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PORCINO Giovanni (Presidente) Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc. 201402108/002, presentata in data 6 maggio 2014, avente per oggetto: "Area Westinghouse, e noi continuiamo a pagare" PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Risponderò puntualmente ai quattro quesiti. Per quanto riguarda il primo quesito, rispondo che la modifica all'accordo di programma relativo all'area Westinghouse è stata sottoscritta in data 28 aprile 2014 dalla Regione Piemonte, nella persona dell'allora Assessore Giovanna Quaglia. L'urgenza di pervenire alla conclusione del procedimento è stata motivata dalla Città in relazione alla necessità di poter procedere all'aggiudicazione definitiva nei confronti del raggruppamento di imprese individuato dalla Città a seguito di asta pubblica, al fine di poter acquisire il corrispettivo dovuto nei termini previsti e considerato che il relativo importo è già stato oggetto di accertamento nell'ambito del Bilancio 2013. In ordine al secondo quesito, rispondo che, in merito agli adempimenti tecnico- ambientali, nel disciplinare d'asta sono state distinte due aree: quella a sud di via Nino Bixio e quella a nord di via Nino Bixio; per l'area a nord, la bonifica e/o messa in sicurezza del lotto eventualmente occorrente sarà posta a carico dell'aggiudicatario, senza possibilità per lo stesso di sollevare eccezioni o riserve nei confronti della Città. I possibili interventi di bonifica, anche bellica, messa in sicurezza ed eventualmente smaltimento di materiali e/o sostanze dannose, pericolose ed inquinanti, saranno a carico dell'aggiudicatario, come pure l'onere di avviare il procedimento di bonifica e, in genere, ogni adempimento disposto dal Decreto Legislativo n. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni. Per quel che riguarda l'area a sud di via Nino Bixio, nel 2012 sono state eseguite indagini sulla porzione limitrofa, quella da concedere in diritto di superficie, e specificamente nell'area oggetto della realizzazione dell'Energy Center, da cui è emersa una contaminazione diffusa nel terreno di riporto rispetto ai limiti commerciali/industriali che ha portato all'avvio del procedimento di bonifica. Data la comune evoluzione industriale ed edilizia, l'area a sud di via Nino Bixio ha le stesse problematiche ambientali dell'area dell'Energy Center. Qualora le verifiche ambientali rivelassero un superamento dei parametri previsti dalla normativa vigente per le destinazioni d'uso ammesse dal P.R.G., la Città provvederà al rimborso di tutte le spese sostenute dall'aggiudicatario per la bonifica e/o messa in sicurezza, restando inteso che, in caso di mancato superamento dei limiti di riferimento, le spese sopportate rimangono a carico dell'aggiudicatario stesso. Va comunque detto che questa è la disciplina deliberata dal Consiglio Comunale, a cui il bando si è conformato. Per quanto riguarda il terzo quesito, rispondo che tutte le destinazioni previste per l'area Westinghouse sono soggette al pagamento del contributo di costruzione, secondo le modalità previste dal vigente Regolamento Edilizio. Relativamente al quarto quesito, rispondo che il centro congressi, con la relativa struttura ricettiva funzionalmente connessa, dovrà essere oggetto di convenzionamento, ai sensi dell'articolo n. 19 comma 5 delle nostre N.U.E.A., al fine di regolare il regime giuridico del suolo, nonché le modalità e le forme di utilizzazione del bene che ne garantiscano la fruibilità pubblica. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Sono contento di poter finalmente discutere questa interpellanza, che è stata presentata il 6 maggio (e, quindi, sono ormai passati tre mesi), e che l'Assessore abbia reperito le informazioni necessarie a fornire una risposta. Ovviamente, la risposta non ci trova particolarmente soddisfatti. Ci stupisce il fatto che la Giunta Regionale abbia potuto sottoscrivere un atto di questa portata, dichiarando che c'era un'indifferibilità ed urgenza, nonostante, come sappiamo, fosse sciolta, anzi neanche sciolta, ma addirittura annullata da una sentenza della Magistratura e, quindi, fossimo in attesa di nuove elezioni; evidentemente, l'Assessore Quaglia ha ritenuto che rientrasse nei suoi poteri firmare questo atto e, in mancanza di una effettiva impugnazione, non si potrà mai sapere se sia vero o meno. Effettivamente, la motivazione fornita (cioè che abbiamo fretta di chiudere questo atto perché abbiamo già messo a Bilancio i soldi nel 2013 e dobbiamo incassarli) è comprensibile dal punto di vista di chi deve fare tornare i conti del Bilancio e, quindi, lo capisco anche dal punto di vista dell'Assessore al Bilancio. Però, questa operazione fa veramente pensare (e peraltro non è l'unica), in quanto è stata fatta essenzialmente perché c'era un buco di Bilancio da chiudere e, quindi, perlomeno vi è l'aspetto di tappare il buco di Bilancio del 2013 ed incassare questi soldi; praticamente, approvata la Variante, si mettono immediatamente a Bilancio, si chiudono e si danno per incassati e poi bisogna accelerare tutto l'iter per riuscire a incassarli veramente e questo non depone favorevolmente, se non altro per il fatto di dare alla Città la possibilità di contrattare da un punto di forza con i privati o comunque con chi è interessato a compiere operazioni urbanistiche, perché, se siamo messi talmente male da avere un bisogno assoluto di questi soldi, capisco che poi dobbiamo dire sì a chiunque venga ad offrirci dei soldi per fare un'operazione urbanistica. La stessa cosa per quanto riguarda le bonifiche, perché qui si dice che abbiamo bisogno di soldi, vi è l'urgenza, eccetera, e poi, da quello che ha detto, scopriamo che le bonifiche le pagheremo noi. Mi fa molto piacere sapere che abbiamo diviso in due parti l'area e che quella a nord sarà a carico dell'operatore che se la aggiudica, peccato però che l'area a nord sia quella del giardino, dove ci sono gli alberi, l'erba, eccetera; per carità, può anche darsi che sotto si trovi dell'inquinamento, ma diciamo che è molto improbabile che quell'area abbia un inquinamento tale da generare spese significative. In realtà, l'aggiudicatario probabilmente non dovrà tirar fuori soldi significativi per quell'area. Invece, per l'area che quasi certamente è inquinata (come ha detto anche l'Assessore dagli studi sull'area vicina), che è quella a sud di via Nino Bixio (dove c'era la fabbrica della Westinghouse e della Nebbiolo), pagheremo noi. Non si capisce il motivo, in quanto la Legge sancisce chiaramente il principio che chi inquina, paga. Se qualcuno deve pagare per la bonifica è il proprietario originario, da cui noi abbiamo avuto le aree, perché queste aree non erano nostre, ma le abbiamo comprate, tra la fine degli anni Novanta e l'inizio degli anni Duemila, da chi c'era prima (quindi dalle fabbriche e dai proprietari conseguenti). Tra l'altro, in questi accordi era previsto che, se poi ci fosse stato bisogno di bonificare, avrebbe dovuto pagare il proprietario originario. Quindi non si capisce… o, meglio, si capisce, perché l'ha detto l'Assessore, che una deliberazione del Consiglio Comunale ha approvato un bando, però tra Consiglio Comunale, maggioranza (perché, ovviamente, noi non abbiamo votato quella deliberazione) e Giunta c'è una responsabilità palese per quanto riguarda il fatto che, alla fine, questa operazione (che potrebbe costare - lo scopriremo a mano a mano che andranno avanti i lavori - anche dei milioni di Euro) per bonificare queste aree ex industriali, nonostante inizialmente dovesse essere a carico della proprietà originaria, adesso sarà a carico delle casse comunali e dei cittadini, per un'operazione che, peraltro, non vede neanche la costruzione... per carità, c'è il centro congressi, però, di fatto, l'operazione è stata fatta da privati che ne trarranno un vantaggio legittimo. Alla fine, possiamo discutere all'infinito quanto il centro congressi sia un valore o meno per la Città - non riapriamo questa discussione -, però, di fatto, la Città prende queste aree, paga la bonifica e l'operazione la fa un privato, che ci costruisce sopra. Per quanto riguarda il punto n. 3, prendo atto della risposta. Relativamente al punto n. 4, anche qui a noi risulta, da norme normali del Piano Urbanistico di questa Città, che la quantità di aree che avrebbero dovuto essere cedute a servizi sia quasi il doppio di quella che rientra in questo accordo. Quindi, se non avessimo fatto questa operazione speciale e fosse una normale zona di trasformazione, avremmo dovuto ricevere, nell'ambito di questa operazione, 7.200 metri quadrati, invece di 4.000, da dedicare a quello che ci serve (giardini, servizi e quello che vogliamo). Non ho sentito una risposta molto chiara sul perché si sia deciso quasi di dimezzare questa quantità in questa