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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 29 Aprile 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 16

Comunicazioni dell'Assessore Passoni su "Aumenti TARI".
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Siccome la Conferenza dei Capigruppo non ha definito i tempi di intervento, il
Regolamento prevede cinque minuti per ogni Gruppo per il dibattito sulle
comunicazioni.
La parola all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Come è noto, l'Amministrazione, avendo approvato l'anno scorso il nuovo piano
finanziario della TARES 2013, ha dovuto attuare il principio della copertura del
100% dei costi, diretti e indiretti, per la prima volta, essendo la Città di Torino in un
sistema di TARSU.
Quella discussione portò all'approvazione, da parte del Consiglio Comunale, delle
manovre tariffarie, ma anche ovviamente di una serie di mozioni di indirizzo legate
fondamentalmente alla possibilità e alla necessità di rivedere puntualmente alcuni
concetti applicati al piano di lavoro e all'applicazione tariffaria, che aveva assunto
nella cosiddetta contestualizzazione del ciclo del rifiuto e nel calcolo dei coefficienti
relativi, quello che era il calcolo del tributo e della tariffa riguardante tutte le 34
tariffe Città di Torino.
In allora, quindi, si arrivò alla copertura come ripartizione basata sul sistema che già
la Città adottava sulla TARSU nell'anno 2012.
Una delle attuazioni delle mozioni che abbiamo citato prima era proprio quella
dell'istituzione di alcuni Tavoli di lavoro, tesi a condividere - con le realtà
produttive, rappresentative del mondo della produzione e del commercio - quali
sarebbero stati i criteri ispiratori della nuova TARI 2014.
In effetti, con deliberazione di Giunta, la Città ha istituito due Tavoli: uno generale,
riferito alla platea di tutti i soggetti produttori economici e commerciali, compresi
ovviamente quelli dell'ambulantato, e un altro separato, sempre con la deliberazione
di Giunta, dedicato invece esclusivamente alla sostanziale dimensione delle realtà
mercatali. Tavoli a cui partecipano gli Assessorati facenti riferimento al sottoscritto,
agli Assessori Mangone, Lavolta e Tedesco, che hanno ovviamente competenze
legate alla specificità delle proprie deleghe.
A oggi, i tavoli sono stati convocati due volte, sostanzialmente per condividere in
primo luogo la dimensione della manovra 2014, riferita agli acconti dovuti dalle
attività economiche e produttive e dalle famiglie, che ha generato poi una
deliberazione del Consiglio Comunale e della Giunta, che il 14 aprile ha deliberato di
quantificare acconti diversificati in base a categorie diverse di produttori di rifiuti e
ha stabilito la scaletta del lavoro sulla nuova contestualizzazione.
In particolare, riferito alle comunicazioni, uno dei due contesti è proprio quello
riferito al Tavolo dei mercati, che sta vedendo la revisione da una parte delle
cosiddette superfici occupate dai mercati torinesi e all'aggiornamento conseguente
del cosiddetto piano mercati. Questo attiene non tanto l'utenza TARI, ma attiene in
realtà la quantificazione e la specificazione del servizio dell'AMIAT nella gestione
pulizia delle aree e dei perimetri delle aree afferenti i mercati stessi.
Quindi naturalmente il primo passaggio è definire le aree mercatali residue o
aggiornate nella dimensione e aggiornare conseguentemente il piano di lavoro
AMIAT secondo le aree ridefinite o ricircostanziate.
La seconda parte del Tavolo, invece, si occupa della quantificazione del coefficiente
di costo del rifiuto. Come voi sapete, il coefficiente è riferito non alla DPR 158, ma
sostanzialmente a quello che già la normativa prevedeva. La possibilità che l'Ente
avesse in realtà contestualizzato, con strumenti di misurazione puntuale, la
coefficientazione del criterio con cui attribuire al singolo rifiuto produttore un
coefficiente di - tra virgolette - "costo di inquinamento".
Questo aveva penalizzato pesantemente Torino, in quanto il trattamento del rifiuto
umido è più complicato, determinando gli incrementi che l'anno scorso furono fissati
al massimo al 20% per categorie che riguardavano alimentaristi, ambulanti alimentari
e ristorazione, bar, tavole calde e pizzerie.
