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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Ottobre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 13
INTERPELLANZA 2014-03367
"PALAZZO DEL COVO" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CARBONERO E RICCA IN DATA 18 LUGLIO 2014.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201403367/002, presentata in data
18 luglio 2014, avente per oggetto:

"Palazzo del Covo"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Innanzitutto, proviamo a fare un po' di storia per capire quanto è capitato al Palazzo del
Covo.
A seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 12 marzo 2013, che annullò la
famosa Variante al Piano Regolatore n. 190 e il Permesso Esecutivo Convenzionato, il
26 novembre 2013 la proprietaria del palazzo, la società Pentagramma Piemonte S.p.A.,
ha presentato una nuova ipotesi progettuale, coerente con quello che è stato rilevato
dalla sentenza, e ha richiesto l'attivazione della Variante in accordo di programma ai
sensi dell'articolo n. 34 del Decreto Legislativo n. 267/2000 e dell'articolo n. 17 bis
della Legge Regionale n. 56/1977 come introdotto dalla Legge Regionale n. 3/2013.
Questa nuova proposta progettuale, in linea con quella precedente, prevede il recupero
funzionale del Palazzo del Lavoro, l'impegno a realizzare interventi di recupero e
riqualificazione del Parco Italia '61, la possibile realizzazione di un parcheggio pubblico
e delle opere di sistemazione superficiale dell'area che è immediatamente contigua al
Palavela, oltre che l'adeguamento viabilistico. Questa volta, però, è esteso anche al
Comune di Moncalieri, ed è esattamente quello che ci diceva la sentenza del Consiglio
di Stato.
Con una deliberazione di Consiglio Comunale del 1° luglio 2014 è stato, quindi,
approvato l'atto di indirizzo che dà mandato ad avviare l'accordo di programma
finalizzato alla riqualificazione funzionale di Palazzo del Lavoro e ad interventi sulle
aree limitrofe. La prima seduta di questa Conferenza di Servizi si è già tenuta il 22
luglio scorso.
L'interpellanza, però, oltre a chiedere un po' conto di quella che è la situazione dal
punto di vista delle Varianti, chiede innanzitutto se l'Amministrazione sia a conoscenza
di quanto accaduto a Palazzo del Covo e, poi, come eventualmente si possa rimediare.
Noi, in questi anni, abbiamo monitorato più volte l'area di Palazzo del Lavoro-Italia '61
e fra i mesi di febbraio e di luglio del 2014, a seguito di tutta una serie di segnalazioni
che ci sono giunte come Polizia Municipale per danneggiamenti a carico delle strutture,
abbiamo fatto 47 interventi di controllo in quella zona in orario serale e in orario
notturno. Durante quei controlli in quella zona, non abbiamo verificato alcun soggetto
dedito ad attività illecite, diversamente da quanto, invece, è accaduto con Torino
Esposizioni, dove i nostri interventi hanno avuto una certa risultanza.
Dopodiché, in questo momento, la proprietà è della società Pentagramma. Io
personalmente, tramite l'Assessore Lo Russo o direttamente, mi farò carico di segnalare
il problema, che credo però sia ben conosciuto alla società, per capire se sia possibile
attivare un servizio di sorveglianza privata, anche perché, ormai, l'edificio è di proprietà
di questa società.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Carbonero.

CARBONERO Roberto
Il fatto è risaputo, cioè la proprietà lo sa, tanto è vero che a luglio avevamo fatto un
sopralluogo con la Commissione ed erano evidenti i segni di infrazione da parte di
persone, che si infilavano attraverso i vari varchi che ci sono intorno al Palazzo del
Lavoro.
Credo, però, che si debba non dico costringere, perché non si costringe mai nessuno, ma
invitare la proprietà a far chiudere perlomeno i varchi, anche perché ho paura che
diventi man mano sempre più pericoloso; con l'arrivo dell'inverno, infatti, vista la
vastità dell'immobile, si potrebbe creare della promiscuità all'interno, anche dovuta alla
necessità di riscaldarsi e questo potrebbe portare seri rischi e pericoli all'interno, sia per
le persone che vi entrano sia per le strutture stesse.
Quindi, è vero che, da una parte, vi sollevate dall'impegno di doverlo controllare,
perché è di proprietà, ma, dall'altra parte, se nel mio portone c'è un vetro rotto, i Vigili
me lo fanno cambiare, perché comunque è rischioso.
Se si potesse fare in modo di far riparare le recinzioni, rendendo un po' più difficoltosa
l'entrata, credo che metteremmo in sicurezza - ripeto - chi ci va ed eviteremmo anche
che possa diventare un luogo dove magari si fanno anche attività illecite o comunque
sicuramente non di garbo per la città. Questo è il mio invito.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'interpellanza è discussa.

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