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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Le comunicazioni vertono sul tema della scadenza TASI del prossimo 16 giugno. Ovviamente la materia è complicata, tecnica, che tratteggio sinteticamente sul piano normativo. Il primo passaggio essenziale è che la TASI è stata istituita con la Legge di Stabilità 2014 (la Legge n. 147/2013), che al comma 688 ha stabilito le modalità, che all'epoca erano la fissazione da parte degli Enti Locali delle scadenze che avrebbero dovuto avere i pagamenti dell'imposta. Successivamente, il comma 688 è stato modificato con il Decreto n. 16 del 2014, se ricordo bene, che ha sostanzialmente richiamato le scadenze della TASI a quelle previste normativamente per l'IMU, ovvero le scadenze del 16 giugno e del 16 dicembre. Questa modalità ha allineato, qualora non fosse già avvenuto per via deliberativa o regolamentare, la scadenza a quella prevista ordinariamente per l'IMU. Scadenze, devo ricordarlo, già previste, dal 1992, per l'ICI e poi successivamente per l'IMU, negli ultimi due anni passati. La normativa ha anche previsto un doppio regime, per il quale, nei Comuni che avessero deliberato e pubblicato le deliberazioni nel portale del Ministero delle Finanze entro il 31 maggio, la scadenza era quella del comma richiamato, ovvero acconto 16 giugno e saldo 16 dicembre. Naturalmente ha previsto una casistica per la quale, nei Comuni che non avessero deliberato originariamente entro il 31 maggio, si pagherebbe in un'unica rata al 16 dicembre, per le abitazioni principali. Con le aliquote base per gli altri fabbricati alle due scadenze sopra citate. In sintesi, per l'abitazione non principale, si pagava il 16 giugno e il 16 dicembre con aliquota base, in quanto non deliberata, e diversamente si pagava in un'unica rata, il 16 dicembre, per le abitazioni principali. Ma Torino, come peraltro oltre 2500 Comuni italiani, ha deliberato l'aliquota e l'impianto tariffario; pertanto Torino ha pubblicato regolarmente la deliberazione nel portale il 23 maggio e il portale del MEF riporta il provvedimento di Torino ovviamente entro il 31 maggio, rientrando normativamente dentro la scadenza ordinaria del 16 giugno. Questo che sto raccontando è il quadro normativo. Poi, come spesso succede ultimamente, in materia di disciplina normativa fiscale, il dibattito politico si occupa a vario titolo, anche a corretto titolo. Naturalmente, occupandosene, gli organi di stampa involontariamente riportano delle informazioni che evidentemente sono frutto della discussione politica, ma non ancora Legge dello Stato. Penso che domani gli organi di stampa pubblicheranno la notizia del fatto che sembra fondatamente che il Governo abbia presentato un emendamento a un provvedimento in corso di conversione, il cosiddetto Decreto Legge IRPEF, quello che riporta gli 80,00 Euro, inserendo sostanzialmente una modificazione: ovvero, i Comuni che hanno deliberato entro il 23 maggio, che hanno pubblicato il 31 maggio, non hanno modifiche normative, pertanto non hanno differimento di scadenza di nessun genere. Mentre i Comuni che non hanno deliberato entro quella data, se pubblicheranno le aliquote delle deliberazioni entro il 9 settembre, differiranno l'acconto il 16 ottobre, originariamente previsto il 16 giugno. La seconda rata di saldo scadrà, per questi Comuni, il 16 dicembre. Diversamente, qualora ancora non avessero deliberato entro il 9 settembre (mi riferisco alle informazioni acquisite ovviamente brevi manu dal dibattito parlamentare nazionale, che non sono informazioni approvate, né pubblicate) andrebbero a scadenza, come dice la Legge di Stabilità, nel mese di dicembre. Riepilogando, questo quadro sintetico risponde alle richieste di comunicazioni in termini molto semplici. Ovvero, i Comuni che hanno deliberato, hanno una scadenza fissata per Legge, che è il 16 giugno. Non hanno differimento di alcun genere, in quanto vige il comma 688 della Legge n. 147, cioè della Legge di Stabilità, così come modificato dal Decreto Legge n. 16 del 6 marzo 2014. Ovvero noi torinesi, come gli altri 2500 Comuni, pagheremo la TASI il 16 giugno. Questa non è una potestà che sta apparentemente nelle norme che consentano il provvedimento di intervento deliberativo che ne modifichi la decorrenza. Dico apparentemente, perché la Legge attribuisce un termine legale, cioè