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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 19 Giugno 2006 ore 16,00
Paragrafo n. 7
DELIBERAZIONE DI NOMINA 2006-04711
ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE AI SENSI DELL'ARTICOLO 39, COMMA 1, DEL D.LGS. 267/2000 E DELL'ARTICOLO 32,COMMI 1 E3 DELLO STATUTO DELLA CITTA'. I Votazione alla scheda [scrutatori Scanderebech, Lo Russo, Tedesco]
II Votazione alla scheda [scrutatori Scanderebech, Lo Russo, Tedesco]
Interventi

CALGARO Marco (Consigliere Anziano)
Passiamo alla votazione della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 200604711/02, presentata in data 14 giugno 2006, avente per oggetto:
"Elezione del Presidente del Consiglio Comunale
ai sensi dell'articolo 39, comma 1, del D. Lgs. n. 267/2000
e dell'articolo 32, commi 1 e 3, dello Statuto della Città"
Il Consigliere Anziano riferisce:
Il comma 1 dell'articolo 39 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, "Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento delle autonomie locali", dispone: "I Consigli provinciali e i Consigli comunali dei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti sono presieduti da un Presidente eletto tra i Consiglieri nella prima seduta del Consiglio".
Tale norma è ripresa dall'articolo 32 dello Statuto della Città il quale, al comma 1, dispone che il Consiglio Comunale nella sua prima seduta debba procedere all'elezione, nel proprio seno, del Presidente e di un Vicepresidente che durano in carica trenta mesi e sono rieleggibili.
Il medesimo articolo 32, al successivo comma 3, prevede che l'elezione del Presidente debba avvenire con votazione a scrutinio segreto ed a maggioranza dei due terzi dei Consiglieri assegnati al Comune. Qualora nessun candidato ottenga la suddetta maggioranza, si deve procedere ad un successiva votazione, nella quale risulta eletto il candidato che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati. Nel caso in cui nessun candidato ottenga tale maggioranza, si procede, nella stessa seduta, ad una ulteriore votazione di ballottaggio tra i due candidati che nell'ultima votazione hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità di voti verrà eletto il Consigliere più anziano di età.
Occorre pertanto procedere all'elezione del Presidente del Consiglio Comunale secondo le modalità previste dal comma 3 del su richiamato articolo 32 dello Statuto.
Tutto ciò premesso;
IL CONSIGLIO COMUNALE
Visto l'articolo 39, comma 1, del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, "Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento delle autonomie locali";
Visto l'articolo 32 dello Statuto della Città;
procede alla votazione a scheda segreta.
Effettuato lo scrutinio con l'assistenza dei Consiglieri: Scanderebech, Lo Russo e Tedesco.
Il Consigliere Anziano comunica il seguente esito:
PRESENTI 49
ASTENUTI /
VOTANTI 49
SCHEDE BIANCHE 10
SCHEDE NULLE 4
Hanno ottenuto voti:
CASTRONOVO Giuseppe 33
CALGARO Marco 1
BUQUICCHIO Andrea 1
Visto l'esito della votazione che precede, il Consigliere Anziano, constatato che nessun candidato ha ottenuto la prescritta maggioranza dei 2/3 dei Consiglieri assegnati al Comune, indice una ulteriore votazione ai sensi dell'articolo 32, comma 3 dello Statuto, nella quale risulterà eletto il candidato che avrà ottenuto la maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati.
IL CONSIGLIO COMUNALE
procede, quindi, a votazione a scheda segreta.
Effettuato lo scrutinio con l'assistenza dei Consiglieri: Scanderebech, Lo Russo e Tedesco.
Il Consigliere Anziano comunica il seguente esito:
PRESENTI 49
ASTENUTI /
VOTANTI 49
SCHEDE BIANCHE 9
SCHEDE NULLE 3
Hanno ottenuto voti:
CASTRONOVO Giuseppe 34
BUQUICCHIO Andrea 2
RATTAZZI Giulio Cesare 1
Visto l'esito della votazione che precede, il Consigliere Anziano, constatato che il Consigliere CASTRONOVO Giuseppe ha ottenuto la prescritta maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati al Comune, proclama il medesimo eletto alla carica di Presidente del Consiglio Comunale.

CALGARO Marco (Consigliere Anziano)
In considerazione dell'urgenza che la deliberazione testé approvata produca subito i suoi effetti, ai sensi dell'articolo 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
IL CONSIGLIO COMUNALE
procede alla votazione nei modi di Legge.
Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Galasso e Moretti.
Dichiara voto contrario il Consigliere Carossa.
Al termine della votazione, il Consigliere Anziano proclama il seguente risultato:
PRESENTI E VOTANTI 47
VOTI FAVOREVOLI 46
VOTI CONTRARI 1
Per l'esito della votazione che precede, il Consigliere Anziano proclama che il Consiglio Comunale
HA DICHIARATO
l'immediata eseguibilità del provvedimento.
Si dà atto che, ai sensi del disposto dell'articolo 49 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, è stato acquisito il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e contabile del provvedimento.
Il neoeletto Presidente, a norma di quanto previsto dall'articolo 40, comma 2, del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, viene pertanto invitato ad assumere la presidenza dell'Assemblea per il prosieguo della seduta.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Non sono abituato a queste cose, quindi chiedo venia a tutti se involontariamente mi uscirà qualche strafalcione dalla bocca.
Devo ringraziare tutti indistintamente, sia coloro che hanno espresso apprezzamento verso la mia persona sia coloro che, in un modo o nell'altro, pur apprezzando il sottoscritto da un punto di vista personale, sul piano politico hanno ritenuto opportuno marcare una loro distanza nella votazione.
