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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 28 Luglio 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2014-02108
"AREA WESTINGHOUSE, E NOI CONTINUIAMO A PAGARE" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BERTOLA ED APPENDINO IN DATA 6 MAGGIO 2014.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc.
201402108/002, presentata in data 6 maggio 2014, avente per oggetto:

"Area Westinghouse, e noi continuiamo a pagare"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Risponderò puntualmente ai quattro quesiti.
Per quanto riguarda il primo quesito, rispondo che la modifica all'accordo di
programma relativo all'area Westinghouse è stata sottoscritta in data 28 aprile 2014
dalla Regione Piemonte, nella persona dell'allora Assessore Giovanna Quaglia.
L'urgenza di pervenire alla conclusione del procedimento è stata motivata dalla Città
in relazione alla necessità di poter procedere all'aggiudicazione definitiva nei
confronti del raggruppamento di imprese individuato dalla Città a seguito di asta
pubblica, al fine di poter acquisire il corrispettivo dovuto nei termini previsti e
considerato che il relativo importo è già stato oggetto di accertamento nell'ambito
del Bilancio 2013.
In ordine al secondo quesito, rispondo che, in merito agli adempimenti tecnico-
ambientali, nel disciplinare d'asta sono state distinte due aree: quella a sud di via
Nino Bixio e quella a nord di via Nino Bixio; per l'area a nord, la bonifica e/o messa
in sicurezza del lotto eventualmente occorrente sarà posta a carico
dell'aggiudicatario, senza possibilità per lo stesso di sollevare eccezioni o riserve nei
confronti della Città.
I possibili interventi di bonifica, anche bellica, messa in sicurezza ed eventualmente
smaltimento di materiali e/o sostanze dannose, pericolose ed inquinanti, saranno a
carico dell'aggiudicatario, come pure l'onere di avviare il procedimento di bonifica
e, in genere, ogni adempimento disposto dal Decreto Legislativo n. 152/2006 e
successive modifiche e integrazioni.
Per quel che riguarda l'area a sud di via Nino Bixio, nel 2012 sono state eseguite
indagini sulla porzione limitrofa, quella da concedere in diritto di superficie, e
specificamente nell'area oggetto della realizzazione dell'Energy Center, da cui è
emersa una contaminazione diffusa nel terreno di riporto rispetto ai limiti
commerciali/industriali che ha portato all'avvio del procedimento di bonifica. Data la
comune evoluzione industriale ed edilizia, l'area a sud di via Nino Bixio ha le stesse
problematiche ambientali dell'area dell'Energy Center.
Qualora le verifiche ambientali rivelassero un superamento dei parametri previsti
dalla normativa vigente per le destinazioni d'uso ammesse dal P.R.G., la Città
provvederà al rimborso di tutte le spese sostenute dall'aggiudicatario per la bonifica
e/o messa in sicurezza, restando inteso che, in caso di mancato superamento dei
limiti di riferimento, le spese sopportate rimangono a carico dell'aggiudicatario
stesso.
Va comunque detto che questa è la disciplina deliberata dal Consiglio Comunale, a
cui il bando si è conformato.
Per quanto riguarda il terzo quesito, rispondo che tutte le destinazioni previste per
l'area Westinghouse sono soggette al pagamento del contributo di costruzione,
secondo le modalità previste dal vigente Regolamento Edilizio.
Relativamente al quarto quesito, rispondo che il centro congressi, con la relativa
struttura ricettiva funzionalmente connessa, dovrà essere oggetto di
convenzionamento, ai sensi dell'articolo n. 19 comma 5 delle nostre N.U.E.A., al
fine di regolare il regime giuridico del suolo, nonché le modalità e le forme di
utilizzazione del bene che ne garantiscano la fruibilità pubblica.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Sono contento di poter finalmente discutere questa interpellanza, che è stata
presentata il 6 maggio (e, quindi, sono ormai passati tre mesi), e che l'Assessore
abbia reperito le informazioni necessarie a fornire una risposta.
Ovviamente, la risposta non ci trova particolarmente soddisfatti. Ci stupisce il fatto
che la Giunta Regionale abbia potuto sottoscrivere un atto di questa portata,
dichiarando che c'era un'indifferibilità ed urgenza, nonostante, come sappiamo,
fosse sciolta, anzi neanche sciolta, ma addirittura annullata da una sentenza della
Magistratura e, quindi, fossimo in attesa di nuove elezioni; evidentemente,
l'Assessore Quaglia ha ritenuto che rientrasse nei suoi poteri firmare questo atto e, in
mancanza di una effettiva impugnazione, non si potrà mai sapere se sia vero o meno.
