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PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201402643/013, presentata dalla Giunta Comunale in data 10 giugno 2014, avente per oggetto: "Regolamento di disciplina della tassa Comunale sui rifiuti TARI. Approvazione". PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico che in data 10/07/2014 le competenti Commissioni hanno rimesso il provvedimento in Aula. Sono pervenute due proposte di mozione di accompagnamento, già inserite a pagina 9 del Supplemento; la prima presentata dal Consigliere Appendino ed altri, la seconda presentata dal Consigliere Alunno ed altri. Comunico che si sono aggiunte altre due proposte di mozione di accompagnamento; la prima presentata dal Consigliere Ambrogio ed altri, la seconda presentata dai Consiglieri Ricca e Carbonero. Vi saranno trasmesse al più presto. Ricordo che la discussione sulla proposta di deliberazione e sulle proposte di mozione di accompagnamento sarà congiunta. La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) La proposta di deliberazione che ci apprestiamo a discutere è la prima delle tre deliberazioni TARI 2014 e riguarda il Regolamento. Poi seguiranno nel merito il piano finanziario e il piano tariffario che la Giunta Comunale ha approvato ieri e che, pertanto, arriveranno in Aula nel Supplemento di lunedì prossimo. Questa proposta di deliberazione, quindi, non contiene né le quantificazioni complessive, né le quantificazioni specifiche della tassa rifiuti dell'anno 2014, ma semplicemente il quadro regolamentare. Invece, la tariffazione (per quanto ormai ufficiale, in quanto approvata dalla Giunta, ma che ovviamente deve essere esaminata e approvata dal Consiglio Comunale) è stabilita nei provvedimenti che citavo prima. Lo dico, perché erroneamente anche nel dibattito di Commissione ovviamente si è anche parlato di quantificazione di tassa o di modalità di corresponsione. È chiaro che alcuni elementi previsti dal Regolamento aprono il tema di come saranno declinate alcune forme di agevolazione o alcune forme di tassazione. Il dibattito di Commissione ha ampiamente esaminato le differenze rispetto all'anno precedente, che naturalmente si riferiscono quasi tutte a estensioni di agevolazioni o di esenzioni/esclusioni per Legge. Ne cito due a memoria: una è quella normativa recepita da Regolamento che stabilisce che le aree a magazzino di stabilimenti che abbiano a che fare con attività produttiva, per quanto asservita strettamente alla funzionalità dello stabilimento medesimo, sono diventate esenti, se naturalmente annesse ad un capannone che produce rifiuti non assimilabili, pertanto esente se medesimo. La seconda è quella per la quale la Commissione, in una discussione abbastanza interessante, ha esteso l'esclusione dalla tassa non soltanto ai soggetti in assistenza economica, ma anche a coloro i quali sono beneficiari della cosiddetta social card. Altre modalità per le quali sono previste agevolazioni al momento non attive sono invece quest'anno attivate, ma lo potremo esaminare compiutamente nella discussione del piano tariffario. Ne cito tre: una è quella per la quale le valutazioni delle riduzioni della tassa per le utenze, domestiche e non domestiche, conservano ovviamente la possibilità di ridursi per vicende di grandi cantieri, grandi opere, eccetera. Poi quelle per cui le utenze domestiche continuano ad avere lo sconto e lo sgravio riferite all'impianto ISEE, di cui abbiamo già deliberato le quantificazioni, ma che ovviamente sono previste come sgravi regolamentari. La terza - che è la new entry principale, che esamineremo la settimana prossima con il piano finanziario e tariffario, ma che era già presente nel Regolamento 2013, ma semplicemente non era ancora attivata - è la famosa possibilità di operare sgravi sui quartieri o sulle situazioni dove si operino servizi di raccolta differenziata. Al riguardo, segnalo che la modalità con la quale il Regolamento introduce la possibilità di sgravare è una modalità generica, cioè la previsione normativa regolamentare, non ancora la declinazione del sistema. Segnalo, tuttavia, che in previsione dell'applicazione da quest'anno di questa agevolazione, sin dall'anno precedente, anzi per la verità da due anni fa, fu rimodulato un modello di sgravio basato sulla raccolta a consuntivo della suddivisione della Città nei cosiddetti quartieri omogenei, che non sono quelli del territorio amministrativo, ma sono le aree di raccolta omogenea pubblicate sul sito internet della Città di Torino Divisione Ambiente, che sostanzialmente abbiano conseguito per il 2013 il miglior risultato assoluto di raccolta differenziata per la propria categoria, cioè porta a porta o prossimità. Quindi, sono due quartieri. Ovviamente, nella prima applicazione non si poteva che partire da un dato assoluto, cioè da un dato che riguardasse la fotografia al 31 dicembre 2013, in quanto i cittadini non avendo ancora avuto l'informazione di essere inseriti in un "torneo" di raccolta differenziata, non avevano potuto esercitare comportamenti virtuosi tali da incentivare la propria performance di differenziazione. Quindi, il primo anno si parte da un dato consuntivo assoluto di miglior risultato assoluto, che sarà introdotto nel Regolamento 2015. Nel 2014 si introdurranno i sistemi incrementali, cioè si premieranno quei quartieri che hanno non solo il miglior dato assoluto, ma il miglior dato incrementale sul dato assoluto dell'anno precedente. Questo consente di evitare storture, cioè il miglior quartiere potrebbe anche essere un quartiere che ha condizioni logistiche e territoriali più agevoli. Vi potrei citare esempi di Comuni della cintura: a Druento c'è un modello di raccolta differenziata molto avanzata, ma Druento, senza nulla togliere ai druentini, è un tessuto urbano scarsamente denso, fortemente distribuito sul territorio e facilmente e logisticamente raggiungibile. Non è compatibile con un girone, diciamo così, che possa essere qualificato come Venaria, per esempio, dove invece l'urbanizzazione densa e il grande tessuto urbano renderebbe, come Torino, più difficile l'organizzazione per condominio di raccolta differenziata. Questo fa sì che, in sintesi, quest'anno si proceda sul sistema assoluto e quindi correttamente la premialità - che è stimata nel 10% di sconto sulla parte variabile della tariffa - vada retroattivamente sull'anno precedente. Mentre quest'anno, naturalmente previa approvazione della proposta di deliberazione, verrà pubblicata, tramite campagna di comunicazione, la possibilità di "concorrere" a questa iniziativa e pertanto l'anno prossimo sul differenziale verrà effettuata la migliore performance. Quindi, paradossalmente, un quartiere che parte da condizioni di raccolta molto bassa, se si migliora molto, vince a dispetto di un quartiere più avanzato nella raccolta del dato assoluto. Questo principio salvaguarda ovviamente il comportamento virtuoso e non il comportamento inerziale, perché un quartiere può essere efficiente per inerzia logistica e comportamentale, invece un comportamento può essere migliorato sulla base di uno stimolo a differenziare di più. E siccome il senso dello sgravio non è sgravare tout court, ma trovare modalità che concorrano al miglioramento delle performance, noi vogliamo incentivare la performance sul dato differenziale. Chiusa questa parentesi che, di fatto, anticipa la discussione della settimana prossima, ma che era una delle quattro agevolazioni nuove o già presenti, semplicemente attivate in termini regolamentari, chiudo ricordando che il Regolamento ovviamente parte da una condizione in cui in generale - premetto una considerazione che ho visto ripetersi più volte nelle mozioni di accompagnamento - riguarda il tema della cosiddetta metodologia di calcolo del riparto della raccolta, del costo della raccolta fra cittadini, famiglie e utenti. È evidente che il meccanismo di riparto si basi su un sistema torinese basato sull'evoluzione del vecchio D.P.R. che non è applicato con le tariffe ministeriali, ma con la contestualizzazione, che ha generato tanta discussione l'anno scorso. Io mi sento di poter