Queste categorie, per quanto avessero avuto un teorico rincaro del 60%, furono
calmierate al 20% proprio dentro un Tavolo di contrattazione sindacale che fu siglato
e poi chiuso con la deliberazione del Consiglio Comunale.
Quest'anno la situazione è la seguente: abbiamo il Tavolo che sta gestendo
parallelamente il tema delle superfici da pulire e il costo connesso; abbiamo il tema
di un nuovo studio che rimpiazzerà, nel medio periodo, lo studio IPLA originale di
aggiornamenti annuali che hanno previsto la contestualizzazione, che per definizione
dovrà accogliere però almeno tre stagionalità, cioè primavera, estate, autunno;
pertanto sarà pronto soltanto nella fase autunnale.
Alla luce di questo studio sarà possibile definire non tanto la tariffa 2014, quanto
quella 2015. Pertanto, l'Amministrazione sta prevedendo (all'interno della
regolamentazione TARI, che al momento è alla consultazione delle forze sindacali
rappresentanti i Tavoli, in quanto è stato mandato Regolamento in bozza a tutte le
categorie produttive già dal mese di aprile e, pertanto, al momento non abbiamo
ancora avuto, se non in alcuni casi, osservazioni dirimenti) che il Regolamento
recepisca la possibilità di erogare e deliberare agevolazioni specifiche anche nelle
more dello studio di contestualizzazione, intervenendo con provvedimenti ad hoc
riferiti a determinate categorie produttive.
Nella fattispecie, quindi, il tema alla fine è circoscritto non tanto all'universalità delle
categorie e delle tariffe, ma fondamentalmente a quelle che già il Tavolo ha
condiviso, cioè quelle che hanno avuto il beneficio della riduzione dell'acconto, che
anziché essere applicato al 70% delle tariffe 2013, è stato ridotto al 50%. In
particolare queste categorie sono state i chioschi, i ristoranti, le mense aziendali, le
pizzerie, le birrerie con ristorazioni, il mercato ittico e i banchi di vendita all'aperto
alimentare, cioè il mondo dell'ambulantato con rifiuti umidi; mentre ricordo che il
mondo degli ambulanti con rifiuti non umidi, cioè con prodotti non alimentari, l'anno
scorso ha beneficiato di uno sconto di circa il 10% sul 2012; pertanto è stata una
tariffazione che ha previsto un ribasso rispetto all'anno precedente, infatti su quella
parte di utenze non abbiamo avuto, in realtà, alcun tipo di lamentela, né tanto meno
di discussione.
Lo strumento del fondo potrebbe essere una compensazione economica derivante dal
fatto che, in attesa di avere lo studio nuovo di contestualizzazione, questo possa
prevedere uno sorta di ammortamento di passaggio della tariffa 2013 verso un 2014
calmierato. Ribadisco che si riferisce comunque a questa tipologia di tariffe e non
altre, le quali, nella fattispecie, hanno già avuto complessivamente uno sconto sul
2012 già l'anno scorso.
La deliberazione sugli acconti l'abbiamo approvata il 14 aprile. Su questa parte
penso che la regolamentazione e le tariffe saranno predisposte entro il Bilancio,
attualmente a scadenza il 31 luglio, perché in ogni caso gli acconti pagati in due, in
tre o in quattro rate sono comunque già deliberati e commisurati al 2013 e ribadisco
che sono pari al 50% dell'anno scorso.
Il saldo, previsto al momento con riferimento a dicembre e a ottobre e novembre per
le utenze non domestiche, è il termine ultimo per ridefinire le tariffe 2014. Pertanto,
la Città presenterà il piano finanziario e il piano delle tariffe, ovvero la tariffazione
2014, entro il Bilancio. Il Tavolo tecnico ha sostanzialmente ancora due mesi di
tempo per discutere della manovra.
