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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 4 Giugno 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 21

Comunicazioni del Sindaco su: "Aggressione e ferimento di un giovane sulla linea 1 della metropolitana".
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
È stata presentata una richiesta di comunicazioni al Sindaco da parte del Consigliere
Curto relativa all'episodio che si è verificato la notte del 1° giugno sulla
Metropolitana nei confronti di un giovane di 27 anni che è stato accoltellato.
La parola al Sindaco.

SINDACO
L'episodio, lo sappiamo tutti, è di particolare gravità. Nella notte del 1° giugno un
giovane, Andrea Previtali, è salito sulla Metropolitana verso mezzanotte e, nel corso
del viaggio, è stato aggredito ed accoltellato da un gruppo di sei persone (quattro
ragazzi e due ragazze), che, prima, lo hanno provocato verbalmente e, poi, sono
passati alle vie di fatto, malmenandolo fino all'accoltellamento, che ha portato questo
ragazzo ad essere ricoverato in ospedale e ad essere sottoposto a delle cure molto
pesanti per evitare che il ferimento di cui è stato vittima potesse avere conseguenze
letali per la sua incolumità.
È evidente che l'episodio è molto grave e non può che essere stigmatizzato da parte
della Città e del Sindaco. Credo che da parte di tutto il Consiglio Comunale non ci
possa che essere una manifestazione di solidarietà e di vicinanza ad Andrea Previtali
per l'aggressione che ha subito.
Gli aggressori, come sapete, sono stati immediatamente individuati anche grazie al
corretto ed efficace funzionamento dei sistemi di controllo di cui dispone la
Metropolitana. Ciò ha consentito l'intervento della Polizia che ha fermato gli
aggressori e, poi, ha consentito all'Autorità Giudiziaria di prendere i provvedimenti
che sono in corso di esecuzione e che, ovviamente, dovranno trovare un loro esito
nell'accertamento delle responsabilità e, qualora accertate, anche nelle sanzioni
necessarie.
Penso che sia un episodio molto grave, che - lo ribadisco - va stigmatizzato, così
come vanno stigmatizzati tutti gli episodi che, in qualche modo, cercano di introdurre
la violenza nella nostra convivenza e nelle relazioni tra le persone della nostra
comunità.
Non c'è alcuna ragione perché si possa accettare qualsiasi forma di intimidazione,
qualsiasi forma di sopruso, tanto più qualsiasi forma di aggressione morale e fisica e
di violenza.
Tutti vogliamo vivere in una società nella quale ciascuno può essere libero di
manifestare le proprie opinioni e le proprie convinzioni e di affermare, nel rispetto
della Legge, le proprie scelte di vita ed il proprio stile di vita e non vi è alcuna
ragione per accettare che vi sia chi, invece, prevarica tutto questo.
Lo dico perché questo episodio è grave, ma colgo l'occasione per ribadire l'assoluta
necessità che vi sia un impegno da parte di tutti per espellere dalla vita della nostra
comunità qualsiasi forma di intimidazione e di violenza, che non può che alterare i
diritti delle persone e rendere più insicura la vita nella nostra comunità.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Ringrazio il Sindaco per la risposta che ha dato a questa richiesta di comunicazioni
che avevo presentato, dopo che, ieri, con i Consiglieri Grimaldi e Cassiani mi sono
recato presso l'ospedale Martini per incontrare la famiglia di Andrea; infatti, credo
che sia importante che le Istituzioni della nostra Città ed il Consiglio Comunale
esprimano con fermezza una risposta ad un fatto così grave.
