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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Maggio 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 15

Comunicazioni del Sindaco su: "Episodio allo Stadio Filadelfia in occasione dell'Anniversario della tragedia di Superga".
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Riprendiamo il dibattito sulle comunicazioni del Sindaco.
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
La vicenda, che ha portato alla plateale contrapposizione tra il Primo Cittadino della
nostra Città ed un gruppo rappresentativo del tifo granata, è contraddistinta da un
motivo centrale: la doppiezza. Doppiezza nel negare, prima, un gesto volgare e nel
riconoscerlo, poi, solo sulla base di prove penosamente inoppugnabili e doppiezza
nel tirare in ballo, prima, questioni pubbliche e, poi, giustificazioni basate sulla
difesa della propria famiglia, il cui rapporto con l'uomo amministratore dovrebbe
essere discreto, distinto e distante.
La linearità di comportamenti avrebbe consigliato di porgere, senza esitazioni, le
scuse per un atteggiamento inqualificabile; la doppiezza ha determinato la creazione
di una serie di giustificazioni semplicemente insostenibile.
Ma la doppiezza non parte dal cedimento nervoso di una settimana fa, essa si fonda
su atti amministrativi ben precedenti. Precisamente dal momento in cui un Sindaco,
che non si abbassa mai a frequentare le Commissioni Consiliari, ha fatto la sua
comparsa in quella in cui si discutevano le sorti del Filadelfia e dal momento in cui
un'Amministrazione, sorda alle istanze di tutti (dai fruitori dei servizi pubblici
essenziali, agli assistiti, ai deboli), non ha avuto alcuna indecisione a garantire risorse
pubbliche per una realizzazione di dubbia utilità, anche per il movimento sportivo di
Torino, che non vedrà mai celebrare in quel contesto alcuna partita ufficiale e non
potrà mai festeggiare in quel glorioso spazio gli auspicati e rinnovati fasti sportivi del
vecchio campo, perché essi sono frutto di sfide di coppa e campionato, precluse ad
una struttura destinabile solo agli allenamenti.
La doppiezza del Sindaco forse è sbottata in stizzito e volgare risentimento perché
egli si aspettava altra riconoscenza da una rappresentanza sportiva cui, a suo parere,
aveva dato molto, forse troppo.
Il Sindaco non deve stupirsi se, a doppiezza, si risponde con doppiezza arricchita di
ingratitudine. Ricordi, signor Sindaco, le vicende dei Presidenti delle società
calcistiche che, molto spesso, diedero e troppo poco ricevettero in termini di
riconoscimento da parte della tifoseria più accesa. Si ricordi il generosissimo
Pianelli, spesso oggetto di critiche immeritate, o, per venire ai giorni nostri, chieda,
per esempio, a Lotito notizie sul difficile rapporto con la sua curva, alla quale però
non pensa di replicare con gestacci impropri , di dubbio gusto e di pessimo esempio,
proprio per quel mondo dello sport esagitato che anche lei, signor Sindaco, avrà in
qualche occasione stigmatizzato dopo azioni ed episodi non edificanti. Si controlli il
Primo Cittadino della nostra sobria Città, ma, soprattutto, riacquisti linearità e superi
le ambiguità.
Ricordi di essere il rappresentante di una comunità che non merita una
rappresentanza così lontana dal suo consueto e riconosciuto stile. Se è il caso, vada a
scuola di bon-ton, e, non potendo più dall'indimenticabile Pianelli, provi con il
Presidente Lotito.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Signor Sindaco, ma il dito medio ai tifosi! Dice a tutti i giornali che non ha fatto
alcun gestaccio e, poi, arriva il cattivo grillino che fa il filmato, per cui il giorno dopo
diventa: "C'era un'aggressione", " Un abuso muscolare", "Molti contro uno",
"Lancio di pietre", perché lei è buono e le tirano le pietre. Poi, naturalmente, la colpa
è di chi ha fatto il filmato e non del Sindaco, che, comunque, in nessun caso si
assume la responsabilità di quello che ha fatto.
Poi anche qui i fratellini d'Italia con il "babacetto". Questo Comune sta diventando
sempre di più un asilo, permettetemi. Forse, ogni tanto, bisognerebbe avere un po' di
serietà, perché non si è mai visto un Sindaco che, per quanto possa essere
beceramente provocato (credo non da così pochi tifosi che non hanno molto gradito
la passerella elettorale, visto che, comunque, a forza di fischi le hanno anche
impedito di terminare l'intervento), reagisce facendo il dito medio ai propri cittadini,
quando è andato lì invitato in qualità di Sindaco.
Oltretutto, non si scusa nemmeno per questo, perché, ad un certo punto, lei ha detto
"Mi rammarico", ma non si è capito se era una scusa, e, poi, ha detto: "No, ma non
mi scuso". Quindi, nessuno ancora ha capito esattamente, ma mi pare non si sia
scusato e penso che comunque delle scuse alla tifoseria del Toro, che tra l'altro era lì
per festeggiare il 4 maggio e non per sentire un comizio (quindi, per una ricorrenza
anche molto formale e sentita), comunque sarebbero dovute.
Il vero problema, però, è quello che è successo dopo, che, peraltro, non dice Vittorio
Bertola, perché basta parlare con qualunque giornalista che era nella redazione dei
giornali quella domenica pomeriggio per sapere che l'affermazione del Sindaco è
stata: "Non ho fatto alcun gestaccio", ma, il giorno dopo, è diventata: "Non ho fatto
alcun gestaccio ai tifosi del Torino; in realtà l'avevo fatto, ma è perché quelli non li
considero tifosi del Torino". Mi sembra una bella arrampicata sui vetri, non una
dichiarazione che possa reggere a qualunque esame, tanto è vero che il commento
unanime di tutti i giornali, persino di quelli che solitamente sono dalla parte del
Partito Democratico, mi sembra che sia stato abbastanza chiaro.
Però quando un politico dice una bugia così evidente per coprire una cosa che ha
fatto, invece di assumersi la responsabilità delle sue azioni, di solito, almeno nei
Paesi civili, si dimette, per cui è questo l'invito che le rinnoviamo; non per il dito
medio, perché - per carità - può anche esserci un momento in cui uno perde i nervi,
anche se il Sindaco non lo dovrebbe fare, ma per come ha gestito la situazione dopo,
per il fatto che ha raccontato una cosa che non era vera a tutti i giornali, sperando di
passarla liscia. Mi permetta, mi sembra veramente una cosa infantile dire che la colpa
è di chi era lì che riprendeva.
Tra l'altro, mi consenta anche di dire che tutta questa aggressione fisica, eccetera,
l'ha notata soltanto lei. Persino nel video che ho pubblicato ci sono 20 secondi di
filmato prima del suo gesto e si vede lei che discute animatamente, ma non si vedono
volare pietre e non si vedono bottiglie di birra. Magari saranno volate in un momento
in cui io non le ho viste (ero appena arrivato, peraltro), ma io ho visto il lancio di una
manciata di ghiaia sulla sua schiena mentre usciva, dopo che l'hanno dovuta portare
fuori, perché, comprensibilmente, dopo il gesto la situazione si è fatta un po' tesa.
Il problema di fondo qui è un altro: la gente ne ha le scatole piene di vedere arrivare
il politico con l'auto blu, che sale sul palco, scortato, fa il suo discorso e poi prende e
se ne va.
Il problema è che una parte significativa della città vi sta facendo capire che non ne
può più di queste esibizioni per strada, dei vostri interventi, e c'è un clima teso che
dipende dall'arrabbiatura della gente.
Forse, la domanda che dovrebbe porsi lei è come mai, se il Sindaco va in giro, viene
fischiato. Non è la prima volta che il Sindaco viene fischiato e che vengono fischiati
degli esponenti politici. Se lei volesse imparare qualcosa da quello che è successo, si
farebbe un esame di coscienza e si chiederebbe perché sempre più cittadini
contestano chi rappresenta la Città. Qual è il suo problema di rapporto con questa
Città? Perché lei ha un notevole problema di rapporto con questa Città e - mi
permetta - anche dal modo in cui ha gestito questa vicenda si è notato che non
comprende quello che le succede intorno. Come poteva pensare che, in una
situazione del genere e con centinaia di persone, non ci fosse nessuno che stesse
riprendendo? Per caso sono stato io, che peraltro sono un tifoso del Toro e vado alle
manifestazioni del 4 maggio da molto prima di fare politica, ed ho pubblicato il video
volutamente senza simboli di partito, perché ero lì veramente più come tifoso che
come esponente politico e Consigliere Comunale.
Lei si chieda dove ha sbagliato, invece di arrivare qui con l'arroganza di dire che fa
tutto giusto e tutto il resto della città e tutti i giornali non hanno capito quello che ha
fatto.
Mi dispiace che siamo qui a discutere ancora di questa cosa, che poteva essere risolta
lunedì scorso, anche perché sono successe delle cose interessanti questa settimana,
hanno ribeccato il "compagno G", quindi forse ci sarebbero altre cose che la
dirigenza del Partito Democratico torinese dovrebbe dire alla Città.
Ribadisco la mia richiesta: si scusi con i tifosi del Torino e, soprattutto, si dimetta per
aver raccontato delle cose non vere ed aver insistito su una versione che,
francamente, nessuno di quelli che erano lì ritiene minimamente credibile.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Dal campo del Filadelfia giungono tre notizie del match di domenica scorsa, che vi
do secondo il mio ordine di importanza.
La prima è che la memoria del "Grande Torino" è un patrimonio che appartiene a
tutta la Città. Il mito e la leggenda di quella squadra e di quelle persone appartengono
a tutti quanti noi, non soltanto ad una parte; appartengono a tutti quanti noi, a
prescindere dal nostro credo calcistico, e sono un mito ed una leggenda nelle quali si
invita tutta la Città a riconoscersi. Questo viene rappresentato dalla presenza del
Sindaco alla manifestazione in ricordo del "Grande Torino".
La seconda notizia è che questa Amministrazione e, fatemi dire, questa maggioranza,
nonostante sia in un clima di crisi pesante di risorse molto scarse, ha deciso ed ha
trovato le risorse, per quanto ci compete, per ricostruire lo stadio Filadelfia. Non solo
un tempio ed un tributo necessario, ma un luogo per i ragazzi di oggi dove poter fare
sport e poter vivere momenti di aggregazione in un clima sereno e davvero nuovo e
rinnovato.
Questa Amministrazione l'ha inserito tra le sue priorità, ha trovato le risorse, ha fatto
la sua parte (adesso tocca anche ad altri), l'ha approvato ed ha messo in piedi un
progetto. Quindi, c'è un progetto e ci sono i soldi che ha messo il Comune.
La terza notizia che ci arriva è che abbiamo un Sindaco umano. Non abbiamo un
Sindaco bionico, abbiamo un Sindaco che è una persona, come tutti quanti noi, alla
quale può capitare di reagire a fronte di insulti che colpiscono la sua persona, la sua
