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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 28 Aprile 2014 ore 16,00
Paragrafo n. 7
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2014-01340
RENDICONTO DEL COMUNE PER L'ESERCIZIO 2013. APPROVAZIONE.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201401340/024,
presentata dalla Giunta Comunale in data 4 aprile 2014, avente per oggetto:

"Rendiconto del Comune per l'Esercizio 2013. Approvazione".

LEVI Marta (Vicepresidente)
Comunico che in data 28/04/2014 le competenti Commissioni hanno rimesso il
problema in Aula.
Passiamo all'analisi degli emendamenti.
L'emendamento n. 1, presentato dall'Assessore Passoni, recita:


LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Anche se l'ho detto nella relazione, lo ribadisco. L'avanzo, per ragioni di
risanamento, non può essere applicato alla spesa e pertanto non sarà applicato alla
spesa. Tuttavia, dovendo stanziare fondi legati sia al potenziale riduzione dell'avanzo
conseguente all'eventuale rischio di non alienazione della partecipata GTT, sia al
fatto che la norma ci impone comunque lo stanziamento di un fondo svalutazione ad
oggi pari almeno al 30% dei residui attivi iscritti a Titolo I e III ante cinque anni,
l'avanzo viene completamente vincolato con le voci di cui all'emendamento, quindi
28 milioni di Euro a fondo rischi e la differenza a concorrere a 52 milioni di Euro a
fondo svalutazione crediti.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:
Presenti 24, favorevoli 23, astenuti 1.
L'emendamento n. 1 è approvato.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'emendamento n. 2, presentato dall'Assessore Passoni, recita:


LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
L'emendamento n. 2 prevede che la nota dei Revisori viene allegata a corredo della
documentazione ufficiale dell'atto.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2:
Presenti 25, favorevoli 24, astenuti 1.
L'emendamento n. 2 è approvato.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'emendamento n. 3, presentato dall'Assessore Passoni, recita:


LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Anche in questo caso si allega la nota informativa dei rapporti reciproci del gruppo
Città di Torino, che è un allegato di Legge e lo alleghiamo ufficialmente con
l'emendamento.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 3:
Presenti 24, astenuti 1, favorevoli 23.
L'emendamento n. 3 è approvato.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'emendamento n. 4, presentato dall'Assessore Passoni, recita:


LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
L'emendamento n. 4 riporta i nuovi vincoli di destinazione dell'avanzo e,
conseguentemente, adegua l'Allegato 2 della Giunta.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 4:
Presenti 26, favorevoli 25, astenuti 1.
L'emendamento n. 4 è approvato.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Ci sono interventi per dichiarazioni di voto?
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Intanto, voglio ringraziare l'Assessore, per il lavoro che è stato fatto, al di là delle
presenze in Commissione. Ringrazio anche i Consiglieri, visto che oggi ci siamo
riuniti in seduta straordinaria dopo aver già fatto 18 riunioni di Commissione su un
Consuntivo che, come sapete, abbraccia pochi mesi, visto che abbiamo votato un
Bilancio Preventivo a ottobre 2013, sulla base ovviamente di numeri che, raccontati
nella loro brevità, asciutta e sintetica, rappresentano alcuni passaggi però
significativi.
Io credo che sia stato fatto un gran lavoro in questi tre anni. Credo che il Consiglio
forse sottovaluti il livello di diminuzione importante e significativo
dell'indebitamento. Non dimentichiamo che questo è uno dei punti salienti dell'opera
di razionalizzazione, anche in funzione del mantenimento degli equilibri che ci
permettono di rispettare il Patto di Stabilità.
Oltre la Giunta, il Sindaco e l'Assessore Passoni, è giusto e corretto ringraziare anche
il Collegio dei Revisori e il suo Presidente per il lavoro svolto, soprattutto per la
relazione allegata al Rendiconto, e tutti gli Uffici per l'impegno e la dedizione di
questo mese di lavoro.
