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LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201401340/024, presentata dalla Giunta Comunale in data 4 aprile 2014, avente per oggetto: "Rendiconto del Comune per l'Esercizio 2013. Approvazione". LEVI Marta (Vicepresidente) Comunico che in data 28/04/2014 le competenti Commissioni hanno rimesso il problema in Aula. Passiamo all'analisi degli emendamenti. L'emendamento n. 1, presentato dall'Assessore Passoni, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Anche se l'ho detto nella relazione, lo ribadisco. L'avanzo, per ragioni di risanamento, non può essere applicato alla spesa e pertanto non sarà applicato alla spesa. Tuttavia, dovendo stanziare fondi legati sia al potenziale riduzione dell'avanzo conseguente all'eventuale rischio di non alienazione della partecipata GTT, sia al fatto che la norma ci impone comunque lo stanziamento di un fondo svalutazione ad oggi pari almeno al 30% dei residui attivi iscritti a Titolo I e III ante cinque anni, l'avanzo viene completamente vincolato con le voci di cui all'emendamento, quindi 28 milioni di Euro a fondo rischi e la differenza a concorrere a 52 milioni di Euro a fondo svalutazione crediti. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1: Presenti 24, favorevoli 23, astenuti 1. L'emendamento n. 1 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) L'emendamento n. 2, presentato dall'Assessore Passoni, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) L'emendamento n. 2 prevede che la nota dei Revisori viene allegata a corredo della documentazione ufficiale dell'atto. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2: Presenti 25, favorevoli 24, astenuti 1. L'emendamento n. 2 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) L'emendamento n. 3, presentato dall'Assessore Passoni, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Anche in questo caso si allega la nota informativa dei rapporti reciproci del gruppo Città di Torino, che è un allegato di Legge e lo alleghiamo ufficialmente con l'emendamento. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 3: Presenti 24, astenuti 1, favorevoli 23. L'emendamento n. 3 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) L'emendamento n. 4, presentato dall'Assessore Passoni, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) L'emendamento n. 4 riporta i nuovi vincoli di destinazione dell'avanzo e, conseguentemente, adegua l'Allegato 2 della Giunta. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 4: Presenti 26, favorevoli 25, astenuti 1. L'emendamento n. 4 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) Ci sono interventi per dichiarazioni di voto? La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Intanto, voglio ringraziare l'Assessore, per il lavoro che è stato fatto, al di là delle presenze in Commissione. Ringrazio anche i Consiglieri, visto che oggi ci siamo riuniti in seduta straordinaria dopo aver già fatto 18 riunioni di Commissione su un Consuntivo che, come sapete, abbraccia pochi mesi, visto che abbiamo votato un Bilancio Preventivo a ottobre 2013, sulla base ovviamente di numeri che, raccontati nella loro brevità, asciutta e sintetica, rappresentano alcuni passaggi però significativi. Io credo che sia stato fatto un gran lavoro in questi tre anni. Credo che il Consiglio forse sottovaluti il livello di diminuzione importante e significativo dell'indebitamento. Non dimentichiamo che questo è uno dei punti salienti dell'opera di razionalizzazione, anche in funzione del mantenimento degli equilibri che ci permettono di rispettare il Patto di Stabilità. Oltre la Giunta, il Sindaco e l'Assessore Passoni, è giusto e corretto ringraziare anche il Collegio dei Revisori e il suo Presidente per il lavoro svolto, soprattutto per la relazione allegata al Rendiconto, e tutti gli Uffici per l'impegno e la dedizione di questo mese di lavoro. Credo che i due passaggi significativi che sono stati sottolineati, oltre al tema legato alla riduzione del debito (non è stato detto dall'Assessore, ma è giusto dirlo), siano i 240 milioni di Euro che risultano in diminuzione negli ultimi tre anni sull'indebitamento, il recupero dell'evasione fiscale e l'avanzo di 57 milioni di Euro di amministrazione. Ma fondamentalmente credo che dobbiamo fare una riflessione sui punti che sono stati sottolineati a completamento della relazione che ha fatto la Giunta. Partendo dal presupposto che il lavoro di riordino del gruppo FCT, come è stato detto dal Consigliere Greco Lucchina nel suo intervento, assolutamente corretto per la parte riguardante le necessarie dismissioni mobiliari e immobiliari, che si sono solo parzialmente verificate; il Consigliere ha giustamente sottolineato come il periodo particolarmente complesso e le difficoltà di una crisi socioeconomica, che vanno ben oltre il tema legato alle casse dei Comuni e degli Enti Locali, ma che viene ripreso dall'Assessore e che condivido, come Presidente di questa Commissione, quando evidentemente la Città di Torino non ha avuto aiuti particolari rispetto ad altre Città italiane, non ha avuto trattamenti che hanno permesso di recuperare la certezza, non solo di uscire dal Patto di Stabilità, ma di dichiarare fallimento. Credo che nelle spese strettamente necessarie per il funzionamento dell'Ente si sia fatto un lavoro importante, ma si possa fare un lavoro ulteriore. Così come è importante sottolineare anche la diminuzione significativa, in questi ultimi cinque anni, ma soprattutto nell'ultimo anno, delle spese per il personale. Abbiamo citato tre temi che questa Amministrazione, questa Giunta, il Sindaco e questo Consiglio Comunale hanno particolarmente a cuore, cioè mantenere inalterato il livello qualitativo dei servizi, pur con la fatica di confermare, anche con operazioni delicate, questo livello qualitativo, ma soprattutto per quanto riguarda il welfare e i servizi educativi, questa Città continua a mantenere un livello molto elevato. Voglio ringraziare anche i Consiglieri e i Presidenti delle Commissioni, che su questo tema hanno sempre mantenuto una grande, importante e significativa attenzione. Stessa questione - è stato detto - rispetto al volano della cultura, che oggi rappresenta non solamente quei numeri che abbiamo come fiore all'occhiello, in queste ultime settimane, per quanto riguarda le presenze e gli arrivi turistici, ma è l'insieme di un sistema che sta funzionando bene, che sta superando anche quelle previsioni che si potevano fare proprio negli anni 2004, 2005 e 2006, quando la Città, appena balbettando, muoveva i primi passi nella direzione di una Città turistica, della cultura e non solo più una "one company town". Questi sono passaggi che non possono essere marginalizzati in un dibattito breve, veloce e, magari, con poca attenzione. Credo che la fatica di governare una Città come la nostra, con gravi problemi e gravi esigenze, caratterizzata da una crisi socioeconomica, da fasce deboli che diventano sempre più deboli, non possa non passare attraverso una considerazione, cioè che questa Amministrazione ha mantenuto un impegno e un'attenzione enormi, proprio rispetto ai più deboli. Questo è un tema che anche il Governo nazionale dovrà mantenere. Questo tema si unisce al fatto di riscrivere alcune piccole regole che forse negli ultimi 24 mesi hanno creato gravi problemi, anche soltanto di comprensione. Ha fatto bene l'Assessore a dire quanto cambiano gli acronimi delle tasse della fiscalità locale. È altrettanto vero che in merito alla fiscalità locale (come avrebbe detto Einaudi, "conoscere per deliberare", spesso anche comprendere per deliberare; è molto facile parlare) negli ultimi 24 mesi abbiamo assistito a una girandola. L'Assessore ha citato in particolare i minori introiti causati dalla mini-IMU, ma la stessa abolizione dell'IMU sulla prima casa, piuttosto che il passaggio alla TARES, piuttosto che altre situazioni che mettono in condizioni gli Enti Locali di fare sempre più fatica a interpretare il principio di sussidiarietà verticale. Questo è il tema vero e con questo vorrei avviarmi anche alla conclusione. Non abbiamo solamente discusso del fatto di avere aumentato il livello qualitativo di alcuni punti necessari di questa Amministrazione, facendo una razionalizzazione. A fronte di una forte diminuzione dei trasferimenti dallo Stato agli Enti Locali, abbiamo mantenuto comunque un buon livello di investimenti. Però, come ha detto anche il Consigliere Greco Lucchina, non posso non vedere che anche nella relazione dei Revisori il tema dell'uso dell'anticipazione di cassa, rispetto al tema più generale dell'equilibrio di Bilancio, rappresenta ancora una criticità, così come - ha fatto bene l'Assessore Passoni a ricordarlo - i residui attivi. Il fatto stesso dei crediti esigibili diventa un tema sempre più importante, per certi versi anche opprimente, soprattutto perché, fino a sei o sette anni fa, venivano iscritti in