Penso comunque di poter dire, come peraltro già dichiarato la settimana scorsa,
pubblicamente, in una Commissione Consiliare, e come è stato anche ripreso dagli
organi di stampa, che l'intenzione dell'Amministrazione è fare in modo che
complessivamente il piano economico e finanziario della TARI 2014 non sia in
incremento rispetto all'anno 2013 e che, peraltro, le tariffazioni che si riferiscono ai
soggetti che hanno avuto un rincaro più alto l'anno scorso, saranno quelli in realtà
oggetto di interventi di calmiera. La quantificazione e la valutazione sulle risorse da
impiegare e la quantificazione del calmiere verrà condiviso nel Tavolo tecnico e poi
naturalmente conferito e discusso dentro la discussione del Consiglio Comunale.
Un'ultima annotazione. Segnalo che ovviamente l'andamento della crisi economica
ha abbassato le percentuali di riscossione della TARES 2013; lo dicevamo in
Commissione l'altra settimana, ma sostanzialmente c'è stato un calo drastico,
verticale direi, di introiti, in particolare delle categorie produttive.
È singolare, devo dire, che a fronte di una popolazione complessivamente composta
da circa 100 milioni di Euro di gettito derivante dalle attività economiche, cioè quel
famoso 55% di utenze complessive che fanno il piano finanziario della Città, mentre
le attività medie economiche hanno retto, o comunque hanno abbassato di pochi
punti la riscossione sul 2013, proprio la casistica delle utenze derivanti da utenze non
domestiche di commercianti ambulanti abbia avuto un tracollo, cioè si è passati da
oltre il 67% a poco più del 57% di paganti.
Naturalmente, ritengo che sia corretto per l'Amministrazione, proprio perché ieri in
questa Sala, se non ricordo male, parlavamo di riscossione dei residui attivi, che la
stessa enfasi con cui ieri accennavamo al tema della riscossione non venga meno
anche quando parliamo di categorie specifiche, che naturalmente devono essere
trattate come tutte le altre.
Pertanto, penso che l'Amministrazione ben faccia a ritenere virtuoso un accordo, una
sorta di patto dentro al Tavolo tecnico, che preveda certamente sconti per categorie
in difficoltà economica che hanno avuto maggiore impegno finanziario nel rincaro
dell'anno scorso, ma naturalmente previa la necessaria assicurazione sul fatto che
questo patto comporti il ritorno di percentuali di riscossione almeno nelle medie
degli ultimi tre anni. Diversamente, riterrei inaccettabile che la Città conferisca
ulteriori sconti a soggetti che in realtà si caratterizzano per strutturalmente morosi.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ambrogio.

AMBROGIO Paola
Intanto credo che un intervento su questo tema fosse dovuto. Abbiamo già affrontato
l'argomento in Commissione Controllo di Gestione la scorsa settimana, anche con i
vertici dell'AMIAT. Però credo sia necessario arrivare il più presto possibile alla
definizione di quella che è anche un'indicazione dell'Unione Europea, cioè chi più
produce, più paga; di conseguenza, chi meno produce, meno paga.
Questo è, tra l'altro, l'oggetto delle varie discussioni che sono in atto adesso nei vari
settori, tra le varie categorie. In particolare ho citato anche il mondo
dell'ambulantato, che pone delle obiezioni ben precise, perché non ritiene di dover
pagare così tanto rispetto alla produzione di rifiuti.
Quindi, per arrivare a questo obiettivo, posto anche dall'Unione Europea, credo che
l'Amministrazione debba attuare tutta una serie di strumenti. Noi, è vero, adesso non
facciamo più riferimento, anche per l'indicazione dei coefficienti da applicare alle
varie categorie, al DPR n. 158, che è sicuramente datato. Ma è altrettanto datato
anche lo studio dell'IPLA a cui fa riferimento la Città di Torino. Sono entrambe due
immagini che non corrispondono allo stato attuale della situazione torinese; per cui è
necessario intervenire.
Il Sindaco Fassino si è già impegnato a intervenire, l'Assessore l'ha ribadito anche
oggi; però intanto i mesi passano; e mentre i mesi passano, come ci comportiamo?
