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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 5 Maggio 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 24

Comunicazioni dell'Assessore Lavolta su: "Bandi smart cities, communities and social innovation, il Miur nell'impasse: cosa fa la Cittą di Torino?".
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Possiamo, quindi, proseguire con le comunicazioni dell'Assessore Lavolta sui bandi
Smart Cities.
La parola all'Assessore Lavolta.

LAVOLTA Enzo (Assessore)
La questione è molto semplice. Di fatto, si tratta di un aggiornamento a comunicazioni
che questa Giunta ha già dato, in occasione di analoghe richieste già fatte da altri
Consiglieri.
Come ricorderete, l'argomento in questione era stato trattato in Consiglio Comunale il
10 febbraio 2014, anche in occasione di un'interpellanza con la quale - analogamente a
quanto avviene oggi - si chiedevano chiarimenti ed aggiornamenti in merito alla misura
attivata dal MIUR con Decreto Direttoriale del 5 luglio 2012.
L'avviso era per la presentazione di idee progettuali per Smart Cities, Community And
Social Innovation. Come già avevo avuto modo di ricordare, questa misura è destinata a
sostenere interventi finalizzati ad introdurre innovazioni, attraverso progetti di ricerca
industriale fortemente innovativi, volti ad impegnare in modo integrato le competenze
sia dei grandi operatori, nonché delle micro, piccole e medie imprese presenti nell'intero
territorio nazionale, sia nel sistema pubblico della ricerca, in grado di contribuire allo
sviluppo dei territori.
Per la realizzazione degli interventi agevolati previsti dal MIUR, sono stati messi a
disposizione complessivi 305 milioni di Euro, di cui 170 nella forma del contributo alla
spesa, e i restanti nella forma di credito agevolato. Una quota, pari a circa 25 milioni di
Euro, di tale stanziamento è stata invece riservata al sostegno di progetti di innovazione
sociale, orientati alla messa a punto di soluzioni tecnologicamente innovative negli
ambiti individuati dallo stesso MIUR.
Relativamente a questi progetti, in particolare quelli di innovazione sociale, si evidenzia
che questi progetti nascono da un impianto formativo che deve necessariamente vederli
collegati, nei contenuti e nelle procedure, a progetti di ricerca.
Il nesso funzionale tra tali progetti e gli altri progetti di ricerca selezionati è un requisito
previsto dall'avviso e quindi non può essere disatteso; tuttavia, tale nesso ha comportato
- questo ci riferisce il MIUR, da noi più e più volte sollecitato - il protrarsi dei tempi, in
quanto il MIUR, prima di poter ammettere a finanziamento definitivo i progetti di
Social Innovation, ha dovuto completare la valutazione dei grandi progetti, cui, appunto,
i progetti di Social Innovation devono essere accoppiati.
Ad integrazione di quanto ho appena detto e di quanto, di fatto, avevo già comunicato
nel febbraio scorso, alcuni recenti aggiornamenti, ricevuti direttamente dal MIUR,
confermano - questa è la buona notizia - che entro il mese di maggio si concluderà la
procedura di stipula dei relativi decreti di concessione delle agevolazioni, con l'effettiva
erogazione degli stessi prevista nei prossimi mesi.
Quindi, nei prossimi giorni, nelle prossime settimane si procederà alla conclusione della
fase di stipula dei decreti di concessione delle agevolazioni, per poi consentire
l'effettiva erogazione.
Questo ritardo è dovuto al fatto che i fondi in questione sono fondi originariamente in
perenzione amministrativa; lo stesso Ministro Profumo, a suo tempo, li aveva finalizzati
a queste iniziative.
C'è anche da dire che, nel corso del tempo, abbiamo assistito anche all'avvicendamento
di ben tre Ministeri. Questo, naturalmente, è un dato tutt'altro che irrilevante.
Sebbene la partnership data dalla Città di Torino ai progetti presentati sia
principalmente di carattere formale, in quanto richiesto dal relativo bando, è tuttavia
interesse di questa Amministrazione - ed è il motivo per cui noi continuiamo a
sollecitare il Ministero perché si completi, nel più breve tempo possibile, questo iter -
sostenere queste progettualità, garantendone la fattiva applicazione, cosa che,
evidentemente, ancora non è avvenuta.
