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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 16 Luglio 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 6
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2014-02643
REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA TASSA COMUNALE SUI RIFIUTI TARI. APPROVAZIONE.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201402643/013,
presentata dalla Giunta Comunale in data 10 giugno 2014, avente per oggetto:

"Regolamento di disciplina della tassa Comunale sui rifiuti TARI. Approvazione".

PORCINO Giovanni (Presidente)
Comunico che in data 10/07/2014 le competenti Commissioni hanno rimesso il
provvedimento in Aula.
Sono pervenute due proposte di mozione di accompagnamento, già inserite a pagina
9 del Supplemento; la prima presentata dal Consigliere Appendino ed altri, la
seconda presentata dal Consigliere Alunno ed altri.
Comunico che si sono aggiunte altre due proposte di mozione di accompagnamento;
la prima presentata dal Consigliere Ambrogio ed altri, la seconda presentata dai
Consiglieri Ricca e Carbonero. Vi saranno trasmesse al più presto.
Ricordo che la discussione sulla proposta di deliberazione e sulle proposte di
mozione di accompagnamento sarà congiunta.
La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
La proposta di deliberazione che ci apprestiamo a discutere è la prima delle tre
deliberazioni TARI 2014 e riguarda il Regolamento. Poi seguiranno nel merito il
piano finanziario e il piano tariffario che la Giunta Comunale ha approvato ieri e che,
pertanto, arriveranno in Aula nel Supplemento di lunedì prossimo.
Questa proposta di deliberazione, quindi, non contiene né le quantificazioni
complessive, né le quantificazioni specifiche della tassa rifiuti dell'anno 2014, ma
semplicemente il quadro regolamentare.
Invece, la tariffazione (per quanto ormai ufficiale, in quanto approvata dalla Giunta,
ma che ovviamente deve essere esaminata e approvata dal Consiglio Comunale) è
stabilita nei provvedimenti che citavo prima. Lo dico, perché erroneamente anche nel
dibattito di Commissione ovviamente si è anche parlato di quantificazione di tassa o
di modalità di corresponsione.
È chiaro che alcuni elementi previsti dal Regolamento aprono il tema di come
saranno declinate alcune forme di agevolazione o alcune forme di tassazione. Il
dibattito di Commissione ha ampiamente esaminato le differenze rispetto all'anno
precedente, che naturalmente si riferiscono quasi tutte a estensioni di agevolazioni o
di esenzioni/esclusioni per Legge.
Ne cito due a memoria: una è quella normativa recepita da Regolamento che
stabilisce che le aree a magazzino di stabilimenti che abbiano a che fare con attività
produttiva, per quanto asservita strettamente alla funzionalità dello stabilimento
medesimo, sono diventate esenti, se naturalmente annesse ad un capannone che
produce rifiuti non assimilabili, pertanto esente se medesimo.
La seconda è quella per la quale la Commissione, in una discussione abbastanza
interessante, ha esteso l'esclusione dalla tassa non soltanto ai soggetti in assistenza
economica, ma anche a coloro i quali sono beneficiari della cosiddetta social card.
Altre modalità per le quali sono previste agevolazioni al momento non attive sono
invece quest'anno attivate, ma lo potremo esaminare compiutamente nella
discussione del piano tariffario.
Ne cito tre: una è quella per la quale le valutazioni delle riduzioni della tassa per le
utenze, domestiche e non domestiche, conservano ovviamente la possibilità di ridursi
per vicende di grandi cantieri, grandi opere, eccetera. Poi quelle per cui le utenze
domestiche continuano ad avere lo sconto e lo sgravio riferite all'impianto ISEE, di
cui abbiamo già deliberato le quantificazioni, ma che ovviamente sono previste come
sgravi regolamentari. La terza - che è la new entry principale, che esamineremo la
settimana prossima con il piano finanziario e tariffario, ma che era già presente nel
Regolamento 2013, ma semplicemente non era ancora attivata - è la famosa
possibilità di operare sgravi sui quartieri o sulle situazioni dove si operino servizi di
raccolta differenziata.
Al riguardo, segnalo che la modalità con la quale il Regolamento introduce la
possibilità di sgravare è una modalità generica, cioè la previsione normativa
regolamentare, non ancora la declinazione del sistema.
Segnalo, tuttavia, che in previsione dell'applicazione da quest'anno di questa
agevolazione, sin dall'anno precedente, anzi per la verità da due anni fa, fu
rimodulato un modello di sgravio basato sulla raccolta a consuntivo della
suddivisione della Città nei cosiddetti quartieri omogenei, che non sono quelli del
territorio amministrativo, ma sono le aree di raccolta omogenea pubblicate sul sito
internet della Città di Torino Divisione Ambiente, che sostanzialmente abbiano
conseguito per il 2013 il miglior risultato assoluto di raccolta differenziata per la
propria categoria, cioè porta a porta o prossimità. Quindi, sono due quartieri.
Ovviamente, nella prima applicazione non si poteva che partire da un dato assoluto,
cioè da un dato che riguardasse la fotografia al 31 dicembre 2013, in quanto i
cittadini non avendo ancora avuto l'informazione di essere inseriti in un "torneo" di
raccolta differenziata, non avevano potuto esercitare comportamenti virtuosi tali da
incentivare la propria performance di differenziazione. Quindi, il primo anno si parte
da un dato consuntivo assoluto di miglior risultato assoluto, che sarà introdotto nel
Regolamento 2015.
Nel 2014 si introdurranno i sistemi incrementali, cioè si premieranno quei quartieri
che hanno non solo il miglior dato assoluto, ma il miglior dato incrementale sul dato
assoluto dell'anno precedente. Questo consente di evitare storture, cioè il miglior
quartiere potrebbe anche essere un quartiere che ha condizioni logistiche e territoriali
più agevoli. Vi potrei citare esempi di Comuni della cintura: a Druento c'è un
modello di raccolta differenziata molto avanzata, ma Druento, senza nulla togliere ai
druentini, è un tessuto urbano scarsamente denso, fortemente distribuito sul territorio
e facilmente e logisticamente raggiungibile. Non è compatibile con un girone,
diciamo così, che possa essere qualificato come Venaria, per esempio, dove invece
l'urbanizzazione densa e il grande tessuto urbano renderebbe, come Torino, più
difficile l'organizzazione per condominio di raccolta differenziata.
Questo fa sì che, in sintesi, quest'anno si proceda sul sistema assoluto e quindi
correttamente la premialità - che è stimata nel 10% di sconto sulla parte variabile
della tariffa - vada retroattivamente sull'anno precedente. Mentre quest'anno,
naturalmente previa approvazione della proposta di deliberazione, verrà pubblicata,
tramite campagna di comunicazione, la possibilità di "concorrere" a questa iniziativa
e pertanto l'anno prossimo sul differenziale verrà effettuata la migliore performance.
Quindi, paradossalmente, un quartiere che parte da condizioni di raccolta molto
bassa, se si migliora molto, vince a dispetto di un quartiere più avanzato nella
raccolta del dato assoluto.
Questo principio salvaguarda ovviamente il comportamento virtuoso e non il
comportamento inerziale, perché un quartiere può essere efficiente per inerzia
logistica e comportamentale, invece un comportamento può essere migliorato sulla
base di uno stimolo a differenziare di più. E siccome il senso dello sgravio non è
sgravare tout court, ma trovare modalità che concorrano al miglioramento delle
performance, noi vogliamo incentivare la performance sul dato differenziale.
Chiusa questa parentesi che, di fatto, anticipa la discussione della settimana
prossima, ma che era una delle quattro agevolazioni nuove o già presenti,
semplicemente attivate in termini regolamentari, chiudo ricordando che il
Regolamento ovviamente parte da una condizione in cui in generale - premetto una
considerazione che ho visto ripetersi più volte nelle mozioni di accompagnamento -
riguarda il tema della cosiddetta metodologia di calcolo del riparto della raccolta, del
costo della raccolta fra cittadini, famiglie e utenti.
È evidente che il meccanismo di riparto si basi su un sistema torinese basato