dire, anche alle opposizioni, che la Giunta ha recepito fino in fondo le indicazioni delle mozioni approvate l'anno scorso, sia in materia di avvio degli studi di contestualizzazione, sia addirittura - penso a quella del Consigliere Marrone - di separazione di alcune categorie dentro più sottocategorie, al fine di distinguere tipologie che sono assimilate per rifiuto, ma non assimilate per soggetto produttore; penso al famoso tema della distribuzione grande e piccola, riferita al cosiddetto commercio alimentare. In questo senso - qui vorrei rivolgere un appello al metodo di discussione - a me pare che su questo tema ci sia un ampio spazio non solo normativo, dottrinale, ma anche politico organizzativo, per fare una discussione ordinata e anche proficua. È chiaro che quest'anno la Città, avendo commissionato il nuovo studio per le principali categorie contestualizzate, produrrà un risultato auspicabilmente riconosciuto oggettivamente da tutti, che risponda alla domanda effettivamente come sono stati contestualizzati rifiuti, come vanno le quantità prodotte per categorie, quali sono i risultati aggiornati a dopo la crisi economica, cioè nel 2014, del sistema produttivo dei rifiuti. Questo naturalmente "dà atto" di un sistema di metodologia che per approssimazione tende sempre di più ad una puntualità. Ho visto la proposta di mozione del Consigliere Ambrogio che chiede di fare, invece, un salto di qualità verso una linea tendenziale di calcolo puntuale per tipologia di conferitore. Io posso consentire, vista la discussione congiunta, di dire che possiamo indicare questo come obiettivo tendenziale e in tal caso lo considero ammissibile; non può essere un impegno per l'esercizio dell'anno, perché in tal caso è un modello che stravolgerebbe completamente il lavoro, nell'impossibilità pratica di essere realizzato. Così come mi pare che le altre mozioni che hanno a che fare con la contestualizzazione, o il lavoro di aggiornamento delle valutazioni, siano sufficientemente onnicomprensive per essere discusse e, perlomeno, anche parzialmente o totalmente accolte. Dall'altra parte, credo che sia utile ricordare che alcuni elementi di discussione portati in Commissione - penso al tema portato dal Movimento 5 Stelle sul tema del compost, o ad altre questioni poste in altre discussioni di Commissione - in realtà sono stati di fatto recepiti già dentro l'impianto normativo regolamentare. Cioè non si attivano agevolazioni specifiche per i soggetti (lo riassumo per l'Aula) produttori agricoli che avviano separatamente la raccolta tramite compost, perché la Città, già nel 2009, ha contestualizzato la categoria dei produttori agricoli, già prevedendo una tariffazione separata per coloro i quali riavviano il rifiuto separatamente alla raccolta di compost. Infatti, la categoria 34, se ricordo bene, scissa dalla categoria del commercio di rifiuto umido, cioè del commercio alimentare, è già la quarta parte del costo. Quindi tiene già conto del fatto che in discarica, in conferimento alla Città di Torino, arriva una quantità di rifiuto minore, perché raccolto tramite meccanismi di compost. Quindi non si può agevolare due volte la stessa categoria e pertanto è stata recepita in questa forma precedentemente. Ultima considerazione. Ovviamente non accenno alle quantità e alle qualità, mi limito a dire un principio generale che mi sembra un risultato comunque da rivendicare. Per quanto il piano finanziario recepisca un incremento ISTAT inferiore del totale complessivo del piano dei rifiuti, tra risorse della Città, sgravi, superamento del precedente modello della tassa rifiuti TARES con l'Imposta per i Servizi Indivisibili, alla fine il prelievo fiscale tributario complessivo sul comparto ambientale è inferiore. Questo è un dato abbastanza importante, anche un po' storico, perché non ci sarà nessun soggetto, salvo casi limite… Limite vuol dire in cui la tariffa, fissa o variabile, per ragioni di variabilità della tariffa, porta per Legge ad un estremo, quindi sono i classici estremi che abbiamo già però teso ad ammorbidire con agevolazioni speciali, quali i nuclei numerosi, eccetera. Quindi, salvo casi limite, abbiamo previsto una situazione in cui nessun soggetto economico imprenditoriale o famiglia pagherà tra servizi indivisibili e tassa rifiuti più di quello che pagava l'anno precedente, oltre ad aver introdotto sgravi e agevolazioni specifiche, lo vedremo nel piano finanziario e tariffario, per categorie commerciali soggette a rifiuto umido che sono oggetto di contestualizzazione. Questo invece è proprio il recepimento di un indirizzo di Consiglio che è stato tanto dibattuto l'anno scorso. Tutto ciò premesso e auspicando che la discussione nel merito prevalga su quella che, ahimè, è una certezza, cioè che tutti i Comuni hanno il dovere e l'obbligo di gestire la copertura del costo dei rifiuti. Quindi, il Regolamento della tassa rifiuti altro non è che un adempimento che prelude alla discussione tecnico politica sul costo e sul riparto di questo costo. Pertanto, chiedo che la discussione dell'Aula, sulle proposte di mozione e sulla replica all'illustrazione della Giunta, avvenga nella forma più larga possibile sul Regolamento e sugli indirizzi, portando invece la discussione di merito, quella di carattere più specifico, alle proposte di deliberazione che in realtà contengono il piano tariffario, quindi alla deliberazione tariffaria che affronteremo dalla settimana prossima. Questo non soltanto per dare un ordine logico alla discussione, cioè il Regolamento la norma, ma l'attuazione la vedremo soltanto con le deliberazioni di indirizzo tariffario, ma anche perché credo che nell'economia dei lavori dell'Aula sarebbe più proficuo dedicare più tempo a quell'attività che riguarda il carico e chi pagherà la tassa, che non alle regolamentazioni, o al recepimento normativo di regole nuove, che in qualche modo sono avulse e indipendenti dalla volontà politica di quest'Aula. Tutto ciò premesso, ribadisco sulle mozioni la disponibilità in replica a pronunciarsi anche nel merito e naturalmente a valutare, secondo le disposizioni dei presentatori, eventuali modifiche o integrazioni, tese ovviamente all'accoglimento di un principio generale che se le mozioni recepiscono l'orientamento di andare verso un modello che qualifichi sempre di più l'elemento della regolamentazione e della ripartizione del costo, con criteri analitici e di merito che in progressione, cioè con la possibilità economica e tecnica di affrontarlo, affronti nei prossimi anni questa evoluzione, l'Amministrazione ovviamente non può che essere d'accordo a perseguire un livello di aggiornamento in progress di un modello che attualmente è quello che abbiamo da undici anni, ma che non necessariamente è il migliore di questo mondo. PORCINO Giovanni (Presidente) Ricordo i tempi di intervento così come concordato in Conferenza dei Capigruppo: tre minuti per ogni Consigliere, cinque minuti per un Consigliere per Gruppo. Apriamo dunque la discussione sulla proposta di deliberazione e sulle proposte di mozione di accompagnamento. La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Ringrazio l'Assessore, perché il lavoro che è stato fatto in Commissione - anche se nell'ultima fase abbiamo dovuto ancora aggiungere alcuni punti che mancavano, compreso il tema legato al parere delle Circoscrizioni e al parere dei revisori - ci dà comunque la possibilità intanto di recepire la discussione dell'anno scorso, con i risultati rispetto alle mozioni di maggioranza e di minoranza, che in gran parte sono state accolte. In questa discussione, come ha giustamente sottolineato l'Assessore, noi guardiamo la norma, in realtà dovremmo entrare nel merito dei contenuti e questo sarà ovviamente il dettato che avremo davanti la prossima settimana nella discussione sul piano tariffario, più in generale nella discussione che dovrà precedere l'approvazione del Bilancio di Previsione 2014, che, con i termini prorogati dal Governo al 30 settembre, verrà illustrato in Commissione Bilancio entro la fine di questo mese, per iniziare poi il percorso nelle Commissioni all'inizio di settembre. Su