il tema.
Poi la cosa anomala è che si trova una distanza minima di 250 metri da luoghi sensibili
per dar da mangiare ai colombi e non si usa lo stesso criterio per un problema che
ritengo veramente più grave per i cittadini torinesi, cioè quello della distanza minima
dai centri sensibili delle agenzie di scommesse e dei centri VLT.
Quindi, se vogliamo perdere tempo con queste baggianate, mi tiro fuori da queste
vicende e, comunque, voterò in maniera contraria a questa deliberazione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Ambrogio.

AMBROGIO Paola
Come ha detto il Consigliere che mi ha preceduto, è stata una deliberazione piuttosto
dibattuta in Commissione, ricordo anche al Consigliere Onofri che, in effetti, non c'era
una concordia di intenti anche sulla direzione da prendere, è stata piuttosto dibattuta,
perché c'erano posizioni differenti tra i vari Consiglieri.
In effetti, io stessa avevo sollevato anche qualche perplessità rispetto alla distanza che è
stata individuata dei 250 metri dai luoghi sensibili, proprio perché mi chiedo
concretamente come faccia il normale torinese cittadino, uscendo di casa e partendo con
l'idea di dare da mangiare a piccioni, a capire quale sia il luogo e la distanza giusta. Di
solito non si gira con uno strumento ad infrarossi che ti dà la distanza esatta.
Perlomeno, visto che è stata individuata all'interno di alcune aree verdi, mi chiedo
anche se sia stata prevista, perché questo comporterebbe anche costi per
l'Amministrazione, la collocazione e il posizionamento di una cartellonistica che
spieghi che in quell'area sarà possibile. Faccio l'esempio del parco della Pellerina,
adesso non so, ma anche in altre aree verdi piuttosto vaste bisognerà capire se
all'interno di tutta l'area verde si mantiene comunque la distanza dei 250 metri dai
luoghi sensibili, oppure è possibile eventualmente dar da mangiare ai piccioni solo in
un'area piuttosto che in un'altra; la trovavo anche di difficile interpretazione.
Personalmente, avrei anche individuato un limite ulteriore oltre i 250 metri. Da quanto
detto dall'Assessore e anche da alcuni componenti la Commissione, mi sembra che non
ci fossero comunque le condizioni per andare oltre. Comunque le perplessità esistono e
rimangono ancora adesso.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Hanno chiesto di intervenire, nell'ordine, i Consiglieri Trombotto e Viale.
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
La discussione, com'è stato detto, si è sviluppata anche in modo alquanto articolato
all'interno dei lavori della Commissione.
Mi scuso con i Consiglieri che fanno parte della Commissione Ambiente, che quindi
conoscono bene il tema centrale, ma lo riprendo in virtù del fatto che anche numerosi
Consiglieri presenti, non facendo parte di quella Commissione, non lo conoscono. Il
tema è legato alla distanza dai cosiddetti luoghi sensibili, oltre la quale è consentita la
somministrazione di alimenti, come ha detto bene l'Assessore, che, tra l'altro, ringrazio
per l'impegno profuso anche in questo rapporto di collaborazione con la Commissione
Ambiente nelle modifiche del Regolamento per la tutela del benessere animale.
Chiusa la lunga parentesi rispetto al giudizio favorevole nei confronti dell'Assessore,
come dicevo, il tema centrale è quello legato alla distanza, 250 o 150 metri da alcuni
luoghi sensibili, non li sto ad elencare tutti: tipicamente le aree attrezzate con giochi
bimbi, luoghi dove si svolge un'attività di carattere sanitario e molteplici altri.
Il tema in sé credo sia più che altro di tipo simbolico, più che reale e sostanziale, nel
senso che ridurre una distanza come quella indicata da parte dell'ASL - voglio ricordare
che in passato lo stesso Regolamento prevedeva soli 50 metri -, e quindi adeguarsi alla
richiesta dell'ASL contenuta anche all'interno dell'ordinanza sindacale, significa
quintuplicare questa distanza; più che altro ritengo sia utile all'Amministrazione per
mantenere un rapporto costruttivo e di collaborazione con la Consulta delle associazioni
animaliste.
Come sanno bene i Consiglieri che fanno parte della VI Commissione, infatti, in quella
sede, attraverso le parole del Presidente della Consulta, in più di un'occasione, è stata
confermata la disponibilità a rafforzare un rapporto di collaborazione già in essere con
l'Amministrazione, anche attraverso forme di sperimentazione interessanti, proprio in
quei parchi citati in precedenza da parte dell'Assessore, con torri colombaie ed altre
strutture che potrebbero essere realizzate, oltre che attività di educazione e di
formazione ambientale.
Il soffermarsi in modo rigido su una prescrizione che, seppur supportata
scientificamente dai documenti, può essere comunque controvertibile e discutibile da
parte dell'Amministrazione, significa forse - mi auguro di no, qualora poi si vada in
quella direzione - rendere più debole una relazione, un rapporto grazie al quale si è
anche riusciti a costruire un Regolamento che, come diceva l'Assessore, è considerato
positivamente in molti altri luoghi d'Italia.
Questa è la motivazione per la quale, insieme al Consigliere Levi, abbiamo presentato
degli emendamenti nel prevedere la riduzione della distanza da 250 a 150 metri, oltre
che poi anche con il Consigliere Sbriglio sui cosiddetti dissuasori cruenti o non cruenti.
Mi accingo poi a terminare questo intervento, salvo che abbia ancora un poco di tempo
a disposizione. Il problema deriva più che altro da un parere tecnico sfavorevole, non
politico, ma tecnico sfavorevole dato sulle distanze minime, cioè sui 150 e sui 250
metri, rispetto alle indicazioni date da parte dell'ASL.
Ora, scusandomi con quei Consiglieri che evidentemente hanno ragione, hanno
richiamato forse la mia completa attenzione nell'intervento precedente sulla richiesta di
rinvio della discussione di questo tema, collegando la mia richiesta alla sola indicazione
data dal Consigliere Viale, ripresa poi dal Consigliere D'Amico, e non soffermandomi
invece su di un problema di ulteriore approfondimento per verificare se si riuscivano a
determinare le condizioni per superare quel parere tecnico sfavorevole, chiedo all'Aula
tutta, per le ragioni che ho detto in precedenza, se sia possibile comunque sostenere con
il proprio voto l'emendamento che ridurrebbe da 250 a 150 metri questa distanza.
Nella realtà, infatti - e concludo veramente -, non andrebbe a modificare alcunché,
perché comunque le aree individuate, come chiesto anche in più di un'occasione dal
Consigliere Viale in seno alla Commissione, sarebbero le 16-17 indicate da parte
dell'Assessore, anche se solo a titolo esemplificativo.
