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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 29 Aprile 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2014-01412
SOCIET? SMAT S.P.A.. MODIFICA DELLO STATUTO SOCIALE E DELLA CONVENZIONE TRA I SOCI SMAT EX ARTICOLO 30 T.U.EE.LL. - APPROVAZIONE.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201401412/064,
presentata dalla Giunta Comunale in data 25 marzo 2014, avente per oggetto:

"Società SMAT S.p.A.. Modifica dello Statuto sociale e della convenzione tra i soci
SMAT ex articolo 30 T.U.EE.LL. - Approvazione".

LEVI Marta (Vicepresidente)
Comunico che in data 16/04/2014 le competenti Commissioni hanno rimesso il
provvedimento in Aula.
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Cercherò di essere breve nell'illustrazione, perché ne abbiamo già parlato moltissimo
in Commissione, quindi mi riservo altri interventi dopo l'illustrazione degli
emendamenti.
Il 4 marzo dell'anno scorso il Consiglio Comunale ha approvato una deliberazione
che aveva ad oggetto la trasformazione di SMAT S.p.A. in azienda consortile, in cui
praticamente si subordinava l'avvio della procedura di trasformazione, previa
un'attenta analisi dei costi/benefici in termini patrimoniali, giuridici, fiscali ed
economici, previa una verifica di sostenibilità del piano d'ambito dato e previa
ancora una verifica della disponibilità dei Comuni soci di SMAT S.p.A. ad aderire al
progetto di azienda consortile.
Abbiamo fatto tutta una serie di verifiche finanziarie in ordine agli aspetti
previdenziali ed in ordine agli aspetti gestionali. Sapete che le banche finanziano
SMAT per circa 280 milioni di Euro e la Banca BEI, che è stata da noi interpellata,
ha risposto per iscritto ed ha rilevato tutta una serie di criticità riguardo alla
trasformazione, palesando che un'operazione del genere potrebbe configurare un
potenziale evento di risoluzione dei contratti e che, quindi, era necessaria un'analisi
molto più approfondita di quanto si potesse fare in questi tempi.
Abbiamo ancora fatto verifiche sugli aspetti previdenziali, dove sono emerse
possibili penalizzazioni a carico di alcuni dipendenti, che avrebbero dovuto sostenere
una spesa anche rilevante per la ricongiunzione dei propri contributi previdenziali;
infatti, attualmente in SMAT ci sono circa 250 dipendenti che versano i contributi
all'INPS.
Abbiamo poi fatto anche verifiche di ordine gestionale e tutte le verifiche che ci ha
chiesto il Consiglio Comunale. Per quanto sia stata giuridicamente approvata la
possibilità di costituire una nuova azienda speciale in sostituzione dell'attuale società
per azioni SMAT, tenendo però conto soprattutto degli svantaggi derivanti
dall'utilizzo di un'azienda speciale, la Giunta ritiene - quindi sottopone al Consiglio
per l'approvazione - di poter approvare il progetto già approvato con la precedente
deliberazione e di puntare, in accordo con la maggioranza degli altri soci, sul
rafforzamento dell'attuale natura pubblica di SMAT, intervenendo su alcuni aspetti
della governance sociale e sulla destinazione degli utili.
La nostra proposta, che il CdA di SMAT ha già approvato, è quella di incrementare
dal 75% al 90% il quorum necessario per le deliberazioni nell'assemblea che hanno
per oggetto modifiche dello Statuto sociale, che incidono sulla composizione della
compagine pubblica degli azionisti, e l'incremento dal 40 al 60% del voto favorevole
dei soci presenti in assemblea.
Proponiamo anche all'approvazione del Consiglio uno schema di convenzione ex
articolo 30 del T.U.EE.LL., che prevede che l'utile prodotto da SMAT venga
ripartito per una quota massima del 20% per la promozione di attività di tutela
ambientale, indirizzata alla salvaguardia della risorsa idrica e per una quota minima
dell'80% a riserva dell'azienda a sostegno del piano economico finanziario.

CARRETTA Domenico (Consigliere f.f. di Presidente)
La parola al Consigliere Levi-Montalcini.

LEVI-MONTALCINI Piera
Volevo sapere se c'è una parte di utili destinata a ricerca e sviluppo.

CARRETTA Domenico (Consigliere f.f. di Presidente)
La parola al Consigliere Levi.

LEVI Marta
Intervengo su questa deliberazione che ha avuto, come ben sa il Consiglio Comunale,
una lunghissima vicenda. Questo Consiglio si era espresso, come peraltro ricordato
dall'Assessore, votando una deliberazione diversa, una deliberazione seppur
modificata, di iniziativa popolare, che chiedeva la trasformazione di SMAT in
azienda speciale consortile.
In quella deliberazione chiedevamo una serie di verifiche sul piano industriale, sul
piano fiscale e sul piano economico.
Come tutti ricorderanno, quella deliberazione ebbe anche un parere di legittimità
sfavorevole, parere che per alterne vicende riguardo alla normativa è stato poi
sconfessato dalla Corte dei Conti.
Quindi, ci ritroviamo oggi ad approvare questa deliberazione in un quadro normativo
ridefinito che consentirebbe la trasformazione in azienda speciale consortile.
Le valutazioni riportate in deliberazione circa la non opportunità di procedere a
questa trasformazione sono sostanzialmente condivise dal Gruppo del Partito
Democratico; soprattutto quello che il Gruppo del Partito Democratico condivide
sono le modifiche che con questo atto vengono apportate allo Statuto della società e
alla Convenzione.
L'obiettivo che questa deliberazione ci propone è di rafforzare la natura pubblica
della società SMAT, cioè - diciamola meglio - "vincolare" la natura pubblica della
società SMAT, modificando e aumentando il quorum previsto da Statuto per le
modifiche statutarie, ma soprattutto questa deliberazione ci propone di inserire in
Convenzione ciò che questo Consiglio Comunale aveva già più volte affermato con
mozioni di indirizzo, cioè due cose fondamentali: la prima che le quote di SMAT
oggi in capo non al Comune, ma ad FCT, vengano riacquisite dal Comune,
rafforzando la natura pubblica in senso stretto di SMAT S.p.A.; sull'altro fronte, il
tema della ripartizione degli utili, laddove in Convenzione viene detto che massimo il
20% di utile verrà distribuito ai Comuni per iniziative di salvaguardia ambientale,
mentre l'80% degli utili resteranno in azienda, per gli investimenti, e quindi
anch'essi destinati al rafforzamento del sistema idrico integrato.
Questa proposta, come riportato in deliberazione e detto dall'Assessore, proviene
dalla Provincia di Torino, riteniamo vada incontro ai due punti essenziali che ci
avevano portato, mesi fa, all'approvazione di quella deliberazione di iniziativa
popolare: confermare la natura pubblica della società SMAT S.p.A. e affermare con
un atto deliberativo, non solo con una mozione di indirizzo, che gli utili prodotti
dalla società siano investiti nel servizio idrico integrato, o comunque in attività di
salvaguardia ambientale.
Queste sono sostanzialmente le ragioni che ci portano a condividere questa
deliberazione, e quindi a condividere il superamento della precedente deliberazione
votata dal Consiglio Comunale - fatemela dire così - abbandonando, per ora, l'idea di
trasformare SMAT in azienda speciale consortile.
Potrei dirla anche in questo modo: evitando di intraprendere una strada che, seppur
condivisibile in linea teorica, presenta molte incertezze sul piano pratico, essendo un
percorso non ancora sperimentato se non da pochissime realtà nazionali; una in
particolare che tutti conosciamo è la realtà di Napoli, che però presenta una
situazione aziendale molto diversa da quella della Città di Torino.
Concludo ricordando che la costituzione di SMAT S.p.A. dalla fusione tra l'Azienda
dell'Acquedotto Municipale e l'azienda Po Sangone ci ha consentito di avere
l'affidamento in house del servizio idrico integrato alla società SMAT S.p.A.
Abbiamo fatto un percorso lineare, fortemente voluto dalla Città di Torino, per avere
un'azienda pubblica sul servizio idrico integrato, un percorso che oggi viene
rafforzato nella sua scelta essenziale di società pubblica, che opera in house per i
Comuni soci.
È vero, SMAT resta una società di diritto privato, ma è a tutti gli effetti una società
pubblica di proprietà dei Comuni per i quali gestisce un servizio essenziale come
quello dell'acqua.