Come ha detto l'Assessore, entro l'approvazione del Bilancio bisognerà arrivare alla
determinazione dei coefficienti, quindi della tariffa da applicare. Ma a cosa faremo
riferimento? Perché la scorsa settimana anche AMIAT ci ha consegnato dei dati sui
quali riflettere e intervenire.
Noi abbiamo un costo del contratto di servizio che è rimasto invariato: i 158 milioni
di Euro sono aumentati del costo dell'inflazione, questo è quello che ci ha riferito
AMIAT. Allo stesso tempo AMIAT ci dice, però, che adesso i torinesi sono più
educati e producono meno rifiuti. Quindi abbiamo una produzione di rifiuti che è
diminuita negli ultimi due anni; in più abbiamo una diminuzione di personale
AMIAT di 700 unità.
Inoltre (questo lo aggiungiamo noi, ma è un dato che è stato confermato sia dalla
Commissione sia dagli ambulanti presenti) anche all'interno delle nostre aree
mercatali la presenza non è più quella di una volta. Di conseguenza, se è vero che
l'importo pagato dall'ambulante viene rapportato alla dimensione del suo banco e
non all'intera area sulla quale AMIAT interviene, è anche vero che se l'area su cui
effettuare la raccolta dei rifiuti è inferiore, il costo totale dovrà diminuire.
Allora se io sommo diminuzione di personale, diminuzione di aree sulle quali
intervenire e un calo della produzione dei rifiuti da parte dei torinesi, è evidente che
da qualche parte qualcosa bisognerà togliere.
Anche l'Assessore ha invitato a rivedere il contratto di servizio, arrivando a una
diminuzione di questo. Questo obiettivo deve essere portato avanti e preso in
considerazione, parallelamente a uno studio aggiornato rispetto alle produzioni delle
varie categorie.
Io ritengo - ne avevamo già parlato l'anno passato - che metodi alternativi per
realizzare l'obiettivo "tanto produco, tanto pago" sono, per esempio, quello della
pesata singola, con l'introduzione per esempio delle isole ecologiche di prossimità,
quindi con i microchip: "tanto conferisco e tanto pago". Che non sono esattamente i
compattatori, Assessore, che in certe aree possono creare un impatto maggiore; sono
comunque degli strumenti che possono essere adottati e possono meglio definire
l'effettiva produzione.
Ritornando al contratto di servizio, vorrei anche capire qual è la valorizzazione della
raccolta differenziata, perché se è vero che la Città di Torino ha aumentato (in Aula è
presente anche l'Assessore all'Ambiente) la percentuale di raccolta differenziata, noi
la facciamo perché serva a qualcosa. Quindi tutta la plastica e gli altri materiali che
mettiamo da parte poi li venderemo e qualcosa entrerà. Se noi l'abbiamo aumentata
nel tempo, ci dovrà essere stata un'entrata anche per l'azienda, che automaticamente
dovrebbe comportare un minor costo da addebitare alla Città.
Quindi, visto che non c'è più il conferimento in discarica, che ha un costo maggiore,
vorrei anche sapere se una valorizzazione di questa raccolta dovrebbe comportare
anche un minor costo del servizio totale.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Consigliere Ambrogio, la invito a concludere.

AMBROGIO Paola
In sostanza, chiedo di arrivare il prima possibile alla definizione di questo studio. È
evidente che bisognerà intervenire, in mancanza d'altro, con delle compensazioni,
perché se lo studio precedente è stato superato, in qualche modo bisognerà
compensare, tenendo presente il momento di crisi e di difficoltà, al fine di incidere
con percentuali che, attraverso proprio le compensazioni, non creino dei disagi così
enormi alle varie categorie.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Ho ascoltato le spiegazioni dell'Assessore, ma nonostante due discussioni in
Commissione, non ho ancora avuto le spiegazioni che volevo. C'è una cosa molto
semplice che l'Amministrazione deve spiegare, cioè com'è possibile che secondo i
dati della stessa AMIAT, negli ultimi sette anni il numero di dipendenti di AMIAT è
calato del 20%, la quantità di rifiuti prodotta in città è calata di oltre il 10%, però la
tassa continua a salire e di parecchio. Infatti, l'incremento di quest'ultimo anno, per
alcune categorie commerciali, è stato del 20%, ma per le famiglie numerose spesso è
stato addirittura del 100%; in alcuni casi la tassa è addirittura raddoppiata.