famiglia ed i suoi affetti. Capita di reagire.
In questi giorni, al Sindaco, alla sua Segreteria ed anche al Gruppo del PD sono
arrivati molti messaggi e molte e-mail di cittadini più o meno famosi e di persone
assolutamente normali. Ne leggo una, perché l'ho trovata particolarmente
interessante ed è molto breve. "Caro signor Sindaco, evidentemente la crisi non è
così profonda come dicono se hanno tempo di occuparsi del dito medio del Sindaco.
Mia moglie è una persona delicata ed educata nelle migliori scuole, anche all'estero,
e, quando qualcuno in città strombetta e strilla dietro alla sua auto per poterla
superare, lo fa ed io la rimprovero. Ma è tutto lì".
Noi apprezziamo il fatto che si possa ricondurre a quel "tutto lì", alla sua umanità ed
al fatto di essere in mezzo alla gente, di essere lì sapendo che non era in alcun modo
una passerella elettorale. Lo era forse per qualcun altro.
Consigliere Bertola, a noi non appartiene in alcun modo un'idea voyeuristica della
politica: non stiamo a filmarla se lei si mette le dita nel naso durante il Consiglio o
durante la Commissione o se sbadiglia o non segue con attenzione il Consiglio. Noi
pensiamo che lei, come tutti quanti noi, è impegnato a lavorare per governare e ad
amministrare questa Città, noi dal punto di vista della maggioranza e lei dal punto di
vista della minoranza. A noi interessa difendere le Istituzioni e lei non l'ha fatto.
Ricordo che il mio partito ha come atto fondativo le primarie, il suo ha come atto
fondativo il "Vaffa-day". È una differenza. Lei ha fatto dell'insulto e della
denigrazione una bandiera ed un atto fondativo, a noi non appartiene quello, infatti,
quando può succedere di perdere le staffe, ce ne scusiamo e cerchiamo di rimediare
con l'impegno, con la nostra attività amministrativa e con il nostro legame con la
città.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Intervengo con piacere dopo il Capogruppo Paolino. È vero, probabilmente chi nasce
politicamente da un "vaffa" non può poi dare lezioni di bon-ton, ma è anche stato
detto che qui il problema non è il dito medio, posto che, quando siete voi a fare
queste cose, diventano sempre delle bazzecole. A questo punto, se c'è da essere così
orgogliosi, potevate lanciare una campagna Twitter in cui vi immortalate con il gesto
in imitazione al Primo Cittadino. Però non è questo il punto. Il punto non è il fatto di
avere un Sindaco che perde le staffe, perché siamo tutti esseri umani e non siamo
delle statue di ghiaccio, ma il problema è avere un Sindaco che ha mentito, perché
questo è il tema. Il Sindaco ha negato di aver fatto il gestaccio, ha negato di aver
perso il controllo e di aver risposto in modo così offensivo e adesso non se la può
cavare distinguendo tra tifosi bravi e tifosi cattivi. L'ha fatto ad una platea di
cittadini. Se andava così orgoglioso di averne cantate quattro ad un gruppo di ultrà
(posto che, signor Sindaco, adesso non si ponga come l'alter ego di "Genny 'a
carogna", perché diciamo che è poco credibile in questa veste), il problema vero è
che c'è stata una smentita agli organi di stampa, in cui si negava questa condotta, e la
giustificazione della condotta stessa è arrivata solo dopo che è stato sbugiardato da
un filmato che ormai girava viralmente su Internet.
La stizza di essere stati beccati si percepisce nel suo intervento e nella difesa
d'ufficio della sua maggioranza. Questo è un problema politico, in quanto, adesso,
ogni torinese legittimamente dubiterà, perché, se il Sindaco della sua Città dice il
falso su una scemenza simile (perché, oggettivamente, il dato originario è una
scemenza), lo potrà fare anche su vicende fondamentali dell'amministrazione di
questa Città.
Ogni volta che mi sentirò rassicurare che, in realtà, il Bilancio va bene, sarà vero?
Quando mi sentirò dire che ci aspetta un futuro radioso e che non è vero che c'è il
declino a Torino, sarà vero? Sinceramente, dopo una condotta di questo tipo, mi
sento di stare dalla parte del dubbio di questi cittadini, perché diventa paradossale
che il contrattacco rispetto a delle scuse che potevano arrivare, anche se
tardivamente, e rispetto all'aver mentito sulla smentita di questo gestaccio siano
sostituite da un contrattacco nei confronti di chi ha documentato l'avvenuto.
Neanche io sono un fan della telecamera sempre accesa, assolutamente, però,
intendiamoci, Beppe Grillo il "Vaffa-day" l'ha fatto su una pubblica piazza, lo ha
rivendicato politicamente ed ha dato modo ad ogni elettore di scegliere, di approvare
o disapprovare. Lei, invece, l'ha fatto e poi ha detto: "Ma figuriamoci". Ora temo che
questo: "Figuriamoci" diventerà come: "Stai sereno" di Renzi, visto che, ormai, la
componente è sempre quella lì.
Signor Sindaco, mi limito a dire che su questo scivolone a livello di sincerità nei
confronti della cittadinanza e dei media, attraverso i quali la cittadinanza recupera le
informazioni, deve passare con maggiore umiltà. Sono dell'idea che non è sulla base
di queste cose che si viene giudicati per il proprio operato amministrativo, ma è
anche su questo che si genera un parere ed un giudizio sulla persona e, quindi,
indirettamente anche sulla figura politica.
Le chiedo, come altri Consiglieri, di rimettere il suo ruolo al Consiglio Comunale,
magari, probabilmente, per farselo riconfermare, però almeno affrontando ciò che è
avvenuto, non negandolo ulteriormente e continuativamente. Altrimenti costringerà
noi dell'opposizione a presentare una mozione di sfiducia e lì vedremo che cosa ne
pensano le forze di maggioranza non rispetto al fatto che ci sia un Sindaco che fa un
gestaccio, ma che ci sia un Sindaco che nega qualcosa che poi viene rivelato ai media
di tutto il mondo e che, quindi, dà un'immagine pessima; però, ribadisco, non per
l'immagine e non per la foto in sé, ma per il fatto di avere un Primo Cittadino che
non ha il coraggio di assumersi le responsabilità del suo operato.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Ho ascoltato le parole del Sindaco, ovviamente tese, perché, in questi giorni, ci sono
state molte - a mio parere, troppe - polemiche; penso però che a Cesare vada dato
quel che è di Cesare, lo dice una persona che è sempre stata molta chiara e schietta
nei confronti del Primo Cittadino.
Penso, tanto per cominciare, che vada riconosciuto al Sindaco Fassino di aver
creduto veramente nello Stadio Filadelfia. Lo dico da tifoso granata e lo dico da
Consigliere Comunale che gli aveva chiesto di non ristrutturare quello Stadio e di
utilizzare quelle risorse per altro. Invece il Sindaco Fassino - ricordo bene quella
discussione - mi rispose fermamente che era sua intenzione ristrutturare lo Stadio
Filadelfia.
Si possono fare tante cose, si può discutere, ma credo sia veramente ingeneroso e
sbagliato non riconoscere quello che è stato un impegno di questa Amministrazione e
di chi l'ha rappresentata, cioè la volontà di restituire alla memoria, a quella che è una
memoria importante per una parte della città, una memoria viva, un luogo dove
riconoscersi, pur sapendo che questo avviene in un momento in cui le risorse
pubbliche sono poche, pur sapendo che questo avrebbe potuto dividere la città e pur
sapendo che la società Torino Calcio, in realtà, su quello stesso progetto era
disponibile a crederci molto meno delle Istituzioni pubbliche, che invece lo hanno
animato.
Un'altra cosa. Io credo vada riconosciuta - lo diceva qualcuno, io ribalterei le parole
del Consigliere Marrone - la dimensione anche di fragilità umana della reazione che
c'è stata l'altro giorno.
Lo ricordavo in queste settimane e in questi giorni; ricordo quando, ad un certo
punto, il Sindaco di Bari, Michele Emiliano, inaugurò il monumento a Punta Perotti,
a Bari. In quell'occasione, passava di lì un pullman e dal finestrino fu rivolto al
Sindaco Emiliano un insulto simile, brutalmente simile a quello che le è stato rivolto.
Il Sindaco Emiliano, con altrettanta irruenza, reagì fermando il pullman che stava
passando, salendovi sopra (poi, se conoscete la stazza del Sindaco Emiliano, vi
renderete conto anche del movimento d'aria che avrà generato) e affrontando de visu
la persona che lo aveva offeso e arrivando ad un chiarimento con lui. Anche in quel
caso ci fu... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, non l'ha "bombato", come
dice qualcuno in sottofondo dai banchi della maggioranza, ci ha discusso. Si è
fermato un passo prima.
Anche quell'episodio fece molto discutere una città come Bari e generò una
discussione sul Sindaco, che, però, mantenne saldamente il rapporto con i propri
cittadini.
Credo che al Sindaco Fassino vada riconosciuta ancora una cosa, quella di
autenticamente pensare che la cosa principale che contraddistingue un primo
cittadino è il confronto, anche ruvido, ma il confronto. Questo appartiene
probabilmente alla sua storia di politico. Tante volte l'ho visto, accompagnando da
lui cittadini che erano fortemente in dissenso con lui, con i quali spesso mi trovavo in
accordo, però devo dire che ho sempre trovato il Sindaco Fassino fare il punto, a
confrontarsi, anche - come si dice in gergo - a bisticciare, ma a tenere sul fatto che il
Sindaco ci deve essere, quando è il momento di discutere.
Però, Sindaco, mi permetta di dirle un paio di cose. La prima. La canea delle
polemiche io la trovo veramente inaccettabile, una vera strumentalizzazione di
carattere elettorale. Più di qualcuno si è fregato le mani quel pomeriggio (lo
sappiamo, bastava fare un giro per i corridoi di questo Palazzo).
Però dobbiamo anche dirci, Sindaco, che non è da oggi che discutiamo sulla tenuta e
sulla struttura della sua squadra e se un limite si è palesato chiaramente nell'episodio
dell'altro giorno, è sicuramente nella cerchia che le sta intorno, perché anche oggi, a
me fa piacere vedere la Giunta tutta presente, non posso che segnalare un'assenza
che io trovo particolarmente pesante e significativa. Questo io credo che sia
sbagliato, perché, poi, quando è così, il re rischia di essere nudo, o almeno denudato.
Secondo. Sindaco, mi permetta di dirle, per la nostra sensibilità - lo abbiamo detto fin
dalle prime ore - non è questione di dimissioni, o di incapacità; le ho detto: diamo a
Cesare quel che è di Cesare. Cesare può arrabbiarsi, Sindaco, è comprensibile;
Cesare può reagire, è comprensibile; per la nostra gente, però, è sbagliato dire le
bugie. Noi non pensiamo lei lo abbia voluto fare apposta, mi sembra chiara la sua
ricostruzione di oggi, però quel filo sottile che ci unisce ai nostri cittadini è
fragilissimo. Sottoporlo allo stress di dichiarazioni incrociate, che si correggono ora
per ora, è un rischio che non dobbiamo correre. Siamo sicuri che si possa andare
avanti.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Carbonero.