Credo che i due passaggi significativi che sono stati sottolineati, oltre al tema legato
alla riduzione del debito (non è stato detto dall'Assessore, ma è giusto dirlo), siano i
240 milioni di Euro che risultano in diminuzione negli ultimi tre anni
sull'indebitamento, il recupero dell'evasione fiscale e l'avanzo di 57 milioni di Euro
di amministrazione. Ma fondamentalmente credo che dobbiamo fare una riflessione
sui punti che sono stati sottolineati a completamento della relazione che ha fatto la
Giunta.
Partendo dal presupposto che il lavoro di riordino del gruppo FCT, come è stato detto
dal Consigliere Greco Lucchina nel suo intervento, assolutamente corretto per la
parte riguardante le necessarie dismissioni mobiliari e immobiliari, che si sono solo
parzialmente verificate; il Consigliere ha giustamente sottolineato come il periodo
particolarmente complesso e le difficoltà di una crisi socioeconomica, che vanno ben
oltre il tema legato alle casse dei Comuni e degli Enti Locali, ma che viene ripreso
dall'Assessore e che condivido, come Presidente di questa Commissione, quando
evidentemente la Città di Torino non ha avuto aiuti particolari rispetto ad altre Città
italiane, non ha avuto trattamenti che hanno permesso di recuperare la certezza, non
solo di uscire dal Patto di Stabilità, ma di dichiarare fallimento.
Credo che nelle spese strettamente necessarie per il funzionamento dell'Ente si sia
fatto un lavoro importante, ma si possa fare un lavoro ulteriore. Così come è
importante sottolineare anche la diminuzione significativa, in questi ultimi cinque
anni, ma soprattutto nell'ultimo anno, delle spese per il personale.
Abbiamo citato tre temi che questa Amministrazione, questa Giunta, il Sindaco e
questo Consiglio Comunale hanno particolarmente a cuore, cioè mantenere inalterato
il livello qualitativo dei servizi, pur con la fatica di confermare, anche con operazioni
delicate, questo livello qualitativo, ma soprattutto per quanto riguarda il welfare e i
servizi educativi, questa Città continua a mantenere un livello molto elevato. Voglio
ringraziare anche i Consiglieri e i Presidenti delle Commissioni, che su questo tema
hanno sempre mantenuto una grande, importante e significativa attenzione.
Stessa questione - è stato detto - rispetto al volano della cultura, che oggi rappresenta
non solamente quei numeri che abbiamo come fiore all'occhiello, in queste ultime
settimane, per quanto riguarda le presenze e gli arrivi turistici, ma è l'insieme di un
sistema che sta funzionando bene, che sta superando anche quelle previsioni che si
potevano fare proprio negli anni 2004, 2005 e 2006, quando la Città, appena
balbettando, muoveva i primi passi nella direzione di una Città turistica, della cultura
e non solo più una "one company town".
Questi sono passaggi che non possono essere marginalizzati in un dibattito breve,
veloce e, magari, con poca attenzione. Credo che la fatica di governare una Città
come la nostra, con gravi problemi e gravi esigenze, caratterizzata da una crisi
socioeconomica, da fasce deboli che diventano sempre più deboli, non possa non
passare attraverso una considerazione, cioè che questa Amministrazione ha
mantenuto un impegno e un'attenzione enormi, proprio rispetto ai più deboli. Questo
è un tema che anche il Governo nazionale dovrà mantenere.
Questo tema si unisce al fatto di riscrivere alcune piccole regole che forse negli
ultimi 24 mesi hanno creato gravi problemi, anche soltanto di comprensione. Ha fatto
bene l'Assessore a dire quanto cambiano gli acronimi delle tasse della fiscalità
locale. È altrettanto vero che in merito alla fiscalità locale (come avrebbe detto
Einaudi, "conoscere per deliberare", spesso anche comprendere per deliberare; è
molto facile parlare) negli ultimi 24 mesi abbiamo assistito a una girandola.
L'Assessore ha citato in particolare i minori introiti causati dalla mini-IMU, ma la
stessa abolizione dell'IMU sulla prima casa, piuttosto che il passaggio alla TARES,
piuttosto che altre situazioni che mettono in condizioni gli Enti Locali di fare sempre
più fatica a interpretare il principio di sussidiarietà verticale.