operazione. Se su questo punto l'Assessore ha qualcosa da aggiungere, lo ascolterò volentieri. Tra l'altro, non so se, in generale, l'Assessore abbia degli aggiornamenti sullo svolgimento di questa operazione, per cui non si è più saputo... Cioè, ad esempio, è partita in tutta fretta la ricollocazione del terminal dei pullman, per cui spenderemo altri soldi per fare un terminal provvisorio in corso Bolzano, che, probabilmente, poi dovremo demolire o, comunque, non servirà più perché dovremo fare quello definitivo dall'altra parte nell'area del grattacielo (cosa che si sarebbe potuta evitare se questa operazione fosse partita magari uno o due anni dopo). Però, non so se questa operazione partirà veramente e, quindi, magari stiamo ancora spendendo dei soldi extra per fare questo terminal provvisorio dei pullman e poi l'area resterà com'è. Quindi, vorrei capire se i lavori partono o meno e vorrei che l'Assessore desse un aggiornamento anche a beneficio di chi ci abita intorno. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Vorrei fare alcune puntualizzazioni relativamente alle questioni sollevate sugli oneri di bonifica. Do lettura di una nota che è stata trasmessa dagli Uffici del Patrimonio, perché, come il Consigliere Bertola sa bene, sostanzialmente la procedura urbanistica è stata prodromica ad una procedura di carattere patrimoniale ed il bando è stato emanato dalla Divisione Patrimonio, che non è di stretta e diretta competenza dell'Assessore che le sta parlando. Ad ogni modo, si rileva che le prescrizioni contenute nel bando hanno recepito quanto deliberato dal Consiglio Comunale, con la famosa deliberazione del 18 novembre. Va comunque puntualizzato che, dal punto di vista giuridico, nell'ipotesi in cui, a seguito delle verifiche ambientali eseguite nell'area in oggetto, si rilevasse un superamento dei parametri previsti dalla normativa vigente, sarà cura della Città verificare la possibilità di rivalersi sulle originarie proprietà dell'area medesima per i costi di bonifica dalla stessa eventualmente sostenuti, a fronte della nuova normativa nel frattempo sopravvenuta. Si precisa che la convenzione del 12 febbraio 1999 prevedeva, all'articolo n. 9, l'impegno dei soggetti attuatori ad effettuare, ove occorrente, a propria cura e spese le opere di bonifica ambientale, mentre la convenzione del 18 dicembre 2002 dava atto, all'articolo n. 8, che i lavori di bonifica dei terreni in oggetto sono stati realizzati in solido e ad esclusiva cura e spese delle società cedenti, le quali rinunciano a chiedere al Comune di Torino la quota di sua spettanza. Si precisa al riguardo che i proponenti, a suo tempo, avevano adempiuto agli obblighi nascenti dalle convenzioni urbanistiche sopra citate, affidando ad apposita società l'incarico di predisporre il piano d'indagine ambientale, il cui rapporto finale (che, secondo i parametri previsti dalla normativa in allora vigente, non prevedeva alcuna necessità di bonifica dei terreni) era stato consegnato alla Città ed è conservato agli atti. Le modifiche legislative nel frattempo intervenute, in questo decennio ed oltre che ci separa dagli atti originari di acquisizione delle aree da parte della Città, hanno introdotto specifiche analisi da condurre sui materiali di riporto. Pertanto, si è reso necessario prevedere una nuova misurazione della qualità ambientale del sito, previsione già inserita nel contratto preliminare sottoscritto con Ream e nel bando solo ripreso per ottemperare all'obbligo contrattuale già sottoscritto. In altri termini, dal punto di vista giuridico-formale, la Città ha adempiuto nel momento in cui adempiva nella posizione della proprietà dell'area a normativa vigente in quel momento e, sulla base della normativa vigente nel momento in cui acquisì l'area (oltre 10 anni fa) e sulla base del piano di caratterizzazione a suo tempo prodotto (che era coerente con la normativa di quella stagione storica), il sito risultava esente da esigenza di bonifica. Tuttavia, essendo state modificate in questi 10 anni le normative in campo ambientale, soprattutto in ordine alle concentrazioni massime ammissibili dei parametri principali nel terreno, visto che la Città ha acquisito - legittimamente e conformemente alla norma nel tempo e nello spazio in cui questa acquisizione è avvenuta - un terreno ed essendone entrata in possesso in piena proprietà, è evidente che, a questo punto, diventa in qualche modo il