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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 4 Giugno 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 17

Comunicazioni del Sindaco su: "Possibilità di annullare la deliberazione Tasi e rinviare il pagamento a settembre 2014".
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Le comunicazioni vertono sul tema della scadenza TASI del prossimo 16 giugno.
Ovviamente la materia è complicata, tecnica, che tratteggio sinteticamente sul piano
normativo.
Il primo passaggio essenziale è che la TASI è stata istituita con la Legge di Stabilità
2014 (la Legge n. 147/2013), che al comma 688 ha stabilito le modalità, che
all'epoca erano la fissazione da parte degli Enti Locali delle scadenze che avrebbero
dovuto avere i pagamenti dell'imposta.
Successivamente, il comma 688 è stato modificato con il Decreto n. 16 del 2014, se
ricordo bene, che ha sostanzialmente richiamato le scadenze della TASI a quelle
previste normativamente per l'IMU, ovvero le scadenze del 16 giugno e del 16
dicembre.
Questa modalità ha allineato, qualora non fosse già avvenuto per via deliberativa o
regolamentare, la scadenza a quella prevista ordinariamente per l'IMU. Scadenze,
devo ricordarlo, già previste, dal 1992, per l'ICI e poi successivamente per l'IMU,
negli ultimi due anni passati.
La normativa ha anche previsto un doppio regime, per il quale, nei Comuni che
avessero deliberato e pubblicato le deliberazioni nel portale del Ministero delle
Finanze entro il 31 maggio, la scadenza era quella del comma richiamato, ovvero
acconto 16 giugno e saldo 16 dicembre. Naturalmente ha previsto una casistica per la
quale, nei Comuni che non avessero deliberato originariamente entro il 31 maggio, si
pagherebbe in un'unica rata al 16 dicembre, per le abitazioni principali. Con le
aliquote base per gli altri fabbricati alle due scadenze sopra citate.
In sintesi, per l'abitazione non principale, si pagava il 16 giugno e il 16 dicembre con
aliquota base, in quanto non deliberata, e diversamente si pagava in un'unica rata, il
16 dicembre, per le abitazioni principali.
Ma Torino, come peraltro oltre 2500 Comuni italiani, ha deliberato l'aliquota e
l'impianto tariffario; pertanto Torino ha pubblicato regolarmente la deliberazione nel
portale il 23 maggio e il portale del MEF riporta il provvedimento di Torino
ovviamente entro il 31 maggio, rientrando normativamente dentro la scadenza
ordinaria del 16 giugno. Questo che sto raccontando è il quadro normativo.
Poi, come spesso succede ultimamente, in materia di disciplina normativa fiscale, il
dibattito politico si occupa a vario titolo, anche a corretto titolo. Naturalmente,
occupandosene, gli organi di stampa involontariamente riportano delle informazioni
che evidentemente sono frutto della discussione politica, ma non ancora Legge dello
Stato.
Penso che domani gli organi di stampa pubblicheranno la notizia del fatto che sembra
fondatamente che il Governo abbia presentato un emendamento a un provvedimento
in corso di conversione, il cosiddetto Decreto Legge IRPEF, quello che riporta gli
80,00 Euro, inserendo sostanzialmente una modificazione: ovvero, i Comuni che
hanno deliberato entro il 23 maggio, che hanno pubblicato il 31 maggio, non hanno
modifiche normative, pertanto non hanno differimento di scadenza di nessun genere.
Mentre i Comuni che non hanno deliberato entro quella data, se pubblicheranno le
aliquote delle deliberazioni entro il 9 settembre, differiranno l'acconto il 16 ottobre,
originariamente previsto il 16 giugno. La seconda rata di saldo scadrà, per questi
Comuni, il 16 dicembre.
Diversamente, qualora ancora non avessero deliberato entro il 9 settembre (mi
riferisco alle informazioni acquisite ovviamente brevi manu dal dibattito
parlamentare nazionale, che non sono informazioni approvate, né pubblicate)
andrebbero a scadenza, come dice la Legge di Stabilità, nel mese di dicembre.
Riepilogando, questo quadro sintetico risponde alle richieste di comunicazioni in
termini molto semplici. Ovvero, i Comuni che hanno deliberato, hanno una scadenza
fissata per Legge, che è il 16 giugno. Non hanno differimento di alcun genere, in
quanto vige il comma 688 della Legge n. 147, cioè della Legge di Stabilità, così
come modificato dal Decreto Legge n. 16 del 6 marzo 2014. Ovvero noi torinesi,
come gli altri 2500 Comuni, pagheremo la TASI il 16 giugno.
