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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Giugno 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2014-01623
"AREA SUPERFICIALE PARCHEGGIO PERTINENZIALE VIA LE CHIUSE" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ALUNNO IN DATA 3 APRILE 2014.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201401623/002, presentata in
data 3 aprile 2014, avente per oggetto:

"Area superficiale del parcheggio pertinenziale via Le Chiuse"

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti.

LUBATTI Claudio (Assessore)
Nella sua interpellanza il Consigliere Alunno chiede quali siano le motivazioni per le
quali l'area destinata al gioco bocce, relativa alla superficie del parcheggio
pertinenziale che è stato realizzato in via Le Chiuse, non sia ancora stata messa a
disposizione della cittadinanza, quale sia l'iter amministrativo che ne garantisce la
fruibilità e quali siano le responsabilità degli eventuali ritardi, quale sia lo stato di
conservazione degli spazi in oggetto e quali siano gli eventuali danni alle
infrastrutture che sono stati creati in questi mesi di mancato utilizzo, e quali siano le
altre modalità che si ritiene di adottare per poter sbloccare questa situazione, in
maniera tale che tutta l'area venga messa nuovamente a disposizione del territorio.
Andrei per punti, se il Consigliere è d'accordo. Poi metterò comunque a disposizione
del Consigliere le note un po' più tecnico-amministrative, che non mi dilungherei a
leggere.
L'area amministrativa per il gioco delle bocce non è ancora aperta, in quanto non è
ancora pubblicato dalla Circoscrizione il bando per l'assegnazione della gestione e
custodia dell'area del gioco bocce.
Dal 29 luglio 2013 (che è la data di assegnazione alla Circoscrizione delle aree
riqualificate) la stessa Circoscrizione è, ovviamente, in possesso delle chiavi, sia del
gioco bocce, sia dell'accesso dell'area giochi bimbi; assegnazione effettuata con
l'apposizione, da parte della Circoscrizione, di alcune condizioni, che oggi sono di
fatto rispettate.
C'è un tema, però, che riguarda la certificazione del collaudo, che è il vero tema
amministrativo che ha impedito l'apertura; il collaudo è un atto amministrativo che
deve essere fornito dal Comune di Torino e, in particolare, dal responsabile unico del
procedimento, al quale è già stata notificata anche una richiesta di accelerazione di
risoluzione definitiva del problema.
Secondo alcune verifiche che sono state effettuate, il ritardo è stato causato da una
mancanza di scambio di informazioni o di documentazioni tra il concessionario,
alcuni suoi progettisti e la direzione lavori nei confronti del collaudatore, che era
ancora in attesa di documentazione da parte dei progettisti, che invece questa parte
del concessionario riteneva di avere già concluso e definitivamente consegnato tutta
la documentazione necessaria per il rilascio del collaudo amministrativo.
Ad oggi questi malintesi risultano definitivamente risolti. La Città ha preso in carico
l'area, rendendo da subito accessibile l'area del wc per i cani, oltre la parte del viale
alberato che corre parallelo a via Le Chiuse.
L'unica area attualmente non ancora accessibile è l'area del gioco bocce, che è
l'oggetto poi dell'interpellanza.
Andiamo al punto n. 3, nel quale l'interpellante chiede quale sia lo stato di
conservazione degli spazi. L'area oggi è classificata come verde pubblico. Abbiamo
avuto un'interlocuzione con il Settore. Sono stati riscontrati alcuni piccoli problemi,
prontamente segnalati al concessionario, che in questi giorni dovrebbe aver risolto il
problema; Se così non sarà, ovviamente torneremo puntualmente alla carica, affinché
tutto venga risistemato.
Recentemente il concessionario dovrebbe essere intervenuto nella sostituzione degli
esemplari arborei del filare lungo via Le Chiuse, che avevano male attecchito, e nella
sostituzione di parecchi metri del tubo dell'area gocciolante, che è un'area
dell'impianto d'irrigazione dell'area verde.
Sono state colorate diverse marmette della pavimentazione del gioco bimbi, che
avevano perso la possibilità di essere fruite dalla cittadinanza.
C'è una parte che riguarda più la pulizia dell'area con alcuni mozziconi di sigarette,
che però poi danneggiano in maniera quasi definitiva la gomma della pavimentazione
dei giochi bimbi, oltre ad alcuni rifiuti che puntualmente vengono rinvenuti in
quell'area. Questo, ovviamente, ce lo riferisce il Settore Ambiente, che ha in carico,
come Verde Pubblico, l'area di riferimento.
L'ultimo punto, invece, è di nuovo più di natura tecnica. L'impresa concessionaria
del diritto di superficie ha realizzato esattamente quanto previsto dal progetto
esecutivo. Se ci sono delle proposte di modifica, bisogna ovviamente analizzarle
congiuntamente alla Circoscrizione, che era presente nella Conferenza dei Servizi e
che ha dato parere favorevole alle modalità di realizzazione della sistemazione
superficiale, esattamente come ad oggi sono state realizzate e come sono visibili
presso via Le Chiuse.
In quella sede, cioè nella Conferenza dei Servizi, valutata la proposta da parte del
concessionario e viste le ridotte dimensioni del passaggio, proprio per non
penalizzare l'area gioco per i bimbi, si è ritenuto non opportuno realizzare un
collegamento pedonale, che anche nell'interpellanza viene richiamato.
Quindi, la questione di un possibile passaggio tra le due aree si manifestò solamente
nella Conferenza dei Servizi, che a quel momento, come ho detto, alla fine ha dato
parere negativo. Ovviamente, qualora fosse ritenuto preferibile, è facoltà della
Circoscrizione affidare all'associazione anche la custodia del gioco bimbi e
richiedere al futuro gestore dell'area un semplice adattamento della recinzione di
separazione tra gioco bocce e gioco bimbi, con l'eliminazione del pannello di
recinzione e, quindi, riaprire il passaggio auspicato nell'interpellanza.
Tutti i dettagli delle informazioni, che ho provato a ripercorrere a verbale, sono
ovviamente a disposizione del Consigliere e, se non sono ancora state visionate da
parte del Consigliere, metto a disposizione direttamente il cartaceo, perché ho avuto
modo di recuperare anche il formato elettronico, che ho mandato alla Presidenza del
Consiglio e al Gruppo Consiliare.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Alunno.

