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LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201401623/002, presentata in data 3 aprile 2014, avente per oggetto: "Area superficiale del parcheggio pertinenziale via Le Chiuse" LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti. LUBATTI Claudio (Assessore) Nella sua interpellanza il Consigliere Alunno chiede quali siano le motivazioni per le quali l'area destinata al gioco bocce, relativa alla superficie del parcheggio pertinenziale che è stato realizzato in via Le Chiuse, non sia ancora stata messa a disposizione della cittadinanza, quale sia l'iter amministrativo che ne garantisce la fruibilità e quali siano le responsabilità degli eventuali ritardi, quale sia lo stato di conservazione degli spazi in oggetto e quali siano gli eventuali danni alle infrastrutture che sono stati creati in questi mesi di mancato utilizzo, e quali siano le altre modalità che si ritiene di adottare per poter sbloccare questa situazione, in maniera tale che tutta l'area venga messa nuovamente a disposizione del territorio. Andrei per punti, se il Consigliere è d'accordo. Poi metterò comunque a disposizione del Consigliere le note un po' più tecnico-amministrative, che non mi dilungherei a leggere. L'area amministrativa per il gioco delle bocce non è ancora aperta, in quanto non è ancora pubblicato dalla Circoscrizione il bando per l'assegnazione della gestione e custodia dell'area del gioco bocce. Dal 29 luglio 2013 (che è la data di assegnazione alla Circoscrizione delle aree riqualificate) la stessa Circoscrizione è, ovviamente, in possesso delle chiavi, sia del gioco bocce, sia dell'accesso dell'area giochi bimbi; assegnazione effettuata con l'apposizione, da parte della Circoscrizione, di alcune condizioni, che oggi sono di fatto rispettate. C'è un tema, però, che riguarda la certificazione del collaudo, che è il vero tema amministrativo che ha impedito l'apertura; il collaudo è un atto amministrativo che deve essere fornito dal Comune di Torino e, in particolare, dal responsabile unico del procedimento, al quale è già stata notificata anche una richiesta di accelerazione di risoluzione definitiva del problema. Secondo alcune verifiche che sono state effettuate, il ritardo è stato causato da una mancanza di scambio di informazioni o di documentazioni tra il concessionario, alcuni suoi progettisti e la direzione lavori nei confronti del collaudatore, che era ancora in attesa di documentazione da parte dei progettisti, che invece questa parte del concessionario riteneva di avere già concluso e definitivamente consegnato tutta la documentazione necessaria per il rilascio del collaudo amministrativo. Ad oggi questi malintesi risultano definitivamente risolti. La Città ha preso in carico l'area, rendendo da subito accessibile l'area del wc per i cani, oltre la parte del viale alberato che corre parallelo a via Le Chiuse. L'unica area attualmente non ancora accessibile è l'area del gioco bocce, che è l'oggetto poi dell'interpellanza. Andiamo al punto n. 3, nel quale l'interpellante chiede quale sia lo stato di conservazione degli spazi. L'area oggi è classificata come verde pubblico. Abbiamo avuto un'interlocuzione con il Settore. Sono stati riscontrati alcuni piccoli problemi, prontamente segnalati al concessionario, che in questi giorni dovrebbe aver risolto il problema; Se così non sarà, ovviamente torneremo puntualmente alla carica, affinché tutto venga risistemato. Recentemente il concessionario dovrebbe essere intervenuto nella sostituzione degli esemplari arborei del filare lungo via Le Chiuse, che avevano male attecchito, e nella sostituzione di parecchi metri del tubo dell'area gocciolante, che è un'area dell'impianto d'irrigazione dell'area verde. Sono state colorate diverse marmette della pavimentazione del gioco bimbi, che avevano perso la possibilità di essere fruite dalla cittadinanza. C'è una parte che riguarda più la pulizia dell'area con alcuni mozziconi di sigarette, che però poi danneggiano in maniera quasi definitiva la gomma della pavimentazione dei giochi bimbi, oltre ad alcuni rifiuti che puntualmente vengono rinvenuti in quell'area. Questo, ovviamente, ce lo riferisce il Settore Ambiente, che ha in carico, come Verde Pubblico, l'area di riferimento. L'ultimo punto, invece, è di nuovo più di natura tecnica. L'impresa concessionaria del diritto di superficie ha realizzato esattamente quanto previsto dal progetto esecutivo. Se ci sono delle proposte di modifica, bisogna ovviamente analizzarle congiuntamente alla Circoscrizione, che era presente nella Conferenza dei Servizi e che ha dato parere favorevole alle modalità di realizzazione della sistemazione superficiale, esattamente