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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo alle richieste di comunicazioni al Sindaco. La prima comunicazione, richiesta dal Consigliere Ricca del Gruppo Lega Nord sulla scadenza della TASI, verrà discussa nella seduta del Consiglio Comunale del 4 giugno. Anche la richiesta di comunicazioni presentata dal Consigliere Marrone, avente per oggetto: "Palco del Comune ad antagonisti ancora in corso di convenzione tra Comune e CSOA Askatasuna per il cortile dell'asilo", verrà discussa nella prossima seduta del Consiglio Comunale. Vi è un'altra richiesta di comunicazioni sulla Linea 4, presentata dal Consigliere Marrone, a cui si somma il Consigliere Viale, che viene inviata in II Commissione Consiliare Permanente. Presidente Carretta, abbiamo inviato due argomenti in II Commissione, invece di fare le comunicazioni del Sindaco; chiediamo a lei di metterle in calendario quanto prima, sui controllori della Linea 4. Invece, Presidente Ventura, vengono richieste delle comunicazioni dal Consigliere Curto in merito alla scadenza dei cantieri di lavoro in data 2 giugno; abbiamo sollecitato tutta la Conferenza dei Capigruppo, presente l'Assessore Mangone, a discuterla già domani in III Commissione. Per cui, se non ci fosse più il tempo, la convochiamo già adesso e facciamo presente ai Colleghi... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). È già stata convocata, perfetto. Ricordiamo ai Colleghi che domani si discuterà questo argomento in III Commissione, alla presenza dell'Assessore. Invece, l'Assessore Mangone può rispondere alla richiesta di comunicazioni del Consigliere Scanderebech relativa all'ordinanza di restrizione degli orari dei locali di San Salvario. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lei non ha la copia della richiesta di comunicazioni? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). È stata presentata dal Consigliere Scanderebech, che potrà eventualmente intervenire. La parola all'Assessore Mangone. MANGONE Domenico (Assessore) Ringrazio il Consigliere Scanderebech e tutto il Consiglio Comunale per aver stimolato la discussione su questa questione, che riguarda, in generale, l'area di San Salvario. Come è noto, l'area di San Salvario è, da un po' di anni, oggetto dell'attenzione di questo Consiglio Comunale, ma anche della Giunta, perché si è creata un'aria di tensione tra i residenti di quell'area, gli operatori e tutte le persone che lì affluiscono, quasi durante tutto l'anno, perché si è ormai trasformata in una delle aree più vissute della nostra città. In questo quadro si inseriscono le notizie giornalistiche che avete potuto leggere nei giorni scorsi e che credo siano state l'origine di questa richiesta di comunicazioni da parte del Consigliere Scanderebech. I giornali hanno riferito dell'indizione della Giunta di un'ordinanza che tenderebbe a limitare gli orari di chiusura dei locali nell'area del Quadrilatero, diciamo, di San Salvario. Effettivamente, devo dire che vi è stata una discussione; da parte dei miei Uffici, c'è stato uno studio sulla fattibilità di un provvedimento che va in quella direzione, ma ad oggi non c'è alcuna decisione assunta, né dal sottoscritto, né tanto meno dal Sindaco Fassino, con il quale ho avuto modo di discutere della questione, gli ho riferito quale potrebbe essere una soluzione, o meglio, quale potrebbe essere il tentativo di affrontare il problema che stiamo vivendo e che vivono i cittadini residenti in quell'area. Questa mattina, a mezzogiorno, ho incontrato le categorie, le quali mi hanno fatto presente tutta una serie di questioni. La sensazione che io ho ricevuto da parte delle categorie - però, ripeto, è solo una mia sensazione - è che questo provvedimento innanzitutto non è visto come un provvedimento risolutore del problema e, comunque, non danneggerebbe particolarmente i locali. Le categorie fanno presente che questo provvedimento potrebbe avere un suo effetto, una sua efficacia, unito ad altre iniziative da parte della Città. Una delle iniziative, delle quali ho già accennato all'Assessore competente, è quella di anticipare l'orario di inizio della pulizia delle strade. L'altro provvedimento che vorrebbero è quello di aumentare, magari modificando il percorso, le navette notturne che accompagnano i ragazzi nei diversi luoghi dove hanno lasciato le auto. L'altro provvedimento - di cui non ho ancora avuto modo e tempo di parlare con l'Assessore competente, che è l'Assessore Tedesco - è quello legato alla vigilanza da parte delle Forze dell'Ordine. Questo perché gli operatori presenti sul luogo ritengono che, anche in caso di chiusura negli orari che avete potuto leggere sugli articoli di giornale - cioè in settimana all'una, con deflusso fino alle due, e nei fine settimana chiusura alle due, con deflusso fino alle tre -, non si risolverebbe il problema, perché in quell'area arriva un numero consistente di persone senza l'auto, e quindi con i mezzi pubblici (questo è quello che riferiscono le categorie), e a quell'ora non hanno la possibilità di prendere il mezzo pubblico per ritornare ai luoghi di provenienza. Quindi, suggeriscono tutta una