Di conseguenza, da questo punto di vista verrebbe fatta una netta chiarezza rispetto ai
luoghi nei quali è possibile o meno somministrare le granaglie. Ma ripeto, da un punto
di vista simbolico, sicuramente si riuscirebbe a mantenere quella relazione costruttiva
che consentirebbe di mantenere, forse in un ambito chiaramente che può interessare una
porzione limitata della popolazione, o forse anche di rafforzare un rapporto costruttivo
tra l'Amministrazione e la Consulta delle Associazioni animaliste.
Quindi è proprio per questo che, con estrema sincerità e onestà, chiedo all'Aula di
sostenere, quindi indipendentemente dal parere tecnico sfavorevole, gli emendamenti di
cui sono il primo firmatario.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Mi scuso perché sono un po' febbricitante e contagioso, non ho l'ebola, però in un
aeroporto probabilmente mi fermerebbero.
Spesso uso la metafora del condominio: credo che la discussione di oggi
qualificherebbe proprio un condominio strampalato che discute di qualche cosa che non
sa cosa sia, che non ha approfondito e di cui non ha un'idea precisa.
La teoria che ci ha spacciato l'ASL non ha nessuna giustificazione scientifica e tende
solo a dimostrare quanto siano inutili certe ASL e certe strutture, perché stiamo
parlando di pochissimi casi, 10-15, e sostenere che in sei mesi di ordinanza del Sindaco,
che ha avuto due multe, sia cambiata la vicenda sanitaria sul campylobacter della Città è
un'idiozia, dico idiozia senza virgolette. L'ho detto in Commissione, lo ripeto, sono
disposto a scriverlo dappertutto, non ha nessuna giustificazione epidemiologica o di
altro tipo.
Per cui, se oggi si volesse affrontare il tema, non bisognerebbe vietare di dar da
mangiare ai piccioni a 250 metri o a qualsivoglia distanza dai luoghi sensibili, ma si
dovrebbe vietare ai piccioni di defecare entro 250 metri dai luoghi sensibili, perché sono
le feci che portano infezioni. Peraltro feci che in pochissimo tempo si essiccano e
perdono la carica effettiva, per cui bisogna proprio utilizzare le mani e portarle alla
bocca subito, in modo molto veloce. Quindi da questo punto di vista, non ha molto
senso l'aspetto.
Non solo, ma stiamo parlando di piccioni quando nel nostro bizzarro Regolamento per
la tutela del benessere animale, se voi guardate, ci sono i piccioni, ma non c'è il divieto
di dar da mangiare a nessun altro animale, nemmeno ai topi, tantomeno ai passeri, ai
corvi e a nessun altro. Anzi, ad un certo punto, vado a vederlo perché mi ha incuriosito e
mi ha colpito, mi scuserete se ogni tanto mi faccio prendere la mano. Ad un certo punto
c'è addirittura scritto che dobbiamo salvaguardare i nidi: "È vietata a chiunque la
distruzione di nidi di rondine, balestrucci, rondoni…" (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Bravissimo, Consigliere Sbriglio. "…e topini".
Dopodiché, per il nostro Regolamento è vietato disturbare gli animali nel periodo
riproduttivo. Sappiate che il periodo riproduttivo dei piccioni è tutto l'anno, ha sette-
otto mesi di maggior periodo riproduttivo, che va da marzo a tutti i mesi estivi, un
piccione riesce a fare sei o sette nidiate, anche di più, all'anno, in sei-otto mesi un
piccioncino nato diventa sessualmente maturo e si riproduce.
Quindi il motivo per cui in Città c'è la diffusione dei piccioni è dovuto a tantissime
ragioni, non ultimo il fatto che il piccione è stato per secoli un compagno dell'uomo per
tanti aspetti.
Non ho particolare affezione per i piccioni, voglio solo far notare una contraddizione
molto semplice: secondo l'attuale Regolamento sono da multare coloro che danno da
mangiare il pane ai piccioni, perché l'indicazione di malasanità è dovuta al fatto che il
pane è un alimento non idoneo, l'attuale Regolamento permette di dare ai piccioni solo
granaglie.
Per cui, chi dava da mangiare il pane qua o nei tavolini di largo IV Marzo al passerotto,
lo dava anche a qualche piccione involontariamente.
Pazienza, non è colpa di nessuno, ma è davvero senza senso! Per cui mi pare che questo
sia il classico emendamento, poi passerà la modifica, non cambierà sostanzialmente
nulla, le multe diventeranno da due-tre all'anno, quattro o cinque all'anno per colpire
singole persone che magari sono percepite come un fastidio in quel punto, ma non è
sicuramente un modo razionale di affrontare il problema. Ecco perché sottoscrivo gli
emendamenti dei Consiglieri Trombotto e Levi, pur non condividendoli.
Chiudo con questo aspetto. A me non sarebbe dispiaciuta l'idea, e l'Assessore ha
provato a portarla fino in fondo, condividendo l'opinione maggioritaria in Città, perché
è evidente, lo è qua dentro, lo è nelle Circoscrizioni, che molti hanno una paura
maggiore dei piccioni piuttosto che dei topi, nel senso che davvero i piccioni sono visti
come qualcosa di orribile. Sono convinto che, però, il primo che va alla Pellerina dove
si può dar da mangiare ai piccioni, come nelle piazze di Venezia, tutti ci portano
immediatamente i bambini. L'idea che noi pensiamo di intervenire, vietando di dar da
mangiare, quando sappiamo perfettamente che il cibo dato ai piccioni costituisce, se va
bene, il 5% del loro nutrimento, ma se va bene… (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). No, se va bene, è così, nel senso che per vedere tanti piccioni basta
andare in qualunque mercato quando è chiuso.
Se il problema è mantenere i piccioni in un certo numero, e non sono particolarmente
talebano né in un senso né nell'altro e sono disponibile, voglio semplicemente che ci sia
un'efficacia nelle cose che facciamo.
Quindi a me l'idea che la Città vietasse di dar da mangiare ai piccioni come regola e
permettesse alcune aree in cui invece l'ha consentito, arroccando lì un'abitudine di
disponibilità, eccetera, non mi dispiaceva. Di fatto sarà così con una ventina di aree di
questa cartina che ho e che gran parte di voi che voterete non l'avete neanche vista, per
cui non sapete nemmeno quali sono le aree di cui stiamo vagamente parlando. La più
centrale è il Sempione, le altre sono tutte periferiche, e togliendo Maddalena e
Cavoretto che chiaramente sono i parchi principali, non sono contrarissimo all'idea.
