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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Maggio 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2014-01595
"LE MISTERIOSE STRISCE DA PASSEGGIO IN VIA PIETRO COSSA" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BERTOLA ED APPENDINO IN DATA 2 APRILE 2014.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201401595/002, presentata in
data 2 aprile 2014, avente per oggetto:

"Le misteriose strisce da passeggio in via Pietro Cossa"

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti.

LUBATTI Claudio (Assessore)
La nota è particolarmente tecnica, quindi ne darei lettura, cosa che di solito non
faccio, Presidente, ma, valutati anche i richiami al Codice della Strada e ad alcune
interlocuzioni con la Prefettura, forse la cosa migliore è andare a recuperare il
dettaglio della nota, che, come sempre, metto poi a disposizione.
"In riferimento a questa interpellanza, si informa che la Prefettura di Torino, con una
nota già del 2007, richiese notizie in seguito ad un esposto delle organizzazioni
sindacali di GTT, che lamentavano la necessità per i bus di procedere a cavallo delle
strisce di delimitazione tra la corsia centrale e quella sul lato destro della carreggiata
su alcuni corsi tra cui anche via Pietro Cossa.
La precedente tracciatura di via Pietro Cossa, infatti, suddivideva la carreggiata
stradale in tre corsie veicolari per senso di marcia, con la corsia di destra che
presentava una sezione di circa 4 metri, comprensiva dello spazio degli stalli di sosta.
I mezzi pubblici, in transito sulla corsia di destra, spesso viaggiavano a cavallo della
striscia di separazione tra la corsia di destra e quella centrale, in prossimità dei
veicoli in sosta e, come si evidenziava nel succitato esposto, un bus aveva urtato la
portiera di un'auto in sosta, aperta improvvisamente al sopraggiungere del veicolo
stesso. Pertanto, si è provveduto ad una redistribuzione delle corsie veicolari,
delimitando con una linea bianca lo spazio riservato alla sosta sul lato destro della
carreggiata, in ambo i sensi di marcia.
Visto che, nel caso di transito dei mezzi pubblici, la corsia di destra, delle dimensioni
richieste dal Codice della Strada, ha una dimensione minima di 3,50 metri,
considerata la larghezza complessiva della carreggiata residua dopo il tracciamento
della linea della sosta, che è di 9 metri, è stata determinata la presenza quindi di due
corsie, destinando la parte residuale ad un franco di sicurezza per i passeggeri dei
mezzi in sosta, ottenendo una sezione viabile così suddivisa: 2 metri quelli della
sosta; lo spazio residuo a protezione della sosta di 1 metro; 3,75 metri per la corsia
dei bus, 3,75 per la corsia veicolare e un piccolo margine sinistro di 50 centimetri.
Si evidenzia che, come detto relativamente al transito dei mezzi pubblici, anche in
presenza della precedente suddivisione in tre corsie per senso di marcia, in realtà le
corsie disponibili erano in effetti due, e che, a seguito della ridefinizione della
carreggiata con la sezione viabile che prevede due corsie per senso di marcia, non
sono emerse criticità dal punto di vista della circolazione veicolare, in quanto la
regolarità della sezione veicolare sull'asse di via Pietro Cossa evita frequenti cambi
di corsia, che si riscontravano in precedenza nei tratti in cui l'assenza di sosta sul lato
destro della carreggiata consentiva ai veicoli l'affiancamento sul lato destro,
specialmente in prossimità degli impianti semaforici, inducendo gli stessi al cambio
di corsia nelle zone in cui la sosta era presente.
La presenza di due corsie, invece delle tre preesistenti, determina inoltre una
maggiore sicurezza per i pedoni, in quanto evita la dinamica, tristemente nota, dove a
lato dei due veicoli fermi in prossimità dell'attraversamento pedonale, ne
sopraggiunge un terzo in sorpasso, che puntualmente mette in pericolo il pedone.