lo attribuisce nella normativa, non in chiave regolamentare. Ma su questo c'è un ampio dibattito, ovviamente, che devo segnalare, quando si parla di tributi, non si presta tanto a una discussione legata esclusivamente al senso comune o al buon senso. Quando si parla di tributi, sappiamo che parliamo di obbligazioni tributarie certe; pertanto si deve fare riferimento, a mio modo di vedere, correttamente, alle norme vigenti e non alle interpretazioni, per quanto possano eventualmente essere fondate o infondate. Devo dire che a discapito di quanto si è letto in questi giorni, il quadro formativo/informativo che Città di Torino ha prodotto intorno alla deliberazione che ha approvato, ormai un mese fa, il quadro deliberativo e le tariffe, è compiuto. La Città di Torino ha spedito, a tutti coloro che nelle banche dati della Città sono titolari di un fabbricato, idonea lettera a esplicare la normativa vigente per la Legge di Stabilità, cos'è la IUC, cos'è la TASI, cos'è il l'IMU 2014 e cos'è ovviamente la TARI, che è la terza componente. Le spedizioni sono avvenute e le consegne sono in corso in questi giorni. A me, per esempio, è giunta proprio venerdì mattina. Credo che questo attenga alla campagna informativa, ribadisco, non obbligatoria, ma che riteniamo dovuta per aumentare l'informazione. Tutto sommato devo anche dire che l'informazione nell'impianto generale è, in realtà, abbastanza identica alla formazione/informazione della vecchia IMU. In realtà, l'impianto di calcolo, la determinazione del sistema è sostanzialmente quello a cui i contribuenti sono già abituati: contribuenti, CAAF e tutti i soggetti che hanno determinato in qualche modo l'applicazione dell'obbligazioni tributarie. A maggior ragione, la Città ha comunque avviato una cospicua campagna di affissione negli spazi pubblici, iniziata la settimana scorsa, ricordando le scadenze di Legge - ribadisco, di Legge - e informando nei punti di riferimento Circoscrizionali e naturalmente quelli dei Tributi comunali, tutti coloro che abbiano frequentazione di luoghi pubblici, per rendere note le scadenze, che peraltro non sono nuove. È consuetudine che il 16 giugno si paghi l'imposta sui fabbricati, che peraltro già vedrebbe il pagamento dell'IMU, ma stiamo specificando l'impianto della TASI. C'è un'osservazione di fondo che condivido. L'impianto TASI è complesso, non per colpa degli Enti Locali. Ci sono Comuni che hanno deliberato la TASI solo sull'abitazione principale, come Torino, altri che hanno deliberato anche sulle seconde case, altri hanno messo quote a carico anche dell'inquilino. Questo impianto complesso ovviamente non discende dal comportamento degli Enti Locali, ma dalla complessità di fondo e della possibilità di deliberare la TASI stessa. Pertanto Torino si è allineata a un sistema di semplificazione: una parte di detrazione, una detrazione fissa per numero di figli da moltiplicare, un'aliquota ovviamente unificata e modalità di calcolo, pertanto, estremamente semplificate. Questo consentirà, pur dovendo ottemperare, a termini di Legge, il 16 giugno, di accompagnare verso questo adempimento i cittadini che attualmente si confrontano con un tributo di nuova denominazione, ma a Torino con modalità di calcolo praticamente identiche, se non per l'aliquota più bassa, alla vecchia IMU 2013 e 2012. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Carbonero. CARBONERO Roberto Dopo tre anni che ci conosciamo, lo posso dire con molta serenità: tutte le volte che l'Assessore Passoni ci spiega qualcosa, a me sembra di sentir parlare il buon Mascetti di "Amici Miei". L'Assessore fa delle "supercazzole" tremende, per dire delle cose che capisce e conosce solo lui, perché credo che in questo assaggio manchi semplicemente il coraggio di dire che tanto per cambiare, per l'ennesima volta, abbiamo voluto giocare a fare i primi della classe e, tanto per cambiare, stiamo fregando i torinesi, anziché dargli una mano e capire che c'era la possibilità di farli pagare a settembre, come faranno gli altri 5500 Comuni italiani. A questo punto gli altri 5500 Comuni sono delinquenti, pazzi scatenati, irresponsabili e fuori Legge. L'ha appena detto l'Assessore che noi siamo stati bravi, pronti a pagare, perché tanto pagano quei poveracci dei torinesi, chi se ne frega. Abbiamo fatto bella figura, abbiamo subito chiesto i soldi, in più li incassiamo, perché