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PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201403499/002, presentata in data 25 luglio 2014, avente per oggetto: "Campo nomadi e illegalità autorizzata" PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Come risposta a questa interpellanza ho ricevuto anche un promemoria dagli Uffici del Vicesindaco. Il progetto, che è stato finanziato con i fondi ministeriali, ha come obiettivo quello di realizzare dei percorsi efficaci di integrazione per persone di etnia Rom, che vivono nelle aree sosta autorizzate e non autorizzate. Il capofila dell'ATI che si è aggiudicata la realizzazione del progetto è la cooperativa animazione Valdocco. Accanto a essa lavorano anche educatori, operatori sociali della Croce Rossa, dell'A.I.Z.O., di "Stranaidea", di "LiberiTutti" e di "Terra del Fuoco". I fondi vengono gestiti direttamente dalla Prefettura, che monitora e valida il crono-programma di questi interventi. L'obiettivo principale di questo progetto, come abbiamo detto più volte in quest'Aula, è lo svuotamento progressivo di Lungo Stura Lazio, con la ricollocazione di tutti coloro che hanno assunto l'impegno, firmando un patto, di far rispettare le Leggi italiane, di mandare i figli a scuola, di prendersi cura della famiglia e di mantenere il lavoro. Faccio solo una premessa generale sull'intervento. Per quel che riguarda corso Tazzoli, nella fase transitoria che precederà il superamento definitivo dell'insediamento, i fondi stanziati dal Ministero verranno destinati a una serie di migliorie ambientali, che potranno giovare anche al contesto cittadino circostante. Io credo che in questo caso ci si riferisca soprattutto alla creazione di bagni pubblici nelle immediate vicinanze di corso Tazzoli, anche per evitare il verificarsi di quelle attività che molto spesso hanno provocato le segnalazioni al Corpo di Polizia Municipale. Per quanto riguarda corso Tazzoli, il Nucleo di Polizia Municipale è presente tutti i giorni, in orario diurno, con pattuglie in borghese, con finalità soprattutto di prevenzione. Nei primi giorni di marzo, per esempio, del 2014 abbiamo sorpreso in flagranza di reato due nomadi del vicino campo che perpetravano un furto di materiale ferroso e lo sottraevano all'area ex Lamet, che è un'area dismessa. I soggetti, che provenivano dal campo di corso Tazzoli, sono stati assicurati alla giustizia. Da inizio anno ci siamo concentrati anche su numerosi sequestri di autoveicoli, la maggior parte dei quali erano di provenienza furtiva, quindi ci aggiungiamo anche la guida senza patente, senza assicurazione, eccetera. Inoltre, abbiamo effettuato numerosi sequestri e rinvenimenti di materiale ferroso e di attrezzi da cantiere, tutti ovviamente rubati. Recentemente, proprio all'uscita del Campo di corso Tazzoli abbiamo incrementato il numero di controlli di natura repressiva, ai sensi del Codice della Strada. Per esempio, il 1° e il 3 agosto di quest'anno abbiamo sequestrato 42 veicoli che erano in possesso a soggetti del campo di corso Tazzoli. Di recente abbiamo incontrato più volte il Direttore dell'ufficio postale, che è anche uno dei soggetti che giustamente più volte ha sporto reclami presso il nostro contact- center, e tutti i responsabili di area. A questi incontri hanno preso parte oltre agli Agenti di Polizia Municipale, anche rappresentanti del Servizio Stranieri e Nomadi della Città di Torino, e gli operatori dell'ATI vincitrice del progetto. In questo caso, oltre ad aver raccolto segnalazioni più precise, abbiamo anche provato a capire quali sono gli interventi che possono maggiormente dare sicurezza, perché oltre a quello che vedono, forse è importante dare anche una sensazione quotidiana di vicinanza. Nell'ultimo periodo non abbiamo più avuto segnalazioni dai soggetti che abbiamo incontrato, riguardo a quanto ci era stato segnalato prima. Ovviamente ho il solito report di tutte le attività che sono state fatte nel 2013 e nel 2014, con aggiornamento ad agosto, che però mi pare inutile riportare; però è a disposizione del Consigliere Magliano. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Venerdì mattina sono stato in quelle zone, sono stato a colloquio con gli ultimi tre o quattro imprenditori che hanno deciso di rimanere ancora lì, dovendo spendere in media tra i 50-60.000,00 Euro, alcuni anche 100.000,00 Euro per proteggersi da un campo Rom. Si tratta di imprenditori che continuano a pensare che valga ancora la pena investire in questa Città, nonostante questo, ma imprenditori che non ne possono più, soprattutto di dover pagare sempre e comunque tutto alla Città, dal punto di vista della tassazione, e doversi continuamente autodifendere, perché stiamo parlando di questo. Sono andato in queste imprese e mi hanno fatto notare, perché ho visto con i miei occhi, che l'impresa davanti che si chiama "Bulloneria", un'impresa che faceva bulloni, è costantemente saccheggiata: non c'è più un infisso. La prego, Assessore, di andare un giorno a vedere. Questi soggetti, di fatto, rivendono ferro e sarebbe anche interessante prima o poi parlarne con il Nucleo di Sicurezza, perché questo ferro è tanto. Ad esempio, a questa azienda sono stati tolti tutti gli infissi in modo chirurgico, tutti i pali della luce, i pali della recinzione di altri due lotti di aziende erano tagliati con il flessibile, dischetti di flessibile lasciati per terra, quindi anche con un certo tipo di attrezzatura che basterebbe provare a sequestrare, perché non penso sia di loro proprietà. Comunque abbiamo questa azienda che viene saccheggiata quotidianamente, troviamo i cavi, o quel che rimane dei cavi - ho delle