sull'evoluzione del vecchio D.P.R. che non è applicato con le tariffe ministeriali, ma
con la contestualizzazione, che ha generato tanta discussione l'anno scorso.
Io mi sento di poter dire, anche alle opposizioni, che la Giunta ha recepito fino in
fondo le indicazioni delle mozioni approvate l'anno scorso, sia in materia di avvio
degli studi di contestualizzazione, sia addirittura - penso a quella del Consigliere
Marrone - di separazione di alcune categorie dentro più sottocategorie, al fine di
distinguere tipologie che sono assimilate per rifiuto, ma non assimilate per soggetto
produttore; penso al famoso tema della distribuzione grande e piccola, riferita al
cosiddetto commercio alimentare.
In questo senso - qui vorrei rivolgere un appello al metodo di discussione - a me pare
che su questo tema ci sia un ampio spazio non solo normativo, dottrinale, ma anche
politico organizzativo, per fare una discussione ordinata e anche proficua. È chiaro
che quest'anno la Città, avendo commissionato il nuovo studio per le principali
categorie contestualizzate, produrrà un risultato auspicabilmente riconosciuto
oggettivamente da tutti, che risponda alla domanda effettivamente come sono stati
contestualizzati rifiuti, come vanno le quantità prodotte per categorie, quali sono i
risultati aggiornati a dopo la crisi economica, cioè nel 2014, del sistema produttivo
dei rifiuti.
Questo naturalmente "dà atto" di un sistema di metodologia che per approssimazione
tende sempre di più ad una puntualità. Ho visto la proposta di mozione del
Consigliere Ambrogio che chiede di fare, invece, un salto di qualità verso una linea
tendenziale di calcolo puntuale per tipologia di conferitore.
Io posso consentire, vista la discussione congiunta, di dire che possiamo indicare
questo come obiettivo tendenziale e in tal caso lo considero ammissibile; non può
essere un impegno per l'esercizio dell'anno, perché in tal caso è un modello che
stravolgerebbe completamente il lavoro, nell'impossibilità pratica di essere
realizzato.
Così come mi pare che le altre mozioni che hanno a che fare con la
contestualizzazione, o il lavoro di aggiornamento delle valutazioni, siano
sufficientemente onnicomprensive per essere discusse e, perlomeno, anche
parzialmente o totalmente accolte.
Dall'altra parte, credo che sia utile ricordare che alcuni elementi di discussione
portati in Commissione - penso al tema portato dal Movimento 5 Stelle sul tema del
compost, o ad altre questioni poste in altre discussioni di Commissione - in realtà
sono stati di fatto recepiti già dentro l'impianto normativo regolamentare. Cioè non si
attivano agevolazioni specifiche per i soggetti (lo riassumo per l'Aula) produttori
agricoli che avviano separatamente la raccolta tramite compost, perché la Città, già
nel 2009, ha contestualizzato la categoria dei produttori agricoli, già prevedendo una
tariffazione separata per coloro i quali riavviano il rifiuto separatamente alla raccolta
di compost. Infatti, la categoria 34, se ricordo bene, scissa dalla categoria del
commercio di rifiuto umido, cioè del commercio alimentare, è già la quarta parte del
costo. Quindi tiene già conto del fatto che in discarica, in conferimento alla Città di
Torino, arriva una quantità di rifiuto minore, perché raccolto tramite meccanismi di
compost. Quindi non si può agevolare due volte la stessa categoria e pertanto è stata
recepita in questa forma precedentemente.
Ultima considerazione. Ovviamente non accenno alle quantità e alle qualità, mi
limito a dire un principio generale che mi sembra un risultato comunque da
rivendicare. Per quanto il piano finanziario recepisca un incremento ISTAT inferiore
del totale complessivo del piano dei rifiuti, tra risorse della Città, sgravi,
superamento del precedente modello della tassa rifiuti TARES con l'Imposta per i
Servizi Indivisibili, alla fine il prelievo fiscale tributario complessivo sul comparto
ambientale è inferiore.
Questo è un dato abbastanza importante, anche un po' storico, perché non ci sarà
nessun soggetto, salvo casi limite… Limite vuol dire in cui la tariffa, fissa o
variabile, per ragioni di variabilità della tariffa, porta per Legge ad un estremo,
quindi sono i classici estremi che abbiamo già però teso ad ammorbidire con
agevolazioni speciali, quali i nuclei numerosi, eccetera. Quindi, salvo casi limite,
abbiamo previsto una situazione in cui nessun soggetto economico imprenditoriale o
famiglia pagherà tra servizi indivisibili e tassa rifiuti più di quello che pagava l'anno
precedente, oltre ad aver introdotto sgravi e agevolazioni specifiche, lo vedremo nel
piano finanziario e tariffario, per categorie commerciali soggette a rifiuto umido che
sono oggetto di contestualizzazione. Questo invece è proprio il recepimento di un
indirizzo di Consiglio che è stato tanto dibattuto l'anno scorso.
Tutto ciò premesso e auspicando che la discussione nel merito prevalga su quella
che, ahimè, è una certezza, cioè che tutti i Comuni hanno il dovere e l'obbligo di
gestire la copertura del costo dei rifiuti. Quindi, il Regolamento della tassa rifiuti
altro non è che un adempimento che prelude alla discussione tecnico politica sul
costo e sul riparto di questo costo.
Pertanto, chiedo che la discussione dell'Aula, sulle proposte di mozione e sulla
replica all'illustrazione della Giunta, avvenga nella forma più larga possibile sul
Regolamento e sugli indirizzi, portando invece la discussione di merito, quella di
carattere più specifico, alle proposte di deliberazione che in realtà contengono il
piano tariffario, quindi alla deliberazione tariffaria che affronteremo dalla settimana
prossima.
Questo non soltanto per dare un ordine logico alla discussione, cioè il Regolamento
la norma, ma l'attuazione la vedremo soltanto con le deliberazioni di indirizzo
tariffario, ma anche perché credo che nell'economia dei lavori dell'Aula sarebbe più
proficuo dedicare più tempo a quell'attività che riguarda il carico e chi pagherà la
tassa, che non alle regolamentazioni, o al recepimento normativo di regole nuove,
che in qualche modo sono avulse e indipendenti dalla volontà politica di quest'Aula.
Tutto ciò premesso, ribadisco sulle mozioni la disponibilità in replica a pronunciarsi
anche nel merito e naturalmente a valutare, secondo le disposizioni dei presentatori,
eventuali modifiche o integrazioni, tese ovviamente all'accoglimento di un principio
generale che se le mozioni recepiscono l'orientamento di andare verso un modello
che qualifichi sempre di più l'elemento della regolamentazione e della ripartizione
del costo, con criteri analitici e di merito che in progressione, cioè con la possibilità
economica e tecnica di affrontarlo, affronti nei prossimi anni questa evoluzione,
l'Amministrazione ovviamente non può che essere d'accordo a perseguire un livello
di aggiornamento in progress di un modello che attualmente è quello che abbiamo da
undici anni, ma che non necessariamente è il migliore di questo mondo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Ricordo i tempi di intervento così come concordato in Conferenza dei Capigruppo:
tre minuti per ogni Consigliere, cinque minuti per un Consigliere per Gruppo.
Apriamo dunque la discussione sulla proposta di deliberazione e sulle proposte di
mozione di accompagnamento.
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Ringrazio l'Assessore, perché il lavoro che è stato fatto in Commissione - anche se
nell'ultima fase abbiamo dovuto ancora aggiungere alcuni punti che mancavano,
compreso il tema legato al parere delle Circoscrizioni e al parere dei revisori - ci dà
comunque la possibilità intanto di recepire la discussione dell'anno scorso, con i
risultati rispetto alle mozioni di maggioranza e di minoranza, che in gran parte sono
state accolte.
In questa discussione, come ha giustamente sottolineato l'Assessore, noi guardiamo
la norma, in realtà dovremmo entrare nel merito dei contenuti e questo sarà
ovviamente il dettato che avremo davanti la prossima settimana nella discussione sul
piano tariffario, più in generale nella discussione che dovrà precedere l'approvazione
del Bilancio di Previsione 2014, che, con i termini prorogati dal Governo al 30
settembre, verrà illustrato in Commissione Bilancio entro la fine di questo mese, per
