| Interventi |
LEVI Marta (Vicepresidente) Siccome la Conferenza dei Capigruppo non ha definito i tempi di intervento, il Regolamento prevede cinque minuti per ogni Gruppo per il dibattito sulle comunicazioni. La parola all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Come è noto, l'Amministrazione, avendo approvato l'anno scorso il nuovo piano finanziario della TARES 2013, ha dovuto attuare il principio della copertura del 100% dei costi, diretti e indiretti, per la prima volta, essendo la Città di Torino in un sistema di TARSU. Quella discussione portò all'approvazione, da parte del Consiglio Comunale, delle manovre tariffarie, ma anche ovviamente di una serie di mozioni di indirizzo legate fondamentalmente alla possibilità e alla necessità di rivedere puntualmente alcuni concetti applicati al piano di lavoro e all'applicazione tariffaria, che aveva assunto nella cosiddetta contestualizzazione del ciclo del rifiuto e nel calcolo dei coefficienti relativi, quello che era il calcolo del tributo e della tariffa riguardante tutte le 34 tariffe Città di Torino. In allora, quindi, si arrivò alla copertura come ripartizione basata sul sistema che già la Città adottava sulla TARSU nell'anno 2012. Una delle attuazioni delle mozioni che abbiamo citato prima era proprio quella dell'istituzione di alcuni Tavoli di lavoro, tesi a condividere - con le realtà produttive, rappresentative del mondo della produzione e del commercio - quali sarebbero stati i criteri ispiratori della nuova TARI 2014. In effetti, con deliberazione di Giunta, la Città ha istituito due Tavoli: uno generale, riferito alla platea di tutti i soggetti produttori economici e commerciali, compresi ovviamente quelli dell'ambulantato, e un altro separato, sempre con la deliberazione di Giunta, dedicato invece esclusivamente alla sostanziale dimensione delle realtà mercatali. Tavoli a cui partecipano gli Assessorati facenti riferimento al sottoscritto, agli Assessori Mangone, Lavolta e Tedesco, che hanno ovviamente competenze legate alla specificità delle proprie deleghe. A oggi, i tavoli sono stati convocati due volte, sostanzialmente per condividere in primo luogo la dimensione della manovra 2014, riferita agli acconti dovuti dalle attività economiche e produttive e dalle famiglie, che ha generato poi una deliberazione del Consiglio Comunale e della Giunta, che il 14 aprile ha deliberato di quantificare acconti diversificati in base a categorie diverse di produttori di rifiuti e ha stabilito la scaletta del lavoro sulla nuova contestualizzazione. In particolare, riferito alle comunicazioni, uno dei due contesti è proprio quello riferito al Tavolo dei mercati, che sta vedendo la revisione da una parte delle cosiddette superfici occupate dai mercati torinesi e all'aggiornamento conseguente del cosiddetto piano mercati. Questo attiene non tanto l'utenza TARI, ma attiene in realtà la quantificazione e la specificazione del servizio dell'AMIAT nella gestione pulizia delle aree e dei perimetri delle aree afferenti i mercati stessi. Quindi naturalmente il primo passaggio è definire le aree mercatali residue o aggiornate nella dimensione e aggiornare conseguentemente il piano di lavoro AMIAT secondo le aree ridefinite o ricircostanziate. La seconda parte del Tavolo, invece, si occupa della quantificazione del coefficiente di costo del rifiuto. Come voi sapete, il coefficiente è riferito non alla DPR 158, ma sostanzialmente a quello che già la normativa prevedeva. La possibilità che l'Ente avesse in realtà contestualizzato, con strumenti di misurazione puntuale, la coefficientazione del criterio con cui attribuire al singolo rifiuto produttore un coefficiente di - tra virgolette - "costo di inquinamento". Questo aveva penalizzato pesantemente Torino, in quanto il trattamento del rifiuto umido è più complicato, determinando gli incrementi che l'anno scorso