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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Ottobre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2014-04236
"UN NUOVO BALZELLO COMUNALE: LA TASSA RETROATTIVA SUL GAS" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BERTOLA ED APPENDINO IN DATA 22 SETTEMBRE 2014.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201404236/002, presentata in
data 22 settembre 2014, avente per oggetto:

"Un nuovo balzello comunale: la tassa retroattiva sul gas"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Devo dire che rispondere a questa interpellanza è utile, perché è un problema che
quest'estate è stato sollevato più volte, grazie a segnalazioni di cittadini che hanno
scritto a "Specchio dei Tempi". Proviamo, quindi, a dire una parola definitiva e, poi,
eventualmente ne riparliamo.
Alla Città questo canone viene riconosciuto sin dal 2011, a seguito di una
deliberazione di Giunta, che è stata quindi assunta dalla Città di Torino ai sensi della
normativa vigente. A seguito di questo provvedimento, l'attuale distributore del gas,
quindi AES, ha usufruito, come tutti gli altri distributori del resto d'Italia, della
proroga dell'affidamento del servizio nelle more della definizione da parte del
Ministero competente degli ambiti per l'effettuazione delle successive gare per la
selezione del distributore del gas. Nell'area metropolitana siamo in attesa, cioè
abbiamo già espletato le prime formalità per la gara, ma faremo anche qui la gara per
la selezione del distributore.
Quindi, questo canone comunale è dovuto sin dal 2011, per cui doveva risultare già
nelle bollette emesse successivamente a gennaio di quest'anno; cioè, già dalla
bolletta di marzo del 2011 doveva risultare questo canone che la Città introita da
AES sin da allora. Quindi, noi lo percepiamo dalla società sin da allora.
Questo è evidentemente un problema di fatturazione, che è direttamente imputabile
al fornitore del gas, che ha deciso di imputare in bolletta l'intero importo relativo al
2012 e al 2013. Somme che, come dicevo prima, noi abbiamo introitato sia per il
2012 che per il 2013, già da allora.
Quindi, l'addebito in bolletta nei confronti degli utenti effettuato in un'unica
soluzione degli importi dovuti a quel titolo "canone comunale" costituisce
assolutamente una scelta del fornitore, sulla quale in nessuna maniera la Città di
Torino ha influito, anche perché, ripeto, noi introitiamo quel canone già dal 2011.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Questa vicenda ha suscitato molto interesse. A noi sono arrivate diverse segnalazioni,
per cui, ripresi i lavori dopo l'estate, abbiamo ritenuto di presentare questa
interpellanza. Effettivamente, per molte famiglie, trovarsi questi 24,00-25,00 Euro
più le tasse sulle tasse (perché in Italia ci sono anche le tasse sulla tasse), dunque una
trentina di Euro in bolletta in più imprevisti, per molte famiglie non è un problema,
però, per quelle che fanno fatica ad arrivare a fine mese a pagare le bollette, 30,00
Euro imprevisti sono stati comunque un problema, specialmente perché poi i cittadini
non hanno capito che cosa fosse questa cosa e, quindi, molti si sono anche posti il
dubbio se fosse veramente dovuta o se non fosse una pretesa infondata e così via.
Quindi, è giusto fare chiarezza.
Devo dire che persino noi che siamo dentro l'Istituzione siamo rimasti sorpresi da
questo canone, perché non se n'era mai sentito parlare. Adesso ho capito che, se non
sbaglio, è una deliberazione di Giunta della precedente Amministrazione, quindi
Amministrazione Chiamparino… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Di fatto,
noi, sostanzialmente, abbiamo permesso ad AES (che, poi, di fatto, è mezza privata,
tre quarti privata, non so come definirla, perché poi è Italgas e IREN) di continuare
ad andare avanti a fornire il servizio in cambio del fatto che ci desse un po' di soldi.
Cosa che posso anche capire, perché in origine le tubature del gas erano pubbliche,
quindi è giusto che ci sia un canone.