iniziare poi il percorso nelle Commissioni all'inizio di settembre.
Su questo punto ci sono alcuni appunti che è utile, come maggioranza, sottolineare,
che poi faranno anche parte di una discussione successiva nelle dichiarazioni di voto.
Io credo che dovrà emergere il lavoro che è stato fatto in Commissione, sia con le
forze di maggioranza, sia con quelle di minoranza, anche alla luce delle due proposte
di mozione, in particolare ringrazio il Consigliere Appendino, così come i Consiglieri
Ventura e Alunno, che hanno collaborato con me a preparare e presentare un
documento che va nella direzione che abbiamo fatto emergere nella discussione,
proprio durante l'audizione del Tavolo tecnico.
Uno dei temi che chiedo alla Giunta di mantenere nell'assoluta attenzione è quello
del maggior coinvolgimento sia ovviamente delle associazioni di categoria, proprio
nella direzione di premiare i comportamenti più virtuosi, sia soprattutto rispetto alla
capacità di comunicare come Amministrazione, superando anche quelle
problematiche che il continuo cambio di fiscalità, sia sotto l'aspetto dell'acronimo,
sia sotto l'aspetto più generale dell'impianto normativo, mette in grave difficoltà di
comprensione non solo i cittadini, ma anche gli ordini professionali, così come i CAF
e quant'altro.
Nelle ultime ore abbiamo ancora ricevuto - credo anche l'Assessore - osservazioni
dalle associazioni di categoria, in particolare da Confesercenti, abbiamo ricevuto la
nota dell'Unione Industriali, che è stata presentata in Commissione. Molti punti
vanno ancora sviluppati. Io credo che ci sia la possibilità di lavorare, così come è
stato fatto, perché il risultato è emerso chiaramente, anche in Commissione. Risultato
che va nella direzione di corroborare il tentativo della Giunta di un maggior
coinvolgimento, ma è anche necessario implementare ulteriormente la capacità di
semplificare il processo amministrativo anche per quanto riguarda la comprensione
della cittadinanza.
Su questo punto potremo approfondire soprattutto le esenzioni citate dall'Assessore,
il quadro generale della IUC, che raccoglie TASI e TARI, e l'IMU. Quindi anche
questo aspetto potrà emergere nella discussione politica più generale sul piano
tariffario, che discuteremo la prossima settimana.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Sarà un intervento assolutamente breve, in quanto il Regolamento è sicuramente
meno importante rispetto al piano tariffario. Bene ha fatto il Presidente Altamura a
citare la discussione della prossima settimana che sarà determinante.
Sicuramente devo dare atto, Assessore, della sua perizia e della sua attenzione
rispetto alle esigenze dell'opposizione, non in quanto tale, ma alle esigenze sia della
cittadinanza, sia delle imprese, di aver colto oggettivamente quanto nel 2013 fu
sostenuto da noi per la creazione del tavolo tecnico.
È stato un tavolo che, a mio giudizio, ha dato risultati importanti; naturalmente non
esaustivi, perché è chiaro che l'aumento così elevato, della TARSU prima e della
TARES dopo, ha creato comunque grandi problemi oggettivi sia alle imprese che alle
utenze non commerciali.
Questo significa, però, che abbiamo un ulteriore spazio di riduzione, ma questo lo
vedremo sia nella discussione che faremo la prossima settimana, sia anche per quanto
accadrà l'anno successivo.
All'interno del suo ragionamento - che ho seguito parzialmente, chiedo scusa, in
quanto sono arrivato in ritardo -, oltre ad evidenziare l'aspetto da lei giustamente
sottolineato, cioè che l'opposizione ha fatto un lavoro intelligente e di collaborazione
su un tema molto sentito dalla cittadinanza, sono convinto che sia sicuramente
positivo anche l'aspetto della riduzione per la raccolta differenziata, che lei stesso ha
colto, quindi lo sgravio a favore di coloro che fanno la raccolta differenziata in una
certa maniera.
Non lo leggo come hanno fatto altri in modo negativo, anzi, vedo che finalmente si
premia lo sforzo da parte di cittadini che, ricordiamo sempre, hanno dovuto, a spese
proprie, creare un'isola ecologica all'interno del proprio condominio, hanno dovuto
tirare dentro e fuori i bidoni, quindi hanno avuto oggettivamente dei problemi.
Credo sia anche l'impianto legislativo a sottolineare questo aspetto, quindi bene per
quanto riguarda la riduzione per chi fa una buona raccolta differenziata, che si era un
po' bloccata, ma auspico che con il funzionamento del termovalorizzatore, se
finalmente funzionerà, si possa ottenere qualche ulteriore beneficio.
Poi, volevo mettere all'evidenza dell'Assessore un altro tema, perché ho letto delle
cose in queste settimane, ci tengo a non creare conflittualità fra imprese e famiglie:
se il ragionamento che abbiamo fatto lo scorso anno, come opposizione, in quanto
riteniamo che il peso a carico delle utenze commerciali, quindi delle imprese degli
artigiani, dei negozi di vicinato, eccetera, sia troppo elevato e quindi questo 55% mal
contato a loro carico fosse da diminuire, sicuramente il costo totale del servizio dovrà
essere pagato da qualcun altro.
Questo sforzo lo faranno magari anche altre categorie di commercianti, ma lo
faranno anche le famiglie che, ricordiamo, hanno una tassa rifiuti nettamente
inferiore rispetto alle imprese e possono forse sostenere questo onere, ma il
ragionamento di fondo per non creare conflittualità è che le imprese creano lavoro.
Se le imprese chiudono, le famiglie non hanno lavoro. E lo dico anche al Presidente
Altamura, dobbiamo evitare che le imprese chiudano, perché se succede, anche le
famiglie non hanno possibilità di pagare né la TASI né la TARI e non hanno quindi il
posto di lavoro.
Naturalmente, l'obiettivo finale di Forza Italia, Assessore - glielo dico perché
torneremo alla carica su questo argomento, non oggi, ma nei prossimi mesi, quando
si discuterà in maniera più approfondita -, è rivedere il contratto di servizio di
AMIAT, perché credo che ci siano dei punti sui quali è assolutamente doveroso
agire.
Il costo del porta a porta, Presidente Altamura, è un costo sostenibile? Secondo me,
non lo è. Un porta a porta come quello attuale ha un costo talmente alto che porta
questo contratto di servizio ad essere elevato, quindi, a cascata, porta i cittadini a
pagare di più rispetto a quanto previsto.
Pertanto valutiamolo, ma secondo me all'interno del contratto di servizio ci sono
oggettivamente delle isole sulle quali si può intervenire.
L'ultimo piccolo dettaglio - perché è veramente un piccolo dettaglio - è la questione
bed and breakfast, sul quale non ho ancora capito, Assessore, che cosa succede. Cioè
lo scorso anno... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ecco, sono abitazioni.
Quindi è confermato questo dettaglio, che mi pare assolutamente importante, in
quanto richiesto proprio da questi imprenditori: ritornano ad essere delle abitazioni,
come è giusto che siano i bed and breakfast e, quindi, continua ad esserci l'impianto
del 2013.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Vorrei fare un passo indietro rispetto alla partita TARI, in quanto ricordo che nei
primi anni del 2000 si iniziava già a parlare della raccolta differenziata porta a porta
e c'erano delle grosse aspettative dai cittadini, Assessore, sotto l'aspetto economico,
perché man mano che si facevano le riunioni, le assemblee e i sopralluoghi, si diceva
ai cittadini che la raccolta differenziata, per tutta una serie di motivi, avrebbe portato
loro grossi benefici, di natura ambientale, ma non solo. Ci sono moltissime cose che
non funzionano assolutamente e soprattutto che non incoraggiano, Assessore, il
cittadino ad incentivare, non solo sotto il profilo economico, ma proprio sotto la
mentalità ambientale, il conferimento differenziato, perché molte volte ci si trova
ancora - non fa parte adesso di una questione di Bilancio - di fronte ad una situazione
in cui i cassonetti non vengono svuotati e la gente dice: "Ma poi, alla fine, chi me lo
fa fare?".
E arrivo al "chi me lo fa fare", così anticipo un po' il senso degli emendamenti. Non
trovo giusto che la Città, che ovviamente ha avuto una ricaduta a livello concentrico
della raccolta differenziata porta a porta, non possa notevolmente premiare...