questo punto ci sono alcuni appunti che è utile, come maggioranza, sottolineare, che poi faranno anche parte di una discussione successiva nelle dichiarazioni di voto. Io credo che dovrà emergere il lavoro che è stato fatto in Commissione, sia con le forze di maggioranza, sia con quelle di minoranza, anche alla luce delle due proposte di mozione, in particolare ringrazio il Consigliere Appendino, così come i Consiglieri Ventura e Alunno, che hanno collaborato con me a preparare e presentare un documento che va nella direzione che abbiamo fatto emergere nella discussione, proprio durante l'audizione del Tavolo tecnico. Uno dei temi che chiedo alla Giunta di mantenere nell'assoluta attenzione è quello del maggior coinvolgimento sia ovviamente delle associazioni di categoria, proprio nella direzione di premiare i comportamenti più virtuosi, sia soprattutto rispetto alla capacità di comunicare come Amministrazione, superando anche quelle problematiche che il continuo cambio di fiscalità, sia sotto l'aspetto dell'acronimo, sia sotto l'aspetto più generale dell'impianto normativo, mette in grave difficoltà di comprensione non solo i cittadini, ma anche gli ordini professionali, così come i CAF e quant'altro. Nelle ultime ore abbiamo ancora ricevuto - credo anche l'Assessore - osservazioni dalle associazioni di categoria, in particolare da Confesercenti, abbiamo ricevuto la nota dell'Unione Industriali, che è stata presentata in Commissione. Molti punti vanno ancora sviluppati. Io credo che ci sia la possibilità di lavorare, così come è stato fatto, perché il risultato è emerso chiaramente, anche in Commissione. Risultato che va nella direzione di corroborare il tentativo della Giunta di un maggior coinvolgimento, ma è anche necessario implementare ulteriormente la capacità di semplificare il processo amministrativo anche per quanto riguarda la comprensione della cittadinanza. Su questo punto potremo approfondire soprattutto le esenzioni citate dall'Assessore, il quadro generale della IUC, che raccoglie TASI e TARI, e l'IMU. Quindi anche questo aspetto potrà emergere nella discussione politica più generale sul piano tariffario, che discuteremo la prossima settimana. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Sarà un intervento assolutamente breve, in quanto il Regolamento è sicuramente meno importante rispetto al piano tariffario. Bene ha fatto il Presidente Altamura a citare la discussione della prossima settimana che sarà determinante. Sicuramente devo dare atto, Assessore, della sua perizia e della sua attenzione rispetto alle esigenze dell'opposizione, non in quanto tale, ma alle esigenze sia della cittadinanza, sia delle imprese, di aver colto oggettivamente quanto nel 2013 fu sostenuto da noi per la creazione del tavolo tecnico. È stato un tavolo che, a mio giudizio, ha dato risultati importanti; naturalmente non esaustivi, perché è chiaro che l'aumento così elevato, della TARSU prima e della TARES dopo, ha creato comunque grandi problemi oggettivi sia alle imprese che alle utenze non commerciali. Questo significa, però, che abbiamo un ulteriore spazio di riduzione, ma questo lo vedremo sia nella discussione che faremo la prossima settimana, sia anche per quanto accadrà l'anno successivo. All'interno del suo ragionamento - che ho seguito parzialmente, chiedo scusa, in quanto sono arrivato in ritardo -, oltre ad evidenziare l'aspetto da lei giustamente sottolineato, cioè che l'opposizione ha fatto un lavoro intelligente e di collaborazione su un tema molto sentito dalla cittadinanza, sono convinto che sia sicuramente positivo anche l'aspetto della riduzione per la raccolta differenziata, che lei stesso ha colto, quindi lo sgravio a favore di coloro che fanno la raccolta differenziata in una certa maniera. Non lo leggo come hanno fatto altri in modo negativo, anzi, vedo che finalmente si premia lo sforzo da parte di cittadini che, ricordiamo sempre, hanno dovuto, a spese proprie, creare un'isola ecologica all'interno del proprio condominio, hanno dovuto tirare dentro e fuori i bidoni, quindi hanno avuto oggettivamente dei problemi. Credo sia anche l'impianto legislativo a sottolineare questo aspetto, quindi bene per quanto riguarda la riduzione per chi fa una buona raccolta differenziata, che si era un po' bloccata, ma auspico che con il funzionamento del termovalorizzatore, se finalmente funzionerà, si possa ottenere qualche ulteriore beneficio. Poi, volevo mettere all'evidenza dell'Assessore un altro tema, perché ho letto delle cose in queste settimane, ci tengo a non creare conflittualità fra imprese e famiglie: se il ragionamento che abbiamo fatto lo scorso anno, come opposizione, in quanto riteniamo che il peso a carico delle utenze commerciali, quindi delle imprese degli artigiani, dei negozi di vicinato, eccetera, sia troppo elevato e quindi questo 55% mal contato a loro carico fosse da diminuire, sicuramente il costo totale del servizio dovrà essere pagato da qualcun altro. Questo sforzo lo faranno magari anche altre categorie di commercianti, ma lo faranno anche le famiglie che, ricordiamo, hanno una tassa rifiuti nettamente inferiore rispetto alle imprese e possono forse sostenere questo onere, ma il ragionamento di fondo per non creare conflittualità è che le imprese creano lavoro. Se le imprese chiudono, le famiglie non hanno lavoro. E lo dico anche al Presidente Altamura, dobbiamo evitare che le imprese chiudano, perché se succede, anche le famiglie non hanno possibilità di pagare né la TASI né la TARI e non hanno quindi il posto di lavoro. Naturalmente, l'obiettivo finale di Forza Italia, Assessore - glielo dico perché torneremo alla carica su questo argomento, non oggi, ma nei prossimi mesi, quando si discuterà in maniera più approfondita -, è rivedere il contratto di servizio di AMIAT, perché credo che ci siano dei punti sui quali è assolutamente doveroso agire. Il costo del porta a porta, Presidente Altamura, è un costo sostenibile? Secondo me, non lo è. Un porta a porta come quello attuale ha un costo talmente alto che porta questo contratto di servizio ad essere elevato, quindi, a cascata, porta i cittadini a pagare di più rispetto a quanto previsto. Pertanto valutiamolo, ma secondo me all'interno del contratto di servizio ci sono oggettivamente delle isole sulle quali si può intervenire. L'ultimo piccolo dettaglio - perché è veramente un piccolo dettaglio - è la questione bed and breakfast, sul quale non ho ancora capito, Assessore, che cosa succede. Cioè lo scorso anno... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ecco, sono abitazioni. Quindi è confermato questo dettaglio, che mi pare assolutamente importante, in quanto richiesto proprio da questi imprenditori: ritornano ad essere delle abitazioni, come è giusto che siano i bed and breakfast e, quindi, continua ad esserci l'impianto del 2013. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Vorrei fare un passo indietro rispetto alla partita TARI, in quanto ricordo che nei primi anni del 2000 si iniziava già a parlare della raccolta differenziata porta a porta e c'erano delle grosse aspettative dai cittadini, Assessore, sotto l'aspetto economico, perché man mano che si facevano le riunioni, le assemblee e i sopralluoghi, si diceva ai cittadini che la raccolta differenziata, per tutta una serie di motivi, avrebbe portato loro grossi benefici, di natura ambientale, ma non solo. Ci sono moltissime cose che non funzionano assolutamente e soprattutto che non incoraggiano, Assessore, il cittadino ad incentivare, non solo sotto il profilo economico, ma proprio sotto la mentalità ambientale, il conferimento differenziato, perché molte volte ci si trova ancora - non fa parte adesso di una questione di Bilancio - di fronte ad una situazione in cui i cassonetti non vengono svuotati e la gente dice: "Ma poi, alla fine, chi me lo fa fare?". E arrivo al "chi me lo fa fare", così anticipo un po' il senso degli emendamenti. Non trovo giusto che la Città, che ovviamente ha avuto una ricaduta a livello concentrico della raccolta differenziata porta a porta, non possa notevolmente premiare... PORCINO Giovanni (Presidente) Scusate, Consiglieri. Vi prego di rimanere in silenzio. LIARDO Enzo Complimenti, Presidente. Non so perché sia vuota l'Aula, comunque non c'è il vocio di sempre. Assessore, come ha anticipato il Consigliere Tronzano, ci sono situazioni e disagi che i cittadini vivono per quanto riguarda il discorso porta a porta. A parte i disagi di natura economica, perché comunque hanno dovuto farsi carico di un incaricato - scusate il bisticcio di parole - che deve pagare il condominio, poi ci sono dei cortili molto ristretti, ho avuto modo di fare dei sopralluoghi dove veramente non c'è la possibilità logistica, però c'è stata una forzatura da parte dell'AMIAT per poterli inserire; tutta una serie di disagi, dopodiché si arriva ad una competizione nelle zone dove è stato raggiunto il servizio. Ritengo che ciò sia sbagliato. Ritengo che le persone che, oggi come oggi, fanno il porta a porta e lo fanno con sacrificio, a parte l'attenzione, che è giusta e doverosa, anche sotto l'aspetto economico, dovrebbero secondo me - e anticipo un po' il senso degli emendamenti - avere dei benefici, non solo entrare in competizione con chi lo effettua maggiormente, anche perché ci sono zone logisticamente più predisposte, mentre altre lo sono meno. Personalmente sono fuori, perché da noi non è ancora arrivato il porta a porta, però mi sembrerebbe giusto, per essere coerenti con quanto abbiamo detto ai cittadini quando abbiamo voluto istituire questo servizio, che ci sarebbe stata una riduzione. Questo non si è verificato e proprio per questo motivo vorrei che lei, Assessore, prendesse in seria considerazione gli emendamenti che parlano di dare agevolazioni a tutti i cittadini che sono stati raggiunti da questo servizio. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Si tratta di una deliberazione di Regolamento che, secondo me, poteva avere margini ulteriori, sempre tenendo conto che è quella che poi bisogna lavorare per avere la copertura totale del servizio, sulla quale poi forse il vero merito, Assessore, ce l'avremo quando - non so se già la prossima settimana o a settembre - ci troveremo a discutere il reale piano tariffario, che è quello che alla fine conta. Ritengo, però, importante un passaggio, che fa parte della nostra proposta, che vorrà contribuire a far sì che la TARI sia più equa per tutti gli abitanti del territorio torinese, che è quella di poter - ed è spiegata nella nostra mozione di accompagnamento - dare un'equità di pagamento, ovvero mettere in condizione l'Amministrazione di poter riscuotere la tassa rifiuti anche laddove oggi questa non è riscossa, ovvero in tutti quegli insediamenti nomadi autorizzati, nomadi però non residenti all'interno della Città. Come sappiamo, oggi già una parte di questa popolazione paga la TARI, penso ai sinti, che addirittura pagano anche l'energia elettrica e le altre spese. Con questa mozione si riporta un equilibrio tra torinesi di residenza e torinesi non di residenza, perché comunque, che vogliamo o no, queste persone oggi sono purtroppo in queste condizioni, mettiamo nella condizione i torinesi, che la TARI la pagano tutti gli anni, di non avere un trattamento diminutivo, o comunque di avere la possibilità di poter essere trattati allo stesso modo, non avendo nessun tipo di discriminazione. Poi, chiedo al Capogruppo del Partito Democratico, o comunque alle forze di maggioranza di condividere con noi questa mozione e, di fronte ad una loro votazione in Aula, ritireremo l'ostruzionismo presentato. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Ambrogio. AMBROGIO Paola Credo che i confronti che ci sono stati in I più VI Commissione, come diceva prima anche il Presidente Altamura, anche con il tavolo tecnico costituito sulla TARI, abbiano prodotto risultati anche positivi. Certo, rimane sempre il punto nodale che ci crea più problemi, cioè che il costo totale del servizio deve essere coperto interamente dal tributo. In questo senso, credo sia nostro dovere cercare di arrivare nel modo più preciso e puntuale alla definizione di un sistema e quindi di metodologie che possano, in ottemperanza anche alle disposizioni europee, portare sempre più ad un sistema che faccia pagare in proporzione alla produzione di rifiuti. Questo eviterebbe molti problemi che in questi anni abbiamo dovuto affrontare. Attraverso una mozione presentata anche dal Partito Fratelli d'Italia, vogliamo suggerire una serie di metodologie, di sistemi alternativi, alcuni esempi che sono stati applicati in Italia, ma anche in altri Paesi stranieri che, seguendo metodologie differenti, sono arrivati probabilmente a definire questo costo in maniera più precisa e puntuale. Sicuramente adesso accoglieremo anche i suggerimenti che sono arrivati dalla Giunta e quindi ci sarà un ulteriore emendamento da me proposto. Spero quindi che questo tavolo che proponiamo per il futuro, insieme ad altre mozioni presentate dai Colleghi, voglia portare la nostra Città a dare risposte rispetto ad un costo di servizio che ormai è arrivato ad oltre 205 milioni di Euro e che, in qualche modo, non è più sostenibile da questa Città. Buona parte di questo costo è anche determinato da un sistema di raccolta differenziata attraverso il porta a porta, sul quale dobbiamo anche intervenire, perché si tratta di un costo elevatissimo. Ci sono stati ancora degli aggiornamenti nell'anno passato, se non sbaglio, in un quartiere, quello della Crocetta; oggi, ovviamente, anche a causa della carenza di fondi da parte dell'Amministrazione Comunale, anche questo servizio è calato, nel senso che non riusciamo più ad introdurlo nei quartieri più difficili e che comporterebbe sicuramente un dispendio di fondi che non siamo in grado di sostenere e di affrontare; quindi diamo anche delle risposte rispetto a questi interrogativi. Riproponiamo all'Assessore Passoni il suggerimento già proposto anche da noi l'anno scorso circa le isole ecologiche di prossimità, che, con l'ausilio di una tessera che individui in maniera precisa il conferimento da parte dell'utente, si possano prevedere anche degli sconti, delle agevolazioni per chi è utente e cittadino virtuoso. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Marrone, per tre minuti. MARRONE Maurizio Diciamo che questa premessa sarà stata ripetuta tante volte, ma è d'obbligo: la TARI è una tassa sostanzialmente mal congegnata. Questo perché il principio, anche condivisibile, del coprire il costo di servizio, in realtà, poi si scontra con tutta una serie di problemi che la rendono, in realtà, del tutto autonoma da questo principio fondante. Sono contento che si stia parlando anche di indirizzi da affiancare a questa mozione, perché voglio ricordarne innanzitutto uno che era stato bocciato l'anno scorso da questa maggioranza e mi riferisco alla richiesta che avevo formulato, con mozione di accompagnamento, di andare a chiedere al Ministero delle Finanze di svolgere nei confronti di AMIAT la stessa valutazione ispettiva di approfondimento che aveva già svolto su GTT, peraltro scoperchiando il vaso di Pandora e portando alla nostra attenzione tutta una serie di sprechi veramente quasi difficili da credere, che però evidentemente gravavano sulle spese e i costi... PORCINO Giovanni (Presidente) Scusi, Consigliere, la interrompo. Chiedo ai Colleghi di rimanere in silenzio, per cortesia. MARRONE Maurizio Parlo per la gloria. Non si preoccupi, Presidente. PORCINO Giovanni (Presidente) Prego, Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Quello che stavo dicendo è che in realtà si tratta di un indirizzo che forse, se fosse stato accolto, visto che ci nascondiamo dietro ad una finta autonomia di AMIAT come controparte contrattuale, quando sappiamo benissimo che in realtà è maggioritariamente sotto il controllo della Città di Torino e indirettamente lo è anche per la parte rimanente, visto che IREN è a sua volta partecipata dalla Città di Torino tramite FSU, avrebbe potuto indurre un meccanismo virtuoso di razionalizzazione di AMIAT e, quindi, indirettamente anche del costo del servizio, che si tramuta poi nelle tariffe che tutti i cittadini torinesi sono chiamati a pagare per