Adesso vedremo come si svilupperanno nelle prossime ore e nei prossimi giorni le
indagini, anche se pare che la dinamica sia abbastanza chiara, proprio come diceva il
Sindaco prima, proprio partendo dalle immagini registrate dal sistema video della
nostra Metropolitana. È chiaro però che, se venisse confermata l'accusa di tentato
omicidio (che è un'accusa di estrema gravità ovviamente e che delinea anche quello
che sarebbe potuto accadere e che fortunatamente non è capitato), ritengo che la Città
ed il Consiglio Comunale, per l'interesse pubblico che rappresenta il caso e anche
per i connotati di violenza politica che sottende, dovrebbero valutare, come fatto in
altre occasioni, la possibilità di costituire parte civile la Città di Torino. È presto per
poter formulare direttamente un atto in tal senso, ma credo che comunque la
situazione vada monitorata nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Ovviamente, esprimiamo ad Andrea ed alla sua famiglia tutta la vicinanza del
Consiglio Comunale di Torino e dell'Istituzione Città di Torino.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Sono contento che su questo episodio siano state chieste le comunicazioni in Sala
Rossa. Sapevo che, evidentemente, le avrebbe richieste SEL o il centrosinistra, per
cui non ho ritenuto di farlo, in quanto sapevo che il dibattito sarebbe stato garantito.
Ho l'opportunità di dire (perché il paradosso è che, poi, io ho provato a farlo lontano
dai clamori mediatici, ma sono stati gli stessi network antagonisti a darne notizia)
che, quando nel dettaglio si è conosciuta la gravità dell'episodio, io e Augusta
Montaruli abbiamo avuto l'istintiva volontà di provare a portare la nostra solidarietà
a questo ragazzo. Questo è accaduto per un motivo: pur nella consapevolezza di una
militanza attiva in Askatasuna, che è una realtà che ho appena criticato con parole
fortissime e con il quale non ho assolutamente nulla a che spartire, ritengo però che
ci siano certi momenti in cui le cose vanno viste per quelle che sono. Un ragazzo che
viene aggredito da un branco, in una dimensione peraltro privata, sei a uno,
addirittura a mano armata, è un atto molto grave, di fronte al quale ci deve essere
un'unità assoluta delle Istituzioni e di tutto il mondo politico.
Devo dire, con amarezza, che, nel tentativo di andare a trovare la famiglia
all'ospedale e quindi di provare a mantenere su un piano umano questa esperienza
(purtroppo non siamo riusciti ad incontrarla), abbiamo però trovato antagonisti di
quello stesso centro sociale ed il fatto di essere stati allontanati da quegli individui ha
dimostrato che l'appello all'unità e ad un calo della tensione non sono così condivisi.
Ho apprezzato l'intervento di poco fa in Aula, perché, in realtà, i toni sono gli stessi
che ho modo di condividere e di apprezzare, ma voglio dire che, in momenti come
questi, di sicuro si deve riportare tutto a quello che è, cioè condannare la viltà di un
simile attacco ed avere anche la consapevolezza e la maturità di depurarlo di un
significato politico, che è diventato ormai quasi solo modaiolo, perché il paradosso è
che quel ragazzo è stato attaccato non in quanto appartenente ad un mondo militante,
ma, addirittura, per un look estetico, che, se vogliamo, è un fatto ancora peggiore;
dall'altra parte, credo che la consapevolezza politica degli aggressori non vada oltre
il look estetico.
Noto con preoccupazione però che su certi siti antagonisti si sta invece cercando di
soffiare sul fuoco, perché, per esempio, da parte degli stessi soggetti che hanno
occupato la Cavallerizza arrivano comunicati che dicono addirittura - leggo
letteralmente - che, in realtà, la risposta a questo grave atto è la tolleranza zero verso
chiunque si aggiri impunito per la città (intendendo gli esponenti di destra o estrema
destra) o apra sedi fasciste (che, ovviamente, sono tutte quelle che non vengono
condivise) e che l'unica soluzione sta nell'urgenza e nell'attualità di pratiche di
antifascismo militante per ricacciarli fuori da tutti i quartieri.
Queste sono parole di istigazione alla violenza e vanno definite così, perché nella
stigmatizzazione della violenza non è coerente un appello ad una violenza uguale e
contraria.
