Interventi |
PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201403261/024, presentata dalla Giunta Comunale in data 15 luglio 2014, avente per oggetto: "Deliberazione di programmazione economica e finanziaria volta ad assicurare pieno equilibrio tra entrate e spese nel Bilancio Pluriennale 2014-2016" PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico che in data 12/09/2014 la competente Commissione ha rimesso il provvedimento in Aula. La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Vorrei inquadrare la proposta di deliberazione in esame dentro il percorso iniziato con la deliberazione che la Giunta ha portato l'anno scorso: sta esattamente nell'ottica di portare nella massima e totale trasparenza la scelta e la necessità di erogare una serie di investimenti necessari per il mantenimento del livello degli standard di sicurezza e di pubblica incolumità in questa città, legato ovviamente ad investimenti di carattere straordinario e strutturale. L'anno scorso la Giunta portò - devo dire in modo volontario e non su un canovaccio di provvedimenti obbligatori - un provvedimento, che sostanzialmente dava le indicazioni di medio periodo sulla politica di risanamento dell'Ente, politica che era imperniata sostanzialmente su tre linee guida. La prima era il progressivo rientro e diminuzione dell'indebitamento, così come costituito e formatosi negli anni precedenti, direi negli anni precedenti, nei lustri precedenti, perché il debito è stato formato con l'accensione di prestiti che tutti gli anni si sono accumulati, sostanzialmente sin dagli anni Settanta, che sostanzialmente avrebbe previsto un incremento e una miglioria delle politiche di riscossione e gestione dell'avanzo economico dell'Ente, e che avrebbe previsto una terza misura importante, cioè il superamento - anche se fino ad allora consentito per Legge - del ricorso ad entrate straordinarie nel finanziare spesa cosiddetta ripetitiva. Infatti, l'Amministrazione preparò - e ha preparato anche quest'anno - un Bilancio, quello del 2014, che si attiene sostanzialmente a queste tre linee, che sono declinate in modo molto semplice, ovvero: tutti gli anni la Città estingue circa 125 milioni di debito, portando la cifra di indebitamento a medio-lungo dell'Ente al di sotto dei 3 miliardi, come peraltro pianificato in quel provvedimento; ha ridotto, in tre anni, a zero il ricorso all'applicazione di entrate di carattere straordinario, dette anche \"una tantum\", al Bilancio di parte corrente. Le ricordo al Consiglio: l'avanzo di amministrazione, il plusvalore da alienazione di beni e qualunque altra entrata, fosse anche l'impiego di proventi, come gli oneri di urbanizzazione, che, anziché applicati in parte investimenti, venivano applicati, normativamente in modo consentito, al Bilancio di parte corrente. Di questi tre indirizzi, ovviamente, la sua subordinata era: gli investimenti, cioè la politica di manutenzione straordinaria della Città viene finanziata dagli strumenti che vengono portati in autofinanziamento. Quali sono? Oneri di urbanizzazione, contributo al costo di costruire, alienazioni immobiliari di carattere straordinario in quota valore. Infatti, così è stato fatto. Tuttavia, la Città detiene cespiti per un valore complessivo di oltre 5 miliardi di Euro, detiene fonti di finanziamento limitate dalla crisi di queste tre voci, cioè alienazioni e oneri di un urbanizzazione, che sono generate dal Bilancio in modo autonomo automatico; pertanto, pur mantenendo il vincolo di destinazione di queste entrate nel 2012, 2013 e 2014 al Bilancio in parte capitale, così come si deve fare, in realtà emerge la difficoltà di mantenere la manutenzione della Città, quella di carattere straordinario. Poi parlerò anche di questo, perché ho letto grandi esercizi di dialettica confusiva, direi, sulla materia che ha esercitato qualche settore dell'opposizione e anche qualche solone dell'economia, quindi è opportuno fare qualche riflessione. Intendiamoci, oggi nessuno rivendica con orgoglio il fatto di dover stipulare un piccolo prestito, piccolo prestito perché i Consiglieri che siedono in questa tornata amministrativa hanno vissuto una fase di crisi e di enfasi sull'indebitamento che tutti noi apprezziamo, anche noi economisti politici, ma in realtà, negli anni delle manutenzioni straordinarie delle nuove opere, la Città mediamente accendeva qualcosa come 400-500 milioni all'anno di indebitamento per finanziamento di opere nuove, manufatti, manutenzioni e quant'altro. Il calcolo che voglio rappresentare, che poi anticipo in questa sede, essendo una questione di Bilancio, è molto semplice, vale a dire: la Città ha convocato gli Uffici Tecnici dell'Amministrazione e ha richiesto un piano di interventi di manutenzione straordinaria contingibili e urgenti - due parole che non sono collocate a caso, \"contingibili e urgenti\", in italiano hanno un significato molto preciso, cioè sono opere non rinviabili per la pubblica incolumità, la sicurezza, l'agibilità di strutture, superfici, fabbricati e quant'altro -, e ha richiesto un piano di minima in questi interventi che prevedesse, nei settori prioritariamente previsti, ovviamente come Scuola e Suolo, segue il Patrimonio, patrimonio indistinto, quindi con tutte le destinazioni conseguenti sportive, degli Uffici Comunali, mercatali e quant'altro, un piano di interventi che prevedesse la messa in sicurezza, ivi compreso anche ovviamente interventi che riguardino elementi ed eventi franosi, assetto idrogeologico della collina e quant'altro. Per fare questo, si è quantificato un piano di minima, che inizialmente era quantificato in circa 25, 26 milioni di Euro; poi si è rivisto l'elenco e si è andati a prevedere un piano da 35 milioni, di cui 10 circa finanziati da risorse generate internamente, cioè oneri di urbanizzazione, economia di vecchi mutui, altre entrate straordinarie, e una differenza - pertanto da qui viene la somma di 25 milioni - del completamento con opere finanziate a mutuo, naturalmente con uno strumento che la Legge prevede ora, cioè il mutuo non più di prestito bancario, ma di istituto di credito pubblico, cioè la Cassa Depositi, che sostanzialmente ha previsto il finanziamento di opere straordinarie, manutenzioni straordinarie o eventuali nuove opere. Nella polemica politica - e qui, devo dire, il provvedimento si ferma -, trasparentemente la Giunta dice: \"Noi abbiamo censito le opere da farsi, abbiamo censito il modo per finanziarle in modo ordinario, le risorse ordinarie sono incapienti - per \"risorse ordinarie\" non si intende manutenzione ordinaria, risorse ordinarie vuol dire risorse generate per investimenti in capitale dal Bilancio ordinario, ripeto, oneri di urbanizzazione e dismissioni -, non sono sufficienti a finanziare l'intero piano, a complemento si richiede l'autorizzazione al Consiglio di fare un mutuo per queste opere\". Perché si chiede al Consiglio l'autorizzazione, dal momento che, in realtà, questo starebbe nel Bilancio e con il Bilancio si potrebbe chiudere la vicenda? Perché, correttamente, l'anno scorso la Giunta, mettendo nelle mani del Consiglio e quindi dando una grande possibilità al Consiglio di discussione, ma anche di scelta, un po' come fece il Governo con la riforma costituzionale del Parlamento, aveva detto al Consiglio: \"Benissimo, ma se dobbiamo contrarre nuovi debiti, un nuovo prestito, è bene che il Consiglio dia indirizzo, indicazione della deroga al principio generale che noi stessi abbiamo scritto in quell'atto l'anno scorso, e pertanto trasparentemente portiamo un atto che dice non quali sono le opere, questo si vedrà con il Bilancio e con le progettazioni, ma qual è l'ammontare di fabbisogno che ha seguito questo percorso per fare quelle determinate opere\". Da ciò - e arrivo alla cronaca - ne è nata una discussione che francamente non mi sorprendeva, perché l'Aula di Consiglio Comunale, a vari settori, si conferma rigorista quando si parla di fare debiti ed espansionista quando si parla, invece, di manutenzione opere e fabbisogno dei cittadini. Cioè, se fossimo qui in presenza di cittadini che reclamano la manutenzione delle strade, saremmo tutti a dire: \"Fate le manutenzioni\". Naturalmente si parla di straordinaria, non di buche, non di piccole manutenzioni. Se, invece, siamo sul debito, naturalmente l'istanza principale è quella di dire: \"Per carità, il debito è il male assoluto, non si faccia più debito\". Questo andamento, però, un po' secondo il clima e il momento politico, è sempre un po' instabile. Io ho vissuto tante stagioni: la stagione in cui bisogna fare le opere è quella buona, quella in cui non bisogna fare debito è un'altra stagione sempre buona. Poi è scattato un retropensiero - e io l'ho sentito in Commissione - ovvero: \"No, la Giunta in realtà ci sta chiedendo un mandato in bianco a fare 25 milioni di debito, chissà per fare che cosa\". Allora si è parlato di finanziamenti alla cultura, mirabolanti finanziamenti alla cultura, si è parlato di dire: \"No, sicuramente faranno l'ordinaria che non riescono a fare con la straordinaria, usando i mutui\", e alé, retropensieri di qualunque genere. Io francamente capisco la preoccupazione della minoranza, in particolare, che teme che la Città arrivi alla fine della tornata elettorale probabilmente in condizioni migliori di quella attuale, quindi capisco, in termini di consenso, che sia una preoccupazione che noi possiamo fare il nostro dovere e che voi non possiate chiedere più pantere e meno giungla, Consigliere Marrone, come diceva qualche anno fa qualcuno del suo partito o delle progeniture del suo partito, se ricordo bene... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). C'era già. Ricordo bene il manifesto: \"Più pantere e meno giungla\". Però per abbattere le pantere e disboscare la giungla, poi i soldi bisogna metterli da qualche parte. Quindi, capisco tutto il retroscena politico che sta dietro questo, ma in realtà la riprendo, chiudo e dico che è molto semplice: un'Amministrazione Comunale ha il dovere di trovare il miglior compromesso possibile tra manutenere la città per evitare danni e lesioni dei diritti dei suoi cittadini, e di farlo rispettando tassativamente le regole e il rispetto del rientro del proprio debito. Questa deliberazione va in quella direzione, ovvero: 1) non è possibile finanziare alcun altro tipo di opera che non sia straordinaria, perché la Cassa Depositi e Prestiti è l'Istituto che da sempre finanzia il prestito delle opere pubbliche e ha un'istruttoria pubblica di verifica del tipo di opera; cioè, non è un mutuo finanziato per qualunque cosa, si richiede: a) il finanziamento in opera straordinaria; b) si finanzia l'opera solo a stato avanzamento lavori, previa verifica del tipo di opera. Quindi, c'è una garanzia doppia che saranno manutenzioni straordinarie e nessuno deve e può metterlo in discussione. 2) Che tipo di opere saranno? Ho detto che sono opere contingibili e urgenti, legate al settore della scuola, e vorrei citare il tema - ma potrebbe citarlo l'Assessore Pellerino - delle manutenzioni in materia di sicurezza, vetrate, verifica controsoffittature, rimozione amianto, tutta una serie di programmi straordinari della scuola, che tra l'altro è un tema che nazionalmente invochiamo quando parliamo di sicurezza; quando poi lo affrontiamo, sembra che in realtà non lo vogliamo risolvere. La Giunta Comunale ritiene che almeno un terzo di queste opere debbano andare sulle strutture scolastiche, sulla sicurezza nelle scuole. 3) Sicurezza sulle strade e sulla percorrenza. Ribadisco, non buche riempite, ma sostanzialmente ristrutturazione e rifacimento di tappetini d'usura, fondi stradali e opere di durata medio-lunga, non piccole manutenzioni di piccolo cabotaggio. 4) Amianto, sicurezza di altro genere, alberate, dissesto idrogeologico e opere essenziali. Questo è il dovere di una Giunta, non è l'abbellimento della città, e vorrei che questa distinzione fosse chiara, perché il dovere di una Giunta è fare bene il proprio lavoro, anche pensando che, in chiave economica, si possa affrontare oggi l'onere di un prestito, per quanto di piccolo importo, commisurato al fatto che l'amministratore pubblico deve tutelare ovviamente la pubblica incolumità ed evitare anche il rischio di esporre l'Ente a rischi di responsabilità, qualora i comportamenti economici, cioè l'impossibilità di fare opere, comporti anche la riduzione del livello di sicurezza e di manutenzione della Città. E questo rischio, con questa fase di restrizione, di recessione economica, c'è in tutto il Paese. Pensate solo alla situazione delle strade italiane, non soltanto a Torino, ma ovunque, in qualunque città; varcate la provincia di Torino, fatevi un giro nelle province del Piemonte e vedrete che sicuramente non sono piste da biliardo. Questa responsabilità sta nella deliberazione, cioè coniugare l'efficienza di una politica di recupero di risorse e di rientro del debito, e quindi questa deliberazione non mette in discussione di un millimetro la politica di rientro del debito. E, dall'altra parte, rende possibile la tutela della pubblica incolumità con politiche pubbliche di investimento che sono necessarie e urgenti. In questa cornice, purtroppo, bisogna starci. Poi è più facile tirarsi fuori e fantasmagoricamente criticare l'operato dell'Amministrazione, ma questo fa parte della polemica politica. Credo però che bisogna dirsi chiaramente che le regole sappiamo rispettarle, le vogliamo rispettare e non abbiamo mai pensato di non rispettarle. Credo che usare argomentazioni come quelle di mescolare manutenzione ordinaria e straordinaria, mutui per fare il proprio dovere, eccetera, sia francamente la cifra della situazione sociale ed economica attuale, cioè l'incapacità di una parte della classe politica e dirigenziale di questo Paese di affrontare la crisi economica e di assumersi anche la responsabilità per controvertirla, nei compromessi e nei binari stretti di dover scegliere talvolta tra rigore e spesa, tra recupero di risorse per fare il proprio mestiere e necessità di affrontare anche discussioni pubbliche. In quel crinale bisogna stare. Noi pensiamo di starci e questa proposta di deliberazione, ribadisco, non obbligatoria, porta alla trasparenza una discussione che altrimenti avremmo fatto con il Bilancio. Ben venga la discussione, nel rispetto però dei ruoli e non nel processo di intenzioni, o peggio, di cattive intenzioni che la Giunta non ha mai inteso pensare, né attuare. PORCINO Giovanni (Presidente) Procediamo con la discussione della proposta di deliberazione. La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio L'Assessore mi aiuta enormemente in questo mio intervento, perché ha detto una cosa altamente condivisibile. L'Assessore dice che tutti gli interventi che abbiamo citato sono doverosi in questa Amministrazione. È vero, sono proprio doverosi, per questo voi avreste il dovere di compierli senza dover accendere necessariamente nuovi mutui. E vi spiegherò brevemente perché. Perché l'Assessore Passoni faceva riferimento alla paura dell'opposizione che i torinesi, con l'avvicinarsi delle elezioni amministrative, entusiasti della vostra Amministrazione, vi restituiscano un consenso plebiscitario. Sinceramente, se devo cercare un po' di nervosismo, lo trovo di più da quella parte dei banchi, perché se cerco le ultime agenzie e i comunicati stampa della vostra Giunta sul Bilancio degli ultimi due anni e mezzo, e faccio una ricerca per nome con il nome dell'Assessore Passoni, nelle dichiarazioni è ripetuto (per questo mi sento fuori luogo come accusato di essere rigorista) il vanto dello stop a qualunque ulteriore indebitamento, ripetuto quasi fino all'ipnotismo. E questo è un dato di fatto politico. Così come devo dire che queste misure di nuovo indebitamento non sono state - e se ne foste stati orgogliosi, l'avreste detto - minimamente trattate, a meno che non siano i media cattivi che l'hanno censurato, nella sorta di conferenza stampa o comunque comunicazione con i media che avete tenuto dopo quel seminario di attesa rispetto ai due anni che, oggettivamente, da un punto di vista politico, innegabilmente è stato un giro di boa di preparazione alle future amministrative. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Però non ne hanno parlato i media. Sarà colpa dei media cattivi. D'altronde siamo abituati alle loro terribili menzogne e omissioni. Ora, il tema qual è? Il tema è che qui si cerca di passare in cavalleria e non dedicare il giusto dibattito a quella che è un'inversione di tendenza assoluta di politica finanziaria della vostra Amministrazione. Primo, perché si cerca di ridurre a bruscolini la cifra, e non è così, perché in ogni caso 16 milioni di Euro che diventano per magia, o per emendamento, 25 milioni di Euro, a cui si sommano 168 milioni di Euro annunciati per lo sblocca-crediti delle aziende, anche lì - correggetemi se sbaglio - con accensione di un indebitamento nuovo nei confronti sempre della Cassa Depositi e Prestiti, perché questo è il meccanismo che di nuovo è stato annunciato, fa come totale, grossomodo, 200 milioni di Euro di nuovo mutuo, con lo stesso soggetto in un anno. Signor Sindaco, io evito, perché non è così importante, di sottolineare che l'ingresso pesante della Cassa Depositi e Prestiti come partner della Città sia arrivato negli ultimi mesi da quando lei è entrato in quel CdA, però oggettivamente un tempo noi non riuscivamo a vendere gli immobili e li cartolarizzavamo, adesso invece li vendiamo alla Cassa Depositi e Prestiti. Un tempo accendevamo i mutui con le banche, evidentemente adesso di nuovo è comparsa la Cassa Depositi e Prestiti. A me non può non venire il dubbio che rispetto alla politica di debito mostruoso, perché rimane mostruoso, questo voler dire che la soglia psicologica dei 3 miliardi di Euro, che prima si dice essere raggiunta adesso la discesa sotto quella soglia, poi diciamo - cito la proposta di deliberazione in discussione - rispetto alla scorsa deliberazione di programmazione finanziaria, si dice che l'impegno è non ricorrere a nuovo indebitamento, conseguentemente proseguendo il rientro costante di stock del medesimo. Invece adesso questa soglia psicologica diventa un obiettivo evidentemente di fine mandato, nella misura in cui la modifica che andiamo adesso a votare, è quella di togliere del tutto l'impegno a non ricorrere a nuovo indebitamento, senza limiti in termini di programmazione finanziaria di obiettivi (perché questo c'è scritto, se qualcuno se la vuole leggere), e si trasforma in proseguire nel rientro costante dello stock di indebitamento, quindi creando una sorta di libertà assoluta di fare le somme, le differenze e sostanzialmente la media. Questa è una tale inversione di tendenza che non può non essere dibattuta in Aula, giustamente con gli adeguati tempi e approfondimenti, perché si vanno a scegliere degli interventi, che giustamente sono stati ricordati come doverosi, cioè sicurezza negli edifici scolastici, che a me risultavano essere una priorità in termini di trasferimenti di fondi statali del Governo Renzi, a meno che non fosse solo quella boutade vergognosa da spot di "datemi una scuola, io ve la metto a posto". Dobbiamo dedurre che è così allora. Il mantenimento degli interventi di sicurezza per il suolo stradale. Non c'è una normativa che addirittura deve destinare alla manutenzione una quota degli introiti dalle sanzioni da Codice della Strada? È così necessario accendere nuovi mutui? Infine, manutenzione verde pubblico. Non stiamo parlando di nuove biblioteche, nuove infrastrutture di trasporto, stiamo parlando dei servizi base, in particolare legati alla tutela della vita, in questo caso, e del futuro indebitamento da 170 milioni di Euro: parliamo di pagare i fornitori privati per qualcosa che hanno già dato, fatto o fornito. A me sembra semplicemente incredibile che si rivendichi come un merito quello di creare nuovo debito per assolvere a dei compiti che sono doverosi, per cui ci sarebbe un'omissione imperdonabile se non venissero onorati. È questa la logica perversa, perché voi state, in questo caso legittimamente, approfittando di misure nazionali. In questa proposta di deliberazione viene citato il Decreto Enti Locali, giustamente; lo sblocca-crediti deriva da un'apertura nazionale. Facendo così però - lo dico anche al Sindaco come Presidente nazionale dell'ANCI - vi state adattando ad una dinamica perversa cui ci costringe il Governo, perché per adempiere a degli obblighi, il Comune dovrebbe farlo con dei fondi in attivo, e se non ci sono, il Governo dovrebbe provvedere a trasferirli. Invece la dinamica a cui ci stiamo adeguando è la facoltà di chiedere a loro un nuovo prestito. Per cui, il paradosso è che il torinese a cui sistemerete la buca davanti a casa, o a cui salderete un conto che aveva in sospeso con il Comune, riceverà ad esempio 80,00 Euro, ma gli verranno inevitabilmente presi dall'altra tasca - in quanto cittadino torinese residente - come nuovo debito della Città. È sostanzialmente il gioco delle tre carte. Non sono vere soluzioni. Per cui, da un punto di vista politico, quantomeno finisca il leitmotiv dello stop al debito, perché è iniziata una stagione diversa. Avete provato a non sottolinearlo, ma è così, da un punto di vista oggettivo. E dall'altra parte non cominciamo di nuovo con le deleghe in bianco. Questo lo dico ai Colleghi. O queste deliberazioni di programmazione finanziaria sono carta igienica, allora utilizziamole così. Se invece sono veramente dei paletti che noi mettiamo... perché, Assessore, non ci dica che è una deliberazione superflua, perché se fosse così non costringeva la Presidenza a convocare un Consiglio straordinario. Avete bisogno di una delega, perché se no la Giunta non può mettere in campo delle azioni amministrative che vanno a contrastare con una deliberazione approvata in Consiglio Comunale. Questa è la verità. Se no non avreste avuto tutta questa fretta, non si faceva un Consiglio straordinario. Quindi, tutti noi non stiamo votando acqua fresca, stiamo facendo una marcia indietro rispetto ad un obiettivo strategico dell'Amministrazione. Se si invertirà stabilmente il trend di indebitamento e rincominceremo a galoppare sul debito, allora questo ricordiamocelo come il momento in cui culturalmente e politicamente è cambiato il trend amministrativo di questa Città. PORCINO Giovanni (Presidente) Consigliere Marrone, nessuno ha costretto nessuno, è stata una semplice valutazione sull'opportunità e sull'urgenza. La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Il Capogruppo Marrone ha detto molte cose, io vorrei aggiungerne delle altre, perché credo che questo sia il prodromo a nuovi indebitamenti. Ricordo a tutti i Consiglieri Comunali che in questi anni i cittadini sono stati sottoposti a dei sacrifici enormi, e abbiamo visto aumentare continuativamente le tasse, dal biglietto del pullman, alle strisce blu, alla tassa di soggiorno. Quindi, sostengo che questa proposta di deliberazione sia il prodromo per nuovi indebitamenti e che continui il saccheggio della Cassa Depositi e Prestiti, che mi preoccupa altrettanto. Perché all'interno della Cassa Depositi e Prestiti, dove sono risparmiati tanti miliardi di Euro, si continua a prendere del denaro, che potrebbe essere scontato fra qualche anno, quando sentiremo la mancanza. Per cui il doppio binario, indebitamento-saccheggio Cassa Depositi e Prestiti, ci preoccupa moltissimo. Per quanto riguarda un altro aspetto, dal punto di vista ideale noi siamo contro l'aumento della spesa pubblica (non è una novità, credo che sia da sostenere quando è ora e questo è il momento di farlo), perché un conto è fare le riforme costituzionali, le Assemblee costituenti, un conto è invece far prevalere il proprio ideale all'interno di un Consesso come questo. Quindi l'aumento della spesa pubblica, cari Consiglieri che vi vedo attentissimi, forse perché è una deliberazione che ormai è passata nelle vostre menti e sarà dimenticata come l'ennesimo debito, credo sia un danno per la Città di Torino. Dopodiché, il tema che contestiamo non sono tanto le manutenzioni; chi può essere contro le manutenzioni? Quanto il fatto che oggi i cittadini sono vessati in una doppia maniera. Da una parte hanno pagato delle multe, continuano a pagare delle tasse, ci sono molte norme che identificano chiaramente come le manutenzioni siano la destinazione giusta di quei soldi che vengono incassati; invece costantemente noi abbiamo evitato di farlo, impegnando questi soldi, incassati dalle tasse dei cittadini o dalle multe dei cittadini, per altre destinazioni, tipo la spesa corrente. Quindi, i cittadini vengono vessati una prima volta con le multe, che hanno pagato, credendo che i soldi incassati dal Comune fossero destinati alle manutenzioni straordinarie, per esempio, delle strade. Dall'altra parte sono ulteriormente vessati da un nuovo debito di 25 milioni di Euro, che significano 800.000,00 Euro all'anno per 30 anni, che sono un'ulteriore tassa a carico dei cittadini, che naturalmente noi dovremo pagare, sacrificando altri settori, per forza di cose, perché in ogni caso dobbiamo cercare di rientrare da questo debito. Questa doppia condizione ci permette di dire, caro Assessore Passoni, che in questi anni si è comportato in una maniera perfetta; dal nostro punto di vista ideale, è sempre stato il custode delle casse e ha sempre cercato con forza di evitare qualsiasi tipo di indebitamento. In questo caso, invece, riapre probabilmente - questo è un aspetto che mi interessa sottolineare - la politica del consenso. Il fatto che i soldi inizino a scarseggiare, iniziano a creare delle liti all'interno dei vostri mondi, che devono essere in qualche maniera sedate, sopite. Ed ecco che quindi interveniamo con questa proposta di deliberazione - per carità, destinata alle manutenzioni - per riaprire la stagione del debito. Io ricordo, ma l'Assessore Passoni lo sa bene, che dal 2002 al 2007 è esploso il debito della Città di Torino con circa 600 milioni di Euro all'anno di nuovo indebitamento: Assessore Peveraro, Sindaco Chiamparino, oggi Presidente della Regione Piemonte. Non vorrei che questa strada ricominciasse, proprio perché all'interno del vostro mondo sono già iniziate le liti. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). C'entra, signor Sindaco, non dica le parolacce, perché voi siete famosi per questo. Voi siete famosi per il "tassa e spendi". Purtroppo è così. Perché anche questo sarà il primo passo di una politica economica che sicuramente indebiterà di nuovo la Città. Naturalmente voteremo contro questa proposta di deliberazione. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Ringrazio l'Assessore Passoni, perché tutti i giorni fa il suo lavoro, e la paghiamo anche per questo, ed è importante che l'Assessore pensi… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Profumatamente. Questo non sta a me dirlo. Però ci tengo a ringraziare l'Assessore perché tutti i giorni cerca di fare quello per cui è pagato, cioè di risolvere i problemi del Bilancio. L'Assessore ci ha detto che l'esercizio finanziario del 2013 è stato difficile e che quello del 2014 è ancora più complesso. Però, nonostante questo provvedimento sia una deroga alla deliberazione votata l'anno scorso, non arriva dal Consiglio Comunale, ma arriva da un Assessore che appartiene a una forza politica che governa da tre anni il Paese, governa la Regione Piemonte e governa da 20 anni il Comune di Torino. Per cui, l'Assessore dovrebbe farsi delle domande sulla capacità di governare da parte di questa forza politica, perché se oggi siamo in questa situazione è perché nessuno, a nessun livello istituzionale, è riuscito a mettere l'Assessore nella condizione di poter fare quello che ci spiegava. Ma per non farci prendere in giro, perché ho apprezzato il sarcasmo dell'Assessore, dobbiamo anche analizzare i motivi per cui quest'anno, dopo due anni di inattività, riprendiamo a fare debito, riaccendendo nuovi mutui. Perché il primo anno solare abbiamo deciso di dismettere tutto quello che avevamo: abbiamo venduto AMIAT, TRM, l'anno scorso abbiamo venduto la Continassa, l'ultimo giorno possibile, e nel 2013 è arrivata la Westinghouse. Tutti i soldi che servivano li abbiamo ricavati con operazioni immobiliari. Quest'anno le operazioni immobiliari si sono fermate, perché probabilmente la crisi ha messo in difficoltà chi di solito poteva spendere, e si sono tirati i remi in barca. La proposta di deliberazione, firmata il 15 luglio, va di pari passo (mi permetto di pensare male) con un'altra deliberazione firmata più o meno negli stessi giorni, che è la deliberazione della variante Combi, che casualmente chiede più o meno gli stessi soldi che chiediamo con questo mutuo. Evidentemente la vostra politica oggi è fallita, perché ci avete raccontato per tre anni che non c'era più bisogno di fare mutui, non c'era più bisogno di fare debiti, che ce l'avremmo fatta con le nostre forze. Invece avete svenduto il patrimonio della Città. Il 15 luglio, data di presentazione di questa proposta di deliberazione, sanciamo che la vostra politica è fallita. Per questo, se questo provvedimento dovesse passare così com'è - probabilmente succederà -, invito l'Assessore a fare una riflessione sulla sua attività di Assessore, perché se si lamenta così tanto per l'incapacità dello Stato centrale, per l'incapacità dei Comuni di avere la forza per chiudere i Bilanci comunali, lasci perdere, perché nessuno la obbliga a fare l'Assessore, nessuno la obbliga ad accendere nuovi mutui. Perché l'Assessore quasi ci fa pesare il fatto che gli contestiamo che indebita ulteriormente la Città. In questo momento, l'Assessore si comporta come una persona che compra un'auto che non si può permettere, rompe un ammortizzatore e fa un finanziamento per comprare l'ammortizzatore. L'Assessore si sta comportando come una famiglia che spende troppo e deve usare la carta di credito per fare la spesa. Ci stiamo mettendo nella condizione di aprire nuovi mutui, per delle spese nobili, perché non discuto la nobiltà delle spese, non vorrei mai che cadesse un altro soffitto di una scuola, o un'altra persona morisse in una buca, come purtroppo è già successo, assolutamente no. Però queste operazioni non vanno fatte accendendo mutui. Sindaco, batta i pugni a Roma, perché non ci possiamo permettere… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Signor Sindaco, io non rispondo delle dichiarazione degli altri Consiglieri. Io rappresento un altro Gruppo politico e le dico che si devono battere i pugni, bisogna far passare il messaggio che i Comuni contano di più, si deve smettere di tagliare. Io mi arrabbio anche quando il Presidente del Consiglio dei Ministri dice che le Regioni devono iniziare a spendere i soldi che hanno. Ma si rende conto. Ma davvero il Presidente del Consiglio dei Ministri ha fatto il Sindaco per cinque anni? Il problema è che le Amministrazioni Comunali non hanno la capacità politica di far capire al Governo che deve smetterla. E noi ci siamo messi di nuovo nella condizione di dover aprire dei mutui per pagare degli interventi che fino all'anno scorso non abbiamo fatto. Quindi sono convinto che ci sia un'altra strada. In fase di Bilancio c'era stato detto che c'era la possibilità di avere 50 milioni di Euro di entrate da investimenti urbanistici. Assessore Passoni, quei soldi dove sono finiti? Avete bloccato una Variante, dove sono gli altri 25 milioni di Euro che l'Assessore, in fase di illustrazione di Bilancio, in Commissione, ci ha detto che c'erano, invece adesso ci presenta il conto, dovendo aprire un nuovo mutuo? Io ritengo che questo tipo di operazione rappresenti il fallimento della politica gestionale dei soldi in questa Città. Ed è per questo che chiedo di aprire una riflessione sulla capacità di gestione dei soldi di questa Città. E probabilmente anche di prendere dei provvedimenti, perché non si può andare avanti così. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Greco Lucchina. GRECO LUCCHINA Paolo È stato detto praticamente tutto. Non entro nel merito della riflessione sul concetto della deontologia che l'Assessore Passoni attribuisce alle parole "investimento", "sicurezza" o "manutenzione straordinaria". Credo che il Capogruppo Marrone abbia centrato il problema. L'unica cosa veramente grave è la parte della proposta di deliberazione in cui c'è scritto che si modifica la vecchia deliberazione nel punto in cui si sostiene che non c'è più l'impegno a non ricorrere a nuovo indebitamento. Mi lasci concludere però con una battuta. Sullo "sblocca-crediti" ero intervenuto due giorni fa, parlando di Metropolitana, e credo che sommando i 168 milioni più i 25 milioni di Euro e aggiungendo il gettito della TASI, probabilmente l'Amministrazione Comunale di Torino chiuderebbe il Bilancio. Sul resto tengo fede alle parole dell'Assessore, però ritengo che il Nuovo Centrodestra non potrà assolutamente sostenere questa proposta di deliberazione. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Io ripercorrerò un po' l'intervento che ho fatto in Commissione, che parte dall'espressione di grande preoccupazione non solo per l'Ente Comune di Torino, ma direi in generale per la situazione in cui si trovano gli Enti Locali, schiacciati tra promesse, che comunque arrivano da una determinata forza politica, perché a Roma non ci siamo noi a governare, e soldi che non arrivano, signor Sindaco. Quindi, il fatto che oggi si debba ricorrere a un mutuo - faccio un ragionamento a prescindere dalla situazione debitoria del Comune di Torino, a cui arriverò in un secondo momento - non può che farci preoccupare tutti, perché se siamo in una situazione in cui non siamo in grado di garantire la sicurezza dei nostri edifici, dei nostri patrimoni, senza ricorrere al mutuo, è la conseguenza di due cause. Da un lato la mancanza di trasferimenti dal Governo; dall'altro lato, il fatto che comunque c'è una crisi economica strutturale, che fa sì che non si sia più in grado di introitare risorse da altre parti. Tra l'altro, già che ci siamo, visto che è una questione che ho posto in Commissione, vorrei sapere se ci sono dati sull'asta che si è chiusa ieri. Se non sbaglio la scadenza era il 16 settembre. Vorrei sapere se ci sono state entrate da questa asta, con cui finanziare il conto capitale. Quindi esprimo forte preoccupazione, ma dall'altra parte mi rendo conto che siccome si sta parlando di sicurezza degli uffici e dei cittadini, dobbiamo comunque trovarli questi 25 milioni di Euro, non possiamo certo dire che non facciamo gli interventi. Però, permettetemi di replicare su un tema. L'Assessore ha parlato di cultura della diffidenza, non ricordo le parole. Io sono stato uno dei Consiglieri che ha partecipato ai lavori della Commissione, in cui ha posto delle questioni precise. Assessore, noi arriviamo da anni di indebitamento, come diceva il Consigliere Tronzano, che hanno creato una