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PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201404052/002, presentata in data 10 settembre 2014, avente per oggetto: "Indirizzi per la concessione dello stadio Olimpico al Torino Football Club" PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Oggi arriviamo in Aula con questo atto dopo averlo lungamente discusso e dopo esserci lungamente confrontati in Commissione; tanto è vero, Presidente, che gli emendamenti che vengono presentati alla proposta di mozione sono emendamenti di Commissione, firmati e sottoscritti dalla stragrande maggioranza dei Consiglieri presenti in Commissione. Stiamo parlando di una proposta di mozione che ha subito raccolto, in un pomeriggio, 16 firme. Penso sia importante l'argomento di cui discutiamo, non solo perché è un argomento ovviamente di percezione popolare, ma perché credo rappresenti anche una sfida per questo Consiglio Comunale, per questa Amministrazione, oltre che un modus operandi importante. Avevamo inaugurato l'estate con una discussione, anche aspra, nei confronti della Giunta, della decisione dell'Assessore Gallo di rinnovare l'accordo e il partenariato con il Toro Calcio, alle condizioni più o meno degli ultimi anni; seppur devo riconoscere all'Assessore Gallo un continuo e sistematico sforzo teso al miglioramento di quelle condizioni. Credo che abbiamo saputo trovare la capacità insieme, Giunta e Consiglio, di costruire un atto di indirizzo in grado di mettere la Giunta Comunale, che si esprimerà dopo, e soprattutto il Sindaco, che mi spiace non sia presente oggi, ma con cui abbiamo lungamente discusso, quindi questo non rappresenta un problema, nella possibilità di discutere con Cairo quella che è una vera sfida per la Città. Cosa dice in sostanza la mozione, cosa dice il Consiglio Comunale? PORCINO Giovanni (Presidente) Chiedo scusa, Consigliere Curto, se la interrompo. Riusciamo a fare silenzio, Consiglieri? Chiedo a chi non è interessato di allontanarsi dall'Aula. Prego, Consigliere Curto. CURTO Michele La proposta di mozione, lo voglio dire con chiarezza, non ha alcun intento punitivo nei confronti della società Torino Calcio, e in particolare dei suoi tifosi; bensì, esattamente all'opposto, ha tutto un altro scopo, quello di provare a disegnare una città che è in grado di fare del calcio una possibilità concreta di sviluppo, in grado di fare di una parte importante della storia di questa città una grande opportunità di messa in rete. La proposta di mozione mette degli auspici ma anche dei paletti. Noi vogliamo fermare completamente la tradizione del rapporto low-cost, all'ultimo minuto, con le società di calcio. Nel 1998 questo Consiglio Comunale si era pronunciato indicando la politica di "due stadi e due società", poi i fatti che sono accaduti, non ultimo il fallimento della società Torino Calcio guidata da Cimminelli, la difficoltà che la Città si è trovata a fronteggiare, l'iscrizione su un bene pubblico, pagato con i soldi dei cittadini, di ipoteche di un privato, hanno allontanato quella prospettiva. Noi vogliamo riavvicinarla. Noi vorremmo che il Torino Calcio raccogliesse la stessa sfida della Juventus, la trasformazione di una parte della città e la realizzazione di una cittadella granata, in grado di rendere Torino non solo la prima città con una importante società di calcio con uno stadio di proprietà, ma la prima città in Italia in grado di competere ad altissimi livelli in Europa, perché ha due società, con due stadi di proprietà e annesse due aree della città dedicate. Ovviamente, questo non è tanto un auspicio, ma vogliamo costruire le condizioni perché questo venga realizzato, ma è chiaro che per realizzare questo obiettivo è determinante la volontà della società. Un brillante articolo pubblicato su La Stampa si domandava se, questa volta, vedremo se Cairo si è veramente liberato della "cairite", cioè del rischio di fare il passo troppo corto. Quella che lanciamo è una sfida in positivo, che ha visto la partecipazione di tantissimi Consiglieri Comunali di maggioranza e di opposizione. Spero che interverrà il Consigliere Greco Lucchina, che forse ha cesellato il punto più significativo di questa proposta di mozione, quello che chiama in causa il Toro nella sfida più alta, la trasformazione urbana e urbanistica della città. Ma è chiaro che se questa cosa non fosse possibile, noi intendiamo interrompere la tradizione di uno stadio costruito dal pubblico, manutenuto da privati, non si capisce bene con quali condizioni, e pagato troppo poco da quella società di calcio. Vorremmo quantomeno, Assessore, un rapporto di lungo periodo, un partenariato vero e strategico, così come succede nella maggior parte delle altre città italiane; un rapporto quindicinale, ventennale, venticinquennale, che costringa ognuno a prendersi le proprie responsabilità, ma soprattutto di poter programmare il futuro di questa città. Presidente, io spero che la proposta di mozione che oggi voteremo venga ricordata come uno degli atti significativi di questa tornata amministrativa. Intanto, ringrazio i Colleghi che con me hanno voluto estendere questo atto, portandolo all'approvazione del Consiglio Comunale. PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico al Consiglio Comunale che è giunto un ulteriore emendamento presentato dal Consigliere Viale. La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Io sono uno dei pochi Consiglieri che ha sottoscritto la proposta di mozione e che in queste settimane è andata a spiegarla in particolare negli ambienti dei tifosi del Toro, essendo io tifoso del Toro, anche abbastanza conosciuto, come frequentante dello stadio, perché la prima reazione dei tifosi è stata che il Comune vuole spremere il Torino, fare soldi sul Toro, dopo tutto quello che ha fatto per la Juventus, eccetera. Il senso della proposta di mozione ovviamente non è questo. È chiaro che c'è il punto relativo a quanto facciamo pagare al Torino FC per l'affitto dello stadio; peraltro, prima ancora di discutere il quantum, il problema è che il Torino FC non paga. Nel senso che a quanto ci risulta, per ora non ha pagato quello che doveva pagare della scorsa stagione; ha chiesto sconti sulla tassa rifiuti, ha chiesto sconti sul costo dei Vigili, e crediamo che comunque questo non sia un atteggiamento accettabile da parte di una società a scopo di lucro. Dal momento che la Città pretende giustamente il pagamento della TARSU anche da parte delle famiglie che magari non possono permetterselo, a maggior ragione dobbiamo prenderlo da una società che ha scopo di lucro. Però il punto vero è quello del medio-lungo termine, è capire se il Torino FC ha un progetto a lungo termine per crescere in questa città e valorizzare il patrimonio storico del Toro, perché al giorno d'oggi nessuna società di calcio può pensare di rimanere ad alti livelli a lungo termine senza affrontare il problema dello stadio di proprietà. Tutte le società italiane e straniere, quelle che non l'hanno ancora fatto, si stanno attrezzando in questa direzione. La Juventus l'ha fatto e ha visto subito dei benefici proprio in materia di entrate, quindi di possibilità anche di spendere nella squadra e nei progetti. Crediamo che sia il caso che la Città, anche proprio a vantaggio della tifoseria