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MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201403111/002, presentata in data 7 luglio 2014, avente per oggetto: "Tariffe SMAT: è stato rispettato il referendum?" MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola, per la risposta, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Chiedo solo un po' di pazienza al Consiglio, perché l'interpellanza richiede una risposta complessa e strutturata. Poi, come sempre, se è necessario posso fornire il promemoria di quanto dirò. Innanzitutto, facciamo una premessa, spero breve. L'incremento dell'utile da 23 milioni di Euro del 2012 a 42 milioni di Euro del 2013, non è dovuto principalmente agli aumenti sulle bollette dell'acqua, ma risulta dovuto, in misura che non è - ahimè - marginale, all'inserimento del conguaglio relativo all'annualità precedenti il 2012. Un conguaglio che ammonta a 46.652.000,00 Euro e che, sulla base delle indicazioni dell'Autorità per l'Energia Elettrica (di seguito AEEGSI), ha dovuto essere determinato dall'ATO entro il 30 giugno 2014. Va ancora ricordato sempre in premessa che nell'esercizio del 2013 SMAT ha rilevato un'operazione di definizione di questo conguaglio e ne ha dato evidenza nella relazione sulla gestione e nella nota integrativa di accompagnamento al Bilancio 2013. Quindi si è verificata la situazione di un credito che è stato definito in epoca successiva alla chiusura della gestione, che la società ha registrato perché era noto prima dell'approvazione del bilancio. Questo conguaglio, però, deve ancora trovare applicazione nella bollettazione all'utenza, però il gestore ha il mandato di assicurare la trasparenza in bolletta. Quindi ne deve dare evidenza in maniera separata rispetto alle tariffe del 2014, oltre a operare le opportune rateizzazioni proprio per perseguire la maggiore sostenibilità sociale di questa operazione. Questa era la premessa. Per quel che riguarda invece i punti specifici dell'interpellanza, bisogna premettere che l'Autorità - a cui sono attribuite le competenze sulla tariffa, cioè sulla regolazione del servizio idrico, e soprattutto la competenza per la completa attuazione dell'esito referendario (che mi pare sia il tema oggetto dell'interpellanza) - ha adottato la nuova metodologia tariffaria sia per il primo periodo 2012-2013, sia per il secondo periodo 2014-2015, procedendo all'esclusione, espressa tra quelle che sono i criteri per la determinazione della tariffa, di una componente remunerativa del capitale investito. Con riferimento però alla definizione dei costi finanziari degli investimenti e della gestione, l'Autorità ha proceduto al riconoscimento dei costi finanziari e degli oneri fiscali che sono connessi agli investimenti e alla gestione del servizio, secondo un principio che è soprattutto di normativa europea del full cost recovery. Sia il metodo tariffario transitorio, che quello integrato, prevedono proprio una metodologia molto rigorosa per determinare gli oneri finanziari e fiscali da mettere a copertura della tariffa, che è basata su degli standard che rappresentano proprio il costo della risorsa finanziaria. Rispetto a questa metodologia, non è possibile ammettere delle deroghe, oppure margini ulteriori che rappresenterebbero - questi sì - il profitto che non è ammesso alla luce dei principi affermati dalla Corte Costituzionale nella sentenza del 2011 e che invece è stato espunto dalla tariffa a vantaggio degli utenti finali. Proprio per questo, quindi, giova ricordare che l'Autorità d'Ambito, quindi l'ATO, ha determinato questo importo di remunerazione del capitale investito, da restituire agli utenti finali, con riferimento al periodo 21 luglio - 31 dicembre 2011, con una deliberazione avente per oggetto: "Restituzione agli utenti finali della componente tariffaria del servizio idrico integrato, relativo alla remunerazione del capitale abrogato in esito referendum popolare (...)". Questi importi sono in fase di restituzione all'utenza, però con l'indicazione separata nella bolletta. Il TAR Lombardia ha recentemente confermato proprio quello che è stato l'approccio metodologico dell'Autorità relativo alla corretta applicazione dell'esito referendario sull'abrogazione della remunerazione del capitale investito. È stato infatti acclarato che il servizio idrico integrato - cito la sentenza del TAR - deve essere qualificato come servizio di interesse economico, caratterizzato quindi dalla necessità della copertura integrale dei costi. Sempre il TAR ribadisce quanto dicevo prima, cioè che il principio del full cost recovery viene riconosciuto non solo a livello nazionale, ma anche comunitario. E questo è ovviamente essenziale per la massima economicità della gestione. Proprio su questi presupposti, il TAR ha rigettato il ricorso proposto dall'Associazione Bene Comune e da Federconsumatori, Federazione Nazionale Consumatori Utenti. Se ho ancora un minuto di tempo, semplifico per punti quanto ho detto finora. Riguardo al punto primo dell'interpellanza, possiamo affermare che quello che viene asserito non corrisponde al vero, perché l'esito del referendum nell'ATO 3 Torinese è stato pienamente rispettato, con le deliberazioni dell'Autorità d'Ambito e della Authority nazionale. Inoltre, la restituzione della quota di remunerazione riferita al periodo luglio- dicembre 2011, che non è coperta da quel metodo tariffario, è in corso di restituzione. Punto n. 2, gli oneri finanziari rappresentano il costo standard del capitale di debito e del capitale proprio e vengono determinati secondo questa metodologia stabilita dall'Autorità. Il punto n. 3 è un po' più complesso. In sostanza, nella metodologia