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PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201403387/002, presentata in data 21 luglio 2014, avente per oggetto: "Rendite catastali degli immobili siti in Torino nel quadrilatero San Salvario" PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) L'interpellanza chiede di verificare se, come richiesto dai cittadini di quella zona, sia possibile un processo di revisione catastale generale per il declassamento delle proprietà immobiliari della zona San Salvario. Essendo assoggettate in una posizione tributaria maggiore, occorrerebbe intervenire aggiornando le classi catastali degli immobili (attribuendo estimi, eccetera) ed i residenti dichiarano una fase iniziale avviata nel 2002 dopo la quale non c'è stato più seguito. Il tema è ovviamente complesso e proverò a rispondere cercando di rispettare i tempi o, eventualmente, integrando poi per iscritto ulteriori informazioni all'interpellante. Premetto che, da anni, è stato avviato un dialogo con l'Agenzia delle Entrate, Ufficio del Territorio della Provincia di Torino, preordinata al processo di rimodulazione delle rendite catastali. La prima raccolta delle bonifiche delle banche dati è, addirittura, del 1998 e gettava le basi per l'assolvimento delle funzioni catastali al Comune (il cosiddetto federalismo catastale). Contemporaneamente però sono stati emanati norme e Regolamenti volti alla revisione dell'impianto del Catasto, al fine di limitare le sperequazioni. Il nuovo Catasto Edilizio Urbano è del 1962; da tale data, le tariffe d'estimo sono state aggiornate dalle Commissioni un'unica volta, nel 1992 (quindi, dopo 30 anni e più di 20 anni fa). Nonostante l'emanazione negli anni successivi di Decreti mirati alla revisione delle tariffe d'estimo, fin dall'inizio, ai fini dell'ICI sostanzialmente, è stata emanata la cosiddetta Legge "Salva Italia", applicando nel 2011 il moltiplicatore "160". Questo è quello che ha determinato la grande sperequazione, perché il moltiplicatore ha divaricato ulteriormente la vetustà degli estimi riferita ad una situazione di sperequazione che vigeva già dal 1962. Per poter assumere la gestione delle funzioni catastali, in applicazione del Decreto n. 112/98 (cioè quello del federalismo), nel 2001 la Città aveva deliberato di scegliere il livello di complessità e competenza delle funzioni in capo a se stessa, tra cui quella della promozione e della revisione del classamento, che nel federalismo (era l'opzione C) stava in capo agli Enti Locali e che pertanto seguiva la collaborazione già avviata prima della Legge con l'Agenzia in questione. Dopo l'avvio del processo di decentramento catastale, nel 2003 è arrivato lo Sportello Catastale Decentrato, con vari protocolli d'intesa con l'Agenzia delle Entrate, si è persa l'opportunità di attuare completamente tale conferimento e così vi è stato il ricorso al TAR del Lazio da parte della Confedilizia contro il decentramento catastale ed il controricorso dell'ANCI al Consiglio di Stato nel 2009. In sostanza, le istanze partite e riferite ad un soggetto che doveva essere la Città, se fosse andata in corso quella riforma di revisione catastale, hanno perso l'interlocutore, cioè non era più la Città l'interlocutore a cui indirizzare la proposta di riforma dei classamenti, compresa quella della zona in oggetto. Ciononostante il Servizio Catasto Comunale ha continuato a collaborare con l'Agenzia per le attività puntuali, il comma 336 articolo 1 della Legge n. 311/2004 relativo all'aggiornamento e, successivamente, la Legge n. 80/2006 per le incongruenze riferite ad informazioni disponibili in atti pubblici. È da evidenziare che l'Amministrazione persegue ormai da anni la perequazione tributaria e fiscale e, contestualmente, il recupero dell'evasione attraverso tecniche di incrocio delle banche dati, ma nei limiti, ahimè, dei poteri e delle funzioni attribuite all'Ente Locale (quindi, con l'incrocio delle banche dati e limitandosi, nei casi specifici, ad applicare la Legge n. 311). Vista l'impossibilità di decidere autonomamente la classificazione della rendita catastale, resta l'emanazione dei Decreti Attuativi che regolamenteranno la revisione del Catasto, ribaditi nella Legge n. 23/2014. Con essa si è di nuovo aperta la possibilità per i Comuni di contribuire alla conoscenza delle variabili del territorio ed attribuire i valori immobiliari medi (cioè, per capirci, incidere sulla tariffa), che saranno divisi per microzone; a Torino sono 40 e personalizzati tramite l'applicazione di un algoritmo creato ad hoc. Ovviamente, riferito tutto ciò (e quindi doverosamente riferito un contesto di quadro al Consigliere per dare l'idea che il complesso della materia non è banale), va tuttavia ricordato che in una Città Metropolitana come Torino l'applicazione dei due coefficienti succitati, cioè quelli della norma citata, ha provocato uno scollamento tra valore di mercato e valore catastale (specialmente il "160" in questo caso), soprattutto ai fini tributari, con zone, come la microzona 10 (Quadrilatero San Salvario), che hanno la peculiarità di presentarsi tipologicamente molto eterogenee, soprattutto per la presenza di edifici ricostruiti ex novo adiacenti a fabbricati multipiano senza ascensore. Quindi il tessuto specifico colpito dal moltiplicatore riguarda la media dei valori, mentre non va ad incidere puntualmente sulla singola situazione. Pertanto, la richiesta dei proprietari degli immobili residenti nella zona in questione di San Salvario potrà avere un'ampia valutazione mediante la revisione del Catasto fabbricati della Legge n. 23/2014, ora in fase di avvio mediante l'emanazione dei Regolamenti Attuativi. Si cita l'ultimo aggiornamento costituito dal parere favorevole della Commissione Finanze del 1° agosto, che ha concluso l'esame dello schema di Decreto Legislativo recante: "Composizione, attribuzione, funzionamento delle commissioni censuarie", e nel contempo la Città, suddivisa in microzone, sta monitorando l'andamento del mercato immobiliare tramite l'Osservatorio, che sarà necessario per applicare i correttivi zonali riferiti alla normativa delle commissioni censuarie. Naturalmente, non è pertanto possibile rispondere tempestivamente all'istanza, ma soltanto previa approvazione dell'intero impianto della nuova revisione. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Ringrazio l'Assessore; le farò, come prima, una breve domanda, non utilizzando tutto il tempo a mia disposizione. Da quello che riesco a capire, al di là della trattazione storica del tema (per cui prima c'era la possibilità di un federalismo comunale, che poi è rientrata a causa di quelle due sentenze), ad oggi, Assessore, questi immobili vengono valutati in parte per il valore catastale ed in parte per il valore commerciale, è giusto? Questi sono i due elementi che si vengono a mixare per dire al cittadino quanto dovrà effettivamente pagare. La domanda è questa: nel momento in cui il valore catastale è particolare (perché la zona 10 ha immobili con diverse tipologie, ma, dal punto di vista di quello che è accaduto in questi anni - cioè, movida -, il valore commerciale è decisamente sceso ed una casa di 100 metri quadrati in quella zona non ha lo stesso valore di prima, nonostante la casa sia con l'ascensore e, quindi, di ultima generazione), la Città potrà intervenire - lì come in altre zone - facendo sì che il valore commerciale di quell'immobile venga riconosciuto per il minus valore che ha in questo momento fin quando la situazione rimarrà così? Questa è un'arma che la Città avrà nelle sue mani, oppure no? Questa è la domanda che volevo farle, perché, altrimenti, a quel punto, la mia interpellanza e le posizioni conseguenti o hanno un valore, oppure non ce l'hanno. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Premesso che la nuova base catastale sarà fatta da Commissioni d'estimo che valuteranno dei valori medi, stiamo dentro revisioni che, ovviamente, riguardano la genericità dei casi, come naturalmente la base catastale attuale. Poi, i coefficienti ovviamente avranno degli scostamenti legati all'incrocio dei dati con l'Osservatorio. Qui il tema è che la norma non prevede discrezionalità, cioè non prevede che si possa osservare o giudicare soggettivamente se una zona è depressa o con andamento di mercato, ma bisogna giustificare tramite strumenti. La norma dice che gli Enti Locali hanno strumenti di monitoraggio; ovviamente, la Città di Torino ha l'Osservatorio, che è la fotografia continuamente in movimento, tutti i momenti, dell'andamento delle transazioni. Quindi, riguardo all'affermazione se i valori immobiliari medi di San Salvario salgano o scendano, non ho informazioni precise, ma dovrei rispondere dicendo di vedere la statistica dell'Osservatorio fin qui verificatasi e, poi, quello che succederà da qui in poi, naturalmente fino a quando avverrà la revisione. Con dati oggettivi di questo genere, l'Amministrazione può far valere dati dentro l'Osservatorio che abbiano l'influenza di modificare in una zona media quelli che sono i valori. Resta, però, una condizione essenziale che, al di là di tutto, è quella della tipologia edilizia del fabbricato e del suo classamento, perché, se non saranno modificati comunque gli estimi, l'altra condizione è naturalmente il classamento, cioè il fatto che esistano fabbricati di categoria A1 (pochissimi), A2, A3, A4 (sempre meno), A5 (quasi più nessuno) che, sostanzialmente, potrebbero trovarsi in quelle condizioni. Noi, puntualmente, possiamo verificare soltanto la congruità del classamento riferito al contesto. Il classamento, ovviamente, è il dato puntuale, non solo dell'immobile, ma proprio dell'unità immobiliare censita. Sulla parte zonale, l'unico correttivo sarà la Commissione censuaria che il Decreto attuerà, corretta e verificata tramite i dati conosciuti dal territorio, quindi dall'Osservatorio immobiliare o dalla valorizzazione urbanistica generale, che, naturalmente, condiziona, anche dentro la microzona, i valori o i disvalori dentro quel range che sarà dato dalla Commissione. È il nostro strumento e noi dovremmo fornire alle Commissioni censuarie elementi utili al fine di... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Di fatto, mappa da prima del 2000 l'andamento. Quindi, oggi ha un dato storico, ma se, effettivamente, i comportamenti che riguardano l'urbanistica e la commercialità cambiano i valori (la metropolitana o un'infrastruttura, o il mercato stesso di per sé), questo ovviamente avrebbe valutazioni che vengono fotografate nel progredire del monitoraggio di tutte le transazioni immobiliari fatte in quella zona e pertanto con un correttivo. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il rilevamento dell'Osservatorio è costante, ma tra un po' scadrà la convenzione, quindi penso che in Commissione ne riparleremo, perché questo è un elemento che sicuramente dovremmo introdurre. Vi trasmetto i documenti ufficiali. PORCINO Giovanni (Presidente) L'interpellanza è discussa. |