furono fissati al massimo al 20% per categorie che riguardavano alimentaristi, ambulanti alimentari e ristorazione, bar, tavole calde e pizzerie. Queste categorie, per quanto avessero avuto un teorico rincaro del 60%, furono calmierate al 20% proprio dentro un Tavolo di contrattazione sindacale che fu siglato e poi chiuso con la deliberazione del Consiglio Comunale. Quest'anno la situazione è la seguente: abbiamo il Tavolo che sta gestendo parallelamente il tema delle superfici da pulire e il costo connesso; abbiamo il tema di un nuovo studio che rimpiazzerà, nel medio periodo, lo studio IPLA originale di aggiornamenti annuali che hanno previsto la contestualizzazione, che per definizione dovrà accogliere però almeno tre stagionalità, cioè primavera, estate, autunno; pertanto sarà pronto soltanto nella fase autunnale. Alla luce di questo studio sarà possibile definire non tanto la tariffa 2014, quanto quella 2015. Pertanto, l'Amministrazione sta prevedendo (all'interno della regolamentazione TARI, che al momento è alla consultazione delle forze sindacali rappresentanti i Tavoli, in quanto è stato mandato Regolamento in bozza a tutte le categorie produttive già dal mese di aprile e, pertanto, al momento non abbiamo ancora avuto, se non in alcuni casi, osservazioni dirimenti) che il Regolamento recepisca la possibilità di erogare e deliberare agevolazioni specifiche anche nelle more dello studio di contestualizzazione, intervenendo con provvedimenti ad hoc riferiti a determinate categorie produttive. Nella fattispecie, quindi, il tema alla fine è circoscritto non tanto all'universalità delle categorie e delle tariffe, ma fondamentalmente a quelle che già il Tavolo ha condiviso, cioè quelle che hanno avuto il beneficio della riduzione dell'acconto, che anziché essere applicato al 70% delle tariffe 2013, è stato ridotto al 50%. In particolare queste categorie sono state i chioschi, i ristoranti, le mense aziendali, le pizzerie, le birrerie con ristorazioni, il mercato ittico e i banchi di vendita all'aperto alimentare, cioè il mondo dell'ambulantato con rifiuti umidi; mentre ricordo che il mondo degli ambulanti con rifiuti non umidi, cioè con prodotti non alimentari, l'anno scorso ha beneficiato di uno sconto di circa il 10% sul 2012; pertanto è stata una tariffazione che ha previsto un ribasso rispetto all'anno precedente, infatti su quella parte di utenze non abbiamo avuto, in realtà, alcun tipo di lamentela, né tanto meno di discussione. Lo strumento del fondo potrebbe essere una compensazione economica derivante dal fatto che, in attesa di avere lo studio nuovo di contestualizzazione, questo possa prevedere uno sorta di ammortamento di passaggio della tariffa 2013 verso un 2014 calmierato. Ribadisco che si riferisce comunque a questa tipologia di tariffe e non altre, le quali, nella fattispecie, hanno già avuto complessivamente uno sconto sul 2012 già l'anno scorso. La deliberazione sugli acconti l'abbiamo approvata il 14 aprile. Su questa parte penso che la regolamentazione e le tariffe saranno predisposte entro il Bilancio, attualmente a scadenza il 31 luglio, perché in ogni caso gli acconti pagati in due, in tre o in quattro rate sono comunque già deliberati e commisurati al 2013 e ribadisco che sono pari al 50% dell'anno scorso. Il saldo, previsto al momento con riferimento a dicembre e a ottobre e novembre per le utenze non domestiche, è il termine ultimo per ridefinire le tariffe 2014. Pertanto, la Città presenterà il piano finanziario e il piano delle tariffe, ovvero la tariffazione 2014, entro il Bilancio. Il Tavolo tecnico ha sostanzialmente ancora due mesi di tempo per discutere della manovra. Penso comunque di poter dire, come peraltro già dichiarato la settimana scorsa, pubblicamente, in una Commissione Consiliare, e come è stato anche ripreso dagli organi di stampa, che l'intenzione