Questo è il tema vero e con questo vorrei avviarmi anche alla conclusione. Non
abbiamo solamente discusso del fatto di avere aumentato il livello qualitativo di
alcuni punti necessari di questa Amministrazione, facendo una razionalizzazione. A
fronte di una forte diminuzione dei trasferimenti dallo Stato agli Enti Locali,
abbiamo mantenuto comunque un buon livello di investimenti. Però, come ha detto
anche il Consigliere Greco Lucchina, non posso non vedere che anche nella relazione
dei Revisori il tema dell'uso dell'anticipazione di cassa, rispetto al tema più generale
dell'equilibrio di Bilancio, rappresenta ancora una criticità, così come - ha fatto bene
l'Assessore Passoni a ricordarlo - i residui attivi.
Il fatto stesso dei crediti esigibili diventa un tema sempre più importante, per certi
versi anche opprimente, soprattutto perché, fino a sei o sette anni fa, venivano iscritti
in condizione di difficoltà nell'accertamento.
Questi sono temi che non possono esimere il Consiglio Comunale da una valutazione
che rimanda anche agli impegni che anche il Sindaco, come Presidente dell'ANCI,
potrà prendere in futuro, rispetto a un riordino della fiscalità locale, anche rispetto
agli accordi che si stanno prendendo con Equitalia.
La diminuzione delle risorse, che è stata causata ovviamente dalla crisi, ha portato
evidentemente a due punti, che sono stati citati anche dalla minoranza, ma che
condivido, perché la discussione nelle Commissioni competenti, in questi mesi, è
sempre stata focalizzata su questo punto. Ovviamente la diminuzione dell'aspettativa
di introiti dalle dismissioni immobiliari ed i minori introiti da oneri di urbanizzazione
(il Consigliere Greco Lucchina ha citato l'esempio GTT rispetto ad altre operazioni,
come Sagat e AMIAT, che hanno avuto altri esiti) mantengono un livello di criticità
importante anche per il futuro di questo Consiglio Comunale e, più in generale, per
l'equilibrio di Bilancio di questa Città.
Il Gruppo del Partito Democratico voterà a favore, convintamente, mantenendo la
stessa attenzione che ha mantenuto in questi mesi, sapendo che proprio la
schizofrenia della normativa sulla fiscalità locale ci obbliga troppo spesso a
rincorrere termini ultimi per approvare Bilanci importantissimi, perché riguardano la
vita, il futuro di una comunità e il futuro di migliaia e migliaia di persone che dal
Comune hanno una risposta.
In un momento come questo, in cui una società si sta lentamente disgregando, dai
corpi sociali intermedi alla capacità della politica di intercettare il consenso vero,
attraverso risposte corrette e immediate, credo che sia uno dei temi più importanti
anche per il futuro degli Enti Locali, in particolare di questa Città.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Sono contento di intervenire dopo il Presidente Altamura, perché, altrimenti,
avremmo anche potuto pensare che non ci fosse la maggioranza in Aula. Questo, alla
fine, è un documento che, sì, viene predisposto dalla Giunta, però dovrebbe essere il
Consiglio ad esprimersi, quindi, io sono, a maggior ragione, contento, perché il
Presidente Altamura, pur chiaramente rappresentando il punto di vista di un
determinato schieramento politico, non ha potuto evitare, nella sua onestà
intellettuale, di citare le criticità che emergono. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). L'Assessore Passoni le ha elencate comprensibilmente in chiave di
giustificazione, invece io, anche senza dover aggiungere il peso di un commento di
critica politica, potrei limitarmi a leggere la parte di critica contenuta in coda alla
relazione dei Revisori dei Conti.
È l'unica votazione nella quale mi sono permesso di esprimermi a favore, perché
volevo dare, anche nella votazione a verbale, un mio parere positivo
all'inglobamento nella massa dei documenti allegati al Bilancio anche di questo
giudizio. Perché, più nel dettaglio, il Collegio sottolinea un dato: nel Rendiconto
dell'Esercizio 2012, su 10 parametri complessivi previsti per Legge rispetto al
riscontro della situazione di deficitarietà strutturale, la Città di Torino ne violava due
e, nel dettaglio, violava il volume dei residui passivi, superiore al 40% rispetto agli
impegni sulle medesime spese, e, dall'altra parte, la consistenza dei debiti di
finanziamento, superiori al 150% rispetto alle entrate correnti.