Il guaio è che ancora una volta non si è presa una posizione netta, non si è presa una
posizione per dire che è vietato dar da mangiare ai piccioni, tranne in quelle aree, ma si
usa questa roba ipocrita dei 250 metri dai punti sensibili che è ridicolo, perché è ridicolo
pensare che in quell'area ci sono persone immunodepresse più sensibili di altre, quando
la gente gira in tutti i posti normalmente, quando in una Città come questa ci si sposta
tranquillamente.
Ecco perché c'è una finzione che oggi qui si consumerà, che porterà a votare una
modifica del Regolamento di cui tutti ce ne fregheremo il giorno dopo, chi dava da
mangiare ai piccioni continuerà a farlo, ogni tanto gli arriverà qualche multa,
chiaramente uno non finisce in galera per dare da mangiare ai piccioni. Mi auguro che
invece, come ci sono i gruppi di persone che danno da mangiare ai gatti, danno da
mangiare ad altri animali, ci sia anche il gruppo di persone che dà da mangiare ai
piccioni e vada a darlo nei posti autorizzati. A quel punto, non sono sicuro che fra sei
mesi o fra due anni avremo un minor numero di piccioni o un maggior numero di
piccioni grazie a questo, probabilmente l'andamento sarà indipendente da questo.
Sono sicuro che l'aspetto sanitario per il campylobacter, la salmonella ed altre malattie
di cui anche i piccioni, come tutti i volatili ed altri animali, sono portatori non avranno
un'influenza da parte di questo. Ecco perché ritengo risibili le motivazioni che
l'Assessore oggi ha voluto riportare, che per fortuna non sono sue, ma gliele hanno
messe in bocca altri, perché è evidente che non è convinto e deve recitare la sua parte.
Invito il Consiglio Comunale a respingere tutto questo. Ho sottoscritto l'emendamento
del Consigliere Trombotto, perché si possa discutere seriamente all'interno di
quest'Aula e non si arrivi, come nelle assemblee del peggior condominio, dove
l'amministratore porta, gli altri litigano un po', alla fine non sai nemmeno cosa hai
votato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Ho iscritti a parlare, nell'ordine, i Consiglieri Onofri, Bertola, Sbriglio e Liardo.
La parola al Consigliere Onofri.

ONOFRI Laura
Prima di tutto volevo ringraziare l'Assessore, perché c'è stato un lavoro in
Commissione non banale e ritengo molto approfondito.
Volevo rispondere al Consigliere D'Amico che diceva che si fanno le norme, poi non si
rispettano. Certo, molte norme si fanno. Per esempio, è normato che il padrone che non
raccoglie la deiezione del suo cane dovrebbe essere multato. Non sempre è possibile e
lo sappiamo. Ma come questa, tante altre cose vanno in questo senso, ma non per questo
non si pongono delle norme. Siamo uno Stato di diritto, proprio perché abbiamo delle
norme che i cittadini dovrebbero rispettare senza che ci sia una multa, perché portati dal
senso civile. A volte non succede, a volte non succede neanche che si dia la multa. Ma
per questo non è detto che le norme non debbano esistere. Quindi premetto che una
normativa, secondo me, in questo senso era più che opportuna.
Vado invece alla questione. Non sono tuttologa, non sono un medico e, visto che non lo
sono, mi baso sull'autorità che in questo campo ci deve tutelare e l'autorità è la struttura
complessa veterinaria dell'ASL Torino - Dipartimento Integrato della Prevenzione.
Ritengo che se ci fidiamo delle Istituzioni, degli Enti che devono tutelare la salute, a
loro dobbiamo fare riferimento.
Il dottor Colzani, che più di una volta è venuto in Commissione, ha portato oltretutto
una letteratura scientifica in questo senso. Non si basa solo su sue supposizioni, ma ha
portato una letteratura che è stata approfondita da alcuni Consiglieri. Per questo voglio
dire al Consigliere Viale che non è vero che non ci sia stato un approfondimento,
tutt'altro, l'approfondimento c'è stato eccome.
Per ultimo, dico che proprio il dottor Colzani dice che "è un dato di fatto che nel
periodo di vigenza dell'ordinanza si è verificata una drastica riduzione dei casi di
malattia umana rispetto ad analogo periodo dell'anno precedente. Mentre a partire
dall'anno 2011, in concomitanza con la riduzione di detta distanza a 50 metri, si era
assistito ad un progressivo e notevole incremento di tali casi. Si può quindi
ragionevolmente affermare che il provvedimento ha sortito gli effetti voluti a costo
zero".
Capisco che altri Consiglieri abbiano anche competenze scientifiche, sicuramente più
alte delle mie che non ne ho in questa materia, ma proprio perché non ne ho e proprio
perché la maggior parte di noi non ne ha, solo alcuni le possono avere, credo che ci
dobbiamo basare su quanto dice un'Istituzione quale è l'ASL, che è deputata alla salute
pubblica e alla prevenzione.
L'emendamento supportato non ha ottenuto la regolarità tecnica, perché è l'ASL stessa
che dice che quella distanza è stata considerata la migliore e che nello stesso tempo
consente ragionevolmente alle persone in aree distanti, comprese in quella distanza, di
poter dare da mangiare ai piccioni solo granaglie. E questa è un'altra cosa positiva,
perché si sa benissimo cosa viene dato, vengono dati anche gli avanzi.
Per esempio, all'apice di via Villa della Regina c'è una colonia di piccioni, dove ci sono
persone che portano veramente di tutto. Oltre alla sporcizia che si determina da questa
situazione, credo che veramente questo possa attirare topi, cioè possa essere veramente
oggetto di ulteriori problematiche e criticità.
Quindi credo che bene ha fatto l'Assessore a fare questa deliberazione e ad attenersi alle
competenze scientifiche di una struttura deputata a questo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Cercherò di essere breve, anche perché quasi sicuramente sono la persona che più ha
lavorato in questo Consiglio Comunale sulla tutela degli animali e sui problemi legati
agli animali in Città, quindi non credo di poter essere accusato di disinteresse verso il
tema.
Però ritengo che se veramente i cittadini sapessero che abbiamo passato sette sedute di
Commissione più tutta la discussione qui, più serate e varie discussioni nelle
Circoscrizioni a discutere della distanza minima entro la quale non si deve dare da
mangiare ai piccioni, credo che verrebbero qua con i forconi a chiederci se non abbiamo
niente di meglio di cui occuparci. Per cui, cercherei di chiudere questa pagina nel più
breve tempo possibile.
Effettivamente non è una grandissima pagina, anche perché la maggior parte di queste
sedute di Commissione sono state purtroppo occupate in un battibecco infinito tra i
rappresentanti dell'Autorità sanitaria e i rappresentanti delle Associazioni animaliste,
che, spesso, invece che vertere su argomenti scientifici o argomentazioni specifiche, è
sceso anche un po' sul personale in maniera non proprio gradevole, per cui per il
Consigliere che cercava di farsi un'opinione è stato anche piuttosto difficile districarsi
in mezzo a tutta questa serie di rimandi e di battute reciproche tra le varie parti in causa.