CARBONERO Roberto
Aspetto che mi passi l'attacco di diabete, perché è stata una sdolcinata incredibile.
Detto questo, come è nostra consuetudine avevamo pensato anche noi di fare un
minimo di movimento, un minimo di show, tanto è vero che avevo preparato una
benda per fasciarmi il dito medio slogato, poi, in realtà, sentendo le parole del
Sindaco, ho capito che la cosa è estremamente seria e quindi sono qui serenamente a
fare il mio commento. Ed è serio non quel gesto, perché per quel gesto il Sindaco ha
il mio appoggio (io sono granata, nel DNA, ma lo avrei fatto anch'io, perché
comunque è sempre per colpa di "Genna' 'u terribile", piuttosto che di personaggi di
questo tipo, che si rovinano persone che, invece, hanno il piacere di vivere lo sport e
certi avvenimenti in un certo modo), ma è serio quanto è avvenuto dopo, cioè il fatto
di aver negato l'evidenza - come hanno raccontato molti dei miei Colleghi -.
Allora, mi è venuta in mente tutta quella bellissima carrellata di: "non aumentiamo le
tariffe", "non aumentiamo i parcheggi", "non vendiamo le partecipate". Allora, è
proprio un vizio! È questo che io le contesto, Sindaco.
Io non le chiedo dimissioni, niente di tutto questo, per carità, però le chiedo massima
attenzione, perché poi, probabilmente, è da un dito che la gente crea clamore e si
accorge che qualcosa non sta funzionando, ed è una cosa estremamente banale.
Lo ripeto, è la reazione giusta e doverosa di un uomo, perché, poi, alla fine, dietro le
Istituzioni c'è sempre un uomo e reagisce come tale e - ripeto - sono assolutamente
d'accordo sulla sua reazione.
Però, attenzione, perché veramente viviamo in un mondo in cui, anche quando si va
in bagno, si è spiati. Quindi, bisogna capire e bisogna avere il coraggio di affrontare
le situazioni, ma, soprattutto, bisogna rendersi conto che non si può più mentire alle
persone in un modo così semplice, pensando di poter sorvolare la faccenda senza
nessun problema.
Le volevo dire solo questo, perché ritengo che sia importante e credo che la cosa più
costruttiva e significativa da fare, da adesso in avanti, sia quella di dire le cose
effettivamente come stanno, compreso un dito.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ambrogio. Ha un minuto a disposizione.