Questi due parametri violati rimangono violati; sul debito è ovvio, perché, dopo la
politica lacrime e sangue e l'innalzamento massimo di tutte le tariffe e le aliquote
legali per il fisco e di qualunque entrata possibile e, dall'altra parte, rispetto al taglio
di tutto il tagliabile (e questo lo dite voi, non lo dico io, ovviamente mi riferisco al
tagliabile di quello che si può tagliare), aggiungendoci la dismissione (tolta GTT e su
questo un altro passaggio me lo riservo) di tutto quello che si poteva o si è deciso
politicamente di poter dismettere, il debito della Città rimane - siete voi a dirlo -
superiore ai 3 miliardi di Euro; questo senza considerare il debito delle partecipate.
Per cui, sì, c'è un calo, ma il paradosso è che la montagna della rimanenza - e questo
veramente toglie le speranze, perché è un dato politico - rimane superiore alla
montagna del 3 con gli zeri successivi.
Questo per dire che, in realtà, l'opera di risanamento (di cui, adesso, voi vi vantate
politicamente) non dà speranza, forse la toglie, perché, se questo è il massimo che si
poteva fare e se il risultato raggiungibile - quindi, raggiunto - è comunque questo, mi
viene da dire che, più che mandare SORIS direttamente da Sergio Chiamparino, non
vedo come mai potremo fisicamente pensare di recuperare una cifra simile.
Però, voglio andare oltre, perché la relazione dice che, oltre questi due parametri già
violati dal Rendiconto d'Esercizio 2012, se ne aggiungono due, che violano invece
questo Rendiconto. Nel dettaglio, l'ammontare dei residui attivi provenienti dalla
gestione dei residui attivi di cui al Titolo I e III è superiore al 65% rispetto agli
accertamenti della gestione di competenza sulle medesime entrate, dalle stesse voci,
e, quindi, questa è un'ulteriore violazione, che, evidentemente, prima non c'era.
L'ultima, che è quella principale e che è stata citata più volte, è quella del ricorso
costante alle anticipazioni di Tesoreria; in questo caso, viene dipinto come problema
l'eventuale esistenza al 31 dicembre di anticipazioni di Tesoreria non rimborsate
superiori al 5% alle entrate correnti.
Su questo la stessa relazione denota l'abitualità di questo ricorso, perché si arriva a
fine anno 2013 a 89 milioni di Euro e per tutto l'anno 2013 vi è un costante ricorso
alle anticipazioni di Tesoreria: 119 milioni di Euro a fine marzo, 165 milioni di Euro
a fine giugno e 177 milioni di Euro a metà settembre; questo per dire che, di fatto, è
una prassi.
Quindi, non venite a dirci che c'è una lungimiranza rispetto al risanamento dei conti
o un'affidabilità alle entrate stabili e ripetitive rispetto a quelle non ripetitive delle
alienazioni, perché, in realtà, è dimostrato che continua ad esserci un grande fiatone
in questo esercizio di Bilancio e non siamo noi a dirlo, ma è la stessa relazione dei
Revisori dei Conti.
Rispetto alle partecipate, sono contento che la medesima relazione ci dia ragione su
un dibattito politico che, signor Sindaco, ci aveva visto confrontarci molto
vivacemente relativamente a GTT; avevamo sostenuto che, di fatto, la mancata
vendita del ramo parcheggi dopo l'operazione di scorporo (che lei negava essere
avvenuta, ma, in realtà, è avvenuta) e, dall'altra parte... (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Sindaco, non è avvenuta formalmente, perché non siete riusciti a
venderla, non perché non volevate venderla, quindi l'avete comunque destinata ad
un'altra società, che è distinta e, quindi, è scorporata rispetto a GTT; poi, il fatto che
non siate riusciti a piazzarla è un altro ragionamento. E, soprattutto, a proposito di
GTT stessa per quanto riguarda il TPL, non so se gli esponenti della sinistra, in
particolare quella più radicale (visto che andranno a votare anche la relazione dei
Revisori dei Conti che è allegata al Bilancio), hanno letto quelli che sono i
suggerimenti e gli incentivi, perché, proprio nell'ultima pagina, sono molto chiari e,
giustamente, loro rimangono su un profilo tecnico, ma invitano l'Ente ad individuare
il percorso giuridico-amministrativo volto alla migliore valorizzazione possibile di
tale partecipazione in GTT. E uno potrebbe dire: "Bene, nell'ambito di un percorso
politico ancora aperto rispetto ad una valorizzazione, per risanarla e, quindi,
rivalorizzarla nel ruolo che svolge, nel protagonismo del Comune". No, perché,
giustamente, i Revisori dicono: "Al fine di realizzare un introito per le casse
dell'Ente, introito necessario al fine di alleviare la situazione di carenza di liquidità".
