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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Ottobre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 28
MOZIONE 2014-04415
"NO AL GERBIDO COME DISCARICA D'ITALIA" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BERTOLA ED APPENDINO IN DATA 2 OTTOBRE 2014.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Riprendiamo l'esame della proposta di mozione n. mecc. 201404415/002, presentata
dai Consiglieri Bertola ed Appendino in data 2 ottobre 2014, avente per oggetto:

"No al Gerbido come discarica d'Italia".

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Spero di avere un po' di attenzione. Ringrazio i Consiglieri che si sono voluti
fermare, perché credo che questo sia un tema importante e mi dispiace che, invece,
parecchie forze politiche e parecchi Consiglieri abbiano preferito andare via; quindi,
ribadisco il mio ringraziamento a quelli che sono rimasti.
La nostra proposta di mozione è urgente, perché riguarda un Decreto Legge che è
attualmente in discussione e in sede di conversione in Parlamento. Si tratta del
cosiddetto Decreto "Sblocca Italia", se lo vogliamo chiamare così, che all'interno
contiene però anche delle norme relative al trattamento dei rifiuti e, in particolare,
all'incenerimento dei rifiuti; sono delle norme che noi troviamo aberranti.
In particolare (come riportato dagli organi di stampa la settimana scorsa), le norme
permetterebbero al Governo di inserire l'inceneritore del Gerbido nell'elenco di una
serie di impianti prioritari e ritenuti strategici a livello nazionale, il che consentirebbe
poi al Governo di aggirare completamente gli Enti Locali nella programmazione del
trattamento dei rifiuti e di incrementare d'autorità la capacità dell'impianto,
portandolo al massimo tecnicamente possibile. Quindi, rispetto alle 421.000
tonnellate di rifiuti (è già una cifra enorme) che l'impianto è autorizzato a bruciare
attualmente, se ne aggiungerebbero altre 100.000, arrivando a 521.000 tonnellate. In
più, queste 100.000 tonnellate sarebbero utilizzate d'autorità per bruciare rifiuti
provenienti dal resto d'Italia, in quanto il Governo avrebbe addirittura i poteri di
stabilire che nel nostro inceneritore vengano portati i rifiuti dal resto d'Italia.
Sin dal principio siamo stati - e lo siamo tuttora - contrari all'inceneritore del
Gerbido, però una delle poche garanzie che gli Enti Locali avevano dato agli abitanti
delle zone circostanti era che l'impianto sarebbe servito a bruciare i rifiuti di Torino
e provincia, non perché è il nostro "campanile", ma perché è giusto che ogni regione
ed ogni territorio si diano da fare per il corretto trattamento dei rifiuti. Quindi,
secondo quanto previsto anche dalle direttive europee, si devono dare da fare per
quanto riguarda la riduzione della produzione dei rifiuti, il riuso ed il riciclo o, in
altre parole, la produzione e l'invio allo smaltimento - che sia poi incenerimento od
altro - di meno rifiuti possibili.
Non ha quindi senso che l'Italia si organizzi in modo che le regioni che ancora hanno
poca raccolta differenziata e non trattano correttamente i rifiuti, invece di
aggiornarsi, darsi da fare e migliorare i propri impianti di smaltimento e le proprie
tecniche di raccolta, spediscano sui camion, in giro per l'Italia, i rifiuti laddove ci
sono degli inceneritori. Questo è sicuramente un business per il privato che va a
gestire l'inceneritore, però ecologicamente ed economicamente è un "non senso",
perché riempiamo l'Italia di camion che trasportano i rifiuti.
Inoltre, li andiamo a bruciare e, quindi, poi c'è anche la ricaduta sul nostro territorio -
comunque non piacevole - di un ulteriore livello di emissioni nell'aria di rifiuti che
vengono bruciati qui, che potremmo tranquillamente evitarci, perché le emissioni
saranno anche entro i limiti di Legge, però sono comunque velenose. Sono entro i
limiti delle Leggi, ma comunque non fanno sicuramente bene e non si tratta di
profumo di rose.
Quindi, i rifiuti degli altri se li potrebbero organizzare gli altri per trattarli a casa loro
ed è in questo senso che abbiamo voluto parlare di: "No al Gerbido come discarica
d'Italia", nel senso che non vorremmo che i rifiuti di mezza Italia venissero scaricati
nella fossa del Gerbido per venire poi bruciati dentro l'impianto.
La nostra proposta di mozione chiede alla Città di prendere posizione, peraltro
semplicemente secondo quanto detto più volte anche dall'Amministrazione e dal
Sindaco, cioè sul fatto che non vogliamo che l'impianto venga utilizzato per trattare
rifiuti provenienti da altre parti d'Italia e che non vogliamo che l'impianto abbia una
capacità incrementata di altre 100.000 tonnellate oltre alle 421.000 tonnellate, che
sono autorizzate adesso.
Inoltre, credo che sia da rimarcare anche il punto di principio, di cui tante volte si
sono lamentati tutti (compresa la maggioranza), per quanto riguarda il fatto che il
Governo, quando gli fa comodo, sostanzialmente commissaria gli Enti Locali. Credo
che sia importante difendere il diritto della Città, della futura Città Metropolitana e
degli Enti Locali di programmare la politica dei rifiuti sul nostro territorio, non
venendo sostanzialmente commissariati dall'alto, subendo quello che si decide a
Roma.
Credo che, magari, si possa anche pensare di accogliere sul territorio i rifiuti che
arrivano dalle regioni circostanti (peraltro, in parte lo si fa già al Gerbido), però
questa dovrebbe essere una libera decisione degli Enti Locali e non un'imposizione
da parte del Governo di Roma.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Grazie, Consigliere.

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