Cittą di Torino

Consiglio Comunale

Cittą di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Giovedì 17 Luglio 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2014-02803
"LA RAMPA SITUATA IN VIA ASSISI ATTUALMENTE IN STAND BY" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 17 GIUGNO 2014.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201402803/002, presentata in data
17 giugno 2014, avente per oggetto:

"La rampa situata in via Assisi attualmente in stand by"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lavolta.

LAVOLTA Enzo (Assessore)
Torniamo sul Parco Dora, come periodicamente facciamo con il Consigliere Magliano.
In particolare, l'interpellanza riguarda la rampa situata nel Lotto "Mortara alto", per
intenderci.
Come già detto in occasione della discussione di un'altra interpellanza, le opere relative
al Lotto Mortara sono terminate l'anno scorso. L'area non è ancora stata consegnata alla
Città di Torino a causa del furto dei cavi dell'impianto di illuminazione, che ha
allungato i tempi di presa in consegna ed ha richiesto l'affidamento del ripristino
dell'impianto stesso ad IREN Servizi e Innovazione.
Trattandosi di area di cantiere, è quindi necessario che sia ancora chiusa al pubblico e
ciò ha comportato anche la chiusura dell'accesso alla rampa situata in via Assisi. La
ditta appaltatrice ha in carico sia la gestione dell'area che la sua delimitazione fino al
termine dei lavori. Il mantenimento della recinzione di cantiere è necessaria ed è l'unico
strumento che può essere posto a garanzia dell'incolumità dei pedoni, dei ciclisti e, più
in generale, degli avventori.
Pertanto, la Città non ha la facoltà di aprire l'accesso alla rampa fino al termine dei
lavori, che - questa è la buona notizia - è previsto entro il prossimo mese di settembre.
Inoltre, le recinzioni del cantiere non possono essere fisse per ovvi motivi; devono
essere precarie, in quanto devono poter essere rimosse rapidamente per permettere
l'accesso ai mezzi e agli operai.
Il Servizio Grandi Opere del Verde è costantemente impegnato a sollecitare la ditta
appaltatrice al fine di ripristinare sia le recinzioni, sia la cartellonistica di cantiere, che
vengono vandalizzate con una certa frequenza. Infatti, sono state numerose le
sostituzioni sia dei cartelli che segnalano le caratteristiche dei lavori in corso, che le
recinzioni.
La rampa di via Assisi è stata realizzata a scomputo degli oneri di urbanizzazione dalla
società incaricata. Non è ancora aperta al pubblico, perché non è ancora stata collaudata,
così come parte del parco, e con questi ultimi interventi (in particolare con il mese di
settembre) entrerà complessivamente nella disponibilità della Città di Torino.
È stata progettata architettonicamente e, in fase di esecuzione del parco, per svariate
ragioni si è riscontrato un dislivello molto più alto di quello ipotizzato in fase di
progettazione esecutiva. Questo è stato verificato dai tecnici competenti rispetto al piano
stradale di accesso ai fabbricati in costruzione.
Nel disegno architettonico la rampa rispetta la normativa sul superamento delle barriere
architettoniche, ma non è assolutamente pensata per essere percorsa in bicicletta,
ritenendo tale promiscuità pericolosa. I ciclisti possono agevolmente accedere al parco
da tante altre vie senza disagi; gli spazi esistenti non permettevano la creazione di
ulteriori rampe ciclabili. In fase di ingegnerizzazione e realizzazione sono state
apportate piccole modifiche, che, però, di fatto non hanno modificato l'impianto
iniziale.
Infine, è stato segnalato alla direzione lavori delle opere a scomputo che i parapetti in
acciaio utilizzati non rispettano la normativa sulle altezze di caduta e, quindi, è stato
chiesto che la distanza tra le sbarre sia infittita.
Il costo complessivo per la costruzione dell'elemento architettonico è stato sostenuto