Quindi, voi state per votare un documento che è tecnico e che, sostanzialmente, dice
che, per colpa della carenza della liquidità che avete causato in quest'anno di
esercizio di Bilancio, è un problema se non si vende GTT. Questo è quello che state
votando, vorrei che fosse chiaro. Intanto, denota il completo caos nel quale è entrata
la politica generale di dismissione, nel non essere neanche chiari - e lo ha ammesso
lo stesso Sindaco quando ha detto di voler attendere il rinnovo del Consiglio
Regionale per avere più chiare le politiche di investimento sul TPL, che, in realtà, è
un completo stand by -, e state per votare una relazione tecnica allegata ad un
Bilancio che, sostanzialmente, da contabili vi dice che, se non vendete GTT, vi siete
messi in una situazione in cui c'è un rischio di calo di liquidità, di insufficienza di
liquidità.
Questo per dire che, in realtà, avete iniziato un progetto che non siete riusciti a
concludere; è questa la storia di questo Bilancio di Rendiconto. Lo voglio dire
all'Assessore Passoni, perché mi mette nella difficile condizione di arrivare a poter
sottoscrivere ogni singola parola di quanto ha detto, con una critica politica molto
dura rispetto alla completa assenza di bussola sulle politiche del fisco locale. Perché
mi è rimasto in testa, non l'ho neanche dovuto segnare, quando ha detto che:
"L'attuale disegno normativo relega il Comune ad un ruolo di assoluta marginalità".
Le parole "marginalità" e "Comune" me le sono segnate (poi l'Assessore ci ha
distribuito anche il testo, per cui scripta manent).
Io, però, mi chiedo, Assessore Passoni, ma lei questo lo sta dicendo a noi
dell'opposizione, lo sta dicendo a me del Gruppo Fratelli d'Italia, o si dovrebbe
girare di 90° e dirlo al Sindaco Fassino, Presidente nazionale dell'ANCI, o girarsi
magari di 180° e dirlo al vostro premier Matteo Renzi? A chi lo sta dicendo che ci
troviamo in un quadro normativo che ha messo il fisco locale in un caos assoluto, che
cambia le carte in tavola tre volte nel corso del medesimo anno e si riduce
addirittura, in un estremo ritardo, a dover predisporre documenti contabili di questa
Città, senza avere ancora chiaro dove andremo a finire come quadro normativo
generale? Perché, Assessore, se lo sta dicendo a noi, ha sbagliato interlocutore.
Per cui, la invito, anche senza mozione, visto che l'ha trascritta e quindi ha il file, a
mandare questa relazione al Presidente del Consiglio, sempre che non preferisca
fargliela avere tramite il Sindaco, il capo della Giunta, visto che è anche Presidente
dell'ANCI, perché di sicuro lo scaricabarile non può più funzionare rispetto al tema
del fisco e non può funzionare soprattutto rispetto al misurino con cui andate a
chiudere sempre questi esercizi, per cui un evento come la mancata vendita di GTT
va completamente a scombussolarvi tutti i disegni.
Chiudo dove ho cominciato, neanche siamo costretti noi a dirvelo dall'opposizione,
ed è per questo che di fatto questo dibattito è molto triste e privo di interessi, perché
stiamo discutendo del già avvenuto, ma in realtà ve lo dice addirittura l'organo
tecnico che ha il compito di darvi solo un giudizio sulla regolarità contabile.