condizione di difficoltà nell'accertamento. Questi sono temi che non possono esimere il Consiglio Comunale da una valutazione che rimanda anche agli impegni che anche il Sindaco, come Presidente dell'ANCI, potrà prendere in futuro, rispetto a un riordino della fiscalità locale, anche rispetto agli accordi che si stanno prendendo con Equitalia. La diminuzione delle risorse, che è stata causata ovviamente dalla crisi, ha portato evidentemente a due punti, che sono stati citati anche dalla minoranza, ma che condivido, perché la discussione nelle Commissioni competenti, in questi mesi, è sempre stata focalizzata su questo punto. Ovviamente la diminuzione dell'aspettativa di introiti dalle dismissioni immobiliari ed i minori introiti da oneri di urbanizzazione (il Consigliere Greco Lucchina ha citato l'esempio GTT rispetto ad altre operazioni, come Sagat e AMIAT, che hanno avuto altri esiti) mantengono un livello di criticità importante anche per il futuro di questo Consiglio Comunale e, più in generale, per l'equilibrio di Bilancio di questa Città. Il Gruppo del Partito Democratico voterà a favore, convintamente, mantenendo la stessa attenzione che ha mantenuto in questi mesi, sapendo che proprio la schizofrenia della normativa sulla fiscalità locale ci obbliga troppo spesso a rincorrere termini ultimi per approvare Bilanci importantissimi, perché riguardano la vita, il futuro di una comunità e il futuro di migliaia e migliaia di persone che dal Comune hanno una risposta. In un momento come questo, in cui una società si sta lentamente disgregando, dai corpi sociali intermedi alla capacità della politica di intercettare il consenso vero, attraverso risposte corrette e immediate, credo che sia uno dei temi più importanti anche per il futuro degli Enti Locali, in particolare di questa Città. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Sono contento di intervenire dopo il Presidente Altamura, perché, altrimenti, avremmo anche potuto pensare che non ci fosse la maggioranza in Aula. Questo, alla fine, è un documento che, sì, viene predisposto dalla Giunta, però dovrebbe essere il Consiglio ad esprimersi, quindi, io sono, a maggior ragione, contento, perché il Presidente Altamura, pur chiaramente rappresentando il punto di vista di un determinato schieramento politico, non ha potuto evitare, nella sua onestà intellettuale, di citare le criticità che emergono. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). L'Assessore Passoni le ha elencate comprensibilmente in chiave di giustificazione, invece io, anche senza dover aggiungere il peso di un commento di critica politica, potrei limitarmi a leggere la parte di critica contenuta in coda alla relazione dei Revisori dei Conti. È l'unica votazione nella quale mi sono permesso di esprimermi a favore, perché volevo dare, anche nella votazione a verbale, un mio parere positivo all'inglobamento nella massa dei documenti allegati al Bilancio anche di questo giudizio. Perché, più nel dettaglio, il Collegio sottolinea un dato: nel Rendiconto dell'Esercizio 2012, su 10 parametri complessivi previsti per Legge rispetto al riscontro della situazione di deficitarietà strutturale, la Città di Torino ne violava due e, nel dettaglio, violava il volume dei residui passivi, superiore al 40% rispetto agli impegni sulle medesime spese, e, dall'altra parte, la consistenza dei debiti di finanziamento, superiori al 150% rispetto alle entrate correnti. Questi due parametri violati rimangono violati; sul debito è ovvio, perché, dopo la politica lacrime e sangue e l'innalzamento massimo di tutte le tariffe e le aliquote legali per il fisco e di qualunque entrata possibile e, dall'altra parte, rispetto al taglio di tutto il tagliabile (e questo lo dite voi, non lo dico io, ovviamente mi riferisco al tagliabile di quello che si può tagliare), aggiungendoci la dismissione (tolta GTT e su questo un altro passaggio me lo riservo) di tutto quello che si poteva o si è deciso politicamente di poter dismettere, il debito della Città rimane - siete voi a dirlo - superiore ai 3 miliardi di Euro; questo senza considerare il debito delle partecipate. Per cui, sì, c'è un calo, ma il paradosso è che la montagna della rimanenza - e questo veramente toglie le speranze, perché è un dato politico - rimane superiore alla montagna del 3 con gli zeri successivi. Questo per dire che, in realtà, l'opera di risanamento (di cui, adesso, voi vi vantate politicamente) non dà speranza, forse la toglie, perché, se questo è il massimo che si poteva fare e se il risultato raggiungibile - quindi, raggiunto - è comunque questo, mi viene da dire che, più che mandare SORIS direttamente da Sergio Chiamparino, non vedo come mai potremo fisicamente pensare di recuperare una cifra simile. Però, voglio andare oltre, perché la relazione dice che, oltre questi due parametri già violati dal Rendiconto d'Esercizio 2012, se ne aggiungono due, che violano invece questo Rendiconto. Nel dettaglio, l'ammontare dei residui attivi provenienti dalla gestione dei residui attivi di cui al Titolo I e III è superiore al 65% rispetto agli accertamenti della gestione di competenza sulle medesime entrate, dalle stesse voci, e, quindi, questa è un'ulteriore violazione, che, evidentemente, prima non c'era. L'ultima, che è quella principale e che è stata citata più volte, è quella del ricorso costante alle anticipazioni di Tesoreria; in questo caso, viene dipinto come problema l'eventuale esistenza al 31 dicembre di anticipazioni di Tesoreria non rimborsate superiori al 5% alle entrate correnti. Su questo la stessa relazione denota l'abitualità di questo ricorso, perché si arriva a fine anno 2013 a 89 milioni di Euro e per tutto l'anno 2013 vi è un costante ricorso alle anticipazioni di Tesoreria: 119 milioni di Euro a fine marzo, 165 milioni di Euro a fine giugno e 177 milioni di Euro a metà settembre; questo per dire che, di fatto, è una prassi. Quindi, non venite a dirci che c'è una lungimiranza rispetto al risanamento dei conti o un'affidabilità alle entrate stabili e ripetitive rispetto a quelle non ripetitive delle alienazioni, perché, in realtà, è dimostrato che continua ad esserci un grande fiatone in questo esercizio di Bilancio e non siamo noi a dirlo, ma è la stessa relazione dei Revisori dei Conti. Rispetto alle partecipate, sono contento che la medesima relazione ci dia ragione su un dibattito politico che, signor Sindaco, ci aveva visto confrontarci molto vivacemente relativamente a GTT; avevamo sostenuto che, di fatto, la mancata vendita del ramo parcheggi dopo l'operazione di scorporo (che lei negava essere avvenuta, ma, in realtà, è avvenuta) e, dall'altra parte... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sindaco, non è avvenuta formalmente, perché non siete riusciti a venderla, non perché non volevate venderla, quindi l'avete comunque destinata ad un'altra società, che è distinta e, quindi, è scorporata rispetto a GTT; poi, il fatto che non siate riusciti a piazzarla è un altro ragionamento. E, soprattutto, a proposito di GTT stessa per quanto riguarda il TPL, non so se gli esponenti della sinistra, in particolare quella più radicale (visto che andranno a votare anche la relazione dei Revisori dei Conti che è allegata al Bilancio), hanno letto quelli che sono i suggerimenti e gli incentivi, perché, proprio nell'ultima pagina, sono molto chiari e, giustamente, loro rimangono su un profilo tecnico, ma invitano l'Ente ad individuare il percorso giuridico-amministrativo volto alla migliore valorizzazione possibile di tale partecipazione in GTT. E uno potrebbe dire: "Bene, nell'ambito di un percorso politico ancora aperto rispetto ad una valorizzazione, per risanarla e, quindi, rivalorizzarla nel ruolo che svolge, nel protagonismo del Comune". No, perché, giustamente, i Revisori dicono: "Al fine di realizzare un introito per le casse dell'Ente, introito necessario al fine di alleviare la situazione di carenza di liquidità". Quindi, voi state per votare un documento che è tecnico e che, sostanzialmente, dice che, per colpa della carenza della liquidità che avete causato in quest'anno di esercizio di Bilancio, è un problema se non si vende GTT. Questo è quello che state votando, vorrei che fosse chiaro. Intanto, denota il completo caos nel quale è entrata la politica generale di dismissione, nel non essere neanche chiari - e lo ha ammesso lo stesso Sindaco quando ha detto di voler attendere il rinnovo del Consiglio Regionale per avere più chiare le politiche di investimento sul TPL, che, in realtà, è un completo stand by -, e state per votare una relazione tecnica allegata ad un Bilancio che, sostanzialmente, da contabili vi dice che, se non vendete GTT, vi siete messi in una situazione in cui c'è un rischio di calo di liquidità, di insufficienza di liquidità. Questo per dire che, in realtà, avete iniziato un progetto che non siete riusciti a concludere; è questa la storia di questo Bilancio di