AMBROGIO Paola
Credo che la discussione di oggi nulla abbia a che vedere con la fede calcistica.
È evidente che se da una parte può essere comprensibile, non condivisibile, ma
sicuramente comprensibile, l'atteggiamento del nostro primo cittadino, che di fronte
ad insulti e ingiurie da parte di alcuni tifosi ha una reazione istintiva, dall'altra,
Sindaco, da una persona come lei, che bene o male ha un'esperienza che è pari
almeno alla somma di quella di tutti noi Consiglieri presenti in quest'Aula, forse ci
saremmo aspettati un po' più di self control. Comunque, può essere comprensibile;
siamo in un momento particolare, di campagna elettorale, e anche lei è sotto
pressione per sostenere il Collega compagno candidato in Regione, quindi ognuno ha
le sue. Quello che non può essere accettato è la bugia, cioè quello che ha seguito.
Prima le ho consegnato simbolicamente un tapiro, perché il suo Collega Saitta in
Provincia ha ricevuto un tapiro per molto meno, per alcune leggerezze di alcuni
Consiglieri e Assessori. Questo non è quello originale, magari lei avrebbe preferito
quello originale, ma comunque è simbolicamente da parte di tutti quei torinesi che
non vogliono, comunque, avere un Sindaco bugiardo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Troiano.

