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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'esame congiunto della proposta di deliberazione n. mecc. 201401949/013, presentata dalla Giunta Comunale in data 29 aprile 2014, avente per oggetto: "IMU - Imposta Municipale Propria - Approvazione indirizzi ed aliquote per l'anno 2014". e della proposta di deliberazione n. mecc. 201401951/013, presentata dalla Giunta Comunale in data 29 aprile 2014, avente per oggetto: "TASI - Tassa Servizi Indivisibili - Approvazione indirizzi e aliquote per l'anno 2014". FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Comunico che in data 9/05/2014 la competente Commissioni ha rimesso i provvedimenti in Aula La parola all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) I due provvedimenti sono ovviamente connessi dal fatto che le scelte sull'imponibilità della base imponibile dei fabbricati in alcune aree dell'area imponibile, in particolare dell'abitazione principale, sono condizionate esclusivamente ormai dalla scelta o meno di applicare la TASI, non più l'IMU. Corrispettivamente, invece, l'Amministrazione sceglie di lasciare invariato l'impianto dell'IMU sulle abitazioni non principali e di non applicare l'aliquota, che era possibile applicare, in materia di TASI, sugli altri usi dei fabbricati secondari, naturalmente con riferimento alla quota del 10-30%, riferita agli immobili che potevano essere destinati ad altri usi, quota a carico degli utilizzatori, inquilini e quant'altro. Questo impianto di fatto consente di rispettare la regola del contenimento del prelievo fiscale, appannaggio della applicazione della TARES verso l'IMU abitazione principale. Naturalmente non è un'applicazione scevra di incognite, in quanto non solo la curva dell'applicazione, ma il finanziamento del contributo risultante a finanziamento delle detrazioni oggi non è ancora oggetto di accordo e di provvedimento governativo. Ma comunque noi siamo obbligati a pubblicare la deliberazione entro il 23 maggio sul sito del MEF, per rendere trasparente al contribuente la pubblicazione. Come ho detto in Commissione, la previsione è di un gettito inferiore rispetto alla vecchia IMU di circa 58-60 milioni di Euro, che dovrebbe trovare compensazione nel finanziamento nazionale del Fondo di riequilibrio, naturalmente di solidarietà, sulla base di calcoli che al momento non sono ancora formalmente stati resi noti. Con ciò, dobbiamo comunque approvare un impianto tariffario. Segnalo all'Aula che l'Amministrazione ha allo studio una sorta di ammortizzatore sociale basato su una norma regolamentare specifica, che non è all'oggetto della deliberazione di oggi, che è riferita alla correzione della progressione dell'aliquota e delle detrazioni sull'abitazione principale, con riferimento alla dichiarazione del reddito ISEE. Quindi, alla fine, il vero debito del contribuente non sarà quello risultante soltanto da una manovra fiscale oggi in esame all'Aula, ma da quello che sarà peraltro scritto nel Regolamento e in appositi provvedimenti, riferiti comunque a un calmiere su base reddituale. Questo cancellerà e modificherà in parte la sperequazione derivante dal fatto che in ogni caso la detrazione e l'aliquota operano su rendite catastali che non sempre sono ovviamente quelle corrispondenti al valore reale della rendita catastale del fabbricato oggetto di tassazione. Con ciò, successivamente interverrò sugli emendamenti, per i quali il parere della Giunta è sostanzialmente contrario, riferito al fatto che, a parte il problema tecnico che gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle non rispettano i principi di progressività e, soprattutto, i principi di neutralità della TASI, rispetto al prelievo IMU, alla fine comunque anche l'emendamento proposto non è in realtà correttivo della distorsione che si verrebbe a creare in caso di rendita catastale non evidentemente adeguata. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Interverrò dopo sul merito degli emendamenti che ho presentato. Voglio solo fare due ragionamenti che in parte abbiamo fatto anche in Commissione, ma mi sembrava utile portarli in Aula. Il primo, che non riguarda assolutamente la responsabilità del Comune, è che questa ennesima riforma si è dimostrata disastrosa. La TASI doveva essere una service tax, simile a quella applicata in molti paesi d'Europa, ma di fatto si è trasformata in una patrimoniale, che non funziona, perché ha ancora oggi elementi totalmente lacunosi. Per cui, con questa impostazione, non si arriverà mai a una imposizione fiscale equa e il più redistributiva possibile. Lo dico perché, dal mio punto di vista, questa riforma non fa altro che creare confusione, in particolare colpendo i Comuni, che, per l'ennesima volta - in questi due anni e mezzo non so quante volte abbiamo visto cambiare il nome delle tasse -, si devono trovare a correre dietro alle scadenze, a dover capire come gli Uffici Comunali debbano applicarle e, di conseguenza, creano anche confusione nel