serie di iniziative, un pacchetto di iniziative, che tutte insieme potrebbero, in qualche modo, migliorare la situazione. In ogni caso, per tornare all'oggetto della discussione, si è appena avviato un percorso, non c'è nulla di deciso; credo che sia compito degli Assessori competenti e, in questo caso addirittura del Sindaco - perché l'ordinanza sarebbe a firma direttamente del Sindaco -, perché è un'ordinanza particolare che oggi può essere fatta solo sull'area San Salvario, poiché è stata oggetto di osservazioni, perché questa ordinanza, se non ci sono i presupposti, non può essere emanata. Su San Salvario c'è stato tutto un lavoro di indagine che oggi, teoricamente, salvo poi eventuali giudizi davanti ad organi giudiziari competenti, è sicuramente motivata, potrebbe essere motivata da tutta una serie di analisi che sono state fatte sull'area in questi mesi. Tuttavia, noi ci stiamo muovendo non soltanto sulla questione orari, che comunque è una questione molto sentita dai residenti, perché io e l'Assessore Tedesco - e non mi ricordo se erano presenti altri Assessori, ma sicuramente c'era il Vicesindaco - siamo stati in Circoscrizione, fa più o meno tre mesi, e abbiamo potuto verificare sul luogo il livello di tensione dei residenti, di persone, anche giovani, che vivono una situazione molto difficile e complicata, alle quali dobbiamo provare a dare una risposta. È evidente che, però, è anche compito di questa Amministrazione provare a mettere in atto iniziative che non danneggino gli imprenditori che lì operano e, in maniera particolare, evitare che iniziative della Città possano produrre disoccupazione, cioè il fatto di diminuire la quantità di ore lavorate potrebbe ripercuotersi proprio sui lavoratori. Quindi, l'indagine che abbiamo appena avviato è quella di capire e di verificare la situazione attuale dei locali, le ore di chiusura, le ore di afflusso e tutta una serie di dati che siamo analizzando e valutando con le categorie. Ma, come dicevo, la Città si sta muovendo anche su un altro versante. Come sapete, non solo in San Salvario, ma anche in altri luoghi, sono nati locali molto piccoli che non fanno somministrazione diretta, ai quali si accede, si mette la monetina e si prende la bevanda. Questi locali hanno determinato problemi molto seri, perché il problema in quei luoghi è dato dal fatto dell'assembramento di persone davanti ai locali, sulla strada, e sono quelle circostanze che determinano poi il vociare e il disturbo delle persone che abitano lì. Allora, proprio per limitare l'apertura di questi locali, che non hanno spazi, è già pronta una deliberazione - e, appena fatto il percorso di consultazioni, è mia intenzione chiedere al Presidente della III Commissione un incontro in via preventiva, proprio per esporre i principi contenuti in questa deliberazione - che, di fatto - lo anticipo in questa sede, Presidente -, impone un certo spazio interno per poter aprire locali come quello di cui parlavo prima. Oggi è possibile aprire un locale di questo genere nell'ambito di 20-25 metri; attraverso questa deliberazione, noi vieteremo questo tipo di attività e chiederemo una metratura minima molto più alta di quella che oggi è consentita. Questo dovrebbe limitare l'apertura di locali come quelli per cui si deve necessariamente stare fuori, in cui uno prende una bevanda e poi rimane sul marciapiede, sulla strada, creando quei problemi di assembramento che generano problemi. Questo ci sembra un modo per limitare l'apertura e, quindi, contenere questo tipo di attività. Questa deliberazione, diversamente dalla possibile ordinanza che in questo momento può essere fatta solo su San Salvario, potrà essere estesa, invece, a tutte le altre aree dove c'è quel tipo di tensione; quindi, parliamo dell'area di San Salvario, ma anche di area Vanchiglia. Ripeto, abbiamo appena iniziato un percorso di consultazione. Tuttavia, questa deliberazione è abbastanza urgente, perché, com'è noto a questo Consiglio, il 30 maggio scade il termine della deliberazione che avevamo approvato, che limitava le aperture nell'area di San Salvario, e quel tipo di deliberazione non è reiterabile, perché è stata oggetto di valutazione da parte del TAR e ha superato l'esame perché - come scrive il TAR - era un provvedimento limitato nel tempo. Quindi, non reiteriamo più quella deliberazione, ma abbiamo lavorato nella direzione di limitare comunque le aperture di alcuni tipi di locali, perché, come i Consiglieri sanno, ci muoviamo nell'ambito delle normative nazionali e regionali, quindi provvedimenti che possono essere solo temporanei e non possono, evidentemente, essere permanenti. Nello stesso tempo, ci poniamo il problema, che riguarda altre aree, tipo Vanchiglia, di evitare che la situazione possa sfuggire di mano, quindi proviamo a regolare la situazione attraverso quel tipo di deliberazione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Scanderebech. SCANDEREBECH Federica Innanzitutto, ringrazio per le avvenute comunicazioni da parte dell'Assessore e ringrazio l'Assessore per quanto detto. Mi dispiace dover fare un po' di polemica e dover essere forse un po' brutale, però io ricordo che il Sindaco ha ricevuto