PORCINO Giovanni (Presidente)
Scusate, Consiglieri. Vi prego di rimanere in silenzio.

LIARDO Enzo
Complimenti, Presidente. Non so perché sia vuota l'Aula, comunque non c'è il vocio
di sempre.
Assessore, come ha anticipato il Consigliere Tronzano, ci sono situazioni e disagi
che i cittadini vivono per quanto riguarda il discorso porta a porta. A parte i disagi di
natura economica, perché comunque hanno dovuto farsi carico di un incaricato -
scusate il bisticcio di parole - che deve pagare il condominio, poi ci sono dei cortili
molto ristretti, ho avuto modo di fare dei sopralluoghi dove veramente non c'è la
possibilità logistica, però c'è stata una forzatura da parte dell'AMIAT per poterli
inserire; tutta una serie di disagi, dopodiché si arriva ad una competizione nelle zone
dove è stato raggiunto il servizio. Ritengo che ciò sia sbagliato.
Ritengo che le persone che, oggi come oggi, fanno il porta a porta e lo fanno con
sacrificio, a parte l'attenzione, che è giusta e doverosa, anche sotto l'aspetto
economico, dovrebbero secondo me - e anticipo un po' il senso degli emendamenti -
avere dei benefici, non solo entrare in competizione con chi lo effettua
maggiormente, anche perché ci sono zone logisticamente più predisposte, mentre
altre lo sono meno.
Personalmente sono fuori, perché da noi non è ancora arrivato il porta a porta, però
mi sembrerebbe giusto, per essere coerenti con quanto abbiamo detto ai cittadini
quando abbiamo voluto istituire questo servizio, che ci sarebbe stata una riduzione.
Questo non si è verificato e proprio per questo motivo vorrei che lei, Assessore,
prendesse in seria considerazione gli emendamenti che parlano di dare agevolazioni a
tutti i cittadini che sono stati raggiunti da questo servizio.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Si tratta di una deliberazione di Regolamento che, secondo me, poteva avere margini
ulteriori, sempre tenendo conto che è quella che poi bisogna lavorare per avere la
copertura totale del servizio, sulla quale poi forse il vero merito, Assessore, ce
l'avremo quando - non so se già la prossima settimana o a settembre - ci troveremo a
discutere il reale piano tariffario, che è quello che alla fine conta.
Ritengo, però, importante un passaggio, che fa parte della nostra proposta, che vorrà
contribuire a far sì che la TARI sia più equa per tutti gli abitanti del territorio
torinese, che è quella di poter - ed è spiegata nella nostra mozione di
accompagnamento - dare un'equità di pagamento, ovvero mettere in condizione
l'Amministrazione di poter riscuotere la tassa rifiuti anche laddove oggi questa non è
riscossa, ovvero in tutti quegli insediamenti nomadi autorizzati, nomadi però non
residenti all'interno della Città.
Come sappiamo, oggi già una parte di questa popolazione paga la TARI, penso ai
sinti, che addirittura pagano anche l'energia elettrica e le altre spese.
Con questa mozione si riporta un equilibrio tra torinesi di residenza e torinesi non di
residenza, perché comunque, che vogliamo o no, queste persone oggi sono purtroppo
in queste condizioni, mettiamo nella condizione i torinesi, che la TARI la pagano
tutti gli anni, di non avere un trattamento diminutivo, o comunque di avere la
possibilità di poter essere trattati allo stesso modo, non avendo nessun tipo di
discriminazione.
Poi, chiedo al Capogruppo del Partito Democratico, o comunque alle forze di
maggioranza di condividere con noi questa mozione e, di fronte ad una loro
votazione in Aula, ritireremo l'ostruzionismo presentato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Ambrogio.

AMBROGIO Paola
Credo che i confronti che ci sono stati in I più VI Commissione, come diceva prima
anche il Presidente Altamura, anche con il tavolo tecnico costituito sulla TARI,
abbiano prodotto risultati anche positivi.
Certo, rimane sempre il punto nodale che ci crea più problemi, cioè che il costo totale
del servizio deve essere coperto interamente dal tributo.
In questo senso, credo sia nostro dovere cercare di arrivare nel modo più preciso e
puntuale alla definizione di un sistema e quindi di metodologie che possano, in
ottemperanza anche alle disposizioni europee, portare sempre più ad un sistema che
faccia pagare in proporzione alla produzione di rifiuti.
Questo eviterebbe molti problemi che in questi anni abbiamo dovuto affrontare.
Attraverso una mozione presentata anche dal Partito Fratelli d'Italia, vogliamo
suggerire una serie di metodologie, di sistemi alternativi, alcuni esempi che sono stati
applicati in Italia, ma anche in altri Paesi stranieri che, seguendo metodologie
differenti, sono arrivati probabilmente a definire questo costo in maniera più precisa
e puntuale.
Sicuramente adesso accoglieremo anche i suggerimenti che sono arrivati dalla Giunta
e quindi ci sarà un ulteriore emendamento da me proposto.
Spero quindi che questo tavolo che proponiamo per il futuro, insieme ad altre
mozioni presentate dai Colleghi, voglia portare la nostra Città a dare risposte rispetto
ad un costo di servizio che ormai è arrivato ad oltre 205 milioni di Euro e che, in
qualche modo, non è più sostenibile da questa Città. Buona parte di questo costo è
anche determinato da un sistema di raccolta differenziata attraverso il porta a porta,
sul quale dobbiamo anche intervenire, perché si tratta di un costo elevatissimo. Ci
sono stati ancora degli aggiornamenti nell'anno passato, se non sbaglio, in un
quartiere, quello della Crocetta; oggi, ovviamente, anche a causa della carenza di
fondi da parte dell'Amministrazione Comunale, anche questo servizio è calato, nel
senso che non riusciamo più ad introdurlo nei quartieri più difficili e che
comporterebbe sicuramente un dispendio di fondi che non siamo in grado di
sostenere e di affrontare; quindi diamo anche delle risposte rispetto a questi
interrogativi.
Riproponiamo all'Assessore Passoni il suggerimento già proposto anche da noi
l'anno scorso circa le isole ecologiche di prossimità, che, con l'ausilio di una tessera
che individui in maniera precisa il conferimento da parte dell'utente, si possano
prevedere anche degli sconti, delle agevolazioni per chi è utente e cittadino virtuoso.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Marrone, per tre minuti.

MARRONE Maurizio
Diciamo che questa premessa sarà stata ripetuta tante volte, ma è d'obbligo: la TARI
è una tassa sostanzialmente mal congegnata. Questo perché il principio, anche
condivisibile, del coprire il costo di servizio, in realtà, poi si scontra con tutta una
serie di problemi che la rendono, in realtà, del tutto autonoma da questo principio
fondante.
Sono contento che si stia parlando anche di indirizzi da affiancare a questa mozione,
perché voglio ricordarne innanzitutto uno che era stato bocciato l'anno scorso da
questa maggioranza e mi riferisco alla richiesta che avevo formulato, con mozione di
accompagnamento, di andare a chiedere al Ministero delle Finanze di svolgere nei
confronti di AMIAT la stessa valutazione ispettiva di approfondimento che aveva già
svolto su GTT, peraltro scoperchiando il vaso di Pandora e portando alla nostra
attenzione tutta una serie di sprechi veramente quasi difficili da credere, che però
evidentemente gravavano sulle spese e i costi...

PORCINO Giovanni (Presidente)
Scusi, Consigliere, la interrompo.
Chiedo ai Colleghi di rimanere in silenzio, per cortesia.