come ad oggi sono state realizzate e come sono visibili presso via Le Chiuse. In quella sede, cioè nella Conferenza dei Servizi, valutata la proposta da parte del concessionario e viste le ridotte dimensioni del passaggio, proprio per non penalizzare l'area gioco per i bimbi, si è ritenuto non opportuno realizzare un collegamento pedonale, che anche nell'interpellanza viene richiamato. Quindi, la questione di un possibile passaggio tra le due aree si manifestò solamente nella Conferenza dei Servizi, che a quel momento, come ho detto, alla fine ha dato parere negativo. Ovviamente, qualora fosse ritenuto preferibile, è facoltà della Circoscrizione affidare all'associazione anche la custodia del gioco bimbi e richiedere al futuro gestore dell'area un semplice adattamento della recinzione di separazione tra gioco bocce e gioco bimbi, con l'eliminazione del pannello di recinzione e, quindi, riaprire il passaggio auspicato nell'interpellanza. Tutti i dettagli delle informazioni, che ho provato a ripercorrere a verbale, sono ovviamente a disposizione del Consigliere e, se non sono ancora state visionate da parte del Consigliere, metto a disposizione direttamente il cartaceo, perché ho avuto modo di recuperare anche il formato elettronico, che ho mandato alla Presidenza del Consiglio e al Gruppo Consiliare. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Alunno. ALUNNO Guido Maria Dal tenore dell'interpellanza si intuisce che c'era un po' di dispiacere nel cogliere una distanza eccessiva nei tempi tra l'inaugurazione, un po' pomposa, dell'estate scorsa e la situazione un anno dopo, all'inizio di questa estate, cioè in questi giorni, sul fatto che, in realtà, l'area superficiale non era ancora stata messa a disposizione della cittadinanza. Il punto vero, però, è ancora un po' di più: quando quell'area era stata pensata - ed era stata pensata come sede possibile di un parcheggio pertinenziale -, la ragione principale per cui la Circoscrizione la propose (e io allora avevo l'onore di presiedere quella Circoscrizione) nasceva sì dalla volontà di riqualificare lo spazio superficiale, quindi di andare a rispondere alla questione dei parcheggi, alla possibilità di aumentare lo spazio per i posti auto, togliendo auto dalla superficie e cercando, invece, di mandarle in sottosuolo, però con un ulteriore elemento di positività, ovvero quello di cercare di restituire un'area verde al quartiere, che ne è particolarmente bisognoso, in quanto in quella zona non ci sono altre opportunità per i bambini, per gli anziani e per la popolazione di poter fruire di spazi liberi e aperti per il gioco, per il riposo o per il passeggio. In quell'occasione, il pensiero che è nato all'interno delle Commissioni che hanno esaminato il progetto che hanno proposto alla Città - perché fu la Circoscrizione a proporre alla Città di fare il parcheggio e non viceversa - nasceva dall'idea di costruire uno spazio e presidiarlo, cercando di mettere in moto un meccanismo virtuoso che permettesse alla comunità di prendersi carico di quello spazio e di tutti i fruitori che in quello spazio possono arrivare. A noi non interessava tanto fare una bocciofila; ci interessava creare un punto che permettesse agli abitanti di quel quartiere di ritrovarsi lì e, ritrovandosi lì, di prendersi carico di tutti i soggetti, principalmente di quelli più fragili, cioè dei bambini. Allora, la logica era: se, per andare all'area giochi, si deve passare dalla bocciofila, si farà un po' più attenzione rispetto ad un'area giochi qualunque, perché saranno quegli anzianotti ad aprire e a chiudere la porta e che, peraltro, dovranno tenere ordinato e pulito quello spazio. L'idea era anche quella di realizzare delle aree verdi all'interno di un'area recintata, per dare l'impressione che fosse di qualcuno, e di chiedere ai pensionati della bocciofila - che sono i nonni dei bambini che frequenteranno quei giochi - di prendersi cura dell'intero spazio. Lo spazio verde doveva essere un'ulteriore occasione per sviluppare progetti tipo "Orti urbani", che erano nati come un fatto di moda, mentre oggi si è capito la potenza di questo spazio come luogo di aggregazione, di rilancio dei territori, eccetera. Invece, poi vinse un progetto che da un lato ha messo lo spazio verde fuori dai confini della bocciofila, dall'altro ha tenuto nettamente separato lo spazio della bocciofila dall'area gioco dei bimbi. Cioè ha creato una cosa che non c'entra nulla con quel progetto, perché mi pare di aver compreso che non c'è un luogo dove si possa costruire e confrontarsi su un pensiero di gestione possibile degli spazi comunitari. Il problema non è tanto e solo la lentezza amministrativa con cui si riesce a collaudare uno spazio