Rendiconto. Lo voglio dire all'Assessore Passoni, perché mi mette nella difficile condizione di arrivare a poter sottoscrivere ogni singola parola di quanto ha detto, con una critica politica molto dura rispetto alla completa assenza di bussola sulle politiche del fisco locale. Perché mi è rimasto in testa, non l'ho neanche dovuto segnare, quando ha detto che: "L'attuale disegno normativo relega il Comune ad un ruolo di assoluta marginalità". Le parole "marginalità" e "Comune" me le sono segnate (poi l'Assessore ci ha distribuito anche il testo, per cui scripta manent). Io, però, mi chiedo, Assessore Passoni, ma lei questo lo sta dicendo a noi dell'opposizione, lo sta dicendo a me del Gruppo Fratelli d'Italia, o si dovrebbe girare di 90° e dirlo al Sindaco Fassino, Presidente nazionale dell'ANCI, o girarsi magari di 180° e dirlo al vostro premier Matteo Renzi? A chi lo sta dicendo che ci troviamo in un quadro normativo che ha messo il fisco locale in un caos assoluto, che cambia le carte in tavola tre volte nel corso del medesimo anno e si riduce addirittura, in un estremo ritardo, a dover predisporre documenti contabili di questa Città, senza avere ancora chiaro dove andremo a finire come quadro normativo generale? Perché, Assessore, se lo sta dicendo a noi, ha sbagliato interlocutore. Per cui, la invito, anche senza mozione, visto che l'ha trascritta e quindi ha il file, a mandare questa relazione al Presidente del Consiglio, sempre che non preferisca fargliela avere tramite il Sindaco, il capo della Giunta, visto che è anche Presidente dell'ANCI, perché di sicuro lo scaricabarile non può più funzionare rispetto al tema del fisco e non può funzionare soprattutto rispetto al misurino con cui andate a chiudere sempre questi esercizi, per cui un evento come la mancata vendita di GTT va completamente a scombussolarvi tutti i disegni. Chiudo dove ho cominciato, neanche siamo costretti noi a dirvelo dall'opposizione, ed è per questo che di fatto questo dibattito è molto triste e privo di interessi, perché stiamo discutendo del già avvenuto, ma in realtà ve lo dice addirittura l'organo tecnico che ha il compito di darvi solo un giudizio sulla regolarità contabile. Allora, bastava veramente solo leggerlo, perché non c'è bisogno di aggiungere nient'altro: nel 2012 sono stati violati due parametri, nel 2013 sono stati violati quattro parametri. Un bel raddoppio: complimenti, visto che il complessivo dei parametri sono dieci! Il prossimo anno l'obiettivo che vi siete prefissati è quello di superare il 50%: volete arrivare a sei parametri violati su dieci? LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio È un po' difficile commentare un Bilancio Consuntivo relativo ad un Preventivo che è stato approvato a fine ottobre e che, di fatto, ha coperto un mese e mezzo. Lo riconosce anche l'Assessore che ha dedicato una cospicua parte della relazione a lamentarsi sostanzialmente dello Stato italiano ed, effettivamente, chiunque dall'esterno sappia che facciamo i Bilanci Preventivi a fine anno - l'anno scorso l'abbiamo fatto ad ottobre, novembre - dice che è il segno dello sfascio dello Stato italiano, perché un Ente Locale che non riesce a programmarsi e arriva a fine ottobre senza sapere quale sarà il suo preventivo per l'anno, è chiaramente in una situazione di caos, perlomeno dal punto di vista finanziario. Però, mi permetto anche di trovare veramente fuori luogo questa bellissima frase con cui ha aperto sostanzialmente la relazione, con cui la Giunta dice che in questi sei mesi è cambiato il verso della politica nazionale, un nuovo premier, un nuovo Ministro dell'Economia, una nuova maggioranza. Allora, vorrei segnalare che la maggioranza è sostanzialmente la stessa, che il PD era il Partito guida della maggioranza vecchia come di quella nuova. Adesso va di moda sicuramente il renzianesimo, per cui bisogna dire bene di Matteo Renzi e dire che Letta era un cretino, o qualcosa del genere, però francamente dire che è andato tutto male, ma adesso c'è una nuova maggioranza che farà tutto, mi sembra veramente anche un po' fuori posto in una relazione del Consiglio Comunale, anche perché, ovviamente, l'Amministrazione fa il suo mestiere, dice che va tutto bene, che è stato tutto bellissimo. A me ha colpito molto sapere che il parametro con cui l'Amministrazione dice che va tutto bene, che abbiamo amministrato benissimo per quanto ci consentiva la situazione nazionale, è il rating di Fitch e Standard & Poor's, addirittura vantandosi che potremmo addirittura avere un rating da Fitch e Standard & Poor's migliore di quello dell'Italia. Credo che in una situazione sociale come quella che viviamo non sia questo il parametro principale su cui dovremmo basare la nostra soddisfazione o non soddisfazione. È veramente il segno di una finanzializzazione della politica, dopo la finanzializzazione dell'economia, per cui l'unica cosa che interessa è solo la parte finanziaria e capisco che chi gestisce la cassa di un ente di queste dimensioni abbia ovviamente il problema di far tornare i conti, però a me ha veramente colpito che in tutta la relazione sostanzialmente il Bilancio Consuntivo dell'anno svolto sia incentrato sulla solidità misurata da Standard & Poor's, perché invece poi la Città vede i risultati di questa gestione. La Città si è perfettamente resa conto della situazione drammatica in cui versa il Bilancio comunale. È anche vero che siete riusciti ad abbattere il debito quest'anno di altri 120 milioni di Euro, mi sembra 250 milioni di Euro in questi tre anni, però segnalo che se uno fa la proporzione, per arrivare ad azzerare il debito, a questo ritmo di lacrime e sangue, ci vorrebbero comunque trentasei anni. Non so se pensiamo che i nostri figli, i nostri nipoti, forse anche i nipoti dei nipoti debbano continuare a vivere in una Città in cui il servizio pubblico dei bus è stato tagliato, le linee dei tram sono sparite, ci sono stati una serie di tagli e di problemi sulla rete del welfare, c'è gente che si lamenta che non ha più avuto l'assistenza che voleva, per quanto riguarda la manutenzione della Città, ci sono buche, nei parchi l'erba è alta un metro e cose del genere. Allora, non mi sembra che la situazione sia così rosea come viene descritta, se non la si guarda sotto l'aspetto del rating di Standard & Poor's, ma sotto l'aspetto della qualità di vita dei torinesi. Credo che tutto questo sia stato perfettamente colto nel suo vero aspetto, cioè che questa è un'Amministrazione basata sulla liquidazione finanziaria di un ente che ha accumulato un debito e, tra l'altro, bisognerebbe capire per cosa, perché continuo a chiedere in che cosa sono stati spesi questi 4 miliardi di Euro, 5 miliardi di Euro di debito che è stato creato dal precedente Sindaco Chiamparino. Se ci mettiamo anche il debito delle partecipate, siamo partiti da 1, arriviamo verso i 6, non so a cosa arriviamo adesso. Allora, forse prima o poi bisognerebbe capire, perché si parla sempre della Metropolitana in cui il Comune di Torino ha messo alcune centinaia di milioni di Euro, ma forse se qualcuno fosse in grado di tirar fuori una lista di come sono stati spesi questi soldi e dimostrare ai cittadini perché sono stati fatti miliardi di Euro di debiti e chi ci ha guadagnato veramente, allora forse l'Amministrazione potrebbe salvare la faccia, o forse più probabilmente si scoprirebbe che la maggior parte di questi soldi non sono stati usati nell'interesse dei cittadini. Allora, francamente, venire qui a dire: "Sì, ma siamo ancora in piedi", peraltro grazie all'uso, anzi all'abuso dei soldi della Cassa Depositi e Prestiti, che è diventata la nuova sacca di sicurezza della Città, dove il Sindaco, buon per lui, è riuscito ad entrare e fare in modo che la Cassa Depositi e Prestiti ci copra i buchi, ci compri gli immobili che non vuole più comprare nessuno, ci fornisca addirittura le anticipazioni finanziarie, 240 milioni di Euro, quanto è stato, va bene, per carità, è un tampone, ma sono sempre soldi dei cittadini che vengono in qualche modo spesi per tenere in piedi la situazione ancora per un po'. Però, se vendendo tutto il vendibile, vendendo buona parte delle aziende che abbiamo, cercando di vendere pure GTT, magari la venderemo quest'anno, abbiamo ridotto il debito di 250 milioni in tre anni su 3 miliardi del debito totale del Comune, allora francamente mi chiedo dove pensate di andare, perché magari quest'anno venderete anche GTT e tamponeremo ancora per un anno, ma prima o poi la situazione esploderà, anche perché la Città non è in grado di sopportare ulteriori tagli, né al trasporto pubblico, né al welfare, né a nient'altro. Tagli, oltretutto, che spesso si accompagnano anche all'aumento delle tasse, delle tariffe, eccetera. È già successo sulla TARES, che le famiglie, specialmente quelle numerose, si sono viste raddoppiare la tassa, qualcuno anche triplicare; anche le attività commerciali continuano a pagare cifre insostenibili, quindi