granata, del patrimonio culturale che il Toro rappresenta, chieda e pretenda da Cairo un investimento in questa direzione. Che poi Cairo venga a dire quello che vuole fare, e magari ci dica anche che vuole investire in un'altra parte, a questo punto si apre una negoziazione. Ma almeno che faccia qualcosa, perché andare avanti di anno in anno a mendicare, purtroppo, permettetemi il termine, uno sconto magari di 20-30.000,00 Euro su un affitto che è molto più basso di quello pagato altrove, non è un atteggiamento da persona che crede nel patrimonio che gli è stato affidato. Perché è vero che la società di calcio è sua, è una società privata, è giusto che faccia quello che crede, però comunque ha una responsabilità sociale piuttosto forte verso la città. È chiaro che la vicenda dello Stadio Olimpico, se la riprendiamo dall'inizio, è un mezzo scandalo, forse tutto uno scandalo, perché la collettività ha speso 45 milioni di Euro per ristrutturare uno stadio che non è adatto al calcio. Quindi adesso al Torino gli dobbiamo proporre uno stadio che non è adatto al calcio, che ha ancora tutta una montagna di ipoteche; alla fine la società di Cimminelli (che poi è il Gruppo FIAT) l'ha preso sostanzialmente per un Euro, però le ipoteche sono rimaste alla collettività. Quindi è chiaro che tutto questo pacchetto costituisce anche una patata bollente. Per cui bisogna anche porsi il problema di cosa possiamo offrire eventualmente al Torino FC e se il Torino FC riceve un trattamento comparabile con quello che ha ricevuto la Juventus. Detto questo, la prima responsabilità è di chi amministra Torino FC, che abbia un progetto e che dimostri questo progetto e che lo esponga innanzitutto alla città e possibilmente anche al Consiglio Comunale. A questo punto, noi Consiglieri Comunali vedremo di costruire un progetto che sia vantaggioso per il Toro e vantaggioso comunque per la città, perché prima che tifosi siamo amministratori pubblici, per cui dobbiamo garantire il bene delle casse pubbliche e del bene pubblico. L'ultima cosa che volevo dire, poi concludo, è relativa alla caduta di stile di Cairo e del suo entourage, parlando dei biglietti gratuiti che vengono regalati al Consiglio Comunale: 80.000,00 Euro che ogni anno deve dare in biglietti gratuiti, in aggiunta all'affitto. Io ho già proposto in Commissione che questi biglietti vengano semplicemente restituiti. Io non li ho mai utilizzati, continuo ad andare allo stadio facendo la fila, comprandomi il biglietto ogni volta. Però credo che sia giusto che tutto il Consiglio Comunale faccia il gesto di restituirli, perché intanto si dimostra che questo genere di privilegi sono pericolosi, perché permettono poi al privato di ricattare sostanzialmente sul piano morale il pubblico con queste regalie. Inoltre, credo che la politica debba dimostrare un po' di dignità, e che non cambia la propria opinione per qualche biglietto regalato allo stadio. Quindi spero che tutto il Consiglio Comunale faccia la stessa cosa che facciamo noi e rifiuti questi biglietti. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Sbriglio. SBRIGLIO Giuseppe Io ho firmato questo documento non tanto perché sono contrario a un indirizzo di tal genere. Per me il contenuto e la cifra può essere anche giustificabile, ma può essere solo giustificabile se, come è stato più volte espresso, c'è un progetto di prospettiva, perché posso comprendere che nell'attesa di un progetto complessivo sull'area relativa allo Stadio Olimpico, con tutti gli annessi legati alla previsione del Piano Regolatore, quindi la possibilità di edificare un albergo, di realizzare delle attività commerciali, e anche - mi sembra di aver capito dagli emendamenti - una prospettiva sull'area Combi, però un contratto di questa natura si può fare se si hanno le idee chiare sul futuro. Purtroppo le idee non sono chiare, quindi un contratto di due anni con quella cifra vuol dire rimandare alla prossima Amministrazione il futuro dello stadio, perché chiaramente fare una proporzione tra i concerti non ci può neanche stare, perché - come dire - affittare una casa al mare per un giorno o per una settimana, è diverso da affittare una casa con un contratto quattro più quattro. Quindi è chiaro che non si può fare un moltiplicatore preciso. Però, ripeto, io credo che la questione vada sollevata in altri termini. Come può testimoniare anche l'Assessore Gallo, tra documenti e interpellanze ho sollevato in Commissione, fin dall'insediamento di questa Amministrazione, la questione della progettualità legata al problema ipoteche Stadio Olimpico, ma su questo tema non ho mai avuto risposte. Spero che questa mozione serva anche ad avere smosso la risoluzione di questo tema. Chiaramente prima io ero solo a sollevare questo tema, adesso credo che, con la sottoscrizione di tutti i Consiglieri, questo tema verrà risolto. Ho sentito parlare di sfida al Presidente Cairo, però noi non dobbiamo nemmeno obbligare. Credo che in questi anni sia stato dimostrato che forse non c'è un interesse immobiliare da parte del Torino FC nei confronti dell'operazione stadio, perché è stato dimostrato con la questione Filadelfia. Di fatto, se ci fosse stato un interesse immobiliare sulla questione Filadelfia non avremmo dovuto fare la Fondazione, ma avremmo dato un diritto di superficie al Torino FC, che avrebbe costruito da solo lo Stadio Filadelfia. In questi anni non c'è stato un interesse, però è anche vero che la Città si deve mettere dalla parte della ragione. Allora, credo che il primo passo sia quello di rendere appetibile questo impianto sportivo; dopodiché, che sia con una prelazione nei confronti del Torino FC, ma da lì può nascere un progetto che tolga chiaramente questi costi a carico della Città; tenendo presente che ai costi elencati dobbiamo aggiungere quello che stiamo pagando sul mutuo, perché noi stiamo pagando un mutuo per una vicenda che non è colpa della Città, Consigliere Bertola, perché la mozione "Due squadre due stadi" era stata pienamente applicata. Se abbiamo sul groppone questo stadio è perché sappiamo benissimo come è andata a finire la questione Cimminelli. La questione Cimminelli è andata in un modo e la Città si è ripresa lo stadio e purtroppo ha dovuto ultimare i lavori a spese dell'Amministrazione. Quindi credo che il tema debba essere di prospettiva; credo che sia riduttivo analizzare questa proposta di mozione solo sul problema 250.000,00 Euro. Creiamo le condizioni, facciamo in modo che lo stadio sia appetibile. Abbiamo ancora tempo due anni di Amministrazione. Assessore, dia subito mandato all'Avvocatura per risolvere il problema ipoteche. Se riusciamo trattiamolo stragiudizialmente, abbiamo già un precedente di transazione con l'Agenzia delle Entrate; altrimenti, andiamo in giudizio e facciamo accertare se una ipoteca può gravare su un bene del patrimonio indisponibile. Sappiamo che il Tribunale di Torino è quello più veloce in Italia, quindi a Torino la giustizia funziona bene; per cui, sono convinto che se iniziamo subito, riusciamo già ad avere un responso da parte dell'Autorità giudiziaria. