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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 28 Luglio 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 4
INTERPELLANZA 2014-02781
"POSIZIONI ORGANIZZATIVE: PER UN SISTEMA TRASPARENTE CHE PREMI IL MERITO" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI APPENDINO E BERTOLA IN DATA 16 GIUGNO 2014.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201402781/002, presentata in
data 16 giugno 2014, avente per oggetto:

"Posizioni Organizzative: per un sistema trasparente che premi il merito"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
L'interpellanza chiede conto della metodologia con la quale si individuano e
vengono assegnate le Posizioni Organizzative, naturalmente dentro un ragionamento
che chiarisce quali sono i ruoli svolti normalmente all'interno delle Posizioni
Organizzative, definendo come sia la Giunta a stabilire il numero, compatibilmente
con le risorse disponibili e definite in sede di contrattazione decentrata, e le
collocazioni delle Posizioni Organizzative.
In effetti è corretta questa affermazione, in quanto il percorso che viene oggi
individuato per la scelta ed il posizionamento delle Posizioni Organizzative è il
risultato di un accordo sindacale.
Nell'interpellanza si cita la circostanza per le quale non risulterebbe un regolamento
specifico, anche se in realtà esiste un accordo sindacale che regolamenta la
procedura.
Infine si chiede quali siano le modalità per identificare le necessità di Posizioni
Organizzative ed i relativi profili; quali siano le modalità con cui si procede alla
selezione e se l'Amministrazione intenda procedere... e se abbia in programma di
istituire nuove Posizioni Organizzative.
Relativamente ai punti n. 1 e n. 2, l'Amministrazione ha implementato il processo
riorganizzativo, focalizzando l'attenzione sull'articolazione delle 479 Posizioni
Organizzative e delle 68 Alte Professionalità, che costituiscono l'elemento di
primario collegamento tra la struttura dirigenziale e la macchina amministrativa,
assicurandone l'effettiva operatività al fine della migliore erogazione dei servizi.
Recentemente, attraverso questo processo riorganizzativo, di analisi e
razionalizzazione dell'attività (il sistema "Sara" adottato tre mesi fa in sede di
riorganizzazione), ciascun dirigente ha compiuto una ricognizione dell'attività e delle
risorse affidate, allo scopo di valutare la gestione del servizio e di proporre eventuali
interventi di riorganizzazione di strutture organizzative di processi.
Gli esiti di tale analisi sono stati valutati dalla Direzione Generale, con ciascun
Direttore di Comitato di Direzione, ponendo una particolare attenzione ai ruoli e alle
necessità di Posizioni Organizzative.
L'approfondita analisi organizzativa condotta e coordinata dalla Direzione Generale
è la modalità utilizzata per verificare la necessità dei quadri intermedi nelle varie
strutture e negli ambiti operativi in maggiore sofferenza. Segnalerei, peraltro, che
sono numerose le Posizioni Organizzative oggi perse per pensionamento o per
carenza di risorse o di impossibilità di sostituzione, che non sono tuttora sostituite.
Ovviamente, tale analisi deve essere compatibile con le risorse disponibili del fondo
incentivante del comparto. Naturalmente, sapete che sono finanziate da un fondo
specifico separato.
Relativamente all'individuazione delle P.O. e delle Alte Professionalità, con accordo
sindacale del 14 e 18 novembre 2010, si è passati da un sistema di graduatoria di
idonei, che peraltro venivano poi sostanzialmente assorbite in lassi temporali anche
molto lunghi, ad una individuazione diretta da parte dei direttori del Comitato di
direzione. L'accordo, infatti, prevede che i Direttori di Codir possono proporre
l'incarico di P.O. per i dipendenti, con almeno tre anni di esperienza nella categoria
D, in Area Vigilanza nel profilo di Ufficiale, che non abbiano avuto, nell'ultimo
biennio, valutazioni insufficienti.
I dipendenti così segnalati dovranno sostenere un colloquio presso il Nucleo di
Valutazione. A seguito della nomina da parte del Direttore Generale, sarà necessario
il superamento di un esame finale, al termine di un apposito corso formativo.
Il mancato superamento comporta l'impossibilità di confermare l'incarico di P.O..
Tale modalità si applica anche alle Alte Professionalità. Infatti, si è ritenuto di intesa
con le OOSS di lasciare ai vertici gestionali dell'Ente l'individuazione di dipendenti
cui attribuire gli incarichi, spostando il superamento della prova selettiva dal
momento iniziale, cioè l'individuazione di graduatoria di idonei che poi, ribadisco,
veniva assorbita secondo procedure e tempi molto lunghi, a un momento
concomitante, per poter confermare l'incarico.
In pratica, il soggetto individuato, dopo il colloquio con il Nucleo di Valutazione,
viene nominato e opererà per la durata dell'incarico, sottoposto, ovviamente, a
valutazione da parte dell'Amministrazione, con un percorso formativo. Dopo il corso
formativo, ottiene la conferma con il superamento di un esame finale sui contenuti
del corso formativo.
