| Interventi |
LEVI Marta (Vicepresidente) Riprendiamo il dibattito sulle comunicazioni del Sindaco. La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo La vicenda, che ha portato alla plateale contrapposizione tra il Primo Cittadino della nostra Città ed un gruppo rappresentativo del tifo granata, è contraddistinta da un motivo centrale: la doppiezza. Doppiezza nel negare, prima, un gesto volgare e nel riconoscerlo, poi, solo sulla base di prove penosamente inoppugnabili e doppiezza nel tirare in ballo, prima, questioni pubbliche e, poi, giustificazioni basate sulla difesa della propria famiglia, il cui rapporto con l'uomo amministratore dovrebbe essere discreto, distinto e distante. La linearità di comportamenti avrebbe consigliato di porgere, senza esitazioni, le scuse per un atteggiamento inqualificabile; la doppiezza ha determinato la creazione di una serie di giustificazioni semplicemente insostenibile. Ma la doppiezza non parte dal cedimento nervoso di una settimana fa, essa si fonda su atti amministrativi ben precedenti. Precisamente dal momento in cui un Sindaco, che non si abbassa mai a frequentare le Commissioni Consiliari, ha fatto la sua comparsa in quella in cui si discutevano le sorti del Filadelfia e dal momento in cui un'Amministrazione, sorda alle istanze di tutti (dai fruitori dei servizi pubblici essenziali, agli assistiti, ai deboli), non ha avuto alcuna indecisione a garantire risorse pubbliche per una realizzazione di dubbia utilità, anche per il movimento sportivo di Torino, che non vedrà mai celebrare in quel contesto alcuna partita ufficiale e non potrà mai festeggiare in quel glorioso spazio gli auspicati e rinnovati fasti sportivi del vecchio campo, perché essi sono frutto di sfide di coppa e campionato, precluse ad una struttura destinabile solo agli allenamenti. La doppiezza del Sindaco forse è sbottata in stizzito e volgare risentimento perché egli si aspettava altra riconoscenza da una rappresentanza sportiva cui, a suo parere, aveva dato molto, forse troppo. Il Sindaco non deve stupirsi se, a doppiezza, si risponde con doppiezza arricchita di ingratitudine. Ricordi, signor Sindaco, le vicende dei Presidenti delle società calcistiche che, molto spesso, diedero e troppo poco ricevettero in termini di riconoscimento da parte della tifoseria più accesa. Si ricordi il generosissimo Pianelli, spesso oggetto di critiche immeritate, o, per venire ai giorni nostri, chieda, per esempio, a Lotito notizie sul difficile rapporto con la sua curva, alla quale però non pensa di replicare con gestacci impropri , di dubbio gusto e di pessimo esempio, proprio per quel mondo dello sport esagitato che anche lei, signor Sindaco, avrà in qualche occasione stigmatizzato dopo azioni ed episodi non edificanti. Si controlli il Primo Cittadino della nostra sobria Città, ma, soprattutto, riacquisti linearità e superi le ambiguità. Ricordi di essere il rappresentante di una comunità che non merita una rappresentanza così lontana dal suo consueto e riconosciuto stile. Se è il caso, vada a scuola di bon-ton, e, non potendo più dall'indimenticabile Pianelli, provi con il Presidente Lotito. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Signor Sindaco, ma il dito medio ai tifosi! Dice a tutti i giornali che non ha fatto alcun gestaccio e, poi, arriva il cattivo grillino che fa il filmato, per cui il giorno dopo diventa: "C'era un'aggressione", " Un abuso muscolare", "Molti contro uno", "Lancio di pietre", perché lei è buono e le tirano le pietre. Poi, naturalmente, la colpa è di chi ha fatto il filmato e non del Sindaco, che, comunque, in nessun caso si assume la responsabilità di quello che ha fatto. Poi anche qui i fratellini d'Italia con il "babacetto". Questo Comune sta diventando sempre di più un asilo, permettetemi. Forse, ogni tanto, bisognerebbe avere un po' di serietà, perché non si è mai visto un Sindaco che, per quanto possa essere beceramente provocato (credo non da così pochi tifosi che non hanno molto gradito la passerella elettorale, visto che, comunque, a forza di fischi le hanno anche impedito di terminare l'intervento), reagisce facendo il dito medio ai propri cittadini, quando è andato lì invitato in qualità di Sindaco. Oltretutto, non si scusa nemmeno per questo, perché, ad un certo punto, lei ha detto "Mi rammarico", ma non si è capito se era una scusa, e, poi, ha detto: "No, ma non mi scuso". Quindi, nessuno ancora ha capito esattamente, ma mi pare non si sia scusato e penso che comunque delle scuse alla tifoseria del Toro, che tra l'altro era lì per festeggiare il 4 maggio e non per sentire un comizio (quindi, per una ricorrenza anche molto formale e sentita), comunque sarebbero dovute. Il vero problema, però, è quello che è successo dopo, che, peraltro, non dice Vittorio Bertola, perché basta parlare con qualunque giornalista che era nella redazione dei giornali quella domenica pomeriggio per sapere che l'affermazione del Sindaco è stata: "Non ho fatto alcun gestaccio", ma, il giorno dopo, è diventata: "Non ho fatto alcun gestaccio ai tifosi del Torino; in realtà l'avevo fatto, ma è perché quelli non li considero tifosi del Torino". Mi sembra una bella arrampicata sui vetri, non una dichiarazione che possa reggere a qualunque esame, tanto è vero che il commento unanime di tutti i giornali, persino di quelli che solitamente sono dalla parte del Partito Democratico, mi sembra che sia stato abbastanza