immagini, Assessore, che fanno spavento -, perché è proprio lo scheletro di un'azienda di cui rimane solo il muro, tutto ciò che è ferro viene tolto in maniera chirurgica e lavorano tutti i giorni lì. Sono andato lì quel giorno, poi per sbaglio l'avevo scritto su Facebook. A parte il fatto che l'AMIAT è passata quattro volte quel giorno, per cui l'imprenditore mi ha pregato di passare tutte le mattine prima di recarmi in Consiglio Comunale, perché hanno fatto più passaggi, ma abbiamo ancora trovato quattro carcasse di topi lasciate proprio lì nella zona dove c'è l'ufficio postale e i ragazzi partono con la posta, si trovano a dover passare di fianco al campo. Poi c'era una pattuglia dei Carabinieri, quindi il bivacco che regolarmente è davanti a quella zona è stato di fatto contenuto, perché c'era questo accertamento; sembrava quasi che nel campo non ci fosse nessuno. Sono stato dentro l'azienda, che in questo momento è in mano ad un fondo, perché è fallita, ed è ormai una latrina a cielo aperto, c'è una distesa di escrementi di persone, con tutto quello che ne deriva dal punto di vista dell'igiene. Fossi io l'Amministrazione di Torino, porrei il problema all'ASL in modo che il fondo faccia qualcosa, perché va bene che è in procedura di fallimento, ma è necessario che il fondo si preoccupi di pulire, anche se l'azienda è privata, ritengo sia una cosa assolutamente necessaria per la conformazione di quel territorio. Assessore, per darle un'idea, ma basta solo parlare con chi vive lì per averla, questa è la recinzione che un imprenditore deve mettere nella sua azienda per essere tranquillo che non gli spariscano arnesi, pezzi di metallo o pezzi di macchinari. Un'informativa o un'informazione che vi potrebbe essere utile è guardare come è conformata quella zona della Città. Uno può fare attività repressiva, oppure, in maniera più intelligente, guardare anche solo come è fatto il sistema viario: abbiamo corso Tazzoli, corso Orbassano e strada del Portone. Adesso sto facendo fare o farò un accesso agli atti, perché ogni tanto se uno mette qualche lampadina in più, forse rende più problematico a questa gente vivere di furti e di micro e macro criminalità. C'è una strada che potrebbe collegare questi corsi che le ho detto e che, di fatto, delimiterebbe completamente il campo, che sarebbe, peraltro, molto utilizzata, perché spesso la mattina o durante il pomeriggio c'è il passaggio dei container, quindi andremmo a creare un traffico di persone, di mezzi e di merci che aiuterebbe quell'azienda a rimanere ancora lì e daremmo un segnale a due imprese che continuano ad occupare dai trenta ai cinquanta dipendenti. Poi sono veramente scettico, perché su lungo Stura Lazio stiamo facendo una cosa, ma rispetto a corso Tazzoli non abbiamo dati, è tutto un "vedremo se si farà", perché anche l'Assessore ha avuto il buon gusto di non parlare di cifre e di tempi. Gliene do atto, perché è sintomo del fatto che su corso Tazzoli prima o poi si farà qualcosa, ma sempre se avremo i fondi dal Governo; non penso che il Governo Monti continui a mettere soldi per dargli le case, visto che non c'è più. Detto questo, le chiedo di venire con me una volta a vedere quello che ho visto io, perché è una cosa pazzesca: pian piano vengono sgretolati questi capannoni, peraltro non vecchissimi, di imprese che sono saltate negli ultimi tre-quattro anni e che, di fatto, sono preda di questa gente. Chi ancora vive lì, si deve autoproteggere, ma la possibilità di creare questo pezzo di strada - stiamo parlando veramente di ottocento metri - darebbe la possibilità di avere più illuminazione, quindi queste persone non avrebbero la possibilità di saltare da un'impresa all'altra cercando di rubare, darebbe la possibilità ai nostri Vigili di poter circumnavigare il campo con più tranquillità, essendo molto più vicini al campo; inoltre, toglierebbe un problema di traffico e daremmo - che è la cosa più importante - un segnale a questi imprenditori. Mi hanno detto testuali parole, per quello chiedo a lei e all'Assessore Lubatti, se ha voglia, di venire ad incontrare questa gente: "Piuttosto ci dica la Città quant'è il piano di intervento, siamo disposti a mettere addirittura dei soldi noi perché questi pezzi di strada vengano realizzati". Più che arrivare a questo, un cittadino non può fare; più che dire a una Giunta che mettono loro dei soldi, l'importante è che si realizzi questo pezzo di strada che serve a queste poche decine di persone, ma di fatto è un passaggio di merci molto alto, più di così non so cosa possa fare un cittadino. Il passo dopo è prendere l'azienda e andarsene. E poi diamogli torto! Non sono evidentemente soddisfatto, perché non si può essere soddisfatti di una risposta che mi dice che si stanno facendo interventi, è vero, quelle macchine sono state tolte, ma mi auguro che non sia una volta all'anno, perché sono arrivato venerdì scorso e già si rivedevano targhe straniere, con tutto il problema che abbiamo su targhe straniere non assicurate in Italia, che fanno incidenti con i nostri cittadini, ma su questo approfondiremo con un'altra interpellanza. Oltre all'intensificazione, perché lo dico anche rispetto alla sicurezza dei nostri Vigili che vanno lì, andiamo in sopralluogo una volta, vediamo questa planimetria. A mio giudizio, con quel tipo di intervento, che secondo me non ha un costo eccessivo, diamo un segnale forte mettendo insieme dei corsi, dove ci sono stati anche degli investimenti dal punto di vista immobiliare e proviamo a non far sentire sole queste persone, che invece che costruire un'azienda, oggi hanno un bunker. PORCINO Giovanni (Presidente) L'interpellanza è discussa. |