La mia grande soddisfazione penso sia assolutamente comprensibile e cercherò di fare in modo che le belle parole dette da alcuni di voi trovino conferma nei fatti.
Per quanto mi riguarda penso che sia necessario operare in maniera tale da essere il Presidente di tutti i Gruppi e di tutti i Consiglieri, che siano di maggioranza o di opposizione, che siano di forze politiche grandi (perlomeno qui in Aula) o di forze politiche con un minor peso e quindi un Presidente che dovrà necessariamente operare per il rispetto delle norme dettate dallo Statuto della Città di Torino e dal Regolamento del Consiglio Comunale.
Non sarà facile; mi toccherà studiare molto, perché il Regolamento non è soltanto un insieme di norme, ma è anche un modo di intendere il proprio ruolo e credo che il ruolo che ciascuno di noi è chiamato a svolgere qui sia importante, perché rappresentiamo chi la pensa più o meno come noi o chi pensa che noi li possiamo rappresentare in maniera degna.
Ritengo che il ruolo che sarò chiamato a svolgere dovrà muoversi perseguendo due linee fondamentali: la prima (la più importante dal punto di vista istituzionale) è la valorizzazione del ruolo del Consiglio e delle funzioni dei Consiglieri e credo che sarà importante, per fare questo, operare affinché venga sollecitato l'impegno di tutti i Consiglieri ad intervenire nella definizione delle linee generali di indirizzo, perché è pur vero che il Consiglio, rispetto alla Giunta ed al Sindaco, ha una funzione che, per certi versi o secondo molte interpretazioni, lo vede in secondo piano, ma è altrettanto vero che nell'indirizzo e nella definizione di precise scelte politiche il ruolo del Consiglio deve essere mantenuto e rafforzato.
Allo stesso tempo, credo che i Consiglieri debbano avere tutti gli strumenti necessari a fare in modo che il loro ruolo possa essere esercitato nella maniera migliore possibile e non mi riferisco solo a quanto contenuto nel "pacchetto dono" che ci è stato consegnato questa mattina, vale a dire i Regolamenti, lo Statuto ed il Testo Unico degli Enti Locali, che sono importanti e fondamentali, bisogna che i Colleghi li conoscano bene, ma per essere degli amministratori come si deve bisogna anche avere una capacità di autoformazione e di formazione adeguata alla bisogna.
Pertanto, uno dei primi atti che mi propongo di fare è proporre in Conferenza dei Capigruppo alcune giornate di formazione per i Consiglieri, vecchi e nuovi, perché penso che sia fondamentale iniziare questo mandato amministrativo avendo tutti la possibilità concreta di conoscere quali siano le proprie prerogative e soprattutto di avere gli strumenti adeguati per fare in modo che quelle prerogative possano essere esercitate nel miglior modo possibile.
Ripeto, bisogna fare in modo che ciascuno di noi si senta portavoce di altri, ma contemporaneamente capace di svolgere il ruolo nella maniera più adeguata possibile e sicuramente in modo efficace per poter dare il necessario contributo.
La seconda linea fondamentale che credo sarà necessario sviluppare è contribuire, per quanto possibile, all'ammodernamento ed alla rimodulazione delle norme che permettono una migliore e più efficace partecipazione democratica dei cittadini alla gestione della cosa pubblica attraverso il varo di un nuovo Regolamento sul decentramento, al fine di permettere una migliore coesione sociale.
La partecipazione decentrata è uno strumento molto importante nella definizione di quella che chiamiamo coesione sociale, vale a dire del modo con il quale tutti i cittadini, a prescindere dalla loro religione, razza, convinzione politica e provenienza geografica, stanno assieme in maniera positiva ed efficace.
Mi avete appena eletto Presidente del Consiglio Comunale: sono siciliano, figlio di emigranti e mi ritrovo a ricoprire questa carica (ovviamente rinnovo i ringraziamenti a voi tutti), ma credo che, così come oggi un figlio di quella emigrazione passata può assumere un ruolo così importante nella nostra Città, anche i figli della nuova immigrazione debbano essere messi nella condizione, domani, di poter ricoprire ruoli di questo genere; quindi, il problema di una coesione sociale diventa fondamentale e credo che, di fronte a quei tanti emigranti che vengono nel nostro Paese per lavorare e che contribuiscono alla determinazione della ricchezza anche della nostra città, non solo da un punto di vista economico, ma anche culturale, dobbiamo necessariamente operare per fare in modo che i problemi attuali si risolvano al meglio.
Vi faccio un esempio (forse me ne sentirete fare anche altri), parto dalla mia esperienza personale: ho sposato una donna piemontese; mio suocero all'età di 17 anni è andato via dal suo paesino nella provincia di Cuneo ed è venuto a lavorare a Torino.
In quegli anni, per lavorare a Torino bisognava avere il contratto di lavoro (da Cuneo a Torino!); se non avevi il contratto di lavoro, la Prefettura ti faceva il foglio di via e ti rimandava al tuo bel paesino nelle valli del Cuneese.
Sono trascorsi tanti anni e quel sistema, che allora è stato superato, dovrà essere superato anche oggi per quanto riguarda i nuovi emigranti che vivono a Torino.
Ripeto, non so se sarò capace di fare il Presidente come tutti vi augurate; in ogni caso mi impegnerò per farlo al meglio ed ovviamente saranno i fatti a determinare la bontà della vostra scelta e quando, fra due anni e mezzo, faremo un bilancio, spero che sarà positivo e con questo vi ringrazio ancora.
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