tariffaria dell'Authority occorre determinare il vincolo riconosciuto ai ricavi come elemento centrale di riferimento per la determinazione tariffaria, che è una sommatoria dei costi che sono ammessi nella tariffa. Questo rappresenta - questa è la parte un po' complicata - il numeratore di un'espressione matematica al cui denominatore è posto l'introito tariffario degli anni precedenti. Il rapporto tra questi due numeratori determina il moltiplicatore tariffario, che è la variazione delle tariffe conseguente all'applicazione del metodo. Le tariffe 2012, che erano originariamente determinate secondo il metodo tariffario normalizzato, che era comprensivo della quota di remunerazione del capitale investito, sono state invece completamente rideterminate secondo il metodo tariffario e costituiscono solo un mero elemento di calcolo. Quindi, pur corrispondendo al vero, come è citato nell'interpellanza, che le tariffe cui è applicato il moltiplicatore tariffario sono quelle del 2012, questo però non risulta penalizzante per l'utenza, in quanto una tariffa di partenza più bassa avrebbe determinato un moltiplicatore tariffario più elevato. In ultimo, l'ATO ha applicato tutte le flessibilità concesse dalla metodologia per cercare di contenere l'incremento della tariffa, compatibilmente ovviamente con le esigenze infrastrutturali. Infatti, non è stata applicata la componente tariffaria per il finanziamento dei nuovi investimenti che, invece, questo sì, avrebbe comportato degli importi più consistenti. Per quel che riguarda il punto n. 4, l'aumento indicato sostanzialmente è corretto, sebbene sia stato ridotto al 16,1%. Questa evoluzione consegue l'applicazione della metodologia di cui parlavamo prima, anche se non va dimenticato che la proposta tariffaria di ATO 3 è strettamente connessa alla programmazione degli investimenti. Questa correlazione è uno dei principali elementi per la valutazione e l'approvazione da parte dell'Autorità nazionale, che - non dimentichiamo - ha approvato la proposta tariffaria. Il punto n. 5 e n. 6 sono, quindi, assorbiti da quello che abbiamo detto finora. Per quel che riguarda invece il punto n. 7, la programmazione degli investimenti approvata dall'ATO 3 è molto ampia e rimangono da prevedere i finanziamenti per gli interventi di miglioramento del servizio, che presentano però un codice di priorità meno elevato. La destinazione dell'80% dell'utile che eventualmente si produce in azienda a sostegno degli investimenti del servizio idrico dell'ATO 3, è una decisione che non fa che rafforzare e palesare la natura pubblica di SMAT e la vocazione di servizio della società. Visto che quanto ho detto è molto complesso, se il Consigliere lo ritiene opportuno, metto a disposizione la nota. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Ringrazio l'Assessore per la risposta. Approfitterò di questa possibilità, perché di sicuro bisogna approfondire un po' questa risposta, non solo per l'inevitabile complessità dei mezzi di calcolo, ma perché in realtà ho visto qualche barlume di conferma, quantomeno sull'aumento di costo delle tariffe, che è oggettivo, perché in ogni caso il fatto che la remunerazione del capitale investito sia inclusa nella base di calcolo, è una conferma. Io approfondirò questo meccanismo, però mi risulta istintivamente difficile pensare che una base di partenza più alta, che comprende quindi una voce che è stata stralciata dal referendum, sia conveniente per l'utente. In ogni caso, questo lo approfondiremo. Per questo motivo, pur ringraziando l'Assessore, chiedo un maggior approfondimento in Commissione della voce "oneri finanziari" e di questo meccanismo di calcolo, magari anche con il coinvolgimento di SMAT. Perché ritengo che uno può condividere o meno un referendum - io in particolare avevo, e mantengo ancora un po', anche se laicamente, di perplessità rispetto al referendum sull'acqua pubblica -, però anche per una convinzione generale sono dell'idea che se poi un referendum viene approvato, è un dovere istituzionale garantirne al 100% l'applicazione. Mi ricordo che erano di più i quesiti, mi ricordo di aver espresso dei voti differenziati. Mi ricordo benissimo che il quesito sulla remunerazione del capitale investito era un tema che condividevo; quindi, mi sento in particolar modo sollecitato ad approfondirne la reale applicazione. Per cui, in particolare, il tema della remunerazione del capitale investito, inteso come reale stralcio, a parte la restituzione, il fatto che sia garantita la non reintroduzione sotto la voce "oneri finanziari" e soprattutto questo meccanismo di calcolo un po' astruso, sono tutti temi riconducibili al tema della remunerazione capitale investito, per il quale chiedo un approfondimento in Commissione. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola, per una breve replica, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Effettivamente la materia è molto complessa, quindi condivido la richiesta di approfondimento in Commissione, magari anche alla presenza di SMAT e dei tecnici dell'ATO. Però, ci tengo a ribadire che le competenze per la compiuta attuazione dell'esito referendario sono demandate all'Autorità nazionale, quindi non a SMAT, ma all'Authority, che ha proceduto al riconoscimento di tutti gli oneri fiscali che sono connessi alla gestione del servizio, secondo il principio del pieno riconoscimento dei costi. Per cui, ben venga l'approfondimento in Commissione. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) A verbale quindi la richiesta da parte del Consigliere Marrone. Chiediamo agli Uffici di comunicarla al Presidente di Commissione per l'audizione. L'interpellanza è discussa per l'Aula. |