In tal senso, si informa che la via è già stata interessata da una serie di interventi
finalizzati alla tutela degli utenti deboli, che hanno determinato la rimozione degli
attraversamenti pedonali esistenti ai civici n. 12, n. 50, n. 71 e n. 92, con la
conseguente chiusura dei relativi varchi e la sistemazione di un nuovo impianto
semaforico all'incrocio tra via Cossa e via Bianchi".
Ricordo che questo intervento è inserito nel Piano della sicurezza stradale, che
abbiamo già illustrato sia in Aula che in Commissione. La cancellazione di questi
attraversamenti pedonali è stata valutata dagli Uffici Tecnici e da alcuni
sopralluoghi, ai quali ho presenziato anch'io, dove si è visto che questi passaggi
pedonali erano figli magari di una storia del quartiere, dove si aveva quella necessità,
o addirittura non esiste più quella necessità, o nelle immediate vicinanze, magari a
qualche metro di distanza, c'è un semaforo; quindi, si invita il pedone ad attraversare
in maniera decisamente più sicura nell'area dedicata.
"In corrispondenza dell'attraversamento pedonale, all'incrocio con la via Valgioie, è
stato realizzato un intervento che ha ridefinito i percorsi pedonali e ha previsto
l'allargamento dei marciapiedi, allineandoli con la corsia veicolare per garantire una
maggiore visibilità ai pedoni e ai veicoli in transito, impedendo in tal modo la sosta
in prossimità dell'attraversamento pedonale". Questo è un classico intervento dei
cosiddetti "nasi", che viene fatto in più zone della Città.
"Si conferma che l'attraversamento in via Valgioie è stato inserito nelle opere del
progetto per la tutela degli utenti deboli, che è stato trasmesso all'Assessorato
Regionale ai Trasporti e alla Mobilità per la partecipazione della Città al bando per il
cofinanziamento del quarto e quinto programma". Tralascio la lettura di questo parte.
Sostanzialmente si racconta il tentativo che la Città sta facendo per inserirsi dentro al
finanziamento di un bando Regionale per il Piano della sicurezza stradale.
Venendo di nuovo al punto che aveva sollevato il Consigliere, "la striscia tratteggiata
che delimita la fascia di sosta laterale è prevista dalla normativa al punto n. 3.3 del
Decreto Ministeriale del 5 novembre 2011 "Norme funzionali e geometriche per la
costruzione delle strade. Fascia di sosta laterale". In particolare - leggo il passaggio -
"parte della strada adiacente alla carreggiata è separata da questa mediante strisce di
margine discontinue, comprendente la fila degli stalli di sosta e la relativa corsia di
manovra e si configura quale linea di margine, ai sensi dell'articolo 141 del
Regolamento di esecuzione del Codice della Strada. Mentre le strisce diagonali
tratteggiate sono zebrature, ai sensi dell'articolo 40 del Codice della Strada.
Si evidenzia che tale sistemazione è già stata attuata da tempo su altre vie cittadine;
ad esempio, corso Mediterraneo". Ovviamente tutte le informazioni che sono
contenute in questa relazione sono a disposizione del Consigliere.
Sottolineo che (visto che avevo seguito anche il dibattito che c'era stato su questo
tema) la mancata segnalazione immediata della destinazione di quella fascia che era
stata costruita, aveva creato probabilmente un po' di disorientamento rispetto
all'opinione pubblica; nel senso che ci si interrogava su che cosa potesse servire
direttamente quella corsia.
Ad oggi avendo fornito tutto questo tipo di informazione, avendo modificato anche la
segnaletica, perché so che sono stati fatti alcuni interventi di dettaglio, credo che
l'intervento sia apprezzato.