Questa non è una potestà che sta apparentemente nelle norme che consentano il
provvedimento di intervento deliberativo che ne modifichi la decorrenza. Dico
apparentemente, perché la Legge attribuisce un termine legale, cioè lo attribuisce
nella normativa, non in chiave regolamentare. Ma su questo c'è un ampio dibattito,
ovviamente, che devo segnalare, quando si parla di tributi, non si presta tanto a una
discussione legata esclusivamente al senso comune o al buon senso. Quando si parla
di tributi, sappiamo che parliamo di obbligazioni tributarie certe; pertanto si deve
fare riferimento, a mio modo di vedere, correttamente, alle norme vigenti e non alle
interpretazioni, per quanto possano eventualmente essere fondate o infondate.
Devo dire che a discapito di quanto si è letto in questi giorni, il quadro
formativo/informativo che Città di Torino ha prodotto intorno alla deliberazione che
ha approvato, ormai un mese fa, il quadro deliberativo e le tariffe, è compiuto. La
Città di Torino ha spedito, a tutti coloro che nelle banche dati della Città sono titolari
di un fabbricato, idonea lettera a esplicare la normativa vigente per la Legge di
Stabilità, cos'è la IUC, cos'è la TASI, cos'è il l'IMU 2014 e cos'è ovviamente la
TARI, che è la terza componente. Le spedizioni sono avvenute e le consegne sono in
corso in questi giorni. A me, per esempio, è giunta proprio venerdì mattina.
Credo che questo attenga alla campagna informativa, ribadisco, non obbligatoria, ma
che riteniamo dovuta per aumentare l'informazione. Tutto sommato devo anche dire
che l'informazione nell'impianto generale è, in realtà, abbastanza identica alla
formazione/informazione della vecchia IMU. In realtà, l'impianto di calcolo, la
determinazione del sistema è sostanzialmente quello a cui i contribuenti sono già
abituati: contribuenti, CAAF e tutti i soggetti che hanno determinato in qualche
modo l'applicazione dell'obbligazioni tributarie.
A maggior ragione, la Città ha comunque avviato una cospicua campagna di
affissione negli spazi pubblici, iniziata la settimana scorsa, ricordando le scadenze di
Legge - ribadisco, di Legge - e informando nei punti di riferimento Circoscrizionali e
naturalmente quelli dei Tributi comunali, tutti coloro che abbiano frequentazione di
luoghi pubblici, per rendere note le scadenze, che peraltro non sono nuove. È
consuetudine che il 16 giugno si paghi l'imposta sui fabbricati, che peraltro già
vedrebbe il pagamento dell'IMU, ma stiamo specificando l'impianto della TASI.
C'è un'osservazione di fondo che condivido. L'impianto TASI è complesso, non per
colpa degli Enti Locali. Ci sono Comuni che hanno deliberato la TASI solo
sull'abitazione principale, come Torino, altri che hanno deliberato anche sulle
seconde case, altri hanno messo quote a carico anche dell'inquilino. Questo impianto
complesso ovviamente non discende dal comportamento degli Enti Locali, ma dalla
complessità di fondo e della possibilità di deliberare la TASI stessa.
Pertanto Torino si è allineata a un sistema di semplificazione: una parte di
detrazione, una detrazione fissa per numero di figli da moltiplicare, un'aliquota
ovviamente unificata e modalità di calcolo, pertanto, estremamente semplificate.
Questo consentirà, pur dovendo ottemperare, a termini di Legge, il 16 giugno, di
accompagnare verso questo adempimento i cittadini che attualmente si confrontano
con un tributo di nuova denominazione, ma a Torino con modalità di calcolo
praticamente identiche, se non per l'aliquota più bassa, alla vecchia IMU 2013 e
2012.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Carbonero.

CARBONERO Roberto
Dopo tre anni che ci conosciamo, lo posso dire con molta serenità: tutte le volte che
l'Assessore Passoni ci spiega qualcosa, a me sembra di sentir parlare il buon
Mascetti di "Amici Miei". L'Assessore fa delle "supercazzole" tremende, per dire
delle cose che capisce e conosce solo lui, perché credo che in questo assaggio manchi
semplicemente il coraggio di dire che tanto per cambiare, per l'ennesima volta,
abbiamo voluto giocare a fare i primi della classe e, tanto per cambiare, stiamo
fregando i torinesi, anziché dargli una mano e capire che c'era la possibilità di farli
pagare a settembre, come faranno gli altri 5500 Comuni italiani. A questo punto gli
altri 5500 Comuni sono delinquenti, pazzi scatenati, irresponsabili e fuori Legge.
L'ha appena detto l'Assessore che noi siamo stati bravi, pronti a pagare, perché tanto
pagano quei poveracci dei torinesi, chi se ne frega. Abbiamo fatto bella figura,
abbiamo subito chiesto i soldi, in più li incassiamo, perché ci servono sempre
continuamente, e ce ne freghiamo dei cittadini torinesi, ai quali preleviamo
direttamente dalle tasche.