MARRONE Maurizio
Parlo per la gloria. Non si preoccupi, Presidente.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Prego, Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Quello che stavo dicendo è che in realtà si tratta di un indirizzo che forse, se fosse
stato accolto, visto che ci nascondiamo dietro ad una finta autonomia di AMIAT
come controparte contrattuale, quando sappiamo benissimo che in realtà è
maggioritariamente sotto il controllo della Città di Torino e indirettamente lo è anche
per la parte rimanente, visto che IREN è a sua volta partecipata dalla Città di Torino
tramite FSU, avrebbe potuto indurre un meccanismo virtuoso di razionalizzazione di
AMIAT e, quindi, indirettamente anche del costo del servizio, che si tramuta poi
nelle tariffe che tutti i cittadini torinesi sono chiamati a pagare per colpa
dell'approvazione che questa Sala Rossa sta per fare del Regolamento del tributo.
Sono contento e voglio ricordare, anche per onestà intellettuale, gli indirizzi che
invece hanno trovato accoglimento da parte della Giunta; mi riferisco allo sforzo di
estendere l'area di esenzione per le famiglie a reddito basso, addirittura inesistente,
sforzo che si è un po' arenato rispetto ad una rigidità sulla mentalità di controllo della
dichiarazione reddituale.
Abbiamo presentato un emendamento, che verosimilmente ci boccerete, ma era
giusto comunque insistere a presentarlo, che vuole affiancare i nuclei assistiti dai
servizi sociali a quelli che rientrano nei requisiti di social card, che già raddoppiano
questa base iniziale, quindi siamo già contenti, però affiancare anche tutti quelli
assistiti dal privato sociale estendendo un criterio che già applichiamo come
Amministrazione Comunale in sede di Commissione Emergenza Abitativa per
l'assegnazione delle case popolari, quando parifichiamo l'assistenza del privato
sociale all'assistenza dei servizi sociali cittadini.
Ricordo anche un'altra battaglia di questa opposizione che è stata accolta: la
differenziazione all'interno della medesima categoria tra negozi alimentari al
dettaglio e grande distribuzione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Consigliere, la prego di avviarsi alla conclusione.

MARRONE Maurizio
Siamo contenti di questo, perché evidentemente porta a sgravare soprattutto i negozi
al dettaglio, quindi i piccoli esercizi anche a conduzione familiare, rispetto invece
alla grande distribuzione che ha di sicuro più capienza.
Non siamo contenti del fatto che la stessa logica non sia stata seguita rispetto a stadi
di calcio ed istituti di credito, nella misura in cui non si può rimanere vincolati solo
alla produzione effettiva dei rifiuti, quando prevediamo tutta una serie di
agevolazioni ed esenzioni che non hanno a che vedere con l'effettiva produzione di
rifiuti.
Mi riservo poi di concludere in sede di dichiarazione di voto sulla deliberazione e
ringrazio.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Devo dire che la discussione è stata ampia in Commissione e quindi non voglio
riproporla qui.
Permettetemi una nota polemica: mi chiedo se l'Assessore Passoni di oggi sia lo
stesso che c'era in Commissione. Lo dico perché ricordo la discussione da me
sollevata, ma anche da altri Consiglieri, che ha portato alla presentazione di una
mozione, della quale sono prima firmataria, che dà un indirizzo chiaro, che è anche
stato espresso in Commissione, partendo tra l'altro dalla legge istitutiva. Ricordo che
nel mio primo intervento in Commissione avevo citato la Legge n. 146/2013 articolo
1 comma 658 che dice testualmente: "Nella modulazione della tariffa sono assicurate
riduzioni per la raccolta differenziata riferibile alle utenze domestiche" da cui
eravamo partiti e da cui, secondo me, sarebbe ora di fare qualcosa.
Ricordo un appassionato intervento dell'Assessore Passoni in cui diceva che gli
sgravi erano di fatto un costo - un costo, evidentemente, che sono - e che, in qualche
modo, la fiscalità, in particolare gli sgravi, non dovevano essere - almeno così era, e
sono contenta oggi di aver invece percepito un altro indirizzo politico - lo strumento
per incentivare comportamenti virtuosi che non generano poi lo stesso risparmio
evidentemente sulla collettività.
È chiaro, infatti, che il costo dello sgravio più il costo di differenziare la raccolta, di
intervenire sul porta a porta, eccetera, comporta un costo che, come ha detto lei,
Assessore, sgravio più costo di estensione, o comunque interventi per migliorare la
differenziata, che sono più alti, implica effettivamente che venga scaricato sulla
collettività. Si tratta, infatti, di un gioco, come si suol dire ogni tanto, a somma zero,
per cui prendi da una parte, togli dall'altra, ma il saldo deve essere sempre quello.
Allora, abbiamo appreso dai giornali che l'intenzione era già di partire quest'anno su
questo, però, mi permetta di dire, Assessore, che, uno, forse sarebbe stato più
opportuno fare questa discussione in Commissione, anche a fronte degli stimoli
giunti da molti commissari; due, che non è vero che deve essere fatto per forza nella
tariffa, anzi, si poteva tranquillamente già inserire nel Regolamento.
Tanti Comuni, come tra l'altro dispone anche l'esempio fatto, se non ricordo male,
sulla TARES dal MEF di Regolamento, cui ho fatto anche cenno più volte in
Commissione… o comunque si possono tranquillamente già inserire in fase di
Regolamento gli indirizzi per gli sgravi, o comunque le riduzioni, il dieci per cento, il
quindici per cento, eccetera.
Quindi, va benissimo, facciamolo nella seconda fase, ma non è vero che non si
potesse fare nella prima fase e tutta la discussione in Commissione è stata molto
incentrata su quel tema.
Quindi, sono contenta di apprenderlo oggi in Aula dopo i giornali, forse sarebbe stato
più costruttivo per l'intera Commissione, visti gli orientamenti, comunque fare la
discussione in tale sede, anche perché penso che il tema di mettere in competizione i
quartieri sia molto interessante e molto stimolante.
Devo dire che forse arrivare adesso, al 2014 praticamente chiuso, dando lo sgravio di
fatto ex post, evidentemente non potrà ingenerare, almeno nell'anno in corso, degli
interventi o comunque dei comportamenti virtuosi.
Questo è il motivo per cui, tra l'altro, lei l'aveva anche detto, se non ricordo male, in
Commissione, è stata in qualche modo elaborata questa mozione che chiede di aprire
un tavolo di confronto sia per le utenze domestiche che per le non domestiche,
perché i campi sono entrambi con le parti coinvolte per far sì che si arrivi al 2015 con
regole già definite prima ad incentivare dei comportamenti virtuosi che poi si spera e
si auspica abbiano anche degli effetti sui costi effettivi della gestione del ciclo dei
rifiuti.
Questo è lo spirito della mozione e quanto di fatto è stato detto anche in
Commissione di cercare di sperimentare il più possibile nuovi strumenti,
coinvolgendo evidentemente, per questo si fa riferimento al tavolo tecnico per quanto
riguarda le utenze non domestiche, anche le categorie che poi dovranno
effettivamente mettere in atto queste pratiche che si andranno a studiare.
Lei ha fatto riferimento al caso dei coltivatori diretti, anche lì non voglio ricordare
quanto detto in Commissione. Ben venga che quello strumento sia già in piedi, ma
quella è la prima categoria su cui si va a lavorare, perché è quella più semplice su cui
intervenire.
Poi, ci sono tutta una serie di categorie che riguardano comunque l'utenza non
domestica, dai mercati, eccetera, dove si possono fare moltissime cose.
La mozione è evidentemente generica, perché ritengo che, soprattutto per le utenze
non domestiche, sia necessario comunque il lavoro di concertazione con le categorie
per arrivare ad uno strumento che sia accolto positivamente dalle categorie stesse,
perché altrimenti non potrà avere uno sviluppo positivo, e chiede però in modo
chiaro che si arrivi ad un tavolo che venga istituito subito, che vengano coinvolte le
categorie e si arrivi ad inserire queste nuove sperimentazioni con i relativi sgravi
sulla tassa di competenza 2015.
Questo è scritto chiaramente in mozione, perché ci sembra comunque giusto, proprio
per poter lavorare, che non si arrivi poi a luglio, agosto senza lo strumento già
studiato e condiviso con le categorie, che poi non si possa fare nulla e si debba
intervenire ex post, riducendo evidentemente l'effetto di incentivazione al
comportamento virtuoso.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Il mio è quasi un intervento sull'ordine dei lavori, nel senso che per quanto riguarda
la deliberazione si è espresso il Presidente Altamura a nome di tutto il Gruppo,
rispetto anche al lavoro che viene fatto in Commissione e rispetto all'attenzione che
il Consiglio ha nei confronti di questa importante deliberazione.
C'è un confronto tra maggioranza e opposizione rispetto ad alcune questioni
specifiche, alcune espresse dal Consigliere Ambrogio, sia nel suo intervento, sia
nella mozione da lei presentata, che è stata anche firmata, anche se non condivisa per
qualche dettaglio, però l'impianto complessivo della mozione viene condiviso e
sottoscritto anche dai Gruppi della maggioranza.
Così come i Consiglieri Ricca e Carbonero hanno presentato una proposta di
mozione che pone un problema che, in realtà, è già contemplato dal Regolamento
delle aree sosta per Rom e Sinti e che noi però condividiamo per quanto riguarda
l'equivalenza e la parità di trattamento per tutti i cittadini. Non si dica che ci sono
alcuni rispetto ai quali il Comune può chiudere un occhio o non essere
particolarmente fiscale o particolarmente rigoroso.
In particolare, la proposta di mozione che hanno presentato chiede di riconoscere il
pagamento della TARI ai cittadini nomadi che non sono residenti ma sono autorizzati
a sostare nelle aree autorizzate dalla Città di Torino, come è giusto che debba essere.
Poi, saranno gli Uffici a verificare il metodo con il quale attuare questo indirizzo del
Consiglio.
Quindi, il mio ragionamento per il proseguimento dei lavori è, a fronte di una
disponibilità a condividere queste due proposte di mozione, di comprendere quale
sarà l'atteggiamento sugli emendamenti da parte delle minoranze che li hanno
presentati.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Alunno.