Non vi nascondo che abbiamo avuto anche qualche segnalazione presso
l'Assessorato del fatto che si sia messa in sicurezza, una volta per tutte, visti anche
alcuni spiacevoli eventi accaduti con l'apertura della portiera durante il passaggio dei
veicoli che cammino a filo delle auto in sosta, essendo la corsia particolarmente
stretta. Con la realizzazione di due corsie e con l'individuazione di quella fascia
come fascia di rispetto per le auto in sosta, oggi quel problema è da considerarsi
risolto.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Sicuramente questa è una vicenda minore, però ha suscitato la nostra curiosità, più
che altro per un punto. Non tanto per la riduzione di corsie, che tutto sommato va
bene; anzi, chi conosce quel tratto sa che lì c'erano sempre auto in doppia fila, se non
in tripla fila. Di fatto, le corsie sono sempre state due, qualche volta perfino una, se
c'è una sosta particolarmente complicata. Quindi, tutto sommato, la riduzione da tre
a due corsie ci sta, non cambia niente.
Ci chiediamo perché solo in quel tratto, visto che tutto l'asse Reiss Romoli,
Sansovino e Cossa, fino a Guido Reni, è fatto nello stesso modo. Quindi,
eventualmente, si potrebbe verificare, nel momento in cui quella soluzione fosse
sperimentata per un po' e funzionasse, se ci sono altri punti lungo questo asse dove
può essere utile.
Però la curiosità è legata al fatto che sono apparse queste segnaletiche, che
probabilmente sono già state usate in corso Mediterraneo, ma non sono certo molto
comuni. In particolare, questa fascia con gli omini disegnati tra le auto in sosta e la
carreggiata dove scorrono i pullman, sembrava piuttosto pericolosa. Cioè
l'interpretazione intuitiva della corsia era, per i pedoni, un altro spazio alternativo al
marciapiede per percorrere via Pietro Cossa: chiaramente non era certo il posto più
sicuro dove far passare i pedoni.
Tra l'altro, dopo pochi giorni, gli omini sono stati cancellati e sono state disegnate le
zebrature; per cui c'è stato probabilmente un ripensamento da parte degli Uffici,
perché forse l'idea iniziale non era proprio il massimo, proprio perché confondeva
chi si trovasse a utilizzare quel tratto di strada senza conoscere a memoria tutti gli
articoli del Codice della Strada, citati dall'Assessore, per sapere esattamente cosa
significasse quella segnalazione.
Quindi c'è stato forse un po' di spreco di lavoro, nel senso che sono dovuti tornare
dopo un po' di giorni a rifare le strisce, però non penso che sia stato uno spreco
impossibile. Sicuramente per il futuro bisognerebbe avere ben chiaro, se si vuole
adottare questa soluzione, qual è la sistemazione definitiva della carreggiata e,
quindi, farla giusta fin dal primo momento.
Vorrei fare però un'osservazione: se avanza un metro sulla carreggiata è giusto
prevedere lo spazio di rispetto per chi scende dall'auto dal lato della strada, però se
avanza un metro di larghezza sulla carreggiata si potrebbe fare una corsia ciclabile,
visto anche che quello è uno degli assi previsti, prima o poi, nel Biciplan; comunque
è uno dei maggiori assi di scorrimento circolare attorno alla città, quindi di
collegamento tra i quartieri periferici, per cui c'è comunque un traffico ciclistico.
È vero che c'è una pista ciclabile in corso Telesio e ci sono altri percorsi, però
essendo un principale asse di scorrimento, c'è anche un certo traffico ciclistico.
Quindi, avendo questo metro in più, piuttosto che disegnarci gli omini, potrebbe
essere utile disegnarci una pista ciclabile, che serva anche a separare le auto in sosta
e la strada.
Anche se poi mettendo una pista ciclabile in quel punto, c'è ovviamente il problema
che chi apre la portiera, invece di centrare il pullman, centra un ciclista; per cui penso
che la realizzazione definitiva sarà magari nell'aiuola centrale, che è piuttosto larga.
Però una cosa che ci ha colpito, quando avanza dello spazio su una carreggiata, è che
non si pensi mai alla bicicletta; piuttosto si disegna una corsia un po' strana, mai
vista, disegnando degli omini, ma non viene neanche in mente di realizzare una
corsia ciclabile. Quindi, per la futura sistemazione di quell'asse stradale, si potrebbe
pensare di tracciare una vera e propria corsia ciclabile.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'interpellanza è discussa.

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