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Greco Lucchina. GRECO LUCCHINA Paolo Credo che il Consigliere Curto abbia sostanzialmente detto tutto, descrivendo questa proposta di mozione. Questo è un atto di indirizzo che evidentemente non tiene conto solo dell'oggetto principale, che è il canone di concessione, ma nei tre punti dell'impegnativa tiene conto di quella che è l'analisi del canone di concessione, cioè di una progettualità che tiene conto dell'area adiacente; ed è la cosa che più mi interessava, che fa riferimento all'area ex Combi, e dell'eventuale risoluzione delle problematiche legate ai vincoli ipotecari dello Stadio Olimpico. Cosa voglio dire? Voglio dire che gli Assessori già a mezzo stampa hanno parlato delle loro motivazioni, giustificazioni, chiamiamole come vogliamo. Io non ho motivo di dubitare delle loro parole. Sono assolutamente certo del fatto che ormai questo canone di concessione possiamo giudicarlo... non attuale? Sappiamo che l'Assessore Gallo è in costante contatto con il Torino Calcio per far sì che questo canone di concessione risulti più attuale e consono alle esigenze di questa Città. Detto questo, io sono stato uno di quelli che in Conferenza dei Capigruppo - il Presidente se lo ricorda - ha chiesto che fosse convocata una Commissione Urbanistica che tenesse conto dell'area ex Combi. Questa Città, avendo individuato le trasformazioni urbanistiche come una priorità di indirizzo per la Città, non può più esimersi dall'affrontare anche temi come il canone di concessione dello Stadio Olimpico, non tenendo conto che c'è un'area adiacente che va riqualificata. Lo abbiamo fatto anche con la Continassa, accelerando decisamente, perché era fine dicembre del 2012. Dobbiamo farlo anche questa volta. So che è stata fatta una Commissione Urbanistica il 25 settembre, so che l'Assessore Lo Russo ha già risposto alle richieste avanzate da questo Consiglio Comunale. Mi pare però che dalle sue dichiarazioni di ieri, pubblicate sui giornali, ci sia una nuova progettualità, che tiene conto delle residenze per studenti, e ci mettiamo vicino il solito supermercato. Questo è stato oggetto di dibattito, anche acceso, durante la discussione del Bilancio, solo una settimana fa, con il Sindaco Fassino, impegnato a difendere questo suo modello di sviluppo urbanistico della città. Una parte di questo Consiglio Comunale non la condivide, io per primo. Non so a che titolo ieri abbia parlato l'Assessore, se fosse una riunione ufficiale o meno, non mi risulta; chiedo, però, che quanto prima venga convocata una Commissione Urbanistica avente ad oggetto di nuovo l'area ex Combi, in maniera tale che l'Assessore Lo Russo venga a relazionare ai membri della Commissione Urbanistica sulla progettualità dell'area ex Combi. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere La Ganga. LA GANGA Giuseppe Questo è un caso classico in cui gli interessi di una parte della città corrispondono agli interessi dell'intera collettività. Il popolo granata ha un'aspirazione, che è quella di essere messo alla pari della Juventus nel disporre di uno stadio di proprietà e di una cittadella ad esso dedicata, ed è un interesse che corrisponde all'interesse della Città. Non solo perché da tempo vige per l'Amministrazione Civica il programma "Due squadre due stadi", ma anche perché consente di venire a capo di una situazione relativa all'attuale affidamento in locazione, o in concessione, che dir si voglia, dello stadio alla società granata, che mostra tutta la sua precarietà, a cominciare dal fatto che va avanti di anno in anno senza nessuna progettualità di lungo termine. Ora, io credo che una Civica Amministrazione debba promuovere tutte le azioni positive perché si possa realizzare l'obiettivo di "Due squadre, due stadi", partendo dalla premessa che il Torino Calcio è una Istituzione di questa città, a prescindere da chi pro tempore ne è il proprietario. Perché, grazie a Dio, noi avremo il Torino Calcio come lo abbiamo avuto prima, dopo l'attuale Presidente e l'attuale proprietario, e rimarrà un'Istituzione della città, e noi dobbiamo pensare il Torino Calcio così. Detto questo, credo che l'Amministrazione debba accelerare sulla rimozione delle ipoteche e soprattutto disporsi positivamente rispetto alla realizzazione di un nuovo rapporto con il Torino Calcio finalizzato allo stadio di proprietà. Ove questo non fosse possibile, ciò che è inaccettabile per l'interesse pubblico è un rapporto spot con il Torino Calcio, cioè un rapporto nel quale di anno in anno si procede a prorogare un rapporto di utilizzo. Questa è una cosa dannosissima per la Civica Amministrazione, che presenta alti rischi. Quindi, qualora non fosse possibile il progetto massimale, quello di realizzare la cittadella granata; almeno un contratto a lungo termine che garantisca la Città; la revisione dell'assurda gestione della pubblicità interna allo stadio, che oggi sembra stata inventata dal "dottor Stranamore", perché è una cosa assolutamente stravagante, fatta apposta per danneggiare le casse della Città; una diversa gestione della manutenzione, rimettendo insieme manutenzione ordinaria e straordinaria, che attualmente sono fonte di contenzioso e di inefficienza. Infine, una parola sull'area Combi. Io credo che sull'area Combi non ci sia nessuna urgenza di definire la questione in tempi rapidissimi, giacché l'unica ragione di urgenza era data dalla necessità finanziaria del Comune. L'Assessore Passoni ci ha chiarito che l'ipotesi su cui si era discusso, che rendeva alla Città 15 milioni di Euro, non è necessaria per la sistemazione degli equilibri di Bilancio. Ergo, noi abbiamo almeno dodici mesi per poter affrontare la questione senza l'urgenza e la drammaticità del tempo. In questi dodici mesi spero che il Sindaco e la Giunta giungano a risolvere con il Torino Calcio il problema, o nel senso dell'acquisizione dello stadio, o nel senso di una concessione a lungo, lunghissimo termine. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Ventura. VENTURA Giovanni Ringrazio il Consigliere La Ganga, perché ha fatto un intervento simile a quello che avrei voluto fare io. A questo punto dico semplicemente una cosa. Le Città italiane non possono più avere gli stadi di proprietà. Bisogna che il Governo intervenga anche su questa vicenda, come è intervenuto sulla vicenda dei costi della Polizia di Stato, e faccia una Legge affinché le società di calcio diventino proprietarie degli stadi. In un momento come questo, i Comuni non possono permettersi di mettere fondi nelle manutenzioni straordinarie degli impianti dove le società di calcio fanno i loro profitti e i loro utili. Credo che la questione della proposta di mozione sia semplicemente un accompagnamento che vogliamo fare, dicendo a Cairo che è ora che si nuova a prendere questo stadio, prima che il Governo glielo imponga. Quindi trovare delle condizioni fertili, in cui la Città gli permetta di fare un intervento migliore rispetto a quello che potrebbe essere in futuro. Inoltre, vogliamo che il Torino resti il Torino Calcio, cioè resti in questa città, con lo stadio di proprietà. Noi ci abbiamo creduto, stiamo investendo sul Filadelfia e quindi vogliamo che anche Cairo faccia la stessa cosa, che creda in questa squadra e faccia gli investimenti che deve fare, per poter mettere in dignità anche il Torino Calcio. Per quanto riguarda il Consigliere Bertola, pensavo che fosse a un livello superiore a Cairo, ma mi sembra che sia anche un po' inferiore, rispetto all'intervento che ha fatto, perché se deve dare delle colpe alla Città rispetto al passato, credo che stia sbagliando di grosso. La Città ha fatto tutte le operazioni necessarie per cedere lo stadio, e l'ha fatto, e poi i problemi di Cimminelli non sono i problemi della Città. Per quanto riguarda i biglietti, non ho nulla da dire, poteva anche evitarselo. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Carretta. CARRETTA Domenico Sostanzialmente sono d'accordo con le parole del Consigliere La Ganga. Sono d'accordo sulle motivazioni che sono state espresse in Aula, però dico una cosa. Questa proposta di mozione è il classico esempio di come partendo da strade completamente diverse, si arrivi a un obiettivo. Prima scherzavo con il Consigliere La Ganga, mi sembra la storia della Monaca di Monza. Nessuno voleva un particolare elemento, poi ognuno si è messo a lavorare su un elemento e si è arrivati a determinare un obiettivo. Però siamo partiti da un dato. Siamo partiti discutendo dell'area ex Combi, discutendo non tanto dell'area ex Combi, ma della necessità di dotare questa Città di residenze universitarie. E allora a quel punto, discutendo di residenze universitarie, mi è stato detto in Commissione che la residenza universitaria avrebbe dato fastidio, giustamente, alla quiete degli anziani. Nello stesso modo, invece, le stese persone mi hanno giustificato dicendo che lì invece dei campi sportivi o degli ultrà, che notoriamente arrivano in silenzio, sulle pattine, avrebbero dato un apporto morale agli anziani che vivono lì. Quindi, siamo partiti da diversi punti. La discussione è: vogliamo ragionare su una Città che sia dotata anche di residenze universitarie? Vogliamo ragionare senza porre sempre la questione degli sfitti? Gli sfitti sono privati. Organizzare politicamente, da un punto di vista strategico, una residenza universitaria è cosa ben diversa. Dopodiché, sono d'accordo sulla necessità di fare dei passaggi con il Torino Calcio. Facciamoli, non solo con questo Torino, ma con il Torino. Noi dobbiamo fare in modo che il Torino ci dica sì a un'operazione, perché tra l'altro le motivazioni che vennero portate in Aula contro l'operazione Continassa, sono le stesse che vengono portate in Aula adesso a favore dell'operazione Torino e ambito. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Tre minuti e tre punti. Innanzitutto mi fa piacere che il Consigliere Carretta abbia ricordato le posizioni che ignoti gli hanno relazionato rispetto a questa vicenda. Personalmente non ho mai avuto un opinione rispetto alla questione relativa alle residenze universitarie, per le quali non sono contrario. Chi è contrario, lo dica, in qualche modo lo formalizzi a verbale, sia in Aula che in Commissione, perché per quanto mi riguarda non c'è nessuna contrarietà o acredine su questo punto. Ma tornerei alla questione dello stadio, che terrei ovviamente separata, almeno nella discussione, rispetto a quella della Variante e del suo percorso per quanto riguarda l'area ex Combi, che è una vicenda aperta. Ha detto bene il Consigliere La Ganga, abbiamo tempo per discuterne e per valutare; c'è una nuova progettualità proposta, che ho appreso dagli organi di stampa. Aspetteremo che venga esplicitata all'interno delle Commissioni competenti e in quella sede discuteremo e ci confronteremo su quel tema. Tornando, invece, ai due temi che riguardano più specificatamente lo Stadio, il rapporto con la Città e quello che è il nostro compito di amministratori, sottolineo tre questioni, poi l'Assessore sicuramente, insieme al Sindaco, saranno in grado di mettere sul tavolo con la "controparte contrattuale", che in questo caso non è una controparte, ma sono coloro con i quali la Città tratta per quanto riguarda la concessione dello Stadio. Innanzitutto, credo che ci siano due strade: o si va verso un acquisto, quindi questo bene diventa di proprietà diretta di una società calcistica, così come avviene per la Juventus che se l'è costruito, così come a Udine avviene per l'Udinese, così come avviene per altri stadi in Italia e alcuni esempi li stiamo vedendo, Roma, Reggio Emilia e altri stadi che stanno prendendo quel tipo di strada che indicava il Consigliere Ventura; oppure si deve passare ad un rapporto concessionario pluriennale, perché è evidente, lo dico a tutti quanti e all'Assessore, ma a me stesso, che non si può trattare ogni volta in deroga o in proroga rispetto al fatto che è scaduta la concessione l'anno prima, che facciamo la concessione di due anni, che sano l'anno precedente e poi va fino a giugno e poi ogni volta andiamo a fare un ragionamento nel merito, quest'anno in serie B, quell'anno in serie A, quest'anno c'è la Champions League, quest'anno c'è l'Europa League. A me non interessano queste vicende. C'è un rapporto con un concessionario, si fa un rapporto contrattuale così come facciamo con tante altre realtà che utilizzano i nostri impianti per quattro, cinque, dieci anni. Anzi, sono per allungare il numero degli anni di concessione, perché solo questo consente ai concessionari di fare investimenti seri. Qual è la garanzia? La concessione e il fatto che si possano ottenere soldi da investire. Se ho una concessione ventennale, posso costruire all'interno di quell'impianto una serie di condizioni nuove; se ce l'ho soltanto annuale o biennale, c'è sempre la solita questione: la manutenzione ordinaria spetta a me e quella straordinaria spetta alla Città; non faccio l'ordinaria, diventa straordinaria e, quindi, è un gatto che si morde la coda. PORCINO Giovanni (Presidente) La prego di concludere, Consigliere. CASSIANI Luca Terza e ultima vicenda: la questione riguardante la pubblicità. Su questo ho già segnalato in Commissione e nell'atto di invito che ho scritto, interpretando il desiderio dei Colleghi della V Commissione, ovviamente come Presidente di Commissione, invitando Cairo al confronto anche sul tema che riguarda la pubblicità, perché è evidente che non possiamo dividere lo Stadio in pubblicità della Città, pubblicità del Torino Calcio, la pubblicità è unica, quindi chiedo che anche su questo ci sia un'attenzione affinché i nostri spazi vengano venduti, così come sono venduti quelli del Torino Calcio. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Viale. VIALE Silvio Solo per due annotazioni veloci. Quando parliamo degli stadi, sono sempre molto interessato, perché continuo a rivendicare con orgoglio di aver bloccato la vicenda dello Stadio Olimpico sul Filadelfia che era una truffa all'epoca, tema che si presta molto ad interpretazioni strane, perché la passione calcistica spesso prevale sull'aspetto razionale degli interessi della Città. Finalmente si è arrivati ad una posizione che è quella di "due squadre due stadi", si tratta di due società private che hanno incassi e bilanci anche stratosferici, che sono noti per i soldi che girano, quindi il problema vero è che la Città deve ovviamente avere un atteggiamento e un'attenzione, ma non può pensare di regalare ad una società come se fossero imprese sociali. Per quanto riguarda il Torino, credo che sia interesse dei tifosi del Torino che il Torino Calcio abbia uno stadio di proprietà e abbia una propria robustezza come società. Ecco perché credo che l'interesse del Consiglio Comunale sia favorire questo processo, che deve passare tramite gli stessi "favori", tra virgolette, che sono stati, presunti tali, fatti alla Juventus, né più né meno, ma questo vuol dire che chi è proprietario del Torino Calcio deve assumersi le responsabilità, anche economiche e finanziarie, nei confronti della Città, della squadra, dei tifosi, del ruolo che gioca. Poi non vado a discutere se ci guadagna o meno, eccetera, perché questo non è il nostro gioco, credo la Città deve avere l'area della Juve e la cittadella della Juve dove è adesso, in una zona che è diventata importante grazie alla tangenziale, alla posizione periferica, eccetera, ma non lo era; ricordo sempre che la Juventus voleva lo Stadio Comunale, voleva quell'area lì. Il Torino avrà la fortuna di avere un'area più centrale, che è una fortuna o potrebbe esserlo meno in futuro, lo si vedrà, deve saperla sfruttare esattamente come qualsiasi altro imprenditore. Se poi questo vuol dire trasformazioni urbanistiche e anche agevolare l'operazione, siamo disponibili, però deve essere qualcosa di chiaro e non soltanto un modo per cui le società pensano di mungere la Città e i torinesi per i propri interessi privati, questo nonostante il fatto che comunque la tifoseria tenda a distorcere il problema e la questione. Ecco perché penso che approvare questa mozione sia un indirizzo coerente con quello del Consiglio Comunale di questi ultimi anni e mi aspetto una risposta da parte della proprietà del Torino, disponibile ad una discussione e ad affrontare il tema con la Città, che ritengo debba essere disponibile a trovare una soluzione stabile nel tempo, che dia ai tifosi del Torino Calcio una certa sicurezza, anche societaria. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Ovviamente interverrò per quanto di competenza, lasciando all'Assessore Gallo la parte relativa all'istituto della concessione. La mozione in questione riporta all'attenzione del dibattito della Sala Rossa una vicenda molto rilevante per la Città che riguarda la questione stadi e fa riferimento ad una impostazione che, sul finire degli anni Novanta, vide la Sala Rossa impegnarsi in un atto di indirizzo che individuava nello slogan "due squadre in due stadi" una linea di azione dell'Amministrazione. Ovviamente, molta acqua è passata sotto i ponti e certamente si può dire che, almeno sul piano sostanziale, quell'indirizzo politico negli anni è stato assolutamente seguito. Oggi, con grande onore, possiamo dire che la vicenda dello Stadio Delle Alpi, che tanto impegnò la discussione politica sia in fase di esecuzione che, poi, in fase di gestione, è sostanzialmente risolta e il completamento della cittadella della Juventus nella zona della Continassa, che abbiamo proprio in questo mandato amministrativo osservato da più angolazioni e deliberato, va esattamente in quest'ottica. Non vorrei tediare ovviamente l'Aula nel ricordare che cos'era la Continassa ex ante la decisione assunta dal Consiglio Comunale relativa alle concessioni del diritto di superficie, stavamo parlando di un'area degradata, assolutamente abbandonata da decenni e che, proprio attraverso l'investimento del privato, poteva trovare una nuova vocazione di certa e internazionale qualità e soprattutto una occasione di riqualificazione di un'area molto degradata. Discorso un po' diverso, per separare il piano del ragionamento, riguarda invece lo Stadio Olimpico che all'epoca, se ben ricordano i Consiglieri, si chiamava ancora Stadio Comunale e che ha cambiato la denominazione proprio in virtù dell'evento olimpico. Evento olimpico che, a differenza di quanto è accaduto intorno allo Stadio delle Alpi, ha strutturalmente e radicalmente cambiato il volto urbanistico, edilizio e qualitativo di tutta l'area circostante il vecchio Stadio Comunale. Certamente la scelta e chi ha vissuto quegli anni, magari non in un'assemblea politica, ma certamente da cittadino, banalmente di chiudere il tratto di corso Sebastopoli per decidere di riqualificare la piazza d'Armi, la costruzione dell'attuale Pala Alpitour, la riqualificazione del Teatro dei Ragazzi, la costruzione dell'asse delle piscine su corso Galileo Ferraris, la rifunzionalizzazione della piscina olimpica e, poi, non ultimo, sulla via Filadelfia la costruzione e il completamento dello stadio del nuoto sono stati tutti interventi che hanno, nel periodo intercorrente la fine degli anni Novanta e l'attuale, radicalmente e strutturalmente modificato il quadro compositivo urbanistico ed edilizio di quell'area, che oggi è assolutamente una delle aree di maggior pregio, che è un polo sportivo di grandissima rilevanza e che evidentemente ha ricevuto, proprio in virtù dell'evento olimpico, un'imponente quantità di investimenti pubblici atti a riqualificarla. Se noi non consideriamo in partenza questo tipo di ragionamento, facciamo un torto alla nostra intelligenza, perché è del tutto evidente che l'attualizzazione del principio "due squadre in due stadi" e, conseguentemente, dell'intervento connesso alla riqualificazione degli intorni dei due stadi, ovviamente è un ragionamento monco. E da questo punto di vista, dal punto di vista dell'urbanistica, è chiaro che qualunque riflessione, anche in ordine alla volontà di costituire intorno allo Stadio Olimpico la cosiddetta "cittadella del Torino", non può prescindere dalla situazione attuale, che è ben diversa da quella della fine degli anni Novanta e che è completamente rinnovata anche in termini urbanistici compositivi. Andiamo brevemente a vedere che cosa è capitato, invece, sull'aspetto patrimoniale della vicenda olimpica, in particolar modo dello Stadio Olimpico. Certamente il fallimento della Ergon di Cimminelli e l'iscrizione dell'ipoteca a valere per 38 milioni sul diritto di superficie dello Stadio Olimpico, costituiscono ancora oggi - e su questo vorrei essere molto chiaro e molto netto anche a verbale - un impedimento molto rilevante alla valutazione in ordine all'utilizzo o alla cessione dello Stadio Olimpico nell'attuale condizione. In altri termini, riteniamo che fin quando persisterà questo vincolo di carattere patrimoniale, qualunque ragionamento di carattere urbanistico o di cessione che, guardate, dal mio punto di vista è assolutamente da perseguire, condivido molto quanto diceva il Consigliere Ventura sull'esigenza che questo Paese, a livello Paese, individui negli stadi di proprietà, proprietà a seconda di come la si vuole guardare, o comunque una responsabilizzazione delle società sportive professionistiche nella gestione, nella conduzione dei propri impianti, una linea di indirizzo nazionale su cui lavorare. Nelle more che questo accada e nelle more che il Governo nazionale, il Parlamento nazionale disciplinino con compiutezza gli effetti e le cause di un'eventuale cessione patrimoniale da parte delle Amministrazioni Comunali… PORCINO Giovanni (Presidente) La invito a concludere, Assessore. LO RUSSO Stefano (Assessore) Sì, è un po' articolata, Presidente, per cui la pregherei… PORCINO Giovanni (Presidente) Assessore, le faccio presente che l'intervento della Giunta non è previsto, quindi data l'importanza del tema, eccezionalmente, le consento di intervenire, però la prego di contenere l'intervento entro un termine ragionevole. La prego di concludere in tempi ragionevoli, Assessore. Prego. LO RUSSO