Personalmente mi sono comunque documentato, ho visto la letteratura scientifica che
veniva citata prima, anche altra letteratura scientifica che ha prodotto il Consigliere
Viale e inviato a tutti noi, e ho cercato di capire meglio la questione.
Analizzando la questione dal punto di vista scientifico, qualche perplessità su quanto è
riportato dalla ASL mi è rimasta, nel senso che si cita una correlazione tra l'ordinanza e
il calo di questi casi di campylobacter, che però diventa difficile da verificare riguardo
ai dati, nel senso che la trasmissione del campylobacter viene più che altro attribuita alla
contaminazione di questi batteri nel cibo, che però principalmente avviene tramite carne
di pollo, carne di suino infetta, contaminata dalle feci degli animali stessi, eccetera.
Il modo in cui le feci dei batteri possono arrivare sul cibo che mangiamo, a meno che
qualcuno non vada a raccogliere le feci dei piccioni da terra e se le mangi, era ipotizzato
anche dalla ASL rispetto al fatto che i piccioni vanno nei mercati e quindi lasciano lì le
feci che arrivano poi su frutta e verdura e di lì si trasmette il batterio. Però alla fine
questo Regolamento cita tutta una serie di posti da cui devono stare lontani i piccioni,
ma non i mercati. Per cui, la logica di questa conclusione onestamente mi sfugge.
Quindi considerato anche che l'ordinanza non si capisce che effetto possa aver avuto,
perché quando abbiamo chiesto quante multe erano state effettuate sull'ordinanza, ci è
stato praticamente riso in faccia, comunque forse ne sono state fatte due.
Le persone che si dedicano regolarmente a questa attività sono anche venute a
testimoniare, a dire che se ne sono completamente fregate di questa ordinanza e di aver
continuato esattamente come prima a dar da mangiare ai piccioni.
Quindi anche se è vero, e non dubito, che c'è stato un calo di questi casi nel periodo
dell'ordinanza, peraltro calo non quantificato nonostante le nostre richieste, è difficile
capire quale possa essere la correlazione rispetto all'ordinanza stessa, sembra più
collegato forse ad altri fattori.
Detto questo, la mia preoccupazione è anche quella di fare dei Regolamenti che poi
siano applicabili, non solo nel senso che non riesco ad immaginare la Polizia
Municipale che insegue tutti quelli che danno da mangiare ai piccioni, ma anche perché
bisogna tenere presente tutta una serie di situazioni: ad esempio (come dicevamo
prima), se a casa mia sbatto la tovaglia con le briciole di pane fuori dal balcone ed arriva
un piccione a mangiarle, devo essere multato perché ho dato da mangiare ai piccioni?
Bisognerebbe capire, nella vita quotidiana, poi come si dovrebbe applicare questo
divieto. Oltretutto, questa distanza di 250 metri è molto difficile da capire.
Sono contento che l'Assessore abbia anche un po' colto questa osservazione cercando di
definire esplicitamente le aree dove si può dare da mangiare ai piccioni, perché,
francamente, credo che sia impensabile che le persone che vogliono dare da mangiare
agli animali si muniscano di goniometro o, comunque, di strumenti per misurare la
distanza e riescano a capire se, entro 250 metri dal punto in cui si trovano, c'è uno
studio medico (magari dietro due angoli, un isolato o qualcosa del genere). Noi stiamo
facendo qualcosa per cui, come sempre, poi il cittadino è alla mercé della Polizia
Municipale, che può multarlo o non multarlo sulla base di condizioni che il cittadino
non ha sostanzialmente modo di verificare.
Detto tutto questo, secondo me era meglio rimanere con la versione precedente del
Regolamento. Non essendo convinto del fatto che questo sia un cambio di Regolamento
che va nella direzione della salute pubblica e di una migliore vita e convivenza civile tra
gli amanti degli animali e la salute di tutti gli altri, dichiaro che il nostro voto sarà
contrario.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Sbriglio.

SBRIGLIO Giuseppe
Se l'Assessore mi ascolta, vorrei porgli una domanda. Dopo tutti questi interventi,
soprattutto dopo quello del Consigliere Viale (che, per natura, è anche esperto di questi
argomenti), vorrei chiedere all'Assessore Lavolta se, nel dare da mangiare ai piccioni, è
anche vietato dare da mangiare dei contraccettivi ai piccioni, perché magari una
campagna di contraccettivi potrebbe essere importante; se do delle granaglie, all'interno
di quei 250 metri, con dentro un contraccettivo o una pillola RU, magari vengo multato.
Mi dispiace Assessore, ma capisco il motivo per cui lei ha presentato questo
Regolamento; credo che sia stata presentata questa modifica al Regolamento (che poco
ha a che fare con lo spirito del Regolamento, perché, quando anni fa ci siamo messi a
discutere - siamo stati la seconda città in Italia, dopo Firenze - e a votare un
Regolamento sul benessere degli animali, la giustificazione era quella di tutelare il
benessere degli animali) pensando però di tutelare il benessere psicofisico delle persone,
che poco ha a che fare con il benessere degli animali e, forse, anche per giustificare
all'esterno una paura un po' ancestrale, inculcata nelle persone, sul fatto che i piccioni
possano portare delle malattie.
Sono d'accordo con molte delle cose dette dal Consigliere Viale, quindi non mi
dilungherò su tante altre cose che sono state citate. Dovremmo andare a fare un giro in
tutti i mercati e, probabilmente, sanzionare tutte le persone che vi lavorano, visto che
magari lasciano la cassetta con i prodotti, che, poi, possono essere cibo per questi
animali.
L'avevo sollevata già tempo fa, ma questa era anche una battaglia delle associazioni
animaliste: magari ci troveremo a dover fare fronte a dei ricorsi da parte di alcuni
cittadini, che, nel momento in cui verranno sanzionati (anche perché poi spero che non
ci sia una lotta a cercare tutti quelli che danno da mangiare agli animali), come è stato
ripetuto, nel verbale scriveranno che stavano dando da mangiare ad un passero e che
non è colpa loro se si è avvicinato un piccione.
