| Interventi |
LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201401829/002, presentata in data 14 aprile 2014, avente per oggetto: "L'alta finanza SMAT-IREN: verso la privatizzazione dell'acqua torinese?" LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Tedesco. TEDESCO Giuliana (Assessore) Non si tratta in questo caso di privatizzazione, come ho già risposto su questo punto ad un question time del Consigliere Grimaldi, ma di ripubblicizzazione dell'acqua torinese. Infatti, alla luce di tutte le evoluzioni referendarie normative e attesa l'utilità, che ormai è ridotta, di mantenere quotata - e quindi, sì, in questo caso -, con accesso da parte del capitale privato, una società che opera unicamente nel settore idrico, è stata valutata positivamente la possibilità offerta dall'evidente sottocapitalizzazione della Borsa di portare a termine un'operazione societaria, che nel medio periodo prevede il trasferimento del ramo d'azienda relativo alla gestione nell'ATO 3 Torino al gestore d'ambito SMAT. E quindi voglio sottolineare il consolidamento della gestione pubblica nell'area torinese in altri ventisette Comuni. Questa operazione prevede un esborso complessivo di 8 più 8 milioni di Euro a fronte dell'acquisizione di circa il 40% di SAP, il cui patrimonio netto oggi è di 98.300.000,00 Euro. SMAT possiede già 30 milioni di Euro di partecipazioni in SAP. Inoltre il risultato, in particolare nell'ultimo esercizio, deriva dalla necessità di adeguare il fondo svalutazione crediti per assicurare, ovviamente, il risanamento futuro della società. Poi, considerato che l'operazione risulta economicamente vantaggiosa, SMAT ha coperto le necessità con avanzi di liquidità e con un finanziamento a breve termine in corso di estinzione. Per quello che, invece, concerne l'eventuale riacquisto di proprie quote azionarie in mano a CIDIU, ai sensi civilistici, è necessaria l'esistenza di coperture sufficienti in termini di apposita riserva, e quindi una specifica autorizzazione da parte dell'Assemblea dei Comuni. Tutto questo per dire che in questo momento non esiste proprio un rischio di destabilizzazione finanziaria di SMAT, né tantomeno che queste operazioni possano provocare degli aumenti tariffari, perché il metodo che viene definito dall'Autorità per l'energia elettrica, gas e settore idrico non prende assolutamente in considerazione questi oneri finanziari; quindi non sono previsti aumenti tariffari. Poi l'operazione di delisting è finalizzata a superare, in questo momento, la configurazione attuale, che vede una gestione integrata tra SMAT e IREN su ventisette Comuni della Provincia di Torino, e quindi consente il trasferimento diretto in SMAT delle relative gestioni. Questo solo per tranquillizzare il Capogruppo Bertola sulla possibilità che questo volesse dire eventualmente uno sbilanciamento a favore di IREN nella gestione integrata del servizio idrico; in realtà, questo serve a portare in SMAT direttamente le relative gestioni. Poi, il piano industriale di SAP delisting, quindi dopo questa operazione, prevede la disaggregazione delle gestioni dei ventisette Comuni della Provincia di Torino e il trasferimento diretto di questo ramo d'azienda in SMAT. Essendo a questo punto, ovviamente, la società di SMAT in regime di in house providing, non è assolutamente previsto - voglio essere molto netta su questo - l'acquisto di quote SMAT da parte del gruppo IREN e neanche qualche tipo di integrazione societaria di nessun genere tra le due aziende. Non so se devo ripetere, perché sia verbalizzato esattamente così: in questo momento, dal momento che il piano industriale di SAP prevede la disaggregazione delle gestioni di tutti i ventisette Comuni e il trasferimento diretto del ramo d'azienda in SMAT, non è assolutamente previsto l'acquisto di quote SMAT da parte di IREN, né alcun tipo di aggregazione tra le due società di nessun genere. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Abbiamo presentato questa interpellanza perché la notizia di questa Offerta Pubblica d'Acquisto sulle quote SAP, congiunta da parte di SMAT ed IREN, e soprattutto la lettura del ponderoso comunicato che, ai sensi di Legge, le società hanno emanato per la Borsa, ci ha fatto venire alcune preoccupazioni su diversi piani. Il primo, se vuole, è concettuale, cioè sul fatto che queste operazioni, che comunque hanno un peso rilevante nella strategia e anche nell'assetto finanziario della società, sembra siano decise senza passare nei Consigli Comunali, senza che ci sia una discussione preventiva a livello politico. Adesso non è che la politica deve sempre avere le mani in tutto, però comunque sembra che siano i dirigenti delle nostre Società Partecipate