l'Associazione dei residenti il 14-15 aprile, siamo ormai a fine maggio e in un mese e mezzo, invece, non è stato fatto proprio nulla. Quindi, io mi chiedo perché in questo mese mezzo non si è potuto magari già affrontare l'argomento e fare qualcosa, o perché è dovuto essere nuovamente il Consigliere Scanderebech a chiedere in Commissione che si potesse parlare dell'argomento San Salvario. Quindi, io chiedo che si possa affrontare la questione in Commissione, e quindi sollecito la III Commissione in congiunta con la II Commissione e, possibilmente, sarebbe molto gradita anche la presenza dell'Assessore alla Polizia Municipale. Prima di leggere delle ordinanze sui giornali, penso che sia gradito poterne parlare con il Consiglio intero, non solo perché magari possono arrivare dei suggerimenti utili dai Consiglieri, ma perché magari si può anche capire che certe ordinanze poco discusse potrebbero essere forse attaccabili. Quindi, io auguro che un'ipotetica ordinanza possa essere un provvedimento totalmente inattaccabile e che, quindi, il Tribunale Amministrativo, il TAR, non possa, a sua volta, un domani, poterla attaccare per quanto riguarda tutto il Decreto sulle liberalizzazioni, sul quale, Assessore, ricorderà bene quanto abbiamo dibattuto, anche quando lei era ancora Presidente di Commissione. Quindi, io ho i miei dubbi. In più, mi consenta di fare una battuta: è come dire ad un fruttivendolo di aprire alle otto e di chiudere alle nove. È lo stesso discorso. È come dire a questi locali di chiudere nelle ore in cui hanno il clou delle loro entrate. Sinceramente, non penso che il problema sia nell'orario. Il problema sta - come dice lei, e sono contenta che questo sia stato evidenziato - nella sporcizia delle strade, e quindi che ben venga la pulizia delle strade aggiuntiva e in anticipo; sta nel traffico, quindi che ben vengano le star night che possano passare anche nelle strade in San Salvario. Mi chiedo se non sia possibile chiudere totalmente al traffico quelle zone e far passare solo ed esclusivamente i mezzi pubblici, solo ed esclusivamente i taxi, fare una convenzione con i taxi, che possano fare una fermata nel mezzo di San Salvario, chiudendo al traffico totalmente la zona, non con le ZTL ipotizzate - perché abbiamo capito che non è possibile, perché costano troppo -, ma magari con delle transenne. Io voglio evidenziare quanto mi è stato raccontato. Mi è stato raccontato che la Polizia Municipale alle 23.30 termina il servizio. Alle 23.30 va nelle proprie centrali operative e non si vede più nessuno per le strade. Mi chiedo se magari sia possibile fare un intervento ad hoc nella zona, per evitare che ciò possa accadere e per far sì che ci sia ancora una presenza sulla strada. Voglio anche dire che, a parer mio, l'omicidio di via Ormea non è associabile al problema San Salvario; sono due zone diverse e non c'entra un omicidio, dovuto alle cause che abbiamo letto, con il problema della movida di San Salvario. Con questo non voglio dire che i residenti non hanno ragione, hanno tutti totalmente ragione, ma consentitemi un'altra battuta: mi chiedo come mai ci siano dei condomini che, invece, sono contenti e non protestano, non si lamentano, perché magari hanno dei locali, all'interno del condominio, che sono totalmente a norma, hanno una sicurezza interna ed esterna sul marciapiede e non fanno vociferare le persone sul marciapiede e ci sono dei locali che sono ben visti nella zona, molto ben visti nella zona dagli stessi condomini che ce l'hanno sotto casa. Allora mi chiedo se magari non ci sia da fare veramente uno studio su questi locali, che invece sono ben visti, e far sì che anche gli altri possano avere le stesse caratteristiche di questi locali ben visti nella zona. Se vuole, poi, fuori verbale, glieli posso anche indicare e le posso anche far notare come veramente i condomini siano contenti, perché dicono: "Meno male che almeno il locale che abbiamo all'interno del nostro palazzo non abusa della nostra pazienza". Anche perché c'è da dire che quei locali hanno pagato a noi la licenza, hanno pagato a noi i posteggi che non possono avere, molti hanno pagato un servizio di sicurezza in proprio, per poter garantire la sicurezza. Mi sembra un po' restrittivo il fatto di dovergli dire: "Dopo poche ore di apertura, voi dovete chiudere, perché qui ci sono dei problemi". Penso che veramente ci possano essere dei gravi problemi. Altra cosa. Sempre per mezzo stampa, io ho avuto il piacere di leggere che gli orari sarebbero dal lunedì al venerdì fino all'una e dal sabato alla domenica fino alle due. Ma Assessore, se lei lo sa, o non lo sa, il problema è anche il venerdì. Il venerdì è da considerare all'interno del weekend. Il problema non è la domenica. La domenica a San Salvario c'è ben poca gente. Quindi, probabilmente, è stata una cosa trascritta dalla rassegna stampa che non è giusta, è sbagliata. Però ci sono dei ragionamenti da poter fare. Quindi, Assessore, io vorrei chiederle ancora alcune cose: innanzitutto, se siano state previste delle sanzioni per chi non rispetta questa ipotetica ordinanza che verrà fatta; qual è la durata di questa ipotetica ordinanza, quindi se magari