Questo è l'ennesimo esempio. Proprio si spiana come un rullo compressore. Allora,
"conte Mascetti", abbia il coraggio di dire che non ce ne frega niente, noi vogliamo
prendere adesso i soldi ai cittadini torinesi, perché del problema della crisi non ce ne
frega niente. Anzi, adesso che in più abbiamo anche il Sindaco della Regione, siamo
a posto, siamo completamente padroni di questo territorio, ne abusiamo come
vogliamo.
La cosa che continuo a non capire è che noi continuiamo a prendere gli schiaffi,
perché continuiamo a fidarci del "conte Mascetti" e di questa Amministrazione, che
pialla senza nessuna pietà i suoi cittadini.
Lo ripeto, non ci voglio credere che sia impossibile dire che visto che 5500
Amministrazioni pazze hanno deciso di non essere così brave a deliberare, questa
volta facciamo il contrario: anziché adeguare loro, diventiamo pazzi è fuori Legge
anche noi e rinviamo il pagamento a settembre, perché così magari diamo una mano
ai cittadini.
È vero, dimenticavo che Renzi ha dato gli 80,00 Euro: siete ricchi, che ve ne frega di
pagare questa tassa prima di tutti gli altri. Renzi ha provveduto con gli 80,00 Euro.
Questa è la prova del nove per capire che questa Amministrazione non ha nessuna
volontà di andare incontro ai propri concittadini. Apri il portafoglio e tira fuori i
soldi.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Sono abbastanza sorpreso dal fatto che il conte Mascetti/Assessore al Bilancio abbia
comunque lavorato nella Commissione in questi mesi per cercare di far comprendere,
anche ai Consiglieri, la difficoltà di una schizofrenia legata alla fiscalità locale.
Io comprendo che il Consigliere Carbonero debba accentuare i toni rispetto anche a
dinamiche politiche che sono cambiate con il cambio dei Governi. L'abbiamo già
detto però nella discussione generale che abbiamo fatto in fase di Bilancio
Consuntivo e che faremo in fase di Bilancio Preventivo.
Che la relazione dell'Assessore sia molto tecnica è abbastanza evidente. È altrettanto
evidente - io arrivo da una discussione che è stata fatta con i nostri Consiglieri al
Gruppo proprio su questo tema - che per il cittadino comune la comprensione è in
ogni caso difficile. È altrettanto vero, Consigliere Carbonero, che nel giro di tre anni
abbiamo cambiato tre Governi, tre acronimi e l'impostazione della fiscalità locale è
totalmente diversa rispetto a tre anni fa.
Dalla cancellazione dell'IMU voluta da un Governo alla replica della mini IMU
voluta da un Governo misto, a un ulteriore passaggio rispetto a un'imposta unica,
ovviamente il tema vero che dobbiamo affrontare è la divisione fra le tre competenze
che ha citato l'Assessore. Fra l'altro il Decreto n. 16/2014 manteneva inalterata
l'impostazione, cioè tener allineato il livello di versamento sia per l'anticipo del 16
giugno, sia per il saldo del 16 dicembre. Quindi nulla di diverso rispetto a quello che
avevamo già discusso l'anno scorso.
Forse - ma questo credo che l'Assessore Passoni potrà sicuramente farlo nelle debite
sedi, sicuramente il Sindaco, come Presidente dell'ANCI avrà già avuto modo e
occasione di farlo, rispetto all'annuncio del Ministro Delrio - il tema del
mantenimento inalterato del livello di tassazione della fiscalità locale rispetto alla
casa andrebbe approfondito con più attenzione, perché oltretutto la scelta delle
aliquote è cambiata.
l'Assessore ha citato i 2500 Comuni che hanno deliberato, io ricordo che gran parte
dei Comuni più importanti d'Italia hanno deliberato entro il 31 maggio e hanno
pubblicato entro il 31 maggio, indipendentemente dal colore politico. Quindi questo
significherà anche qualcosa.
È anche altrettanto vero che oggi la dinamica, pesante, è legata alla copertura e il
Consigliere non può far finta di non conoscerla. Se c'è un tema che viene posto al
Governo rispetto alla proroga richiesta per i Comuni che non hanno deliberato e che
quindi non potranno ovviamente attivare i versamenti entro il 16 giugno, è proprio la
copertura.
Ulteriore tema che ha impegnato la nostra Commissione, in cui anche il Consigliere
Carbonero ha partecipato ai lavori e ha avuto modo e tempo spesso di intervenire e
approfondire gli argomenti, è stato quello di cercare di dare una comunicazione alla
cittadinanza torinese, pur in mancanza degli elementi che ancora dobbiamo discutere.