Effettivamente, la motivazione fornita (cioè che abbiamo fretta di chiudere questo
atto perché abbiamo già messo a Bilancio i soldi nel 2013 e dobbiamo incassarli) è
comprensibile dal punto di vista di chi deve fare tornare i conti del Bilancio e, quindi,
lo capisco anche dal punto di vista dell'Assessore al Bilancio.
Però, questa operazione fa veramente pensare (e peraltro non è l'unica), in quanto è
stata fatta essenzialmente perché c'era un buco di Bilancio da chiudere e, quindi,
perlomeno vi è l'aspetto di tappare il buco di Bilancio del 2013 ed incassare questi
soldi; praticamente, approvata la Variante, si mettono immediatamente a Bilancio, si
chiudono e si danno per incassati e poi bisogna accelerare tutto l'iter per riuscire a
incassarli veramente e questo non depone favorevolmente, se non altro per il fatto di
dare alla Città la possibilità di contrattare da un punto di forza con i privati o
comunque con chi è interessato a compiere operazioni urbanistiche, perché, se siamo
messi talmente male da avere un bisogno assoluto di questi soldi, capisco che poi
dobbiamo dire sì a chiunque venga ad offrirci dei soldi per fare un'operazione
urbanistica.
La stessa cosa per quanto riguarda le bonifiche, perché qui si dice che abbiamo
bisogno di soldi, vi è l'urgenza, eccetera, e poi, da quello che ha detto, scopriamo che
le bonifiche le pagheremo noi. Mi fa molto piacere sapere che abbiamo diviso in due
parti l'area e che quella a nord sarà a carico dell'operatore che se la aggiudica,
peccato però che l'area a nord sia quella del giardino, dove ci sono gli alberi, l'erba,
eccetera; per carità, può anche darsi che sotto si trovi dell'inquinamento, ma diciamo
che è molto improbabile che quell'area abbia un inquinamento tale da generare spese
significative.
In realtà, l'aggiudicatario probabilmente non dovrà tirar fuori soldi significativi per
quell'area. Invece, per l'area che quasi certamente è inquinata (come ha detto anche
l'Assessore dagli studi sull'area vicina), che è quella a sud di via Nino Bixio (dove
c'era la fabbrica della Westinghouse e della Nebbiolo), pagheremo noi. Non si
capisce il motivo, in quanto la Legge sancisce chiaramente il principio che chi
inquina, paga. Se qualcuno deve pagare per la bonifica è il proprietario originario, da
cui noi abbiamo avuto le aree, perché queste aree non erano nostre, ma le abbiamo
comprate, tra la fine degli anni Novanta e l'inizio degli anni Duemila, da chi c'era
prima (quindi dalle fabbriche e dai proprietari conseguenti).
Tra l'altro, in questi accordi era previsto che, se poi ci fosse stato bisogno di
bonificare, avrebbe dovuto pagare il proprietario originario. Quindi non si capisce…
o, meglio, si capisce, perché l'ha detto l'Assessore, che una deliberazione del
Consiglio Comunale ha approvato un bando, però tra Consiglio Comunale,
maggioranza (perché, ovviamente, noi non abbiamo votato quella deliberazione) e
Giunta c'è una responsabilità palese per quanto riguarda il fatto che, alla fine, questa
operazione (che potrebbe costare - lo scopriremo a mano a mano che andranno avanti
i lavori - anche dei milioni di Euro) per bonificare queste aree ex industriali,
nonostante inizialmente dovesse essere a carico della proprietà originaria, adesso sarà
a carico delle casse comunali e dei cittadini, per un'operazione che, peraltro, non
vede neanche la costruzione... per carità, c'è il centro congressi, però, di fatto,
l'operazione è stata fatta da privati che ne trarranno un vantaggio legittimo.
Alla fine, possiamo discutere all'infinito quanto il centro congressi sia un valore o
meno per la Città - non riapriamo questa discussione -, però, di fatto, la Città prende
queste aree, paga la bonifica e l'operazione la fa un privato, che ci costruisce sopra.
Per quanto riguarda il punto n. 3, prendo atto della risposta.
Relativamente al punto n. 4, anche qui a noi risulta, da norme normali del Piano
Urbanistico di questa Città, che la quantità di aree che avrebbero dovuto essere
cedute a servizi sia quasi il doppio di quella che rientra in questo accordo. Quindi, se
non avessimo fatto questa operazione speciale e fosse una normale zona di
trasformazione, avremmo dovuto ricevere, nell'ambito di questa operazione, 7.200
metri quadrati, invece di 4.000, da dedicare a quello che ci serve (giardini, servizi e
quello che vogliamo). Non ho sentito una risposta molto chiara sul perché si sia
deciso quasi di dimezzare questa quantità in questa operazione. Se su questo punto
l'Assessore ha qualcosa da aggiungere, lo ascolterò volentieri.
