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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Ottobre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2014-03387
"RENDITE CATASTALI DEGLI IMMOBILI SITI IN TORINO NEL QUADRILATERO SAN SALVARIO" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 21 LUGLIO 2014.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201403387/002, presentata in data
21 luglio 2014, avente per oggetto:

"Rendite catastali degli immobili siti in Torino nel quadrilatero San Salvario"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
L'interpellanza chiede di verificare se, come richiesto dai cittadini di quella zona, sia
possibile un processo di revisione catastale generale per il declassamento delle proprietà
immobiliari della zona San Salvario. Essendo assoggettate in una posizione tributaria
maggiore, occorrerebbe intervenire aggiornando le classi catastali degli immobili
(attribuendo estimi, eccetera) ed i residenti dichiarano una fase iniziale avviata nel 2002
dopo la quale non c'è stato più seguito.
Il tema è ovviamente complesso e proverò a rispondere cercando di rispettare i tempi o,
eventualmente, integrando poi per iscritto ulteriori informazioni all'interpellante.
Premetto che, da anni, è stato avviato un dialogo con l'Agenzia delle Entrate, Ufficio
del Territorio della Provincia di Torino, preordinata al processo di rimodulazione delle
rendite catastali. La prima raccolta delle bonifiche delle banche dati è, addirittura, del
1998 e gettava le basi per l'assolvimento delle funzioni catastali al Comune (il
cosiddetto federalismo catastale). Contemporaneamente però sono stati emanati norme e
Regolamenti volti alla revisione dell'impianto del Catasto, al fine di limitare le
sperequazioni. Il nuovo Catasto Edilizio Urbano è del 1962; da tale data, le tariffe
d'estimo sono state aggiornate dalle Commissioni un'unica volta, nel 1992 (quindi,
dopo 30 anni e più di 20 anni fa).
Nonostante l'emanazione negli anni successivi di Decreti mirati alla revisione delle
tariffe d'estimo, fin dall'inizio, ai fini dell'ICI sostanzialmente, è stata emanata la
cosiddetta Legge "Salva Italia", applicando nel 2011 il moltiplicatore "160". Questo è
quello che ha determinato la grande sperequazione, perché il moltiplicatore ha
divaricato ulteriormente la vetustà degli estimi riferita ad una situazione di
sperequazione che vigeva già dal 1962.
Per poter assumere la gestione delle funzioni catastali, in applicazione del Decreto n.
112/98 (cioè quello del federalismo), nel 2001 la Città aveva deliberato di scegliere il
livello di complessità e competenza delle funzioni in capo a se stessa, tra cui quella
della promozione e della revisione del classamento, che nel federalismo (era l'opzione
C) stava in capo agli Enti Locali e che pertanto seguiva la collaborazione già avviata
prima della Legge con l'Agenzia in questione.
Dopo l'avvio del processo di decentramento catastale, nel 2003 è arrivato lo Sportello
Catastale Decentrato, con vari protocolli d'intesa con l'Agenzia delle Entrate, si è persa
l'opportunità di attuare completamente tale conferimento e così vi è stato il ricorso al
TAR del Lazio da parte della Confedilizia contro il decentramento catastale ed il
controricorso dell'ANCI al Consiglio di Stato nel 2009. In sostanza, le istanze partite e
riferite ad un soggetto che doveva essere la Città, se fosse andata in corso quella riforma
di revisione catastale, hanno perso l'interlocutore, cioè non era più la Città
l'interlocutore a cui indirizzare la proposta di riforma dei classamenti, compresa quella
della zona in oggetto.
Ciononostante il Servizio Catasto Comunale ha continuato a collaborare con l'Agenzia
per le attività puntuali, il comma 336 articolo 1 della Legge n. 311/2004 relativo
all'aggiornamento e, successivamente, la Legge n. 80/2006 per le incongruenze riferite
ad informazioni disponibili in atti pubblici. È da evidenziare che l'Amministrazione
persegue ormai da anni la perequazione tributaria e fiscale e, contestualmente, il
recupero dell'evasione attraverso tecniche di incrocio delle banche dati, ma nei limiti,
ahimè, dei poteri e delle funzioni attribuite all'Ente Locale (quindi, con l'incrocio delle
banche dati e limitandosi, nei casi specifici, ad applicare la Legge n. 311).
Vista l'impossibilità di decidere autonomamente la classificazione della rendita
catastale, resta l'emanazione dei Decreti Attuativi che regolamenteranno la revisione del
Catasto, ribaditi nella Legge n. 23/2014. Con essa si è di nuovo aperta la possibilità per i
Comuni di contribuire alla conoscenza delle variabili del territorio ed attribuire i valori
immobiliari medi (cioè, per capirci, incidere sulla tariffa), che saranno divisi per
microzone; a Torino sono 40 e personalizzati tramite l'applicazione di un algoritmo
creato ad hoc.
Ovviamente, riferito tutto ciò (e quindi doverosamente riferito un contesto di quadro al
Consigliere per dare l'idea che il complesso della materia non è banale), va tuttavia
ricordato che in una Città Metropolitana come Torino l'applicazione dei due coefficienti
succitati, cioè quelli della norma citata, ha provocato uno scollamento tra valore di
mercato e valore catastale (specialmente il "160" in questo caso), soprattutto ai fini
tributari, con zone, come la microzona 10 (Quadrilatero San Salvario), che hanno la
peculiarità di presentarsi tipologicamente molto eterogenee, soprattutto per la presenza
di edifici ricostruiti ex novo adiacenti a fabbricati multipiano senza ascensore. Quindi il
tessuto specifico colpito dal moltiplicatore riguarda la media dei valori, mentre non va
ad incidere puntualmente sulla singola situazione.