Proprio perché stiamo parlando di un Regolamento per il benessere degli animali, avevo
sollevato il tema: siamo la città che ha chiuso gli zoo e quindi dobbiamo anche pensare
che esistono dei legami tra la cittadinanza ed il ricordo che può avere l'uomo con
l'animale; quindi, bisogna tenere conto delle persone che vogliono avere un contatto
con la natura. Secondo me, sarebbe educativo trovare delle aree, identificarle e fare
anche pubblicità in città delle zone in cui si cerca di concentrare queste colonie di
piccioni, per fare in modo che i bambini possano andare lì ed imparare ad avere un
rapporto con questo animale, magari dandogli da mangiare delle granaglie. Credo che
questo sia un elemento importante, perché solo così possiamo eventualmente
allontanare questi animali dalla città e portarli in alcune zone.
Come è stato detto, non so se, addirittura, questo Regolamento possa essere considerato
una forma di maltrattamento nei confronti di questa specie, perché nel fatto di trovare
un animale denutrito - o che comunque è in sofferenza - e non dargli da mangiare,
probabilmente ci possono essere gli elementi di un maltrattamento. Come è stato
ricordato, vietare il cibo ai piccioni e non vietarlo agli altri animali, che magari hanno
feci ben più pericolose, può essere anche illegittimo.
Non credo che l'Assessore abbia lavorato male, ma sicuramente l'ha fatto perché ha
avuto dei condizionamenti esterni; dagli interventi di alcuni Colleghi, che possono farsi
carico di questa battaglia contro i piccioni (probabilmente esiste questa lotta "piccioni
sì, piccioni no"), emerge questa paura dei piccioni, per cui prendiamocela con queste
bestiole. Però, attenzione, perché fare dei Regolamenti che poi possono risultare
illegittimi o che magari possono farci cadere nel ridicolo, non sono sicuramente una
bella cartina per il nostro territorio.
Assessore, ritengo che l'argomento avrebbe potuto essere trattato diversamente, non
lavandosi solo la coscienza in questa maniera. Capisco che lei sia stato costretto, per
ragioni legate al fatto che una buona parte della popolazione ha paura dei piccioni,
senza sapere perché (ho dei dubbi sulle relazioni che ci sono state fatte in Commissione
da parte dell'ASL); probabilmente, se avessimo sentito altri esperti ed altre campane, ci
saremmo accorti che non era questa la giustificazione ad una modifica così importante,
soprattutto su un Regolamento che deve tutelare gli animali e non deve tutelare le paure
dei torinesi, soprattutto quelle che sono state indotte con dottrine forse poco chiare.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Vorrei evidenziare tutto il mio rispetto ai Consiglieri che hanno svolto un lavoro che è
stato sicuramente estremamente complicato e lungo.
Vorrei sottolineare un fatto: il dottor Colzani mi è sembrato decisamente convinto e non
ha lasciato spazio ad alcun tipo di dubbio. Sappiamo che in Aula abbiamo un tuttologo,
che sa tutto: se le radiazioni fanno male o se fanno bene. Sa tutto, beato lui. Ricorda un
po' i medici della mutua degli anni Trenta, Quaranta o Cinquanta, che riuscivano a…
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il Collega mi suggerisce il dottor Guido
Tersilli.
Quello che mi lascia veramente perplesso è che non teniamo conto di un giudizio così
netto rispetto alla questione di natura igienica. È logico che anche io, come tutti i
Consiglieri che mi hanno preceduto, ho dei dubbi, perché sinceramente i 250 metri, i
350 metri o il chilometro, lasciano veramente il tempo che trovano. Questo vorrei
sottolinearlo, tant'è che, per quanto riguarda la votazione, magari si potrà prendere il
meglio, ma lasciando da parte questa parte - scusate il bisticcio di parole -, perché
sicuramente non ha alcun senso. Un approfondimento, rispetto a tutti quelli che ci sono
già stati, sarebbe stato sicuramente inutile, perché poi non si giungeva da nessuna parte.
Voglio sottolineare anche io che abbiamo già perso tantissime ore, non per un aspetto
che non è importante e che riguarda la salute dei cittadini, ma per un aspetto che non
può assolutamente definire la questione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Assessore, innanzitutto, il primo sentimento che deve sorgere in un amministratore è il
rispetto degli organi di controllo. Se l'ASL ha emanato una circolare di questo tenore -
come credo sia -, come amministratori dobbiamo dare atto che gli enti di controllo sono
preposti a quel tipo di situazione e, quindi, mi fa un po' specie l'intervento del
Consigliere Onofri, perché vale per i piccioni, ma anche per la TAV.
Lo dico, ad onor di firma, per il verbale, perché, se degli organi di controllo sulla TAV
dicevano che l'amianto non era pericoloso in quel senso lì, perché in quel momento
avevano le loro giuste ragioni (parlo dell'ARPA e dell'ASL), personalmente, per
mantenere la coerenza, dico che l'ASL ha ragione in questo caso. Lo dico per coerenza
e vorrei che anche la maggioranza, ogni tanto, avesse coerenza in questo senso, perché
non ricordo parole altrettanto nette nei confronti dell'ARPA e dell'ASL quando dissero
che sulla questione TAV non c'erano più problemi per quanto riguarda l'amianto.
Assessore, questo lo dico a verbale, a futura memoria, perché credo che sia importante.
Capisco anche perché l'Assessore fa questo Regolamento; anche io, se fossi stato nei
suoi panni, avrei tenuto in considerazione una prescrizione dell'ASL e, probabilmente,
anche io mi sarei scervellato per modificare il Regolamento.
In questo caso credo però che l'ordinanza avesse più senso, nel senso che agisce in
maniera cogente e prescrittiva anche per il futuro, e non solo per un tempo contingibile
ed urgente, e a mio giudizio è un po' esagerato, perché, effettivamente, i miei Colleghi
hanno ragione, ma non discuto la questione "batterio sì, batterio no" (come fanno altri
che - come diceva giustamente il Consigliere Liardo - credono di sapere tutto), dico
soltanto che, probabilmente, la questione dell'ASL affrontata con un'ordinanza
contingibile ed urgente sarebbe stata più adatta rispetto ad una modifica del
Regolamento. Penso che, oggettivamente, le cose potrebbero cambiare in futuro e
prescrivere in maniera cogente qualcosa che dura nel tempo e che non è facilmente
modificabile (se non attraverso un nuovo passaggio in Consiglio) potrebbe essere uno
sbaglio.
Peraltro, credo anche che 150, 250 o 50 metri non cambierà, oggettivamente, molto,
però, Assessore, capisco il suo punto di vista.
Mi trovo anche un po' in imbarazzo perché, all'interno di questo Regolamento, ho
avanzato una proposta che, gentilmente, l'Assessore, insieme ai suoi Uffici, ha accettato
per quanto riguarda la questione delle aree cani. Quindi, il voto contrario che il Gruppo
Forza Italia esprimerà su questa proposta di deliberazione riguarda l'aspetto cogente dei
150 o 250 metri, non andando contro l'ASL, ma valutando anche come l'ordinanza,
anche se contingibile ed urgente, può comunque essere eventualmente ripetuta e, quindi,
sarebbe stata più utile.