Tra l'altro, non so se, in generale, l'Assessore abbia degli aggiornamenti sullo
svolgimento di questa operazione, per cui non si è più saputo... Cioè, ad esempio, è
partita in tutta fretta la ricollocazione del terminal dei pullman, per cui spenderemo
altri soldi per fare un terminal provvisorio in corso Bolzano, che, probabilmente, poi
dovremo demolire o, comunque, non servirà più perché dovremo fare quello
definitivo dall'altra parte nell'area del grattacielo (cosa che si sarebbe potuta evitare
se questa operazione fosse partita magari uno o due anni dopo). Però, non so se
questa operazione partirà veramente e, quindi, magari stiamo ancora spendendo dei
soldi extra per fare questo terminal provvisorio dei pullman e poi l'area resterà
com'è.
Quindi, vorrei capire se i lavori partono o meno e vorrei che l'Assessore desse un
aggiornamento anche a beneficio di chi ci abita intorno.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Vorrei fare alcune puntualizzazioni relativamente alle questioni sollevate sugli oneri
di bonifica. Do lettura di una nota che è stata trasmessa dagli Uffici del Patrimonio,
perché, come il Consigliere Bertola sa bene, sostanzialmente la procedura urbanistica
è stata prodromica ad una procedura di carattere patrimoniale ed il bando è stato
emanato dalla Divisione Patrimonio, che non è di stretta e diretta competenza
dell'Assessore che le sta parlando.
Ad ogni modo, si rileva che le prescrizioni contenute nel bando hanno recepito
quanto deliberato dal Consiglio Comunale, con la famosa deliberazione del 18
novembre. Va comunque puntualizzato che, dal punto di vista giuridico, nell'ipotesi
in cui, a seguito delle verifiche ambientali eseguite nell'area in oggetto, si rilevasse
un superamento dei parametri previsti dalla normativa vigente, sarà cura della Città
verificare la possibilità di rivalersi sulle originarie proprietà dell'area medesima per i
costi di bonifica dalla stessa eventualmente sostenuti, a fronte della nuova normativa
nel frattempo sopravvenuta.
Si precisa che la convenzione del 12 febbraio 1999 prevedeva, all'articolo n. 9,
l'impegno dei soggetti attuatori ad effettuare, ove occorrente, a propria cura e spese
le opere di bonifica ambientale, mentre la convenzione del 18 dicembre 2002 dava
atto, all'articolo n. 8, che i lavori di bonifica dei terreni in oggetto sono stati
realizzati in solido e ad esclusiva cura e spese delle società cedenti, le quali
rinunciano a chiedere al Comune di Torino la quota di sua spettanza.
Si precisa al riguardo che i proponenti, a suo tempo, avevano adempiuto agli obblighi
nascenti dalle convenzioni urbanistiche sopra citate, affidando ad apposita società
l'incarico di predisporre il piano d'indagine ambientale, il cui rapporto finale (che,
secondo i parametri previsti dalla normativa in allora vigente, non prevedeva alcuna
necessità di bonifica dei terreni) era stato consegnato alla Città ed è conservato agli
atti.
Le modifiche legislative nel frattempo intervenute, in questo decennio ed oltre che ci
separa dagli atti originari di acquisizione delle aree da parte della Città, hanno
introdotto specifiche analisi da condurre sui materiali di riporto. Pertanto, si è reso
necessario prevedere una nuova misurazione della qualità ambientale del sito,
previsione già inserita nel contratto preliminare sottoscritto con Ream e nel bando
solo ripreso per ottemperare all'obbligo contrattuale già sottoscritto. In altri termini,
dal punto di vista giuridico-formale, la Città ha adempiuto nel momento in cui
adempiva nella posizione della proprietà dell'area a normativa vigente in quel
momento e, sulla base della normativa vigente nel momento in cui acquisì l'area
(oltre 10 anni fa) e sulla base del piano di caratterizzazione a suo tempo prodotto
(che era coerente con la normativa di quella stagione storica), il sito risultava esente
da esigenza di bonifica.
Tuttavia, essendo state modificate in questi 10 anni le normative in campo
ambientale, soprattutto in ordine alle concentrazioni massime ammissibili dei
parametri principali nel terreno, visto che la Città ha acquisito - legittimamente e
conformemente alla norma nel tempo e nello spazio in cui questa acquisizione è
avvenuta - un terreno ed essendone entrata in possesso in piena proprietà, è evidente
che, a questo punto, diventa in qualche modo il titolare dell'onere di bonifica.