Infatti, la preoccupazione di questa Giunta e di questa Amministrazione è che, dopo un
anno e mezzo, questi progetti, dal forte impatto e dal forte valore innovativo, perdano il
senso dell'innovazione originaria. Questo, naturalmente, non ce lo possiamo permettere
e lo diciamo anche con la consapevolezza che questa Amministrazione, non più tardi di
qualche mese fa, ha voluto investire risorse proprie e finanziare progetti legati alla
Social Innovation: non più tardi di qualche mese fa, questa Amministrazione ha
investito 2 milioni di Euro di risorse proprie, al fine di attivare numerose iniziative sul
territorio, tra cui lo sportello per accedere al relativo programma della Città di Torino
nell'ambito della Social Innovation, iniziative utili a sostenere l'innovazione sociale,
ritenendo questa come - nella sua visione d'insieme - un'opportunità da offrire anche
alle giovani generazioni nel nostro territorio.
Come ho già avuto modo di dire ad alcuni Consiglieri di vari Gruppi consiliari, che nel
corso di queste settimane si sono interessati a questo tema - devo dire che un po' tutti i
Gruppi consiliari lo hanno fatto e io li ringrazio per l'interesse e soprattutto per lo
stimolo che hanno dato ad un'Amministrazione che non può che pretendere e continuare
a chiedere con energia e forza, a chi è competente, di procedere al perfezionamento
delle procedure -, questa Amministrazione continuerà, per parte propria, a porre
l'attenzione nei confronti di questi ragazzi, indipendentemente dal fatto che le risorse
tardino ad arrivare. È un fatto che, evidentemente, non è imputabile alla Città di Torino,
ma la gravità di tale ritardo non può non essere denunciata anche da questa
Amministrazione; ed è per questo che continua il nostro pressing nei confronti di una
struttura amministrativa, che è quella del MIUR, che, nonostante queste ultime recenti
rassicurazioni, continua, dal nostro punto di vista, politicamente, ad essere
particolarmente tardiva nell'erogazione di un contributo, che rischia di vanificare, nella
sostanza, progettualità che - come dicevo -, dato l'alto valore innovativo, con il
perfezionamento della procedura, potrebbero essere addirittura vanificate.
Questo non ce lo possiamo permettere, non vogliamo che accada, ed è per questo che
continueremo il nostro lavoro di pressing anche nel prossimo periodo, ripeto, nonostante
queste rassicurazioni legate a ciò che accadrà nelle prossime settimane.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
"Non ce lo possiamo permettere", è l'espressione giusta. Innanzitutto diciamo che, a
due anni dall'annuncio delle gare, dopo oltre ormai otto mesi dall'aggiudicazione, i
vincitori non solo non hanno visto un Euro, ma rischiano di essere stati beffati da un
bando che si definisce, in qualche modo, l'eccellenza delle Smart Cities e delle Social
Innovation italiane, che doveva dare una possibilità a più di 30 ragazzi torinesi, che
hanno vinto gli 11 progetti, su 48 vincitori. Io credo che vi sia non solo il rischio di un
boomerang di un danno d'immagine per il Paese, ma vi è anche il rischio concreto che
non si riesca più a chiudere i progetti entro il 2015, e tra l'altro parte dei fondi strutturali
sono legati anche a quelli. Ma dico di più: trattandosi di progetti di ricerca e di
innovazione, ogni mese è prezioso. I vincitori vedono già oggi nuove aziende nascere,
magari proprio con le stesse idee simili ai loro progetti. È lì che il Governo e lo Stato
dovevano interpretare questa cosa, facendo sì che quelle lungaggini burocratiche non
entrassero dentro, tra l'altro dentro ad una comunicazione che è partita dopo la vittoria,
perché nel frattempo i progetti sono stati divulgati, tra l'altro anche dalla Città.
2. Il bando impone di non avere un contratto di lavoro, se non con un numero di ore
esiguo parallelo a quello della sperimentazione. Quindi, alcuni ricercatori non hanno
neanche potuto trovare alternative, perché questo era previsto dal bando e, di fatto, lo
Stato li ha bloccati con questa ipotesi.
3. Come dicono alcuni di loro, i progetti si avvalgono di partnership apposite - cioè
previste dai bandi - con numerosi soggetti pubblici e privati, fra cui Università, eccetera.
Quindi, il danno è esteso anche al nostro territorio di riferimento.
4. Come dicevano alcuni di loro, i progetti finanziati hanno un programma di attività di
tre anni, come richiesto dal bando, con un business plan che rischia di essere totalmente
saltato.