contribuente, che poi non capisce quanto debba pagare e, in particolare, per una famiglia e per un'azienda, che evidentemente devono pianificare, visto che le risorse sono molto ridotte, diventa anche difficile mettere da parte le risorse per poter pagare le tasse. Io ritengo che questo sia abbastanza assurdo, anche perché abbiamo già fatto questo discorso un anno fa, quando si parlava di quella che era a suo tempo l'IMU, la mini IMU, e poi di quella che è stata la TARES, che è già morta ed è diventata TARI. A distanza di un anno, siamo allo stesso punto o forse peggio, anche perché, di fatto, secondo me, questo impianto, che è stato costruito, non colpisce in maniera progressiva i grandi proprietari immobiliari, non interviene sulle distorsioni del Catasto - che è un tema di cui abbiamo discusso più volte anche in Commissione -, quindi, continua ad amplificare quelle che sono le distorsioni. Di fatto - ribadisco -, mette in difficoltà il Comune e il contribuente e non risolve minimamente i problemi. Ribadisco, questo non riguarda noi, però è evidente, perché, se poi guardiamo come i Comuni hanno implementato la riforma della TASI - come ha fatto anche il Comune di Torino -, ne emerge che è stata disastrosa, perché, di fatto, nessuno o pochissimi Comuni sono andati poi a verificare (in effetti avevano ragione gli Uffici), quasi nessuno ha utilizzato questo strumento della TASI per quello che era nato, si sono tutti appoggiati sull'IMU e quindi sullo strumento che già avevamo, creando, però, confusione nei cittadini, alla fine, nel secondo livello. Io volevo solo dire due cose. La prima è che, di fatto, l'unica leva che ha il Comune per cercare di rendere più equa possibile questa tassa, questa imposizione fiscale, è quella delle detrazioni; nel weekend ci abbiamo lavorato, io avevo scritto quattro o cinque emendamenti, poi non li ho protocollati, perché, nel momento in cui si lavora sulle detrazioni, diventa difficile trovare le coperture. Ad esempio, ho verificato come ha fatto il Comune di Bologna: se non erro, il Comune di Bologna ha fatto 25 o 26 diverse fasce ISEE, per andare a lavorare sulle detrazioni, ma addirittura ha detto che la detrazione - a differenza di come ha fatto il Comune di Torino - è solo per i figli a carico, quindi di fatto distinguendo, e ha esteso (ad esempio si poteva estendere eventualmente da quel gettito che derivava da questa restrizione sulla detrazione), o meglio, si poteva estendere la detrazione, ad esempio, sui disabili oltre i 26 anni di età che sono a carico della famiglia. Insomma, avevamo fatto una serie di ragionamenti, che poi alla fine non abbiamo presentato, perché ci sembrava difficile poter trovare le coperture, perché evidentemente, quando si propone un emendamento che aumenta la detrazione da una parte, bisogna trovare anche la copertura; e poi i numeri non quadrano, perché i numeri non li avevamo. Questo lo dico perché non ho sentito bene tutto quello che ha detto l'Assessore Passoni, quindi magari ho capito male io, però, tra tutti gli emendamenti, in particolare per quanto riguarda l'emendamento sulla divisione delle detrazioni - su cui tornerò -, non c'è un impatto economico; difatti, l'emendamento che abbiamo presentato è proprio per questo motivo, perché non c'è bisogno di copertura. Quindi, purtroppo, il Consiglio Comunale aveva evidentemente pochissimi elementi su cui lavorare. Certo è che su quell'emendamento, in particolare, che riguarda i genitori separati, il problema non è di copertura, perché si sta dicendo semplicemente di andare a dividere diversamente lo stesso ammontare di detrazione. Quindi, questo solo per dire che il Consiglio, ma, mi sento di dire, anche il Comune si sono trovati, per l'ennesimo anno, a dover lavorare in situazioni abbastanza assurde, con tempi stretti e una fiscalità che, sempre più - dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista -, è iniqua e, di fatto, mette il Comune in una situazione in cui non è neanche in grado di fare il suo lavoro di maggior redistribuzione, che dovrebbe fare. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere La Ganga. LA GANGA Giuseppe Io sono totalmente d'accordo con l'impostazione che l'Assessore ha dato alla deliberazione, però mi preme fare qualche sottolineatura politica, perché altrimenti si fa finta che tutto scorre e si fa finta che certe cose non esistano. La verità è che la TASI è l'IMU con un altro nome. Il centrodestra voleva eliminare l'IMU sulla prima casa, dopodiché il centrodestra ha accettato, in sostanza, che l'IMU sulla prima casa si chiami TASI. Ora, io esprimo una riserva, che ovviamente non vale per il Comune di Torino, ma che però il Comune di Torino, essendo autorevolmente alla guida dell'ANCI, potrebbe sollevare come questione per il futuro, visto che di questo tributo si riparlerà a breve, credo già l'anno prossimo, cioè, se la tassa è la tassa sui servizi indivisibili della Città, la base imponibile non può essere il patrimonio immobiliare, perché il patrimonio