La procedura di individuazione è chiara e trasparente. Permane la piena disponibilità
del Direttore di Codir, che compie una scelta motivata da considerazioni
organizzative e professionali. Tale scelta era già prevista anche nel sistema in uso
precedentemente al 2010. Infatti, all'interno dell'elenco degli idonei, il Direttore
sceglieva il candidato ritenuto migliore, senza alcuna modalità, o necessità, di
seguire l'ordine di graduatoria. Era sola una sorta di banca dati degli idonei.
Quest'anno, come già comunicato alle OOSS, è intenzione dell'Amministrazione di
procedere a un limitato numero di attribuzione di incarichi. La settimana scorsa, la
Direzione Generale ha nominato nove nuove Posizioni Organizzative.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Ringrazio l'Assessore per la risposta. Ho fatto un po' fatica a seguirla, perché forse
leggeva un po' più in fretta rispetto al solito e certi passaggi, sinceramente, me li
sono persi. Spero di avere capito tutto. Non so se perché doveva stare nei cinque
minuti, o se la sua intenzione era confondere l'interlocutore, ma devo dire che un po'
è riuscito a confondermi. Chiedo se è possibile avere la risposta scritta che è stata
letta dall'Assessore, per poterla rileggere meglio.
Detto ciò, come ho scritto anche nell'interpellanza, io sono perfettamente
consapevole del fatto che gli accordi sindacali e la normativa consentano di
individuare persone ad hoc, come è stato fatto. Contesto profondamente, però, sia il
metodo, una delle ultime affermazioni dell'Assessore, quando diceva che il metodo è
trasparente e chiaro, evidentemente per i livelli apicali.
A me sembra che tutto questo metodo descritto oggi in Aula dall'Assessore, che
rileggerò per comprenderlo meglio, sia chiaro al Direttore di turno, o comunque a chi
fa le scelte, perché non è possibile che venerdì ho appreso che erano state nominate
nuove Posizioni Organizzative, ma non mi risulta sia stata fatta alcuna
comunicazione interna di chi siano queste figure.
Non credo che sia normale che si parli di questo processo nei corridoi per un mese e
che queste nomine vengano effettuate in modo non trasparente. Magari è chiaro a chi
fa la nomina, ma non è chiaro a tutti i dipendenti, o comunque a chi è fuori dagli
ambienti apicali.
Quello che a me preoccupa è che se si vuole premiare il merito (io non sto
assolutamente dicendo che tutte le P.O. che sono state nominate non siano state
nominate in base al merito; ci mancherebbe e non sono in grado di valutarlo) e
tutelare chi di fatto viene nominato P.O. perché se lo merita, deve esserci un processo
trasparente, meritocratico e riconosciuto dall'Amministrazione, perché se no si
rischia anche di arrivare ad una situazione in cui la P.O. che viene nominata non
verrà comunque riconosciuta, perché non viene riconosciuto il processo. E
l'Assessore sa benissimo cosa accade ogni volta che si verifica questa situazione.
Io non capisco perché non si possa procedere con un regolamento. L'Assessore ha
detto che c'è un accordo sindacale. Bene, anche nei Comuni in cui c'è il regolamento
c'è un accordo sindacale. Per cui, non capisco perché non si possa procedere con un
metodo che sia più trasparente, maggiormente accessibile e che abbia delle fasi
chiare, conosciute, in cui tutti si possano riconoscere.
A me sembra che questo porti ad una situazione percepita come un qualcosa calato
dall'alto, in cui comunque non si capiscono ancora quali sono i criteri, non si capisce
quando è iniziata la selezione e con che metodo è stata fatta. Tutto questo crea
ovviamente malcontento.
Un metodo trasparente tutela anche la persona a cui viene assegnata la Posizione
Organizzativa. L'Assessore ha detto che l'accordo sindacale prevede che i Direttori
possono individuare direttamente le P.O., ma il Comune, a sua volta, può
intraprendere un percorso regolamentato, o comunque con procedure più lineari, con
delle fasi ben definite, con delle tempistiche conosciute da tutti, in modo tale da
evitare che ogni volta si arrivi a pensare che le P.O. vengono assegnate in modo
clientelare. Allora, se le P.O. vengono assegnate in modo clientelare, dite a ogni
partito quante P.O. gli spettano e poi ognuno fa come crede.
Io non voglio che questa situazione continui a perseverare. Voglio che ci siano dei
bandi e delle procedure trasparenti, che garantiscano l'accessibilità a tutti e che
garantiscano che la P.O. sia nominata per merito e sia riconosciuta dall'Ente.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Francamente, ho capito tre cose della replica del Consigliere Appendino (anche lei
abbastanza veloce): malcontento, merito e trasparenza.