Allora, quello che intendo dire è che la Città, giustamente - ed era giusto nella premessa
- non ha responsabilità dirette, anzi, all'inizio di questo percorso la Città ha fatto di tutto
per metterli assieme, per fare dei momenti di condivisione, per provare, anche dopo, a
trovare delle alternative, anche concrete, di dove sarebbero stati gli insediamenti, però
per quanto sia rassicurante una parte delle parole che dicono che partiranno a fine
maggio, o la Città dice qualcosa di diverso in termini pubblici, dicendo che questo è lo
scandalo del Paese... Guardate che è uno scandalo! Fare un bando sull'innovazione e
sulle Smart Cities, annunciato due anni prima, poi assegnato, e pensare che nel
frattempo succeda quello che è successo, guardate che è quello che non funziona in
questo Paese!
È vero, nel frattempo ci sono stati tre Governi, l'aveva pensato l'allora Ministro
Profumo, ma non funziona così!
Presidente, chiudendo queste comunicazioni, che, per carità, mi soddisfano dal punto di
vista della ricerca che ha fatto l'Assessore, ma non mi soddisfano dal punto di vista
politico, facciamo una comunicazione pubblica di questa Città, dicendo che quei quattro
rischi che ho elencato sono veri, sono reali, cioè questi 30 ragazzi - che, peraltro,
abbiamo ascoltato nelle nostre Commissioni - rischiano veramente di buttare all'aria
non solo un investimento in termini di innovazione e di pensiero, perché in questo
momento loro sono fermi in questo momento e magari nel frattempo hanno perso altre
occasioni.
Certo, forse non dovevano pensare così? Dovevano pensare che quella vincita fosse
aleatoria? Dovevano pensare che lo Stato chissà quando paga? Io penso che non si possa
dire questo, soprattutto a persone che ci hanno creduto, che hanno dato tutto e che
hanno anche vinto, tra l'altro. È stato assegnato questo progetto.
Quindi, se è vero che altri Gruppi si sono interessati - almeno credo, come la
maggioranza, perché, come Presidenti di Commissione, in tanti abbiamo fatto delle
congiunte -, spero semplicemente che si possa fare comunicazione tutti insieme per
sollecitare il Governo, affinché non faccia saltare questi 11 progetti, ma non solo, dico
tutti i 48 progetti che hanno vinto i bandi di Smart Cities e delle Social Innovation in
tutta Italia.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Sarà l'aria della campagna elettorale, ma sono contento che adesso tanti altri Gruppi
scoprano questa vicenda, che noi seguiamo dalla scorsa estate con un'interpellanza e
diverse interazioni con l'Assessore, perché effettivamente questa vicenda è piuttosto
imbarazzante - e con questo concordo -, perché non si può fare un bando per
l'innovazione, facendo partire dei progetti di giovani, tra l'altro vincolandoli a stare nel
progetto, e poi metterci quasi due anni, o perlomeno un anno e mezzo, a dargli in mano
i soldi per poter iniziare il progetto, perché, quando si tratta di iniziative innovative,
ovviamente sono tali se partono in tempi rapidi; in questi settori un anno e mezzo è
veramente una vita.
Tra l'altro, devo dire che in passato mi sono trovato anch'io a mettere in piedi aziende e,
quando mi successe di aprire un'azienda da giovane imprenditore con dei giovani
colleghi, e chiesi i finanziamenti alla Regione Piemonte per la giovane imprenditoria, i
finanziamenti per sostenere lo start-up ci arrivarono due anni e mezzo dopo aver aperto
l'azienda.
Quindi, purtroppo, questa è una costante dell'impegno della Pubblica Amministrazione
a sostegno dell'imprenditoria innovativa. Però questo caso è veramente scandaloso.
Peraltro, abbiamo già anche attivato i nostri parlamentari più volte, però qui è il
Ministero si deve muovere.
Comunque, io ribadisco un po' una critica all'Amministrazione e alla maggioranza, di
cui fanno parte sia l'interpellante Grimaldi - ammesso che ne faccia ancora parte, fino al
26 maggio forse no, poi dopo sarà di nuovo in maggioranza -, sia, ovviamente,
l'Assessore Lavolta, cioè che la Città, a maggior ragione, avendo anche il Sindaco come
Presidente dell'ANCI, ha un peso significativo a livello nazionale; quindi,
effettivamente, credo che - come già abbiamo chiesto diversi mesi fa - la Città possa
fare un'azione di pressione verso il Ministero.