dell'Amministrazione è fare in modo che complessivamente il piano economico e finanziario della TARI 2014 non sia in incremento rispetto all'anno 2013 e che, peraltro, le tariffazioni che si riferiscono ai soggetti che hanno avuto un rincaro più alto l'anno scorso, saranno quelli in realtà oggetto di interventi di calmiera. La quantificazione e la valutazione sulle risorse da impiegare e la quantificazione del calmiere verrà condiviso nel Tavolo tecnico e poi naturalmente conferito e discusso dentro la discussione del Consiglio Comunale. Un'ultima annotazione. Segnalo che ovviamente l'andamento della crisi economica ha abbassato le percentuali di riscossione della TARES 2013; lo dicevamo in Commissione l'altra settimana, ma sostanzialmente c'è stato un calo drastico, verticale direi, di introiti, in particolare delle categorie produttive. È singolare, devo dire, che a fronte di una popolazione complessivamente composta da circa 100 milioni di Euro di gettito derivante dalle attività economiche, cioè quel famoso 55% di utenze complessive che fanno il piano finanziario della Città, mentre le attività medie economiche hanno retto, o comunque hanno abbassato di pochi punti la riscossione sul 2013, proprio la casistica delle utenze derivanti da utenze non domestiche di commercianti ambulanti abbia avuto un tracollo, cioè si è passati da oltre il 67% a poco più del 57% di paganti. Naturalmente, ritengo che sia corretto per l'Amministrazione, proprio perché ieri in questa Sala, se non ricordo male, parlavamo di riscossione dei residui attivi, che la stessa enfasi con cui ieri accennavamo al tema della riscossione non venga meno anche quando parliamo di categorie specifiche, che naturalmente devono essere trattate come tutte le altre. Pertanto, penso che l'Amministrazione ben faccia a ritenere virtuoso un accordo, una sorta di patto dentro al Tavolo tecnico, che preveda certamente sconti per categorie in difficoltà economica che hanno avuto maggiore impegno finanziario nel rincaro dell'anno scorso, ma naturalmente previa la necessaria assicurazione sul fatto che questo patto comporti il ritorno di percentuali di riscossione almeno nelle medie degli ultimi tre anni. Diversamente, riterrei inaccettabile che la Città conferisca ulteriori sconti a soggetti che in realtà si caratterizzano per strutturalmente morosi. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ambrogio. AMBROGIO Paola Intanto credo che un intervento su questo tema fosse dovuto. Abbiamo già affrontato l'argomento in Commissione Controllo di Gestione la scorsa settimana, anche con i vertici dell'AMIAT. Però credo sia necessario arrivare il più presto possibile alla definizione di quella che è anche un'indicazione dell'Unione Europea, cioè chi più produce, più paga; di conseguenza, chi meno produce, meno paga. Questo è, tra l'altro, l'oggetto delle varie discussioni che sono in atto adesso nei vari settori, tra le varie categorie. In particolare ho citato anche il mondo dell'ambulantato, che pone delle obiezioni ben precise, perché non ritiene di dover pagare così tanto rispetto alla produzione di rifiuti. Quindi, per arrivare a questo obiettivo, posto anche dall'Unione Europea, credo che l'Amministrazione debba attuare tutta una serie di strumenti. Noi, è vero, adesso non facciamo più riferimento, anche per l'indicazione dei coefficienti da applicare alle varie categorie, al DPR n. 158, che è sicuramente datato. Ma è altrettanto datato anche lo studio dell'IPLA a cui fa riferimento la Città di Torino. Sono entrambe due immagini che non corrispondono allo stato attuale della situazione torinese; per cui è necessario intervenire. Il Sindaco Fassino si è già impegnato a intervenire, l'Assessore l'ha ribadito anche oggi; però intanto i mesi passano; e mentre i mesi passano, come ci comportiamo? Come ha detto l'Assessore, entro l'approvazione del Bilancio bisognerà