Naturalmente, spero che la sua valutazione sulle aree cani non cambi rispetto alla
posizione che ho annunciato in questo momento… (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Che non dia parere negativo, ma non credo; le discussioni sono libere e
sono comunque proficue.
Ne approfitto però per dire che, rispetto ad una discussione in Commissione durata sei
mesi sulla questione piccioni, forse avremmo dovuto dibattere con più attenzione - lo
dico per il prossimo futuro - la questione dei cani randagi, che credo sia un argomento
assolutamente importante, la questione dei gatti, in questo caso al Filadelfia (visto che è
imminente la ricostruzione dello stadio), e la questione della salute dei cani nei canili; il
dibattito di sei mesi sulla questione dei piccioni è importante, ma non quanto i tre temi
che ho testé citato.
Assessore, tutto il ragionamento si compendia nel nostro voto contrario a questa
proposta di deliberazione (naturalmente, il nostro voto sarà favorevole
sull'emendamento che ho presentato per quanto riguarda l'area cani), nel rispetto per la
questione dell'ASL e per le sue opinioni, perché è assolutamente corretto, nella
valutazione di una competenza migliore di un'ordinanza contingibile ed urgente rispetto
ad un cambio del Regolamento e naturalmente nell'auspicio che sui canili, sui gattili del
Filadelfia e sui cani randagi si possa arrivare prossimamente ad una discussione
importante ed attenta anche con la collaborazione delle Associazioni animaliste, che
credo che, in questo senso, siano un importante strumento di confronto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non ho altri Consiglieri iscritti ad intervenire.
La parola, per la replica, all'Assessore Lavolta.

LAVOLTA Enzo (Assessore)
Sarò brevissimo. Vorrei ringraziare il Consiglio Comunale per questa discussione, che,
di fatto, rispecchia la discussione che ha già caratterizzato, in diverse sedute, il dibattito
presso la VI Commissione, che ringrazio nella figura del Presidente Trombotto, che ha
guidato e gestito l'ordine dei lavori.
Credo che valga la pena andare a sottolineare molto velocemente come, innanzitutto, le
considerazioni che vedono anche in Aula posizioni diametralmente opposte debbano
necessariamente trovare un momento di sintesi ed una convergenza laddove vogliamo -
e mi pare che, invece, questo sia sufficientemente condiviso - fare un passo in avanti.
All'inizio ho detto che i Regolamenti, per definizione, non sono statici, non sono fissi,
ma hanno bisogno anche di verifiche e di aggiornamenti, e questo è uno dei compiti
affidati alla Commissione Consiliare; indipendentemente dalle valutazioni di oggi (tutte,
devo dire, molto concentrate su un aspetto), credo che alcune altre considerazioni o
migliorie che saranno oggetto di emendamenti devono e potranno trovare soddisfazione
anche nella versione del nuovo Regolamento.
Questo mi consente anche di dire che non escludo un aggiornamento dello stesso
Regolamento da qui a poco; so che alcuni Gruppi Consiliari hanno in serbo anche la
possibilità di andare ad approfondire ulteriormente alcuni aspetti (tra l'altro, alcuni sono
già calendarizzati nel corso delle prossime Commissioni Consiliari).
A beneficio dei più, devo dire che non mi sono sentito con la pistola puntata alla tempia
rispetto alle considerazioni dell'Azienda Sanitaria Locale, ma le tengo in debita
considerazione; naturalmente, laddove il Dipartimento Veterinario ci evidenzia una
criticità che può impattare negativamente sulla salute dei cittadini, l'Amministrazione
deve tenerne conto. Se l'ordinanza, che ha il carattere già richiamato, nell'arco di sei
mesi ha consentito ulteriormente con lo stesso organo di controllo di poterci mettere a
disposizione dei dati che evidenziano e, in qualche modo, rafforzano quanto la stessa
Azienda Sanitaria Locale ci aveva già trasmesso, vuol dire che ne abbiamo anche le
prove, Consigliere; nel senso che, evidentemente, siamo nella direzione giusta.
Per quanto riguarda la modifica ed il punto delle distanze, credo che le modifiche che
andremo ad approvare quest'oggi in realtà ci consentano di superare la dicotomia o la
semplice analisi dei metri. Leggo qual è l'attuale versione dell'articolo n. 40 del
Regolamento tutela animali, che al comma 2 (che è il comma oggetto della discussione)
recita testualmente: "È possibile l'alimentazione dei colombi, possibilmente
somministrando loro granaglie idonee al loro nutrimento, senza che ciò comprometta
l'igiene del suolo pubblico e privato e ad una distanza non inferiore ai 50 metri dai
luoghi frequentati da soggetti particolarmente a rischio e precisamente ospedali, altre
strutture di ricovero e cure sanitarie, asili nido, scuole per l'infanzia, scuole elementari e
aree giochi bimbo". Quali sono le due criticità del Regolamento, così come è formulato?
La prima è quel "possibilmente"; era un invito alla cittadinanza a somministrare
granaglie in modo preferenziale rispetto ad altri cibi e lo eliminiamo perché abbiamo
verificato che altri cibi che non siano granaglie sono dannose e fanno male a quegli
animali.
In coerenza con quanto chiedeva il Consigliere Sbriglio, continua ad essere questo il
solco di questa Amministrazione nel confermare l'esigenza, attraverso un Regolamento
ad hoc, di continuare a garantire la tutela ed il benessere degli animali del nostro
territorio, anche se questi sono colombi.
Il secondo elemento è quello della distanza. Devo dire che i 50 metri, che sono stati un
feticcio anche nella discussione, nel momento in cui noi andiamo, come abbiamo fatto
(e ringrazio il dottor Tecchiati, che è qui presente), a ribaltare il ragionamento, insieme
alla Consulta degli animali abbiamo voluto provare ad immaginare delle aree dove
somministrare con attenzione il cibo (le granaglie) ai colombi e, quindi (anche
procedendo di concerto con quella stessa Azienda Sanitaria Locale che ci ha invitato ad
aprire una discussione sul tema), a favorire un monitoraggio puntuale. Così facendo,
individuando le 17 aree che saranno oggetto della proposta emendativa della Giunta a
complemento del provvedimento deliberativo in discussione in questo momento, di fatto
ci stiamo emancipando dal semplice concetto della distanza. Stiamo dicendo che questa
Amministrazione ha individuato delle aree, che saranno opportunamente segnalate
(visto che prima il Consigliere lo chiedeva), dove avverranno queste due funzioni. Ci
sarà, innanzitutto, una comunicazione nei confronti dei cittadini, per cui si dirà in modo
chiaro che quelle sono le aree in cui è possibile somministrare le granaglie, ci sarà
un'attenzione particolare rispetto al momento di somministrazione, ma ci sarà anche (e
ringrazio il dottor Colzani per la conferma ed il supporto che ci ha dato) un
monitoraggio igienico-sanitario che ci consentirà di verificare se ha senso quanto stiamo
introducendo oggi nel Regolamento e soprattutto se saranno confermati gli stessi
benefici sulla salute dei cittadini già verificati nel corso del semestre di applicazione
dell'ordinanza, che aveva quel carattere di urgenza nei primi sei mesi del 2014.