chiaro. Però quando un politico dice una bugia così evidente per coprire una cosa che ha fatto, invece di assumersi la responsabilità delle sue azioni, di solito, almeno nei Paesi civili, si dimette, per cui è questo l'invito che le rinnoviamo; non per il dito medio, perché - per carità - può anche esserci un momento in cui uno perde i nervi, anche se il Sindaco non lo dovrebbe fare, ma per come ha gestito la situazione dopo, per il fatto che ha raccontato una cosa che non era vera a tutti i giornali, sperando di passarla liscia. Mi permetta, mi sembra veramente una cosa infantile dire che la colpa è di chi era lì che riprendeva. Tra l'altro, mi consenta anche di dire che tutta questa aggressione fisica, eccetera, l'ha notata soltanto lei. Persino nel video che ho pubblicato ci sono 20 secondi di filmato prima del suo gesto e si vede lei che discute animatamente, ma non si vedono volare pietre e non si vedono bottiglie di birra. Magari saranno volate in un momento in cui io non le ho viste (ero appena arrivato, peraltro), ma io ho visto il lancio di una manciata di ghiaia sulla sua schiena mentre usciva, dopo che l'hanno dovuta portare fuori, perché, comprensibilmente, dopo il gesto la situazione si è fatta un po' tesa. Il problema di fondo qui è un altro: la gente ne ha le scatole piene di vedere arrivare il politico con l'auto blu, che sale sul palco, scortato, fa il suo discorso e poi prende e se ne va. Il problema è che una parte significativa della città vi sta facendo capire che non ne può più di queste esibizioni per strada, dei vostri interventi, e c'è un clima teso che dipende dall'arrabbiatura della gente. Forse, la domanda che dovrebbe porsi lei è come mai, se il Sindaco va in giro, viene fischiato. Non è la prima volta che il Sindaco viene fischiato e che vengono fischiati degli esponenti politici. Se lei volesse imparare qualcosa da quello che è successo, si farebbe un esame di coscienza e si chiederebbe perché sempre più cittadini contestano chi rappresenta la Città. Qual è il suo problema di rapporto con questa Città? Perché lei ha un notevole problema di rapporto con questa Città e - mi permetta - anche dal modo in cui ha gestito questa vicenda si è notato che non comprende quello che le succede intorno. Come poteva pensare che, in una situazione del genere e con centinaia di persone, non ci fosse nessuno che stesse riprendendo? Per caso sono stato io, che peraltro sono un tifoso del Toro e vado alle manifestazioni del 4 maggio da molto prima di fare politica, ed ho pubblicato il video volutamente senza simboli di partito, perché ero lì veramente più come tifoso che come esponente politico e Consigliere Comunale. Lei si chieda dove ha sbagliato, invece di arrivare qui con l'arroganza di dire che fa tutto giusto e tutto il resto della città e tutti i giornali non hanno capito quello che ha fatto. Mi dispiace che siamo qui a discutere ancora di questa cosa, che poteva essere risolta lunedì scorso, anche perché sono successe delle cose interessanti questa settimana, hanno ribeccato il "compagno G", quindi forse ci sarebbero altre cose che la dirigenza del Partito Democratico torinese dovrebbe dire alla Città. Ribadisco la mia richiesta: si scusi con i tifosi del Torino e, soprattutto, si dimetta per aver raccontato delle cose non vere ed aver insistito su una versione che, francamente, nessuno di quelli che erano lì ritiene minimamente credibile. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Paolino. PAOLINO Michele Dal campo del Filadelfia giungono tre notizie del match di domenica scorsa, che vi do secondo il mio ordine di importanza. La prima è che la memoria del "Grande Torino" è un patrimonio che appartiene a tutta la Città. Il mito e la leggenda di quella squadra e di quelle persone appartengono a tutti quanti noi, non soltanto ad una parte; appartengono a tutti quanti noi, a prescindere dal nostro credo calcistico, e sono un mito ed una leggenda nelle quali si invita tutta la Città a riconoscersi. Questo viene rappresentato dalla presenza del Sindaco alla manifestazione in ricordo del "Grande Torino". La seconda notizia è che questa Amministrazione e, fatemi dire, questa maggioranza, nonostante sia in un clima di crisi pesante di risorse molto scarse, ha deciso ed ha trovato le risorse, per quanto ci compete, per ricostruire lo stadio Filadelfia. Non solo un tempio ed un tributo necessario, ma un luogo per i ragazzi di oggi dove poter fare sport e poter vivere momenti di aggregazione in un clima sereno e davvero nuovo e rinnovato. Questa Amministrazione l'ha inserito tra le sue priorità, ha trovato le risorse, ha fatto la sua parte (adesso tocca anche ad altri), l'ha approvato ed ha messo in piedi un progetto. Quindi, c'è un progetto e ci sono i soldi che ha messo il Comune. La terza notizia che ci arriva è che abbiamo un Sindaco umano. Non abbiamo un Sindaco bionico, abbiamo un Sindaco che è una persona, come tutti quanti noi, alla quale può capitare di reagire a fronte di insulti che colpiscono la sua persona, la sua famiglia ed i suoi affetti. Capita di reagire. In questi giorni, al Sindaco, alla sua Segreteria ed anche al Gruppo del PD sono arrivati molti messaggi e molte e-mail di cittadini più o meno famosi e di persone assolutamente normali. Ne leggo una, perché l'ho trovata particolarmente interessante ed è molto breve. "Caro signor Sindaco, evidentemente la crisi non è così profonda come dicono