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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc. 201402024/002, presentata in data 28 aprile 2014, avente per oggetto: "ITER" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Pellerino. PELLERINO Mariagrazia (Assessore) L'interpellanza ha per oggetto vari punti. Partirei ovviamente dal primo, che riguarda i dati di afflusso delle diverse scuole, dalle diverse Circoscrizioni verso i centri di cultura di ITER. Questi dati constano di quattro pagine, credo che siano già stati consegnati. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Allora li consegno e ne evitiamo la lettura, anche perché credo sarebbe abbastanza noiosa. Direi che si può sintetizzare in questo modo: certamente - ma questo credo che nessuno lo mettesse in dubbio - c'è un'attrazione territoriale verso i centri di cultura. È ovvio che le scuole siano in un momento di grande difficoltà di risorse, anche di risorse che mette la Città. Per esempio, faccio espresso riferimento in questo caso alle scuole dell'infanzia, dove noi prevedevamo delle risorse per il trasporto. Con l'intervento congiunto della Giunta e del Consiglio Comunale abbiamo ottenuto che il contratto con GTT prevedesse che il servizio sia gratuito in base non tanto all'altezza dei bambini, ma finalmente all'età; un criterio direi un po' più interessante, anche da un punto di vista giuridico e di tutela dei minori, fino agli undici anni. Ovviamente, questo intervento ha richiesto anche qualche risorsa aggiuntiva. Però, dall'altra parte non abbiamo più messo risorse sul trasporto dei bimbi della scuola dell'infanzia. Al di là di questo, credo che sia abbastanza normale che le scuole frequentino i centri di cultura del territorio. C'è sicuramente - lo si vedrà dalla lettura dei dati - una prevalenza, per esempio facciamo riferimento al Centro di Cultura per l'Immagine, quello di via Millelire, dove abbiamo il 29% della Circoscrizione 10, il 20% della Circoscrizione 9, il 15% della Circoscrizione 8, il 15% della Circoscrizione 3, mentre della Circoscrizione 5 arriva soltanto il 3%. Quindi sicuramente questo è vero. Però, è anche vero che la nostra idea - forse ambiziosa, non tocca a me giudicarlo - era quella di creare un centro unico che fosse di attrazione per tutte le scuole della città, anche per consentire che non ci fosse questa - passatemi l'espressione - specializzazione, per cui se c'è il Centro di Cultura per l'Immagine vicino a casa, vado in quello; se, invece, vicino casa ho il Centro per la Cittadinanza, vado in quello. L'idea era di creare un centro dove tutte queste vocazioni, linguaggi educativi fossero concentrati e le scuole potessero fare un percorso completo e non riferito sempre e soltanto ad alcuni linguaggi. Questa era l'idea sottesa. Quanto invece al secondo punto dell'interpellanza, cioè la condivisione, il secondo punto in realtà sono i dati di produttività dei diversi laboratori relativamente al numero di classi, ma anch'esso è indicato, perché nella percentuale c'è anche il riferimento espresso al numero di classi che vengono accolte e al numero di classi che sono in lista d'attesa, suddivise per Circoscrizione. Il punto n. 3, cioè la condivisione delle Circoscrizioni interessate allo spostamento dei laboratori di ITER, intercorsi o programmati, credo che il nostro Assessorato abbia lavorato molto con le Circoscrizioni sin da subito. Lo dico perché è stato un lavoro interessante, ma anche necessario, quello, ad esempio, di andare in tutte e dieci le Circoscrizioni, dedicando a ciascuna Circoscrizione un'intera giornata per visitare i servizi e poi naturalmente per discutere anche con i soggetti responsabili dei diversi servizi. Credo che sia stato l'unico Assessorato in questo mandato a svolgere questo intervento, che io mi riprometto questo autunno di ripetere. Al di là di questo, che è stato un viaggio all'interno dei nostri servizi educativi e dei servizi delle Circoscrizioni, abbiamo sin dall'inizio avuto un contatto costante. Io ho partecipato a numerosissimi incontri della Conferenza dei Presidenti di Circoscrizione, in particolare quando mi sono insediata, proprio perché c'erano le problematiche che tutti conoscete, quelle del famoso luglio 2011, con due strette di manovra sul Bilancio a livello nazionale, che ci costrinsero proprio a intervenire su ITER. Allora fu necessario, fin dall'inizio, stabilire con le Circoscrizioni quali erano le criticità, le emergenze e quindi condividere anche quello che invece era l'intervento che le Circoscrizioni facevano, per non sovrapporli. Di lì in avanti, il progetto di ristrutturazione di ITER, che è passato attraverso una Conferenza dei Servizi, venne poi presentato alla Conferenza dei Presidenti, una prima volta, attraverso una seduta più interlocutoria, per raccogliere pareri ed opinioni; poi venne presentato nella sua versione definitiva il 22 ottobre 2013 