Sicuramente bisognerebbe capire come fanno ad aumentare i costi della tassa rifiuti
se, dall'altra parte, la raccolta e il personale a disposizione diminuiscono.
Alcune cose sono comunque già apparse, e su questo comunque l'Amministrazione
dovrebbe intervenire, perché per 11 dirigenti spendiamo più di 2 milioni di Euro
l'anno, l'appalto dei mercati, dai dati che ci sono stati dati in Commissione l'altra
settimana, è fatto su un numero di banchi palesemente superiore a quelli che ci sono.
Quindi AMIAT paga un appaltatore per fare una pulizia che sostanzialmente non c'è
più, perché dove c'è scritto 20 banchi, ormai ce ne sono cinque e così via. Quindi è
una pulizia molto più ridotta e anche meno costosa, ma giustamente l'appaltatore
dice: "Io ho avuto questo appalto così e mi tengo i soldi". Ma potremmo risparmiare
tutti se si rivedesse questo appalto. Quindi spero che lo si possa rivedere nel più
breve tempo possibile.
Ma soprattutto, alla fine, sono state sbagliate le scelte strategiche, perché nel
momento in cui si chiude la discarica, per fortuna, perché la discarica è inquinante,
ma la scelta alternativa è quella di realizzare l'inceneritore, o meglio, il
termovalorizzatore, come lo chiamate voi, anche se l'unica cosa che valorizza sono i
fatturati di chi lo gestisce, perché alla fine, come si è visto, è stato un investimento da
500 milioni di Euro che non ha fatto altro che far salire a dismisura i costi di gestione
della raccolta rifiuti e del suo smaltimento, che pagheremo ancora per i prossimi
vent'anni.
Per cui, alla fine, invece di puntare su quelle che sono scelte moderne, cioè sulla
raccolta porta a porta, sulla differenziazione spinta per cercare di recuperare il più
possibile materiali, quindi anche introiti da questi materiali, e di puntare su una
tariffazione puntuale, cercando di motivare le persone a produrre meno rifiuti,
facendo pagare ognuno per quello che produce e non una tassa generica. Quindi, chi
differenzia o non differenzia, chi butta tanto, chi butta poco, alla fine pagano tutti in
una misura arbitraria. Con questi interventi probabilmente si riuscirebbe a far
abbassare il costo dei rifiuti.
Ricordo anche che il Consiglio Comunale, il 22 ottobre scorso, ha votato una
mozione, peraltro su proposta del Movimento 5 Stelle, che chiedeva
all'Amministrazione di predisporre entro tre mesi un piano proprio per andare ad
analizzare una per una le voci di costo come queste e come altre che fanno parte
della raccolta rifiuti, per arrivare in Aula con un piano che permettesse di tagliare i
costi e di aumentare i ricavi, permettendo di non aumentare la tassa rifiuti per il
2014, rispetto all'importo già esoso pagato nel 2013.
Di questo piano non si è visto ancora niente. Per cui, noi speriamo che
l'Amministrazione questo impegno l'abbia preso, visto che l'ha votato il Consiglio
Comunale, e quindi ci aspettiamo che la tassa quest'anno non aumenti.
Certo che se è vero - come ci ha detto l'Assessore - che per effetto di una legge
nazionale dal 2015 ci sarà un ulteriore aumento del 20% per coprire tutti quelli che la
tassa non la pagano, allora vedo dei seri problemi, perché a parte l'ulteriore aumento
del 20% che pesa su tutti.
Ma il rischio è che a forza di aumentare la tassa da una parte, ci sia sempre meno
gente che la paga e quindi alla fine la tassa deve essere ulteriormente aumentata per
coprire il fatto che c'è più gente che non la paga. Alla fine il sistema diverge e
semplicemente nessuno paga più la tassa rifiuti perché nessuno può più permettersi
di pagarla.