immobiliare è giusta base imponibile per altro genere di tributi. Le tasse sui servizi indivisibili della Città le devono pagare, sia pure con le garanzie sociali ovvie, tutti i cittadini, non i proprietari degli immobili. Questa è una questione non secondaria, che io mi auguro venga affrontata l'anno prossimo. Ultima questione. Come ha già detto il Consigliere Appendino, mi pare evidente l'urgenza della riforma del Catasto: per quanto riguarda il Comune di Torino, fare tutto ciò che è possibile per evitare il fenomeno plateale del continuo aggravarsi delle distorsioni, dovute ad un sistema ormai superato di valutazione delle rendite catastali, che ogni anno vengono amplificate dalle norme che vengono via via istituite. Con queste raccomandazioni all'Assessore e al Sindaco, dichiaro che, ovviamente, voterò a favore della proposta di deliberazione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Oltre a quanto ha già detto il Consigliere Appendino, volevo soltanto aggiungere una piccola riflessione generale, in particolare sulla TASI, che di fatto è un nuovo nome con cui viene chiamata l'IMU sulla prima casa, per cui, dopo tanto battage, abbiamo abolito l'IMU sulla prima casa, la reintroduciamo con un altro nome, così Berlusconi è contento, ma francamente mi sembra anche una presa in giro. A maggior ragione, è una presa in giro perché, se poi uno va a fare i conti, prima l'IMU sulla prima casa era il 5,75‰, ma con 200,00 Euro di detrazione, adesso è il 3,3‰, ma praticamente senza detrazione per chiunque abbia un appartamento dai 50 metri quadrati in su, e quindi, alla fine, la maggior parte dei torinesi pagherà di TASI praticamente quello che pagava di IMU per la prima casa fino a due anni fa. Noi, prima ancora che arrivasse la deliberazione, quando c'era stata la discussione, avevamo anche già posto in Commissione il problema della progressività della TASI, in particolare sul fatto che, con uno scaglione così netto, avendo un solo scaglione con una soglia, si finisce per creare veramente una disparità, per cui chi ha una casa da 700,00 Euro di rendita ha 110,00 Euro di detrazione e chi ha una casa da 701,00 Euro di rendita ha zero. Quindi, avremmo preferito una certa progressività nell'applicazione delle detrazioni, cercando di poter concedere un po' di detrazione anche ad una fascia un po' più alta - diciamo tra i 700,00 Euro e i 900,00 Euro di rendita catastale -, per permettere di prendere non solo a chi ha la casa di 40-45 metri quadrati, ma dare un po' di detrazione - anche più ridotta - a chi magari ha una casa di 55-60 metri quadrati, che, per il Partito Democratico, se ricordiamo la proposta dell'anno scorso di considerare case di lusso tutte quelle sopra i 750,00 Euro di rendita, evidentemente una casa di 55-60 metri quadrati ormai è già un lusso anche come prima casa. Comunque, abbiamo presentato degli emendamenti, che ho firmati io, sui quali c'è un parere parzialmente negativo, che non ho capito cosa voglia dire un parere tecnico parzialmente negativo; in realtà, noi possiamo anche ritirare gli emendamenti, anche perché purtroppo siamo impossibilitati a fare degli emendamenti coerenti, perché, non avendo i dati, quindi non potendo calcolare l'ammontare delle coperture e di quanto cambi il gettito, a seconda degli aggiustamenti che si fanno, è impossibile proporre un aggiustamento a saldo zero, come avremmo voluto fare. Segnaliamo, però, che questo veramente rende il Consiglio Comunale un po' un gruppo di schiaccia-bottoni, nel senso che, in teoria, il Consiglio Comunale avrebbe dovuto avere tutti gli strumenti per poter modificare, anche nel dettaglio, le aliquote, le detrazioni, e cercare di modificare oltretutto a livello politico, quindi magari con il patto con la Giunta che il gettito resta costante, ma modificando, facendo delle scelte politiche magari di aiutare alcuni, non aiutare altri e così via. Questo non è stato possibile, perché il Consiglio Comunale non ha i dati, si vede arrivare la deliberazione con l'urgenza di approvarla entro una settimana, e quindi, di fatto, si snatura e si svuota completamente il Consiglio Comunale del suo ruolo politico, che sarebbe anche quello di fare scelte politiche su questa, che è la principale leva fiscale delle nostre entrate, e quindi probabilmente sarebbe proprio il punto focale di tutto un anno di amministrazione. Quindi, purtroppo, devo dire che ormai le cose vanno così, quindi di fatto governa la Giunta e il Consiglio Comunale schiaccia i bottoni. Noi, peraltro, siamo all'opposizione; se questa esigenza non la sentono i Consiglieri di maggioranza (forse sono troppo impegnati ad andare a farsi campagna elettorale, almeno i numerosi Consiglieri della maggioranza che sono anche candidati alle Regionali), noi non possiamo che segnalarla, sperando che prima o poi cambi l'atteggiamento della politica verso il rapporto tra Consigli Comunali e Giunte. LEVI Marta (Vicepresidente) Capisco bene che stiamo facendo una discussione congiunta dei due provvedimenti? Bene. |