Fermo qui la polemica, perché polemica non vuole essere, ma un appello a chiunque,
magari anche legittimamente, abbia contatti e riferimenti nel mondo antagonista
affinché cerchi di ispirare una reazione cittadina unitaria di grande distensione, nella
consapevolezza che far degenerare o, addirittura, configurare come scontri politici
degli agguati all'arma bianca come questo e addirittura cercare di trovarci un riscatto
di vendetta non credo che vada nell'indirizzo che era quello della stigmatizzazione
del Consiglio Comunale.
Credo che, invece, sia necessario che ognuno ci metta la faccia per cercare di far
capire che la politica deve rimanere entro confini magari di grande radicalismo in
termini di idee e di contenuto, ma sempre in un rispetto reciproco che non deve mai
sconfinare in atti di questo tipo o, peggio ancora, nell'istigazione politica ad atti di
questo tipo.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Hanno chiesto di intervenire i Consiglieri Viale e Cassiani, che sono dello stesso
Gruppo, per cui dovranno dividersi il tempo a disposizione.
La parola al Consigliere Viale.

CASSIANI Luca
Userò due minuti e mezzo allora…

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Ha chiesto di intervenire prima il Consigliere Viale.

CASSIANI Luca
Per me è uguale. Prego, Consigliere Viale.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Scusi, lasci chiedere a me. Consigliere Viale, vuole intervenire? Ha chiesto prima lei
la parola. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).

CASSIANI Luca
Per me non c'è alcun problema.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Cassiani.

CASSIANI Luca
Grazie, Consigliere Viale. Sarò brevissimo. Anche io faccio mio l'appello dei
Consiglieri Marrone e Curto e vorrei dire che ieri sono andato in ospedale ed ho
avuto la fortuna - a differenza dei Consiglieri di SEL e del Consigliere Marrone - di
poter parlare da solo direttamente con Andrea. Abbiamo avuto un colloquio di una
decina di minuti e devo dire che stava meglio. È inutile sottolineare qui la gravità del
fatto; è stato fatto da tutti: se la coltellata che ha trafitto il polmone fosse stata inferta
cinque centimetri più giù o più su avrebbe potuto ledere organi vitali (l'aorta o il
cuore); ma lasciamo perdere quello che è stato.
La fortuna è che il ragazzo ce la farà, ma la riflessione amarissima è sul fatto che un
ragazzo, chiunque esso sia… Poi lo dirò anche, Consigliere Marrone, perché ho
apprezzato la gran parte delle parole che ha detto, ma la conclusione sui siti
antagonisti mi trova in una posizione diversa, perché, in realtà, bisogna guardarli tutti
i siti. Ci sono i siti antagonisti… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, io
leggo di siti omofobi, xenofobi, che chiamano zecche gli avversari, che vogliono
ammazzarli, che sono di CasaPound. Ce ne sono di tutti i colori. Per cui, raccontare
solo una parte di queste cose non rende giustizia a lei, alla sua intelligenza e a
quest'Aula.
Bisogna parlare di tutte le violenze, di qualsiasi origine (e ce ne sono di tutti i tipi):
c'è il ragazzo che, recentemente, è stato ammazzato a calci a Verona da alcuni che
erano di una fazione politica opposta, ci sono gravi episodi di xenofobia e di
omofobia, ci sono gravi episodi di demonizzazione dell'avversario in tutte le città
italiane, che stanno diventando fatti gravissimi. Chiedo di riflettere su questo, non sul
fatto che qualche pezzo della città faccia politica inneggiando in qualche modo alla
violenza.
Purtroppo, la violenza c'è in tante parti del nostro mondo giovanile, che sia a destra o
a sinistra, non è questo il problema. Gli occupanti e gli antagonisti ci sono sia a
destra che a sinistra ed il Consigliere Marrone lo sa bene. Ho voluto testimoniare ad
un ragazzo di 27 anni - non sapevo neanche che, come alcuni di voi dicono, fosse
rappresentante di un'area politica -, accoltellato ad un polmone perché stava in
Metropolitana, la mia solidarietà personale, come cittadino, come Consigliere
Comunale e come membro di un Gruppo politico, avendone discusso prima con il
Capogruppo Paolino, con il quale abbiamo concordato che mi recassi lì ad esprimere
la nostra solidarietà. Credo che sia un fatto importante che da parte di quest'Aula
venga la condanna di tutti gli episodi di violenza.