francamente penso che non sia ulteriormente sostenibile l'aumento di tasse praticato, che anche quest'anno sicuramente ci sarà, grazie anche alla scelta del Governo nazionale. Ho sentito l'altro giorno i dati preoccupanti sul fatto che è in crescita la quantità di persone che non pagano la TARES, probabilmente perché non se la possono più permettere, mi fa anche dubitare della capacità poi del Comune di incassare veramente tutti questi aumenti di tasse che continua a praticare. Quindi poi, ad un certo punto, il sistema diverge, la cosa esplode e l'azienda, o comunque l'Ente Comune sostanzialmente non è più in grado di pagare gli stipendi e di andare avanti; quindi francamente non vedo tutta questa situazione rosea. Volevo chiudere citando ancora il fatto che, alla fine, in otto pagine, c'è mezza paginetta di cose fatte, perché evidentemente non ce ne sono molte di cui ci si possa vantare. Si dice che abbiamo fatto il World Master Games, la mostra di Palazzo Madama, sicuramente con grandissimi risultati; si dice che il grande risultato è la consegna del Masterplan della Variante 200 che, scusatemi, è una presa in giro, perché sappiamo tutti che la Variante 200 non verrà fatta, almeno per il prevedibile futuro, perché nessuno ha interesse a costruire altre decine di migliaia di appartamenti, avendo la Città piena di appartamenti sfitti che non si riescono a vendere. Quindi se questo è un grande risultato... va beh. Il finanziamento di 25 milioni di Euro per fare la copertura del Passante, che doveva essere fatta cinque anni fa e adesso dopo cinque anni arrivano i soldi, forse, non si sa, magari partiranno i cantieri e allora ci diciamo bravi, siamo stati bravissimi. Che bravi! Questo doveva venire fuori anni fa e quella parte di Città lo aspetta da anni. L'ultima chicca veramente che mi ha scandalizzato è l'approvazione del finanziamento da parte del MIUR di ben undici progetti che vedono protagonisti giovani under trenta, sei progetti di ricerca e il bando sulla social innovation. Questa è una vicenda che ho seguito personalmente, si tratta veramente di una trentina di giovani torinesi validissimi, neolaureati, ingegneri, eccetera, che aspettano - a meno che i soldi non siano arrivati nelle ultime due o tre settimane - da più di un anno che gli vengano erogati i soldi che hanno vinto grazie a questo bando del Ministero dell'Università. L'Amministrazione li ha portati in giro per tutta la Città, in tutte le occasioni, conferenze, vantando questi meravigliosi undici progetti, che sicuramente sono ottimi, validi, ma che non ha fatto la Città, hanno fatto questi giovani, quindi come prova del risultato della Città. Questi giovani da un anno aspettano i soldi, a meno che non si siano sbloccati nelle ultime due-tre settimane, ma dopo un anno erano ancora lì che non potevano iniziare a fare veramente questi progetti, a fare l'innovazione, perché i soldi non venivano sbloccati, per cui, l'unica cosa che faceva per loro la Pubblica Amministrazione, il Ministero dell'Università e la Città di Torino, era vantarsi dei loro risultati e poi sostanzialmente non sbloccare i fondi. Se questi sono i risultati che avete ottenuto, francamente mi sembra palese che non stiamo andando da nessuna parte e credo che questo stia emergendo sempre più chiaramente davanti a tutti i torinesi e presto ne vedremo anche i risultati. Quindi, per questo motivo, ovviamente, il voto del Movimento 5 Stelle sarà assolutamente contrario. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Il mio intervento si limiterà proprio ad una dichiarazione di voto, perché devo ringraziare i Colleghi che mi hanno preceduto, in particolare il Vicecapogruppo Greco Lucchina, ma anche il Consigliere Bertola per le domande che si poneva, che effettivamente si pongono tutti fuori da questo Palazzo. È vero, molti cittadini torinesi vivono situazioni disagiate, non hanno i servizi che comunque una Città, che ha sempre fatto una bandiera della qualità della vita, oggi come oggi si ritrova effettivamente in una situazione indietro anni luce, per quanto concerne i servizi, rispetto ad altre realtà metropolitane. E questo, Consigliere Bertola, lo sappiamo, l'abbiamo detto più volte. Il Capogruppo Bertola continua a non darsi delle risposte. Io ho sempre avuto il coraggio di assumermi la responsabilità di quanto dicevo, il problema è chiaramente un sistema, il sistema Torino, che è sempre stato negato in questa Sala, poi ci siamo accorti via via che la situazione non era così. Questo è un invito che faccio all'Assessore Passoni in maniera costruttiva perché ponga anche un po' l'attenzione, anche se non gli compete, lo dico agli Assessori competenti, per cercare di recuperare quei soldi che tanti al Comune devono, ma non in termini di evasione fiscale, come la intende lui, ma in termini anche di tutta una serie di concessioni che il Comune ha fatto, soprattutto per quanto concerne gli immobili, dove, dopo anni e anni che non pagano, avendo accumulato un debito elevatissimo, il Comune gli sospende la concessione, dopodiché sono tutti soldi che il Comune non recupererà mai. Voglio solo citare una piccola chicca di 100.000,00 Euro per la distrazione di qualche Ufficio, ci sarà un'interpellanza, perciò posso anticiparlo, sembra una banalità su un Bilancio così ampio, però per non aver fatto l'adeguamento dei voucher, il Comune di Torino, gli Uffici avrebbero dovuto farla, ci ha rimesso circa 80-100.000,00 Euro. Per carità, è un granellino di sabbia nel deserto, ma questo è il sistema Torino. È su questo che bisognerebbe agire; mentre noi, alla fine, ci limitiamo ad agire sulle vendite, che comunque portano un risultato immediato, ma in realtà giustamente - come diceva il Consigliere Bertola - alla fine siamo andati avanti con queste vendite, perché due anni fa abbiamo rischiato effettivamente di andare ulteriormente fuori dal Patto di Stabilità. Perciò, è proprio un sistema da cambiare. Ovviamente, non è riferito all'Assessore al Bilancio, ma a tutta una serie di Assessorati che comunque dovrebbero cercare di recuperare quanto gli è dovuto, nient'altro. Posso fare altri esempi terra terra, chiedo scusa se voglio in qualche modo fare un rapporto minimalista rispetto ad un Bilancio del Comune, ma dico un'altra stupidaggine: la rotonda, finalmente, alla fine, sono usciti fuori. C'è uno stato debitorio di 240.000,00 Euro: non si poteva farli fuori, visto che il Comune non recuperava i soldi? E di queste cose è pieno. Signor Sindaco, non mi guardi così, la realtà è quella. Sto citando delle piccolezze, ma sa quanto vanno ad incidere su un Bilancio se le mettiamo tutte assieme? Comunque, chiudo il mio intervento invitando proprio l'Assessore ad una maggiore attenzione nel recupero dell'evasione fiscale, come ha detto lui, ma non intesa come quel povero ambulante che non riesce a pagare una TARSU che è sproporzionata rispetto a quanto pagano gli altri Comuni, ma mi limito solo a dire: cercate di prendere i soldi che vi sono dovuti, quelli che chiaramente la gente ha sottoscritto attraverso le attività commerciali e quant'altro, le concessioni di impianti sportivi e tutto il resto, che poi la cifra viene fuori. Comunque, il nostro Gruppo voterà contro. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Scanderebech. SCANDEREBECH Federica Bene fa la Giunta ad evidenziare i provvedimenti ad comunem di cui hanno potuto usufruire varie Città, quali Roma, Milano, mi chiedo però perché allora non iniziare anche noi a chiedere al Governo un intervento ad hoc, ad esempio per aiutare la nostra Città ad essere più competitiva nel 2015, quando ci sarà ad esempio l'ostensione della Sindone. Non vedo perché alcune potenzialità del nostro Comune, come ad esempio la Sindone, non possano avere interventi ad hoc come hanno usufruito altre Città. Lei, Assessore, evidenzia la nuova identità della nostra Città, citando tre grandi tematiche: profughi, Smart City e turismo. Assessore, mi sarebbe piaciuto che all'interno di questa nuova identità ci fosse anche un forte intervento sulle nuove povertà della nostra città e un concreto aiuto ai nuclei familiari, cosa che invece assolutamente nel suo intervento non c'è e non c'è in questa nuova identità che lei delinea. È giusto infatti parlare di sostegno a chi sta peggio di noi, di sostegno alle persone povere, ma le persone povere della nostra città, queste nuove povertà non sono solo i profughi, a cui dobbiamo tutta la nostra solidarietà e la nostra sussistenza, ma anche tutti i nuclei familiari che non riescono ad arrivare alla fine del mese, che magari chiedono più case popolari e non possono avere ancora ad oggi risposte concrete. Assessore, lei cita anche nella relazione la grossa criticità dei residui attivi. Da nessuna parte però, né nel suo intervento, né nei plichi che ci sono stati consegnati, è possibile analizzare un reale piano di rientro futuro. C'è solo il piano di rientro ad oggi, ma nessuno può analizzare una visione dei prossimi anni, quando si può veramente rientrare con questi residui attivi. Molto interessante è l'Allegato 8 che lei ci ha consegnato, riguardante le consulenze e gli incarichi professionali, dal quale emerge chiaramente che il Sindaco, su 41 consulenze dirette, ne affida ben 32 alla stessa persona, per una cifra molto esigua, per carità, ma non può non balzare ai nostri occhi. Non si può tuttavia non apprezzare... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Guardi, plico Allegato 8, "Deliberazione meccanografico consulenze e incarichi professionali 2013, rendiconto", qua vi sono - se vuole, le posso citare - pagina 2: "Dipendenze dirette del Sindaco, Colarizi Massimo", su 41 consulenze dirette che il Sindaco affida, 32 a Colarizi Massimo. Allegato 8... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Per carità, sarà pure l'Ufficio Legale, quello che vuole, però balza agli occhi di tutti, è strano che su 41 consulenze legali che lei affida, 31 siano alla stessa persona. Per carità, balza agli occhi. Non lo so. C'è da fare magari una valutazione. Io non la conosco questa persona, quindi non posso dire, sarà sicuramente la persona più competente che abbiamo a disposizione, quindi è giusto così, però non può non balzare agli occhi. Per finire, non voglio dilungarmi ancora, non si può tuttavia non apprezzare il grosso sforzo che gli Uffici stanno compiendo per assestare i nostri conti in un momento così difficile e complesso della nostra Città. Quindi non si può che essere contenti quando si dice che il debito del Comune finalmente sta diminuendo e finalmente ci sono degli interventi sostanziali e veramente importanti. Quindi non mi sento di votare contro questo rendiconto, né tuttavia di votare a favore, il mio sarà un voto di astensione. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Intervengo per fare dei ringraziamenti, il primo ovviamente alla struttura, all'Assessore Passoni e alla Commissione Bilancio che ha fatto questo lungo lavoro. Inoltre intervengo per alcune repliche, intanto per spiegare al Capogruppo del Movimento 5 Stelle che il problema non è tanto la differenza fra le larghe e le piccole intese, lo credo anch'io. Il senso è, però, che speriamo e auspichiamo - e questo fatevelo dire anche da un Gruppo come il nostro che non sta al Governo del Paese - che un Governo fatto anche da autorevoli ex Sindaci e con la Presidenza dell'ANCI ribadisca una cosa chiara, che il vero ringraziamento va agli Enti Locali, quelli che rispetto all'indebitamento complessivo del Paese, come ricordava bene l'Assessore Passoni, rappresentano tutti solo il 5%. E se prendiamo solo i Comuni, meno del 3%. Questo rendiconto può dire una cosa chiaramente a tutto il Paese, abbiamo dato e basta vedere i dati di questo rendiconto per capire non solo che siamo stati nel Patto di Stabilità, non solo che abbiamo reso - come diceva giustamente l'Assessore Passoni -stabile il recupero dell'evasione, ma siamo riusciti a continuare a ridurre il debito anche rispetto a questa crisi e ai minori trasferimenti. A lui va il ringraziamento più grande. Ormai è l'ottavo rendiconto che l'Assessore Passoni fa in quest'Aula, mi ricordo uno dei primi, aveva detto una cosa molto semplice: "Quando contraete un mutuo, c'è poco da fare, c'è un solo metodo per superare quel mutuo: pagarlo. Potrete trovare degli escamotage, potrete vendere la casa di vostra nonna, ma c'è un solo modo, pagarlo". In questi anni abbiamo fatto qualcosa di più che pagare quell'indebitamento. E lo dico perché ancora oggi ci sono un po' le idee confuse. Spesso lo dice l'ex Sindaco di questa Città, c'è tutto un intero mondo che parla di cambiare i limiti del Patto di Stabilità e noi speriamo - e l'abbiamo descritto anche in questa relazione - che il Governo li cambi per questo Comune e per tanti altri Comuni italiani. Dicevo che tutti si sbracciano dicendo che bisogna cambiare quei limiti, il pareggio di Bilancio, quel Patto di Stabilità. Semplicemente vuol dire poter fare degli investimenti, che negli anni più difficili della storia di questa Città siamo riusciti a fare anche per ridare speranza a questa Città. E lo dico sapendo che quella stagione è finita, sapendo che non ci sarà la possibilità per fare sulla Linea 2 quanto è stato fatto sulla Linea 1, non sarà possibile pensare di riprendere anche quell'ansia di cui non abbiamo bisogno, quell'ansia da prestazioni da eventi, che dopo le Olimpiadi ci ha lasciato un po' quel vuoto. Sembrava che ad un certo punto dovessimo colmare quel desiderio di arrivare ad un evento prestabilito ed era World Design Capital, Italia 150. Non c'è bisogno né di World Master Games, - e lo dico anche sinceramente al Sindaco - forse neanche dell'Expo o della Capitale Europea dello Sport. Lo dico, perché le cose più grandi ormai non le abbiamo solo conquistate con l'hardware, le abbiamo conquistate con il software, con la cultura, che è cambiata profondamente. I dati del turismo vanno oltre i nostri grandi eventi, dimostrano che la riconversione dei nostri spazi industriali ha premiato questa Città, come lo dimostrano le tante piazze rese pubbliche e pedonali, contro anche una parte delle opposizioni che oggi stanno lì a continuare a dire dell'indebitamento. Oltre i 600 milioni per la Metropolitana, oltre il Passante Ferroviario, ci sono tantissime piazze, ci sono tantissimi luoghi di questa Città che siamo riusciti a cofinanziare, anche grazie ai fondi strutturali europei. Allora, il vero miracolo non è solo aver chiuso un Bilancio a novembre, è averlo chiuso mantenendo i servizi, sapendo che dalle altre parti hanno fatto delle scelte, perché siamo in campagna elettorale, diciamolo, guardate che è stata una scelta quella della Regione di affamare un Comune come questo. Il Consigliere del Movimento 5 Stelle, mentre ci ricorda che non abbiamo venduto qualcosa, o ci sono stati tagli ai trasferimenti, forse dovrebbe anche ricordare che i tagli previsti erano del 14 e ancora oggi ce li ritroviamo del 24. Allora, guardate la complessità di questo Bilancio e ringraziate che siamo riusciti a rimettere i soldi sul welfare, anche se ci sono 25 milioni in meno della Regione. In questa complessità vi chiedo uno sforzo di analisi e un ringraziamento a chi lavora nell'ombra, penso ai tantissimi funzionari e tantissimi dirigenti che hanno fatto parte di questo successo, credo che questa Città possa dire con tranquillità anche di non aver fatto dismissioni. Consigliere Marrone, non dica a noi di studiare, legga la relazione e poi legga gli emendamenti, perché a fronte di quella frase, che giustamente ci ricorda che ci sono i 28 milioni anticipati da FCT su GTT, c'è infatti un emendamento, il primo, che abbiamo già votato, tra l'altro, che ci ricorda, proprio perché abbiamo un avanzo di 57 milioni, che in qualche modo abbiamo potuto chiudere il Bilancio senza quella dismissione. Allora, spero che nei prossimi mesi riusciremo a riportare parte delle... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Posso, Presidente? LEVI Marta (Vicepresidente) Credo che sarebbe bene lasciar intervenire. GRIMALDI Marco Va bene. Si rifaccia i calcoli e si ristudi la relazione, se può. Il dato vero è che dobbiamo trovare il modo - e fatevelo dire da un Gruppo che rappresenta la sinistra in questo Consiglio Comunale - di difendere quel pubblico, sapendo che il pubblico si difende facendo quegli stessi sforzi che abbiamo fatto proprio in questa Città. GTT si difende difendendo non solo il lavoro pubblico di quei lavoratori, ma anche difendendo il fatto che le razionalizzazioni si possono fare mantenendo il controllo pubblico. Ed è per questo motivo che spero che, anche per quanto riguarda la nuova Regione ed il nuovo governo regionale, si possa pensare ad un ridisegno delle nostre partecipazioni, con una grande vocazione pubblica ed una riorganizzazione delle nostre partecipate. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Carbonero. CARBONERO Roberto Tutti hanno fatto i complimenti ed io ne aggiungo anche, perché, tra i successi raggiunti che ha elencato, non ha fatto un passaggio che reputo importante e che può sembrare una goccia nell'oceano, ma indica anche a che cosa deve far fronte questa Amministrazione: mi riferisco ai debiti lasciati da chi amministrava prima e, secondo me, adesso ci ritroveremo a riempire come non mai di debiti anche il Piemonte. In una delle 18 Commissioni che abbiamo affrontato, ad un certo punto lei ha parlato di penali che erano di 4 milioni di Euro, poi sono diventate di 8 o 9 milioni di Euro - e lì mi sono un po' perso - e che poi sono ritornate di nuovo di 4 milioni di Euro per il mancato anticipo di chiusura di mutuo relativo al 2004-2005 e che, finalmente, siamo riusciti a chiudere nel 2013. Questo descrive veramente come veniva amministrata prima la Città e quello a cui i torinesi sono andati incontro per tutti questi anni: una rincorsa continua per tappare i buchi lasciati da un'Amministrazione sconsiderata, che non si è preoccupata - nonostante avesse un Assessore al Bilancio attento e che ha sicuramente fatto il suo dovere - di far quadrare al meglio i Bilanci di questa Città, perché tanto i soldi arrivavano in ogni caso a pioggia, quindi non c'era bisogno di fare così tanta attenzione. Ci tenevo a dire questa piccola cosa, anche perché l'Assessore ha parlato di torinesi che non possono più tollerare determinate situazioni e però dobbiamo fare attenzione - non c'entro niente con la campagna elettorale, perché, fortunatamente, sono fuori dai giochi in questa tornata e, quindi, sono molto contento di essere un sereno spettatore - perché le rincorse che stiamo facendo ed i debiti che stiamo pagando non sono ancora finiti, sono veramente tanti, sono molti di più e, ogni tanto - non so come -, accidentalmente spuntano fuori nelle varie relazioni e nelle varie tabelle di Bilancio. Ne troveremo ancora altri, ne sono convinto, bisognerà arrivare a leggerlo ancora molto più attentamente, però vorrei sottolineare e vorrei che l'Assessore, se ha il tempo, mi spiegasse bene che cosa sono questi milioni di Euro di penali che i torinesi stanno pagando per mutui che erano stati accesi e che non erano stati chiusi a tempo debito. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per la replica, all'Assessore Passoni. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, sulle dichiarazioni di voto. PASSONI Gianguido (Assessore) Queste erano dichiarazioni di voto? LEVI Marta (Vicepresidente) Sì, erano dichiarazioni di voto. PASSONI Gianguido (Assessore) Veramente, mi sembrava un dibattito. LEVI Marta (Vicepresidente) Erano dichiarazioni di voto. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Se non ci sono altri iscritti a parlare, chiudiamo le dichiarazioni di voto. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non c'è la replica alle dichiarazioni di voto. La parola, per la replica, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Sarò sintetico. Non abbiate paura delle mie repliche, non credo siano un problema. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Normalmente, le dichiarazioni di voto sono dichiarazioni di voto e non un dibattito e, se proprio vogliamo fare l'esegesi del merito, posso farlo anche io... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Infatti, però, secondo me, questa volta ve ne siete dimenticati. Stiamo al merito. L'argomento e l'occasione sono importanti e le questioni sono serie. Vorrei solo aggiungere alcune considerazioni legate al dibattito e ad aspetti di merito, perché - lo ribadisco -, in realtà, le dichiarazioni di voto sono basate su citazioni di fatti, circostanze ed elementi. Vorrei replicare ad alcuni elementi oggettivi. Non credo - lo dico ai Consiglieri che sono intervenuti su questo punto - che si possano umiliare 521 pagine di relazione della Giunta sul programma commentando le mie cinque righe dell'intervento. Se si pensa che la relazione politica della Giunta sia riassunta nella mia relazione - che, per ragioni di contenimento, è di sette pagine -, la domanda che dovrei fare al Consigliere Bertola è: Consigliere Bertola, si è accorto che erano allegate 521 pagine? Non sono sul web, lo capisco, sono di carta, però le ha lette? Francamente, trovo un po' umiliante il fatto che si vada a discutere delle mie tre righe che parlano di cultura, turismo e profughi, dimenticando quello che si è fatto durante l'anno. Lo dico perché la mia impressione e quella degli Uffici è che, alla fine, evidentemente riempiamo quintalate di pagine di carta per il gusto di disboscare il pianeta. Di questo - ahimè - ne prenderemo atto. Era solo per dire che credo che il merito politico richieda non la condivisione, ma il riconoscimento del lavoro; la condivisione è un'altra cosa, ma riconoscere il lavoro fatto è un altro paio di maniche. Vorrei ricordare, per onestà intellettuale, al Consigliere Marrone che i parametri che ha citato più volte, in realtà, sono stati superati - due in più - per ragioni non confacenti alla politica dell'Amministrazione, cioè la riscossione si è spostata a gennaio per via della mini-IMU; l'intervento del Titolo II dei tributi si è spostato sul secondo anziché sul primo sul parametro n. 3 e, conseguentemente, si sono aggiunte due sparametrazioni. Vorrei dire che, se non si fosse fatta la mini-IMU, saremmo a due. Chi ha ragione? Forse nessuno. Però, capiamo in che mondo siamo: c'è una Legge che dice di classificare a Titolo II quella voce e riscuotere a gennaio e passiamo a quattro parametri. Mi sento in colpa per questo? Non mi sento affatto in colpa; francamente, sono esattamente nella condizione di dire che subisco quella norma come la subisce lei. È indicativo di una peroratio contro il Bilancio della Città? No; francamente, è una norma inutile che ha riclassificato delle voci. Poi, se diciamo che c'è un problema di liquidità, lo dico io stesso nella relazione; lo ammetto ed è un tema su cui facciamo un'enfasi di azione amministrativa, cominciando dalle dismissioni, dal tema GTT, dalla prudenza con cui accantoniamo risorse, ma anche dal fatto che siamo ben consapevoli che quella linea di dismissioni è necessaria per ridare equilibrio di cassa all'Ente; lo abbiamo sempre detto in modo aperto e trasparente. Non sarà mica colpa nostra se il Comune di Torino, cencio inamidato, non ha avuto 500 milioni di Euro all'anno di liquidità come il Comune di Roma. Francamente, ne ho sentite di tutti i tipi, però, saremo sabaudi o quello che volete, qui il risanamento l'abbiamo fatto con una politica centellinata sulla base delle risorse che abbiamo in questa Città, sempre con le risorse di questa Città. Non so se Alemanno ha trovato il deficit o l'ha fatto lui, so solo che il Sindaco Fassino entra con un deficit di Bilancio, di debito, di residui attivi, e sicuramente finirà la tornata amministrativa molto meglio di come l'ha presa, così come ha fatto l'ex Sindaco Chiamparino nel suo secondo mandato. Ci sono Sindaci che hanno ereditato un Bilancio messo male, hanno preso 500 milioni di Euro all'anno di soldi dello Stato e dei contribuenti ed hanno lasciato il Bilancio nello stesso stato. Ci sarà anche un merito in questo Paese, porca miseria! O siamo sempre tutti in condizioni di dirci che è sempre tutto uguale! Perché qui ci rimbocchiamo veramente le maniche tutti i giorni per risanare i conti della Città e per dare stabilità. Ha ragione il Consigliere Scanderebech, forse è più semplice avanzare il piattino e chiedere i soldi allo Stato, ma credo che almeno bisogna dirsi oggettivamente la volontà e la capacità di pianificare una politica che non è solo per l'anno, ma è una visione che dura da quattro anni. Il rientro del debito non lo fa nessuno in un esercizio, nessuno può trovare 3 miliardi di Euro per dimezzare il debito in un anno e mezzo; il piano di rientro del debito si basa su piani di rientro trentennali, come è sempre stato. Però, il problema di questo Paese è il 3% del debito pubblico? È un problema di questo Paese? Cioè il Paese non va avanti perché ci sono i 3 miliardi di Euro della Città di Torino? O perché ci sono i 2.180 miliardi di debito pubblico? Noi non siamo neanche al 3%, insieme a tutti i Comuni; Roma e Milano sono più indebitati di noi. Perché, diciamo le cose una buona volta, non siamo i più indebitati d'Italia, non abbiamo fatto politiche più espansive di altri, abbiamo invece fatto scelte importanti per il futuro delle generazioni di questa Città. Metropolitana e Passante saranno ammortizzati in 100 anni e tocca ad una generazione pagarli. Non è colpa mia se, nel bene o nel male, non si fanno mutui a 100 anni, ma quella Metropolitana vivrà, come quella di Parigi, per quelli che ci saranno nel 2120, è chiaro? Queste sono scelte che cambiano l'avvenire e le prospettive di una città vera e sono scelte anche di coraggio. Vorrei chiudere il mio intervento con la metafora del maratoneta, a me tanto cara: vogliamo dirci che chi ha amministrato le città negli anni Duemila pensava di correre una maratona di 50 chilometri, cioè pensava di trovare nell'arco della politica finanziaria degli anni successivi le risorse per ripianare quello che aveva fatto, e, invece, nel 2008 è successo che, per politiche nazionali ed internazionali e per scelte anche di restrizione delle risorse, quel traguardo non è più stato a 50 chilometri, come la maratona, ma a 70 chilometri e, poi, ad 80 chilometri; chiaramente, se si allontana sempre il traguardo della maratona, chi corre si stanca di più. Se tu perdi il 70% del trasferimento erariale, chi pensava di rientrare di quel debito in 5 o 10 anni, forse dovrà farlo in più tempo e questo è imputabile al comportamento di chi ha fatto quella scelta o di chi continua a spostare il traguardo in avanti e "spompa" il corridore? Diciamocelo chiaramente: qui, contabilmente e responsabilmente, facciamo un lavoro difficile, di cui è sicuramente difficile anche