il 30 settembre finisce, o se andrà avanti per tanto, perché, come sappiamo, l'ordinanza è sempre in un tempo molto ristretto; se lei abbia idea di quando potrà entrare in vigore questa ordinanza. Detto ciò, io esprimo il mio parere non favorevole a questo, per un semplice motivo: dobbiamo cercare di far lavorare queste persone, che hanno pagato a noi una licenza, hanno pagato a noi dei posteggi che non possono avere e hanno dei debiti, nel senso che si sono indebitate. Sono persone che vogliono lavorare e che vogliono sfruttare e rendere quella zona bella e vivibile. Quindi, noi siamo obbligati a dare delle risposte. Io chiedo la sua disponibilità e la disponibilità degli altri Assessori di venire in Commissione per poterne parlare, prima di poter leggere di nuovo sui giornali che questa ordinanza è stata emanata, perché non trovo rispettoso, nei confronti del Consiglio Comunale, dover leggere queste cose e dover apprendere queste cose dei giornali. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Ringrazio l'Assessore Mangone e anche il Consigliere Scanderebech, del quale ho apprezzato l'intervento. Condivido molte delle cose che ha detto, in particolare la vicenda che ricorda un po' quanto facemmo anni fa nel Quadrilatero, per quanto riguarda i residenti, la possibilità di accedere esclusivamente attraverso i pilomat che uscivano fuori da terra, quindi bloccando l'accesso alle macchine private dei non residenti. Io chiedo che l'Assessore, la Giunta e in particolare il Sindaco riflettano lungamente su questa vicenda, perché guardate che le ordinanze sono efficaci quando vengono studiate con un'interlocuzione con il territorio, con le Associazioni di categoria, con i locali del territorio e, per esempio, penso che una... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, mi rivolgevo a lei per dire che condivido una cosa che lei diceva, Assessore, per esempio, il fatto di valutare con più attenzione le aperture e la quantità di metri quadrati a disposizione per fare delle aperture, credo che sia un provvedimento che possa essere adottato per il futuro. Però, dico anche che la Città ha deliberalizzato, secondo me, in modo non discriminato, ma giusto, perché in realtà abbiamo deliberalizzato una serie di vicende che riguardano il commercio e, a questo punto, la regulation non è più possibile, perché in realtà il popolo, le persone, la gente, i cittadini si spostano a seconda di quelle che sono le opportunità che vengono messe a disposizione dal territorio, così com'era anni fa per la zona dei Murazzi, prima ancora la zona del Quadrilatero, la zona di piazza Vittorio. Credo che ci siano delle zone che, in qualche modo, facciano, tra virgolette, "tendenza" nel corso degli anni. Dico due cose per quanto riguarda i locali di cui diceva il Consigliere Scanderebech. Molti di questi locali, la stragrande maggioranza, hanno assunto degli steward che di mestiere fanno questo lavoro, cioè controllano, verificano, aiutano, sostengono; vengono pagati dai locali, ovviamente in modo regolare, proprio per regolare la vita notturna di quelle aree. E dico anche che mettere in contrapposizione un'ordinanza che può, in qualche modo, vietare l'apertura di locali in quella zona e favorirla in altre, diventa effettivamente, per chi ha acquistato la licenza qualche settimana fa, qualche mese fa, qualche anno fa, una forma di concorrenza sleale, perché uno compra una licenza e fa un investimento pensando di fare un certo tipo di lavoro; se questo lavoro gli viene impedito da una norma successiva, quando la Città già ha incamerato il denaro dei dehors, il denaro delle licenze e tutte le tasse relative al commercio, è un ragionamento che bisogna fare insieme. Terza questione. Guardate che il problema vero non è soltanto l'apertura dei locali, che ovviamente sono sottoposti alla normativa, ma quello di tanti, tra virgolette, "bibitari", come li chiamiamo noi, abusivi, che, con la loro borsa piena di birre con il ghiaccio, sono presenti davanti a tantissimi locali. Io ne ho visti a San Salvario, ma ne ho visti anche al Valentino, ne ho visti nella zona di via Passo Buole e via Bossoli: si fermano davanti ai locali, non hanno autorizzazioni, vengono ripetutamente multati dalle nostre Forze dell'Ordine, dai Vigili Urbani in particolare, dalla Polizia Municipale torinese, però ciò non impedisce a questi di continuare a vendere vetro e abusivismo davanti a questi locali; e non è che la presenza o l'assenza dell'apertura dei negozi fermi queste persone, non le ferma assolutamente. So che non è interessante, mi rendo conto che forse non ho preso abbastanza voti per essere interessante. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Forse è meglio che parli il Consigliere Grimaldi. Io so che le forze di Polizia Municipale fanno un'attività meritoria di controllo. In più di un'occasione ho segnalato la presenza di molti venditori abusivi di bevande e bibite in bottiglia davanti ai locali della città. Questo è un atteggiamento che non riusciremo a impedire chiudendo i locali, perché se chiudiamo i locali ma davanti ci sono i bibitari che vendono le bottiglie di vetro, la gente continua a sostare in quelle aree, continua a stare su quei marciapiedi, continua a stare in quella zona. Quindi avremmo due obiettivi falliti. Il primo è la legalità, con i bibitari abusivi che continuano a vendere bottiglie di vetro dove è vietato; il secondo è che abbiamo impedito ai gestori che invece pagano le tasse, le licenze, i dehors di poter fare attività commerciale. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, parlo dell'ordinanza di cui parlava l'Assessore, che in questo momento credo venga accolta male da tutto il territorio, anche dai residenti di cui parlava il Consigliere Scanderebech, che invece hanno capito che lo sviluppo di quel territorio passa anche attraverso la legalità: i locali che assumono le persone, pagano le tasse, pagano i dehors, puliscono, mettono gli steward, fanno un'interlocuzione con il Comitato di San Salvario, fanno parte del Comitato delle case del quartiere, fanno iniziative culturali, fanno attività di socializzazione del territorio. Se vogliamo far rivivere un quartiere che fino a pochi anni fa (lo spiegherà meglio di me, perché lo ha seguito con attenzione, il Consigliere Grimaldi) era degradato, dedito allo spaccio, all'abusivismo, alle attività criminali di ogni genere, mentre adesso non è più così, dobbiamo dire grazie anche a chi ha voluto investire in quella zona. Mi riferisco ai residenti, grazie ai quali le case di quel quartiere si sono apprezzate di valore; e mi riferisco anche ai moltissimi artisti e intellettuali che hanno deciso di investire in quella zona, stabilendo lì le loro attività, i loro atelier, le loro case di moda, le mostre, le gallerie commerciali, le gallerie d'arte. Credo che la Città debba investire su tutto questo. I problemi legati alla sicurezza non si risolvono spegnendo le luci, ma accendendole. Più ci sono persone, meno c'è illegalità. Dove c'è il buio, c'è l'illegalità. Quindi, l'ordinanza emanata sull'onda dell'emotività credo sia un provvedimento sbagliato, che va rivisto, riconsiderato, che fa una serie di danni e non è assolutamente deterrente per quanto riguarda il tema vero, quello della sicurezza e della vivibilità di un territorio. Anche se non sono stato ascoltato, però c'è il verbale e forse qualcuno fra vent'anni se lo leggerà. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Credo che la relazione dell'Assessore Mangone faccia intuire che le sue suggestioni derivino anche da un'analisi e da un'interlocuzione aperta con la città, non solo con il Sindaco. Lo dico perché ci sono cose che condivido. A suo tempo, con l'allora Assessore Altamura, in questo momento assente, ci eravamo detti che la discussione sul blocco delle licenze in piazza Vittorio forse l'avevamo fatta addirittura fuori tempo massimo. Ci eravamo detti che dovevamo trovare soluzioni diverse per San Salvario, penso alla vicenda dehors. Credo che su Vanchiglia, l'appello che la Circoscrizione ha presentato all'Assessore sia da raccogliere, nel senso che bisogna evitare che un pezzo della vita di notte faccia sparire la vita diurna di un quartiere. Credo, per esempio, che sul Regolamento dehors si possano trovare delle soluzioni intelligenti, anche a San Salvario, per far sì che quei luoghi siano aperti anche di giorno, per evitare quella desertificazione diurna che non è utile neanche alla vita notturna. Dall'altra, ci sono soluzioni complesse. Ne abbiamo parlato con l'Assessore Lubatti, che non è qui presente. Adesso è arrivato il Consigliere Altamura. Stavo dicendo di quello che, secondo me, si può fare per evitare una proliferazione non inutile, come abbiamo fatto in tempi passati al Quadrilatero Romano, piuttosto che in piazza Vittorio. Dicevo che ci sono delle soluzioni complesse. Quando i luoghi vengono presi, alcuni dicono addirittura assediati, diciamo utilizzati, perché questo è il punto, da migliaia di ragazzi ogni sera, ci devono essere dei servizi complessi all'altezza, anche perché il Comune ha registrato delle entrate. I dehors generano tantissime entrate per questa Città, così come parte delle licenze, l'oblazione sul suolo pubblico. Per cui, credo che bisogna infrastrutturare quella Circoscrizione in modo diverso. Con l'Assessore Lubatti abbiamo parlato di più cose: la possibilità di far arrivare le navette night-buster, di pedonalizzare quella zona, a patto di portare le strisce blu anche nelle zone limitrofe, per impedire che poi le zone limitrofe abbiano altri tipi di ricadute. Così come l'utilizzo dei punti di interscambio dei parcheggi. Noi pensiamo che i parcheggi sono vuoti, come quello per esempio del Padiglione 5, piuttosto che quello di Valdo Fusi, anche perché non sono interconnessi con quelle navette di GTT. Ed è per questo che invito nuovamente il Presidente Carretta a rivedere il servizio night-buster e a ripensarlo, perché è stato uno strumento utile, ma che ci siano dieci Linee che hanno tutte il capolinea in piazza Vittorio, forse è antistorico. Quindi, credo che sarebbe utile se la Linea 18 avesse il capolinea in via Madama Cristina. Sugli orari, credo che sia valida l'analisi fatta dai Consiglieri Scanderebech e Cassiani, però non solo in merito alla concorrenza sleale, ma anche in merito alla non percezione di quelli che