TROIANO Dario
Al netto di rilevare l'ennesimo pomeriggio in Consiglio Comunale in cui si dibatte di
arte varia, dalle revoche delle cittadinanze onorarie, per arrivare al dito medio del
Sindaco, io dico, Presidente, che mi sono dispiaciute le lattine e i sassi, ma qui il
rischio, continuando con questo andazzo, è quello di trovarsi i forconi qui sotto a
furia di parlare e di affrontare argomenti diciamo futili. Futili non del tutto, perché, in
realtà, il fatto c'è stato e io credo, Sindaco, che lei abbia sbagliato, lo dico da granata,
ha sbagliato nella reazione, forse ha sbagliato anche nel non ammetterlo
immediatamente dopo.
Parlando con amici al di fuori dell'ambiente politico, qualcuno dice che non doveva
andare. Io credo che, invece, il Sindaco di questa Città, soprattutto
l'Amministrazione che finalmente sta restituendo il tempio del Filadelfia al Toro,
avrebbe dovuto andare. Qualcuno dice che doveva subire. Un uomo politico della sua
esperienza, che ha ricoperto ruoli e incarichi di prestigio, che è anche Presidente
dell'ANCI, probabilmente avrebbe anche potuto subire, diciamo che, però, sotto
pressione ognuno di noi si comporta in maniera abbastanza istintiva e io credo che,
tutto sommato, questo ci stia in una situazione del genere, soprattutto quando uno si
sente minacciato anche fisicamente da una situazione.
Guardi, Sindaco, a Chiamparino questo non sarebbe mai successo. Ma non perché sia
geniale rispetto a lei, o abbia altre sensibilità, ma perché Chiamparino è un tifoso del
Toro. Semplicemente per quello. Lei paga questo scotto per una parte della città
difficilmente superabile, però tant'è. Questo è accaduto.
Qualcuno si è spinto, parlando di bugie, a chiedere le dimissioni, addirittura il
Consigliere Marrone ha inventato una nuova metodica, quella di dimettersi e di
ripresentarsi di nuovo a quest'Aula per riottenere la fiducia, come se questo fosse il
Parlamento. Non è neanche più il Parlamento Subalpino, quindi figuriamoci.
Io credo che le bugie, ovviamente, non vadano bene, però vorrei far rilevare alle
stesse persone che hanno focalizzato la questione non tanto sul dito medio, quanto
sulla bugia, che anche a me piacerebbe essere in un Paese dove chi copia una tesi, si
dimette e non partecipa più all'attività politica. Qui abbiamo fior di Ministri che il
dito medio, da segretari del proprio partito, l'hanno fatto pubblicamente, qualcuno
diceva: ma come faccio a fidarmi di un Sindaco che mente su cose così puerili? Noi
abbiamo dei candidati in Regione che hanno spacciato la propria laurea senza averla.
Quindi, non vedo tutto questo clamore.
Io, Sindaco, semplicemente - e chiudo da granata - per me il suo emendarsi rispetto a
questa brutta vicenda, da granata, passa attraverso una sorta di Legge del
contrappasso. A me basterebbe che lei qui, alla fine di questa, a mio parere, perdita di
tempo, facesse gli auguri al Toro per domenica prossima che si gioca un pezzo di
Europa e che dicesse "forza Toro" in quest'Aula.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ricca. Ha due minuti e mezzo a disposizione.