Allora, bastava veramente solo leggerlo, perché non c'è bisogno di aggiungere
nient'altro: nel 2012 sono stati violati due parametri, nel 2013 sono stati violati
quattro parametri. Un bel raddoppio: complimenti, visto che il complessivo dei
parametri sono dieci!
Il prossimo anno l'obiettivo che vi siete prefissati è quello di superare il 50%: volete
arrivare a sei parametri violati su dieci?

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
È un po' difficile commentare un Bilancio Consuntivo relativo ad un Preventivo che
è stato approvato a fine ottobre e che, di fatto, ha coperto un mese e mezzo.
Lo riconosce anche l'Assessore che ha dedicato una cospicua parte della relazione a
lamentarsi sostanzialmente dello Stato italiano ed, effettivamente, chiunque
dall'esterno sappia che facciamo i Bilanci Preventivi a fine anno - l'anno scorso
l'abbiamo fatto ad ottobre, novembre - dice che è il segno dello sfascio dello Stato
italiano, perché un Ente Locale che non riesce a programmarsi e arriva a fine ottobre
senza sapere quale sarà il suo preventivo per l'anno, è chiaramente in una situazione
di caos, perlomeno dal punto di vista finanziario.
Però, mi permetto anche di trovare veramente fuori luogo questa bellissima frase con
cui ha aperto sostanzialmente la relazione, con cui la Giunta dice che in questi sei
mesi è cambiato il verso della politica nazionale, un nuovo premier, un nuovo
Ministro dell'Economia, una nuova maggioranza. Allora, vorrei segnalare che la
maggioranza è sostanzialmente la stessa, che il PD era il Partito guida della
maggioranza vecchia come di quella nuova. Adesso va di moda sicuramente il
renzianesimo, per cui bisogna dire bene di Matteo Renzi e dire che Letta era un
cretino, o qualcosa del genere, però francamente dire che è andato tutto male, ma
adesso c'è una nuova maggioranza che farà tutto, mi sembra veramente anche un po'
fuori posto in una relazione del Consiglio Comunale, anche perché, ovviamente,
l'Amministrazione fa il suo mestiere, dice che va tutto bene, che è stato tutto
bellissimo.
A me ha colpito molto sapere che il parametro con cui l'Amministrazione dice che
va tutto bene, che abbiamo amministrato benissimo per quanto ci consentiva la
situazione nazionale, è il rating di Fitch e Standard & Poor's, addirittura vantandosi
che potremmo addirittura avere un rating da Fitch e Standard & Poor's migliore di
quello dell'Italia.
Credo che in una situazione sociale come quella che viviamo non sia questo il
parametro principale su cui dovremmo basare la nostra soddisfazione o non
soddisfazione. È veramente il segno di una finanzializzazione della politica, dopo la
finanzializzazione dell'economia, per cui l'unica cosa che interessa è solo la parte
finanziaria e capisco che chi gestisce la cassa di un ente di queste dimensioni abbia
ovviamente il problema di far tornare i conti, però a me ha veramente colpito che in
tutta la relazione sostanzialmente il Bilancio Consuntivo dell'anno svolto sia
incentrato sulla solidità misurata da Standard & Poor's, perché invece poi la Città
vede i risultati di questa gestione.
La Città si è perfettamente resa conto della situazione drammatica in cui versa il
Bilancio comunale. È anche vero che siete riusciti ad abbattere il debito quest'anno
di altri 120 milioni di Euro, mi sembra 250 milioni di Euro in questi tre anni, però
segnalo che se uno fa la proporzione, per arrivare ad azzerare il debito, a questo
ritmo di lacrime e sangue, ci vorrebbero comunque trentasei anni.
Non so se pensiamo che i nostri figli, i nostri nipoti, forse anche i nipoti dei nipoti
debbano continuare a vivere in una Città in cui il servizio pubblico dei bus è stato
tagliato, le linee dei tram sono sparite, ci sono stati una serie di tagli e di problemi
sulla rete del welfare, c'è gente che si lamenta che non ha più avuto l'assistenza che
voleva, per quanto riguarda la manutenzione della Città, ci sono buche, nei parchi
l'erba è alta un metro e cose del genere.