arrivare alla determinazione dei coefficienti, quindi della tariffa da applicare. Ma a cosa faremo riferimento? Perché la scorsa settimana anche AMIAT ci ha consegnato dei dati sui quali riflettere e intervenire. Noi abbiamo un costo del contratto di servizio che è rimasto invariato: i 158 milioni di Euro sono aumentati del costo dell'inflazione, questo è quello che ci ha riferito AMIAT. Allo stesso tempo AMIAT ci dice, però, che adesso i torinesi sono più educati e producono meno rifiuti. Quindi abbiamo una produzione di rifiuti che è diminuita negli ultimi due anni; in più abbiamo una diminuzione di personale AMIAT di 700 unità. Inoltre (questo lo aggiungiamo noi, ma è un dato che è stato confermato sia dalla Commissione sia dagli ambulanti presenti) anche all'interno delle nostre aree mercatali la presenza non è più quella di una volta. Di conseguenza, se è vero che l'importo pagato dall'ambulante viene rapportato alla dimensione del suo banco e non all'intera area sulla quale AMIAT interviene, è anche vero che se l'area su cui effettuare la raccolta dei rifiuti è inferiore, il costo totale dovrà diminuire. Allora se io sommo diminuzione di personale, diminuzione di aree sulle quali intervenire e un calo della produzione dei rifiuti da parte dei torinesi, è evidente che da qualche parte qualcosa bisognerà togliere. Anche l'Assessore ha invitato a rivedere il contratto di servizio, arrivando a una diminuzione di questo. Questo obiettivo deve essere portato avanti e preso in considerazione, parallelamente a uno studio aggiornato rispetto alle produzioni delle varie categorie. Io ritengo - ne avevamo già parlato l'anno passato - che metodi alternativi per realizzare l'obiettivo "tanto produco, tanto pago" sono, per esempio, quello della pesata singola, con l'introduzione per esempio delle isole ecologiche di prossimità, quindi con i microchip: "tanto conferisco e tanto pago". Che non sono esattamente i compattatori, Assessore, che in certe aree possono creare un impatto maggiore; sono comunque degli strumenti che possono essere adottati e possono meglio definire l'effettiva produzione. Ritornando al contratto di servizio, vorrei anche capire qual è la valorizzazione della raccolta differenziata, perché se è vero che la Città di Torino ha aumentato (in Aula è presente anche l'Assessore all'Ambiente) la percentuale di raccolta differenziata, noi la facciamo perché serva a qualcosa. Quindi tutta la plastica e gli altri materiali che mettiamo da parte poi li venderemo e qualcosa entrerà. Se noi l'abbiamo aumentata nel tempo, ci dovrà essere stata un'entrata anche per l'azienda, che automaticamente dovrebbe comportare un minor costo da addebitare alla Città. Quindi, visto che non c'è più il conferimento in discarica, che ha un costo maggiore, vorrei anche sapere se una valorizzazione di questa raccolta dovrebbe comportare anche un minor costo del servizio totale. LEVI Marta (Vicepresidente) Consigliere Ambrogio, la invito a concludere. AMBROGIO Paola In sostanza, chiedo di arrivare il prima possibile alla definizione di questo studio. È evidente che bisognerà intervenire, in mancanza d'altro, con delle compensazioni, perché se lo studio precedente è stato superato, in qualche modo bisognerà compensare, tenendo presente il momento di crisi e di difficoltà, al fine di incidere con percentuali che, attraverso proprio le compensazioni, non creino dei disagi così enormi alle varie categorie. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Ho ascoltato le spiegazioni dell'Assessore, ma nonostante due discussioni in Commissione, non ho ancora avuto le spiegazioni che volevo. C'è una cosa molto semplice che l'Amministrazione deve spiegare, cioè com'è possibile che secondo i dati della stessa AMIAT, negli ultimi sette anni il numero di dipendenti di AMIAT è calato del 20%, la quantità di rifiuti prodotta in città è calata di oltre il 10%, però la tassa continua a salire e di parecchio. Infatti, l'incremento di quest'ultimo anno, per alcune categorie commerciali, è stato del 20%, ma per le famiglie numerose spesso è stato addirittura del 100%; in alcuni casi la tassa è addirittura raddoppiata. Sicuramente bisognerebbe capire come fanno ad aumentare i costi della tassa rifiuti se, dall'altra parte, la raccolta e il personale a disposizione diminuiscono. Alcune cose sono comunque già apparse, e su questo comunque l'Amministrazione dovrebbe intervenire, perché per 11 dirigenti spendiamo più di 2 milioni di Euro l'anno, l'appalto dei mercati, dai dati che ci sono stati dati in Commissione l'altra settimana, è fatto su un numero di banchi palesemente superiore a quelli che ci sono. Quindi AMIAT paga un appaltatore per fare una pulizia che sostanzialmente non c'è più, perché dove c'è scritto 20 banchi, ormai ce ne sono cinque e così via. Quindi è una pulizia molto più ridotta e anche meno costosa, ma giustamente l'appaltatore dice: "Io ho avuto questo appalto così e mi tengo i soldi". Ma potremmo risparmiare tutti se si rivedesse questo appalto. Quindi spero che lo si possa rivedere nel più breve tempo possibile. Ma soprattutto, alla fine, sono state sbagliate le scelte strategiche, perché nel momento in cui si chiude la discarica, per fortuna, perché la discarica è inquinante, ma la scelta alternativa è quella di realizzare l'inceneritore, o meglio, il termovalorizzatore, come lo chiamate voi, anche se l'unica cosa che valorizza sono i fatturati di chi lo gestisce, perché alla fine, come si è visto, è stato un investimento da 500 milioni di Euro che non ha fatto altro che far salire a dismisura i costi di gestione della raccolta rifiuti e del suo smaltimento, che pagheremo ancora per i prossimi vent'anni. Per cui, alla fine, invece di puntare su quelle che sono scelte moderne, cioè sulla raccolta porta a porta, sulla differenziazione spinta per cercare di recuperare il più possibile materiali, quindi anche introiti da questi materiali, e di puntare su una tariffazione puntuale, cercando di motivare le persone a produrre meno rifiuti, facendo pagare ognuno per quello che produce e non una tassa generica. Quindi, chi differenzia o non differenzia, chi butta tanto, chi butta poco, alla fine pagano tutti in una misura arbitraria. Con questi interventi probabilmente si riuscirebbe a far abbassare il costo dei rifiuti. Ricordo anche che il Consiglio Comunale, il 22 ottobre scorso, ha votato una mozione, peraltro su proposta del Movimento 5 Stelle, che chiedeva all'Amministrazione di predisporre entro tre mesi un piano proprio per andare ad analizzare una per una le voci di costo come queste e come altre che fanno parte della raccolta rifiuti, per arrivare in Aula con un piano che permettesse di tagliare i costi e di aumentare i ricavi, permettendo di non aumentare la tassa rifiuti per il 2014, rispetto all'importo già esoso pagato nel 2013. Di questo piano non si è visto ancora niente. Per cui, noi speriamo che l'Amministrazione questo impegno l'abbia preso, visto che l'ha votato il Consiglio Comunale, e quindi ci aspettiamo che la tassa quest'anno non aumenti. Certo che se è vero - come ci ha detto l'Assessore - che per effetto di una legge nazionale dal 2015 ci sarà un ulteriore aumento del 20% per coprire tutti quelli che la tassa non la pagano, allora vedo dei seri problemi, perché a parte l'ulteriore aumento del 20% che pesa su tutti. Ma il rischio è che a forza di aumentare la tassa da una parte, ci sia sempre meno gente che la paga e quindi alla fine la tassa deve essere ulteriormente aumentata per coprire il fatto che c'è più gente che non la paga. Alla fine il sistema diverge e semplicemente nessuno paga più la tassa rifiuti perché nessuno può più permettersi di pagarla. Quindi la situazione è veramente preoccupante. Chiedo all'Amministrazione di presentare finalmente delle proposte concrete; di incidere intanto sulle cose che può fare direttamente, tra cui la questione dei dirigenti, che viene continuamente richiamata, ma alla fine è sempre presente. Però fare finalmente qualcosa di concreto per riuscire a ridurre il costo della raccolta dei rifiuti e magari rivedere, per quanto possibile, le strategie per cercare di adeguarci un pochino di più a un modello di raccolta e smaltimento dei rifiuti di stile europeo. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Ne approfitto, visto che l'Assessore ha toccato due punti che abbiamo affrontato nella relazione sul Consuntivo di ieri. Credo che sia corretto, Consigliere Ambrogio, riprenderli. Il primo punto riguardava proprio i residui attivi, mentre il secondo punto che abbiamo discusso riguardava il recupero dell'evasione. Fa bene l'Amministrazione a intervenire in una fase di criticità dettata anche da una crisi socio-economica molto importante, anche sulla base forse di qualche errore fatto negli anni precedenti. Su questo credo che l'onestà intellettuale dovrebbe dimostrare che una fase di eccessivo allargamento anche del numero dei mercati nella nostra città, ha portato alcuni di quei fenomeni che, come ha sottolineato il Consigliere Ambrogio, ma noi abbiamo potuto ascoltare proprio in Commissione, hanno determinato in alcune aree mercati che oggi hanno una forte carenza di presenze, dettate non solamente dalla crisi socio- economica. Ma, soprattutto, come punto all'orizzonte, bisogna guardare anche a un ridisegno; credo che chi si occupa di commercio in questa città dovrebbe riprendere un po' il piano dei mercati, cercando di immaginare che forse, in alcune zone, la stessa città ha cambiato pelle e in qualche modo deve cambiare anche strategia rispetto a quei numeri (49) che oggi sono obiettivamente abnormi. Se noi pensiamo che però quei dati che abbiamo discusso ieri rispetto ai residui attivi, ci ricordano che per il settore specifico, attività produttive in particolare, ambulantato, oggi ancora abbiamo circa più del 50% di evasione sul plateatico. Questo significa che a un rapporto ovviamente storicizzato, in questo periodo particolare di crisi economica e difficoltà nei pagamenti, si aggiunge anche un'endemica abitudine, perché questo avveniva già in passato. Io ricordo che dal 2006 al 2011 il recupero dell'evasione sul plateatico, che trovai in quel periodo, era - da 4,5 milioni di Euro che trovammo - di circa 3 milioni di Euro recuperati nei primi quattro anni. Questo significa che ancora abbiamo un margine molto alto di miglioramento. È vero che - come ha detto il Consigliere Bertola - dobbiamo fare un ragionamento sul costo del contratto del servizio, rapportato ovviamente anche al risultato del servito stesso e anche al ridisegno della città e di alcuni mercati e delle esigenze degli operatori. Però, è altrettanto vero che oggi noi dobbiamo garantire da questo punto di vista pari dignità anche ai privati e ai cittadini che pagano quel servizio. Credo che pur sapendo che questa Città deve avere un'attenzione particolare alle attività produttive... Ha fatto bene, ovviamente, l'Assessore ad impostare un ragionamento che prevede la discussione del Regolamento con un Tavolo di concertazione e la possibilità anche di introdurre un fondo compensativo. Ma tutto questo lo discuteremo ovviamente nei prossimi due mesi, com'è stato detto, prima ovviamente della discussione che faremo sul Bilancio Preventivo, che faremo a luglio di quest'anno. Per cui, l'impegno che abbiamo preso in Commissione, anche rispetto all'AMIAT (su questo mi rivolgo al Collega Bertola) è di mantenere anche la verifica di quei mercati che hanno mantenuto gli stessi costi a fronte del dimezzamento degli operatori. LEVI Marta (Vicepresidente) Le comunicazioni della Giunta sono state effettuate. |