possono essere gli effetti ancora più devastanti. Ne dico tre, che secondo me sono infernali. Il primo. In quest'ottica di riduzione, in realtà, aumenta solo l'ansia da prestazione. Si chiama ansia da prestazione questa idea per cui i locali iniziano a dare le botticine di superalcolici cinque minuti prima della fine della somministrazione, così i ragazzi se ne vanno in giro pieni di botticine di alcool. Guardate che è devastante. Andare in giro con le botticine di Amaro Negro o vodka da scolare è molto peggio. Sinceramente non ho visto una grande innovazione culturale in quelle discoteche, per cui alle 03.00 finisce già... cioè quel problema, secondo me, non si risolve così. Un secondo effetto devastante l'abbiamo visto ai Murazzi, quando hanno iniziato a fare i controlli sulla somministrazione a un certo orario. Secondo voi, 10 minuti dopo, la criminalità organizzata non si mette a vendere, a 10 metri dai locali, quei superalcolici che non si possono più vendere all'interno dei locali? Anche questo mi sembra devastante. Il terzo effetto è quello dell'ambiente. Io ho visto queste cose, ma poi sapete cosa succede? Non solo che continuano a bere in modo surrettizio, portandosi l'alcool da casa, o quello che ho appena descritto, ma poi succede che in realtà il locale chiude, i gestori puliscono, se ne vanno, ma quelle persone continuano a stare lì per due ore. A Santa Giulia e in piazza Vittorio succede spesso. Alla fine, cosa succede? Che quella pulizia, che tra l'altro il locale magari ha anche fatto, ha degli effetti devastanti il giorno dopo, con il mercataro che ti dice: "Tu non hai pulito", e il cittadino che dice: "Ma come, non l'avevi scritto nel tuo Regolamento...?". Insomma, c'è del bene e c'è del male, ci sono delle innovazioni e delle cose da rivedere. Io credo che si possa arrivare a una deliberazione anche in modo rapido. Quell'ordinanza, sinceramente, è controproducente, oltre a essere probabilmente possibile oggetto di ricorsi al TAR. Quindi evitiamo un corpo a corpo che non ci porta risultati utili. Invece, andiamo avanti sull'idea di far ritornare il bello al centro di quella vita notturna. La cosa più degradante che è successa a San Salvario, secondo me, è proprio lo scadimento della bellezza architettonica di quell'ambiente. Credo che la Circoscrizione stia facendo una cosa molto ambiziosa: ha spostato il tema dall'emergenza movida al Piano Integrato d'Ambito, che può riportare una dignità proprio nel modo di vivere quel quartiere. Per esempio, aprendo quei dehors di giorno, facendo sì che ci sia dell'arredo urbano e che la vita e il commercio diurno ritrovino una dignità. Io credo che su questo l'Assessore Mangone non solo abbia le orecchie aperte, ma che abbia tutta la voglia di non stare in queste tifoserie contrapposte, che non aiutano la discussione. Mentre credo che la soluzione dei problemi ci farà sempre più dire che la notte è di tutti e parte anche dal rispetto non solo degli usi e costumi, ma anche di tutti i cittadini che vogliono vivere questa città. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Viale. VIALE Silvio Io non vorrei che un giorno venisse fuori un'ordinanza e togliessero anche la birra alla buvette, perché sarebbe una tragedia. Credo che chiunque sia stato ragazzo, penso che anche l'Assessore Mangone sia stato un ragazzo, sia rimasto colpito dai pub inglesi, e aspettasse apposta il momento in cui era vietata la vendita di alcool nel pub, perché vedeva alcuni andare fuori e ordinare tre, quattro, cinque pinte di birra. Dopodiché il pub rimaneva aperto, ma non poteva più servire alcolici. Poi uscivano fuori e giravano ubriachi. Oggi non è più così, nei pub c'è comunque un orario, ma ci sono locali che vendono alcolici 24 ore su 24, in tutta Londra e nelle principali città. Credo che dire "Vietiamo gli alcolici" (una questione che ogni tanto viene fuori, al di là delle argomentazioni già espresse, molte delle quali sono ideologiche e alcune non le condivido), perché alcune zone sono belle, altre sono brutte, ci sono residenti buoni, residenti cattivi, non sia condivisibile, perché chiunque di noi avesse due locali sotto casa, anche tra i più tranquilli, una maledizione la manderebbe. Io abitavo in San Salvario in un periodo in cui i bar chiudevano a mezzanotte e si stava abbastanza bene; ma il bar che chiudeva più tardi, il giorno dopo provocava le proteste un po' di tutti. E quando la gente stava in piazzetta fino a tardi a chiacchierare d'estate, qualche secchiata d'acqua arrivava da tutte le parti. Quindi non ne farei una questione idilliaca, direi semplicemente che alcuni provvedimenti sugli alcolici sono un alibi inutile, che non ha nessuna conseguenza pratica, perché chi vuole andare a bere in una certa zona e vuole passare la serata in un certo modo, lo farà comunque, anche se l'Amministrazione ha imposto i divieti. E se lo freghi la prima volta, la volta dopo si organizzerà in modo tale che si porterà dietro le cassette di bottiglie. E se noi vieteremo le bottiglie, si porterà le damigiane. Dopodiché, se tutto questo viene organizzato da gruppi di persone, voglio vedere mandare tutte le sere la Polizia o i Vigili Urbani in massa, con