colpa dell'approvazione che questa Sala Rossa sta per fare del Regolamento del tributo. Sono contento e voglio ricordare, anche per onestà intellettuale, gli indirizzi che invece hanno trovato accoglimento da parte della Giunta; mi riferisco allo sforzo di estendere l'area di esenzione per le famiglie a reddito basso, addirittura inesistente, sforzo che si è un po' arenato rispetto ad una rigidità sulla mentalità di controllo della dichiarazione reddituale. Abbiamo presentato un emendamento, che verosimilmente ci boccerete, ma era giusto comunque insistere a presentarlo, che vuole affiancare i nuclei assistiti dai servizi sociali a quelli che rientrano nei requisiti di social card, che già raddoppiano questa base iniziale, quindi siamo già contenti, però affiancare anche tutti quelli assistiti dal privato sociale estendendo un criterio che già applichiamo come Amministrazione Comunale in sede di Commissione Emergenza Abitativa per l'assegnazione delle case popolari, quando parifichiamo l'assistenza del privato sociale all'assistenza dei servizi sociali cittadini. Ricordo anche un'altra battaglia di questa opposizione che è stata accolta: la differenziazione all'interno della medesima categoria tra negozi alimentari al dettaglio e grande distribuzione. PORCINO Giovanni (Presidente) Consigliere, la prego di avviarsi alla conclusione. MARRONE Maurizio Siamo contenti di questo, perché evidentemente porta a sgravare soprattutto i negozi al dettaglio, quindi i piccoli esercizi anche a conduzione familiare, rispetto invece alla grande distribuzione che ha di sicuro più capienza. Non siamo contenti del fatto che la stessa logica non sia stata seguita rispetto a stadi di calcio ed istituti di credito, nella misura in cui non si può rimanere vincolati solo alla produzione effettiva dei rifiuti, quando prevediamo tutta una serie di agevolazioni ed esenzioni che non hanno a che vedere con l'effettiva produzione di rifiuti. Mi riservo poi di concludere in sede di dichiarazione di voto sulla deliberazione e ringrazio. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Devo dire che la discussione è stata ampia in Commissione e quindi non voglio riproporla qui. Permettetemi una nota polemica: mi chiedo se l'Assessore Passoni di oggi sia lo stesso che c'era in Commissione. Lo dico perché ricordo la discussione da me sollevata, ma anche da altri Consiglieri, che ha portato alla presentazione di una mozione, della quale sono prima firmataria, che dà un indirizzo chiaro, che è anche stato espresso in Commissione, partendo tra l'altro dalla legge istitutiva. Ricordo che nel mio primo intervento in Commissione avevo citato la Legge n. 146/2013 articolo 1 comma 658 che dice testualmente: "Nella modulazione della tariffa sono assicurate riduzioni per la raccolta differenziata riferibile alle utenze domestiche" da cui eravamo partiti e da cui, secondo me, sarebbe ora di fare qualcosa. Ricordo un appassionato intervento dell'Assessore Passoni in cui diceva che gli sgravi erano di fatto un costo - un costo, evidentemente, che sono - e che, in qualche modo, la fiscalità, in particolare gli sgravi, non dovevano essere - almeno così era, e sono contenta oggi di aver invece percepito un altro indirizzo politico - lo strumento per incentivare comportamenti virtuosi che non generano poi lo stesso risparmio evidentemente sulla collettività. È chiaro, infatti, che il costo dello sgravio più il costo di differenziare la raccolta, di intervenire sul porta a porta, eccetera, comporta un costo che, come ha detto lei, Assessore, sgravio più costo di estensione, o comunque interventi per migliorare la differenziata, che sono più alti, implica effettivamente che venga scaricato sulla collettività. Si tratta, infatti, di un gioco, come si suol dire ogni tanto, a somma zero, per cui prendi da una parte, togli dall'altra, ma il saldo deve essere sempre quello. Allora, abbiamo appreso dai giornali che l'intenzione era già di partire quest'anno su questo, però, mi permetta di dire, Assessore, che, uno, forse sarebbe stato più opportuno fare questa discussione in Commissione, anche a fronte degli stimoli giunti da molti commissari; due, che non è vero che deve essere fatto per forza nella tariffa, anzi, si poteva tranquillamente già inserire nel Regolamento. Tanti Comuni, come tra l'altro dispone anche l'esempio fatto, se non ricordo male, sulla TARES dal MEF di Regolamento, cui ho fatto anche cenno più volte in Commissione… o comunque si possono tranquillamente già inserire in fase di Regolamento gli indirizzi per gli sgravi, o comunque le riduzioni, il dieci per cento, il quindici per cento, eccetera. Quindi, va benissimo, facciamolo nella seconda fase, ma non è vero che non si potesse fare nella prima fase e tutta la discussione in Commissione è stata molto incentrata su quel tema. Quindi, sono contenta di apprenderlo oggi in Aula dopo i giornali, forse sarebbe stato più costruttivo per l'intera Commissione, visti gli orientamenti, comunque fare la discussione in tale sede, anche perché penso che il tema di mettere in competizione i quartieri sia molto interessante e molto stimolante. Devo dire che forse arrivare adesso, al 2014 praticamente chiuso, dando lo sgravio di fatto ex post, evidentemente non potrà ingenerare, almeno nell'anno in corso, degli interventi o comunque dei comportamenti virtuosi. Questo è il motivo per cui, tra l'altro, lei l'aveva anche detto, se non ricordo male, in Commissione, è stata in qualche modo elaborata questa mozione che chiede di aprire un tavolo di confronto sia per le utenze domestiche che per le non domestiche, perché i campi sono entrambi con le parti coinvolte per far sì che si arrivi al 2015 con regole già definite prima ad incentivare dei comportamenti virtuosi che poi si spera e si auspica abbiano anche degli effetti sui costi effettivi della gestione del ciclo dei rifiuti. Questo è lo spirito della mozione e quanto di fatto è stato detto anche in Commissione di cercare di sperimentare il più possibile nuovi strumenti, coinvolgendo evidentemente, per questo si fa riferimento al tavolo tecnico per quanto riguarda le utenze non domestiche, anche le categorie che poi dovranno effettivamente mettere in atto queste pratiche che si andranno a studiare. Lei ha fatto riferimento al caso dei coltivatori diretti, anche lì non voglio ricordare quanto detto in Commissione. Ben venga che quello strumento sia già in piedi, ma quella è la prima categoria su cui si va a lavorare, perché è quella più semplice su cui intervenire. Poi, ci sono tutta una serie di categorie che riguardano comunque l'utenza non domestica, dai mercati, eccetera, dove si possono fare moltissime cose. La mozione è evidentemente generica, perché ritengo che, soprattutto per le utenze non domestiche, sia necessario comunque il lavoro di concertazione con le categorie per arrivare ad uno strumento che sia accolto positivamente dalle categorie stesse, perché altrimenti non potrà avere uno sviluppo positivo, e chiede però in modo chiaro che si arrivi ad un tavolo che venga istituito subito, che vengano coinvolte le categorie e si arrivi ad inserire queste nuove sperimentazioni con i relativi sgravi sulla tassa di competenza 2015. Questo è scritto chiaramente in mozione, perché ci sembra comunque giusto, proprio per poter lavorare, che non si arrivi poi a luglio, agosto senza lo strumento già studiato e condiviso con le categorie, che poi non si possa fare nulla e si debba intervenire ex post, riducendo evidentemente l'effetto di incentivazione al comportamento virtuoso. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Paolino. PAOLINO Michele Il mio è quasi un intervento sull'ordine dei lavori, nel senso che per quanto riguarda la deliberazione si è espresso il Presidente Altamura a nome di tutto il Gruppo, rispetto anche al lavoro che viene fatto in Commissione e rispetto all'attenzione che il Consiglio ha nei confronti di questa importante deliberazione. C'è un confronto tra maggioranza e opposizione rispetto ad alcune questioni specifiche, alcune espresse dal Consigliere Ambrogio, sia nel suo intervento, sia nella mozione da lei presentata, che è stata anche firmata, anche se non condivisa per qualche dettaglio, però l'impianto complessivo della mozione viene condiviso e sottoscritto anche dai Gruppi della maggioranza. Così come i Consiglieri Ricca e Carbonero hanno presentato una proposta di mozione che pone un problema che, in realtà, è già contemplato dal Regolamento delle aree sosta per Rom e Sinti e che noi però condividiamo per quanto riguarda l'equivalenza e la parità di trattamento per tutti i cittadini. Non si dica che ci sono alcuni rispetto ai quali il Comune può chiudere un occhio o non essere particolarmente fiscale o particolarmente rigoroso. In particolare, la proposta di mozione che hanno presentato chiede di riconoscere il pagamento della TARI ai cittadini nomadi che non sono residenti ma sono autorizzati a sostare nelle aree autorizzate dalla Città di Torino, come è giusto che debba essere. Poi, saranno gli Uffici a verificare il metodo con il quale attuare questo indirizzo del Consiglio. Quindi, il mio ragionamento per il proseguimento dei lavori è, a fronte di una disponibilità a condividere queste due proposte di mozione, di comprendere quale sarà l'atteggiamento sugli emendamenti da parte delle minoranze che li hanno presentati. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Alunno. ALUNNO Guido Maria Chiedo la parola per illustrare velocemente la proposta di mozione che ho presentato insieme ai Consiglieri Ventura ed Altamura e per fare due veloci riflessioni sulle altre proposte di mozione che ho sottoscritto (quella presentata e testé illustrata dal Consigliere Appendino e quella sulla quale era intervenuto precedentemente il Consigliere Ambrogio). La proposta di mozione presentata dal Gruppo del PD ha come obiettivo principale quello di favorire forme di informazione permanente per tutte le categorie (principalmente quelle dei lavoratori, degli artigiani, dei commercianti, eccetera) che rischiano di perdersi l'ultima novità in campo tributario e, spesso anche in modo incolpevole, di sbagliare, trovandosi quindi a dover poi pagare more o, comunque, in situazioni non corrette rispetto ai pagamenti. Chiediamo quindi di costruire, con l'associazionismo di impresa e con il suo sistema dei servizi (magari allargandolo anche agli ordini professionali), occasioni in cui la Città vada ad informare e a formare, proprio per accompagnare la vasta platea di chi deve essere ben a conoscenza di quali sono le norme, le modalità, le tempistiche ed i termini, che, di anno in anno, si modificano con un po' troppa rapidità e rendono la situazione complessivamente difficile. Peraltro, chiediamo di fare questa cosa in particolare sul tema del corretto utilizzo della comunicazione digitale, che, come l'Assessore Passoni ci ha spiegato, sarà di prossimo avvio da parte di SORIS e degli Uffici Comunali proprio su tutto il tema della tassazione; crediamo, quindi, che sia un ottimo strumento e, anche in questo caso, che vada però ben conosciuto e ben illustrato. Per quanto riguarda le altre due proposte di mozione che abbiamo sottoscritto, ci tenevo a dire che credo che l'una e l'altra, principalmente nella parte dell'impegno che chiedono alla Giunta, vadano nella stessa direzione. Mi pare che siamo in tempi in cui su questo tema ci siano molta attenzione, molta sensibilità ed una comune volontà di individuare forme e modalità che, in qualche modo, possano ridurre i costi complessivi e favorire comportamenti virtuosi che permettano delle premialità e che, quindi, categorie, quartieri, gruppi di cittadini e di imprenditori possano vedere ridotta la TARI che devono pagare in conseguenza di atteggiamenti e di modalità virtuosi. Io mi fermerei lì. È scritta in modo diverso in una proposta di mozione e nell'altra. Credo che non sia tanto importante dare le risposte, come forse ha fatto il Consigliere Ambrogio nell'illustrazione della sua proposta di mozione, e noi l'abbiamo sottoscritta non tanto perché prevediamo già che ci sarà una forma che è più negativa e un'altra che è più positiva, ma si chiede di fare uno studio e, quindi, è giusto farlo in modo laico. Non facciamolo già mirato a capire quali sono le soluzioni. Facciamo uno studio per poter fare un'analisi seria e per avere in mano tutti gli elementi che, poi, ci permetteranno di decidere sulla sua base quali saranno le scelte che l'Amministrazione potrà assumere nella maniera più corretta per raggiungere quell'obiettivo, perché l'obiettivo è condiviso e, se c'è già una risposta, quella risposta per me non è condivisa. Io mi concentrerei più sul fatto di dotarci insieme di strumenti di analisi maggiormente approfonditi. Questo mi pare un obiettivo condivisibile ed è la ragione per cui sosteniamo quella proposta di mozione. Allo stesso modo, chiederei al Consigliere Appendino di cogliere invece l'aspetto positivo, perché, in realtà, quella determinazione era già scritta sul Regolamento per quanto riguarda la possibilità di verificare i quartieri più virtuosi. Certo è che l'evoluzione possibile di questa scelta (sperimentando forme nuove e diverse, frutto del tavolo che viene richiesto in quella proposta di mozione) credo che non possa che essere di nuovo positiva. Cogliamo forse positivamente il fatto che un primo passo avviene oggi, anche se è vero che è forse più quella che l'Assessore ha chiamato inerzia dei sistemi di raccolta e delle abitudini di quartieri che hanno situazioni oggettivamente molto diverse tra loro che fa sì che, oggi, la classifica veda al primo posto quel quartiere e non un altro. Forse, oggi, non c'è un'enorme equità nella scelta che va a premiare quei due quartieri che hanno vinto la gara che ci veniva raccontata, cioè la competizione tra i gruppi di quartieri che hanno già la raccolta porta a porta e quelli che ancora non ce l'hanno. Credo che anche l'impegnativa di questa seconda proposta di mozione, presentata dal Consigliere Appendino e da noi sottoscritta, vada proprio in quella direzione, cioè cercare di favorire tutte le modalità che possano migliorare... PORCINO Giovanni (Presidente) La prego di concludere, Consigliere Alunno. ALUNNO Guido Maria ...il legame tra l'azione virtuosa che chiediamo e proponiamo ai nostri cittadini ed il sistema di premialità che, invece, l'Amministrazione poi individuerà. PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico che è pervenuto un emendamento da parte del Consigliere Ambrogio alla sua proposta di mozione; a breve vi sarà consegnato. Non ho altri Consiglieri iscritti ad intervenire. La parola, per la replica, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) La discussione ha circostanziato - cosa che, purtroppo, a volte succede - il contenuto delle proposte di mozione, declinandolo con delle modalità che sinceramente non si poteva cogliere dalle parole nelle stesse proposte di mozione. Sintetizzo i problemi, perché, come sempre, vorrei essere molto chiaro e, per quanto il Consiglio sia sovrano sulle proposte di mozione, poi la Giunta deve dire chiaramente se alcune cose sono inapplicabili o meno. Le svilupperò in ordine casuale. Per quanto riguarda la proposta di mozione della maggioranza (presentata dai Consiglieri Alunno, Ventura ed Altamura), dove si dice: "(…) rivedere con SORIS i sistemi di rateizzazione" è inapplicabile. Non c'è un sistema di rateizzazione, perché la rateizzazione di TARES e TARI avviene secondo l'invio rateale dell'avviso di pagamento. Dopo non è rateizzazione, ma è la possibilità di Legge di rateizzare un'intimazione di pagamento, così come sui ruoli Equitalia con SORIS. Quindi, non c'è un dialogo per la rateizzazione. Segnalo, inoltre, che il caso specifico non ci dà una situazione di rateizzazione intesa come cartella SORIS come elemento di miglioramento della possibilità di pagare, sapendo, peraltro, che il non rispetto della rateizzazione con SORIS determina per alcune categorie l'automatica perdita del beneficio dell'agevolazione o della concessione di diritto pubblico; gli ambulanti, se non pagano la SORIS, non possono più avere il suolo pubblico ed hanno la licenza sospesa. Quindi, possiamo lasciarlo come intendimento, ma sia chiaro che