ALUNNO Guido Maria
Chiedo la parola per illustrare velocemente la proposta di mozione che ho presentato
insieme ai Consiglieri Ventura ed Altamura e per fare due veloci riflessioni sulle
altre proposte di mozione che ho sottoscritto (quella presentata e testé illustrata dal
Consigliere Appendino e quella sulla quale era intervenuto precedentemente il
Consigliere Ambrogio).
La proposta di mozione presentata dal Gruppo del PD ha come obiettivo principale
quello di favorire forme di informazione permanente per tutte le categorie
(principalmente quelle dei lavoratori, degli artigiani, dei commercianti, eccetera) che
rischiano di perdersi l'ultima novità in campo tributario e, spesso anche in modo
incolpevole, di sbagliare, trovandosi quindi a dover poi pagare more o, comunque, in
situazioni non corrette rispetto ai pagamenti. Chiediamo quindi di costruire, con
l'associazionismo di impresa e con il suo sistema dei servizi (magari allargandolo
anche agli ordini professionali), occasioni in cui la Città vada ad informare e a
formare, proprio per accompagnare la vasta platea di chi deve essere ben a
conoscenza di quali sono le norme, le modalità, le tempistiche ed i termini, che, di
anno in anno, si modificano con un po' troppa rapidità e rendono la situazione
complessivamente difficile.
Peraltro, chiediamo di fare questa cosa in particolare sul tema del corretto utilizzo
della comunicazione digitale, che, come l'Assessore Passoni ci ha spiegato, sarà di
prossimo avvio da parte di SORIS e degli Uffici Comunali proprio su tutto il tema
della tassazione; crediamo, quindi, che sia un ottimo strumento e, anche in questo
caso, che vada però ben conosciuto e ben illustrato.
Per quanto riguarda le altre due proposte di mozione che abbiamo sottoscritto, ci
tenevo a dire che credo che l'una e l'altra, principalmente nella parte dell'impegno
che chiedono alla Giunta, vadano nella stessa direzione. Mi pare che siamo in tempi
in cui su questo tema ci siano molta attenzione, molta sensibilità ed una comune
volontà di individuare forme e modalità che, in qualche modo, possano ridurre i costi
complessivi e favorire comportamenti virtuosi che permettano delle premialità e che,
quindi, categorie, quartieri, gruppi di cittadini e di imprenditori possano vedere
ridotta la TARI che devono pagare in conseguenza di atteggiamenti e di modalità
virtuosi.
Io mi fermerei lì. È scritta in modo diverso in una proposta di mozione e nell'altra.
Credo che non sia tanto importante dare le risposte, come forse ha fatto il Consigliere
Ambrogio nell'illustrazione della sua proposta di mozione, e noi l'abbiamo
sottoscritta non tanto perché prevediamo già che ci sarà una forma che è più negativa
e un'altra che è più positiva, ma si chiede di fare uno studio e, quindi, è giusto farlo
in modo laico. Non facciamolo già mirato a capire quali sono le soluzioni. Facciamo
uno studio per poter fare un'analisi seria e per avere in mano tutti gli elementi che,
poi, ci permetteranno di decidere sulla sua base quali saranno le scelte che
l'Amministrazione potrà assumere nella maniera più corretta per raggiungere
quell'obiettivo, perché l'obiettivo è condiviso e, se c'è già una risposta, quella
risposta per me non è condivisa.
Io mi concentrerei più sul fatto di dotarci insieme di strumenti di analisi
maggiormente approfonditi. Questo mi pare un obiettivo condivisibile ed è la ragione
per cui sosteniamo quella proposta di mozione.
Allo stesso modo, chiederei al Consigliere Appendino di cogliere invece l'aspetto
positivo, perché, in realtà, quella determinazione era già scritta sul Regolamento per
quanto riguarda la possibilità di verificare i quartieri più virtuosi.
Certo è che l'evoluzione possibile di questa scelta (sperimentando forme nuove e
diverse, frutto del tavolo che viene richiesto in quella proposta di mozione) credo che
non possa che essere di nuovo positiva.
Cogliamo forse positivamente il fatto che un primo passo avviene oggi, anche se è
vero che è forse più quella che l'Assessore ha chiamato inerzia dei sistemi di raccolta
e delle abitudini di quartieri che hanno situazioni oggettivamente molto diverse tra
loro che fa sì che, oggi, la classifica veda al primo posto quel quartiere e non un
altro. Forse, oggi, non c'è un'enorme equità nella scelta che va a premiare quei due
quartieri che hanno vinto la gara che ci veniva raccontata, cioè la competizione tra i
gruppi di quartieri che hanno già la raccolta porta a porta e quelli che ancora non ce
l'hanno.
Credo che anche l'impegnativa di questa seconda proposta di mozione, presentata dal
Consigliere Appendino e da noi sottoscritta, vada proprio in quella direzione, cioè
cercare di favorire tutte le modalità che possano migliorare...

PORCINO Giovanni (Presidente)
La prego di concludere, Consigliere Alunno.