Il malcontento, da che mondo è mondo, quando si scelgono delle persone, c'è
sempre. È scontento anche chi perde un concorso, è scontento chi non ottiene
qualcosa che pensa di meritare, ma questo fa parte delle dinamiche delle risorse
umane.
Il merito. Si è scelto un metodo che porta a un merito. Si è scelto il metodo di andare
a qualificare un sistema per forza gerarchico, perché non c'è un modo non gerarchico
con il quale scegliere la Posizione Organizzativa, secondo l'assegnazione del proprio
superiore. Pertanto, il superiore sceglie con un sistema trasparente.
Trasparenza è una parola delicata da usare, perché se trasparenza vuol dire ostentare
la metodologia, allora la trasparenza è una cosa che io non capisco. Se trasparenza
vuol dire rendere comprensibile e tracciabile come si fanno certe scelte, la
trasparenza è pienamente rispettata. Perché il sistema "Sara" prevede la compilazione
delle schede sulla base del merito e della capacità del Direttore di guardare alla sua
struttura organizzativa e di guardare i fabbisogni e la tipologia di profilo di cui
necessita la struttura stessa.
Questo passaggio necessariamente comporta delle scelte. Non c'è un sistema per il
quale possa essere tutto oggettivato e tutto necessariamente reso "rispondente" a un
merito, che poi non si capisce quale sia.
Qui ci sono delle strutture organizzative in cui alcune figure apicali scelgono, sulla
base di requisiti e di schede valutate complessivamente, la metodologia che - alla
fine del corso di formazione - approva il fatto che si scelgono persone (che,
ribadisco, i Direttori indicano come da accordo sindacale, che fa da regolamento) che
naturalmente meritino la Posizione Organizzativa.
Se, però (il Consigliere a forza di usare la parola trasparenza, poi ha parlato di
nomina dei partiti), qualcuno pensa che i nomi vengano trasmessi in altro modo,
questa è un'affermazione che lascio al verbale e di cui non mi assumo la
responsabilità, non avendola fatta io.
Invece, se trasparenza significa ostentare, se il Consigliere Appendino è d'accordo
possiamo pubblicare i nomi su Internet, accreditare un po' di dipendenti comunali
estratti a sorte con una votazione on-line, poi vediamo quale P.O. nominiamo.
Magari così è veramente più trasparente.
Se, invece, siamo un'azienda e pensiamo al merito e alla competenza delle persone,
forse è meglio che le persone vengano valutate da coloro con cui lavorano, sulla base
delle competenze che hanno effettivamente, sulla base di percorsi e di carriere
formative, che hanno sempre avuto per forza un criterio di scelta, ma sulla base di
caratteristiche valutate dal sistema "Sara", che non sarà perfetto, ma che è il sistema
che abbiamo adottato tre mesi fa per gestire la riorganizzazione.
Ben venga qualunque altro metodo suggerito. Però, mi consenta, Consigliere, il
metodo precedente dell'elenco infinito di idonei, in cui poi si rimaneva idonei a vita,
salvo poi il fatto che comunque la scelta era comunque apicale, non credo
rappresentasse un sistema particolarmente più efficiente.
Qualunque scelta di attribuzione di P.O. è necessariamente anche soggettiva e lo
prevede la norma, come ho detto precedentemente. In tal senso, è anche giusto che la
responsabilità della scelta del quadro apicale venga fatta da parte di chi deve
meritarsi lo stipendio anche nel fare le scelte delle collaborazioni; pertanto, anche di
chi oggi individua la sua struttura organizzativa, cioè il Dirigente di Settore, il
Dirigente di Area e il Direttore di Codir.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Consigliere Appendino, non è questa la sede in cui avviare un'interlocuzione.
Le assegno la parola eccezionalmente e brevemente.
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Sarò molto breve e la ringrazio, Presidente, per avermi ridato la parola.
Io, sinceramente, rimando al mittente la provocazione dell'Assessore, perché se
l'Assessore parla di estrazione a sorte, evidentemente, forse per la mia parlata veloce
non ha assolutamente capito che cosa ho detto. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Ci mancherebbe: io non ho capito cosa ha detto lei e lei non ha
capito cosa ho detto io.
Assessore, io trovo abbastanza assurdo che ad oggi non mi risulta sia stata fatta una
comunicazione interna sulle Posizioni Organizzative assegnate. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Come a chi deve comunicarlo? Non a me. A me sembra che
in un processo sia quantomeno normale che si dica pubblicamente quando si avvia un
processo di selezione e quando si conclude.
E mi sembra altrettanto normale che ci debba essere un albo in cui ci sia scritto chi
sono gli idonei. Avere un albo, Assessore, non vuol dire che gli idonei rimangono lì
fermi e non si rivalutano più. Io penso che si possa fare molto. Se, invece,
l'Assessore dice che parlare di trasparenza significa individuare un meccanismo di
estrazione a sorte, evidentemente non ha capito il mio intervento.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'interpellanza è discussa.

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