a fare queste scelte strategiche, quando invece dovrebbe essere comunque la politica che rappresenta i cittadini, che sono i soci di queste aziende, a dare gli indirizzi, quindi perlomeno essere informata, o comunque avere una discussione preventiva prima che la società come SMAT, che si vanta di essere completamente pubblica anche nella sua forma di S.p.A., possa prendere un'iniziativa del genere. Dopodiché, ovviamente, l'altra preoccupazione è relativa all'assetto finanziario, perché comunque si tratta di un'operazione che costa 7-8 milioni di Euro a SMAT, semplicemente per l'acquisto delle quote, ma poi vuol dire diventare soci in maniera ancora maggiore di una società che comunque ha difficoltà economiche prolungate da alcuni anni, e quindi è facile prevedere che ci sia da investire per riorganizzare e ristrutturare la gestione, e quindi che ci sia in generale un esborso finanziario significativo. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Di SAP, sì, non di SMAT. SAP ha chiuso in passivo quattro bilanci su cinque, quindi alla fine sicuramente SMAT, e IREN dall'altra parte, dovranno investire del denaro per ristrutturare SAP, riportare gestioni, riorganizzare. Di solito, quando si acquistano delle società in difficoltà, c'è comunque da fare un ulteriore investimento negli anni per riportarle in attivo. Quindi in parallelo a questa vicenda delle quote CIDIU, ci sono una serie di altri motivi per cui SMAT deve fare altri investimenti, la domanda era se SMAT fosse in grado di sostenere tutti questi investimenti senza indebitarsi ulteriormente e, quindi, senza correre il rischio di dover, eventualmente, andare dalle banche a dare qualcosa in cambio. La terza preoccupazione, forse quella più importante, era quella strategica su questa frase piuttosto ambigua scritta nel comunicato, perché vi era scritto: "l'obiettivo industriale dell'operazione era una gestione integrata del servizio idrico tra SMAT, IREN e SAP", quindi non si capisce cosa volesse dire questa "gestione integrata", se volesse dire una fusione, un'attribuzione del servizio idrico ad una società mista con il pericolo, visto che IREN non è una società interamente pubblica, è una società quotata, in parte privata, che questo volesse di fatto dire che anche il nostro servizio idrico fosse messo poi in un calderone unico, che sarebbe stato affidato, almeno in parte ad IREN, e quindi sarebbe stato in parte dato in gestione ad una società privata quotata in Borsa. Quindi questa era la preoccupazione di fondo. Mi fa piacere sentire che l'idea di questa gestione integrata, in realtà, è esattamente il contrario di quanto era scritto, cioè di disintegrare, di separare alcune cose che passeranno interamente a SMAT e altre, immagino, passeranno interamente ad IREN, quindi forse era un po' ambigua la frase scritta, perché, se capisco bene, in realtà il servizio idrico, anche quello attualmente gestito da SAP, almeno in Provincia di Torino, sarà gestito interamente da SMAT e, quindi, resterà ad una società che, almeno per ora fortunatamente, è al 100% di proprietà pubblica. Però la preoccupazione maggiore era che questa integrazione poi si svolgesse a livello societario, perché, senza nascondersi dietro un dito, sappiamo tutti che IREN già gestisce l'acqua e tutta una serie di altri contesti, che Torino è comunque il primo socio di IREN, quindi comunque c'è un bel piede anche dentro IREN. Volevo capire se nell'Amministrazione gira questa idea, ad un certo punto, di piazzare una parte di SMAT dentro al gruppo IREN. Questa ovviamente è la nostra preoccupazione, proprio perché il gruppo IREN è parzialmente privato e, quindi, noi ovviamente sostenevamo, invece, l'idea di rendere SMAT una società consortile di diritto pubblico, quindi l'idea era totalmente opposta. Sono contento di aver acquisito a verbale queste dichiarazioni dell'Assessore, e quindi confido che sarà mantenuta questa promessa che viene fatta. Per ora, mi dichiaro, quindi, soddisfatto. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola all'Assessore Tedesco, per una breve replica. TEDESCO Giuliana (Assessore) Sull'ultimo punto credo di aver smentito nettamente. Probabilmente, era ambigua la frase del comunicato stampa, io non l'ho letto, ma spero che il mio chiarimento sia servito. Non c'è in programma alcun tipo di aggregazione, né di gestione integrata su questo punto. Invece, volevo rispondere sulla mancata informazione al Consiglio Comunale e alle Commissioni. È un'operazione di Borsa, il socio era informato, ma ovviamente non potevano essere informati i Consigli Comunali, né era previsto, ma il socio era informato dell'operazione. LEVI Marta (Vicepresidente) L'interpellanza è discussa. |