e quella fu anche l'occasione proprio per comunicare da una parte quello che era il piano e, dall'altra parte, per chiedere alle Circoscrizioni di lavorare insieme sulle necessità dei loro singoli territori e insieme, con un termine tanto abusato, fare sinergia sulle politiche educative, evitando interventi non coordinati, o addirittura a volte ripetitivi. Quindi direi che il percorso di condivisione con le Circoscrizioni c'è stato laddove il nostro intervento andava a toccare le istituzioni scolastiche. Poi è chiaro che non sempre le proposte di cambiamento trovano facile consenso, ma d'altra parte credo che compito della politica sia provare a decidere, naturalmente attraverso il confronto e per il meglio. L'ultimo punto è la possibilità di organizzare su due poli cittadini la concentrazione dei laboratori di ITER, al fine di agevolare l'accessibilità dei territori; insomma, il discorso che facevamo prima. Io ribadisco il mio personale orientamento, che però poi ha portato a delle deliberazioni del Consiglio d'Amministrazione di ITER, che sono state il frutto di un confronto non soltanto con le Circoscrizioni e con i loro Presidenti, ma anche con i collaboratori e le collaboratrici di ITER, attraverso due Conferenze dei Servizi, perché un'altra l'abbiamo avuta un po' di mesi fa. Quello che era emerso in quella sede, che poi ha trovato anche un contributo finanziario da parte delle due Fondazioni ex bancarie, è andato nella direzione di creare degli spazi, anche perché corso Bramante lo abbiamo aperto... chiedo scusa se sono un po' lunga, ma ci sono quattro punti, anche di un certo rilievo, quindi il Presidente mi scuserà, ma mi avvio alla conclusione per dire che il progetto - come si auspica sia un progetto che passa attraverso un confronto significativo con le persone che lavorano nei servizi, con i destinatari dei servizi, con i territori - che è stato condiviso anche con il Presidente della Circoscrizione, che vedo qui presente; credo sia stato poco popolare la sua presa di posizione, come del resto anche la mia. Ripeto, in questo percorso siamo stati seguiti dalle due Fondazioni ex bancarie che hanno messo a disposizione, come stavo dicendo, sia per quanto riguarda il SET che per la "Casa delle bambine e dei bambini", le risorse necessarie per la start-up, cioè per la partenza di questi servizi. Avremo via Luini e via Tempia, che sono in fase di progettazione; quindi, sui SET procediamo. È chiaro che se, invece, come è accaduto, la scuola che era stata individuata per ospitare la "Casa delle bambine e dei bambini", perché la Circoscrizione 4 ha una posizione abbastanza centrale e comunque abbastanza vicina per essere raggiunta anche dalle scuole degli altri territori, con quell'idea che i centri di cultura fossero tutti concentrati, perché in quel modo tutte le scuole potevano partecipare a tutte le aree educative e non soltanto a quei linguaggi e a quei contenuti del centro vicino alla scuola. Semmai, il problema sarebbe di mettere qualche risorsa: parliamo di 20/30.000,00 Euro per i trasporti per le scuole dell'infanzia. Questa era la nostra visione, superata direi nei fatti, perché quella scuola ha avuto delle nuove iscrizioni, per cui quel percorso che avevamo immaginato, oggi non è più fattibile. Oggi pomeriggio credo che abbiamo proprio come tema all'ordine del giorno con ITER e con il Consiglio d'Amministrazione di ITER, con il suo direttore e i responsabili dei centri, immaginare quello che mi pare ora sia diventato nei fatti l'orientamento verso cui dobbiamo andare in questa fase, cioè quello di individuare due poli presenti in città e che ospitano i centri di cultura. Quindi, mi pare che questo, attraverso il ragionamento e la partecipazione e anche a elementi di fatto che sono sorti, come le nuove iscrizioni in quella scuola, oggi ci porta a questa determinazione. Questo non vuol dire che io e tutti quelli che con me hanno pensato la "Casa delle bambine e dei bambini" vengano meno alla loro opinione. Credo che almeno questa possiamo avercela. Ribadisco che per me, come organo di indirizzo politico, il senso di uno spazio che ospiti tutti i centri di cultura, era quello di consentire a tutte le bambine e a tutti i bambini di partecipare a tutti i contenuti e i linguaggi rappresentati dai cinque centri di cultura. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Centillo. CENTILLO Maria Lucia Ringrazio l'Assessore per la risposta, anche per l'onestà intellettuale che ha usato per comunicarci i dati, che evidenziano esattamente una delle questioni più importanti che abbiamo voluto far emergere dall'interpellanza, cioè il divario territoriale che esiste nella possibilità di accedere al servizio attuale di via Domodossola, che pur essendo molto vicino alla Metropolitana, dalle informazioni che abbiamo noi, le scuole utilizzano pochissimo la Metropolitana, anche perché il passaggio ai tornelli è una cosa complicata soprattutto per i bambini più piccoli. Ci sono delle situazioni anche logistiche che impediscono di poter sfruttare appieno una collocazione che ovviamente sarebbe più agevole per i territori che usufruiscono della Metropolitana. ITER è sicuramente un gioiello educativo, anche maggiorenne, perché l'età dell'esperienza dei lavoratori ci porta a dire che abbiamo avuto delle generazioni che si sono formate nella città anche attraverso i laboratori che adesso sono di ITER e che hanno evidenziato delle importanti opportunità fornite alle bambine e ai bambini di questa città, che adesso sono uomini e donne, che hanno potuto, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, cogliere, sfruttare degli stimoli che la Città ha messo loro a disposizione. Questo è anche un elemento importantissimo ai fini del superamento delle disuguaglianze. Rispetto a vent'anni fa, non questa Città, ma il Paese intero, forse il mondo intero, ha fatto passi indietro, perché vent'anni fa, le bambine e i bambini potevano pensare di avere un futuro migliore, di poter delle opportunità nella scala sociale, che oggi come oggi noi sappiamo non esistono più. È questo il motivo per cui stiamo cercando di portare un contributo alla discussione che vada nella direzione di non livellare verso l'alto le opportunità, ma di poterle lasciare in senso orizzontale in quelle che sono le attuali dieci Circoscrizioni e che forse più avanti non saranno più dieci. La riforma del decentramento è un interesse ovviamente che riguarda tutti e non è riferito soltanto all'ambito scolastico. Se guardiamo anche la sociologia, la demografia, dovremmo fare delle riflessioni sul futuro. A Torino, più che da altre parti, i dati che sono emersi ieri, rispetto al numero di bambini che nascono in Italia, fanno emergere come si debbano ripensare e dimensionare le politiche educative in un ambito un po' diverso. Quindi credo che il contesto sia questo. In particolare, per ciò che riguarda la prima infanzia, la concentrazione di ITER in un unico posto è una cosa che allontana moltissimo le scuole materne, perché è molto faticoso per le bambine e i bambini raggiungere un punto decentrato. L'altra cosa che volevo far emergere è la differenza che c'è tra i SET e i laboratori, che oggettivamente hanno due target diversi. I laboratori fanno riferimento alla scuola, quindi a percorsi anche di carattere didattico, curriculare e collettivo, che non possono essere sostituiti dai SET. Il disegno ambizioso di un unico centro di attrazione cittadina, che dalle parole dell'Assessore mi pare sia superato, credo possa essere in qualche modo recuperato puntando su due centri, cercando di tenere questi due centri in equilibrio. Quindi non due centri equivalenti, ma quantomeno che ci sia un equilibrio, per cui non ci sia un centro sovradimensionato e un centro eccessivamente sottodimensionato. Peraltro, via Modena ha la caratteristica di essere una struttura dedicata soltanto a ITER, quindi non avrebbe tutta una serie di problematiche che ha invece la scuola Calvino, con cui bisogna convivere. Quindi non penso di tornare indietro sull'attuale collocazione dei laboratori in via Domodossola. Però, le situazioni che indicava l'Assessore di convivenza con la scuola elementare, fanno emergere che non si può continuare in quella direzione. Via Domodossola, se ristrutturata, potrebbe davvero diventare una struttura accogliente e strategica. Per cui l'idea di avere un unico centro, magari ripensando complessivamente a tutta la situazione, potrebbe essere ancora una strada aperta, sapendo che le economie di scala sono importanti, ma non devono toccare il necessario decentramento che gli ambiti educativi richiedono. Anche per ciò che riguarda la condivisione delle Circoscrizioni, le Conferenze dei Servizio e anche le posizioni delle Organizzazioni Sindacali, mi sento di dire che dalle informazioni che abbiamo, emerse dai confronti che abbiamo avuto, è stato un percorso più che condiviso, perché si pensava che fosse l'unica alternativa di sopravvivenza di ITER. Come è emerso anche nel sopralluogo dell'altro giorno in via Ricasoli, quando l'idea è o così, o non c'è più ITER, non ci sono più laboratori, è chiaro che... FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La invito a concludere, Consigliere Centillo. CENTILLO Maria Lucia Sì, sto finendo... è chiaro che si fanno delle operazioni che vengono accettate. Per cui, Assessore, l'appello è di prenderci il tempo per ripensare. Se oggi non ci sono le condizioni per darci garanzia in tal senso, chiedo, anche a nome dei Colleghi, di fare un ulteriore approfondimento in Commissione, anche a seguito della riunione citata dall'Assessore, perché non tutte le Circoscrizioni hanno accettato e condiviso questo percorso, almeno ad oggi ci dicono che sono amareggiate per la lontananza dei laboratori, o per la preoccupazione di perdere i laboratori. Quindi, chiediamo di sospendere fino a un quadro definitivo, il trasloco di via Ricasoli, a meno che da via Ricasoli non si vada direttamente in via Modena. Se non ci sono queste condizioni oggi, chiediamo di andare in Commissione per l'approfondimento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Consigliere Centillo, siccome la discussione dell'interpellanza non prevede un dialogo, l'Assessore non può rispondere. Il Consigliere chiede di approfondire in Commissione? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Allora, forse valeva la pena approfondirlo subito, perché l'argomento è particolarmente ricco. Quindi, l'argomento verrà approfondito in V Commissione per la parte di competenza. PELLERINO Mariagrazia (Assessore) Chiedo scusa, non è prevista una risposta all'intervento del Consigliere Centillo? FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) No, non è prevista. PELLERINO Mariagrazia (Assessore) Di solito, abbiamo facoltà di parola. "Risposta" forse non è un termine previsto dal Regolamento; magari "replica" è più adatto. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Assessore Pellerino, intanto non mi ha chiesto la parola. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Inoltre, ripeto, non è un dialogo tra le parti, è un'interpellanza. Se viene richiesto di approfondire in Commissione, si approfondisce in Commissione. Se non viene richiesto, la discussione viene ritenuta conclusa. I tempi sono cinque minuti per l'Assessore, cinque minuti per la replica, e li abbiamo abbondantemente superati. Comunque, la parola, per una breve replica, all'Assessore Pellerino. PELLERINO Mariagrazia (Assessore) La mia ovviamente non vuole essere una replica, anche perché credo che questa discussione sia stata affrontata in Commissione, forse sfioriamo credo le dieci sedute, se non di più. Inoltre, ne abbiamo discusso in tutte le sedi, anche in Gruppi magari più ristretti di addetti ai lavori o di persone particolarmente appassionate al tema. Per cui, se vogliamo tornare un'altra volta in Commissione, mi chiedo a fare che cosa. Se ho già detto pubblicamente, l'ho detto in Commissione un mese e mezzo fa, lo abbiamo detto nelle riunioni che abbiamo avuto anche in Assessorato, è stato ribadito nel sopralluogo, che andremo nella direzione di realizzare due centri. È ovvio che il Consiglio Comunale, che io non considero una parte, ma considero un tutto di cui faccio parte, perché gli Assessori sono al servizio del Consiglio Comunale, altrimenti non verrebbero qui a rispondere alle interpellanze. Ovviamente la Giunta ha una maggioranza di riferimento che evidentemente traccia delle indicazioni politiche. Per cui credo di essermi già espressa. È chiaro che questa posizione necessita dell'individuazione di risorse, perché è chiaro che ci sono difficoltà maggiori da questo punto di vista. Non è che da una parte ci sia la minaccia della chiusura di ITER. Non c'è mai stato questo. C'è stata una scelta. La scelta della "Casa delle bambine e dei bambini" - lo ricordo per chi era affezionato a ITER, che io ho imparato a conoscere e ad apprezzare - era una scelta che già anni fa qualcuno aveva portato avanti, un po' sull'idea del centro presente a Reggio Emilia, che si chiama "Reggio Children", che è diventato un luogo educativo frequentato dalle scuole della Città, con gli atelier, ma è diventato un luogo di formazione. E tutte le scuole ci vanno e lo frequentano. Questa era la nostra ambizione. Se il problema è il trasporto, la Metropolitana, i tornelli, tutte cose ovviamente sensatissime, credo che si possano trovare quei 20-30.000,00 Euro necessari; però, questa è la mia opinione che rivendico, perché esattamente come il Consiglio è organo di indirizzo politico, credo che lo sia anche la Giunta. È chiaro che, ripeto, nel dialogo tra Giunta e maggioranza del Consiglio sia poi necessario trovare un momento di sintesi per giungere alle decisioni e ritengo che il momento di sintesi sia quello indicato. Per cui, se si insiste sulla richiesta di discussione in Commissione, non mi sottraggo per una volta in più, se, viceversa, riteniamo che la discussione possa essere chiusa e magari approfondita in gruppi di lavoro più ristretti, va altrettanto bene. Mi pare che l'impegno ad andare nella direzione dei due centri sia stato da me assunto nell'ultima seduta di V Commissione, che si è svolta un mese e mezzo fa; se pensate che sia necessario dirlo per l'ennesima volta in un'altra Commissione, sono disponibile a farlo. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) L'Assessore quindi non intenderebbe proseguire l'approfondimento in Commissione per le parti... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lo ritiene inutile. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). I proponenti confermano la volontà di un approfondimento per la parte di competenza in V Commissione. L'interpellanza è discussa per l'Aula. |