RICCA Fabrizio
Sindaco, se mi permette una battuta, io sono più arrabbiato con lei per aver alzato la
Coppa Uefa piuttosto che per aver alzato un dito.
Detto questo, noi capiamo tutto, a Chiamparino non sarebbe successo, perché
probabilmente aveva troppe cose da fare e i soldi per il Filadelfia non li ha mai messi
in dieci anni, quindi evitiamo di parlare di chi non ha fatto niente.
Ritengo, inoltre, sterili alcune sviolinate da parte della maggioranza, perché un po'
danno il miele e un po' provano a far vedere che nello zaino hanno la punta di un
bastone, perché, se volete ridiscutere la Giunta, io credo che non sia questo il posto
più adatto, Capogruppo Curto.
Capiamo il gesto, capiamo la concitazione, capiamo la difficoltà di gestire comunque
un momento in cui, purtroppo, nel tifo i violenti sono meno, ma si fanno vedere
come fossero di più. Ciò che serve sono semplicemente delle scuse.
Mi sembra che, prima, il Sindaco le abbia fatte. Nel momento in cui dovessero
arrivare delle scuse, ci troveremo disponibili a capire che, Sindaco, lei è un uomo, si
è lasciato prendere da un certo tipo di reazione, anche se, probabilmente, per i ruoli
che lei ricopre, doveva cercare di tenere un pochino più ferma quella che poteva
essere questa reazione, ma, di fronte a delle scuse, noi siamo pronti a mettere in un
angolo questa cosa qui e a chiedere, però, a questo punto che la sua Giunta si metta
veramente a lavorare, perché in cinque mesi abbiamo fatto una decina di
deliberazioni, i lavori del Consiglio Comunale sono imballati, perché la Giunta non
produce.
Se davvero qualcuno deve chiedere le dimissioni, non le deve chiedere per il dito, ma
deve chiederle per quanto poco si sta facendo in questa Città e per quanto ancora
meno è stato programmato per quest'anno. Sarebbe bello tornare a parlare di
contenuti e un po' meno di sciocchezze.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Sbriglio.

SBRIGLIO Giuseppe
Confesso di essere imbarazzato ad intervenire, ma credo che io abbia l'obbligo di
farlo, perché io c'ero. "Io c'ero", come la maglietta che conservo gelosamente presa
il giorno dell'Orgoglio Granata dei 50.000. Io sono un testimone oculare e devo dire
che forse il Sindaco ha sbagliato ad andare alla manifestazione, questo lo dico da
tifoso granata. Ha sbagliato ad andare, se l'epilogo è stato poi ingiuriare il sacro
tempio granata. È vero che erano poi solo una quarantina le persone che lo
insultavano su centinaia, a cui la presenza del Sindaco non turbava, e magari erano
anche felici, ma c'era da aspettarselo che ci fosse qualche insulto. Perché se lei,
Sindaco, non è riuscito a cambiare il mondo del calcio da Ministro della Giustizia,
ma come tutta la politica, non poteva farlo quel giorno.
Se l'è cavata bene scherzando con quel signore ubriaco che saliva sul palco, ma poi è
degenerato tutto. Non doveva reagire, ma far finta di nulla, non doveva rispondere da
ultras. L'acqua, la birra, il lancio di terra sono arrivati dopo, non prima.
Vorrei ricordare che dire che lei è il Sindaco che ricostruirà il Filadelfia forse non è
perfettamente corretto. I 3,5 milioni per il "Fila" sono soldi privati che arrivano dagli
oneri di urbanizzazione, quindi la Città li sta restituendo per la giusta destinazione.
Il "Fila" si costruisce, perché la Giunta Chiamparino ci ha lavorato. I terreni del
"Fila" erano privati e in questi lunghi anni sono state fatte estenuanti trattative,
affinché i privati scegliessero di scambiare questi terreni con altri della Città e poi si
facessero le varianti.
Il Filadelfia si fa, perché la Giunta Chiamparino ha tolto le ipoteche su quei terreni,
che erano di Cimminelli, Ergom e Recchi. La Giunta Chiamparino ha fatto partire in
tempo la Fondazione. Si è perso un po' di tempo con le nomine dei Presidenti, prima
Chiabrera, poi Zunino. Prima di nominare Salvadori, finalmente una persona capace
e amata, si è tentato con tanti altri nomi, Zaccarelli, Mondonico e Pecci che hanno
rifiutato. Quindi, credo che sia sbagliato dire che il "Sindaco gobbo ricostruisce lo
stadio Filadelfia", perché - ripeto - i soldi messi per il "Fila" sono di tutti, sono la
restituzione di quei soldi privati destinati per quell'opera.
Il Sindaco ha fatto un bel gesto inviando la lettera alla Lega Calcio per chiedere di
spostare la partita. Quindi, credo che, chiedendo scusa alla memoria granata del
Grande Torino, il popolo lo perdonerà sicuramente. Poi, per aver negato il gesto,
prima che il Consigliere Bertola lo pubblicasse, giudicherà la responsabilità politica,
e credo che non sia questo che farà mancare la fiducia alla maggioranza e al Sindaco.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Con questo mio brevissimo intervento, perché i Colleghi hanno già detto tutto, io
porrò l'accento invece sull'educazione, perché io credo che, così come noi
critichiamo i giocatori nel momento in cui hanno reazioni insulse e dannose, perché
loro sono degli esempi, noi dovremmo autocriticare, e autocriticarci, nel momento in
cui i politici, che devono tornare ad essere un esempio per i giovani, compiono gesti
ineducati o, peggio, maleducati.
Questo è il fulcro e il tema essenziale, Sindaco, perché lei con il suo gesto, che io
critico come gesto in sé maleducato, lei ha danneggiato il mondo della politica, così
come altri personaggi politici, compiendo dei gesti o altro, hanno danneggiato il
mondo della politica tutta.
Quindi, io credo che sia giusto che noi iniziamo, cari Consiglieri, a pensare che i
nostri gesti contrari all'educazione o contrari alla legalità fanno crescere movimenti
che del "Vaffa-day" fanno il loro simbolo, ed è qui che, secondo me, tutti noi
dobbiamo iniziare a riflettere. I vostri e i nostri gesti non sono superflui nel dibattito
politico, diventano una cosa importante anche se vengono fatti a tutela del mondo nel
quale noi viviamo, come esempio.
Dopodiché, è chiaro che gli interventi dei Consiglieri Curto e Paolino mi trovano
assolutamente contrari; chi ha un macigno sulle spalle come il dibattito negato alla
Faà di Bruno, non può parlare di strumentalizzazioni o di prevaricazioni, perché
oggettivamente quelle sono le vere strumentalizzazioni. Io lì avrei voluto vedere il
dito medio del Sindaco alzato nei confronti di chi aveva negato la possibilità di far
svolgere quel dibattito... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, Consiglieri
Grimaldi. Lì, sì, a difesa della democrazia, andava bene il dito medio, non adesso ai
tifosi, soltanto perché purtroppo hanno offeso pubblicamente il Sindaco di Torino.
Sindaco, lei è un personaggio di caratura nazionale, io l'ho sempre detto, lo
ribadisco, lei ha un'impronta vera sulla Nazione e sulle decisioni che questa Nazione
prende, lei non è un uomo secondario o limitato al territorio torinese, lei è un uomo
di caratura nazionale e internazionale, c'è addirittura chi nel suo partito la propone
come Presidente della Repubblica, ho letto recentemente.
Quindi, tenga conto, Sindaco, non tanto delle sue reazioni umane, che ci stanno in
luoghi diversi dai luoghi pubblici, ma dal fatto che noi politici dobbiamo tornare ad
essere un esempio per i giovani. E l'esempio viene soprattutto dai nostri