Inoltre, spero che non sia confermato quanto scritto sui giornali la settimana scorsa, cioè
che adesso dicono che questi soldi arriveranno a maggio, ma in realtà arriveranno ad
ottobre. Dato che finora la risposta del Ministero è sempre stata: "Arrivano fra un mese.
Arrivano fra un mese", e poi il mese è stato sempre spostato in avanti, fino a far passare
un anno e mezzo, spero che, almeno questa volta, i soldi possano arrivare veramente a
maggio-giugno, e non ad ottobre.
Però, la cosa ancora più importante della tempestività sarebbe, comunque, almeno la
certezza; per cui, non vorrei credere alle voci che dicono che questi fondi potrebbero
essere addirittura cancellati o, comunque, perdersi nelle spending review, perché una
delle poche cose utili che ci sono in questo momento è quella degli investimenti nella
nascita di nuove imprese innovative, affinché possano crescere e quindi poi creare
anche posti di lavoro e ricchezza.
Quindi, speriamo che la Città possa avere un'azione un po' più incisiva di quanto fatto
finora, evitare - come ho contestato non più di una settimana fa all'Assessore Passoni in
Aula - di sbandierare questi 11 progetti come un grande risultato dell'innovatività
torinese dell'Amministrazione, perché si tratta di progetti di privati e non
dell'Amministrazione, e comunque, finché non si mantiene la propria parte, facendogli
arrivare i soldi, mi sembra brutto venire a vantarsi del risultato.
Però, comunque, chiuderemo tutte queste discussioni e queste polemiche nel momento
in cui il Ministero dell'Università pagherà tutti i soldi e saremo tutti molto contenti.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Muzzarelli.

MUZZARELLI Marco
Ricordo che forse è stato nell'autunno dello scorso anno che abbiamo invitato i vincitori
di questi progetti a relazionare in Commissione, per raccontarci un po' le loro idee
innovative e anche i motivi per cui avevano vinto questo bando del MIUR, e ricordo che
già allora avevano fatto emergere il fatto che le difficoltà erano tali, per cui non
sapevano ancora come poter prendere questi soldi, proprio perché non era ancora chiara
l'esecutività di questa azione.
Penso che ormai sia evidente quanto è stato fatto, anche da parte del Comune di Torino,
per sollecitare ed approfondire, perché già allora l'Assessore Lavolta, che era presente
all'incontro, si era fatto carico di sollecitare in questa direzione, anche perché
l'elemento importante è il fatto che, come spesso si dice in questi ambiti, l'innovazione
non aspetta. Ad un certo punto, dopo un anno che questi progetti sono stati presentati -
come diceva il Consigliere Grimaldi -, il rischio è che alcuni di questi progetti
probabilmente siano già andati avanti magari per mano di altri, anche perché sono stati
resi noti e, in qualche modo, potrebbero anche già essere stati realizzati.
Io credo che quanto abbiamo dimostrato come Comune, ad esempio con il bando Social
Innovation, per il quale nel giro di due mesi - perché l'apertura del bando è stata a
gennaio 2014 - sono stati approvati e fatti andare avanti sei progetti (perché sono stati i
primi approvati sulla Social Innovation), sia lo stile da utilizzare. Ovviamente, allo
stesso modo, chiedo all'Assessore - ma ha già dato evidenza del fatto che, in qualche
modo, ci si è attivati nei confronti del Ministero - che il Ministero faccia altrettanto.
Però, proprio nell'ottica del fatto che l'innovazione forse non aspetta, valuterei in questo
momento se chiedere al Ministero la possibilità di riadattare questi stessi progetti,
perché, se erano innovativi un anno e mezzo fa, il rischio è che adesso non lo siano più.
Quindi, a fronte di questi progetti, penso che sia importante cercare di approfondire il
fatto di dare anche la possibilità di fare degli aggiustamenti, proprio per dare
l'opportunità a queste persone, tipicamente giovani, che hanno partecipato al bando, di
rivedere il progetto stesso in una nuova ottica e con i tempi cambiati.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Nomis, brevemente, perché ci sono cinque minuti per Gruppo.
Visto quanto ha parlato il Consigliere Muzzarelli, gliene concedo un paio.