Perché sappiamo perfettamente che il Regolamento è in discussione presso le
Circoscrizioni, ci sono ovviamente le richieste di termini abbreviati e ce lo
ritroveremo in Aula molto presto.
La discussione che abbiamo fatto è stata molto seria; è vero che è stata anche molto
tecnica, ma credo che un argomento come questo non possa essere affrontato
solamente con la demagogia di dire che andiamo a prendere i soldi nelle tasche dei
torinesi. Credo che sia necessario fare un ragionamento più complessivo sul
ridisegno della fiscalità locale.
Su questo la stessa ANCI avrà modo e tempo per affrontare l'argomento, non sotto
l'aspetto ovviamente della ristrettezza del lasso temporale che ci obbliga a discuterla,
bensì sulle proposte che possiamo fare sugli Enti Locali, visto che il principio di
sussidiarietà viene sempre di più cancellato, in questa direzione di accentramento. Su
questo, forse, il Consigliere Carbonero, anche per storia e tradizione della sua forza
politica, potrebbe e dovrebbe dire qualcosa.
Ribadisco che il nostro Gruppo ha sostenuto la deliberazione, pur con la richiesta di
un'ulteriore precisazione, che l'Assessore ha accolto, cioè l'invio almeno di una
comunicazione iniziale, che comunque ha creato, al di là di tutto, anche una
discussione. Abbiamo ascoltato le interviste dell'Ordine dei commercialisti, abbiamo
visto le reazioni dei CAF e degli SPI.
Quindi, per i cittadini sicuramente si pone il tema della comprensione. È altrettanto
vero, che siamo obbligati da norme di Legge e non da discrezionalità
dell'Amministrazione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Sindaco.

SINDACO
A me pare che ci sia un dato di fatto, che non può sfuggire al Consigliere Carbonero,
a tutti i Consiglieri. La stragrande maggioranza dei Comuni che non ottempererà alla
scadenza del 16 giugno, sono andati al voto e hanno visto sciolto il loro Consiglio
Comunale prima che il Parlamento perfezionasse l'iter della TASI, in tutti i suoi
aspetti di applicazione. Quindi, noi non esprimiamo nessun giudizio di valore sul
fatto che dei Comuni non ottemperano il 16 giugno. Nessuno ha detto che gli
amministratori di quei Comuni sono sprovveduti, irresponsabili o pazzi: espressioni
che ha usato il Consigliere Carbonero.
C'è un dato di fatto: la stragrande maggioranza dei Comuni che non applica la TASI
entro il 16 giugno non la può applicare perché il Consiglio Comunale che avrebbe
dovuto deliberare le aliquote, è stato sciolto prima che il Parlamento avesse
completato l'iter delle modalità applicative della TASI. Quindi, da questo punto di
vista, questa è la ragione.
Poi c'è anche chi, avendo la possibilità di farlo, non l'ha fatto. Io penso che non
abbia fatto una buona scelta, perché ci sono delle regole che si rispettano. Se è stata
approvata una Legge che ha stabilito la scadenza del 16 giugno, non si capisce
perché essendo nelle condizioni di ottemperarle, dovremmo non ottemperarle.
Le aggiungo un altro aspetto, che non è di dettaglio. I Comuni che non hanno
ottemperato, e che quindi avranno una nuova scadenza, godranno di
un'anticipazione, perché siccome la modalità con cui si applicherà la TASI è
costituita da un'aliquota variabile, perché la Legge dice dall'1 al 2,5‰,
incrementabile dello 0,8 flessibile, non è tanto chiaro fin qui quale sarebbe
l'anticipazione dello Stato. È l'aliquota minima dell'1‰? È l'aliquota massima del
2,5‰? Il massimo è questo, perché non si può prevedere il futuro; quindi, lo Stato
che fa l'anticipazione non può sapere come sarà applicato lo 0,8‰ flessibile a tutti i
Comuni che non hanno ancora deciso di applicarlo.
Il risultato è che questa anticipazione coprirebbe soltanto in parte il fabbisogno
finanziario dei Comuni. Quindi coloro che sono costretti o hanno scelto di andare al
16 settembre, si espongono dal punto di vista finanziario ad una crisi di liquidità. Noi
non ci siamo esposti a questo rischio nell'interesse di questa collettività, perché
esporsi ad una crisi grave di liquidità significherebbe mettere in discussione i servizi
e la loro erogazione.
Come vede, la nostra scelta è tutto il contrario di un atto di irresponsabilità, è un atto
di responsabilità nei confronti dei cittadini, perché vogliamo avere la garanzia di
poter disporre delle risorse con cui garantire l'erogazione dei servizi.

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