superficiale, il che stride di per sé, e stride ancora di più se misuriamo le parole roboanti con cui si è ringraziata quell'impresa, nel giorno dell'inaugurazione, per il grande lavoro fatto e poi, un anno dopo, vediamo che l'unica cosa che funziona sono i parcheggi che l'impresa vende, mentre non funziona lo spazio pubblico in superficie, che era l'unica cosa che interessava il territorio, al di là di chi ha comprato il box, che l'ha fatto come investimento personale, non per il bene comune. Quindi quella situazione stride di per sé. Ma, in realtà, stride ancora di più, perché quell'impresa, tanto acclamata per il lavoro fatto, in realtà ha stravolto un'idea progettuale che voleva sperimentare una modalità diversa di gestire le aree pubbliche: quindi, recintarle, darle in gestione e mettere in relazione mondi diversi; cosa che normalmente non si fa, perché si ha un po' paura di gestire i conflitti che si generano tra soggetti diversi. Mi rendo conto che questo tema attiene meno alle materie di competenza dell'Assessore Lubatti, però per poter sviluppare quel progetto si è fatto perno sul parcheggio pertinenziale, perché era lo strumento che poteva permettere la riqualificazione, mettendo in campo delle risorse, eccetera. Quindi è necessario che l'Assessore e i suoi Uffici dedichino più attenzione al modo con cui le aree vengono riqualificate, perché non basta riqualificarle. Sicuramente è positivo, in assoluto, però a volte la riqualificazione diventa più problematica della situazione precedente. È un anno che abbiamo una grande area vuota, che è quella della bocciofila, una piccola area molto frequentata dai bambini e dai genitori, che ci chiedono perché non possono andare in quella zona e perché è sempre vuota, e dai ragazzi, che oramai dalle otto di sera scavalcano da una parte e dall'altra e vivono serenamente quello spazio, pensando che ci si possa fare quello che si vuole. Forse era meglio la situazione precedente: un parcheggio brutto, buttato lì, ma almeno era chiaro a cosa servisse e non creava problemi a nessuno, o ne creava pochi. Il punto, Assessore, è capire se riusciamo a chiudere - e mi pare di sì - questa partita, a un anno di distanza. Diamo la possibilità anche all'ultimo spazio, peraltro centrale, quello della bocciofila, di diventare vissuto, fruito, elemento fondamentale principalmente per il presidio, non per l'aggregazione dei pensionati, che sarà anche ovviamente rilevante, ma che io considero secondaria rispetto a quella del presidio. Questo anche per allontanare la sensazione che arriva da quell'area, che oramai si respira un po' in tante zone della Città, cioè che le nostre periferie non sono governate in questo periodo, che l'importante era far fare in quel caso il lavoro all'impresa, dirgli che erano stati molto bravi; poi chi se ne frega quello che succede dopo, tanto è un problema che sta lontano dal centro, dagli spazi dove siamo abituati a vivere noi che siamo impegnati nella politica cittadina. Invece, quello è più lontano, quindi quello che capita, capita, va bene lo stesso. Mi pare che questo sia un po' un refrain che iniziamo a vedere un po' troppo spesso in diversi quartieri, legato a situazioni diverse. Allora, visto che i parcheggi pertinenziali continueranno a essere, malgrado la crisi e le situazioni difficili che sappiamo esserci anche in quel campo, uno dei pochi elementi che ci permetteranno di risolvere il problema dei parcheggi in alcune zone della città, ma anche di re-immaginare la gestione superficiale di quegli spazi che stanno sopra e che sono diffusi nella città, mi auguro che ci sia un surplus di pensiero intorno alla riqualificazione, perché non basta solo rifare i marciapiedi, o le strade, alzare gli incroci e i passaggi pedonali, per metterli in sicurezza. È necessario pensare come vogliamo porci come Amministrazione di fronte alla città in generale, anche se ogni intervento va a toccare una situazione particolare. E se noi, per un anno, lasciamo buttata lì un'area verde riqualificata - come è successo in via Le Chiuse, che peraltro, anche ora che riaprirà, non riusciremo a rimettere in piedi i pezzi per pensare una gestione comune -, dovremmo poi rincorrere il verde, le piastrellette, eccetera, perché nessuno presidierà niente. Alla fine, succederà questo, perché ogni pezzo è scollegato dagli altri e sarà comunque difficile stare dietro a tutto. Credo che in questo caso abbiamo perso un'occasione e mi dispiacerebbe molto se il rendersene conto oggi non diventasse un punto di partenza per provare a non perdere altre occasioni per ciascuna delle riqualificazioni che i nostri parcheggi ci permetteranno di fare in giro per la città. LEVI Marta (Vicepresidente) L'interpellanza discussa. |