NOMIS Fosca
Aggiungo brevemente alcune considerazioni. Proprio durante l'audizione della
Commissione (che io credo abbia avuto un valore soprattutto nel dare visibilità e rilievo
all'iniziativa), più che appropriarsi, come Amministrazione, di quelli che erano i meriti
dei giovani che hanno partecipato ad un bando di gara, i quali hanno ottenuto anche
notevoli successi, quello che ci era stato chiesto, su cui era stato preso un impegno,
riguardava proprio il rapporto con il Ministero e il fatto di fare un po' rete, quindi
mettere insieme le realtà. Questo è ciò che ci era stato chiesto. Quindi, ciò su cui noi
abbiamo una responsabilità non è, nello specifico, il finanziamento, ma il fatto di farci
carico di sostenerli in questa direzione, anche perché, condividendo quanto hanno detto
prima i Consiglieri Grimaldi e Muzzarelli rispetto ai tempi e all'innovazione, aggiungo
anche l'importanza di rendere conto e quindi, a fronte di un impegno che è stato preso
dalla Pubblica Amministrazione, di dimostrare che effettivamente la Pubblica
Amministrazione è in grado di mantenerlo e può mettere le persone meritevoli nelle
condizioni di portare avanti i propri progetti e le proprie iniziative.
Penso che questo sia un aspetto non da poco, perché ci aiuta anche a ricostruire e a
riallacciare quei rapporti con le Istituzioni che sono tanto sfilacciati; pertanto, un
segnale in questa direzione credo che sia importante.
Quindi, condivido e sottolineo la necessità di una comunicazione, che diventa ancora
più forte - credo -, da parte del Comune di Torino, nella misura in cui tanti sono i
finanziamenti che dovrebbero arrivare in questa Città, e quindi tanto,
proporzionalmente, è il danno che ne riceve la Città, chi ha vinto il bando e chi ha
partecipato, quindi anche i privati che hanno contribuito a questo bando, a questa
iniziativa, nella misura in cui ci sia un ritardo e, nella peggiore delle situazioni, questo
ritardo arrivi a non mantenere gli impegni presi.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Lavolta.

LAVOLTA Enzo (Assessore)
Naturalmente, ribadisco quanto già detto rispetto all'impegno che questa
Amministrazione vuole continuare a portare avanti nei confronti del MIUR. Ringrazio,
in particolare, il Consigliere Muzzarelli.
Io non sono titolato a dire se il modello migliore possibile sia quello adottato
dall'Amministrazione, però è un dato oggettivo il fatto che in pochi mesi analogo
percorso - anche se su scala decisamente diversa -, portato avanti direttamente dalla
Città di Torino, ha consentito di aprire uno sportello per accedere al programma nella
Città di Torino nell'ambito dei progetti di innovazione sociale, ha garantito
l'accompagnamento a giovani del nostro territorio per la costituzione e lo sviluppo
d'impresa. Questo stesso sportello, aperto su appuntamento, garantisce una consulenza
costante ai nostri giovani del territorio.
L'Amministrazione ha messo a disposizione risorse proprie per sostenere questo settore
specifico dell'innovazione sociale; in questo periodo era particolarmente difficile
recuperarle, però 2 milioni di Euro è un investimento importante per questo nostro
territorio.
Insomma, nel giro di pochi mesi, abbiamo cercato anche di contingentare e di
capitalizzare l'esperienza pregressa, per favorire il fatto che l'innovazione sociale fosse
davvero una leva di possibile sviluppo per i giovani del nostro meritorio.
Quindi, ribadisco lo sforzo e l'impegno dell'Amministrazione, naturalmente con il
supporto di tutti coloro i quali sono intervenuti, ma anche coloro che non sono
intervenuti, che in privato mi hanno manifestato l'interesse e la necessità di sostenere
politicamente l'interlocuzione con il MIUR.
Ci tengo solo a fare una precisazione, perché viene impropriamente ricordato da più
parti - ed era comparso anche su un articolo di giornale qualche giorno fa - che ci sia la
possibilità che queste risorse vengano restituite all'Europa, cioè si dice sempre - ed è
stato detto anche nel dibattito di quest'oggi - che queste sono risorse europee con una
scadenza nel 2015. Rettifico, soltanto per garantire la piena e totale trasparenza e la
comunicazione sufficientemente chiara: questi non sono fondi europei, ma sono fondi
nazionali, quindi il finanziamento non scade nel 2015, come impropriamente ancora
quest'oggi è stato ricordato.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Dichiaro concluse le comunicazioni.

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