A me interessa relativamente sapere il perché, i motivi o se qualcuno, tre anni prima,
aveva fatto qualcosa. Ci deve preoccupare il clima di violenza, che in qualche modo
si sta ingenerando e sta diventando sempre più grave nel nostro Paese, e che cosa
facciamo noi, come Istituzione, per dare un segnale; non sempre - me ne prendo
anche le responsabilità - abbiamo dato buona prova da questo punto di vista e
dobbiamo assumerci la responsabilità dei nostri atti, perché, qualche volta, con i
nostri comportamenti abbiamo anche ingenerato il fatto che la violenza potesse…
cioè è sempre condannata, però dobbiamo evitare che nei nostri comportamenti vi sia
un modo di non rispettare l'avversario che, in realtà, non deve esserci in politica, non
deve esserci in quest'Aula e non deve esserci nella società.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per il tempo rimanente, al Consigliere Viale. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). No, il Consigliere Grimaldi avrà il tempo restante per il suo
Gruppo… (INTERVENTO FUORI MICROFONO).

VIALE Silvio
Presidente, ho detto molte volte che la questione dei tempi è da bollare - dovrò fare
scene e proteste eclatanti -, perché lei non garantisce il dibattito qui dentro.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Intervenga sul merito, Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Nemmeno sulle cose gravi! Non ha nemmeno la sensibilità di capire quando una cosa
è davvero seria...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Intervenga sul merito, poi vedremo. Prego, Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Lei considera qualsiasi cosa alla stessa stregua, è incapace di essere Presidente.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Dato che sono incapace, prosegua lei, che è capace.

VIALE Silvio
Perfetto, proseguo. Ho chiesto di intervenire dopo il Consigliere Curto, perché,
quando si dice che la Città deve costituirsi parte civile - solitamente, a me non piace
che la Città si costituisca parte civile -, ci si deve rendere conto che le cose
avvengono anche a parti invertite.
I tempi in cui si girava con le spranghe - e, quando quattro incontravano un altro
gruppo, scappava l'altro gruppo - li ho vissuti e credo che non debbano tornare. Lo
dico in modo chiaro e netto, per cui, oggi, non possiamo pensare di chiedere la
costituzione di parte civile perché un gruppo di destra ha attaccato una persona di
sinistra, mentre, quando capita - ed è capitato - che questo Comune venga attaccato
da bande di sinistra, si dica di no perché le questioni sociali devono essere
comprensibili.
La fermezza ci deve essere sempre o non ci deve essere mai! Perché non ci
costituiamo parte civile anche nei confronti di coloro che hanno picchiato il
controllore di GTT? Sono d'accordo, ma, come dice qualcheduno, anche per la
questione del 1° maggio di Askatasuna ci dobbiamo costituire parte civile. Se passa il
principio che, ogni volta che c'è un'aggressione, noi ci costituiamo parte civile,
dobbiamo farlo sempre; per questo motivo non mi piace l'ipocrisia di chi sfrutta
l'occasione immediata. Lo dico con molta franchezza. A me è dispiaciuto moltissimo
l'episodio, perché il fatto di essere aggrediti per la sciarpa rossa, o per l'eskimo, o
per il bomber, o per altre cose, l'ho vissuto; non devono più tornare quei tempi ed è
per questo motivo che il Consiglio Comunale deve essere chiaro non nel fare a gara a
chi la spara più lunga, ma nel dire che, a Torino, certi episodi non devono essere mai
tollerati, né adesso, né poi, chiunque li faccia (allo stadio, per strada, nelle
manifestazioni, nella Metropolitana). L'appello al Consiglio Comunale deve essere
chiaro su questo. Non possiamo pensare che, per fortuna, erano cinque di destra e
non di sinistra, perché, domani, capiterà sicuramente il contrario e qualcheduno sta
già pensando alla vendetta; questo è il punto su cui ha ragione il Consigliere
Marrone.