ALUNNO Guido Maria
Dal tenore dell'interpellanza si intuisce che c'era un po' di dispiacere nel cogliere
una distanza eccessiva nei tempi tra l'inaugurazione, un po' pomposa, dell'estate
scorsa e la situazione un anno dopo, all'inizio di questa estate, cioè in questi giorni,
sul fatto che, in realtà, l'area superficiale non era ancora stata messa a disposizione
della cittadinanza.
Il punto vero, però, è ancora un po' di più: quando quell'area era stata pensata - ed
era stata pensata come sede possibile di un parcheggio pertinenziale -, la ragione
principale per cui la Circoscrizione la propose (e io allora avevo l'onore di presiedere
quella Circoscrizione) nasceva sì dalla volontà di riqualificare lo spazio superficiale,
quindi di andare a rispondere alla questione dei parcheggi, alla possibilità di
aumentare lo spazio per i posti auto, togliendo auto dalla superficie e cercando,
invece, di mandarle in sottosuolo, però con un ulteriore elemento di positività,
ovvero quello di cercare di restituire un'area verde al quartiere, che ne è
particolarmente bisognoso, in quanto in quella zona non ci sono altre opportunità per
i bambini, per gli anziani e per la popolazione di poter fruire di spazi liberi e aperti
per il gioco, per il riposo o per il passeggio.
In quell'occasione, il pensiero che è nato all'interno delle Commissioni che hanno
esaminato il progetto che hanno proposto alla Città - perché fu la Circoscrizione a
proporre alla Città di fare il parcheggio e non viceversa - nasceva dall'idea di
costruire uno spazio e presidiarlo, cercando di mettere in moto un meccanismo
virtuoso che permettesse alla comunità di prendersi carico di quello spazio e di tutti i
fruitori che in quello spazio possono arrivare.
A noi non interessava tanto fare una bocciofila; ci interessava creare un punto che
permettesse agli abitanti di quel quartiere di ritrovarsi lì e, ritrovandosi lì, di
prendersi carico di tutti i soggetti, principalmente di quelli più fragili, cioè dei
bambini.
Allora, la logica era: se, per andare all'area giochi, si deve passare dalla bocciofila, si
farà un po' più attenzione rispetto ad un'area giochi qualunque, perché saranno
quegli anzianotti ad aprire e a chiudere la porta e che, peraltro, dovranno tenere
ordinato e pulito quello spazio.
L'idea era anche quella di realizzare delle aree verdi all'interno di un'area recintata,
per dare l'impressione che fosse di qualcuno, e di chiedere ai pensionati della
bocciofila - che sono i nonni dei bambini che frequenteranno quei giochi - di
prendersi cura dell'intero spazio.
Lo spazio verde doveva essere un'ulteriore occasione per sviluppare progetti tipo
"Orti urbani", che erano nati come un fatto di moda, mentre oggi si è capito la
potenza di questo spazio come luogo di aggregazione, di rilancio dei territori,
eccetera. Invece, poi vinse un progetto che da un lato ha messo lo spazio verde fuori
dai confini della bocciofila, dall'altro ha tenuto nettamente separato lo spazio della
bocciofila dall'area gioco dei bimbi. Cioè ha creato una cosa che non c'entra nulla
con quel progetto, perché mi pare di aver compreso che non c'è un luogo dove si
possa costruire e confrontarsi su un pensiero di gestione possibile degli spazi
comunitari.
Il problema non è tanto e solo la lentezza amministrativa con cui si riesce a
collaudare uno spazio superficiale, il che stride di per sé, e stride ancora di più se
misuriamo le parole roboanti con cui si è ringraziata quell'impresa, nel giorno
dell'inaugurazione, per il grande lavoro fatto e poi, un anno dopo, vediamo che
l'unica cosa che funziona sono i parcheggi che l'impresa vende, mentre non funziona
lo spazio pubblico in superficie, che era l'unica cosa che interessava il territorio, al di
là di chi ha comprato il box, che l'ha fatto come investimento personale, non per il
bene comune. Quindi quella situazione stride di per sé.
Ma, in realtà, stride ancora di più, perché quell'impresa, tanto acclamata per il lavoro
fatto, in realtà ha stravolto un'idea progettuale che voleva sperimentare una modalità