titolare dell'onere di bonifica. Ciononostante - e direi che questo è stato esplicitato anche in maniera molto chiara nella mia risposta -, qualora il piano di caratterizzazione mettesse in evidenza particolari superamenti di particolari soglie, eventualmente ci riserviamo di riaprire, nell'ambito del convenzionamento urbanistico con il soggetto attuatore, anche questo tipo di interlocuzione. Spero di aver completato in questi termini la risposta così come mi è stata richiesta. Per quanto riguarda la dotazione a standard, rilevo che la contabilità di piano va affrontata nell'ambito dell'intera area della Spina 2, pertanto la dotazione del centro congressi è uno dei tasselli, ma la contabilità di piano fa riferimento a tutto l'ambito Framtek-Spina 2, non certamente solamente al lotto A ed al lotto B dell'area Westinghouse. A tal proposito posso tranquillizzare il Consigliere che la contabilità del nostro Piano Regolatore è assolutamente rispettata. Vorrei fare un'ultima considerazione in ordine, in generale, allo stato d'attuazione dei lavori: è chiaro che, sostanzialmente, le vicende regionali hanno rallentato in maniera molto forte la procedura, in quanto la stipula dell'accordo di programma, come ho detto in premessa nella prima risposta, è avvenuta solamente alla fine del mese di aprile e, quindi, abbiamo trascorso ben quattro mesi nell'incertezza di poter stipulare questo accordo di programma. Però, questo tempo non è trascorso invano, perché sta maturando - ed è questa la scelta che è stata fatta quando abbiamo valutato di entrare a dirimere la questione del centro congressi attraverso l'articolo n. 19 - una serie di ragionamenti anche in ordine allo sviluppo delle future OGR, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio, che verosimilmente potranno anche introdurre elementi di discreto correttivo relativamente allo sviluppo planivolumetrico dell'originario progetto, in quanto, soprattutto in relazione al cronoprogramma dei lavori in essere - peraltro già partiti - di rifacimento delle OGR ed alle nuove e mutate esigenze del Politecnico di Torino che ci sono state rappresentate in questi mesi, è possibile che - ovviamente nel rispetto di quelli che sono i parametri di aggiudicazione - il progetto possa subire delle modifiche e delle integrazioni, che, a nostro modo di vedere, sono assolutamente funzionali ad integrare maggiormente il nuovo centro congressi, lo spazio espositivo delle OGR e la Cittadella Politecnica, peraltro in maniera più confacente a quello che è il disegno urbanistico dell'intera area, a partire dalla pedonalizzazione di via Borsellino, che, pur non essendo stato deliberato in alcun modo, è stato uno degli oggetti su cui si è discusso in Aula nell'ambito della discussione sul centro congressi. Nei mesi di settembre ed ottobre, crediamo di poter riprendere in maniera un po' decisa la questione. Per quanto riguarda questa questione, una volta definiti i termini planivolumetrici dello sviluppo dei volumi (verosimilmente a valle della discussione che abbiamo avuto in Aula del deliberato del Consiglio, che induceva la Giunta ad invitare a sviluppare un concorso di progettazione, soprattutto sul tema del centro congressi), sarà mia cura sviluppare questo tipo di interlocuzione con il proponente, onde poter identificare, in qualche modo, una tipologia funzionale di livello elevato, che possa segnare un marker importante della Città in una delle porzioni che, già solo entro la fine dell'anno con il completamento del grattacielo Intesa-Sanpaolo e con i giardini Grosa pienamente funzionanti, verrà ad essere una delle aree più belle e più interessanti in assoluto della città di Torino. Credo di aver fornito tutti gli elementi. Ovviamente, non appena avremo una formalizzazione dell'aggiudicazione definitiva (che è in corso di istruttoria) e, a questo punto, avremo la predisposizione di uno schema di piano esecutivo convenzionato attuativo e di uno schema di convenzione, ex articolo n. 19, sarà mia cura (come ho fatto per la Continassa e com'è mia intenzione, ancorché non sia obbligatorio, però, stante la rilevanza del progetto, mi pare doveroso) illustrare al Consiglio Comunale lo svolgimento dei prodotti, non appena ci sarà un prodotto un po' finito, ed intervenire in II Commissione per illustrare i contenuti e recepire eventuali suggerimenti della Commissione. PORCINO Giovanni (Presidente) L'interpellanza è discussa. |