O siamo tutti chiari nel condannare sempre questi episodi, oppure non lo siamo mai.
Se, in questo caso, la Città vorrà costituirsi parte civile - non conosco nessuno dei
protagonisti -, dovrà farlo ogni volta che ci sarà un'aggressione. Questo ragazzo,
anzi, questa persona di 27 anni (smettiamo di chiamarci ragazzi in eterno, perché,
altrimenti, rischiamo di esserlo anche ad 80 anni) ha gli stessi diritti del controllore di
GTT aggredito, mentre svolgeva il suo lavoro a servizio di questa Città, per altri
motivi. O la Città si costituisce sempre parte civile - e può essere una linea - o non
può farlo a corrente alternata, a seconda di chi è l'aggressore.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Ribadiamo da sempre - da forza pacifista che lo è quando si parla di guerre
preventive contro altri Paesi e quando si parla di aggressioni vili a lavoratori, o a
Forze dell'Ordine, o a singoli cittadini - che questa idea di voler fare trionfare la
giustizia tramite la violenza un giorno sembrerà così stupida come oggi ci sembra
l'uso della tortura per sapere la verità.
Le provocazioni del Consigliere Viale però non ci arrivano, vanno oltre, perché, se
vogliamo costituirci parte civile contro chi ha aggredito un dipendente di GTT che
svolgeva il suo lavoro, noi siamo d'accordo; quella è stata un'aggressione vile, tra
l'altro, attuata per vendetta dopo che lo stesso dipendente di GTT aveva fatto una
multa. Quindi, se voi siete d'accordo, andiamo avanti anche su questa vicenda.
Vorrei dire al Consigliere Marrone che, intanto, non si deve stupire, perché la
solidarietà non deve essere accettata di per sé; uno la esprime e l'altro può anche non
accettarla, per cui non ci vedo nulla di strano. Noi abbiamo voluto parlare con
delicatezza alla famiglia, proprio perché non era detto che lo stesso ragazzo
accettasse la nostra visita, ed abbiamo voluto, in qualche modo, interloquire con loro,
anche solo perché, giustamente, qualsiasi genitore può sentirsi spaventato per un
fatto del genere. Le voglio anche dire che il suo appello è incongruente rispetto a
quello che ha detto appena 10 minuti fa.
Il problema non è se questo ragazzo aveva solo le scritte "Waffen SS" o se sa che
cosa vuol dire quando dice da un palco di "ammazzare il rosso" o, in qualche modo,
di sterminare qualcuno. Non stiamo facendo una strumentalizzazione politica di
quello che è il look della persona che ha aggredito. Certo è che è un fatto gravissimo
che in questo Paese qualcuno arrivi ad aprire una lama contro qualcuno che giudica
diverso da esso, dalla sua cultura politica, dalla sua etnia, dalla sua scelta di
orientamento sessuale.
È questo che è incredibile in questo Paese; la violenza che arriva addirittura
all'eliminazione fisica di colui che si trova diverso. È grave che succedano episodi
del genere, che, tra l'altro, in questo periodo, in Italia continuano a proliferare.
Credo che la condanna, sì, Consigliere, deve essere unanime, però evitiamo di dire
che è tutto uguale, che il dissenso - come ha detto prima - della Cavallerizza equivale
agli arresti da un'altra parte della città per altri motivi, o che in qualche modo deve
essere tutto ricollegato ad un humus. Sia lei il primo a distinguere il fatto personale,
la violenza personale dall'humus, perché, altrimenti, è come se noi chiedessimo lo
sgombero di tutte le curve di calcio, perché allevano in qualche modo un pezzo di
brodo di quella cultura. È la stessa cosa.
Noi siamo contro ogni violenza, siamo pacifisti, ma non pensiamo che la soluzione
sia estirpare tutto, senza pensare che, in realtà, bisogna bonificare quei giacimenti
d'odio.
Allora, chiedo proprio a lei di smetterla di fare queste strumentalizzazioni, di non
dire che tutto il dissenso è uguale e che tutto quel dissenso arriva ad aprire le lame o
a gettare le molotov. Non è così.