dare atto, anche se tra le righe percepisco commenti favorevoli e positivi; devo, però, anche dire che i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La Città comunque è quello che è, è migliorata ed è cambiata. Come diceva bene il Consigliere Grimaldi, il welfare non è stato intaccato pesantemente o aggredito; teniamo un livello di coesione significativo, grazie a risorse anche esterne all'Amministrazione Comunale, ma che comunque ci sono. Questo va rivendicato nell'orgoglio di essere cittadini di questa Città, non di essere maggioranza o opposizione. Naturalmente, poi ci sta la polemica politica, ci sta il momento politico di dialettica, ci sta la campagna elettorale e tutte le cose che stanno nella dialettica, però, obiettivamente, credo che bisogna dirsi con estrema franchezza che la direzione di risanamento è chiara e che la difficoltà e l'inasprimento delle misure di contenimento della spesa pubblica nazionale ovviamente non la favoriscono, non favoriscono le autonomie. La manovra 2014 - ne parleremo nei prossimi giorni - dice "in invarianza di entrate per i Comuni sul 2013", che significa che non avremo più soldi dell'anno scorso per fare il risanamento e la spesa, ne avremo di meno; la spending review è nuovamente una manovra restrittiva dei conti pubblici. La verità è che la politica - e qui chiudo il mio intervento - dovrebbe trovare un certo orgoglio unitario nella politica degli Enti Locali. Noi dobbiamo riscoprire il fatto di essere amministratori locali che rivendicano un ruolo nella società italiana e civile, non che subiscono passivamente la politica nazionale, perché, alla fine, questo fa venire meno il nostro essere amministratori locali, il nostro essere eletti o nominati, l'essere Sindaci e l'essere Consiglieri; questa è la differenza fondamentale. Quindi, sto parlando non dell'istinto di sopravvivenza, ma dell'orgoglio di amministrare la cosa pubblica nel proprio distretto territoriale con i mezzi di cui abbiamo bisogno e non elemosinando risorse giorno per giorno. Questo fa la differenza dello status di amministratore locale e nel rivendicare il ruolo che noi abbiamo veramente! In questo senso - non è una critica o un'apertura di credito al Governo Renzi -, se questo ruolo viene riconosciuto, ne abbiamo vantaggio non come amministratori, come persone o come soggetti politici, ma perché riusciamo a fare appieno quello che dobbiamo fare, cioè governare al meglio una Città con il ruolo che abbiamo in quel momento. Questa è la differenza fondamentale. Credo, invece, che noi stessi abbiamo abbassato la guardia ed il livello di aspettative e di ambizione di governare i territori di questo Paese. Con questo auspicio, porto un Rendiconto e dico che dobbiamo cercare di inorgoglire la spesa pubblica locale, non per aumentare il debito, ma per fare risanamento e per dare certezze e risposte ai bisogni locali, di cui, poi, noi - non altri - risponderemo con la faccia nei confronti dei cittadini. In questo ruolo di dialettica con la Città, con la Regione, con lo Stato, con il Governo e con l'Europa si crea un nuovo senso per dare una funzione al Consiglio Comunale ed alle Giunte; diversamente, saremmo un ruolo costretto dentro un grande macchinario che ci stritola, all'interno del quale fabbrichiamo, di fatto, Bilanci ed equilibri, ma in un sistema che ci stritola complessivamente, senza creare opportunità e risposte a bisogni nuovi ed emergenti. In questo senso, ringrazio per il dibattito (sicuramente, la sua costruttività e anche la polemica sono un arricchimento per tutti), però credo che l'Aula debba fare - se posso permettermi - uno scatto d'orgoglio. Difendiamo il Bilancio non per i numeri che contiene della maggioranza o dell'opposizione, ma perché il Bilancio è la carta con cui la politica locale fa politiche, realizza programmi e risponde ai bisogni; questo dobbiamo farlo da maggioranza e da opposizione o nei ruoli che ricopriremo in futuro. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Sindaco. SINDACO Naturalmente, ringrazio tutti per la discussione. Vorrei iniziare il mio intervento esprimendo anche io un ringraziamento e, ovviamente, un pieno apprezzamento nei confronti dell'Assessore Passoni, della Direzione della dottoressa Tornoni e di tutti gli Uffici che, ogni giorno - non soltanto in un dibattito -, sono chiamati a gestire una situazione finanziaria che, obiettivamente, è complessa e che, evidentemente, richiede una capacità di tenuta, che - lo rivendico - noi abbiamo avuto (sono assolutamente d'accordo con le parole che ha espresso adesso l'Assessore), e in cui vi è anche l'orgoglio di una Città che non cela i suoi problemi, ma li affronta, li guarda a viso aperto e li volge a soluzione. Intanto vorrei dire questo: non può sfuggire a nessuno che cosa è accaduto nella finanza pubblica e nella finanza locale negli ultimi anni. Dal 2008 ad oggi, le politiche di finanza pubblica, impostate e perseguite da Governi di diverso segno politico, sono state tutte improntate ad un obiettivo prioritario, che è quello della riduzione del deficit di esercizio dello Stato, della riduzione del debito pubblico e, conseguentemente, del contenimento della spesa e dell'allocazione di risorse pubbliche. Questa costante ha inciso significativamente nella vita di tutti i Comuni, perché i problemi che ci siamo trovati a gestire a Torino, se li sono trovati altri Sindaci in tutte le Città, anche quelli che guidavano o guidano Giunte di segno politico diverso da quella di Torino. Lo dico anche perché adesso ricopro il ruolo di Presidente dell'ANCI: quando mi rivolgo al Governo e rivendico maggiore rispetto e maggiore attenzione alle politiche ed alle esigenze che i Comuni esprimono, lo faccio non difendendo le Giunte di un colore politico, ma l'insieme delle Amministrazioni locali italiane; tutte, in questi anni, hanno dovuto fare i conti con una riduzione costante e continua di risorse, che, come ho detto più volte - e lo ribadisco in questa sede -, è stata proporzionalmente superiore all'incidenza che hanno i Comuni e gli Enti Locali sia nella dinamica della spesa, sia nella dinamica del debito. Perché, se si fa 100 l'intera spesa pubblica italiana, la spesa ascrivibile ai Comuni è il 7,6% di quella spesa e, se si fa 100 l'intero debito pubblico italiano, il debito pubblico imputabile agli Enti Locali è il 2,5%. In questi anni è stata operata una riduzione di risorse a carico dei Comuni proporzionalmente superiore a quel 7,6% e a quel 2,5%, non c'è il minimo dubbio. Questo ha inciso significativamente sulla vita quotidiana degli Enti Locali, che hanno dovuto continuamente riorganizzare la loro macchina, la loro spesa, le loro finalità e le loro priorità. L'altra volta ho ricordato (e continuo nella mia contabilità) che, dal novembre del 2011 ad oggi - vi do l'aggiornamento e sottolineo che sono trascorsi due anni e mezzo -, gli Enti Locali italiani sono stati investiti da atti normativi, costanti e continui, per un numero di 44 decreti. In due anni e mezzo, il fatto che vi siano stati 44 decreti significa che, ogni mese, noi - e qualsiasi Comune italiano - abbiamo dovuto riscrivere il Bilancio, perché vi erano continuamente decisioni che incidevano sulle risorse disponibili, sulle forme della spesa, sull'organizzazione ordinamentale e sui vincoli che venivano posti. Questo è stato un esercizio complesso e difficile. Per questo motivo, come Presidente dell'ANCI, ho posto al Governo Renzi, nel momento in cui si è formato, l'esigenza di cambiare passo e di aprire una fase del tutto nuova nel rapporto con gli Enti Locali, perché non si può continuare in una strada che non solo riduce le risorse, ma, da un punto di vista operativo ed organizzativo, impedisce qualsiasi politica di programmazione, qualsiasi politica di pianificazione dell'uso delle risorse e qualsiasi politica di medio periodo. Infatti, se ogni mese bisogna rifare il Bilancio, è difficile mettersi in una logica di previsione e di pianificazione di medio periodo. Ad esempio, se un'impresa dovesse rifare il suo budget ogni mese, non so se resisterebbe quanto resiste un Comune. Questo scenario ha inciso anche nella nostra vita ed ha inciso nella vita di un Comune che ha un indebitamento che, nel tempo, è venuto accumulandosi in modo significativo. Ribadisco qui, anche se lo ha detto in modo molto chiaro l'Assessore Passoni, che dire che Torino è molto indebitata non vuol dire nulla, perché bisogna vedere qual è la qualità dell'indebitamento. Torino è indebitata per eccesso di spesa corrente o per politiche di investimento? Perché questa è una distinzione fondamentale. Torino non è indebitata per eccesso di spesa corrente, perché, per esempio, Torino ha una spesa per il personale che è significativamente più bassa della spesa media che hanno per il personale i Comuni italiani delle nostre dimensioni. Roma, Milano, Napoli, Bologna, Firenze e Genova (ho parlato delle grandi città di questo Paese) hanno tutte