ci servono sempre continuamente, e ce ne freghiamo dei cittadini torinesi, ai quali preleviamo direttamente dalle tasche. Questo è l'ennesimo esempio. Proprio si spiana come un rullo compressore. Allora, "conte Mascetti", abbia il coraggio di dire che non ce ne frega niente, noi vogliamo prendere adesso i soldi ai cittadini torinesi, perché del problema della crisi non ce ne frega niente. Anzi, adesso che in più abbiamo anche il Sindaco della Regione, siamo a posto, siamo completamente padroni di questo territorio, ne abusiamo come vogliamo. La cosa che continuo a non capire è che noi continuiamo a prendere gli schiaffi, perché continuiamo a fidarci del "conte Mascetti" e di questa Amministrazione, che pialla senza nessuna pietà i suoi cittadini. Lo ripeto, non ci voglio credere che sia impossibile dire che visto che 5500 Amministrazioni pazze hanno deciso di non essere così brave a deliberare, questa volta facciamo il contrario: anziché adeguare loro, diventiamo pazzi è fuori Legge anche noi e rinviamo il pagamento a settembre, perché così magari diamo una mano ai cittadini. È vero, dimenticavo che Renzi ha dato gli 80,00 Euro: siete ricchi, che ve ne frega di pagare questa tassa prima di tutti gli altri. Renzi ha provveduto con gli 80,00 Euro. Questa è la prova del nove per capire che questa Amministrazione non ha nessuna volontà di andare incontro ai propri concittadini. Apri il portafoglio e tira fuori i soldi. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Sono abbastanza sorpreso dal fatto che il conte Mascetti/Assessore al Bilancio abbia comunque lavorato nella Commissione in questi mesi per cercare di far comprendere, anche ai Consiglieri, la difficoltà di una schizofrenia legata alla fiscalità locale. Io comprendo che il Consigliere Carbonero debba accentuare i toni rispetto anche a dinamiche politiche che sono cambiate con il cambio dei Governi. L'abbiamo già detto però nella discussione generale che abbiamo fatto in fase di Bilancio Consuntivo e che faremo in fase di Bilancio Preventivo. Che la relazione dell'Assessore sia molto tecnica è abbastanza evidente. È altrettanto evidente - io arrivo da una discussione che è stata fatta con i nostri Consiglieri al Gruppo proprio su questo tema - che per il cittadino comune la comprensione è in ogni caso difficile. È altrettanto vero, Consigliere Carbonero, che nel giro di tre anni abbiamo cambiato tre Governi, tre acronimi e l'impostazione della fiscalità locale è totalmente diversa rispetto a tre anni fa. Dalla cancellazione dell'IMU voluta da un Governo alla replica della mini IMU voluta da un Governo misto, a un ulteriore passaggio rispetto a un'imposta unica, ovviamente il tema vero che dobbiamo affrontare è la divisione fra le tre competenze che ha citato l'Assessore. Fra l'altro il Decreto n. 16/2014 manteneva inalterata l'impostazione, cioè tener allineato il livello di versamento sia per l'anticipo del 16 giugno, sia per il saldo del 16 dicembre. Quindi nulla di diverso rispetto a quello che avevamo già discusso l'anno scorso. Forse - ma questo credo che l'Assessore Passoni potrà sicuramente farlo nelle debite sedi, sicuramente il Sindaco, come Presidente dell'ANCI avrà già avuto modo e occasione di farlo, rispetto all'annuncio del Ministro Delrio - il tema del mantenimento inalterato del livello di tassazione della fiscalità locale rispetto alla casa andrebbe approfondito con più attenzione, perché oltretutto la scelta delle aliquote è cambiata. l'Assessore ha citato i 2500 Comuni che hanno deliberato, io ricordo che gran parte dei Comuni più importanti d'Italia hanno deliberato entro il 31 maggio e hanno pubblicato entro il 31 maggio, indipendentemente dal colore politico. Quindi questo significherà anche qualcosa. È anche altrettanto vero che oggi la dinamica, pesante, è legata alla copertura e il Consigliere non può far finta di non conoscerla. Se c'è un tema che viene posto al Governo rispetto alla proroga richiesta per i Comuni che non hanno deliberato e che quindi non potranno ovviamente attivare i versamenti entro il 16 giugno, è proprio la copertura. Ulteriore tema che ha impegnato la nostra Commissione, in cui anche il Consigliere Carbonero ha partecipato ai lavori e ha avuto modo e tempo spesso di intervenire e approfondire gli argomenti, è stato quello di cercare di dare una comunicazione alla cittadinanza