ALUNNO Guido Maria
...il legame tra l'azione virtuosa che chiediamo e proponiamo ai nostri cittadini ed il
sistema di premialità che, invece, l'Amministrazione poi individuerà.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Comunico che è pervenuto un emendamento da parte del Consigliere Ambrogio alla
sua proposta di mozione; a breve vi sarà consegnato.
Non ho altri Consiglieri iscritti ad intervenire.
La parola, per la replica, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
La discussione ha circostanziato - cosa che, purtroppo, a volte succede - il contenuto
delle proposte di mozione, declinandolo con delle modalità che sinceramente non si
poteva cogliere dalle parole nelle stesse proposte di mozione. Sintetizzo i problemi,
perché, come sempre, vorrei essere molto chiaro e, per quanto il Consiglio sia
sovrano sulle proposte di mozione, poi la Giunta deve dire chiaramente se alcune
cose sono inapplicabili o meno. Le svilupperò in ordine casuale.
Per quanto riguarda la proposta di mozione della maggioranza (presentata dai
Consiglieri Alunno, Ventura ed Altamura), dove si dice: "(…) rivedere con SORIS i
sistemi di rateizzazione" è inapplicabile. Non c'è un sistema di rateizzazione, perché
la rateizzazione di TARES e TARI avviene secondo l'invio rateale dell'avviso di
pagamento. Dopo non è rateizzazione, ma è la possibilità di Legge di rateizzare
un'intimazione di pagamento, così come sui ruoli Equitalia con SORIS. Quindi, non
c'è un dialogo per la rateizzazione.
Segnalo, inoltre, che il caso specifico non ci dà una situazione di rateizzazione intesa
come cartella SORIS come elemento di miglioramento della possibilità di pagare,
sapendo, peraltro, che il non rispetto della rateizzazione con SORIS determina per
alcune categorie l'automatica perdita del beneficio dell'agevolazione o della
concessione di diritto pubblico; gli ambulanti, se non pagano la SORIS, non possono
più avere il suolo pubblico ed hanno la licenza sospesa.
Quindi, possiamo lasciarlo come intendimento, ma sia chiaro che non ci sarà alcuna
rivisitazione del sistema di rateizzazione, perché quel sistema è figlio della normativa
sulla riscossione coattiva, non di una volontà dell'Ente di rateizzare.
Per quanto riguarda il punto prima, il parere invece è positivo, cioè dove abbiamo
detto che la rateizzazione non è quella di SORIS, cioè quella della cartella, ma è il
fatto che l'Amministrazione intende aprire un portale in cui il soggetto può scegliere
come rateizzare l'acconto, ma in bonis, non nella cartella SORIS.
Pertanto, se intendiamo (perché, poi, il problema è interpretare) che rivedere con
SORIS la rateizzazione vuol dire il punto precedente, cioè permettere di scegliere in
autoliquidazione quanti F24 stampare, la risposta è positiva; se, invece, il tema è
rivedere con SORIS la rateizzazione conseguente il non pagamento per effetto del
coattivo, la risposta è negativa, perché si deve procedere secondo la Legge. Quindi,
con questa precisazione il parere è favorevole.
Relativamente alla proposta di mozione che ha come primo firmatario il Consigliere
Ambrogio, con l'emendamento va bene. Premetto anche qui, non miracolisticamente,
che, siccome la proposta di mozione è più o meno quella dell'anno scorso (perché
poi il giochino era: "Chissà se l'Assessore quest'anno ci dice sì o ci dice no" e me ne
sono accorto subito che era praticamente uguale), quest'anno dico sì alla luce del
fatto che abbiamo modificato sostanzialmente la questione della scala temporale.
Cioè, siamo tutti d'accordo sul fatto che ci sia una questione legata alla tenuta del
sistema della differenziazione del rifiuto e della raccolta e che sostanzialmente
questo riguardi la riflessione relativa anche al costo del servizio di AMIAT, nel senso
che è chiaro che il rapporto tra differenziazione e costo è un tema delicato.
Rispondendo al Consigliere Liardo, che adesso non credo sia in Aula, vorrei
ricordare che il tema della differenziazione ha un altro problema. Il Consigliere
Liardo diceva che bisognerebbe prevedere uno sgravio per tutti quelli che
differenziano; peccato che, se sgraviamo tutti quelli che differenziano, non
sgraviamo nessuno, perché con il noto sistema - prendendo in prestito le parole
poc'anzi pronunciate - della somma zero, alla fine se agevolo tutti, non agevolo
nessuno, in quanto devo finanziarlo nel piano finanziario.
Peraltro, non potrei agevolare soltanto il sistema del porta a porta, perché,
giustamente, la differenziata - lo ripeto come una sorta di litania, però è così - non è
un dovere in quanto c'è il porta a porta, ma è un dovere in quanto con ordinanza è
comunque obbligatorio differenziare.
Vorrei essere molto chiaro su questo: non è che chi ha l'indifferenziata di prossimità
- e non ha il porta a porta - dice: "Conseguentemente, butto nel cassonetto da 5.000
litri". Il Regolamento non dice questo. L'obbligo di differenziare è di tutti quanti e si
deve fare secondo il sistema che c'è sotto casa. Se si ha il porta a porta, ovviamente
bisogna selezionare secondo il materiale, e, se non lo si ha, bisogna fare 50 o 100
metri e cercare il contenitore da 7.000 o 5.000 litri e mettere la carta, la plastica, il
vetro e l'umido nei raccoglitori.
Questo non ci permette di poter dire che l'agevolazione spetta solo a quelli che
hanno il porta a porta (come se il porta a porta fosse una punizione divina perché si
differenzia e per cui si deve prevedere che chi la fa venga ristorato con uno sconto),
in quanto, in realtà, il porta a porta è una forma. Ci sono porta a porta più spinti o
meno e la proposta di mozione parla di sistemi diversi (l'isola ecologica con tessera),
però sono tutte discussioni che non competono all'Assessorato al Bilancio ed ai
Tributi, ma competono all'Assessorato all'Ambiente; ovviamente, sono questioni che
francamente posso interpretare in chiave applicativa, ma, di fatto, non riguardano le
politiche della Città in termini tributari, ma riguardano quelle a tema ambientale.
Conseguentemente, quelle scelte con l'AMIAT verranno discusse nelle Commissioni
competenti al momento opportuno, naturalmente avendo sempre presente che c'è un
limite, che designo sul piano economico in questo termine: il limite è che, ad un certo
punto, la differenziazione arriva ad un punto di perfezionamento di costo nelle aree
urbane dense tale da creare un disavanzo economico nel sistema di raccolta che non è
compensato dal beneficio economico della differenziazione.
Sul piatto o si mette il beneficio sociale o, altrimenti, il Bilancio non pareggia e
conseguentemente dobbiamo capire che la raccolta differenziata costa più di quella
non differenziata; questo per essere estremamente chiari. Quindi, o mettiamo sul
piatto tutti i benefici o, altrimenti, il Bilancio non quadrerà mai.
Anche la proposta di mozione presentata dai Consiglieri Appendino, Alunno,
Ventura, Levi, Ricca ed altri è da interpretare. L'avevo letta ed ero abbastanza
favorevole, ma, ora che è stata spiegata, lo sono un po' meno, nel senso che, alla
fine, la interpreto letteralmente e dico: non avendo sentito l'intervento del
Movimento 5 Stelle - faccio finta di non averlo sentito -, quello che dice "l'impegna"
lo trovo inserito (così faccio l'esegesi, ma capisco se ho capito) nell'articolo 14,
comma 3, del nostro Regolamento, che prevede già oggi un'agevolazione: "ai titolari
di utenza non domestica che dimostrino di aver effettuato interventi tecnico-
organizzativi comportanti (…). Quindi, in quel solco lì, dentro quell'articolo sulle
non domestiche e dentro un percorso delle domestiche che è tutto da costruire (e,
quindi, lì apro una parentesi), ci potrebbe essere quella che è la nuova forma di
sperimentazione.
Quello che francamente non posso dire, e che condivido perché è inapplicabile, è la
decorrenza. Tutti sapete benissimo che la decorrenza di un'agevolazione è basata
sulla sperimentazione dell'anno precedente. Ora, è inimmaginabile che (non sulle
non domestiche, che sono inserite nel Regolamento) sulle domestiche prevediamo
forme di sperimentazione avanzata che producano effetti tali per cui negli acconti
2015 per il 2015 ci sia già un beneficio.
Quindi, se la proposta di mozione viene emendata, togliendo l'efficacia sul 2015, il
parere è favorevole; se, invece, rimane con il 2015, francamente il parere è contrario,
perché non c'è alcuna sperimentazione pratica applicabile tra settembre e novembre
che consenta la retroazione di benefici sulla tassa dell'anno prossimo.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Scrivete 2016. Togliete 2015 o scrivete
2016, è uguale, concettualmente va bene. Perché vuol dire che noi sperimentiamo
nell'anno successivo al contratto di servizio futuro e, conseguentemente, lo
applichiamo sull'effetto della tassa a consuntivo fatta sul 2015. Chiaro?
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Se ho capito bene, potrebbe diventare:
"studio di nuove forme di sperimentazione nel 2015 che possano avere efficacia nel
2016". (INTERVENTO FUORI MICROFONO). "Che abbiano", vedremo. Nel
senso che sono proposte di mozione e non anticipiamo i risultati; magari non avrà
alcun effetto, ma, in linea di massima, così è ammissibile, nel senso che si giustifica
nel fattore temporale.
L'emendamento del Consigliere Ambrogio è condivisibile, anzi migliorativo.
Per quanto riguarda la proposta di mozione presentata dai Consiglieri Ricca,
Carbonero, Ambrogio e Liardo, il principio dell'universalità della contribuzione non
può che trovarci d'accordo, per cui, se la proposta di mozione ribadisce il concetto
che tutti i contribuenti devono corrispondere la tassa, a prescindere dalla condizione
sociale, economica, etnica, eccetera, in linea di principio non vedo contraddizioni
particolari. Direi che è persino tautologica, ma, se funziona, può andare bene.
Da ultimo, ringrazio per l'apertura di credito che alcuni settori dell'opposizione
hanno fatto al lavoro della Giunta riferito al tavolo tecnico. Francamente, penso che
la confusione che ancora regna sovrana sulla discussione della sequenza della
normativa TARI induca a degli equivoci; cioè, tutti gli anni approviamo il
Regolamento, piano finanziario e piano tariffario, e tutti gli anni nel Regolamento si
anticipano delle agevolazioni possibili, perché si mettono delle norme regolamentari
che sono per forza generiche e, poi, le attuiamo negli indirizzi che approviamo con le
deliberazioni successive. Ergo, non sono d'accordo all'impianto per il quale nel
Regolamento bisogna normare cavillosamente l'istituzione delle agevolazioni,
perché, per definizione, il Regolamento non ha lo scopo di normare l'applicazione
pratica, ma di definire il contesto giuridico dell'agevolazione. Altrimenti, andando
alle estreme conseguenze, dovremmo mettere nel Regolamento anche le fasce ISEE;
perché mai, visto che sono finanziate e dipendono dal Bilancio? Oppure dovremmo
mettere nel Regolamento le aree commerciali agevolate per cantieri, perché mai?
Prevediamo qual è l'agevolazione, ma non le aree, perché, se mettiamo nel
Regolamento le aree, tutti gli anni dovremo riapprovare il Regolamento, mentre è
meglio un impianto normale, cioè un impianto in cui la norma di Legge non cambia
tutti gli anni. Il Regolamento tassa rifiuti non lo cambiavamo tutti gli anni; quando
c'era la tassa rifiuti, il Regolamento rimaneva uguale per 10 anni, salvo modifiche di
Legge.
Quindi, il Regolamento non è permeabile all'indirizzo politico, è il contenitore delle
regole per le agevolazioni che poi attuiamo. Ergo, respingo nella maniera più
assoluta l'idea che il Regolamento recepisca nel dettaglio le agevolazioni ed i
principi specifici, che devono essere attuati sempre dal Consiglio Comunale, ma con
gli atti di indirizzo di Legge, cioè con il piano tariffario e con il piano finanziario.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi degli emendamenti.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Vista la disponibilità della Giunta ad esprimere il parere favorevole sulla nostra
proposta di mozione e della maggioranza a votare favorevolmente la stessa proposta
di mozione, ritiriamo gli emendamenti che abbiamo presentato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Comunico al Consiglio Comunale che gli emendamenti presentati dal Gruppo Lega
Nord sono ritirati.
L'emendamento n. 1, presentato dall'Assessore Passoni, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
Il parere tecnico ed il parere contabile sono favorevoli.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:
presenti 24, astenuti 1, favorevoli 23.
L'emendamento n. 1 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'emendamento n. 60, presentato dall'Assessore Passoni, recita:


PORCINO Giovanni (Presidente)
Il parere tecnico ed il parere contabile sono favorevoli.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 60:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 60 è approvato.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti n. 152, n. 153, n. 162, dal
n. 164 al n. 214, n. 217 e n. 218, presentati dal Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta?

PASSONI Gianguido (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti n. 152, n. 153, n. 162, dal n. 164 al n. 214, n. 217 e n. 218:
presenti 23, favorevoli 1, contrari 22.
L'accorpamento degli emendamenti n. 152, n. 153, n. 162, dal n. 164 al n. 214, n.
217 e n. 218 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti n. 227, n. 228, dal n. 234
al n. 240, n. 247, n. 252, n. 259 e n. 260, presentati Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta?

PASSONI Gianguido (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti n. 227, n. 228, dal n. 234 al n. 240, n. 247, n. 252, n. 259 e n. 260:
presenti 22, contrari 22.
L'accorpamento degli emendamenti n. 227, n. 228, dal n. 234 al n. 240, n. 247, n.
252, n. 259 e n. 260 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 261 al n. 264, dal n.
267 al n. 273, n. 276 e dal n. 279 al n. 314, presentati dal Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta?

PASSONI Gianguido (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 261 al n. 264, dal n. 267 al n. 273, n. 276 e dal n. 279 al n. 314:
presenti 22, contrari 22.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 261 al n. 264, dal n. 267 al n. 273, n.
276 e dal n. 279 al n. 314 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti n. 402, n. 403, dal n. 406
al n. 412, dal n. 417 al n. 419, n. 424 e n. 425, presentati dal Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il parere
della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti n. 402, n. 403, dal n. 406 al n. 412, dal n. 417 al n. 419, n. 424 e n. 425:
presenti 21, favorevoli 1, contrari 20.
L'accorpamento degli emendamenti n. 402, n. 403, dal n. 406 al n. 412, dal n.
417 al n. 419, n. 424 e n. 425 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti dal n. 315 al n. 340, dal n.
351 al n. 353, n. 355, dal n. 359 al n. 384, dal n. 386 al n. 392, dal n. 397 al n. 401,
presentati dal Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il parere
della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti dal n. 315 al n. 340, dal n. 351 al n. 353, n. 355, dal n. 359 al n. 384,
dal n. 386 al n. 392, dal n. 397 al n. 401:
presenti 23, contrari 23.
L'accorpamento degli emendamenti dal n. 315 al n. 340, dal n. 351 al n. 353, n.
355, dal n. 359 al n. 384, dal n. 386 al n. 392, dal n. 397 al n. 401 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti n. 437 e n. 442, presentati
dal Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il parere
della Giunta è contrario.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti n. 437 e n. 442:
presenti 22, contrari 22.
L'accorpamento degli emendamenti n. 437 e n. 442 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 496, presentato dal Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il parere
della Giunta è negativo.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 496:
presenti 22, contrari 22.
L'emendamento n. 496 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'accorpamento degli emendamenti n. 537, n. 543, n. 551 e n.
582, presentati dal Consigliere Marrone.
Qual è il parere della Giunta? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il parere
della Giunta è contrario.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'accorpamento degli
emendamenti n. 537, n. 543, n. 551 e n. 582:
presenti 23, contrari 23.
L'accorpamento degli emendamenti n. 537, n. 543, n. 551 e n. 582 è respinto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 628, presentato dal Consigliere Marrone.
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Voglio illustrare questo emendamento di merito, che, in realtà, è la riproposizione di
quello che chiedeva Confindustria rispetto al tema dei capannoni non utilizzati.
Lo sottolineo perché in Commissione era emerso apertamente che la Giunta e
l'Assessore (che al momento non vedo e che ormai era partito troppo sciolto sui "no"
pregiudiziali… eccolo, chiedo venia) in realtà ritenevano già esaurita la funzione di
non gravare sulle aziende che non stanno producendo, rispetto ai capannoni che,
addirittura, sono senza macchinari interni e senza allacciamenti.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Chiedo scusa, Consiglieri. Consentiamo al Consigliere Marrone di intervenire.
Prego, Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
In Commissione avevo già avuto modo di sottolineare l'insufficienza di questa
previsione, perché non possiamo ritenere premiale andare a limitare un'esenzione
solo per quelle imprese che abbiano rinunciato ormai definitivamente a rendere
produttiva un'area. Il senso, invece, è quello di dare una tregua fiscale a quelle
imprese che sono solo temporaneamente inattive, per cui, in realtà, i criteri per
determinare l'assenza di produzione rifiuti e l'improduttività di quegli immobili
poteva essere evasa in altro modo.
Si poteva scegliere un criterio di autocertificazione rispetto ai consumi energetici, poi
anche verificabile; si potevano immaginare meccanismi di dichiarazione del
prodotto, verificabile anche dal fatturato. Certo che se si ha costantemente
un'impostazione di diffidenza preventiva rispetto al privato, che riteniamo sia un
bugiardo conclamato, a prescindere, finché non arriva un controllo pubblico
inquisitorio, allora chiaramente ci troviamo di fronte ad un'ostilità di tipo ideologico.
In questo modo, però, chiediamo a chissà quanti impianti produttivi
momentaneamente in crisi - magari addirittura con i lavoratori che percepiscono
casse integrazioni a ore zero - una tassazione rifiuti rispetto a rifiuti che non sono
prodotti per colpa di una crisi che sta mordendo molto forte sulla nostra città.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Chiedo ai Colleghi di rimanere in silenzio. Con questo clima non riusciamo a
proseguire con i lavori.

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