dagli operatori privati, che hanno costruito i fabbricati dell'area di cui stiamo parlando.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Ringrazio l'Assessore. Chiaramente, i primi due punti dell'interpellanza ci hanno
finalmente portato oggi a sapere che a settembre verrà consegnata anche questa parte,
ma penso che continueremo a parlare della gestione di questo spazio, perché, a mio
giudizio, ha a che fare con l'assurdo.
Non so se i suoi Uffici hanno compreso che nell'interpellanza parlavo di persona su
sedia a ruote e non a due ruote, per cui il mio problema non erano i ciclisti, ma le
persone con disabilità. Nell'interpellanza ho scritto: "La larghezza minima di una rampa
deve essere: di 0,90 metri per consentire il transito di una persona su sedia a ruote, di
150 metri per consentire l'incrocio di due persone, ogni 10 metri di lunghezza deve
prevedere un ripiano orizzontale di dimensioni minime pari a 1,50x1,50 metri, ovvero
1,40x1,70 metri in senso longitudinale al verso di marcia" perché ogni tot metri chi è su
una sedia a rotelle e la spinge in pendenza deve avere uno spazio per fermarsi, in
quanto, altrimenti, si verificano le scene fantozziane di chi non riesce ad arrivare ad un
certo punto e ritorna indietro. Questo alla luce del Decreto Ministeriale del 14 giugno
1989 n. 236, che non ritiene accessibile il superamento di un dislivello superiore a 3,20
metri ottenuto esclusivamente mediante rampe inclinate poste in successione.
Visto che, intervenendo in Aula, anche l'Assessore ha di fatto ammesso che chi ha fatto
il progetto si è reso conto che la realizzazione della rampa, una volta messa su un
progetto ed una volta trasportata nella realtà, era diversa e visto che scrivo ancora che:
"Qualora al lato della rampa sia presente un parapetto" (e mi fa piacere che gli Uffici
abbiano dato atto che quello non funziona ed è sbagliato), vorrei sapere - questo lo dico
anche perché sarebbe spiacevole che, una volta inaugurata in pompa magna questa
rampa con tanto di taglio, poi non fosse accessibile - se è possibile fare un'ulteriore
verifica, perché a me non risulta che quella rampa sia accessibile e che rientri nel dettato
normativo.
Visto che questa è la Città che si è dotata di un Disability Manager, è la Città che fa
dell'accessibilità un suo cavallo di battaglia ed una sua bandiera e visto che aspettiamo
da mesi, da anni e da lustri che questa zona della Città ci venga riconsegnata, contando
che ci sono le barriere (che giustamente l'Assessore citava, per onor di verbale), ritengo
che abbia fatto bene a dire che quella zona è recintata, ma io faccio un sopralluogo ogni
tre giorni e le recinzioni non servono praticamente a nulla, per cui è normale che, in
questo momento, la rampa sia chiusa, perché la struttura non è stata riconsegnata alla
Città. Le chiedo però di verificare, perché, una volta che chiedo in Aula questa verifica,
se poi ci viene consegnata una rampa non accessibile, bisognerà che qualcuno dei nostri
Uffici ne risponda, perché non penso che un privato che ci ha messo così tanto tempo a
riconsegnarci questa zona, poi abbia voglia di riaprire il cantiere per rendere accessibile
una rampa.
Visto che mi pare di aver avuto ragione sul parapetto e adesso questi parapetti dovranno
essere rifatti, pregherei l'Assessore di fare una seconda verifica e, magari, di
comunicarmi il risultato via e-mail, perché, a mio giudizio (per il sopralluogo che ho
fatto), quella rampa non è accessibile. Una persona con disabilità su quattro ruote - non
sono due, come ha detto l'Assessore a verbale - rischia di non riuscire a percorrerla tutta
secondo il dettato del Ministero.
Quindi, le sarei grato se facesse questa verifica e mi comunicasse il risultato via e-mail,
perché sarà un modo per ridare questa Città anche alle persone con disabilità, visto che,
a tal proposito, ve ne fate spesso vanto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'interpellanza è discussa.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)