non ci sarà alcuna rivisitazione del sistema di rateizzazione, perché quel sistema è figlio della normativa sulla riscossione coattiva, non di una volontà dell'Ente di rateizzare. Per quanto riguarda il punto prima, il parere invece è positivo, cioè dove abbiamo detto che la rateizzazione non è quella di SORIS, cioè quella della cartella, ma è il fatto che l'Amministrazione intende aprire un portale in cui il soggetto può scegliere come rateizzare l'acconto, ma in bonis, non nella cartella SORIS. Pertanto, se intendiamo (perché, poi, il problema è interpretare) che rivedere con SORIS la rateizzazione vuol dire il punto precedente, cioè permettere di scegliere in autoliquidazione quanti F24 stampare, la risposta è positiva; se, invece, il tema è rivedere con SORIS la rateizzazione conseguente il non pagamento per effetto del coattivo, la risposta è negativa, perché si deve procedere secondo la Legge. Quindi, con questa precisazione il parere è favorevole. Relativamente alla proposta di mozione che ha come primo firmatario il Consigliere Ambrogio, con l'emendamento va bene. Premetto anche qui, non miracolisticamente, che, siccome la proposta di mozione è più o meno quella dell'anno scorso (perché poi il giochino era: "Chissà se l'Assessore quest'anno ci dice sì o ci dice no" e me ne sono accorto subito che era praticamente uguale), quest'anno dico sì alla luce del fatto che abbiamo modificato sostanzialmente la questione della scala temporale. Cioè, siamo tutti d'accordo sul fatto che ci sia una questione legata alla tenuta del sistema della differenziazione del rifiuto e della raccolta e che sostanzialmente questo riguardi la riflessione relativa anche al costo del servizio di AMIAT, nel senso che è chiaro che il rapporto tra differenziazione e costo è un tema delicato. Rispondendo al Consigliere Liardo, che adesso non credo sia in Aula, vorrei ricordare che il tema della differenziazione ha un altro problema. Il Consigliere Liardo diceva che bisognerebbe prevedere uno sgravio per tutti quelli che differenziano; peccato che, se sgraviamo tutti quelli che differenziano, non sgraviamo nessuno, perché con il noto sistema - prendendo in prestito le parole poc'anzi pronunciate - della somma zero, alla fine se agevolo tutti, non agevolo nessuno, in quanto devo finanziarlo nel piano finanziario. Peraltro, non potrei agevolare soltanto il sistema del porta a porta, perché, giustamente, la differenziata - lo ripeto come una sorta di litania, però è così - non è un dovere in quanto c'è il porta a porta, ma è un dovere in quanto con ordinanza è comunque obbligatorio differenziare. Vorrei essere molto chiaro su questo: non è che chi ha l'indifferenziata di prossimità - e non ha il porta a porta - dice: "Conseguentemente, butto nel cassonetto da 5.000 litri". Il Regolamento non dice questo. L'obbligo di differenziare è di tutti quanti e si deve fare secondo il sistema che c'è sotto casa. Se si ha il porta a porta, ovviamente bisogna selezionare secondo il materiale, e, se non lo si ha, bisogna fare 50 o 100 metri e cercare il contenitore da 7.000 o 5.000 litri e mettere la carta, la plastica, il vetro e l'umido nei raccoglitori. Questo non ci permette di poter dire che l'agevolazione spetta solo a quelli che hanno il porta a porta (come se il porta a porta fosse una punizione divina perché si differenzia e per cui si deve prevedere che chi la fa venga ristorato con uno sconto), in quanto, in realtà, il porta a porta è una forma. Ci sono porta a porta più spinti o meno e la proposta di mozione parla di sistemi diversi (l'isola ecologica con tessera), però sono tutte discussioni che non competono all'Assessorato al Bilancio ed ai Tributi, ma competono all'Assessorato all'Ambiente; ovviamente, sono questioni che francamente posso interpretare in chiave applicativa, ma, di fatto, non riguardano le politiche della Città in termini tributari, ma riguardano quelle a tema ambientale. Conseguentemente, quelle scelte con l'AMIAT verranno discusse nelle Commissioni competenti al momento opportuno, naturalmente avendo sempre presente che c'è un limite, che designo sul piano economico in questo termine: il limite è che, ad un certo punto, la differenziazione arriva ad un punto di perfezionamento di costo nelle aree urbane dense tale da creare un disavanzo economico nel sistema di raccolta che non è compensato dal beneficio economico della differenziazione. Sul piatto o si mette il beneficio sociale o, altrimenti, il Bilancio non pareggia e conseguentemente dobbiamo capire che la raccolta differenziata costa più di quella non differenziata; questo per essere estremamente chiari. Quindi, o mettiamo sul piatto tutti i benefici o, altrimenti, il Bilancio non quadrerà mai. Anche la proposta di mozione presentata dai Consiglieri Appendino, Alunno, Ventura, Levi, Ricca ed altri è da interpretare. L'avevo letta ed ero abbastanza favorevole, ma, ora che è stata spiegata, lo sono un po' meno, nel senso che, alla fine, la interpreto letteralmente e dico: non avendo sentito l'intervento del Movimento 5 Stelle - faccio finta di non averlo sentito -, quello che dice "l'impegna" lo trovo inserito (così faccio l'esegesi, ma capisco se ho capito) nell'articolo 14, comma 3, del nostro Regolamento, che prevede già oggi un'agevolazione: "ai titolari di utenza non domestica che dimostrino di aver effettuato interventi tecnico- organizzativi comportanti (…). Quindi, in quel solco lì, dentro quell'articolo sulle non domestiche e dentro un percorso delle domestiche che è tutto da costruire (e, quindi, lì apro una parentesi), ci potrebbe essere quella che è la nuova forma di sperimentazione. Quello che francamente non posso dire, e che condivido perché è inapplicabile, è la decorrenza. Tutti sapete benissimo che la decorrenza di un'agevolazione è basata sulla sperimentazione dell'anno precedente. Ora, è inimmaginabile che (non sulle non domestiche, che sono inserite nel Regolamento) sulle domestiche prevediamo forme di sperimentazione avanzata che producano effetti tali per cui negli acconti 2015 per il 2015 ci sia già un beneficio. Quindi, se la proposta di mozione viene emendata, togliendo l'efficacia sul 2015, il parere è favorevole; se, invece, rimane con il 2015, francamente il parere è contrario, perché non c'è alcuna sperimentazione pratica applicabile tra settembre e novembre che consenta la retroazione di benefici sulla tassa dell'anno prossimo. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Scrivete 2016. Togliete 2015 o scrivete 2016, è uguale, concettualmente va bene. Perché vuol dire che noi sperimentiamo nell'anno successivo al contratto di servizio futuro e, conseguentemente, lo applichiamo sull'effetto della tassa a consuntivo fatta sul 2015. Chiaro? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Se ho capito bene, potrebbe diventare: "studio di nuove forme di sperimentazione nel 2015 che possano avere efficacia nel 2016". (INTERVENTO FUORI MICROFONO). "Che abbiano", vedremo. Nel senso che sono proposte di mozione e non anticipiamo i risultati; magari non avrà alcun effetto, ma, in linea di massima, così è ammissibile, nel senso che si giustifica nel fattore temporale. L'emendamento del Consigliere Ambrogio è condivisibile, anzi migliorativo. Per quanto riguarda la proposta di mozione presentata dai Consiglieri Ricca, Carbonero, Ambrogio e Liardo, il principio dell'universalità della contribuzione non può che trovarci d'accordo, per cui, se la proposta di mozione ribadisce il concetto che tutti i contribuenti devono corrispondere la tassa, a prescindere dalla condizione sociale, economica, etnica, eccetera, in linea di principio non vedo contraddizioni particolari. Direi che è persino tautologica, ma, se funziona, può andare bene. Da ultimo, ringrazio per l'apertura di credito che alcuni settori dell'opposizione hanno fatto al lavoro della Giunta riferito al tavolo tecnico. Francamente, penso che la confusione che ancora regna sovrana sulla discussione della sequenza della normativa TARI induca a degli equivoci; cioè, tutti gli anni approviamo il Regolamento, piano finanziario e piano tariffario, e tutti gli anni