CARRETTA Domenico (Consigliere f.f. di Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Mi dispiace dirlo, ma questo è l'atto finale di una lunga presa in giro, perché è da tre
anni, da quando sono entrato in questo Consiglio Comunale che si trascina la vicenda
sulla natura di SMAT S.p.A., perché in contemporanea all'insediamento di questo
Consiglio Comunale si è svolto un referendum che ha dato comunque un'indicazione
politica.
Da allora, giustamente, i comitati referendari sono venuti da noi con la deliberazione
di iniziativa popolare, firmata da migliaia di cittadini, che chiedeva la trasformazione
di SMAT in società di diritto pubblico. Ed è da allora che, sostanzialmente, questa
vicenda si trascina con una serie di prese in giro, perché, scusate se mi permetto di
usare questo termine, però prima questa deliberazione è arrivata in Consiglio
Comunale e la maggioranza non ha avuto il coraggio di bocciarla e dire: "Non siamo
per la trasformazione in società consortile, vogliamo andare avanti con la S.p.A.",
l'ha approvata stravolgendola, mettendoci dentro un "forse vedremo, ma
verifichiamo", eccetera; dopodiché, è passato un ulteriore anno e adesso ci si dice:
"Abbiamo verificato, ci dispiace, non si può fare, quindi torniamo indietro e ci
rimangiamo tutto quanto avevamo detto".
Allora, forse sarebbe stato più serio dire di no dall'inizio, visto che le motivazioni
che in questo anno sono state addotte dagli Uffici per dire che non si poteva fare
questa trasformazione sono le stesse addotte nella fase precedente alla votazione
della deliberazione precedente, di cui allora evidentemente il Consiglio Comunale ha
ritenuto che non fossero così valide, perché invece la deliberazione l'ha approvata.
Quindi non si capisce perché, a questo punto, dopo un anno dovremmo tornare
indietro, rimangiarci tutto quello che è stato approvato e, sostanzialmente, dare
ragione a chi, sin dal principio - e va riconosciuto alla Giunta - diceva che tutto
questo non si poteva fare.
Quindi, paradossalmente, da questa vicenda la Giunta almeno ne esce con coerenza,
perché ha sempre sostenuto che la strada sarebbe stata questa; invece, è il Consiglio
Comunale che ne esce senza coerenza, perché francamente trovo ridicolo dire che
questa deliberazione che abbiamo qui oggi, queste modifiche allo Statuto, la
convenzione, eccetera, rafforzano la natura pubblica, e quindi non c'è bisogno di fare
una società consortile, perché c'è già questo rafforzamento e va bene.
Intanto, segnalo che una delle cose che vengono previste è il riacquisto delle quote
dei soci che non sono Comuni da parte della società stessa o dei Comuni. I Comuni si
sa che in questo momento non hanno possibilità finanziarie, quindi non vedo come
potrebbero riacquistare queste quote e, perché le riacquisti SMAT, vuol dire di nuovo
usare SMAT come un modo per far uscire dei soldi al CIDIU, tanto per dire un
nome, quindi ai Comuni che ne sono soci, quindi di nuovo trasferire soldi dalla
gestione al servizio idrico alle casse disastrate del CIDIU e da lì alle casse dei
Comuni, perché i Comuni non sarebbero in grado di ripianare il buco del CIDIU, e
quindi usare di nuovo la SMAT come un bancomat per ripagare i buchi
dell'Amministrazione Comunale.
La seconda cosa che viene fatta è questo giochino di maggioranza: sugli utili dire che
l'80% viene dedicato al piano industriale è un significativo passo indietro rispetto
alla mozione che questo Consiglio Comunale, peraltro su nostra proposta, ha
approvato un anno fa, perché mentre la mozione approvata diceva che il 100% degli
utili deve essere destinato alla riduzione delle tariffe o agli investimenti nel servizio
idrico sul territorio, questa nuova formulazione dice che intanto il 100% diventa 80 e
il 20 si può comunque usare e questo 80, però, è destinato genericamente a supporto
del piano industriale di SMAT.
Intanto, non si parla più neanche di riduzione delle tariffe, quindi se qualcuno
veramente crede nel principio che non ci deve essere lucro sull'acqua, allora questa
formulazione non va bene, perché il primo obiettivo, a fronte di un avanzo di
gestione, doveva essere ridurre le tariffe per gli utenti; poi, comunque, non si parla
neanche più di limitare i lavori sul territorio, quindi si rilancia la visione finanziaria
della gestione del servizio idrico, per cui la nostra società di gestione del servizio
idrico va a investire a Palermo, compra la gestione del servizio idrico di qua e di là,
in territori che non sono quelli dei cittadini che ne sono soci, e quindi si lancia in
avventure che poi sono, tra l'altro, diventate un vero disastro.
È veramente incredibile che siamo qui, discutiamo questa situazione e, in realtà,
adesso SMAT è impegnata, insieme ad IREN, in un'operazione finanziaria in Borsa,
in un'Offerta Pubblica di Acquisto sulla società Acque Potabili, che contiene il buco
di Palermo e tutta una serie di altre cose, quindi società anche piuttosto traballanti,
quindi ulteriore avventura che non si sa dove porterà, e questa operazione di OPA in
Borsa non è mai neanche stata discussa in Consiglio Comunale, per cui la prima
volta che se ne discuterà sarà perché abbiamo fatto un'interpellanza e adesso nelle
prossime settimane verrà, spero, l'Assessore Tedesco a rispondere di questa vicenda
e a spiegarci. Altrimenti questa vicenda, che comunque impatta pesantemente sulle
finanze della SMAT, sulla gestione e sulle sue prospettive sul piano industriale, non
è mai stata discussa neanche per un minuto dal Consiglio Comunale di Torino, che
pure sarebbe socio al 65% di SMAT.
Quindi, francamente non capisco, cioè credo che chi sia a favore dell'acqua pubblica
a questa deliberazione possa solo votare contro e il nostro voto sarà contrario,
indipendentemente dagli emendamenti che pure abbiamo presentato, cercando di
migliorare forse un po' le cose, perché per noi la linea è chiaramente e politicamente
uscita dal referendum e, a parole, è stata sostenuta, almeno da una parte della
maggioranza, salvo poi tornare indietro in questa situazione.
Però, la cosa peggiore è proprio la sensazione che in tutta questa vicenda si sia
dimostrata la sostanziale inutilità della politica dei Consigli Comunali, perché il
Consiglio Comunale aveva già dato la sua linea un anno fa, era una linea diversa;
l'Amministrazione sostanzialmente non l'ha applicata, ha trovato scuse per tornare
indietro.
Tra l'altro, noto che altri Consigli Comunali, che magari si vantano meno di essere
sedi di alta politica, il coraggio ce l'hanno avuto, perché a Moncalieri, come in tanti
altri Comuni - cito Moncalieri perché è il secondo Comune della Provincia - hanno
approvato la deliberazione dell'acqua, non hanno approvato questa roba qua.
Per cui, adesso arriveremo, tra l'altro, nell'assemblea di SMAT, in cui alla fine ci
saranno tutta una serie di Comuni, mi pare siano diciotto, che in realtà non
seguiranno quanto stiamo votando oggi, quindi lo spazio anche politico per dire no ci
sarebbe.
Un Consiglio Comunale che ha voglia di ribadire il proprio ruolo, non subalterno alle
decisioni della Giunta, non subalterno alle decisioni dei manager che sarebbero
manager che rispondono ai cittadini, ma in realtà fanno quello che vogliono, semmai
sono loro che ci dicono cosa dobbiamo fare, allora avrebbe il coraggio di dire: "No,
ci fermiamo un attimo e decidiamo noi la linea che vogliamo tenere", perché,
altrimenti, si riconosce il fatto che almeno chi sta in maggioranza sta qui per
schiacciare i bottoni, scusatemi.
Quindi spero che l'Aula avrà il coraggio di votare contro questa deliberazione. Noi
abbiamo la coscienza a posto, perché abbiamo sempre perseguito la stessa idea in
tutti questi anni, infatti non ci sono stati cambiamenti di linea e non abbiamo
problemi a spiegare perché diciamo una cosa e ne facciamo un'altra.
Pregherei i Colleghi della maggioranza, dopo aver votato questa deliberazione, di
evitare di andare in piazza da domani per la campagna elettorale, visto che buona
parte di loro è candidata, a dire che loro sono per l'acqua pubblica e combattono per
il bene comune, perché almeno un minimo di coerenza ci vorrebbe ogni tanto nella
vita.