Stefano (Assessore) Cercherò di essere ragionevole nei tempi, magari non nei contenuti. La questione ovviamente, e vorrei che questo fosse molto chiaro al Consiglio prima dell'azione deliberativa della mozione, non può prescindere dall'estinzione dell'ipoteca a valere sullo Stadio Olimpico. In questi termini, mi pare, e in questo senso esprimo il mio pieno compiacimento nell'emendamento a firma del Consigliere Viale, improprio connettere la vicenda urbanistica dell'area Combi con la vicenda dello Stadio. Non tanto per una ragione di composizione urbanistica, è del tutto evidente che qualunque operazione di riqualificazione della Città non può prescindere da cosa gli sta intorno, quanto piuttosto per questo elemento che ne condiziona pesantemente gli iter deliberativi. Per queste ragioni, ovviamente rappresento che - così rispondo anche al Consigliere Greco Lucchina - la Città ha espresso chiaramente che cosa ha intenzione di fare sull'area Combi, adottando una Variante e trasmettendola al Consiglio Comunale. Peraltro il venir meno di alcune condizioni relative alla questione economico- patrimoniale ha reso utile e soprattutto la messa in disponibilità da parte dello Sporting, che in qualche modo gestisce quell'area, di un'eventuale disponibilità a realizzare e ad ampliare la propria dotazione sportiva, ha consentito di ragionare in maniera molto più libera in ordine alla riqualificazione dell'area Combi. Pertanto sarà mia cura, ovviamente, non appena il Consiglio deciderà di riprendere in mano la questione dell'area Combi, poter venire in Commissione ad illustrare l'idea della Città sull'intero compendio e in generale posso ribadire, e concludo, richiamando quanto diceva il Presidente Carretta, certamente nell'ottica dell'implementazione della dotazione sportiva, confermando la forte vocazione sportiva di questo asse e andando incontro alle rinnovate esigenze di dotazione infrastrutturale a servizio dell'Università, nell'ottica delle politica di Città universitaria, per la realizzazione in questa porzione di Torino di un'importante sede di residenza universitaria sul modello di via Caraglio, per capirci. Pertanto, la Giunta è, nella persona dell'Assessore all'Urbanistica, a disposizione del Consiglio, quando riterrà il Consiglio utile riprendere in mano la questione, noi saremo a disposizione per poter venire ad illustrarla. Un'ultima raccomandazione, però: cerchiamo in quest'ottica, nell'attesa, nelle more di sviluppare la risoluzione della questione con il Torino, di non perdere tempo utile, perché comunque faremmo, a mio modo di vedere, un danno complessivo alla Città. In altri termini, stare fermi non fa il bene di Torino. PORCINO Giovanni (Presidente) Prima di cedere la parola all'Assessore Gallo, richiedendo brevità, comunico che è pervenuto un emendamento a firma del Consigliere Paolino e un subemendamento a firma del Consigliere Greco Lucchina all'emendamento del Consigliere Viale. A breve vi saranno consegnati, Consiglieri. La parola al Consigliere Paolino. PAOLINO Michele Ho ascoltato con attenzione l'intervento dell'Assessore Lo Russo, mi dispiace anche per il lavoro svolto dai Consiglieri che rispetto a questa mozione ci sia un'attenzione esclusivamente su temi di natura urbanistica. E le spiego perché, Assessore. La vicenda Combi, come lei ben sa avendola in qualche modo seguita insieme, è un aspetto di proposta di variante urbanistica per una porzione di Città che prescindeva dalla vicenda stadio. Però, in qualche modo, ha sollecitato un ragionamento più complessivo ed è opportuno che oggi la Città si pronunci su tutto quell'ambito lì, su quel grande rettangolo che parte, sostanzialmente, da largo Orbassano e va fino a via San Marino, la Città individua una vocazione che è diversa rispetto al resto della Città, quella che ho chiamato una sorta di spina legata alle attività dell'intrattenimento, all'attività sociale, alla pratica sportiva e all'aggregazione. Si tratta di una vocazione che è stata ancora una volta confermata da parte della Città, sulla quale si possono fare dei ragionamenti. Altro tema è affrontare la questione degli stadi. E oggi il Consiglio Comunale ribadisce una volontà che già in precedenza era stata affermata a fine anni Novanta, e sta dicendo alla sua Giunta, a chi la rappresenta nella parte operativa, andate a vedere con il Torino Calcio se quella vecchia mozione è ancora praticabile, perché quei canoni non sono più congrui rispetto all'opinione della Città stessa, che sta chiedendo molti sacrifici e sta chiedendo investimenti a molti soggetti, quindi è opportuno che anche il Torino Calcio si faccia carico di costi, di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. E sta chiedendo di verificare se ci sono le condizioni per trattare il Torino Calcio alla stregua di quanto è stato fatto insieme a Juventus, che ha permesso anche di riqualificare un'area, o perlomeno di porre le basi per riqualificare un'area importante della Città. Cercherei di non dare soltanto una valenza urbanistica. Ho chiesto che ci fosse un emendamento che togliesse il chiaro riferimento all'area Combi, ma in qualche modo rimane, perché non è che ci siano molte altre aree limitrofe attorno sulle quali fare ragionamenti, ma darei una valenza diversa che non quella esclusivamente di sviluppo urbanistico a questa mozione. Questa mozione è uno strumento che il Consiglio Comunale mette nelle mani della propria Giunta per poter andare a concludere un ragionamento serio, maturo, adatto ai tempi con il Torino Calcio. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altri interventi, passiamo all'analisi degli emendamenti. Per quanto riguarda l'emendamento n. 1, ha chiesto di intervenire il Consigliere Viale. VIALE Silvio A parte che facendo la falsariga del Capogruppo, avrei gradito anche l'intervento dell'Assessore Gallo, giusto per avere una chiarezza sul dibattito, nel senso che è vero… perché ha ragione a dire che altrimenti la vicenda diventa una mozione urbanistica e basta, mentre l'aspetto urbanistico è parallelo. Poi non so, Presidente, l'Assessore Gallo è presente, di solito ci lamentiamo che gli Assessori sono assenti, adesso dobbiamo anche lamentarci che sono presenti e silenti. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ah, da Regolamento. Il Regolamento lo prevede, allora andiamo avanti. Ho presentato questo emendamento semplicemente perché la questione urbanistica, perché poi è quella che vede l'area Combi coinvolta, divide il Consiglio Comunale e divide la maggioranza in più rivoli direi. Il fatto di vincolare e dire che l'operazione Torino non va avanti e blocca l'area Combi completamente, tenendo presente che abbiamo dato come scadenza al Sindaco e a Cairo il 31 dicembre, e quindi a gennaio siamo di nuovo a discutere di cosa è successo, mi sembra mettere il carro davanti ai buoi prima ancora che sia necessario. Mentre se non sbaglio, poi posso sbagliare, anzi, molte volte sbaglio soprattutto su questioni più tecniche - confermate anche voi, bravi -, la vicenda Combi deve comunque passare tutta in Consiglio Comunale e questo lo sa l'Assessore, lo sa la Giunta, ben consapevole degli umori diversi all'interno della maggioranza. Quindi temo che mettendo la parola Combi, questa diventi non più la mozione "Stadio Olimpico - Cairo - Torino", ma la mozione Combi e poi di seguito il resto. Ecco perché mettendo "aree adiacenti", lascia l'aspetto urbanistico come un elemento essenziale di chiunque volesse fare l'operazione Stadio Olimpico e,… PORCINO Giovanni (Presidente) Concluda, Consigliere. VIALE Silvio …dal mio punto di vista, lancia la palla alla proprietà del Torino a farsi avanti in proposte e soluzioni che vedono coinvolte anche le aree adiacenti, che vuol dire prevalentemente quella. Ecco perché mi sembra un emendamento saggio e utile per evitare di focalizzare su un punto solo e distogliere... Io voglio che sia Cairo a scoprirsi, nel senso la proprietà del Torino, e non la Città nei confronti di Cairo. PORCINO Giovanni (Presidente) Ho ancora iscritti a parlare i Consiglieri Greco Lucchina, Curto, Sbriglio e Bertola. La parola al Consigliere Greco Lucchina. GRECO LUCCHINA Paolo Condivido la riflessione fatta dal Consigliere Viale quando dice che c'è anche l'Assessore allo Sport, che forse è utile che parli, almeno per quanto riguarda la sua parte, anche perché l'Assessore Lo Russo ha parlato di tutto, delle piscine, sembrava lui l'Assessore allo Sport, all'Urbanistica: facciamo un po' tutto, il nostro jolly. Ovviamente è una battuta. Detto questo, aspettiamo le sue parole, Assessore, se il Presidente ovviamente le concederà. Ma non mi ritrovo sull'emendamento presentato dal Consigliere Viale. Questa mozione nasce con una larga condivisione tra i banchi della maggioranza e della minoranza, perché affronta - come ho detto prima - il tema della concessione e il tema urbanistico che non è assolutamente secondario. Ma assolutamente! È un tema che, per la prima volta, il Consiglio Comunale decide di affrontare congiuntamente come atto di indirizzo. Ed è per questo che ci sono state le richieste anche da parte mia, ma non solo, di affrontare la questione alla presenza dei due Assessori. Molto semplicemente. Lo dico a chiare lettere, sono uno dei sottoscrittori, il Consigliere Curto mi ha coinvolto, eccetera, però se dovesse passare l'emendamento del Consigliere Viale, lo dico al Capogruppo Paolino, ritengo che questa diventi una mozione snaturata, perché stiamo circoscrivendo l'area dell'ex Combi, perché abbiamo individuato quella, e non me ne frega niente se divide questa maggioranza consiliare, perché non vengo qua per fare gli interessi di un partito, eccetera, ma vengo per cercare di vedere se c'è una progettualità su un'area da riqualificare. Non me ne frega niente se la maggioranza è divisa sull'area ex Combi! Ho firmato questo atto, perché penso che, Consigliere Viale, la palla vada rimandata al Torino, è un invito che fa la Città al Torino Calcio. Non si fa riferimento ovviamente alle ipoteche, si fa riferimento alla Fondazione Filadelfia, si fa riferimento al fatto che le grandi squadre ormai si dotano di una cittadella dello sport e di un proprio stadio… PORCINO Giovanni (Presidente) Grazie, Consigliere. GRECO LUCCHINA Paolo No, aspetti. Non mi tolga la parola per una volta che parlo! Ho presentato un subemendamento. L'emendamento Viale sostituisce la frase: "comprendente l'area ex Combi" con: "comprendente le aree adiacenti"; nel subemendamento metto: ", compresa l'area Combi". Se dovesse passare l'emendamento del Consigliere Viale, ritirerò la firma dall'atto e voterò contrariamente. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Viale. VIALE Silvio Sull'ordine dei lavori, solo perché bisogna essere un po' attenti alle cose. Se l'emendamento sopprime "Combi", il subemendamento mette "Combi", il problema non è se dovesse passare, si vota prima il subemendamento… PORCINO Giovanni (Presidente) Certo, Consigliere. VIALE Silvio …quindi secondo me è praticamente inammissibile, perché in realtà è la parte che viene soppressa, ma quello non ha importanza. Suggerirei di non togliere il "compreso" e mettere "e" congiunzione, perché l'italiano è italiano. Però se passa il subemendamento, di fatto, decade l'emendamento nella sostanza, quindi l'avrei considerato abbastanza inammissibile. Approfitto solo di un secondo per un chiarimento. Ricordo, e lo dico a Cairo, lo dico al Torino, lo dico a tutti… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Proprio lei che parla quando vuole, dice cosa vuole? PORCINO Giovanni (Presidente) Scusate, Consiglieri, sull'ordine dei lavori. Ho recepito l'istanza… VIALE Silvio No, perché sull'ordine dei lavori avremmo dovuto discutere il subemendamento e poi l'emendamento, quindi… PORCINO Giovanni (Presidente) Scusi, Consigliere, le chiedo di rimanere sul tema. Lei ha presentato l'emendamento, il Consigliere Greco Lucchina, che è l'estensore del subemendamento, lo ha presentato, poi discutiamo il subemendamento all'emendamento e votiamo nell'ordine prima il secondo e poi il primo. Prego, Consigliere Greco Lucchina, sull'ordine dei lavori. GRECO LUCCHINA Paolo Mi risulta che il mio subemendamento sia stato recepito, quindi non vedo di cosa stia parlando il Consigliere Viale. PORCINO Giovanni (Presidente) Infatti è in discussione, Consigliere. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, non ravviso gli estremi del fatto personale. VIALE Silvio Non è la prima volta che qualcuno sbaglia nel recepire gli emendamenti… PORCINO Giovanni (Presidente) Consigliere Viale, intervenga quando le viene data la parola. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Curto, poi i Consiglieri Sbriglio e Bertola. La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Colleghi, vi faccio un invito a non dividerci in questo momento. Consigliere Viale, nelle sue parole ho trovato moltissimo equilibrio e lei lo sa, perché è così, che pensavo di votare il suo emendamento, e pensavo di votarlo - mi permetta di finire - perché avevo capito che il suo emendamento non escludeva l'area Combi, ma parlava di tutte le aree limitrofe. Ovviamente la più limitrofa di tutte è l'area Combi, anche perché è l'unica disponibile, quindi stava nella ragionevolezza con cui quest'Aula ha costruito questo provvedimento che portiamo a votare. Ma poi è successa un'altra cosa, che voglio dire con chiarezza. È successo, mi sembra chiaro, che l'Assessore all'Urbanistica sta cercando di utilizzare il suo emendamento per dire un'altra cosa a quest'Aula. Allora preferisco la chiarezza, a me non piace parlare con lingua biforcuta. Vorrei dare mandato al nostro Sindaco di trattare con il Torino Calcio a partire da una disponibilità completa di quest'Aula in termini sportivi ed urbanistici, senza vincoli e senza progetti già costruiti da un'altra parte. Questo è il mandato che vorrei darle, Assessore Lo Russo, che vorrei darle, Assessore Gallo, che vorrei dare al nostro Sindaco. Se non è questo, se viene fraintesa questa cosa, mi spiace, allora le chiedo, Consigliere Viale, di ritirare il suo emendamento, perché altrimenti rischiamo, effettivamente, di svilire l'atto di indirizzo e rischiamo di dividere il Consiglio che, invece, aveva lavorato benissimo su questo tema. Diversamente, ovviamente, non potrò che votare contrariamente e mi spiace che si cerchi una forma surrettizia per cambiare il senso di questo atto di indirizzo, mi dispiace, avrei preferito un confronto prima. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Sbriglio. SBRIGLIO Giuseppe Avrei votato volentieri l'emendamento del Consigliere Viale, però anch'io, dopo l'intervento dell'Assessore Lo Russo, ho cambiato idea. Mi sembra chiaro l'indirizzo dell'Assessore Lo Russo, l'indicazione è ben diversa e quindi credo che sia necessario o un'interpretazione legata, come nel subemendamento del Consigliere Greco Lucchina, oppure che sia ben chiaro che si fa riferimento all'area Combi. Volevo solo puntualizzare una cosa: Assessore Lo Russo, lei prima come argomento insormontabile ha parlato del problema ipoteche. Chi le deve togliere? Il Torino FC o le deve togliere la Città? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Benissimo. La informo che ho presentato una marea di interpellanze. Nell'ultima discussione - forse avvenuta sei mesi fa o un anno fa -, l'Avvocatura ha detto che nessuno ha dato mandato per procedere in tal senso; a verbale, l'Avvocatura del Comune di Torino ha ribadito che nessuno della Città ha dato mandato per togliere le ipoteche. A questo punto, qualcuno si prenda la responsabilità (il City Manager, il Sindaco Fassino, l'Assessore Gallo o l'Assessore Lo Russo), perché non vanno via da sole. Non è che, se domani cambia il tempo, le ipoteche vanno via. Qualcuno dovrà occuparsi di questo tema e chiaramente, se non si va da un avvocato a mettere la firma sulla delega, l'Avvocatura non può andare avanti da sola, perché ci deve essere qualcuno che dia il mandato. Presidente, vorrei solo chiedere di fare una correzione d'errore materiale sulla proposta di mozione, perché si continua a parlare di Torino Calcio, ma il Torino Calcio è quello di Cimminelli e non vorrei che nell'interpretazione poi qualcuno andasse a cercare il figlio di Cimminelli per fare l'operazione dello stadio o per fare l'operazione Combi. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Credo che non dobbiamo prenderci in giro. Almeno per quanto mi riguarda, uno dei motivi per portare avanti, adesso, questa proposta di mozione è stato anche il fatto che a luglio è arrivata all'Assessore all'Urbanistica una proposta di destinare l'area Combi a qualcos'altro e chiaramente siamo tutti coscienti del fatto che l'area Combi, nel caso in cui - come probabile - il Torino ritenesse di aver bisogno di uno spazio più ampio rispetto a quello dello Stadio Olimpico (che comunque è contenuto), è sostanzialmente l'unica area su cui è possibile espandere il progetto. L'area Combi è perlomeno da considerare in questo progetto; poi, se il progetto non parte, la Città ci farà quello che vuole, ma, se la priorità è partire con un progetto per lo Stadio Olimpico, l'area Combi deve per forza rimanere almeno a disposizione finché non si è capito se si riesce a mettere in piedi oppure no questo progetto ed io credo che non dirci questo sia prenderci in giro. Nel momento in cui l'area Combi venisse destinata ad altro e magari partisse il progetto che abbiamo visto a luglio (o magari è un'altra cosa, ma comunque separata da questo progetto dello stadio), non si capisce dove si dovrebbe fare il progetto dello stadio, visto che le alternative sono costruire sull'ex PalaIsozaki, adesso Alpitour (e non credo sia fattibile), o sugli alberi in piazza d'Armi (ma non credo che sia quello il progetto). Non capisco veramente di che cosa parliamo se vogliamo togliere dal discorso l'area Combi. Credo che la proposta di mozione debba restare così com'è, perché, altrimenti, diventa veramente un po' una presa in giro. Di conseguenza, il nostro voto sarà contrario a questo emendamento. PORCINO Giovanni (Presidente) Ci sono altre richieste di intervento? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). È già intervenuto, Consigliere. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La parola al Consigliere Viale; le ricordo che ha a disposizione due minuti, trattandosi del subemendamento. VIALE Silvio Tutti vogliono che gli altri li ascoltino ed anche io voglio che gli altri mi ascoltino. Il primo punto è che, se passa il subemendamento proposto dal Consigliere Greco Lucchina (che inserisce "compresa l'area ex Combi", traduciamo in italiano la questione), a quel punto si vota un documento in cui c'è la parola "Combi". Se viene respinto il subemendamento del Consigliere Greco Lucchina (perché, con doppia votazione, viene approvato il mio), si toglie l'area Combi e rimane esattamente uguale. Sul fatto di dire che l'Assessore Lo Russo abbia questo potere taumaturgico di poter decidere tutto qui dentro quando deve presentare delle deliberazioni, vorrei ricordare che ne ha presentata una che non so dove sia finita. Ci sono delle ipotesi sul giornale, ma vorrei precisare che è la seconda - peraltro il golf in questa città porta sempre sfortuna - e ogni volta che si parla di golf in quell'area non si fa mai niente da 20 anni a questa parte, quindi attenzione; ma non c'è due senza tre, per cui mi aspetto un terzo progetto. La vera questione che pongo è che voglio che il Sindaco o, meglio, la Giunta, entro due o tre mesi, arrivi dicendo che con Cairo si è trovato questo, questo e quest'altro e, a gennaio, noi faremo un altro documento e vedremo come sarà la situazione. Da questo punto di vista, ricordo banalmente che, quando la Juventus era interessata a quell'area e l'abbiamo costretta ad andare allo Stadio delle Alpi, non ci ha mai parlato di altre aree. Il suo progetto era tutto concentrato, quasi 20 anni fa, sullo stadio, sull'albergo, via dicendo, tutto lì, per cui io non vado a spiegare a Cairo come fare l'imprenditore. Posso criticarlo, ma so soltanto di dire che, in questo momento, è tutto in stand by e, fra pochi mesi, aspettiamo il Sindaco. È questo il motivo per cui non mi piace questo vincolo all'area Combi, che non mi sembra tanto un vincolo urbanistico all'area, ma un tentativo di mettere un guinzaglio all'Assessore. È legittimo e giusto che venga fatto, ma, a questo punto, non è l'area Combi, ma è l'area Lo Russo che viene attaccata. Invito quindi a respingere il subemendamento presentato dal Consigliere Greco Lucchina, a votare favorevolmente il mio emendamento ed a prepararci per il nuovo documento, che dovremo presentare tra pochi mesi. PORCINO Giovanni (Presidente) Il subemendamento all'emendamento n. 1, presentato dal Consigliere Greco Lucchina, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento all'emendamento n. 1: presenti 28, favorevoli 24, contrari 4. Il subemendamento all'emendamento n. 1 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 1, presentato dal Consigliere Viale, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Vi ricordo che si tratta del testo subemendato e che, in questo caso, se si vota contrario, viene respinto e rimane così come formulato nel testo originale della proposta di mozione. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1 così subemendato: presenti 27, astenuti 1, favorevoli 25, contrari 1. L'emendamento n. 1 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 2, presentato dal Consigliere Paolino, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Il Consigliere vuole illustrarlo? No. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2: presenti 21, astenuti 1, favorevoli 20. L'emendamento n. 2 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di mozione così emendata: presenti 28, astenuti 2, favorevoli 26. La proposta di mozione è approvata. |