Ciononostante - e direi che questo è stato esplicitato anche in maniera molto chiara
nella mia risposta -, qualora il piano di caratterizzazione mettesse in evidenza
particolari superamenti di particolari soglie, eventualmente ci riserviamo di riaprire,
nell'ambito del convenzionamento urbanistico con il soggetto attuatore, anche questo
tipo di interlocuzione. Spero di aver completato in questi termini la risposta così
come mi è stata richiesta.
Per quanto riguarda la dotazione a standard, rilevo che la contabilità di piano va
affrontata nell'ambito dell'intera area della Spina 2, pertanto la dotazione del centro
congressi è uno dei tasselli, ma la contabilità di piano fa riferimento a tutto l'ambito
Framtek-Spina 2, non certamente solamente al lotto A ed al lotto B dell'area
Westinghouse. A tal proposito posso tranquillizzare il Consigliere che la contabilità
del nostro Piano Regolatore è assolutamente rispettata.
Vorrei fare un'ultima considerazione in ordine, in generale, allo stato d'attuazione
dei lavori: è chiaro che, sostanzialmente, le vicende regionali hanno rallentato in
maniera molto forte la procedura, in quanto la stipula dell'accordo di programma,
come ho detto in premessa nella prima risposta, è avvenuta solamente alla fine del
mese di aprile e, quindi, abbiamo trascorso ben quattro mesi nell'incertezza di poter
stipulare questo accordo di programma.
Però, questo tempo non è trascorso invano, perché sta maturando - ed è questa la
scelta che è stata fatta quando abbiamo valutato di entrare a dirimere la questione del
centro congressi attraverso l'articolo n. 19 - una serie di ragionamenti anche in
ordine allo sviluppo delle future OGR, di proprietà della Fondazione Cassa di
Risparmio, che verosimilmente potranno anche introdurre elementi di discreto
correttivo relativamente allo sviluppo planivolumetrico dell'originario progetto, in
quanto, soprattutto in relazione al cronoprogramma dei lavori in essere - peraltro già
partiti - di rifacimento delle OGR ed alle nuove e mutate esigenze del Politecnico di
Torino che ci sono state rappresentate in questi mesi, è possibile che - ovviamente
nel rispetto di quelli che sono i parametri di aggiudicazione - il progetto possa subire
delle modifiche e delle integrazioni, che, a nostro modo di vedere, sono
assolutamente funzionali ad integrare maggiormente il nuovo centro congressi, lo
spazio espositivo delle OGR e la Cittadella Politecnica, peraltro in maniera più
confacente a quello che è il disegno urbanistico dell'intera area, a partire dalla
pedonalizzazione di via Borsellino, che, pur non essendo stato deliberato in alcun
modo, è stato uno degli oggetti su cui si è discusso in Aula nell'ambito della
discussione sul centro congressi. Nei mesi di settembre ed ottobre, crediamo di poter
riprendere in maniera un po' decisa la questione.
Per quanto riguarda questa questione, una volta definiti i termini planivolumetrici
dello sviluppo dei volumi (verosimilmente a valle della discussione che abbiamo
avuto in Aula del deliberato del Consiglio, che induceva la Giunta ad invitare a
sviluppare un concorso di progettazione, soprattutto sul tema del centro congressi),
sarà mia cura sviluppare questo tipo di interlocuzione con il proponente, onde poter
identificare, in qualche modo, una tipologia funzionale di livello elevato, che possa
segnare un marker importante della Città in una delle porzioni che, già solo entro la
fine dell'anno con il completamento del grattacielo Intesa-Sanpaolo e con i giardini
Grosa pienamente funzionanti, verrà ad essere una delle aree più belle e più
interessanti in assoluto della città di Torino.
Credo di aver fornito tutti gli elementi. Ovviamente, non appena avremo una
formalizzazione dell'aggiudicazione definitiva (che è in corso di istruttoria) e, a
questo punto, avremo la predisposizione di uno schema di piano esecutivo
convenzionato attuativo e di uno schema di convenzione, ex articolo n. 19, sarà mia
cura (come ho fatto per la Continassa e com'è mia intenzione, ancorché non sia
obbligatorio, però, stante la rilevanza del progetto, mi pare doveroso) illustrare al
Consiglio Comunale lo svolgimento dei prodotti, non appena ci sarà un prodotto un
po' finito, ed intervenire in II Commissione per illustrare i contenuti e recepire
eventuali suggerimenti della Commissione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'interpellanza è discussa.

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