CARRETTA Domenico (Consigliere f.f. di Presidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Ovviamente intervengo solo a titolo personale e non come Presidente della
Commissione, avendo anche sollecitato più volte un approfondimento su questa
discussione. Come ha ricordato correttamente il Consigliere Bertola, già in fase di
prima deliberazione si sono fatti gli approfondimenti necessari, poi può essere
opinabile il fatto che si dovessero fare delle verifiche, Consigliere Bertola, e che
queste verifiche abbiano portato comunque ad una decisione; sulla semantica delle
parole, ovviamente, potremmo discutere a lungo.
Mi limito a dire qualcosa su quello che forse è l'aspetto più importante rispetto agli
utili fatti dalla società e alla richiesta che, anche come maggioranza, si era fatta, in
tempi non sospetti, di valutare la possibilità sia degli investimenti della società sul
territorio, sia di interventi rispetto alla tariffazione ovviamente. C'è un impegno di
tipo verbale da parte della Giunta, che non emerge chiaramente dalla deliberazione, è
evidente che probabilmente l'aspetto tecnico prevale sulla questione strategica;
quindi ne prendo atto come Presidente della Commissione.
Ribadisco, però, quanto ho già detto più volte nell'ultimo anno in varie sedi, anche
rispetto alla trasformazione della S.p.A. SMAT in azienda speciale: come ho sempre
dichiarato, anche in tempi non sospetti, sono contrario a questa deliberazione, quindi
il mio voto sarà di astensione.

CARRETTA Domenico (Consigliere f.f. di Presidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
È con un po' di sofferenza, ma soprattutto rammarico, che prendo la parola per
questa deliberazione. Lascerò perdere la sofferenza, ma almeno fatemi dire il
rammarico, che è abbastanza semplice.
Quattro anni fa ormai, fra le prime Città italiane, abbiamo scritto nello Statuto della
Città di Torino che, per tutti i fini previsti dalla legislazione vigente, la Città si
impegnava a garantire che la gestione del servizio idrico integrato fosse operato
senza scopo di lucro.
Qualche mese dopo, se vi ricorderete, una grande mobilitazione popolare, migliaia e
migliaia di persone in tutta Italia costruirono le condizioni per trasformare quello che
era un adempimento, di fatto della Città di Torino, in un principio generale, cioè che
l'acqua non è una merce, non è un servizio, neanche solo un Servizio Pubblico
Locale, è un bene supremo che dovrebbe essere registrato in un altro modo dalla
nostra legislazione.
Su questo vorrei fare un distinguo sia verso i liberisti, sia verso il Movimento 5
Stelle, ma giusto per essere concreti: un conto è dire che uno ha dato il mandato vero,
politico, come ho fatto anch'io, Consigliere, di dire che la gestione pubblica è un
bene supremo e per questo motivo, secondo me, andava rimosso il concetto stesso di
S.p.A., un conto è dire quello che abbiamo votato.
Noi abbiamo votato l'interdizione verso il Governo, o meglio, l'abrogazione di una
legge che avrebbe messo l'acqua, come tanti altri Servizi Pubblici Locali, dentro un
disegno di privatizzazione con scadenza; questo abbiamo votato.
Ma abbiamo votato un'altra cosa ben più importante e il Consigliere Bertola lo sa;
quell'idea del tutto strumentale e privatistica di dare una remunerazione al capitale
investito, che facilitava di fatto non solo il lavoro della S.p.A., ma anche l'ingresso di
tutti i privati in quel disegno di privatizzazione.
Intanto, il Consiglio Comunale nei mesi successivi, il 9 luglio è stata la prima volta,
come sapete, ha disegnato degli indirizzi che potevano essere utili a quel tipo di
risultato elettorale, quindi cancellando la remunerazione del capitale investito,
rivedendo la bolletta di SMAT e soprattutto bloccando tutti i disegni - e Monti, come
sapete, ci ha messo del suo - che rimettevano l'acqua pubblica dentro i desideri di
privatizzazione dei Governi nazionali.
Questo l'abbiamo fatto prima bloccando con una mozione, se vi ricordate - tra l'altro,
è anche citata nella deliberazione in oggetto -, che diceva che l'acqua è un bene
comune e che SMAT non verrà privatizzata, in particolare dava un mandato vero e
politico, e l'abbiamo poi scritto nella deliberazione di FCT, cioè, caro Sindaco,
riportare dentro Comune di Torino le quote di SMAT detenute da altri Enti, FCT
Holding in primis; ma anche chiedendo a SMAT, e di fatto all'ATO, di togliere i
soggetti privati dalla sua gestione, in quanto di fatto soci pubblici e non coerenti con
il disegno che avevamo in testa, anche perché, qualora alcune di queste aziende
fossero state privatizzate, l'effetto indiretto sarebbe stato quello.
Nei mesi successivi abbiamo discusso di una deliberazione di iniziativa popolare. A
me dispiace molto che l'Assessore Lo Russo non sia qui a fianco a me, ma non
perché non sono contento che sia stato promosso in Giunta, è che era lì a qualche
metro di distanza con noi a votare un atto che dava mandato alla Giunta come primo
Comune di questa Provincia di attuare quel tipo di trasformazione e dava un mandato
vero di analisi, certo, economica, giuridica, non solo dal punto di vista fiscale,
previdenziale, di investimenti, costi/benefici, ne abbiamo messe di cose, forse ne
abbiamo messe un po' troppe.
Quando queste analisi si fanno e si dà un mandato politico per trasformare
un'azienda, si fanno sapendo che quel tipo di disegno ci interessa, perché quel tipo di
verifiche non va fatto solo con l'intenzione, tra l'altro, con un giudizio contrario e
palese in quel caso della Giunta. Vorrei solo dirvi che questa maggioranza ha sfidato
un parere tecnico negativo, lo ricordo per tutti, ma anche un parere politico mica così
favorevole da parte della Giunta, e allora, sì, voglio dirvi che siamo stati poco
coraggiosi.
Altro che il Po-Sangone e il sistema di quindici anni fa, non abbiamo quel coraggio,
Consigliere Levi. Certo, forse le leggi attuali non ci favoriscono, però possiamo dire
che abbiamo un parere che ci diceva che non si poteva trasformare, l'abbiamo scritto
una, due, tre volte, abbiamo comunque votato a favore di questa trasformazione e la
Corte dei Conti, alla fine, ci dice che questa trasformazione si poteva fare.
Il Gruppo di SEL non ha cambiato idea e non sta facendo neanche ostruzionismo,
abbiamo presentato degli emendamenti perché non votiate stupidaggini, ve lo dico
così.
"Non saremo mica noi a dire quelle cose lì? No, lo dice BEI", mi dicono a verbale in
Commissione.
Allora io dico che bisogna mettere le virgolette, perché non è obbligatorio scendere
per dire "di proprietà dal 65%, perché il modello consortile porterà", come non è
obbligatorio far votare in trecento Comuni il bilancio di SMAT, basta scriverlo nel
nuovo Statuto dell'azienda consortile, basta dare dei poteri diversi.
E guardate, per quelli che dicono: "Ma poi come facciamo a remunerare il CdA di
SMAT consortile?". Non lo remuneriamo, perché ci manderemo i nostri dirigenti;
non lo remuneriamo, perché il direttore si può pagare esternamente al CdA, così
come possono farlo le aziende consortili.
Guardate, ve la dico così e ve la dico tutta in termini politici: noi siamo il centesimo
Comune, cioè noi detenendo il 59 più 5% - possiamo dire il 65% di quote -, siamo fra
gli ultimi Comuni che discutiamo di questa cosa con - possiamo dirlo? - un bello
schiaffo in faccia della Provincia che ci ha detto: "Sapete che c'è? Avete fatto una
stupidaggine. Si doveva fare in un altro modo".
Lo dico sinceramente, emendo in un modo migliore questa deliberazione. E non mi
basterà di nuovo il parere sfavorevole, perché quando il parere sfavorevole ad un
certo punto mi dice: "pertanto la clausola statutaria che prescrive l'unanimità per la
modifica dello Statuto sociale è da ritenersi non valida per le S.p.A.", l'unanimità è
l'unanimità, ma se al posto del 90 metto il 95%, voglio che ci sia un'analisi su questo
tipo di parere sfavorevole, perché il 95% non è l'unanimità.
Allora, voglio capire se siamo di nuovo in presenza di richieste, devo dire così, cioè
di mettere da parte la politica e far sì che ci siano delle giustissime opinioni tecniche
sfavorevoli, che però non vogliono arrivare al merito.
Il merito per me è dirci semplicemente perché diciamo il 95%, invece che il 60%
chiediamo che siano presenti l'80% delle persone, perché non vogliamo che quel
disegno privatizzatore prima o poi si possa insinuare dentro quella società. E togliere
il modello S.p.A. non era un'utopia, era semplicemente dire: ma a che cosa serve il
modello S.p.A., se non per fare utili? E se non vogliamo dare gli utili, che cosa ce ne
facciamo del modello S.p.A.? Non è un ragionamento così strano.
È ideologico? Sì, è ideologico, come è ideologica l'idea di privatizzazione, come
l'idea strana che il privato faccia meglio del pubblico. Quello l'abbiamo mandato a
casa due anni fa e credo che questo Consiglio Comunale ha fatto bene ogni qualvolta
ha voluto dire che SMAT è un bene diverso dagli altri.
Quindi, scusatemi, forse sarò un po' pedante, ma vorrò presentarvi tutti gli undici
emendamenti, perché il senso è che voglio migliorare questa deliberazione, così
come mi sono impegnato con tutti voi in questi quattro anni a difendere quel
principio e quella società integrata unica, che ha reso l'immagine di una delle
aziende migliori di questo Paese, proprio perché pubblica; credo che le due cose non
siano incompatibili.
Quindi, un po' più di coraggio e iniziamo la discussione anche sugli emendamenti di
questa deliberazione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo all'analisi degli emendamenti.
L'emendamento n. 1, presentato dai Consiglieri Grimaldi e Curto, recita:


LEVI Marta (Vicepresidente)
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione.

GRIMALDI Marco
Semplicemente, secondo noi, il primo era un di più rispetto all'illustrato. L'ho
spiegato, l'ho detto e ci sembrava una cosa che rischiava di travisare soprattutto
l'interpretazione della Corte dei Conti.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:
presenti 26, astenuti 2, favorevoli 22, contrari 2.
L'emendamento è approvato.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 2, presentato dai Consiglieri Grimaldi e
Curto.
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Possiamo fare come prima? Sapere prima il parere?

LEVI Marta (Vicepresidente)
Mi scusi. Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Immagino che il parere sia negativo, come lo è il parere tecnico, però devo dirvi la
verità: stiamo riportando delle frasi scritte da BEI in un documento più complesso,
per cui o si citano una per una, con il taglia e cuci o con i puntini di sospensione,
oppure, secondo me, è un errore.
È un errore, perché - lo ripeto -, intanto, non è detto che quello che dice BEI sia in
qualche modo così importante, se non dal punto di vista finanziario. Scusate, ma a
BEI non gli abbiamo mica chiesto se ci spiega il funzionamento della governance.
Non funziona così.
Avevamo chiesto il parere finanziario per capire se, passando dal modello S.p.A. al
modello consortile, BEI avrebbe confermato gli investimenti; BEI ci ha risposto che,
per quanto riguarda l'operatività, poi c'è il rischio di passare i documenti in 300
Comuni. Posto che non è la cosa più impossibile del mondo, però non è vero.
Relativamente alla seconda frase: "effetti sulla governance a causa della possibilità di
diminuzione della partecipazione del Comune di Torino", qualcuno ha mai fatto
un'azienda consortile? A voi risulta che debba essere per forza proporzionale al
numero di abitanti? Ma chi ha detto che le proporzioni non possono rimanere le
stesse?
Posto che, se l'ha scritto BEI, ha scritto una stupidaggine, con l'emendamento vi
chiedo di mettere le virgolette. Sì, vi chiedo di mettere le virgolette. Vi chiedo che
almeno ci si assuma la responsabilità del fatto che si tratta di parole di BEI, perché,
se sono parole nostre o dei nostri tecnici, sono, a mio parere, di nuovo - come l'altra
volta - parole sbagliate, oppure è un'ipotesi che non è detto che sia l'unica possibile.
Visto che questa ipotesi è quella che manda poi in cantina l'azienda consortile, vi
chiedo o di rimuoverla o di mettere le virgolette. Delle due, l'una. Quindi è per
questo motivo che a me non piace il parere sfavorevole. Il parere sfavorevole dice
che l'ha detto BEI, ma in un documento più complesso, però si dica che l'ha detto
BEI.
Presidente, le chiedo o la possibilità, visto il parere tecnico, di abrogare (perché sono
cose in più), o, altrimenti, di mettere le virgolette, perché non sono parole nostre, ma
di un soggetto a cui, tra l'altro, non si doveva neanche chiedere che cosa ne pensava
di tutta l'operazione in generale; dovevamo semplicemente chiedere se avrebbero
garantito lo stesso gli investimenti passando da S.p.A. ad azienda consortile. Secondo
me, questo è il difetto di questa parte della proposta di deliberazione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2:
presenti 26, astenuti 3, favorevoli 3, contrari 20.
L'emendamento n. 2 è respinto.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'emendamento n. 3, presentato dai Consiglieri Grimaldi e Curto, recita:


LEVI Marta (Vicepresidente)
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 3:
presenti 26, astenuti 2, favorevoli 20, contrari 4.
L'emendamento n. 3 è approvato.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 4.
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Secondo noi, è un di più ed è quel di più che va eliminato per rimuovere delle cose
che non stanno né in cielo, né in terra. Possiamo eliminare quando si dice che non
abbiamo fatto la trasformazione perché - almeno così sembrerebbe - la Giunta aveva
paura che quei 250 dipendenti avrebbero avuto dei problemi per i versamenti INPS o
i trasferimenti INPS? Giusto per non inficiare maggiormente la discussione.
In più, vedo un parere sfavorevole, ma su questo magari interverrà il mio
Capogruppo, perché mi sembra un po' fuori dal rapporto - anche fra noi - di fiducia
sull'oggetto.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Detto che non intervengo sulla sostanza, nel senso che mi sembrano precisazioni
abbastanza di lana caprina, che non modificano l'essenza della proposta di
deliberazione - poi, magari, ci sarà qualche emendamento più sostanzioso, che invece
varrà la pena votare -, anche io però volevo intervenire sul parere tecnico, perché,
francamente, ormai non è la prima deliberazione e succede abbastanza spesso di
vedere dei pareri tecnici che, a mio parere, sconfinano ampiamente nelle valutazioni
politiche.
Da quello che ho capito, un parere tecnico dovrebbe dirci se, secondo il dirigente, la
proposta è coerente con le Leggi e le normative, ma non molto altro. Invece qui c'è
un parere tecnico sfavorevole, perché dice che è un aspetto importante per la
valutazione. Francamente non si capisce perché spetti ai dirigenti valutare se una
certa argomentazione sia rilevante o meno rispetto alla decisione politica che
dobbiamo prendere.
Questo è avvenuto anche in altri casi - ne ho visto uno dopo anche su un nostro
emendamento -, ma credo che, in generale, forse anche la Presidenza del Consiglio
dovrebbe fare una qualche riflessione su dove stiamo andando con questa serie di
pareri tecnici, perché ritengo che alcune valutazioni siano di competenza della parte
politica e non dei dirigenti.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
La vicenda di un parere sfavorevole come questo - che, questo pomeriggio, potrebbe
passare inosservata - credo che sia rilevante e, Presidente, vorrei richiamare la sua
attenzione e, soprattutto, quella degli Uffici e del Segretario Generale. È la tipica
pagina che un Consigliere Comunale accorto mette nella tasca e, poi, riapre nel
momento in cui si affrontano altri temi. Noi abbiamo un'opinione differente su
questa proposta di deliberazione (mi sembra palese, anche vista la nostra azione
emendativa) ed abbiamo chiesto di abrogare il punto in cui si dice che, partendo dal
fatto che 250 dipendenti versano attualmente i contributi in INPS, non sarebbe
possibile la trasformazione in azienda consortile; su questo si ottiene un parere
tecnico - non politico - sfavorevole, per il fatto che questo aspetto sarebbe rilevante,
ma a me sembra un'ingerenza palese da parte della tecnica nella politica, già
all'interno di una discussione che più di ogni altra vede un'invasione di campo della
tecnica nella politica.
Presidente, almeno su questo, per il buon gusto prima di tutto, le chiedo, a difesa
dell'attività consiliare di tutti i Gruppi - non solo di quello di Sinistra Ecologia
Libertà -, prima di mettere in votazione l'emendamento, di far fare una valutazione
agli Uffici; probabilmente, non cambierà nulla nella valutazione del Consiglio, ma
vorremmo evitare che rimanga questa cicatrice, che vede un parere sfavorevole là
dove il parere sfavorevole non ci può essere da un punto di vista tecnico.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Consigliere Curto, devo dire la verità - e lo dico perché lo penso -, io sono d'accordo
con lei e trovo discutibile che un parere di legittimità tecnica si esprima dicendo che
è un aspetto importante per la valutazione. Se questo parere di legittimità tecnica è
dato su una frase che recita: "anche dal punto di vista previdenziale parrebbero
possibili", francamente - devo dire la verità - lo trovo un po'… Ovviamente, ci sta
che il parere politico della Giunta sia contrario, ma trovo quantomeno discutibile che
il parere di legittimità tecnica sia sfavorevole.
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Se il Consiglio ritiene - chiaramente, non in questa sede - di voler fare degli
approfondimenti su come vengono forniti i pareri tecnici, o sul motivo, o sulla loro
legittimità, è un conto, però non si può ignorare che il Consiglio Comunale può
decidere indipendentemente dal parere tecnico favorevole o meno.
Se può interessare, il parere della Giunta è negativo, perché non è una delle
motivazioni per dire che non si vuole l'azienda speciale, però è certamente uno degli
elementi che concorrono a formare una valutazione. Quindi, il parere della Giunta
rimane negativo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Ringrazio l'Assessore per il chiarimento, però è bene che sulla questione, che è di
metodo, ci sia assoluta chiarezza anche a futura memoria.
Invito il Segretario Generale a farsi parte attiva, insieme al Direttore Generale,
affinché venga spiegato, in maniera molto chiara, ai dirigenti ed ai funzionari della
nostra Amministrazione che il Consiglio ha bisogno - e sono anche obbligati per
Legge - dei pareri tecnici.
Il Consiglio è in grado di assumere le valutazioni di natura politica, quindi è
necessario che, in questo senso, ci sia molta chiarezza rispetto ai ruoli. In molti anni
ed in molti casi abbiamo visto una sovrapposizione, credo assolutamente in buona
fede e nell'interesse della deliberazione nel suo insieme (della natura nel suo insieme
per quanto riguarda la specifica deliberazione, quindi credo assolutamente in buona
fede), però deve essere molto chiaro che dobbiamo essere messi nelle condizioni di
sapere se gli emendamenti o il testo di una proposta di deliberazione, presentati dal
singolo Consigliere o dalla Giunta, hanno validità tecnica, così da non rischiare di
approvare una deliberazione o un emendamento che sia in qualche modo
oppugnabile, mentre, per quanto riguarda le valutazioni politiche, siamo in grado di
farle.
Quindi, ribadisco le perplessità anche del nostro Gruppo su questo emendamento per
quanto riguarda la questione delicata, considerato anche il caso di Napoli (poi,
magari, il Consigliere Altamura potrà essere più puntuale di me sul merito
dell'emendamento).
Per quanto riguarda i giudizi e le valutazioni che abbiamo visto a piè di pagina dei
singoli emendamenti, chiedo che, in tempi molto brevi, il Segretario Generale e, in
particolare, il Direttore Generale si facciano parte attiva per verificare che sia molto
chiaro agli Uffici qual è il ruolo che devono svolgere.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Vorrei ringraziare il Consigliere Paolino, perché, secondo me, in politica la forma è
sostanza e, pur in divergenze di opinioni su questo tema, aver difeso un approccio
metodologico credo che sia un fatto significativo per la tutela del Consiglio
Comunale, così come, Presidente, la ringrazio per essere entrata nel merito.
Non condivido però la posizione dell'Assessore Tedesco, perché, ripeto, se
l'Assessore Tedesco dicesse che pensa che sia importante per la sua valutazione, io
inviterei, a maggior ragione, i Consiglieri Comunali ad approvare l'emendamento,
perché, a quel punto, potrei guardare negli occhi l'Assessore Tedesco e dirle che può
ripensarci. Se, invece, questo diventa un fatto tecnico, allora siamo prigionieri di
qualcun altro, Assessore. Mi viene il dubbio che anche lei non abbia potuto scegliere
in assoluta libertà. Se è così, Assessore, la invito a sospendere la proposta di
deliberazione e a fare una valutazione previdenziale. Vorrei sapere dall'Assessore se
ha interpellato le agenzie previdenziali per capire quale sarebbe l'eventuale danno.
Perché lei qui parla di "parrebbe possibile", ma se quel "parrebbe possibile" è tanto
rilevante da diventare un aspetto importante per la valutazione, se non fosse
possibile, Assessore, lei sarebbe libera di fare una scelta differente? Non voglio avere
un Assessore condizionato, soprattutto da una valutazione tecnica.
Assessore, sospenda la proposta di deliberazione, faccia un'ulteriore valutazione, la
dica a tutti i Comuni ed andiamo avanti, perché, altrimenti, mi viene da pensare che
non solo le banche, non solo una certa Europa, ma addirittura qualche tecnico della
Città di Torino ci impedisce di difendere l'acqua pubblica. Sarebbe veramente
troppo, Assessore.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Consigliere Curto, ad onor del vero, l'Assessore Tedesco ha parlato di uno degli
elementi che compongono una scelta, non ha detto l'elemento dirimente. Visto che
sono entrata nel merito prima, entro nel merito anche adesso.
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Vedo che, nonostante alcune assenze dal Consiglio e anche un po' di assenza nella
discussione, il tema però appassiona. Ringrazio il Consigliere Curto, perché entra nel
merito della vicenda, magari un po' a piedi uniti, e ovviamente chiede all'Assessore
di dare una definizione più concettuale rispetto all'analisi politica, in quanto - come
dice lui - potrebbe esserci semplicemente un vizio legato ad un presupposto tecnico
che implica una scelta negativa della Giunta.
A me, invece, sembra in modo abbastanza evidente - ovviamente, spero di non essere
smentito dall'Assessore - che l'intervento dell'Assessore Tedesco vada proprio nella
direzione di dichiarare l'aspetto politico del no all'emendamento.
Per riportare correttamente la discussione nell'alveo delle criticità che sono emerse,