Però, sostanzialmente, di fatto è stato un modo per introdurre un'ulteriore tassa a
carico dei cittadini, nel senso che mi pare che, prima, questo canone non fosse
corrisposto e, di fatto, fosse annegato in quello che normalmente si pagava già in
bolletta. Quindi, dal 2011 è stato aggiunto questo pagamento.
La domanda, che era nell'interpellanza, alla quale vorrei avere una risposta è: chi
determina questo costo?
Per cui, visto che anche la cifra era un po' particolare, perché mi sembra fossero
16,00 Euro per il 2012 e la metà, tipo 8,00 Euro, per il 2013, la domanda è: come
viene determinato? Ho capito che noi, come Città, non abbiamo la possibilità di
interferire con le scelte commerciali del singolo gestore, ma c'è da capire se quel
gestore possa poi chiedere con due anni di ritardo un canone arretrato. Però, a questo
punto, è una questione privata tra il gestore e i cittadini, che sono i clienti, perché è
un rapporto privato ed è scelta del gestore, e non della Città, quando farlo pagare,
probabilmente perché si sono dimenticati di farlo pagare prima, o non si capisce.
Però, invece, vorrei capire se la Città abbia un ruolo nel determinare l'importo,
perché, se siamo noi che chiediamo questo canone, vorrei capire se noi, come Città,
abbiamo dei margini di manovra, quindi potremmo eventualmente decidere di
abbassare o aumentare l'importo, anche considerando che questa è una tassa che,
comunque, va a colpire di fatto un bene di prima necessità, perché il gas serve a
cucinare, a riscaldarsi, quindi serve ad operazioni di prima necessità.
Quindi, mi piacerebbe capire se è nel nostro potere, o comunque come viene
calcolata e come è stata fissata questa cifra. Immagino che questa cifra sia
indipendente dal gestore, quindi, a questo punto, chiunque sia il gestore, anche a
libero mercato, che uno sceglie, se lo trova. Penso che si applichi, comunque, su tutti
i contratti, quindi che siano privati, aziende, società a libero mercato, non a libero
mercato. Credo che sia uguale, ma vorrei capirne di più.
Non so se vogliamo, poi, approfondire anche andando in Commissione, però mi
piacerebbe capire come funziona la struttura di questa imposta, per capire se noi
come Città abbiamo dei margini di manovra.
A questo punto, credo di aver capito che anche per il 2014 vige questo canone,
quindi immagino che nelle prossime bollette, adesso di fine anno, i torinesi si
troveranno un altro addebito e non so se sappiamo quant'è la cifra che deve venire
addebitata per il 2014.
Quindi, ringrazio per la risposta e chiedo se sia possibile approfondire in
Commissione, soprattutto relativamente ai margini di manovra che ha la Città.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per una precisazione, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Gli importi erano due: 15,99 Euro, riferiti al 2012, e 8,04 Euro, riferiti al 2013.
Questo canone è stato chiesto dalla Città alla società in seguito alla proroga
dell'affidamento del servizio della distribuzione del gas.
Credo che sia un canone istituito dall'Autorità, anche perché era sotto una normativa
proprio per la proroga dell'affidamento. Non ho nessun problema ad andare in
Commissione. Credo, però, che sia necessario chiamare la società, perché - ripeto - io
non ho problemi a dirlo, la trovo una scelta incomprensibile quella di addebitare
l'importo in questa maniera, nel senso che, visto che la Città lo percepiva già da
allora, probabilmente si poteva fatturare in bolletta già da allora.
Però, ripeto, effettivamente, le delucidazioni in merito a questa modalità di
fatturazione dovrebbe darle la società, visto che noi riscuotiamo questo canone già da
tre anni. Non ho nessun problema ad andare in Commissione, però credo sia
necessario convocare e audire anche i vertici della società.
Rimango, però, dell'idea che il canone sia fisso, cioè sia stato determinato in base a
dei parametri stabiliti dall'Autorità. Comunque, andiamo pure in Commissione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'interpellanza è discussa per l'Aula, ma rinviamo l'argomento in Commissione per
un approfondimento.

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