DELL'UTRI Michele
Io vorrei partire da due considerazioni generiche. La prima è la situazione odierna
politica, nel senso che basta leggere un qualsiasi quotidiano di oggi stesso, ad
esempio, per trovare una quantità di insulti, di improperi e di - chi più ne ha, più ne
metta - atteggiamenti vergognosi e brutti, che sembra che l'educazione non sia più
lecita. Sembra che per esistere in politica, oggi, si necessiti dell'insulto.
Ci sono alcuni movimenti, come è stato detto, che lo considerano elemento fondante
di se stesso. Però, qui ognuno ha una propria coscienza sul porsi e io credo che
chiunque abbia come padre putativo fondatore un padre che insulta costantemente e
non chiede mai scusa, prima di fare la predica agli altri, debba pensare un secondo.
Una seconda valutazione generica. La persona Fassino. La persona Fassino ci può
essere simpatica, ci può non essere simpatica. Si può essere d'accordo con lui su ciò
che dice o si può non essere d'accordo. Però, nella nostra storia di conoscenza della
persona Fassino, in questi anni non si può dire che una cosa, che è una persona a
modo, è una persona elegante, una persona educata, è un gentiluomo.
Un gentiluomo della vecchia scuola, perché io voglio ricordare che un tempo De
Gasperi diceva che chiunque usi l'insulto per parlare, è una persona a cui lui non
dava mai credito, perché si rendeva conto che, poi, in seguito all'insulto, non c'era
mai nulla di sostanzioso.
Quindi, Sindaco, sono d'accordo con il Consigliere Tronzano che nessun improperio
è lecito in generale, tuttavia dal momento che la sua persona, ripeto, è una persona a
modo, è una persona educata, è una persona elegante, questa non possa che essere
l'eccezione che conferma la regola. E quello che a me sconvolge, ma lo dico
seriamente, è che sia l'eccezione che scandalizza e non la norma dell'insulto.
Ormai, l'insulto è lecito, costantemente. Vieni attaccato in maniera brutale e se ne
spari una dopo 60 e ics anni di carriera... Ti è capitato, sei un uomo, giustamente il
Consigliere Paolino ha detto che capita sotto stress. L'assurdo è proprio questo, il
vero scandalo è lo scandalo per l'eccezione. Ma facciamo un ragionamento generale
sulla politica, è questa la direzione verso cui sta andando.
Quindi, sono d'accordo con chi ha detto che non è lecito l'insulto, mai. Sono
d'accordo. Io appartengo a quella scuola. Però, con questo teniamo presente il
fondamento che adesso lo scandalo è per l'eccezione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Greco Lucchina. Ha un minuto a disposizione.