torinese, pur in mancanza degli elementi che ancora dobbiamo discutere. Perché sappiamo perfettamente che il Regolamento è in discussione presso le Circoscrizioni, ci sono ovviamente le richieste di termini abbreviati e ce lo ritroveremo in Aula molto presto. La discussione che abbiamo fatto è stata molto seria; è vero che è stata anche molto tecnica, ma credo che un argomento come questo non possa essere affrontato solamente con la demagogia di dire che andiamo a prendere i soldi nelle tasche dei torinesi. Credo che sia necessario fare un ragionamento più complessivo sul ridisegno della fiscalità locale. Su questo la stessa ANCI avrà modo e tempo per affrontare l'argomento, non sotto l'aspetto ovviamente della ristrettezza del lasso temporale che ci obbliga a discuterla, bensì sulle proposte che possiamo fare sugli Enti Locali, visto che il principio di sussidiarietà viene sempre di più cancellato, in questa direzione di accentramento. Su questo, forse, il Consigliere Carbonero, anche per storia e tradizione della sua forza politica, potrebbe e dovrebbe dire qualcosa. Ribadisco che il nostro Gruppo ha sostenuto la deliberazione, pur con la richiesta di un'ulteriore precisazione, che l'Assessore ha accolto, cioè l'invio almeno di una comunicazione iniziale, che comunque ha creato, al di là di tutto, anche una discussione. Abbiamo ascoltato le interviste dell'Ordine dei commercialisti, abbiamo visto le reazioni dei CAF e degli SPI. Quindi, per i cittadini sicuramente si pone il tema della comprensione. È altrettanto vero, che siamo obbligati da norme di Legge e non da discrezionalità dell'Amministrazione. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Sindaco. SINDACO A me pare che ci sia un dato di fatto, che non può sfuggire al Consigliere Carbonero, a tutti i Consiglieri. La stragrande maggioranza dei Comuni che non ottempererà alla scadenza del 16 giugno, sono andati al voto e hanno visto sciolto il loro Consiglio Comunale prima che il Parlamento perfezionasse l'iter della TASI, in tutti i suoi aspetti di applicazione. Quindi, noi non esprimiamo nessun giudizio di valore sul fatto che dei Comuni non ottemperano il 16 giugno. Nessuno ha detto che gli amministratori di quei Comuni sono sprovveduti, irresponsabili o pazzi: espressioni che ha usato il Consigliere Carbonero. C'è un dato di fatto: la stragrande maggioranza dei Comuni che non applica la TASI entro il 16 giugno non la può applicare perché il Consiglio Comunale che avrebbe dovuto deliberare le aliquote, è stato sciolto prima che il Parlamento avesse completato l'iter delle modalità applicative della TASI. Quindi, da questo punto di vista, questa è la ragione. Poi c'è anche chi, avendo la possibilità di farlo, non l'ha fatto. Io penso che non abbia fatto una buona scelta, perché ci sono delle regole che si rispettano. Se è stata approvata una Legge che ha stabilito la scadenza del 16 giugno, non si capisce perché essendo nelle condizioni di ottemperarle, dovremmo non ottemperarle. Le aggiungo un altro aspetto, che non è di dettaglio. I Comuni che non hanno ottemperato, e che quindi avranno una nuova scadenza, godranno di un'anticipazione, perché siccome la modalità con cui si applicherà la TASI è costituita da un'aliquota variabile, perché la Legge dice dall'1 al 2,5‰, incrementabile dello 0,8 flessibile, non è tanto chiaro fin qui quale sarebbe l'anticipazione dello Stato. È l'aliquota minima dell'1‰? È l'aliquota massima del 2,5‰? Il massimo è questo, perché non si può prevedere il futuro; quindi, lo Stato che fa l'anticipazione non può sapere come sarà applicato lo 0,8‰ flessibile a tutti i Comuni che non hanno ancora deciso di applicarlo. Il risultato è che questa anticipazione coprirebbe soltanto in parte il fabbisogno finanziario dei Comuni. Quindi coloro che sono costretti o hanno scelto di andare al 16 settembre, si espongono dal punto di vista finanziario ad una crisi di liquidità. Noi non ci siamo esposti a questo rischio nell'interesse di questa collettività, perché esporsi ad una crisi grave di liquidità significherebbe mettere in discussione i servizi e la loro erogazione. Come vede, la nostra scelta è tutto il contrario di un atto di irresponsabilità, è un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini, perché vogliamo avere la garanzia di poter disporre delle risorse con cui garantire l'erogazione dei servizi. |