anche per quanto riguarda gli interventi dei Consiglieri Grimaldi e Paolino, credo che
l'aspetto legato ai pareri tecnici sia importante per definizione per il Consiglio
Comunale proprio per l'agibilità democratica e politica delle Istituzioni.
Non abbiamo avuto (né nel lontano passato, né in quello recente) casi particolari; è
capitata qualche situazione, magari anche significativa, ma non una linea di indirizzo
che potesse far presagire alcuni aspetti che sono emersi nella discussione (e mi
dispiacerebbe assolutamente). Tra l'altro, ringrazio anche il Vicepresidente Levi, che
l'ha voluto ribadire. Se è vero che nell'approccio metodologico possiamo avere
alcune perplessità, è altrettanto vero che la prima parte di questa frase
dell'emendamento - su questo posso anche trovarmi parzialmente d'accordo -,
quando dice: "parrebbero possibili alcune penalizzazioni", rispetto alla nettezza del
giudizio potrebbe lasciare qualche spiraglio, ma c'è una scelta politica della Giunta.
Credo che questa scelta politica vada anche oltre - ne sono convinto - lo stesso parere
tecnico, perché, se è vero che il parere tecnico è negativo, in quanto dà come
definizione un aspetto importante della valutazione (proprio quello rispetto alla
vicenda previdenziale), è altrettanto vero, per chi ha breve memoria (ma in questo
Consiglio sono in tanti, a volte, ad avere la memoria corta rispetto ad alcuni eventi, a
parte quando si hanno grandi movimenti di popolo a sostegno dell'acqua pubblica),
che io sono uno di quelli che ha votato a favore nel referendum per l'acqua pubblica,
ma non a condizione di stravolgere completamente un sistema di rapporti, soprattutto
sul territorio e sugli stessi rapporti delle politiche di area vasta, che possa creare i
presupposti per sfasciare letteralmente un sistema che ha funzionato ed ha dimostrato
anche di essere uno dei migliori.
Aggiungo questa valutazione, perché, per chi non lo sapesse, il Comune di Napoli,
rispetto alla vicenda previdenziale ed alla trasformazione in azienda speciale, ha
dovuto chiedere un intervento legislativo per la ricaduta negativa che c'è stata per
quanto riguarda i dipendenti relativamente alla contribuzione INPS ed ai rapporti
previdenziali stessi.
Credo che - forse, la Giunta poteva precisare ulteriormente questo -, interpretando
l'intervento che è stato fatto, la valutazione sia squisitamente politica, in quanto
l'aspetto tecnico non può essere prevalente, quando sappiamo perfettamente che, in
questa fase, è semplicemente il corollario di una serie di normative che potevano o
non potevano attivare quel percorso e sapendo che questo stesso parere si è
cristallizzato nell'ultimo anno, perché non ha avuto un aspetto migliorativo rispetto a
qualunque tipo di interpretazione o approfondimento legislativo o normativo. È su
questo punto che ho cercato di focalizzare il mio intervento all'inizio del dibattito,
dichiarando la mia astensione sulla proposta di deliberazione; questo non per
segnare, rispetto alla Giunta, il lavoro svolto, ma per segnare, rispetto al Consiglio, il
lavoro che si è fatto purtroppo in alcuni spazi sterili di dibattito, a volte
eccessivamente demagogico.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non ho altri iscritti a parlare. Direi che possiamo procedere con la votazione, in
quanto mi sembra che non sia intenzione dell'Assessore sospendere la proposta di
deliberazione.
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 4:
presenti 27, astenuti 2, favorevoli 4, contrari 21.
L'emendamento n. 4 è respinto.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 5.
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Rimango nuovamente allibito per il parere tecnico negativo. Ribadisco che se la
Giunta vuole dire che queste sono cose che, a suo parere, sono fondamentali, bene,
ma perché chiediamo di abrogarle? Abbiamo dato mandato di guardare il Codice
Civile, perché, secondo noi, il Codice Civile lo prevedeva e, infatti, lo prevede, lo
abbiamo chiesto al Ministero, alla Corte dei Conti ed al TAR e tutti ci dicono che si
può fare e, poi, anche la Lega delle Autonomie e la Corte dei Conti ci hanno detto
che si può fare.
Devo dire la verità, intanto l'INPS non l'ha interpellata nessuno rispetto a prima (e
va bene), la Corte dei Conti è favorevole e l'Agenzia non ha risposto, per cui, a
questo punto, diventa dirimente quello che diciamo qui, perché, se pure non abbiamo
avuto risposta da uno, l'altro ci ha detto che era possibile ed il parere tecnico
sfavorevole diventa favorevole, questa parte diventa importantissima.
Perché, alla fine, non facciamo la trasformazione? È tutto in queste parole: perché, "a
seguito di queste approfondite verifiche" - che, ripeto, rimangono così -, le abbiamo
fatte talmente tanto approfondite che la cosa importante è che i Bilanci Preventivi e
Consuntivi dovrebbero essere invece sottoposti all'esame di tutti i Consigli
Comunali. Ripeto: andate a vedere altre aziende consortili, questo non è obbligatorio,
quindi una cosa che diventa importantissima, in realtà è falsissima.
Inoltre, per quanto riguarda le spese che sarebbero necessarie a sostenere
quell'operazione, "potrebbero rivelarsi abbastanza ingenti", tra le quali le spese
legali già ventilate da BEI. Sul serio vogliamo dire che non facciamo la
trasformazione perché ci vorrebbe la due diligence e dovremmo mettere un
avvocato? Io rimango allibito e, infatti, toglierei questa parte. Poi diciamo che non
dobbiamo farla perché la non remuneratività del Consiglio di Amministrazione se, da
un lato, provoca indubbiamente un risparmio, dall'altro lato induce a dubitare che si
possano individuare dei Consiglieri a cui affidare delle deleghe per una realtà
aziendale così importante. Non fatemi ridere! Il problema è che non possiamo dare
una delega a Silvana Sanlorenzo o al Presidente Lorenzi? Di che cosa stiamo
parlando? Gli unici che devono fare il proprio lavoro sono il Direttore Generale ed il
Segretario, che possiamo comunque pagare.
Non possiamo pagare il CdA? Oddio, che grave! Certo, ci mandiamo un dirigente e
non lo paghiamo o ci mandiamo l'Assessore competente e non lo paghiamo; io
rimango allibito.
Inoltre si parla dell'attuale presenza fra i soci SMAT di tre società di capitale (cioè
quello che diciamo che non è giusto adesso, perché già adesso non va bene per il
nostro Statuto, per la nostra proposta di deliberazione e per SMAT, in quanto, in
teoria, non possono esserci soci diversi dai Comuni), per cui si dice che la
trasformazione in consortile non si può fare perché c'è FCT, ma allora ci prendiamo
in giro due volte!
Ve lo dico sinceramente: non volete fare la trasformazione? Non fatela, però,
almeno, togliamo queste cose che rischiano di aumentare la distanza con chi non
condivide e chi si sente fregato e, dopo un anno, soprattutto turlupinato da aspetti che
non c'entrano niente con il merito di questa discussione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Vorrei rivolgermi in particolare ai Consiglieri del Partito Democratico: una parte
delle coperture dell'attuale manovra finanziaria e del Jobs act è individuata nella
riduzione dei Consigli di Amministrazione - e dei loro costi - delle 7.000 società
partecipate che ci sono in giro per il Paese e voi pensate veramente che sia
accettabile una formulazione, per cui si dice che non è possibile trasformare SMAT
in una società consortile perché, altrimenti, non potremmo remunerare i Consiglieri
di Amministrazione di una Società per Azioni? È politicamente sostenibile una
posizione del genere fuori da qui?
Vi chiedo scusa, ma, se vogliamo fare in modo che questa sia una decisione politica e
la vogliamo portare all'onore del mondo, chiedo all'Assessore di dare un parere
favorevole, poi ognuno farà quello che vuole sulla deliberazione - Assessore, non le
chiedo più, mi sembra palese, di sospenderne l'esame -, ma almeno sarà una
decisione politica in cui ognuno si assumerà le propria responsabilità. Dall'altra
parte, penso sia sbagliato cercare di far passare, in maniera surrettizia, una possibilità
reale e concreta (che tutti gli organismi di controllo preposti ci hanno detto essere
possibile) come una cosa impossibile; rischiate di fare una toppa peggiore del buco.
Assessore, dall'altra parte è sbagliato dire che dobbiamo accettare un parere tecnico
sfavorevole su una cosa di questo tipo, perché significa esporre i propri tecnici ad
una responsabilità che è tutta politica, in quanto, se prima si poteva sostenere che non
potevo dire questa cosa, non avendo interpellato l'INPS, e che non dovevo fare una
strumentalizzazione polemica, ci sono però quattro punti che, se sono veramente un
presidio tecnico e se permane il parere tecnico sfavorevole, noi, come Gruppo di
questo Consiglio Comunale, siamo costretti a verificare quel parere tecnico, cioè a
chiedere se non ci sia un abuso in un atto d'ufficio, in una valutazione. Non si può
dire che sia oggetto di parere tecnico sfavorevole la mancanza di un'assemblea dei
soci per l'approvazione dei principali atti, quali, ad esempio, i bilanci preventivi e
consuntivi, che dovrebbero invece essere sottoposti all'esame di tutti i Consigli
Comunali; è falso! Nelle aziende consortili non è obbligatorio, c'è una casistica, è
falso!
Il permanere di un parere tecnico sfavorevole rappresenta una violazione, un abuso.
Assessore, in termini politici, approviamo l'emendamento, poi ognuno si terrà le
proprie opinioni, ma, in termini tecnici, per favore risolvete questo problema del
parere tecnico sfavorevole, perché, francamente, è inaccettabile.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 5:
presenti 26, astenuti 4, favorevoli 4, contrari 18.
L'emendamento n. 5 è respinto.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'emendamento n. 6, presentato dai Consiglieri Grimaldi e Curto, recita:


LEVI Marta (Vicepresidente)
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Anche il parere tecnico? Strano.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 6:
presenti 24, favorevoli 21, contrari 2, astenuti 1.
L'emendamento n. 6 è approvato.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 7.
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Scusi, perché è negativo? C'è scritto… va bene, il parere della Giunta è negativo.
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Un po' sono contento che ci sia il parere sfavorevole, perché questo è il vero bluff di
tutta la proposta di deliberazione. Sapete perché è un bluff? (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). No, ma su questo o ci si capisce, o, secondo me, si è un po' in
malafede e vi spiego il motivo.
Dopo la presentazione della deliberazione nell'assemblea dei soci, la Giunta - dico la
Giunta perché l'emendamento dice: "la Giunta lo ritiene condivisibile" - si è presa la
responsabilità di dire che era condivisibile l'impianto, ha votato a favore e la
deliberazione è andata in tutti i Comuni, ma il Consiglio Comunale non aveva detto
sì a quel tipo di deliberato.
Scusate, prima di fare tutta questa sceneggiata, sarebbe stato più giusto dire che, a
seguito delle verifiche tecniche e normative, la deliberazione di trasformazione non
si poteva fare, l'Assessore Ronco ha presentato questa proposta e, di conseguenza,
chiedere al Consiglio Comunale il suo parere. Non è stato fatto, vi è chiaro?
Altrimenti, non saremmo il centesimo Comune che delibera su una questione così
importante.
Abbiamo il 65% di SMAT e, lo ribadisco, deliberiamo dopo la gran parte dei
Comuni, che, tra l'altro, hanno anche votato contro questa proposta (ad esempio,
Moncalieri e Nichelino).
Ma la cosa più assurda è dire che il Consiglio Comunale l'ha ritenuta condivisibile,
quando la stiamo votando oggi! L'ha ritenuta condivisibile, Consigliere D'Amico?
L'aveva mai vista? La sta votando adesso. L'aveva già condivisa sei mesi fa?
Gliel'avevano comunicato? Era successo così, Consigliere Berthier? Era successo
così, Consigliere Paolino? No.
Almeno la Giunta si assuma la responsabilità di dire che era ritenuta condivisibile
dalla Giunta Comunale. Io non c'ero, non sono stato informato dei fatti, non ho
votato, non ho cambiato idea, sono ancora in quella deliberazione lì. Sinceramente,
capisco il giudizio politico sfavorevole, ma, devo dire la verità, ci voleva un po' più
di pudore, perché ognuno fa il suo; io faccio il mio, votando a favore di questo
emendamento e, in questo caso, non a favore di questa proposta di deliberazione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
È particolarmente costoso, però, effettivamente, nel sillogismo appena citato dal
Consigliere Grimaldi c'è un aspetto che, comunque, non può esulare dal contesto,
che quella deliberazione ha avuto un voto differente.
Io credo che la Giunta, alla luce anche della discussione - ovviamente, questo
avviene normalmente -, possa anche riprendere in considerazione il parere rispetto a
questo emendamento. Ripeto, fra l'altro lo dice uno che, a differenza del Consigliere
Grimaldi e di tanti altri Consiglieri di questo Consiglio Comunale, non aveva votato
come la maggioranza. Quindi, sono a maggior ragione costretto a sottolineare come,
effettivamente, la discussione parte dal presupposto che la Giunta giustamente ha
fatto una scelta politica, che viene ribadita a chiare lettere e viene sostenuta dalla
stessa proposta di deliberazione che viene presentata oggi, che fra l'altro è frutto di
un'articolazione molto complessa e che riguarda ovviamente anche la concertazione
con tutta l'area di tutti i Comuni dell'area metropolitana.
Io credo che la Giunta possa fare una valutazione, anche alla luce di quanto è stato
appena detto sia da parte mia, come Gruppo del Partito Democratico, sia da parte del
Consigliere Grimaldi (nonostante le differenze di valutazione, anche politica, rispetto
a quella deliberazione che ci hanno divisi), perché, in effetti, l'assunzione di
responsabilità è evidentemente frutto dell'esecutivo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Comprendo il clima, l'importanza di questa proposta di deliberazione e quanto sia
caro a questo Consiglio l'argomento acqua pubblica e quanto ci stiano a cuore le
sorti di SMAT, quindi invito tutti quanti, a cominciare da me stesso, a prenderla con
la massima serenità e con la massima serietà.
Io inviterei la Giunta a rivedere il parere che ha espresso, perché aggiungere, dopo la
Provincia, il fatto che la proposta della Provincia sia stata condivisa dalla Giunta, è
intrinseco al fatto che la deliberazione è proposta dalla Giunta. Quindi, messa così la
frase, mi sembra che funzioni, considerato le discussioni che già ci sono state nel
Consiglio. Quindi, inviterei l'Assessore o a spiegarci o a cambiare parere.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Io posso anche capire, anche se poi alcune frasi (il velo di ipocrisia, il pudore) non le
comprendo per nulla. Peccato che, qui, in italiano ci stiamo riferendo a quanto è
accaduto nell'assemblea dei soci di SMAT. Qui, la proposta è ritenuta condivisibile,
non approvata, dalla maggioranza dei soci di SMAT. Stiamo proprio parlando di
un'altra cosa. Quindi, in questo caso, non c'entrano Giunta e Consiglio, non riesco a
capire. Basta leggere la proposta di deliberazione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Ricordo il tempo a disposizione per gli interventi sugli emendamenti: uno dei
presentatori, tre minuti, un Consigliere per Gruppo tre minuti.
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
La condivisione o meno lo dice prima e dopo il fatto che hanno votato, cioè in quel
senso... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, scusate "pertanto l'assemblea
ordinaria degli azionisti deliberava", e poi dice anche i voti. Io non capisco qual è il
punto. Lo diciamo prima chi ha votato a favore e chi no. "Inoltre, anche alla luce di
quanto manifestato dai Comuni in sede di assemblea che hanno così votato". C'è
scritto chi ha votato a favore e chi no.
Io sto dicendo... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ma non è così! Se volete
cambiare in corso il senso del condivisibile... Il senso è molto semplice: chi è che ha
deciso durante l'assemblea dei soci, come Comune di Torino, di votare a favore di
quella deliberazione. È stato questo Consiglio Comunale o la Giunta? È stato questo
Consiglio Comunale o il delegato? Non avevate il mandato per farlo, oppure ve ne
assumete la responsabilità e dite che la Giunta... Cioè, non mi pare molto strano.
Se finisse la frase con "quindi la proposta della Provincia ritenuta condivisibile dalla
Giunta Comunale", comunque non cambierebbe il senso, perché dopo si dice chi è
che l'ha votata. Quindi, mi sembra sfalsato il suo parere, tanto è vero che, se non
fosse così, lì sì ci sarebbe il giudizio sfavorevole tecnico, invece, qui, il parere
tecnico è favorevole e quello politico è sfavorevole, perché non si vuole assumere le
sue responsabilità.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Qui c'è un equivoco fondamentale. In quell'assemblea dei soci non si è votato per
approvare nessuna deliberazione, perché chi era delegato, cioè io stessa, non
avevamo il mandato. La deliberazione è stata illustrata, i soci hanno espresso a
verbale apprezzamento nei confronti di alcuni principi, ma la deliberazione non è
stata votata, né diversamente poteva essere, perché la Giunta non aveva il mandato
per farlo.
Se può risolvere, però, le cose, riguardo "ritenuta condivisibile", fate un
subemendamento e lo togliamo. Lo approviamo e lo togliamo, non c'è alcun
problema. Semplicemente voglio dire che non è riferito al Consiglio, ma alla Giunta.
Togliamolo pure.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Consigliere Altamura, capisco che questa vicenda ci sta divertendo tutti, però...