GRECO LUCCHINA Paolo
Desidero liquidare la vicenda dicendo quello che è già stato detto. Un gesto istintivo,
qualcuno l'ha chiamato "fragilità umana". Non importa; lei, Sindaco, non doveva
farlo. Stiamo condannando quel gesto; la sua caratura non le permette di rivolgersi a
qualsiasi dei cittadini torinesi in quel modo.
Io sono intervenuto dopo aver ascoltato chiaramente le difese d'ufficio dei
Capigruppo dei partiti che la sostengono, e sto parlando di Michele Curto, di Michele
Paolino, di Michele Dell'Utri - tutti Michele - e sono stato stimolato proprio dal
Consigliere Curto che, in qualche modo, la invitava a notare intanto l'assenza
dell'Assessore allo Sport e, poi, quelle che erano le fibrillazioni che stanno attorno
alla sua maggioranza, perché qui di questo stiamo parlando.
Sa cosa mi sconvolge, Consigliere Dell'Utri? Che oggi lei, in qualità di Capogruppo
dei Moderati, non chieda una verifica di maggioranza, perché - come è stato detto da
alcuni - qui si discute di un dito medio, maleducazione, tutto quello che si vuole, ma
il Capogruppo di uno dei partiti che sostiene questo Sindaco manifestava sabato
insieme al corteo "NO Tav".
Allora, forse, questo è più importante del dito medio del Sindaco Fassino.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Viale. Ha un minuto a disposizione.

VIALE Silvio
A sentire gli interventi, viene solo da dire "esageruma nen", perché se le balle sono
qualcosa di negativo, qui la testimonianza è totale. Basta guardare i manifesti
ritoccati in giro che sono una balla fisica, è emblematico, volantini scritti, che posso
prendere uno per uno e andare a vedere cosa c'è scritto.
Il punto è che non credo che nessuno in quest'Aula e fuori abbia cambiato opinione
sul Sindaco per quel gesto. Dai vostri discorsi di oggi ne ho avuto la conferma.
Nessuno di voi ha detto "pensavo e ho cambiato". Forse il Consigliere Sbriglio, ma
mi pare che fosse critico, anzi, nella sua piccola relazione ha spiegato quanto era
buono Chiamparino e quanto è stronzo Fassino. Questa era un po' la cosa.
Io oggi ho soltanto la cravatta con tante zebre colorate, ed è quella che avrei portato
al Filadelfia l'altro giorno, quando sono stato invitato. Stavolta avevo anche deciso di
andarci, poi non ci sono andato, perché era il giorno in cui la Juventus vinceva a
mani basse senza giocare, e via dicendo, quindi sapevo che sicuramente avrei trovato
qualcuno che... Io credo che il problema non sia il gesto, perché al massimo
Fassino...

LEVI Marta (Vicepresidente)
Grazie, Consigliere Viale, la invito a chiudere.

VIALE Silvio
Ho finito. Sia tollerante un attimo, visto che in 16 abbiamo cinque minuti.

LEVI Marta (Vicepresidente)
No, Consigliere Viale, i Capigruppo hanno deciso una cosa...

VIALE Silvio
Se i Capigruppo hanno deciso una stronzata, è una stronzata, punto! Cosa vuole che
le dica? Non è possibile che in 13 hanno parlato...

LEVI Marta (Vicepresidente)
Finisca il suo intervento, per cortesia, non prenda tempo per altro.

VIALE Silvio
Presidente, a quest'ora l'avrei già finito, ma continua a bloccare...

LEVI Marta (Vicepresidente)
Finisca il suo intervento, non perda altro tempo.

VIALE Silvio
Ci sono due questioni importanti in questa vicenda. La prima riguarda un po' tutti, ed
è quella di dire che insultare verbalmente, inseguire le persone e urlargli in faccia
"delinquente", eccetera, è violenza, è stalking. Non si può pensare che ogni cittadino
abbia il diritto di insultare il prossimo. Io ormai reagisco a chi mi insulta. E per
questo ho apprezzato il gesto istintivo del Sindaco Fassino, perché ha reagito a chi in
quel momento lo insultava. Non basta essere un ragazzo o una povera signora, con la
maglia granata, che ha frequentato le peggiori curve, per dire che quello è un
maleducato. Ognuno si guardi allo specchio, tanto per cominciare.
Questa è la questione di fondo. Il corteo del 1° maggio ne è un esempio: non si può
commettere una violenza, dicendo che si tratta di contestazione. Non stai
contestando. Stai facendo violenza, che in altri contesti sarebbe stalking.
L'ultima cosa che ho da dire - mi scusi Presidente, ma mi sembra abbastanza
importante - è che dobbiamo tenere presente che anche le società di calcio hanno la
loro responsabilità. Allargando il discorso al mondo del calcio, perché questo
episodio riguarda il mondo del calcio, in modo chiaro; non è una questione che si
limita al filmato ripreso dal Consigliere Bertola, che ha fatto benissimo a farlo. Poi,
se pubblicasse il filmato intero, forse avremmo qualche notizia in più, ma questa è
una scelta sua. Però è chiaro che se una società non è in grado di controllare i propri
scalmanati, deve assumersene la responsabilità.
Non è possibile che le società abbiano un rapporto con la Città, qualunque esso sia, e
poi dicano che alcuni tifosi fanno parte del folklore o di altro. Se inviti il Sindaco, ne
garantisci la possibilità di partecipare, sapendo che è un bianconero. Altrimenti non
lo inviti.
Se inviti Viale, com'è stato fatto, sai che Viale è colui che bloccò la truffa sul
Filadelfia. Per fortuna, perché così oggi può nascere il mausoleo che molti tifosi,
come i Consiglieri Sbriglio e Troiano, vorrebbero, perché non vogliono uno stadio,
vogliono un mausoleo in pianura…

LEVI Marta (Vicepresidente)
Consigliere Viale , la invito a concludere.

VIALE Silvio
Chiudo dicendo che il fatto che il Sindaco abbia raccontato una balla fa parte della
cultura. Io non ho difficoltà a dire che li ho mandato a quel paese, e lo rivendico. Il
Sindaco, ovviamente, si è sentito mortificato e ha fatto quel gesto. Ma qui dentro chi
non scaglia la prima pietra è davvero un bugiardo. E il Sindaco è il massimo pentito;
ha inizio il percorso verso la Presidenza della Repubblica esattamente come il signor
Berlusconi, che di gesti ne ha fatti diversi.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Le comunicazioni sono state effettuate.

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