Io credo che in quest'Aula, dopo questa discussione, intanto si debba esprimere
solidarietà a quella famiglia e si debba anche dire che speriamo che questi fatti non
avvengano più e che la solidarietà continui ad esistere in questa città, perché il lato
più bello di quello che è successo ad Andrea non è solo la fortuna che quel coltello
sia arrivato a qualche centimetro da un organo vitale, ma che qualche cittadino di
Torino, qualche secondo dopo, abbia preso e bloccato quegli aggressori e li abbia
denunciati e che non ci sia omertà su questi fatti.
Questa è la parte della cultura democratica di questa città che dobbiamo
salvaguardare e dobbiamo ricordare a tutti i genitori di questa città che troveranno
sempre qualcun altro disponibile ad aiutare una persona - speriamo - in un momento
di difficoltà, come è successo ad Andrea qualche ora fa.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Non si può fare il processo alle intenzioni. In effetti, io non volevo fare l'intervento,
però, sinceramente, dopo quello che ho sentito da parte del Consigliere Grimaldi,
vorrei permettermi di dargli un insegnamento, se lo accetta. Non c'è violenza di serie
A e di serie B, non bisogna fare della filosofia sulla violenza. La violenza non ci
dev'essere e basta, deve essere incanalata! Perché atteggiandosi in questa maniera,
anche dialetticamente, ha sicuramente una posizione ambigua sulla violenza, mentre
mi sembra che il Consigliere Marrone - non voglio difenderlo, non ha bisogno della
mia difesa - è stato estremamente chiaro su questo argomento e voi invece avete reso
sia nel primo intervento che nel secondo... (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Il Consigliere Marrone ha fatto dei riferimenti ben precisi, facendo anche dei nomi e
assumendosene la responsabilità.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Sarò brevissimo. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Per cortesia, prego i due Colleghi di fare silenzio. Consigliere Liardo!
Prego, Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Credo che gli interventi di chi mi ha preceduto abbiano già sostanzialmente
affrontato quello che è il tema. Volevo solo portare due riflessioni e contribuire, in
qualche modo, al dibattito.
Consigliere Grimaldi, anch'io la penso come il Consigliere Liardo; non fa un piega
quanto dice il Consigliere Viale, nel senso che l'atteggiamento che questa Città deve
avere nei confronti di chi usa violenza dev'essere sempre costantemente lo stesso.
Non c'è nessun tipo di differenza.
Quello che mi preme sottolineare - e vado a concludere il mio intervento - è che sono
passate solo tre settimane da quella che è stata una richiesta di comunicazioni del
Nuovo Centrodestra, di cui io ero uno dei firmatari, che poneva un problema al
Sindaco relativamente all'ordine pubblico. Sono troppi gli episodi a cui assistiamo in
questa città.
Ci eravamo lasciati con una precisa richiesta del sottoscritto di convocare un Tavolo,
o un Consiglio aperto, insieme alle Forze dell'Ordine, o alla Prefettura, perché non ci
bastavano gli interventi che la Conferenza dei Capigruppo aveva fatto in Prefettura
stessa.
Io credo che sia il momento di intervenire tutti. Negli interventi dei Consiglieri che
mi hanno preceduto è stata evidenziata una cosa precisa: che c'è una società che sta
cambiando e anche nella nostra città tutto questo esiste. Ci sono costantemente
episodi che salgono agli onori della cronaca per fatti estremamente violenti.
Durante la discussione con il Sindaco, avevo lasciato a verbale una serie di dati e mi
era stato risposto che lui non crede a quelle che sono statistiche.
Se alle statistiche uniamo episodi di violenza da cronaca nera, credo che la richiesta
che avevo formulato tre settimane or sono debba essere ribadita fortemente, quindi
chiedo di nuovo che sia convocato un Consiglio aperto, affrontando il tema della
sicurezza e dell'ordine pubblico tutti insieme.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, concludiamo le comunicazioni su questo
argomento.

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