ALTAMURA Alessandro
Guardi, io non mi diverto assolutamente. Le assicuro che vorrei essere da un'altra
parte.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Anch'io. Prego.

ALTAMURA Alessandro
Comunque, ritengo che la richiesta sul fatto di subemendare e togliere quella frase,
che si presta comunque ad alcune ambiguità nell'interpretazione, sia assolutamente
condivisibile ed accoglibile.
Resto dell'idea che, però, la proposta fatta dal Consigliere Grimaldi non fosse
sbagliata, perché nell'assemblea dei soci il "ritenuto condivisibile" si riflette
ovviamente sull'assemblea dei soci che rappresentano i Comuni e si riflette
evidentemente anche su chi rappresenta l'esecutivo, quindi c'è un ragionamento,
ovviamente, complessivo.
Dopodiché, è vero che non si è votato, Assessore Tedesco, ma è altrettanto vero che
la frase "risulta condivisibile" non rappresenta un dato di fatto di applicazione di un
concetto legato all'approvazione di una deliberazione.
Quindi, per uscire da questa ambiguità e ribadendo che non mi sto assolutamente
divertendo, Presidente Levi, credo che il Consigliere Grimaldi possa accogliere la
proposta per risolvere questo impiccio e toglierci letteralmente dalla palude.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Chiedo scusa al Consigliere Altamura per essermi rivolta non in maniera corretta e
rispettosa.
La parola al Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
Il mio intervento rientra nell'ordine dei lavori. Mi rivolgo a lei, Presidente, in quanto
stimo la sua persona, soprattutto per il modo con cui conduce i lavori del Consiglio
Comunale. Devo, però, rilevare che, rispetto a quando gli emendamenti vengono
proposti dall'opposizione, anche se sono emendamenti di merito come questi
presentati dal Gruppo di SEL, oggi non è stato utilizzato lo stesso trattamento.
A cosa mi riferisco? Mi riferisco al triplo intervento su un emendamento del
Consigliere Grimaldi (ho misurato i tempi, siamo nell'ordine dei sei minuti), ai due
interventi, pur legittimi, del Consigliere Altamura e a un dibattito interno su un
emendamento. Volevo solo sottolineare questo aspetto, cioè che questa prerogativa
non è concessa ai Consiglieri di opposizione, per i quali, a parità di diritto, non viene
utilizzato questo stesso trattamento. Quindi, le chiedo, dal prossimo emendamento in
poi, di attenersi strettamente a quello che recita il Regolamento.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La ringrazio, Consigliere D'Amico.
Devo dire che, tendenzialmente, quando gli emendamenti sono di merito, si lascia il
tempo di discuterli. Io avevo già richiamato prima i tempi di intervento, e anche la
battuta infelice che ho fatto con il Consigliere Altamura era perché avevo appena
richiamato i termini di Regolamento, per cui sugli emendamenti un presentatore può
intervenire per tre minuti, se non ho letto male, e un Consigliere per Gruppo può
intervenire per tre minuti. L'ho detto anche quando è intervenuto il Consigliere
Paolino, dopo il Consigliere Altamura, sul medesimo emendamento.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lo farò rispettare.
C'è una proposta di subemendamento all'emendamento n. 7, che invece di dire:
"condivisibile dalla Giunta Comunale", invece di aggiungere "dalla Giunta
Comunale", propone di togliere la parola "condivisibile". Gli estensori
dell'emendamento sono disponibili ad accoglierlo votando il testo integrato, oppure
no? Altrimenti, non accolgo neanche il subemendamento e si vota l'emendamento.
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
È appena stato detto che non è importante, in quanto l'assemblea ordinaria degli
azionisti - l'avete sentito tutti con le vostre orecchie - non ha votato. Quindi, la frase
successiva che dice "pertanto l'assemblea ordinaria degli azionisti di SMAT
deliberava", cosa significa? Che delibera senza votare? Ma di cosa state parlando!
Ripeto, non c'è nessun problema, dite che "è condivisibile dalla Giunta" e che poi
avete deliberato. Non dite che è condivisibile da noi. Se volete, accetto il
subemendamento, ma forse non avete capito l'oggetto.
Avete capito l'oggetto? Non vi siete espressi? Avete deliberato senza esprimervi? Ma
di cosa state parlando? E la delibera si è presentata in 101 Comuni senza essere
votata? Io sono allibito! Spero che la maggioranza non ci stia più a questo tipo di
gioco, perché è un gioco che regge poco proprio.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Voglio solo capire se votiamo l'emendamento o l'emendamento subemendato.
La parola al Consigliere Ricca. Poi chiudiamo gli interventi.

RICCA Fabrizio
Io sono davvero divertito per il teatrino messo in piedi, in questo caso da una piccola
parte della maggioranza, a cui io chiedo, però, anche per la dignità di quest'Aula, di
evitare di continuare a fare questo tipo di teatrino e, almeno perché proviate a
mandare avanti la Città insieme, vi suggerisco di sospendere cinque minuti la seduta
per mettervi d'accordo… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, ma io parlo
proprio di questioni di maggioranza, perché, se qualcuno guardasse chi amministra e
chi governa questa Città oggi, si metterebbe le mani nei capelli e si farebbe il segno
della croce, perché davvero lo spettacolo che state dando è imbarazzante.
Il consiglio che vi do è quello di parlare tra di voi cinque minuti - non a verbale, che
fate anche più bella figura - e capitevi. Se non vi piace, uscite dalla maggioranza o
votate contro, ma basta! È inutile continuare. Davvero, siete... non trovo una parola
adatta per poter definire... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ecco, siete un
po' troppo disallineati. Quindi, magari prendetevi cinque minuti di pausa, bevete un
caffè, trovate una quadra, altrimenti io davvero invito SEL ad uscire dalla
maggioranza, perché non vi trovate sulla TAV, non vi trovate sull'acqua, non vi
trovate sulle cementificazioni, non vi trovate su niente, cosa ci state a fare? Vi
trovate solo sulle droghe e sul listino del Presidente della Regione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Meno male che c'è almeno qualche cosa che ci unisce.
Consiglieri Grimaldi e Curto, accettate il subemendamento o no? (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Lei non si preoccupi, che io ho capito abbastanza bene.
Accettate o non accettate il subemendamento? No. Benissimo.
Non risulta presentato alla Presidenza nessun subemendamento che, come sapete…
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Però qualcuno me lo porta formalmente?

GRIMALDI Marco
Io lo accetto, ma la frase successiva smentisce quello che l'Assessore ha detto.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Consigliere Grimaldi, volevo solo sapere se accetta il subemendamento, oppure no.

GRIMALDI Marco.
Sì, ma non cambia niente.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'emendamento n. 7 subemendato è il seguente: "a pagina 9, primo capoverso, prima
riga, eliminare le parole: 'ritenuta condivisibile'".
Il parere della Giunta è favorevole.
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 7,
presentato dai Consiglieri Grimaldi e Curto, comprensivo del subemendamento
presentato dal Consigliere Paolino:
presenti 23, favorevoli 20, contrari 2, astenuto 1.
L'emendamento n. 7 così subemendato è approvato.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 8.
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Grimaldi. Ha tre minuti a disposizione.

GRIMALDI Marco
Vi invito solo a leggere l'emendamento. Visto che non c'è nessun intento
ostruzionistico, volevamo solo rendere edotto questo Consiglio, quindi vi invito
semplicemente a leggere e a capirci, visto che secondo la Giunta nessuno si è
espresso; addirittura ci sono i voti, figuratevi.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 8:
presenti 23, favorevoli 3, astenuti 2, contrari 18.
L'emendamento n. 8 è respinto.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 9.
Qual è il parere della Giunta?

TEDESCO Giuliana (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
E qui arriviamo proprio al punto.
Vorrei solo che i Consiglieri Democratici, sia chi ha votato e ha fatto da Capogruppo
in precedenza e ci ha portato all'altra deliberazione, sia chi invece adesso dovrebbe
svolgere quel ruolo, mi ascoltassero un attimo per leggere insieme questa frase che
dice: "Pertanto, alla luce delle verifiche tecnico-amministrative effettuate e di cui si è
dato conto precedentemente, quantunque sia appurata la possibilità quantomeno di
costituire una nuova azienda consortile", quindi abbiamo fatto le verifiche tecnico-
amministrative, in realtà sapete cosa abbiamo scoperto? Che, allora, si può fare.
Però, arriviamo al punto - che nessuno vuole dirci - che però non lo vogliamo fare,
per altre motivazioni che non abbiamo voluto abrogare e che non sono state
verificate come vi abbiamo spiegato poc'anzi, "e di puntare invece d'accordo con la
maggior parte degli altri soci". Delle due l'una, lei ci ha appena detto che i soci non
hanno votato, ma allora come facciamo a sapere che la maggior parte di essi non era
favorevole?
Almeno togliete questo tipo di insinuazioni. Volete, ripeto, votare il deliberato della
proposta della Provincia, va benissimo, noi non saremmo favorevoli, però almeno
togliamo questi bluff, anche perché, di fatto, implicitamente, state dicendo che si
poteva fare. Tra l'altro è a vostro danno. Dite che si poteva fare, ma facciamo come
ha deciso la maggioranza, però nell'emendamento precedente non avete voluto dire
che avete votato con una maggioranza di altri Comuni assumendovi la responsabilità
solo come Giunta e non come Consiglio Comunale.
Vorrei proprio sentire quali sono le motivazioni, per cui alla fine non si vota per
l'abrogazione di questo testo, che vi semplifica la vita semplicemente. Lo facciamo
solo per semplificarvi la vita.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 9:
Presenti 20, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 17.
Avendo risposto 20 Consiglieri Comunali ed avendo constatato l'assenza del numero
legale, procediamo ad una nuova verifica del numero legale per appello nominale.

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