sfiducia dei cittadini nei confronti del ricorso al debito. Quindi, lei non si può stupire che un Consigliere o un cittadino contesti un nuovo indebitamento della Città, dopo anni e anni di indebitamento, su cui non voglio riaprire la parentesi, ne abbiamo già parlato tante volte. Quel debito, che il Sindaco ha più volte difeso, non è tutto debito buono, c'è anche una parte di debito che forse potevamo tranquillamente evitare: mi riferisco agli investimenti che non sono andati a buon fine. Detto ciò, è impensabile che lei pensi, Assessore, che ci sia un retroscena politico, ci sia diffidenza nel momento in cui un Consigliere legge una relazione della Corte dei Conti che dice chiaramente che bisogna stare attenti al debito e rientrare. Nel momento in cui lei mi dice Cassa depositi e prestiti, certo, sono contenta che si utilizzi la Cassa depositi e prestiti, anche se poi probabilmente ci sarebbe da aprire un dibattito, ma non è questa la sede, perché non è competenza nostra su cosa fa la Cassa depositi e prestiti, su quanto è in equilibrio, eccetera, però il conto capitale funziona in modo unico, cioè il conto capitale è uno. Va benissimo, quindi, che questi soldi vengano vincolati, sono uno dei Consiglieri che ha chiesto in tutti i modi che anche in deliberazione si esprimesse in modo più specifico come venissero utilizzati quei soldi e so bene che la Cassa depositi e prestiti, Assessore, vincola il finanziamento, per cui, lei oggi accende un mutuo da 25 milioni e, di quei 25 milioni, non è che 2 milioni vanno direttamente alla Fondazione per le attività culturali, riprendendo l'esempio che ho fatto in Commissione, visto che lei l'ha citato nel suo intervento. Assessore, però è altrettanto vero che il conto capitale è fatto della somma di quanto arriva da mutui e da alienazioni, da oneri di urbanizzazione, quindi alla fine la somma è composta da tutta questa serie di voci. Quindi nel momento in cui esprimo preoccupazione per un eventuale finanziamento indiretto, è chiaro che non sto dicendo che prendo i 25 milioni e, di quelli, 2 milioni li do alla Fondazione per le attività culturali. È evidente che non si può fare questo ragionamento, ci mancherebbe che lo faceste; però è altrettanto evidente che nel momento in cui abbiamo una situazione, che abbiamo discusso anche in Commissione Cultura, per cui si continua ad utilizzare conto capitale per finanziare la cultura, le due cose non possono essere in qualche modo scisse. Quindi vedo da una parte la difficoltà della Città, dell'Amministrazione Locale di ricorrere a risorse per investimento, per mantenere la sicurezza, per mantenere gli edifici, per mantenere gli stabilimenti, per mantenere i parchi e tutto quello che è necessario - parliamo di interventi straordinari -, dall'altra parte però vedo anche un'Amministrazione che arranca a trovare le risorse in conto capitale per finanziare altri settori. L'anno scorso ci siamo trovati a gennaio a conferire immobili alla Cultura, quindi non è che me la sto proprio inventando la situazione esistente. Quindi il fatto che un Consigliere o più Consiglieri si impuntino per sapere esattamente come vengono utilizzate quelle risorse, Assessore, non è retroscena politico, non è diffidenza nel senso di dire che state utilizzando quei soldi direttamente, ma è nostro dovere ed è il nostro corretto ruolo, perché, ribadisco, arriviamo da una situazione in cui c'è totale sfiducia nell'utilizzo del debito come leva. Tra l'altro, personalmente - e sto per chiudere - sono contenta che si ritorni ad una forma un po' più espansionistica, nel senso di Ente Locale che si attiva per cercare di far girare l'economia: condivido questa posizione politica. Detto ciò, tutte le preoccupazioni rimangono ed è legittimo che ci siano. È molto legittimo, perché ricordo, come ha detto anche il Consigliere Tronzano, che si arriva da anni - io non c'ero in Consiglio Comunale a fare opposizione, quindi non ho vissuto quegli anni -, dove ogni anno si arrivava a 500-600 milioni di indebitamento. Allora, a fronte di una situazione del genere, benissimo il rigore di questi anni, ma è ovvio che nel momento in cui ci si trova ad accendere un nuovo mutuo, non possono essere che queste le risposte. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Ho apprezzato soprattutto l'intervento del Consigliere Appendino che, presente in Commissione per tutta la discussione, al contrario di altri suoi Colleghi della minoranza che in alcuni casi, devo dire, oggi hanno anche segnalato che non hanno potuto essere presenti, ma… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Mi scusi, Consigliere Marrone? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ho capito. Penso invece alla discussione nelle Commissioni come è stata fatta, anche alla richiesta fatta alla Giunta di entrare nel merito delle scelte, fatta dal Consigliere Appendino, fatta anche dal Presidente Altamura come maggioranza, e a cui l'Assessore Passoni ha risposto affermativamente, proprio sulla base del fatto che stiamo valutando positivamente. Su questo invece non solo difendo l'operato della Giunta, ma pretendo anche di immaginare quale possa essere l'alternativa, mi piacerebbe, perché non sento mai, sento molto protestare, a volte anche magari inventare qualcosa, perché - abbiamo detto - era palesemente insostenibile la polemica demagogica che abbiamo letto rispetto agli investimenti e rispetto alla spesa straordinaria in alcuni punti. Mi chiedo però quali siano le proposte, mi chiedo se questa opposizione sia capace di fare una proposta. Non dico dieci proposte, Consigliere Marrone, Consigliere Tronzano, mi piacerebbe sentirne una e mi piacerebbe sentirne una… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ho sempre ascoltato i suoi interventi con grande rispetto, educazione, le chiedo la cortesia, se può e se vuole replicare, di farlo dopo. Mi chiedo se la discussione viene fatta rispetto ad un Decreto Legge (Decreto Enti Locali) che interviene su tutte le Amministrazioni, tutti gli Enti Locali, permettendo di attivare un percorso che, diversamente - l'ha detto molto bene il Consigliere Appendino che è un Consigliere di opposizione -, la preoccupazione non è se sia buono o cattivo il debito o come si sia accumulato, sono sicuro che il debito è buono, perché abbiamo fatto investimenti, e questa Città in vent'anni è cambiata, il Consigliere Appendino ha detto ovviamente che questa parte… Consiglieri, però, fatemi finire! Ho la buona abitudine di ascoltarvi sempre, parlo già poco, se volete, smetto anche subito! PORCINO Giovanni (Presidente) Scusate, Consiglieri! ALTAMURA Alessandro Quindi ritengo che il Consigliere Marrone è e sarà impegnato in Commissione, lo invito personalmente, visto che la richiesta fatta alla Giunta di tornare a discutere credo sia stata già accolta, Assessore Passoni, sulla base anche degli impegni rispetto a queste manutenzioni, rispetto a questa serie di interventi, tutti straordinari, sulla base di una questione che ritengo assolutamente non sostenibile, che il livello qualitativo degli interventi di manutenzione sugli edifici, sul suolo pubblico, sul verde e quant'altro, e sugli edifici scolastici in modo particolare, non possa essere assolutamente lasciata in una condizione tale da far sì che il patrimonio pubblico venga depauperato. E questo è il primo punto. È stato detto in Commissione, pochi l'hanno sentito, è utile sottolinearlo qui oggi per tutti, l'ha detto anche il Sindaco, credo che sia anche importante la sicurezza dei nostri cittadini, oltre che la loro salute. Aggiungo anche una valutazione: se questo debito viene attivato sulla base di una richiesta di intervento fatta su un Decreto Enti Locali, che ha avuto il sostegno di quasi tutte le forze politiche, sommessamente lo sottolineo; come devo dire anche qualcuno ha appena fatto un intervento parlando della presenza del nostro Sindaco, la Cassa depositi e prestiti, magari citando anche la Presidenza dell'ANCI. Mi chiedo in che situazione saremmo se il Sindaco non fosse nella condizione di difendere e rivendicare per Torino la possibilità di difendersi da una crisi economica terrificante, perché se è quella l'origine della crisi, e non un debito, su cui mi sembra che la garanzia di mantenimento del trend di diminuzione sia stata data, Assessore Passoni, credo che lei su questo ovviamente non potrà derogare, e non derogherà assolutamente, è altrettanto vero che quanto abbiamo detto in Commissione, ribadiamo qua, ci permette di dire che andiamo ad autofinanziare con nostre risorse, con ovviamente oneri 12 milioni di Euro, e gli altri ovviamente entrano in una partita che ci permette di garantire qualitativamente la forza di una Città come la nostra, di rispondere anche ai cittadini e alla difesa del patrimonio pubblico. Questo è un aspetto non marginale e non è demagogia. Avrei preferito sentirmi chiedere in Commissione quali sono gli interventi, o segnalarne, o proporne. Credo che siamo ancora in tempo per farlo, lo dico al Consigliere Tronzano, lo dico al Consigliere Appendino, e credo che l'Assessore Passoni sia assolutamente d'accordo che sul quadro generale, che giustamente il Consigliere Appendino ha sottolineato, non è stata chiarita in Commissione la tipologia degli interventi, ma credo che ci sia la possibilità di discuterlo e di approfondirlo. E questo è l'impegno che abbiamo chiesto all'Assessore, credo che non abbia nessun problema a presentarsi in Commissione. Dopodiché non ritengo assolutamente demagogico dire che questa Amministrazione, davanti alla crisi che c'è oggi, anche rispetto alla diminuzione dell'incasso di oneri di urbanizzazione, ha il dovere di garantire quel livello qualitativo di interventi. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la replica, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Poi prenderà la parola il Sindaco per la replica finale. Naturalmente il dibattito serve anche a segnalare questioni che potrebbero essere state sottovalutate e sicuramente di cui dobbiamo fare tesoro, però vorrei puntualizzare alcune questioni. La prima è una questione molto chiara: la deliberazione non dà una delega in bianco alla Giunta, la deliberazione dice chiaramente che, rispetto ad un indirizzo dell'anno scorso che non diceva che saremmo rientrati dei 3 miliardi entro domani, ma era di non ricorrere al nuovo indebitamento conseguentemente, proseguendo il rientro costante dello stock, che non è messo in discussione dalla deliberazione che stiamo approvando, è di quantificare puntualmente, e poi ho anche accettato in Commissione di portare - lo dico, perché tutta l'Aula ne sia consapevole - l'elenco analitico degli interventi che faremo, perché la Giunta non ha nessun interesse a fare un'operazione opacità sulla manutenzione di questa Città. Anzi, il percorso di costruzione degli interventi per gradazione tecnica è in corso, ma poi c'è l'elemento di valutazione e di verifica della politica rispetto agli interventi, che trasparentemente porteremo nelle Commissioni competenti. Non si è detto, e ribadisco, che una deroga a quel principio, per un valore dell'ammontare che è molto inferiore al valore di stock di rientro annuale, consente comunque il rientro di questa tornata amministrativa di circa 450 milioni di debito. Vorrei solo metterla in battuta e ricordare un dato abbastanza elementare, vale a dire: comunque sia questa Amministrazione lavora in una condizione di recessione economica. Vorrei essere molto chiaro, non fa esattamente uguale fare il Sindaco in espansione economica o in recessione, perché forse - mi faccio la proposta e mi rispondo da solo - sarebbe stato più facile vivere in una situazione in cui negli anni Ottanta, il boom e la bolla economica ed edile avrebbe generato surplus da urbanizzazioni e da investimenti per decine di milioni di Euro, perché a quel punto reinvestendo queste entrate, si rialimentava l'economia senza indebitamento. Un po' difficile farlo con una situazione economica come questa, perché se, Consigliere Tronzano, lei giustamente tutti gli anni mi dice: ma perché non fate lo sconto sull'IMU sugli immobili invenduti? Dico bene? Benissimo. Se c'è un problema immobili invenduti tale da chiedere da parte della sua forza politica uno sconto per l'IMU, difficilmente quella politica remunera gli investimenti pubblici sul surplus o plusvalore degli investimenti privati in campo edilizio, perché altrimenti lei non mi chiederebbe un sussidio pubblico per le politiche di edilizia privata. C'è una palese contraddizione in questa affermazione. Non si può però, abbiate pazienza, pensare ai propri stakeholders politici rivendicando delle cose e poi negarsi il quadro quando questo non è comodo; anche a me la realtà piacerebbe diversa, ma affronto tutti i giorni la realtà che mi si pone davanti. Ergo, non si possono generare risorse in surplus da reinvestire in investimento pubblico per la manutenzione oltre a quanto ho detto, perché non c'è più quell'espansione economica. E questo è un problema di tutti, mica solo di chi governa o di chi fa opposizione, dal primo all'ultimo. Il debito pubblico dal 1994 al 2010 è passato da 1.069 miliardi di Euro a 1.843, cioè è aumentato di circa il novanta per cento il debito pubblico italiano. Non ho mai sentito nessuno per strada o dal macellaio che dica: "Mi sento un po' appesantito oggi, mi sento un debito pubblico un po' più gravoso sulle spalle"; né penso che i suoi Colleghi, Consigliere Marrone, quelli sempre delle pantere nazionali, abbiano posto in Parlamento quella discussione come elemento centrale della politica, perché quei nove anni lì governava lei. Combinazione, governava lei, non io questa volta! Allora, come mai è un problema internazionale il mio debito cittadino che diminuisce di 450 milioni in quattro anni e non lo è il debito pubblico che incrementa di 800 miliardi di Euro in sei anni di Governo Berlusconi? Diciamocelo una buona volta! Forse perché non è che il rapporto debito/investimenti, debito/PIL dipende proprio sempre direttamente dalle politiche che si fanno nei Governi. Lo dico a beneficio del suo ex Governo nazionale e anche di quello che in questa Città ha governato prima di questa Giunta. Quindi c'è un problema più complesso che si chiama crescita economica, stagnazione, capacità di fare investimenti e non ci sono sempre solo peccatori e censori, ci sono dinamiche più complesse. Penso che cerchiamo il compromesso migliore per fare quanto è necessario per questa Città, cioè le manutenzioni. Alla fine, e qui devo dire - e chiudo su questo - mi stupisce un po' l'incomprensione della dinamica del problema, come dire, voi queste opere dovreste farle ordinariamente. Entra in vigore anni fa una Legge sull'amianto, si stima che in questo Paese ci siano trenta milioni di tonnellate di amianto ancora non smaltite, qual è la ricetta dell'opposizione? Finanziare la pulizia dell'amianto. In quanti secoli, Consigliere Marrone, dobbiamo farla questa operazione? Quanti lustri? Entro la guerra del 2057 ce la possiamo fare? Perché non è possibile pensare e non sapere, non capire che gestire manufatti non vuol dire dare un po' di stucco ai muri o cambiare le sedute dei bagni, come qualcuno ha detto irridendo questo provvedimento. Rimuovere l'amianto e garantire la sicurezza per tutti, lavoratori e utenti, è una questione di responsabilità politica ed etica fondamentale, i soldi servono a quello. Togliere, verificare se nei controsoffitti della Città, delle scuole, sono presenti fibre di amianto, o se sono staticamente sicuri, è responsabilità della politica ed è atto eticamente fondamentale. Ma quelle politiche, quegli investimenti non vengono da una politica ordinaria, cioè dal non avere fatto manutenzione, ma spesso vengono dalla complessità di provvedimenti enormi in materia di sicurezza. Pensate alla normativa sulle porte REI: è una cosa incredibile, dove per la gradazione di resistenza devi cambiare tutte le porte, altrimenti non ti danno un Certificato di Prevenzione Incendi. Ma lo sapete cosa vuol dire governare una Città con queste problematiche, dove, se invece qualcosa non lo fai, rispondi penalmente in prima persona? Non tanto la politica, ma i nostri tecnici che difendiamo con questo provvedimento, perché quella è responsabilità diretta di gente che ha in consegna beni e che risponde della buca, del CPI non rilasciato, del controsoffitto e tutto il resto. Non si può essere in condizioni così, come dire, asettiche da non capire la dinamica di responsabilità e che bisogna fare le politiche di manutenzione dei beni pubblici. Questo è fondamentale. Non ha colore questo provvedimento, non c'è consenso, non è, Consigliere Tronzano, politica di consenso, è politica di responsabilità, che è molto diverso. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). E sono orgoglioso di fare una Legge in cui l'amianto va fuori Legge, caro Consigliere, va bene! Sono orgoglioso, chiaro! Sono orgoglioso di fare Leggi in cui la sicurezza e il CPI viene chiesto in tutti i fabbricati. Sono orgoglioso di fare quelle robe lì, e non vivere nel Medioevo, tanto per essere chiaro. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). PORCINO Giovanni (Presidente) Consiglieri! PASSONI Gianguido (Assessore) Che ragionamenti, signori! Altissimo ragionamento! Chiudo e dico, sono per la trasparenza totale, questo provvedimento apre un dibattito che potevamo aprire con il Bilancio, ma dico anche: vi rendete conto che la sfida di gestire con risorse miste - perché queste sono risorse miste -, un po' di mezzi propri e un po' di debito centellinato è quella in cui spero che il Consiglio sia interessato e coinvolto proattivamente ad esaminare come li spenderemo e a rivendicare per tutti i risultati per la sicurezza dei bambini di questa Città, nelle scuole e tutto il resto. Superiamo la fase del debito, per carità, ci poteva stare in questa sede, anche se devo dire che non mi ci ritrovo, io che non sono culturalmente un liberista, né in politiche di eccessivo rigore, né in politiche di eccessiva espansione. Alla fine davanti si mette il bene collettivo che è una cosa diversa, e si cerca, per perseguire quello, il miglior compromesso possibile tra rientro del debito e risorse disponibili, e quello che si deve fare per garantire i servizi. Perché non stiamo qua per amministrare, solo per dichiarare degli obiettivi di finanza pubblica, ma anche per far andare avanti la Città. Penso che questo provvedimento sia assolutamente il giusto compromesso, lo si dimostrerà nei fatti, quando verificheremo quali opere avremo davanti e penso che il Consiglio debba e abbia tutto il diritto di accedere a documentazioni, informazioni e trasparenza della comunicazione. E per questo siamo qua. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Sindaco. SINDACO Non riprendo tutte le considerazioni fatte dall'Assessore Passoni, voglio solo aggiungere due considerazioni. La prima: mi sconcertano le posizioni dei rappresentanti dell'opposizione, perché sono l'opposto di quanto i loro partiti sostengono in Parlamento, perché è il Parlamento che ha ripetutamente chiesto al Governo di mettere in campo degli strumenti attraverso la Cassa depositi e prestiti per mettere gli Enti Locali nelle condizioni di saldare i debiti verso i fornitori privati e verso anche, come ultimo elemento, enti e soggetti pubblici. Il Parlamento ha sollecitato con mozioni votate all'unanimità da tutte le forze politiche, quindi volevo capire se si deve fare o non si deve fare, Consigliere Tronzano. A Roma si dice che si deve fare, e qui invece non lo si deve fare? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ma l'anticipazione di Cassa depositi e prestiti, autorizzata dal Governo sulla base di mozioni votate all'unanimità in Parlamento, autorizza Cassa depositi e prestiti ad anticipare agli Enti Locali somme per liquidare debiti che, se non liquidati, fanno parte dell'esposizione debitoria. È un trasferimento della titolarità del debito, non cambia la quantità del debito, perché se ho un debito verso un certo soggetto, quel debito vivrà finché non lo estinguo. E se lo estinguo attraverso il trasferimento di quel debito in capo ad un'altra persona, continua a permanere esattamente come prima nelle stesse dimensioni e con le stesse logiche. Non capisco francamente dov'è. Tanto è vero che questo provvedimento di autorizzare Cassa depositi e prestiti ad anticipare ai Comuni liquidità per saldare i fornitori e gli enti creditori non è stato considerato neanche in sede europea contraddittorio con i vincoli del Patto di Stabilità. Mi pare che se neanche l'Europa, che è molto rigorosa su tutto ciò che riguarda l'indebitamento, non contraddice e non censura un provvedimento di questo genere, non capisco perché lo si debba fare qui, soprattutto quando è sostenuto da tutto l'arco delle forze politiche sul piano nazionale. Ancora, se c'è un punto su cui anche qui c'è una sollecitazione costante e continua di tutte le forze politiche è andare oltre il Patto di Stabilità interno. Ma allora mettiamoci d'accordo, che cosa vuol dire andare oltre il Patto di Stabilità interno? Siccome non può significare mettere in discussione il principio dell'equilibrio sulla spesa di parte corrente, questo è, andare oltre il Patto di Stabilità significa rimettere in moto, regolata e governata, una politica di investimenti che consenta ai soggetti che investono di avere una capacità di indebitamento che il Patto di Stabilità ha mortificato e compresso. Quindi non capisco francamente la polemica che si fa qui, perché in altre sedi si sostiene esattamente che il problema che in questi anni non è stato risolto, è il rapporto tra rigore, risanamento e crescita. E tutto il dibattito di questi mesi, ruota intorno al fatto che una politica di solo risanamento, di solo rigore, se non è accompagnato anche da una ripresa governata e gestita di investimenti, non è sufficiente a rimettere in moto la crescita. Noi stiamo facendo esattamente questo. Non rinunciamo ad una strategia di riduzione del debito, e riprendo quanto detto dal Consigliere Altamura e lo rassicuro, la strategia di riduzione costante e progressiva dell'indebitamento della Città non è messa in causa. E quindi continueremo, come ha detto l'Assessore Passoni, a lavorare in questo trend di riduzione del debito. In questa strategia ci sta però anche la necessità di corrispondere esigenze manutentive della Città, secondo priorità che sono state indicate, che non solo corrispondono ad una domanda dei cittadini, ma è anche un modo per rilanciare investimenti che concorrono alla crescita e a contrastare la crisi. Devo dire che, francamente, non capisco le obiezioni fatte. Non accetto, lo dico perché mi pare non corretto, Consigliere Tronzano, che questa cosa la facciamo perché abbiamo le nostre clientele interne. Mi scusi un attimo, quando lei dice qualcosa e lo sostiene, lo sostiene perché è convinto in buona fede che sia una cosa giusta, giusto? Perché deve presumere che quando sosteniamo, invece, noi una cosa, non abbiamo la stessa convinzione, la stessa buona fede sua? Scusi, c'è una parità di dignità, di trattamento tra di noi. Io riconosco e la ascolto per la buona fede che esprime, lei riconosce a me la stessa cosa, perché se invece lei pensa che io faccia questo per accontentare le clientele, le potrei rispondere che lei obietta, perché ha altre clientele da soddisfare. Se ci mettiamo su questa strada, è una strada avvilente per tutti. E credo che siamo tutti seduti su questi banchi, qualsiasi sia la forza politica a cui ciascuno appartiene, per fare gli interessi della Città, non per fare gli interessi di qualcuno. Almeno così penso per me e lo penso anche per i miei oppositori. Infine, solo perché sia chiarita una cosa, tutti i provvedimenti che prende la Cassa depositi e prestiti hanno carattere universale. Vorrei che fosse chiaro. Non sono favori fatti a qualche Città o a qualche membro del consiglio d'amministrazione, perché vorrei che non ci fossero equivoci su questo punto. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ma allora, Consigliere Marrone, anche su questo, da un certo punto in poi, la Cassa depositi e prestiti è stata autorizzata a fare cose che prima di quel punto non era autorizzata a fare. Per questo motivo ci sono questi interventi. L'anno scorso, la Cassa Depositi e Prestiti è stata autorizzata a fare un'operazione straordinaria di alienazione di beni immobiliari sia dello Stato che degli Enti Locali con un provvedimento straordinario, per il quale prima la Cassa non era autorizzata; così come l'istituzione di fondi da mettere a disposizione degli Enti Locali in anticipazione per liquidare fornitori e creditori è un provvedimento che è stato autorizzato negli ultimi mesi (l'anno scorso, quando abbiamo beneficiato di 230 milioni di Euro), mentre prima la Cassa Depositi e Prestiti non era stata autorizzata a farlo. Le annuncio che - solo perché, poi, non si scopra qui a gennaio - il più grande problema finanziario degli Enti Locali nel 2015, quando entrerà in funzione il nuovo sistema di contabilità che fa coincidere competenza e cassa, sarà lo smaltimento dei residui attivi; il Governo, attraverso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha dato incarico alla Cassa Depositi e Prestiti di mettere allo studio un provvedimento, analogo a quelli che si sono adottati per la liquidazione dei debiti degli Enti Locali, per smaltire con un piano pluriennale e con politiche di anticipazione di cassa i residui attivi. Sono tutte cose che, oggi, la Cassa Depositi e Prestiti fa in una situazione di emergenza finanziaria ed in una situazione di crisi economica e sociale, per cui lo Stato ha deciso di utilizzare questa sua leva in un modo più forte e più incisivo di quanto non abbia fatto negli anni precedenti; tutto qui. Non è cambiata la politica della Cassa Depositi e Prestiti perché sono diventato membro del Consiglio d'Amministrazione, in qualità di Presidente dell'ANCI, sono abituato a non presumere troppo di me stesso e non ho questa presunzione. PORCINO Giovanni (Presidente) Consideriamo conclusa la discussione sulla proposta di deliberazione. Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 36 (escluso il n. 33), presentati dal Consigliere Marrone. I tempi di intervento sono i seguenti: tre minuti per il presentatore, tre minuti per un Consigliere per Gruppo e due minuti per gli altri Consiglieri. La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Chiaramente, soprattutto sugli emendamenti accorpati, ne approfitterò per fare un po' di replica, per chi vorrà ascoltarmi (il Sindaco no, però, magari, qualcuno ne avrà voglia). Anzitutto, l'Assessore Passoni, con la consueta verve (che io apprezzo, fuori di ironia), ha rivendicato l'orgoglio degli interventi alla base dei finanziamenti - Presidente, lei mi fermi quando sforo, tanto ci saranno parecchi interventi e, di volta in volta, mi ricollegherò - e, praticamente, ha detto che, se non ci indebitiamo, non si toglie l'amianto e la gente muore… PORCINO Giovanni (Presidente) Chiedo scusa… MARRONE Maurizio Non si preoccupi, Presidente, tanto io ho la voce forte. PORCINO Giovanni (Presidente) Colleghi, se riusciamo a rimanere in silenzio, il Consigliere Marrone può proseguire il suo intervento. MARRONE Maurizio L'Assessore Passoni diceva che stiamo togliendo l'amianto e salviamo le vite, andiamo a risistemare le strade e salviamo gli automobilisti, andiamo a risistemare il verde pubblico ed evitiamo che i ragazzini rimangano sotto gli alberi. È eccezionale, però, la domanda - penso legittima - è: se non si sbloccava con il Decreto Enti Locali la Cassa Depositi e Prestiti e se non c'era lo sblocca-crediti, non si faceva nulla di tutto ciò? Quindi, si era assassini. Nel 2012, quando questa Amministrazione ha sforato il Patto di Stabilità, perché era stupido, e non ha avuto più un Euro, non ha più potuto accendere un Euro di debito e, quindi, in quell'anno voi ed i dirigenti siete diventati degli omicidi, nella misura in cui, evidentemente, non avevate le coperture per fare quegli interventi. Cerchiamo di essere anche un po' intellettualmente onesti, perché noi veniamo sempre tenuti a bacchetta come l'opposizione cattiva, priva di argomenti e che strumentalizza tutto, ma mi permetto di dire che, normalmente, sento l'onestà intellettuale, sento argomenti non condivisibili, ma ammetto sempre l'onestà intellettuale, mentre, questa volta, ne ho sentita pochissima, perché, quando non c'erano i soldi, interventi fondamentali evidentemente, non so, non si facevano o si facevano senza indebitarsi; allora, qualcosa non torna nel suo ragionamento, Assessore. Basta con il confronto tra mali diversi, come quando ci cita i debiti fatti dall'uno o dall'altro. Se c'è lo tsunami in Congo, non è che sono contento se qui si alluviona il Po e ci porta via cinque o sei quartieri. Cerchiamo di capirci, perché, altrimenti, il dibattito esce oggettivamente dal seminato, dal limite. Poi, quando il Sindaco dice che il Decreto Enti Locali e lo sblocca-crediti sono misure generali, a cui tutti possono accedere, è vero, ma il Comune di Torino non è in una situazione generale pari agli altri Enti Locali, perché siamo una sorta di malato sotto osservazione del dottore. È come prendere un ragazzino che ha una grave malattia e dirgli, visto che a tutti i ragazzini fa bene andare a correre nel giardino, vai anche tu, e lo mandiamo lì a morire, perché questa è la metafora. PORCINO Giovanni (Presidente) La invito a concludere il suo intervento, Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Continuerò successivamente. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Giusto perché, poi, sembra che invece io voglio lasciare l'amianto e voglio far sì che cadano le scuole. Assessore, c'è un Parlamento che fa le Leggi, che crea una copertura per quelle Leggi e che dovrebbe fare in modo che quelle Leggi vengano applicate nell'interesse dei cittadini; il Parlamento, dove governate voi, fa delle Leggi che mette voi, che governate questa Città, nella condizione di dovervi indebitare per fare in modo che quelle Leggi vengano rispettate. Il discorso che faceva prima il Sindaco sul Patto di Stabilità si riconduce anche a questo; bisogna mettere il Governo nella condizione di darci i soldi (di darci i nostri soldi, quelli che noi già diamo e lui non ci manda indietro) per fare quelle cose senza dover aprire debiti. Io capisco la difficoltà di gestire una situazione come questa e capisco anche che, tutte le volte, si deve tappare il naso ed ingoiare il cucchiaio, però - lo ripeto -, se uno decide di intraprendere una strada politica o amministrativa, la prende e non si lamenta. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Assessore, vorrei sottolineare che queste discussioni rimarranno comunque discussioni ed ognuno rimarrà sulle proprie posizioni, per cui è inutile che uno cerchi di convincere l'altro. Mi dispiace solo che l'Assessore citi la questione degli invenduti, quando, in realtà, a mio giudizio gli invenduti non c'entrano proprio nulla con questa proposta di deliberazione dei 25 milioni di Euro, perché sono due cose distinte: una è una tassa, l'altra è un nuovo indebitamento. Mi stupisce quello che dice il Sindaco sull'aspetto della Cassa Depositi e Prestiti, perché credo che la Cassa Depositi e Prestiti non sia un pozzo senza fondo e che si debbano cercare delle limitazioni. Un conto è pagare i fornitori, mentre un altro conto è aprire un nuovo indebitamento. Per carità, le questioni di compensazione che raccontava il Sindaco ci possono stare, ma credo di rimanere di questa opinione. Quindi, ci sono queste discussioni fra di noi, ma ognuno manterrà la propria opinione, come è giusto che sia. PORCINO Giovanni (Presidente) Qual è il parere della Giunta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Negativo. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 36 (escluso il n. 33): presenti 22, astenuti 1, contrari 21. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 1 al n. 36 (escluso il n. 33) è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 33, presentato dall'Assessore Passoni, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 33: presenti 24, astenuti 1, favorevoli 20, contrari 3. L'emendamento n. 33 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 37, presentato dal Consigliere Marrone. Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 37: presenti 21, astenuti 1, contrari 20. L'emendamento n. 37 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'accorpamento degli emendamenti dal n. 38 al n. 41, presentati dal Consigliere Marrone. Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 38 al n. 41: presenti 22, astenuti 1, contrari 21. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 38 al n. 41 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la dichiarazione di voto, al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Senza ripeterci, il ragionamento è politico e vuole essere anche quantitativo, perché, in questo dibattito, si è parlato, come se fossero bruscolini, di 25 milioni di Euro più 170 milioni di Euro. Vorrei ricordare che, non voglio dire fino a pochi mesi fa, ma fino a poche settimane fa, ci ammazzavamo fino a notte fonda in questa Sala Rossa discutendo di scelte politiche ed amministrative che decidevano l'ingresso o meno nelle casse comunali di poche decine di milioni di Euro. Mi riferisco alle dismissioni selvagge, che non hanno mai portato più della cifra che ho appena detto (dove più, dove meno) nelle nostre casse, a quando si è decisa la perdita del controllo di SAGAT e del ciclo rifiuti e a quando si è discusso, in un senso o nell'altro, con diversi esiti su GTT, arrivando a fermarci qui la vigilia di Natale; parlavamo di scelte che avrebbero portato, nella migliore delle ipotesi, 40 milioni di Euro nelle nostre casse. E io so che, prossimamente, ci distruggeremo, dividendoci, intervenendo con il sangue alla testa, per scelte future (magari sarà AMIAT, magari sarà SITAF, vedremo) e, forse, anche per meno di poche decine di milioni di Euro. Vorrei ricordare che la maggioranza si è aspramente divisa - per usare un eufemismo - su Varianti urbanistiche di cementificazione che, nella migliore delle ipotesi, portano una decina di milioni di Euro. Quindi, tenendo conto di queste cifre, che, fino a ieri e - sono convinto - domani ci sembravano e ci sembreranno dei patrimoni immensi, andate ad approvare, come se fosse un bicchiere d'acqua fresca, un indebitamento da centinaia di milioni di Euro. È questo il punto. Per questo motivo la dichiarazione di voto del Gruppo Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale è contraria. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: presenti 26, favorevoli 20, contrari 6. La proposta di deliberazione è approvata. PORCINO Giovanni (Presidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: presenti 21, favorevoli 21. L'immediata eseguibilità è concessa. |