Quindi la situazione è veramente preoccupante. Chiedo all'Amministrazione di
presentare finalmente delle proposte concrete; di incidere intanto sulle cose che può
fare direttamente, tra cui la questione dei dirigenti, che viene continuamente
richiamata, ma alla fine è sempre presente. Però fare finalmente qualcosa di concreto
per riuscire a ridurre il costo della raccolta dei rifiuti e magari rivedere, per quanto
possibile, le strategie per cercare di adeguarci un pochino di più a un modello di
raccolta e smaltimento dei rifiuti di stile europeo.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Ne approfitto, visto che l'Assessore ha toccato due punti che abbiamo affrontato
nella relazione sul Consuntivo di ieri. Credo che sia corretto, Consigliere Ambrogio,
riprenderli.
Il primo punto riguardava proprio i residui attivi, mentre il secondo punto che
abbiamo discusso riguardava il recupero dell'evasione. Fa bene l'Amministrazione a
intervenire in una fase di criticità dettata anche da una crisi socio-economica molto
importante, anche sulla base forse di qualche errore fatto negli anni precedenti. Su
questo credo che l'onestà intellettuale dovrebbe dimostrare che una fase di eccessivo
allargamento anche del numero dei mercati nella nostra città, ha portato alcuni di
quei fenomeni che, come ha sottolineato il Consigliere Ambrogio, ma noi abbiamo
potuto ascoltare proprio in Commissione, hanno determinato in alcune aree mercati
che oggi hanno una forte carenza di presenze, dettate non solamente dalla crisi socio-
economica.
Ma, soprattutto, come punto all'orizzonte, bisogna guardare anche a un ridisegno;
credo che chi si occupa di commercio in questa città dovrebbe riprendere un po' il
piano dei mercati, cercando di immaginare che forse, in alcune zone, la stessa città ha
cambiato pelle e in qualche modo deve cambiare anche strategia rispetto a quei
numeri (49) che oggi sono obiettivamente abnormi.
Se noi pensiamo che però quei dati che abbiamo discusso ieri rispetto ai residui
attivi, ci ricordano che per il settore specifico, attività produttive in particolare,
ambulantato, oggi ancora abbiamo circa più del 50% di evasione sul plateatico.
Questo significa che a un rapporto ovviamente storicizzato, in questo periodo
particolare di crisi economica e difficoltà nei pagamenti, si aggiunge anche
un'endemica abitudine, perché questo avveniva già in passato.
Io ricordo che dal 2006 al 2011 il recupero dell'evasione sul plateatico, che trovai in
quel periodo, era - da 4,5 milioni di Euro che trovammo - di circa 3 milioni di Euro
recuperati nei primi quattro anni. Questo significa che ancora abbiamo un margine
molto alto di miglioramento. È vero che - come ha detto il Consigliere Bertola -
dobbiamo fare un ragionamento sul costo del contratto del servizio, rapportato
ovviamente anche al risultato del servito stesso e anche al ridisegno della città e di
alcuni mercati e delle esigenze degli operatori. Però, è altrettanto vero che oggi noi
dobbiamo garantire da questo punto di vista pari dignità anche ai privati e ai cittadini
che pagano quel servizio.
Credo che pur sapendo che questa Città deve avere un'attenzione particolare alle
attività produttive... Ha fatto bene, ovviamente, l'Assessore ad impostare un
ragionamento che prevede la discussione del Regolamento con un Tavolo di
concertazione e la possibilità anche di introdurre un fondo compensativo. Ma tutto
questo lo discuteremo ovviamente nei prossimi due mesi, com'è stato detto, prima
ovviamente della discussione che faremo sul Bilancio Preventivo, che faremo a
luglio di quest'anno.
Per cui, l'impegno che abbiamo preso in Commissione, anche rispetto all'AMIAT
(su questo mi rivolgo al Collega Bertola) è di mantenere anche la verifica di quei
mercati che hanno mantenuto gli stessi costi a fronte del dimezzamento degli
operatori.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Le comunicazioni della Giunta sono state effettuate.

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