un'incidenza della spesa del personale sul Bilancio che è superiore a quanto incide sul nostro Bilancio (e parlo di una delle voci fondamentali della spesa corrente). Noi siamo indebitati perché la Città ha investito molto. Torino, ad un certo punto, si è trovata - l'ho detto molte volte, ma è necessario che questo, prima o poi, lo si assuma veramente - a fare i conti con un mutamento di scenario che metteva in discussione la sua identità. Infatti - come ho ricordato più volte e non mi stancherò mai di ricordarlo, perché, se non si parte da lì, non si capisce che cosa è diventata Torino in questi 20 anni -, tra il 1980 ed il 1990 (quando la globalizzazione ha fatto irruzione nella vita economica del nostro Paese ed ha mutato gli scenari e i paradigmi della competizione, della competitività e delle relazioni tra mercati), questa città si è trovata a passare, in dieci anni, da 1.250.000 abitanti a 900.000 abitanti e, in quei 10 anni, si sono svuotati 10 milioni di metri quadrati di aree industriali di questa città. Torino, che per un secolo era stata la città simbolo della produzione industriale, della manifattura e del lavoro industriale, si è trovata a fare i conti con una crisi che non era una crisi congiunturale, ma una crisi strutturale del suo modello di sviluppo e della sua stessa identità. Se non partiamo da lì, non capiamo perché si è investito così tanto a Torino. A partire dagli anni Novanta in poi, si è investito così tanto esattamente per dare a Torino un cammino, un profilo e un'identità che superassero quella crisi. Certo, lo sforzo è stato enorme e, quando si fa uno sforzo enorme, si mettono in campo risorse significative, che, naturalmente, cubano anche un indebitamento, che, come ha ricordato l'Assessore Passoni, stiamo pagando, perché, dal 2011 ad oggi, stiamo costantemente riducendo il livello del debito di questa Città e vorrei sottolineare che la redditività di quegli investimenti non va misurata a mesi. Ieri o l'altro ieri c'è stata una notizia interessante sull'Eurotunnel, cioè il tunnel sotto la Manica, che, quest'anno, ha dato utili significativi. Tutti gli articoli ricordavano che, per 20 anni, quell'opera è stata passiva, al punto che si è aperto un grande dibattito se bisognava farla o meno; adesso, dopo 20 anni, quell'infrastruttura non solo si rivela essenziale (perché capiamo tutti che cosa significa il collegamento in un'ora e 45 minuti tra Parigi e Londra dal punto di vista delle relazioni tra due capitali che sono fondamentali per la vita dell'Europa e del mondo), ma dà utili. La redditività dei grandi investimenti di questa natura non va misurata entro qualche mese o qualche anno, lo dico anche per il dibattito sulla TAV. Il dibattito sulla TAV e sull'Alta Velocità va rapportato a tempi medio-lunghi, non a tempi brevi. Nessun grande investimento di questa scala si misura soltanto nel giro di qualche mese o anche solo di qualche anno e la vicenda dell'Eurotunnel è lì a dimostrarcelo. La Metropolitana c'è e quella Metropolitana ci sarà d'ora in avanti e per sempre; è evidente. C'è perfino un problema - io vorrei introdurre questa riflessione - anche etico, oltre che economico: che un'opera che durerà di qui a decenni si paghi nell'arco temporale di 10 o 20 anni è anche eticamente giusto, perché, siccome quell'infrastruttura servirà più generazioni, è anche corretto che il costo sia distribuito su più generazioni. Quindi, c'è anche un tema etico, oltre che economico. Ho sempre difeso - lo ribadisco ancora una volta, parlo non per me, ma per i miei predecessori - quello che è stato fatto in questi 20 anni in questa Città, perché, in quei 20 anni, le Giunte di questa Città hanno avuto il merito di avere coraggio e di mettere in campo una mole di investimenti (la Metropolitana, il Passante Ferroviario, il termovalorizzatore, il teleriscaldamento e la ristrutturazione delle grandi aree urbane, dal Lingotto in avanti) che ha cambiato il volto della città, ha mobilitato capitali, ha consentito investimenti, ha dato alla Città un profilo diverso e nuovo ed ha consentito a Torino di imboccare una strada che, oggi, la porta ad essere una Città con un'identità ed un profilo molto più ampi e complessi di quelli che ha avuto storicamente. Veniamo da giorni e settimane in cui Torino è invasa da centinaia di migliaia di turisti e queste centinaia di migliaia di turisti vengono a Torino, perché, oggi, Torino è una delle città italiane che ha la maggiore offerta culturale da mettere a disposizione dei suoi cittadini e di chiunque voglia venire a visitarla. Siccome, in gran parte, siamo nati o abbiamo vissuto in questa città per decenni, vogliamo dirci - faccio una battuta per stemperare la discussione - che, 20 anni fa, se arrivava un turista a Torino si pensava che avesse sbagliato a prendere il treno, perché il turismo non era un'identità di questa città; se, oggi, siamo diventati invece una meta turistica - ed i dati dicono che, nel 2013, abbiamo avuto 600.000 visitatori in più di quelli dell'anno delle Olimpiadi -, vorrà dire qualcosa o no? Vorrà dire che quegli investimenti (per esempio, in questo caso, tutti gli investimenti nel recupero del patrimonio architettonico, nella sua valorizzazione e, in funzione di questo, un grande investimento con la cultura che si è venuto via via facendo sempre di più, e che continueremo a fare) stanno dando alla città un respiro diverso. Un respiro in termini culturali, un respiro in termini di identità, un respiro in termini di occasioni di occupazione, di lavoro, di investimenti e di attività economiche. Se c'è una lezione che la vicenda di Torino di questi vent'anni dà, è che non si deve avere paura di mettere in moto costantemente un cambiamento di se stessi attraverso una politica di continue e costanti azioni di investimento, di trasformazione e di cambiamenti, perché è il cambiamento che determina le opportunità, non è la nostalgia di una staticità e di una stabilità che nel mondo di oggi non ci saranno più come le abbiamo conosciute nel corso del Novecento. È così. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Breve replica, visto che abbiamo discusso e si è detto di tutto qui, quindi replico avendo ascoltato di tutto, se mi permette. In ogni caso, penso che anche il 2013 abbia segnato, con molta coerenza, una strada che abbiamo intrapreso dal 2011, che è: riduzione dell'indebitamento (e lo stiamo facendo anno dopo anno); mantenimento dell'erogazione dei servizi fondamentali (perché io vorrei far notare che i servizi fondamentali di cui i cittadini godono in questa città sono tutti oggi erogati esattamente come lo erano nel 2011); promozione continua di politiche di innovazione, di cambiamento e di trasformazione che offrano alla città più occasioni. Per fare questo, abbiamo bisogno naturalmente di continuare a fare una politica di razionalizzazione massima delle risorse, della nostra macchina comunale, della nostra organizzazione, ivi compreso utilizzare gli asset che abbiamo. Io rivendico la politica di dismissioni che è stata fatta. Semmai mi colpisce che sono anni e anni che il dibattito nazionale, oltre che quello locale, discute di dismissioni come una delle leve fondamentali per rimettere in sesto il Paese e, al di là di un dibattito che va avanti da anni, di dismissioni effettive di gran parte del patrimonio pubblico se ne sono fatte pochissime. Guardate che, proporzionalmente, ha fatto molto di più la Città di Torino in questi anni di quanto abbia fatto lo Stato e di quanto abbiano fatto tante altre Città in Italia nello stesso periodo. Non credo che questa sia una colpa. Semmai la colpa è di quelli che ne parlano e non ne fanno mai una. Da quanti anni è che si discute di cedere una quota delle Poste Italiane? Da quanti anni è che si discute di cedere una quota di Terna? Da quanti anni è che si discute di cedere una quota maggiore di ENI o di ENEL? Si discute, ma non se ne fa assolutamente nulla. Forse, anche per questo si fa così tanta fatica a mettere a posto i conti pubblici. Noi qui abbiamo avuto il coraggio di misurarci anche con il tema delle dismissioni, sempre - lo ribadisco - mettendo insieme da un lato le esigenze finanziarie della Città e dall'altro l'erogazione dei servizi, perché segnalo che il servizio di pulizia della città che realizza oggi AMIAT dopo la dismissione del 49% è della stessa qualità del servizio che realizzava la Società quando era del 100%, perché, ovviamente, siamo i primi ad essere attenti non solo alla dimensione finanziaria, ma anche alle dimensioni di politiche industriali e di gestione dei servizi che queste imprese esprimono. Per queste ragioni, io penso che, anche nel Bilancio che ha presentato l'Assessore Passoni, ci sia una coerenza che ritroverete anche nell'impostazione del Bilancio del 2014, perché noi vogliamo tenere insieme risanamento e, al tempo stesso, sviluppo, crescita e creazione di opportunità per la città. LEVI Marta (Vicepresidente) Grazie, Sindaco. |