Mi sembra di poter dire che, nonostante le differenti e contrapposte posizioni (che anche
oggi hanno avuto rappresentazione in questa sede, ma che sono note a chi ha vissuto la
Commissione Consiliare, in quanto ha potuto frequentare le diverse posizioni e
conoscerle anche approfonditamente), il punto di sintesi e la mediazione alla quale si
giunge oggi, con l'approvazione di questa deliberazione e con le proposte emendative
che richiamavo e che mi sono permesso di formulare, in qualche modo ci consentono di
dire che questa Amministrazione sta facendo un passo in avanti, sia nella direzione del
rafforzamento della tutela del benessere degli animali nella nostra Città, ma soprattutto
nel non sottovalutare quelle che sono le prescrizioni e le indicazioni di un'Azienda
Sanitaria Locale alla quale non possiamo che continuare a riferirci e, anzi, la
ringraziamo per il supporto che ci ha dato fin qui.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame degli emendamenti.
Comunico al Consiglio Comunale che il Consigliere Trombotto ha presentato due
subemendamenti rispettivamente agli emendamenti n. 19 e n. 42, che ho ammesso in via
eccezionale.
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 2, presentati dal
Gruppo della Lega Nord.
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Prendo spunto da questo accorpamento e dal contenuto degli emendamenti per ricordare
all'Assessore che forse ha dimenticato l'ordinanza n. 1412/2005 dell'allora Sindaco,
che, proprio su suggerimento dell'ASL e dello stesso Settore, aveva stabilito i 100 metri
di distanza in tutta la città…

PORCINO Giovanni (Presidente)
Consigliere Viale, deve intervenire sugli emendamenti, non sulla proposta di
deliberazione.

VIALE Silvio
Intervengo sull'emendamento, infatti. È un accorpamento che compatta nel merito
alcuni emendamenti.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Prosegua, Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Se qualcuno è in grado di dimostrare che sono fuori tema, lo faccia, ma ho letto gli
emendamenti e sto intervenendo nel merito. In quell'occasione, veniva vietata la
possibilità di dare da mangiare ai piccioni nell'area delimitata tra Lungo Dora
Agrigento, Lungo Dora Savona, compreso il tratto di corso Regio Parco, e via dicendo.
Nel Regolamento animali approvato nel 2006 si è stabilita la distanza di 100 metri e nel
2011 è stata modificata a 50 metri.
Vorrei soltanto ricordare all'Assessore, che si lancia in modo ardimentoso su questioni
sanitarie, che, recentemente, in questa città vi sono stati sequestri di carni, che non
hanno mai visto un piccione, che avevano il campylobacter come batterio segnalato.
Questo per dire che non so quali siano i motivi per cui, ad un certo punto, l'ASL 4, non
sapendo che cosa fare, si è inventata questa cosa e l'Assessore ha subito detto che
sarebbe intervenuto. Non è assolutamente vero che è stato dimostrato che, in quei sei
mesi, sono emersi dei benefici; non c'è una pubblicazione scientifica e non c'è una
comunicazione scientifica a riguardo, perché, se ci fossero, verrebbero irrise da tutto il
mondo scientifico.
Detto questo, voterò a favore di questo accorpamento, proprio perché i contenuti
espressi in questi emendamenti sono abbastanza irrilevanti sulla questione centrale.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAVOLTA Enzo (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 1 al n. 2:
presenti 24, contrari 24.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 2 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 3 al n. 18 (esclusi i nn.
10 e 15), presentati dal Gruppo della Lega Nord.
Ci sono richieste di intervento? No.
Qual è il parere della Giunta?

LAVOLTA Enzo (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 3 al n. 18 (esclusi i nn. 10 e 15):
presenti 25, contrari 25.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 3 al n. 18 (esclusi i nn. 10 e 15) è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 10, presentato dai Consiglieri Trombotto e
Levi. Segnalo che il parere tecnico è sfavorevole, per cui, se il Consiglio vuole
esprimersi, è necessario indicare la motivazione; chiederei al presentatore di
specificarla.
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Chiedo scusa al Consiglio, perché non voglio abusare della pazienza dei presenti, però,
visto che il Regolamento lo prevede, devo dare una motivazione.
Come ho già detto in precedenza, per quanto riguarda i 250, i 150, i 50 o i 100 metri, è
evidente che vi sono delle differenze; in particolar modo vi è una differenza tra 250 o
150 metri e 50 metri, mentre tra i 250 metri ed i 150 metri mi permetto di dire che,
invece, è una differenza più che altro simbolica.
Ricordo che, in Commissione, l'Assessore aveva dichiarato che era disponibile ad
assumere la proposta dei 150 metri, dopodiché, capisco che vi sia un parere tecnico
contrario rispetto a quelle che sono state le indicazioni da parte dell'ASL, però questo è
un consesso politico.
Chiederei, quindi, a tutti i Consiglieri di valutare il proprio ruolo politico non solo e
semplicemente adeguandosi ad una prescrizione e ad un parere sicuramente importante
rispetto alla salute pubblica, come può essere quello dell'ASL, ma valutando anche quel
che dicevo in precedenza, ovvero la possibilità (mi auguro, qualora invece poi si
convenga e si voti a maggioranza per i 250 metri, di sbagliarmi e che comunque
continui ad esservi una disponibilità da parte della Consulta delle associazioni
animaliste, perché così è stato finora) di ridurre simbolicamente quei 250 metri a 150
metri e, in questo modo, di trovare un punto di sintesi, di equilibrio politico e,
consentitemi, anche di buonsenso, che consentirebbero di riuscire a tenere insieme tutte
quelle che sono le diverse opinioni ed i diversi orientamenti, fermo restando che, in ogni
caso, non è messo in discussione l'impianto oggi illustrato dall'Assessore, per il quale si
vanno ad individuare 17 aree.