se hanno tempo di occuparsi del dito medio del Sindaco. Mia moglie è una persona delicata ed educata nelle migliori scuole, anche all'estero, e, quando qualcuno in città strombetta e strilla dietro alla sua auto per poterla superare, lo fa ed io la rimprovero. Ma è tutto lì". Noi apprezziamo il fatto che si possa ricondurre a quel "tutto lì", alla sua umanità ed al fatto di essere in mezzo alla gente, di essere lì sapendo che non era in alcun modo una passerella elettorale. Lo era forse per qualcun altro. Consigliere Bertola, a noi non appartiene in alcun modo un'idea voyeuristica della politica: non stiamo a filmarla se lei si mette le dita nel naso durante il Consiglio o durante la Commissione o se sbadiglia o non segue con attenzione il Consiglio. Noi pensiamo che lei, come tutti quanti noi, è impegnato a lavorare per governare e ad amministrare questa Città, noi dal punto di vista della maggioranza e lei dal punto di vista della minoranza. A noi interessa difendere le Istituzioni e lei non l'ha fatto. Ricordo che il mio partito ha come atto fondativo le primarie, il suo ha come atto fondativo il "Vaffa-day". È una differenza. Lei ha fatto dell'insulto e della denigrazione una bandiera ed un atto fondativo, a noi non appartiene quello, infatti, quando può succedere di perdere le staffe, ce ne scusiamo e cerchiamo di rimediare con l'impegno, con la nostra attività amministrativa e con il nostro legame con la città. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Intervengo con piacere dopo il Capogruppo Paolino. È vero, probabilmente chi nasce politicamente da un "vaffa" non può poi dare lezioni di bon-ton, ma è anche stato detto che qui il problema non è il dito medio, posto che, quando siete voi a fare queste cose, diventano sempre delle bazzecole. A questo punto, se c'è da essere così orgogliosi, potevate lanciare una campagna Twitter in cui vi immortalate con il gesto in imitazione al Primo Cittadino. Però non è questo il punto. Il punto non è il fatto di avere un Sindaco che perde le staffe, perché siamo tutti esseri umani e non siamo delle statue di ghiaccio, ma il problema è avere un Sindaco che ha mentito, perché questo è il tema. Il Sindaco ha negato di aver fatto il gestaccio, ha negato di aver perso il controllo e di aver risposto in modo così offensivo e adesso non se la può cavare distinguendo tra tifosi bravi e tifosi cattivi. L'ha fatto ad una platea di cittadini. Se andava così orgoglioso di averne cantate quattro ad un gruppo di ultrà (posto che, signor Sindaco, adesso non si ponga come l'alter ego di "Genny 'a carogna", perché diciamo che è poco credibile in questa veste), il problema vero è che c'è stata una smentita agli organi di stampa, in cui si negava questa condotta, e la giustificazione della condotta stessa è arrivata solo dopo che è stato sbugiardato da un filmato che ormai girava viralmente su Internet. La stizza di essere stati beccati si percepisce nel suo intervento e nella difesa d'ufficio della sua maggioranza. Questo è un problema politico, in quanto, adesso, ogni torinese legittimamente dubiterà, perché, se il Sindaco della sua Città dice il falso su una scemenza simile (perché, oggettivamente, il dato originario è una scemenza), lo potrà fare anche su vicende fondamentali dell'amministrazione di questa Città. Ogni volta che mi sentirò rassicurare che, in realtà, il Bilancio va bene, sarà vero? Quando mi sentirò dire che ci aspetta un futuro radioso e che non è vero che c'è il declino a Torino, sarà vero? Sinceramente, dopo una condotta di questo tipo, mi sento di stare dalla parte del dubbio di questi cittadini, perché diventa paradossale che il contrattacco rispetto a delle scuse che potevano arrivare, anche se tardivamente, e rispetto all'aver mentito sulla smentita di questo gestaccio siano sostituite da un contrattacco nei confronti di chi ha documentato l'avvenuto. Neanche io sono un fan della telecamera sempre accesa, assolutamente, però, intendiamoci, Beppe Grillo il "Vaffa-day" l'ha fatto su una pubblica piazza, lo ha rivendicato politicamente ed ha dato modo ad ogni elettore di scegliere, di approvare o disapprovare. Lei, invece, l'ha fatto e poi ha detto: "Ma figuriamoci". Ora temo che questo: "Figuriamoci" diventerà come: "Stai sereno" di Renzi, visto che, ormai, la componente è sempre quella lì. Signor Sindaco, mi limito a dire che su questo scivolone a livello di sincerità nei confronti della cittadinanza e dei media, attraverso i quali la cittadinanza recupera le informazioni, deve passare con maggiore umiltà. Sono dell'idea che non è sulla base di queste cose che si viene giudicati per il proprio operato amministrativo, ma è anche su questo che si genera un parere ed un giudizio sulla persona e, quindi, indirettamente anche sulla figura politica. Le chiedo, come altri Consiglieri, di rimettere il suo ruolo al Consiglio Comunale, magari, probabilmente, per farselo riconfermare, però almeno affrontando ciò che è avvenuto, non negandolo ulteriormente e continuativamente. Altrimenti costringerà noi dell'opposizione a presentare una mozione di sfiducia e lì vedremo che cosa ne pensano le forze di maggioranza non rispetto al fatto che ci sia un Sindaco che fa un gestaccio, ma che ci sia un Sindaco che nega qualcosa che poi viene rivelato ai media di tutto il mondo e che, quindi, dà un'immagine pessima; però, ribadisco, non per l'immagine e non per la foto in sé, ma per il fatto di avere un Primo Cittadino che non ha il coraggio di assumersi le responsabilità del suo operato. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Ho ascoltato le parole del Sindaco, ovviamente tese, perché, in questi giorni, ci sono state molte - a mio parere, troppe - polemiche; penso però che a Cesare vada dato quel che è di Cesare, lo dice una persona che è sempre stata molta chiara e schietta nei confronti del Primo Cittadino. Penso, tanto per cominciare, che vada riconosciuto al Sindaco Fassino di aver creduto veramente nello Stadio Filadelfia. Lo dico da tifoso granata e lo dico da Consigliere Comunale che gli aveva chiesto di non ristrutturare quello Stadio e di utilizzare quelle risorse per altro. Invece il Sindaco Fassino - ricordo bene quella discussione - mi rispose fermamente che era sua intenzione ristrutturare lo Stadio Filadelfia. Si possono fare tante cose, si può discutere, ma credo sia veramente ingeneroso e sbagliato non riconoscere quello che è stato un impegno di questa Amministrazione e di chi l'ha rappresentata, cioè la volontà di restituire alla memoria, a quella che è una memoria importante per una parte della città, una memoria viva, un luogo dove riconoscersi, pur sapendo che questo avviene in un momento in cui le risorse pubbliche sono poche, pur sapendo che questo avrebbe potuto dividere la città e pur sapendo che la società Torino Calcio, in realtà, su quello stesso progetto era disponibile a crederci molto meno delle Istituzioni pubbliche, che invece lo hanno animato. Un'altra cosa. Io credo vada riconosciuta - lo diceva qualcuno, io ribalterei le parole del Consigliere Marrone - la dimensione anche di fragilità umana della reazione che c'è stata l'altro giorno. Lo ricordavo in queste settimane e in questi giorni; ricordo quando, ad un certo punto, il Sindaco di Bari, Michele Emiliano, inaugurò il monumento a Punta Perotti, a Bari. In quell'occasione, passava di lì un pullman e dal finestrino fu rivolto al Sindaco Emiliano un insulto simile, brutalmente simile a quello che le è stato rivolto. Il Sindaco Emiliano, con altrettanta irruenza, reagì fermando il pullman che stava passando, salendovi sopra (poi, se conoscete la stazza del Sindaco Emiliano, vi renderete conto anche del movimento d'aria che avrà generato) e affrontando de visu la persona che lo aveva offeso e arrivando ad un chiarimento con lui. Anche in quel caso ci fu... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, non l'ha "bombato", come dice qualcuno in sottofondo dai banchi della maggioranza, ci ha discusso. Si è fermato un passo prima. Anche quell'episodio fece molto discutere una città come Bari e generò una discussione sul Sindaco, che, però, mantenne saldamente il rapporto con i propri cittadini. Credo che al Sindaco Fassino vada riconosciuta ancora una cosa, quella di autenticamente pensare che la cosa principale che contraddistingue un primo cittadino è il confronto, anche ruvido, ma il confronto. Questo appartiene probabilmente alla sua storia di politico. Tante volte l'ho visto, accompagnando da lui cittadini che erano fortemente in dissenso con lui, con i quali spesso mi trovavo in accordo, però devo dire che ho sempre trovato il Sindaco Fassino fare il punto, a confrontarsi, anche - come si dice in gergo - a bisticciare, ma a tenere sul fatto che il Sindaco ci deve essere, quando è il momento di discutere. Però, Sindaco, mi permetta di dirle un paio di cose. La prima. La canea delle polemiche io la trovo veramente inaccettabile, una vera strumentalizzazione di carattere elettorale. Più di qualcuno si è fregato le mani quel pomeriggio (lo sappiamo, bastava fare un giro per i corridoi di questo Palazzo). Però dobbiamo anche dirci, Sindaco, che non è da oggi che discutiamo sulla tenuta e sulla struttura della sua squadra e se un limite si è palesato chiaramente nell'episodio dell'altro giorno, è sicuramente nella cerchia che le sta intorno, perché anche oggi, a me fa piacere vedere la Giunta tutta presente, non posso che segnalare un'assenza che io trovo particolarmente pesante e significativa. Questo io credo che sia sbagliato, perché, poi, quando è così, il re rischia di essere nudo, o almeno denudato. Secondo. Sindaco, mi permetta di dirle, per la nostra sensibilità - lo abbiamo detto fin dalle prime ore - non è questione di dimissioni, o di incapacità; le ho detto: diamo a Cesare quel che è di Cesare. Cesare può arrabbiarsi, Sindaco, è comprensibile; Cesare può reagire, è comprensibile; per la nostra gente, però, è sbagliato dire le bugie. Noi non pensiamo lei lo abbia voluto fare apposta, mi sembra chiara la sua ricostruzione di oggi, però quel filo sottile che ci unisce ai nostri cittadini è fragilissimo. Sottoporlo allo stress di dichiarazioni incrociate, che si correggono ora per ora, è un rischio che non dobbiamo correre. Siamo sicuri che si possa andare avanti. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Carbonero. CARBONERO Roberto Aspetto che mi passi l'attacco di diabete, perché è stata una sdolcinata incredibile. Detto questo, come è nostra consuetudine avevamo pensato anche noi di fare un minimo di movimento, un minimo di show, tanto è vero che avevo preparato una benda per fasciarmi il dito medio slogato, poi, in realtà, sentendo le parole del Sindaco, ho capito che la cosa è estremamente seria e quindi sono qui serenamente a fare il mio commento. Ed è serio non quel gesto, perché per quel gesto il Sindaco ha il mio appoggio (io sono granata, nel DNA, ma lo avrei fatto anch'io, perché comunque è sempre per colpa di "Genna' 'u terribile", piuttosto che di personaggi di questo tipo, che si rovinano persone che, invece, hanno il piacere di vivere lo sport e certi avvenimenti in un certo modo), ma è serio quanto è avvenuto dopo, cioè il fatto di aver negato l'evidenza - come hanno raccontato molti dei miei Colleghi -. Allora, mi è venuta in mente tutta quella bellissima carrellata di: "non aumentiamo le tariffe", "non aumentiamo i parcheggi", "non vendiamo le partecipate". Allora, è proprio un vizio! È questo che io le contesto, Sindaco. Io non le chiedo dimissioni, niente di tutto questo, per carità, però le chiedo massima attenzione, perché poi, probabilmente, è da un dito che la gente crea clamore e si accorge che qualcosa non sta funzionando, ed è una cosa estremamente banale. Lo ripeto, è la reazione giusta e doverosa di un uomo, perché, poi, alla fine, dietro le Istituzioni c'è sempre un uomo e reagisce come tale e - ripeto - sono assolutamente d'accordo sulla sua reazione. Però, attenzione, perché veramente viviamo in un mondo in cui, anche quando si va in bagno, si è spiati. Quindi, bisogna capire e bisogna avere il coraggio di affrontare le situazioni, ma, soprattutto, bisogna rendersi conto che non si può più mentire alle persone in un modo così semplice, pensando di poter sorvolare la faccenda senza nessun problema. Le volevo dire solo questo, perché ritengo che sia importante e credo che la cosa più costruttiva e significativa da fare, da adesso in avanti, sia quella di dire le cose effettivamente come stanno, compreso un dito. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ambrogio. Ha un minuto a disposizione. AMBROGIO Paola Credo che la discussione di oggi nulla abbia a che vedere con la fede calcistica. È evidente che se da una parte può essere comprensibile, non condivisibile, ma sicuramente comprensibile, l'atteggiamento del nostro primo cittadino, che di fronte ad insulti e ingiurie da parte di alcuni tifosi ha una reazione istintiva, dall'altra, Sindaco, da una persona come lei, che bene o male ha un'esperienza che è pari almeno alla somma di quella di tutti noi Consiglieri presenti in quest'Aula, forse ci saremmo aspettati un po' più di self control. Comunque, può essere comprensibile; siamo in un momento particolare, di campagna elettorale, e anche lei è sotto pressione per sostenere il Collega compagno candidato in Regione, quindi ognuno ha le sue. Quello che non può essere accettato è la bugia, cioè quello che ha seguito. Prima le ho consegnato simbolicamente un tapiro, perché il suo Collega Saitta in Provincia ha ricevuto un tapiro per molto meno, per alcune leggerezze di alcuni Consiglieri e Assessori. Questo non è quello originale, magari lei avrebbe preferito quello originale, ma comunque è simbolicamente da parte di tutti quei torinesi che non vogliono, comunque, avere un Sindaco bugiardo. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Troiano. TROIANO Dario Al netto di rilevare l'ennesimo pomeriggio in Consiglio Comunale in cui si dibatte di arte varia, dalle revoche delle cittadinanze onorarie, per arrivare al dito medio del Sindaco, io dico, Presidente, che mi sono dispiaciute le lattine e i sassi, ma qui il rischio, continuando con questo andazzo, è quello di trovarsi i forconi qui sotto a furia di parlare e di affrontare argomenti diciamo futili. Futili non del tutto, perché, in realtà, il fatto c'è stato e io credo, Sindaco, che lei abbia sbagliato, lo dico da granata, ha sbagliato nella reazione, forse ha sbagliato anche nel non ammetterlo immediatamente dopo. Parlando con amici al di fuori dell'ambiente politico, qualcuno dice che non doveva andare. Io credo che, invece, il Sindaco di questa Città, soprattutto l'Amministrazione che finalmente sta restituendo il tempio del Filadelfia al Toro, avrebbe dovuto andare. Qualcuno dice che doveva subire. Un uomo politico della sua esperienza, che ha ricoperto ruoli e incarichi di prestigio, che è anche Presidente dell'ANCI, probabilmente avrebbe anche potuto subire, diciamo che, però, sotto pressione ognuno di noi si comporta in maniera abbastanza istintiva e io credo che, tutto sommato, questo ci stia in una situazione del genere, soprattutto quando uno si sente minacciato anche fisicamente da una situazione. Guardi, Sindaco, a Chiamparino questo non sarebbe mai successo. Ma non perché sia geniale rispetto a lei, o abbia altre sensibilità, ma perché Chiamparino è un tifoso del Toro. Semplicemente per quello. Lei paga questo scotto per una parte della città difficilmente superabile, però tant'è. Questo è accaduto. Qualcuno si è spinto, parlando di bugie, a chiedere le dimissioni, addirittura il Consigliere Marrone ha inventato una nuova metodica, quella di dimettersi e di ripresentarsi di nuovo a quest'Aula per riottenere la fiducia, come se questo fosse il Parlamento. Non è neanche più il Parlamento Subalpino, quindi figuriamoci. Io credo che le bugie, ovviamente, non vadano bene, però vorrei far rilevare alle stesse persone che hanno focalizzato la questione non tanto sul dito medio, quanto sulla bugia, che anche a me piacerebbe essere in un Paese dove chi copia una tesi, si dimette e non partecipa più all'attività politica. Qui abbiamo fior di Ministri che il dito medio, da segretari del proprio partito, l'hanno fatto pubblicamente, qualcuno diceva: ma come faccio a fidarmi di un Sindaco che mente su cose così puerili? Noi abbiamo dei candidati in Regione che hanno spacciato la propria laurea senza averla. Quindi, non vedo tutto questo clamore. Io, Sindaco, semplicemente - e chiudo da granata - per me il suo emendarsi rispetto a questa brutta vicenda, da granata, passa attraverso una sorta di Legge del contrappasso. A me basterebbe che lei qui, alla fine di questa, a mio parere, perdita di tempo, facesse gli auguri al Toro per domenica prossima che si gioca un pezzo di Europa e che dicesse "forza Toro" in quest'Aula. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ricca. Ha due minuti e mezzo a disposizione. RICCA Fabrizio Sindaco, se mi permette una battuta, io sono più arrabbiato con lei per aver alzato la Coppa Uefa piuttosto che per aver alzato un dito. Detto questo, noi capiamo tutto, a Chiamparino non sarebbe successo, perché probabilmente aveva troppe cose da fare e i soldi per il Filadelfia non li ha mai messi in dieci anni, quindi evitiamo di parlare di chi non ha fatto niente. Ritengo, inoltre, sterili alcune sviolinate da parte della maggioranza, perché un po' danno il miele e un po' provano a far vedere che nello zaino hanno la punta di un bastone, perché, se volete ridiscutere la Giunta, io credo che non sia questo il posto più adatto, Capogruppo Curto. Capiamo il gesto, capiamo la concitazione, capiamo la difficoltà di gestire comunque un momento in cui, purtroppo, nel tifo i violenti sono meno, ma si fanno vedere come fossero di più. Ciò che serve sono semplicemente delle scuse. Mi sembra che, prima, il Sindaco le abbia fatte. Nel momento in cui dovessero arrivare delle scuse, ci troveremo disponibili a capire che, Sindaco, lei è un uomo, si è lasciato prendere da un certo tipo di reazione, anche se, probabilmente, per i ruoli che lei ricopre, doveva cercare di tenere un pochino più ferma quella che poteva essere questa reazione, ma, di fronte a delle scuse, noi siamo pronti a mettere in un angolo questa cosa qui e a chiedere, però, a questo punto che la sua Giunta si metta veramente a lavorare, perché in cinque mesi abbiamo fatto una decina di deliberazioni, i lavori del Consiglio Comunale sono imballati, perché la Giunta non produce. Se davvero qualcuno deve chiedere le dimissioni, non le deve chiedere per il dito, ma deve chiederle per quanto poco si sta facendo in questa Città e per quanto ancora meno è stato programmato per quest'anno. Sarebbe bello tornare a parlare di contenuti e un po' meno di sciocchezze. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Sbriglio. SBRIGLIO Giuseppe Confesso di essere imbarazzato ad intervenire, ma credo che io abbia l'obbligo di farlo, perché io c'ero. "Io c'ero", come la maglietta che conservo gelosamente presa il giorno dell'Orgoglio Granata dei 50.000. Io sono un testimone oculare e devo dire che forse il Sindaco ha sbagliato ad andare alla manifestazione, questo lo dico da tifoso granata. Ha sbagliato ad andare, se l'epilogo è stato poi ingiuriare il sacro tempio granata. È vero che erano poi solo una quarantina le persone che lo insultavano su centinaia, a cui la presenza del Sindaco non turbava, e magari erano anche felici, ma c'era da aspettarselo che ci fosse qualche insulto. Perché se lei, Sindaco, non è riuscito a cambiare il mondo del calcio da Ministro della Giustizia, ma come tutta la politica, non poteva farlo quel giorno. Se l'è cavata bene scherzando con quel signore ubriaco che saliva sul palco, ma poi è degenerato tutto. Non doveva reagire, ma far finta di nulla, non doveva rispondere da ultras. L'acqua, la birra, il lancio di terra sono arrivati dopo, non prima. Vorrei ricordare che dire che lei è il Sindaco che ricostruirà il Filadelfia forse non è perfettamente corretto. I 3,5 milioni per il "Fila" sono soldi privati che arrivano dagli oneri di urbanizzazione, quindi la Città li sta restituendo per la giusta destinazione. Il "Fila" si costruisce, perché la Giunta Chiamparino ci ha lavorato. I terreni del "Fila" erano privati e in questi lunghi anni sono state fatte estenuanti trattative, affinché i privati scegliessero di scambiare questi terreni con altri della Città e poi si facessero le varianti. Il Filadelfia si fa, perché la Giunta Chiamparino ha tolto le ipoteche su quei terreni, che erano di Cimminelli, Ergom e Recchi. La Giunta Chiamparino ha fatto partire in tempo la Fondazione. Si è perso un po' di tempo con le nomine dei Presidenti, prima Chiabrera, poi Zunino. Prima di nominare Salvadori, finalmente una persona capace e amata, si è tentato con tanti altri nomi, Zaccarelli, Mondonico e Pecci che hanno rifiutato. Quindi, credo che sia sbagliato dire che il "Sindaco gobbo ricostruisce lo stadio Filadelfia", perché - ripeto - i soldi messi per il "Fila" sono di tutti, sono la restituzione di quei soldi privati destinati per quell'opera. Il Sindaco ha fatto un bel gesto inviando la lettera alla Lega Calcio per chiedere di spostare la partita. Quindi, credo che, chiedendo scusa alla memoria granata del Grande Torino, il popolo lo perdonerà sicuramente. Poi, per aver negato il gesto, prima che il Consigliere Bertola lo pubblicasse, giudicherà la responsabilità politica, e credo che non sia questo che farà mancare la fiducia alla maggioranza e al Sindaco. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Con questo mio brevissimo intervento, perché i Colleghi hanno già detto tutto, io porrò l'accento invece sull'educazione, perché io credo che, così come noi critichiamo i giocatori nel momento in cui hanno reazioni insulse e dannose, perché loro sono degli esempi, noi dovremmo autocriticare, e autocriticarci, nel momento in cui i politici, che devono tornare ad essere un esempio per i giovani, compiono gesti ineducati o, peggio, maleducati. Questo è il fulcro e il tema essenziale, Sindaco, perché lei con il suo gesto, che io critico come gesto in sé maleducato, lei ha danneggiato il mondo della politica, così come altri personaggi politici, compiendo dei gesti o altro, hanno danneggiato il mondo della politica tutta. Quindi, io credo che sia giusto che noi iniziamo, cari Consiglieri, a pensare che i nostri gesti contrari all'educazione o contrari alla legalità fanno crescere movimenti che del "Vaffa-day" fanno il loro simbolo, ed è qui che, secondo me, tutti noi dobbiamo iniziare a riflettere. I vostri e i nostri gesti non sono superflui nel dibattito politico, diventano una cosa importante anche se vengono fatti a tutela del mondo nel quale noi viviamo, come esempio. Dopodiché, è chiaro che gli interventi dei Consiglieri Curto e Paolino mi trovano assolutamente contrari; chi ha un macigno sulle spalle come il dibattito negato alla Faà di Bruno, non può parlare di strumentalizzazioni o di prevaricazioni, perché oggettivamente quelle sono le vere strumentalizzazioni. Io lì avrei voluto vedere il dito medio del Sindaco alzato nei confronti di chi aveva negato la possibilità di far svolgere quel dibattito... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, Consiglieri Grimaldi. Lì, sì, a difesa della democrazia, andava bene il dito medio, non adesso ai tifosi, soltanto perché purtroppo hanno offeso pubblicamente il Sindaco di Torino. Sindaco, lei è un personaggio di caratura nazionale, io l'ho sempre detto, lo ribadisco, lei ha un'impronta vera sulla Nazione e sulle decisioni che questa Nazione prende, lei non è un uomo secondario o limitato al territorio torinese, lei è un uomo di caratura nazionale e internazionale, c'è addirittura chi nel suo partito la propone come Presidente della Repubblica, ho letto recentemente. Quindi, tenga conto, Sindaco, non tanto delle sue reazioni umane, che ci stanno in luoghi diversi dai luoghi pubblici, ma dal fatto che noi politici dobbiamo tornare ad essere un esempio per i giovani. E l'esempio viene soprattutto dai nostri DELL'UTRI Michele Io vorrei partire da due considerazioni generiche. La prima è la situazione odierna politica, nel senso che basta leggere un qualsiasi quotidiano di oggi stesso, ad esempio, per trovare una quantità di insulti, di improperi e di - chi più ne ha, più ne metta - atteggiamenti vergognosi e brutti, che sembra che l'educazione non sia più lecita. Sembra che per esistere in politica, oggi, si necessiti dell'insulto. Ci sono alcuni movimenti, come è stato detto, che lo considerano elemento fondante di se stesso. Però, qui ognuno ha una propria coscienza sul porsi e io credo che chiunque abbia come padre putativo fondatore un padre che insulta costantemente e non chiede mai scusa, prima di fare la predica agli altri, debba pensare un secondo. Una seconda valutazione generica. La persona Fassino. La persona Fassino ci può essere simpatica, ci può non essere simpatica. Si può essere d'accordo con lui su ciò che dice o si può non essere d'accordo. Però, nella nostra storia di conoscenza della persona Fassino, in questi anni non si può dire che una cosa, che è una persona a modo, è una persona elegante, una persona educata, è un gentiluomo. Un gentiluomo della vecchia scuola, perché io voglio ricordare che un tempo De Gasperi diceva che chiunque usi l'insulto per parlare, è una persona a cui lui non dava mai credito, perché si rendeva conto che, poi, in seguito all'insulto, non c'era mai nulla di sostanzioso. Quindi, Sindaco, sono d'accordo con il Consigliere Tronzano che nessun improperio è lecito in generale, tuttavia dal momento che la sua persona, ripeto, è una persona a modo, è una persona educata, è una persona elegante, questa non possa che essere l'eccezione che conferma la regola. E quello che a me sconvolge, ma lo dico seriamente, è che sia l'eccezione che scandalizza e non la norma dell'insulto. Ormai, l'insulto è lecito, costantemente. Vieni attaccato in maniera brutale e se ne spari una dopo 60 e ics anni di carriera... Ti è capitato, sei un uomo, giustamente il Consigliere Paolino ha detto che capita sotto stress. L'assurdo è proprio questo, il vero scandalo è lo scandalo per l'eccezione. Ma facciamo un ragionamento generale sulla politica, è questa la direzione verso cui sta andando. Quindi, sono d'accordo con chi ha detto che non è lecito l'insulto, mai. Sono d'accordo. Io appartengo a quella scuola. Però, con questo teniamo presente il fondamento che adesso lo scandalo è per l'eccezione. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Greco Lucchina. Ha un minuto a disposizione. GRECO LUCCHINA Paolo Desidero liquidare la vicenda dicendo quello che è già stato detto. Un gesto istintivo, qualcuno l'ha chiamato "fragilità umana". Non importa; lei, Sindaco, non doveva farlo. Stiamo condannando quel gesto; la sua caratura non le permette di rivolgersi a qualsiasi dei cittadini torinesi in quel modo. Io sono intervenuto dopo aver ascoltato chiaramente le difese d'ufficio dei Capigruppo dei partiti che la sostengono, e sto parlando di Michele Curto, di Michele Paolino, di Michele Dell'Utri - tutti Michele - e sono stato stimolato proprio dal Consigliere Curto che, in qualche modo, la invitava a notare intanto l'assenza dell'Assessore allo Sport e, poi, quelle che erano le fibrillazioni che stanno attorno alla sua maggioranza, perché qui di questo stiamo parlando. Sa cosa mi sconvolge, Consigliere Dell'Utri? Che oggi lei, in qualità di Capogruppo dei Moderati, non chieda una verifica di maggioranza, perché - come è stato detto da alcuni - qui si discute di un dito medio, maleducazione, tutto quello che si vuole, ma il Capogruppo di uno dei partiti che sostiene questo Sindaco manifestava sabato insieme al corteo "NO Tav". Allora, forse, questo è più importante del dito medio del Sindaco Fassino. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Viale. Ha un minuto a disposizione. VIALE Silvio A sentire gli interventi, viene solo da dire "esageruma nen", perché se le balle sono qualcosa di negativo, qui la testimonianza è totale. Basta guardare i manifesti ritoccati in giro che sono una balla fisica, è emblematico, volantini scritti, che posso prendere uno per uno e andare a vedere cosa c'è scritto. Il punto è che non credo che nessuno in quest'Aula e fuori abbia cambiato opinione sul Sindaco per quel gesto. Dai vostri discorsi di oggi ne ho avuto la conferma. Nessuno di voi ha detto "pensavo e ho cambiato". Forse il Consigliere Sbriglio, ma mi pare che fosse critico, anzi, nella sua piccola relazione ha spiegato quanto era buono Chiamparino e quanto è stronzo Fassino. Questa era un po' la cosa. Io oggi ho soltanto la cravatta con tante zebre colorate, ed è quella che avrei portato al Filadelfia l'altro giorno, quando sono stato invitato. Stavolta avevo anche deciso di andarci, poi non ci sono andato, perché era il giorno in cui la Juventus vinceva a mani basse senza giocare, e via dicendo, quindi sapevo che sicuramente avrei trovato qualcuno che... Io credo che il problema non sia il gesto, perché al massimo Fassino... LEVI Marta (Vicepresidente) Grazie, Consigliere Viale, la invito a chiudere. VIALE Silvio Ho finito. Sia tollerante un attimo, visto che in 16 abbiamo cinque minuti. LEVI Marta (Vicepresidente) No, Consigliere Viale, i Capigruppo hanno deciso una cosa... VIALE Silvio Se i Capigruppo hanno deciso una stronzata, è una stronzata, punto! Cosa vuole che le dica? Non è possibile che in 13 hanno parlato... LEVI Marta (Vicepresidente) Finisca il suo intervento, per cortesia, non prenda tempo per altro. VIALE Silvio Presidente, a quest'ora l'avrei già finito, ma continua a bloccare... LEVI Marta (Vicepresidente) Finisca il suo intervento, non perda altro tempo. VIALE Silvio Ci sono due questioni importanti in questa vicenda. La prima riguarda un po' tutti, ed è quella di dire che insultare verbalmente, inseguire le persone e urlargli in faccia "delinquente", eccetera, è violenza, è stalking. Non si può pensare che ogni cittadino abbia il diritto di insultare il prossimo. Io ormai reagisco a chi mi insulta. E per questo ho apprezzato il gesto istintivo del Sindaco Fassino, perché ha reagito a chi in quel momento lo insultava. Non basta essere un ragazzo o una povera signora, con la maglia granata, che ha frequentato le peggiori curve, per dire che quello è un maleducato. Ognuno si guardi allo specchio, tanto per cominciare. Questa è la questione di fondo. Il corteo del 1° maggio ne è un esempio: non si può commettere una violenza, dicendo che si tratta di contestazione. Non stai contestando. Stai facendo violenza, che in altri contesti sarebbe stalking. L'ultima cosa che ho da dire - mi scusi Presidente, ma mi sembra abbastanza importante - è che dobbiamo tenere presente che anche le società di calcio hanno la loro responsabilità. Allargando il discorso al mondo del calcio, perché questo episodio riguarda il mondo del calcio, in modo chiaro; non è una questione che si limita al filmato ripreso dal Consigliere Bertola, che ha fatto benissimo a farlo. Poi, se pubblicasse il filmato intero, forse avremmo qualche notizia in più, ma questa è una scelta sua. Però è chiaro che se una società non è in grado di controllare i propri scalmanati, deve assumersene la responsabilità. Non è possibile che le società abbiano un rapporto con la Città, qualunque esso sia, e poi dicano che alcuni tifosi fanno parte del folklore o di altro. Se inviti il Sindaco, ne garantisci la possibilità di partecipare, sapendo che è un bianconero. Altrimenti non lo inviti. Se inviti Viale, com'è stato fatto, sai che Viale è colui che bloccò la truffa sul Filadelfia. Per fortuna, perché così oggi può nascere il mausoleo che molti tifosi, come i Consiglieri Sbriglio e Troiano, vorrebbero, perché non vogliono uno stadio, vogliono un mausoleo in pianura… LEVI Marta (Vicepresidente) Consigliere Viale , la invito a concludere. VIALE Silvio Chiudo dicendo che il fatto che il Sindaco abbia raccontato una balla fa parte della cultura. Io non ho difficoltà a dire che li ho mandato a quel paese, e lo rivendico. Il Sindaco, ovviamente, si è sentito mortificato e ha fatto quel gesto. Ma qui dentro chi non scaglia la prima pietra è davvero un bugiardo. E il Sindaco è il massimo pentito; ha inizio il percorso verso la Presidenza della Repubblica esattamente come il signor Berlusconi, che di gesti ne ha fatti diversi. LEVI Marta (Vicepresidente) Le comunicazioni sono state effettuate. |