nel Regolamento si anticipano delle agevolazioni possibili, perché si mettono delle norme regolamentari che sono per forza generiche e, poi, le attuiamo negli indirizzi che approviamo con le deliberazioni successive. Ergo, non sono d'accordo all'impianto per il quale nel Regolamento bisogna normare cavillosamente l'istituzione delle agevolazioni, perché, per definizione, il Regolamento non ha lo scopo di normare l'applicazione pratica, ma di definire il contesto giuridico dell'agevolazione. Altrimenti, andando alle estreme conseguenze, dovremmo mettere nel Regolamento anche le fasce ISEE; perché mai, visto che sono finanziate e dipendono dal Bilancio? Oppure dovremmo mettere nel Regolamento le aree commerciali agevolate per cantieri, perché mai? Prevediamo qual è l'agevolazione, ma non le aree, perché, se mettiamo nel Regolamento le aree, tutti gli anni dovremo riapprovare il Regolamento, mentre è meglio un impianto normale, cioè un impianto in cui la norma di Legge non cambia tutti gli anni. Il Regolamento tassa rifiuti non lo cambiavamo tutti gli anni; quando c'era la tassa rifiuti, il Regolamento rimaneva uguale per 10 anni, salvo modifiche di Legge. Quindi, il Regolamento non è permeabile all'indirizzo politico, è il contenitore delle regole per le agevolazioni che poi attuiamo. Ergo, respingo nella maniera più assoluta l'idea che il Regolamento recepisca nel dettaglio le agevolazioni ed i principi specifici, che devono essere attuati sempre dal Consiglio Comunale, ma con gli atti di indirizzo di Legge, cioè con il piano tariffario e con il piano finanziario. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi degli emendamenti. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Vista la disponibilità della Giunta ad esprimere il parere favorevole sulla nostra proposta di mozione e della maggioranza a votare favorevolmente la stessa proposta di mozione, ritiriamo gli emendamenti che abbiamo presentato. PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico al Consiglio Comunale che gli emendamenti presentati dal Gruppo Lega Nord sono ritirati. L'emendamento n. 1, presentato dall'Assessore Passoni, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Il parere tecnico ed il parere contabile sono favorevoli. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1: presenti 24, astenuti 1, favorevoli 23. L'emendamento n. 1 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) L'emendamento n. 60, presentato dall'Assessore Passoni, recita: PORCINO Giovanni (Presidente) Il parere tecnico ed il parere contabile sono favorevoli. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 60: presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 60 è approvato. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti n. 152, n. 153, n. 162, dal n. 164 al n. 214, n. 217 e n. 218, presentati dal Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti n. 152, n. 153, n. 162, dal n. 164 al n. 214, n. 217 e n. 218: presenti 23, favorevoli 1, contrari 22. L'accorpamento degli emendamenti n. 152, n. 153, n. 162, dal n. 164 al n. 214, n. 217 e n. 218 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti n. 227, n. 228, dal n. 234 al n. 240, n. 247, n. 252, n. 259 e n. 260, presentati Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti n. 227, n. 228, dal n. 234 al n. 240, n. 247, n. 252, n. 259 e n. 260: presenti 22, contrari 22. L'accorpamento degli emendamenti n. 227, n. 228, dal n. 234 al n. 240, n. 247, n. 252, n. 259 e n. 260 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 261 al n. 264, dal n. 267 al n. 273, n. 276 e dal n. 279 al n. 314, presentati dal Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 261 al n. 264, dal n. 267 al n. 273, n. 276 e dal n. 279 al n. 314: presenti 22, contrari 22. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 261 al n. 264, dal n. 267 al n. 273, n. 276 e dal n. 279 al n. 314 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti n. 402, n. 403, dal n. 406 al n. 412, dal n. 417 al n. 419, n. 424 e n. 425, presentati dal Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti n. 402, n. 403, dal n. 406 al n. 412, dal n. 417 al n. 419, n. 424 e n. 425: presenti 21, favorevoli 1, contrari 20. L'accorpamento degli emendamenti n. 402, n. 403, dal n. 406 al n. 412, dal n. 417 al n. 419, n. 424 e n. 425 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 315 al n. 340, dal n. 351 al n. 353, n. 355, dal n. 359 al n. 384, dal n. 386 al n. 392, dal n. 397 al n. 401, presentati dal Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti dal n. 315 al n. 340, dal n. 351 al n. 353, n. 355, dal n. 359 al n. 384, dal n. 386 al n. 392, dal n. 397 al n. 401: presenti 23, contrari 23. L'accorpamento degli emendamenti dal n. 315 al n. 340, dal n. 351 al n. 353, n. 355, dal n. 359 al n. 384, dal n. 386 al n. 392, dal n. 397 al n. 401 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti n. 437 e n. 442, presentati dal Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il parere della Giunta è contrario. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti n. 437 e n. 442: presenti 22, contrari 22. L'accorpamento degli emendamenti n. 437 e n. 442 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 496, presentato dal Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 496: presenti 22, contrari 22. L'emendamento n. 496 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti n. 537, n. 543, n. 551 e n. 582, presentati dal Consigliere Marrone. Qual è il parere della Giunta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il parere della Giunta è contrario. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli emendamenti n. 537, n. 543, n. 551 e n. 582: presenti 23, contrari 23. L'accorpamento degli emendamenti n. 537, n. 543, n. 551 e n. 582 è respinto. PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 628, presentato dal Consigliere Marrone. La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Voglio illustrare questo emendamento di merito, che, in realtà, è la riproposizione di quello che chiedeva Confindustria rispetto al tema dei capannoni non utilizzati. Lo sottolineo perché in Commissione era emerso apertamente che la Giunta e l'Assessore (che al momento non vedo e che ormai era partito troppo sciolto sui "no" pregiudiziali… eccolo, chiedo venia) in realtà ritenevano già esaurita la funzione di non gravare sulle aziende che non stanno producendo, rispetto ai capannoni che, addirittura, sono senza macchinari interni e senza allacciamenti. PORCINO Giovanni (Presidente) Chiedo scusa, Consiglieri. Consentiamo al Consigliere Marrone di intervenire. Prego, Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio In Commissione avevo già avuto modo di sottolineare l'insufficienza di questa previsione, perché non possiamo ritenere premiale andare a limitare un'esenzione solo per quelle imprese che abbiano rinunciato ormai definitivamente a rendere produttiva un'area. Il senso, invece, è quello di dare una tregua fiscale a quelle imprese che sono solo temporaneamente inattive, per cui, in realtà, i criteri per determinare l'assenza di produzione rifiuti e l'improduttività di quegli immobili poteva essere evasa in altro modo. Si poteva scegliere un criterio di autocertificazione rispetto ai consumi energetici, poi anche verificabile; si potevano immaginare meccanismi di dichiarazione del prodotto, verificabile anche dal fatturato. Certo che se si ha costantemente un'impostazione di diffidenza preventiva rispetto al privato, che riteniamo sia un bugiardo conclamato, a prescindere, finché non arriva un controllo pubblico inquisitorio, allora chiaramente ci troviamo di fronte ad un'ostilità di tipo ideologico. In questo modo, però, chiediamo a chissà quanti impianti produttivi momentaneamente in crisi - magari addirittura con i lavoratori che percepiscono casse integrazioni a ore zero - una tassazione rifiuti rispetto a rifiuti che non sono prodotti per colpa di una crisi che sta mordendo molto forte sulla nostra città. PORCINO Giovanni (Presidente) Chiedo ai Colleghi di rimanere in silenzio. Con questo clima non riusciamo a proseguire con i lavori. |