Quindi, di conseguenza, almeno come da Regolamento, non sarà più possibile che
ovunque, fatte salve le distanze di cui abbiamo abbondantemente discusso, si possa
somministrare un alimento ai piccioni, ma, comunque, sempre e solo in quelle 17 aree
che potrebbero essere un po' più ampie o un po' più ristrette a seconda delle distanze
dai luoghi sensibili, che, nella fattispecie concreta, risulterebbero essere
fondamentalmente quelle dei giochi bimbi.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
Probabilmente, la colpa è mia che non comprendo determinate dinamiche, ma non
riesco a comprendere l'efficacia dell'emendamento del Consigliere Trombotto, che
chiede di spostare la distanza minima da 250 a 150 metri, individuando, comunque,
sempre quelle 17 aree già previste dagli Uffici per la somministrazione del cibo.
Al di là del fatto che io sono favorevole ai 50 metri - quindi, voglio sgombrare il campo
da questo punto di vista -, votare questo emendamento affinché si approvi la distanza
minima di 150 metri e, comunque, lasciare invariati i luoghi dove poter somministrare il
cibo, mi permetta, significa che noi oggi stiamo discutendo del nulla.
Se poi questo serva da marchetta - mi conceda il termine - nei confronti delle
associazioni, allora facciamo un emendamento che riporti la distribuzione del cibo a 50
metri, e io lo voterei in maniera favorevole. Questo, mi perdoni, mi sembra faccia
perdere ulteriore tempo a questo dibattito.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Levi.

LEVI Marta
Intervengo adesso su questo emendamento e non interverrò sugli altri riguardanti lo
stesso tema. Io ho firmato questi emendamenti riguardanti i 150 metri con il Consigliere
Trombotto. Volevo solo rassicurare il Consigliere D'Amico che, in realtà, non è una
marchetta, e lo esplicito in maniera chiara.
Le aree in cui si può somministrare sono quelle indicate nell'elenco nella proposta di
deliberazione, è chiaro che mettere 150 o 250 metri dai punti sensibili, che, in quelle
aree, sono i giochi bimbi piuttosto che qualche residenza per anziani, significa avere
uno spazio più grande o più piccolo all'interno, ad esempio, del Parco della Pellerina
per somministrare granaglie ai piccioni. Questo è.
Dopodiché, come abbiamo detto più volte ed è stato detto più volte anche in
Commissione, i 150 metri sono un po' un punto di equilibrio che è stato trovato con le
Associazioni, anche perché - richiamando l'intervento che ha fatto il Consigliere
Sbriglio -, se facciamo riferimento al Regolamento tutela animali, dovremmo provare ad
evitare di additare, in questo caso, i piccioni come portatori di chissà quali disgrazie e
malattie.
I 150 metri sono un punto di caduta che anche le Associazioni avevano in qualche
misura accolto. Questo viene poi riportato nel subemendamento a firma del Consigliere
Trombotto, che ci ritroveremo dopo, perché, come già diceva l'Assessore, è stata
invertita la logica dall'emendamento della Giunta, cioè non in città purché a distanza,
ma in quelle determinate aree e lì individuare la distanza.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Intervengo non solo perché ho aggiunto la mia firma all'emendamento del Consigliere
Trombotto, ma a maggior ragione perché è stato motivato con il fatto che l'ASL non
sarebbe d'accordo, e francamente non me ne frega niente. Nel senso che o mi si dice che
c'è un veto da parte dell'ASL, per cui, se l'ASL dà un parere, questo non può essere
messo in discussione, lo si mette a verbale e si annulla l'emendamento, o, se si mette in
votazione, evidentemente non c'è un potere di veto.
Però, io seguo una vicenda abbastanza logica. Da quando si è deciso di normare il
divieto di dar da mangiare ai piccioni, siamo partiti da 100 metri, poi siamo passati a 50
e ora passiamo a 250, che significa tutta la città. Visto che dietro queste scelte, tutte le
volte, c'è sempre stata la stessa struttura dell'ASL con le stesse osservazioni,
evidentemente questa struttura sta brancolando nel buio da 15 anni, perché continua a
dare indicazioni, ogni tanto se le rimangia e ne dà di nuove. La prossima volta non so
che cosa ci dirà. Dopodiché, se davvero i piccioni sono da beccare, gli si vada addosso.
Io non sono contrarissimo al fatto che si prenda una linea anche integralista nei
confronti dei piccioni, altre Città l'hanno fatto. La vicenda più nota di tutte è quella di
Trafalgar Square di Londra, dove si è passati a dare da mangiare ai piccioni solo alle ore
7.00 del mattino e questi si sono ridotti da 4.000 a 200. Poi, il Sindaco Livingstone,
amico del Consigliere La Ganga, sicuramente per generazione, e chiaramente anche del
Consigliere Cassiani, stabilì multe da 50,00 Euro e le allargò nelle aree vicine, perché si
dava da mangiare nelle altre aree limitrofe. Dal 2010, o 2011, è vietato dar da mangiare
ai piccioni in tutta quella zona.
Lo dico, perché le possibilità sono varie. Quello che, secondo me, occorre verificare
sono i risultati effettivi dei nostri provvedimenti, perché, se li facciamo soltanto per far
finta che ci sono e, poi, basta che l'Assessore Lavolta venga a dire che in sei mesi di
ordinanza sindacale si sono ridotti i casi di ricovero in modo significativo di
campylobacter a Torino, lo può dire e ci può anche credere, però probabilmente una
perizia di qualche PSI sarebbe utile per l'Assessore.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Chiedendo scusa ai Consiglieri, ritiro questo primo emendamento, poiché è un
emendamento sulla narrativa e, siccome la narrativa ricostruisce la storicità dei fatti, lo
ritiro perché non è sostanziale.
Quindi, è stato un errore aver fatto questo emendamento e me ne assumo la
responsabilità. Ci sono altri emendamenti successivi sul dispositivo, sempre riguardo la
questione dei metri (da 250 a 150 metri). Questo primo emendamento riguardava la
narrativa, dove si faceva riferimento ad una lettera, se non ho inteso male, dell'ASL
dove parlava dei 250 metri. Nella foga - la metto così per fare un po' di autoironia su
me stesso - di voler emendare i 250 metri nei 150, avevo indicato anche qui la
riduzione, ma in realtà quella è la storia.
La storia non può essere cambiata da questo punto di vista; è un riferimento ad un
documento, quindi ritiro questo emendamento, chiedendo venia e cospargendomi il
capo di cenere. Non cambia, di fatto, la discussione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 10 è ritirato.
L'emendamento n. 15, presentato dal Consigliere Tronzano, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Intervengo semplicemente come dichiarazione di voto, ritenendo l'emendamento del
Consigliere Tronzano di particolare buonsenso, quindi dichiaro fin da ora il mio voto
favorevole.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAVOLTA Enzo (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 15:
presenti 31, favorevoli 31.
L'emendamento n. 15 è approvato.

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