diversa di gestire le aree pubbliche: quindi, recintarle, darle in gestione e mettere in
relazione mondi diversi; cosa che normalmente non si fa, perché si ha un po' paura di
gestire i conflitti che si generano tra soggetti diversi.
Mi rendo conto che questo tema attiene meno alle materie di competenza
dell'Assessore Lubatti, però per poter sviluppare quel progetto si è fatto perno sul
parcheggio pertinenziale, perché era lo strumento che poteva permettere la
riqualificazione, mettendo in campo delle risorse, eccetera.
Quindi è necessario che l'Assessore e i suoi Uffici dedichino più attenzione al modo
con cui le aree vengono riqualificate, perché non basta riqualificarle. Sicuramente è
positivo, in assoluto, però a volte la riqualificazione diventa più problematica della
situazione precedente.
È un anno che abbiamo una grande area vuota, che è quella della bocciofila, una
piccola area molto frequentata dai bambini e dai genitori, che ci chiedono perché non
possono andare in quella zona e perché è sempre vuota, e dai ragazzi, che oramai
dalle otto di sera scavalcano da una parte e dall'altra e vivono serenamente quello
spazio, pensando che ci si possa fare quello che si vuole.
Forse era meglio la situazione precedente: un parcheggio brutto, buttato lì, ma
almeno era chiaro a cosa servisse e non creava problemi a nessuno, o ne creava
pochi.
Il punto, Assessore, è capire se riusciamo a chiudere - e mi pare di sì - questa partita,
a un anno di distanza. Diamo la possibilità anche all'ultimo spazio, peraltro centrale,
quello della bocciofila, di diventare vissuto, fruito, elemento fondamentale
principalmente per il presidio, non per l'aggregazione dei pensionati, che sarà anche
ovviamente rilevante, ma che io considero secondaria rispetto a quella del presidio.
Questo anche per allontanare la sensazione che arriva da quell'area, che oramai si
respira un po' in tante zone della Città, cioè che le nostre periferie non sono
governate in questo periodo, che l'importante era far fare in quel caso il lavoro
all'impresa, dirgli che erano stati molto bravi; poi chi se ne frega quello che succede
dopo, tanto è un problema che sta lontano dal centro, dagli spazi dove siamo abituati
a vivere noi che siamo impegnati nella politica cittadina. Invece, quello è più
lontano, quindi quello che capita, capita, va bene lo stesso. Mi pare che questo sia un
po' un refrain che iniziamo a vedere un po' troppo spesso in diversi quartieri, legato
a situazioni diverse.
Allora, visto che i parcheggi pertinenziali continueranno a essere, malgrado la crisi e
le situazioni difficili che sappiamo esserci anche in quel campo, uno dei pochi
elementi che ci permetteranno di risolvere il problema dei parcheggi in alcune zone
della città, ma anche di re-immaginare la gestione superficiale di quegli spazi che
stanno sopra e che sono diffusi nella città, mi auguro che ci sia un surplus di pensiero
intorno alla riqualificazione, perché non basta solo rifare i marciapiedi, o le strade,
alzare gli incroci e i passaggi pedonali, per metterli in sicurezza.
È necessario pensare come vogliamo porci come Amministrazione di fronte alla città
in generale, anche se ogni intervento va a toccare una situazione particolare. E se noi,
per un anno, lasciamo buttata lì un'area verde riqualificata - come è successo in via
Le Chiuse, che peraltro, anche ora che riaprirà, non riusciremo a rimettere in piedi i
pezzi per pensare una gestione comune -, dovremmo poi rincorrere il verde, le
piastrellette, eccetera, perché nessuno presidierà niente. Alla fine, succederà questo,
perché ogni pezzo è scollegato dagli altri e sarà comunque difficile stare dietro a
tutto.
Credo che in questo caso abbiamo perso un'occasione e mi dispiacerebbe molto se il
rendersene conto oggi non diventasse un punto di partenza per provare a non perdere
altre occasioni per ciascuna delle riqualificazioni che i nostri parcheggi ci
permetteranno di fare in giro per la città.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'interpellanza discussa.

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