Pertanto, la richiesta dei proprietari degli immobili residenti nella zona in questione di
San Salvario potrà avere un'ampia valutazione mediante la revisione del Catasto
fabbricati della Legge n. 23/2014, ora in fase di avvio mediante l'emanazione dei
Regolamenti Attuativi. Si cita l'ultimo aggiornamento costituito dal parere favorevole
della Commissione Finanze del 1° agosto, che ha concluso l'esame dello schema di
Decreto Legislativo recante: "Composizione, attribuzione, funzionamento delle
commissioni censuarie", e nel contempo la Città, suddivisa in microzone, sta
monitorando l'andamento del mercato immobiliare tramite l'Osservatorio, che sarà
necessario per applicare i correttivi zonali riferiti alla normativa delle commissioni
censuarie. Naturalmente, non è pertanto possibile rispondere tempestivamente
all'istanza, ma soltanto previa approvazione dell'intero impianto della nuova revisione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Ringrazio l'Assessore; le farò, come prima, una breve domanda, non utilizzando tutto il
tempo a mia disposizione.
Da quello che riesco a capire, al di là della trattazione storica del tema (per cui prima
c'era la possibilità di un federalismo comunale, che poi è rientrata a causa di quelle due
sentenze), ad oggi, Assessore, questi immobili vengono valutati in parte per il valore
catastale ed in parte per il valore commerciale, è giusto? Questi sono i due elementi che
si vengono a mixare per dire al cittadino quanto dovrà effettivamente pagare. La
domanda è questa: nel momento in cui il valore catastale è particolare (perché la zona
10 ha immobili con diverse tipologie, ma, dal punto di vista di quello che è accaduto in
questi anni - cioè, movida -, il valore commerciale è decisamente sceso ed una casa di
100 metri quadrati in quella zona non ha lo stesso valore di prima, nonostante la casa sia
con l'ascensore e, quindi, di ultima generazione), la Città potrà intervenire - lì come in
altre zone - facendo sì che il valore commerciale di quell'immobile venga riconosciuto
per il minus valore che ha in questo momento fin quando la situazione rimarrà così?
Questa è un'arma che la Città avrà nelle sue mani, oppure no? Questa è la domanda che
volevo farle, perché, altrimenti, a quel punto, la mia interpellanza e le posizioni
conseguenti o hanno un valore, oppure non ce l'hanno.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Premesso che la nuova base catastale sarà fatta da Commissioni d'estimo che
valuteranno dei valori medi, stiamo dentro revisioni che, ovviamente, riguardano la
genericità dei casi, come naturalmente la base catastale attuale. Poi, i coefficienti
ovviamente avranno degli scostamenti legati all'incrocio dei dati con l'Osservatorio.
Qui il tema è che la norma non prevede discrezionalità, cioè non prevede che si possa
osservare o giudicare soggettivamente se una zona è depressa o con andamento di
mercato, ma bisogna giustificare tramite strumenti. La norma dice che gli Enti Locali
hanno strumenti di monitoraggio; ovviamente, la Città di Torino ha l'Osservatorio, che
è la fotografia continuamente in movimento, tutti i momenti, dell'andamento delle
transazioni.
Quindi, riguardo all'affermazione se i valori immobiliari medi di San Salvario salgano o
scendano, non ho informazioni precise, ma dovrei rispondere dicendo di vedere la
statistica dell'Osservatorio fin qui verificatasi e, poi, quello che succederà da qui in poi,
naturalmente fino a quando avverrà la revisione.
Con dati oggettivi di questo genere, l'Amministrazione può far valere dati dentro
l'Osservatorio che abbiano l'influenza di modificare in una zona media quelli che sono i
valori. Resta, però, una condizione essenziale che, al di là di tutto, è quella della
tipologia edilizia del fabbricato e del suo classamento, perché, se non saranno modificati
comunque gli estimi, l'altra condizione è naturalmente il classamento, cioè il fatto che
esistano fabbricati di categoria A1 (pochissimi), A2, A3, A4 (sempre meno), A5 (quasi
più nessuno) che, sostanzialmente, potrebbero trovarsi in quelle condizioni.
Noi, puntualmente, possiamo verificare soltanto la congruità del classamento riferito al
contesto. Il classamento, ovviamente, è il dato puntuale, non solo dell'immobile, ma
proprio dell'unità immobiliare censita.
Sulla parte zonale, l'unico correttivo sarà la Commissione censuaria che il Decreto
attuerà, corretta e verificata tramite i dati conosciuti dal territorio, quindi
dall'Osservatorio immobiliare o dalla valorizzazione urbanistica generale, che,
naturalmente, condiziona, anche dentro la microzona, i valori o i disvalori dentro quel
range che sarà dato dalla Commissione.
È il nostro strumento e noi dovremmo fornire alle Commissioni censuarie elementi utili
al fine di... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Di fatto, mappa da prima del 2000
l'andamento. Quindi, oggi ha un dato storico, ma se, effettivamente, i comportamenti
che riguardano l'urbanistica e la commercialità cambiano i valori (la metropolitana o
un'infrastruttura, o il mercato stesso di per sé), questo ovviamente avrebbe valutazioni
che vengono fotografate nel progredire del monitoraggio di tutte le transazioni
immobiliari fatte in quella zona e pertanto con un correttivo. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Il rilevamento dell'Osservatorio è costante, ma tra un po' scadrà la
convenzione, quindi penso che in Commissione ne riparleremo, perché questo è un
elemento che sicuramente dovremmo introdurre. Vi trasmetto i documenti ufficiali.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'interpellanza è discussa.

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