il rischio che finisca a pietrate e bottigliate. Questa non è una questione banale. Assessore, con molta franchezza, evitiamo di dire che abbiamo un occhio di riguardo verso alcune vie di San Salvario e ce ne freghiamo delle altre strade della città, perché il problema lo avremo in piazza Vittorio, in via Matteo Pescatore, in Vanchiglia, in altre zone. Tra l'altro, con una città che avrà i chioschi all'aperto sempre più frequentati, ci vuole un attimo che la questione si sposti in alcune zone periferiche. Io credo che la soluzione sia quella di far sì che le multe fiocchino e, quando le esigenze lo richiedono, prevedere la chiusura delle zone. Invece sono abbastanza scettico sull'ipotesi di estendere le strisce blu anche la notte. Però, in caso di necessità, in qualunque zona, fosse anche via Borgaro, qualora diventasse cult e tutti andassero in via Borgaro a fumare, si chiude la via con le transenne e, di volta in volta, si cerca di trovare delle soluzioni, con molta elasticità e con un po' di intelligenza. Evitiamo di continuare a dare il messaggio che è tollerato tutto, però poi facciamo delle "grida manzoniane", che nessuno rispetta, perché è la cosa peggiore, in quanto alla fine sono scontenti tutti. In merito alla questione dei bus, le Linee notturne hanno un senso se partono dallo stesso punto e si diramano a raggiera, seguendo dei percorsi strategici. Se spostiamo i capolinea, chi ad esempio prendeva il bus da piazza Vittorio, sarà costretto a fare un cambio, di notte, con il bus che parte da San Salvario. Perché la Linea che parte da San Salvario andrà soltanto in una direzione della città, poi si dovrà cambiare Linea. Una volta, il punto di partenza di tutti i bus era in piazza Vittorio. Può rimanere in piazza Vittorio, si può spostare in piazza Castello o in una piazza più periferica, però è chiaro che ci vuole un punto principale di raccolta dei pullman da cui sia possibile andare in tutte le direzioni della città. Non ha senso creare una Linea notturna particolare. A meno di chiedere, come capita in altre Città, che ci sia una rete notturna di trasporti, ma è un'altra cosa, che può servire non soltanto ai perdinotte, che vanno in giro a fare baldoria, ma anche a chi finisce di lavoratore tardi. Perché non dimentichiamo che oltre alle persone che stanno in giro fino a notte tarda, ci sono anche le persone che lavorano nei locali, che hanno uno stipendio diverso rispetto a quello dei gestori dei locali, quindi non si possono permettere di prendere il taxi. Alcuni gestori probabilmente hanno la generosità di pagare il taxi a tutti i dipendenti, però non mi pare sia la norma da tutte le parti. Quindi invito l'Assessore a lasciare che i giornali si esercitino e facciano tutte le previsioni possibili: vietare le lattine da mezzo litro e lasciare soltanto quelle da 33 centilitri, le bottigliette piccole e non le bottiglie grandi, no al vetro, sì alla plastica. Guardate che ormai tantissime marche di birra sono vendute in plastica. Il mercato evolve. Evitiamo di fare dei proclami e cerchiamo invece, con molta elasticità, di intervenire dove il problema supera una certa soglia di tolleranza. E poi cominciamo a dire - lo dico da antiproibizionista - che ogni libertà è giusta, ma c'è un limite a tutto. Per cui, ubriacarsi e sballarsi tutti i sabati e le domeniche sera, che diamo per scontato, non è un modello sociale accettabile. La polemica non serve, ma nello stesso tempo bisognerebbe anche iniziare a dire che chi fa queste cose non è il più figo della classe, ma è il più stupido. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Sarò brevissimo, anche perché l'Aula mi sembra poco interessata. Soltanto per dire che va bene ridurre l'orario di chiusura dei locali, come vanno bene le misure sulla viabilità, la ZTL, i pullman notturni, eccetera. Però, alla fine, il problema fondamentale è costruire una cultura del rispetto delle regole, sia per quanto riguarda le persone che frequentano quella zona, che non stiano sempre in mezzo alla strada e che pensino che c'è qualcuno che dorme e che non è bello vomitargli sulle poltrone e far rumore a qualunque ora della notte, perché non si va in giro con il megafono a fare rumore alle 02.00 di notte. Sia cultura da parte di chi gestisce i locali, che devono rispettare le norme sull'inquinamento acustico, eccetera. Quindi alla fine è un problema di convivenza civile e di riuscire a far rispettare le regole, cosa che finora non si è mai riusciti a fare. Per cui, forse è il caso di concentrare gli sforzi su questo aspetto del problema. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola all'Assessore Mangone. MANGONE Domenico (Assessore) Ringrazio ancora il Consigliere Scanderebech per aver stimolato questa discussione, che però dovrà proseguire, perché per abitudine non mi innamoro mai delle cose, mi faccio un'opinione e la metto sul tavolo per la discussione. Questa è un'Assemblea in grado di dare indirizzi, che ben volentieri posso accogliere. Nella discussione di oggi, però, credo sia mancato un elemento importantissimo, cioè abbiamo trascurato chi vive una situazione di disagio ormai da troppo tempo. Perché alla fine possiamo fare o non fare, deciderà poi il Sindaco sulla questione ordinanza, come impostarla, dopo averne discusso ovviamente in Commissione, dopo averne discusso con le categorie, che io ho incontrato stamattina in una riunione, in cui ci siamo accordati per un secondo incontro la prossima settimana. Però qualcosa bisognerà fare, perché non possiamo non tenere conto del disagio che vivono centinaia di persone. Mi rendo perfettamente conto che trovare il giusto punto di equilibrio tra i diversi interessi non è mai facile e semplice, però è troppo semplice dire tutto quello che non va. Oggi abbiamo iniziato una discussione, alla quale ovviamente dovrà prendere parte l'Assessore Tedesco, ma anche l'Assessore Lavolta, l'Assessore Lubatti, per la Viabilità, e tutti gli Assessori interessati. Però l'unica cosa che non possiamo fare è non affrontare la situazione, perché ci sono ormai livelli di tensione con i residenti elevatissimi. (INTEVENTO FUORI MICROFONO). Il Consigliere Grimaldi sfonda una porta aperta. Io non voglio militarizzare la zona, vorrei però che la gente che vive in quel posto possa continuare a farlo. Dobbiamo trovare le modalità e il giusto punto di equilibrio. Tempo fa, avevo fatto un'altra affermazione, che è stata ripresa dai giornali, ma che stiamo attuando, perché io sono abituato a dire le cose e poi a farle. Nei confronti delle attività che, come diceva il Consigliere Viale, superano la soglia di tolleranza, bisogna intervenire in maniera ferma. E questo, ovviamente, i miei Uffici lo stanno facendo. Ma sappiate che questo tipo di intervento prevede un percorso molto difficile. I giornali hanno ripreso una mia affermazione in cui dicevo: "Quelli che esagerano bisogna chiuderli subito". Però, questa è un'affermazione di principio: Da quando si dice... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ho capito, ma infatti questo è il luogo giusto per fare questa discussione, perché probabilmente ci sono norme anche di carattere regionale, per chi andrà poi in Regione magari se ne occuperà. Cioè bisogna dare anche gli strumenti agli Enti Locali per poter attuare un intervento immediato, non dopo mesi da quando c'è stata la violazione. Questo non lo condivido. Allora bisognerà trovare anche le modalità per un intervento immediato. Noi adesso, con i nostri provvedimenti, stiamo arrivando a limitare le aperture di alcuni locali che hanno oggettivamente esagerato. E lo faremo. Questo è il percorso. Dopodiché, però, mi rendo conto che questo metodo di intervento non è sufficiente. Tutti insieme sforziamoci di trovare delle soluzioni, perché se da una parte abbiamo, come è giusto che sia, il fiato sul collo dei comitati dei residenti, che ci chiedono delle cose che io onestamente non condivido, perché la chiusura a mezzanotte è una richiesta inattuabili. Noi abbiamo lavorato per avere una città viva e continueremo a lavorare perché questa città possa essere quella che abbiamo voluto. Però dobbiamo trovare le modalità perché le esagerazioni vengano eliminate e per garantire una civile convivenza tra chi vuole divertirsi, tra gli operatori e chi ha il sacrosanto diritto di poter riposare a casa propria. Io ricordo una signora, che ha partecipato a quella pubblica assemblea, che raccontava la sua esperienza di vita: cioè che tutte le notti doveva prendere i suoi figli piccoli, il materasso, e accamparsi in cucina per poter dormire, perché la cucina si trova dall'altra parte rispetto alla strada. Io credo che quella signora meriti una tutela e le Istituzioni devono necessariamente intervenire a tutela di queste persone. Orari, aperture limitate, troviamo tutte le modalità che vogliamo, ma una risposta l'Istituzione Città di Torino deve provare a darla. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Possiamo aggiungere a questo approfondimento in Commissione anche la Conferenza dei Capigruppo? Perché su queste ultime vicende c'è anche una questione di sicurezza che non credo possa essere delegata solo alla vicenda commercianti e cittadini. Per intenderci, chi infrange la legge spesso è un singolo, quindi il signore che si è arrampicato su un balcone credo che andrebbe punito come singolo. Noi possiamo anche trovare dei punti di equilibrio, però poi vorrei anche capire se affrontiamo la vicenda sicurezza in Conferenza dei Capigruppo, per esempio a partire dalla Stazione della Polizia Municipale, che mi pare chiusa di notte. Quindi vorrei che a questo approfondimento si aggiungesse anche la Conferenza dei Capigruppo. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Nullaosta, però non è stata fatta menzione dai Capigruppo. Comunque, per me, se c'è la possibilità di convocare la Conferenza dei Capigruppo... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, ma questo suppone che ci sia uno dell'Ufficio di Presidenza. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non c'è nessun problema, ma direi che sul tema sicurezza si deve convocare una Conferenza dei Capigruppo senza altre Commissioni. Se vogliamo... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, se vogliamo invitare i Capigruppo, invitiamoli; però, in Commissione possiamo invitarli. Dichiaro concluse le comunicazioni. |