Allora, non mi sembra che la situazione sia così rosea come viene descritta, se non la
si guarda sotto l'aspetto del rating di Standard & Poor's, ma sotto l'aspetto della
qualità di vita dei torinesi.
Credo che tutto questo sia stato perfettamente colto nel suo vero aspetto, cioè che
questa è un'Amministrazione basata sulla liquidazione finanziaria di un ente che ha
accumulato un debito e, tra l'altro, bisognerebbe capire per cosa, perché continuo a
chiedere in che cosa sono stati spesi questi 4 miliardi di Euro, 5 miliardi di Euro di
debito che è stato creato dal precedente Sindaco Chiamparino. Se ci mettiamo anche
il debito delle partecipate, siamo partiti da 1, arriviamo verso i 6, non so a cosa
arriviamo adesso.
Allora, forse prima o poi bisognerebbe capire, perché si parla sempre della
Metropolitana in cui il Comune di Torino ha messo alcune centinaia di milioni di
Euro, ma forse se qualcuno fosse in grado di tirar fuori una lista di come sono stati
spesi questi soldi e dimostrare ai cittadini perché sono stati fatti miliardi di Euro di
debiti e chi ci ha guadagnato veramente, allora forse l'Amministrazione potrebbe
salvare la faccia, o forse più probabilmente si scoprirebbe che la maggior parte di
questi soldi non sono stati usati nell'interesse dei cittadini.
Allora, francamente, venire qui a dire: "Sì, ma siamo ancora in piedi", peraltro grazie
all'uso, anzi all'abuso dei soldi della Cassa Depositi e Prestiti, che è diventata la
nuova sacca di sicurezza della Città, dove il Sindaco, buon per lui, è riuscito ad
entrare e fare in modo che la Cassa Depositi e Prestiti ci copra i buchi, ci compri gli
immobili che non vuole più comprare nessuno, ci fornisca addirittura le anticipazioni
finanziarie, 240 milioni di Euro, quanto è stato, va bene, per carità, è un tampone, ma
sono sempre soldi dei cittadini che vengono in qualche modo spesi per tenere in piedi
la situazione ancora per un po'.
Però, se vendendo tutto il vendibile, vendendo buona parte delle aziende che
abbiamo, cercando di vendere pure GTT, magari la venderemo quest'anno, abbiamo
ridotto il debito di 250 milioni in tre anni su 3 miliardi del debito totale del Comune,
allora francamente mi chiedo dove pensate di andare, perché magari quest'anno
venderete anche GTT e tamponeremo ancora per un anno, ma prima o poi la
situazione esploderà, anche perché la Città non è in grado di sopportare ulteriori
tagli, né al trasporto pubblico, né al welfare, né a nient'altro. Tagli, oltretutto, che
spesso si accompagnano anche all'aumento delle tasse, delle tariffe, eccetera. È già
successo sulla TARES, che le famiglie, specialmente quelle numerose, si sono viste
raddoppiare la tassa, qualcuno anche triplicare; anche le attività commerciali
continuano a pagare cifre insostenibili, quindi francamente penso che non sia
ulteriormente sostenibile l'aumento di tasse praticato, che anche quest'anno
sicuramente ci sarà, grazie anche alla scelta del Governo nazionale.
Ho sentito l'altro giorno i dati preoccupanti sul fatto che è in crescita la quantità di
persone che non pagano la TARES, probabilmente perché non se la possono più
permettere, mi fa anche dubitare della capacità poi del Comune di incassare
veramente tutti questi aumenti di tasse che continua a praticare. Quindi poi, ad un
certo punto, il sistema diverge, la cosa esplode e l'azienda, o comunque l'Ente
Comune sostanzialmente non è più in grado di pagare gli stipendi e di andare avanti;
quindi francamente non vedo tutta questa situazione rosea.
Volevo chiudere citando ancora il fatto che, alla fine, in otto pagine, c'è mezza
paginetta di cose fatte, perché evidentemente non ce ne sono molte di cui ci si possa
vantare. Si dice che abbiamo fatto il World Master Games, la mostra di Palazzo
Madama, sicuramente con grandissimi risultati; si dice che il grande risultato è la
consegna del Masterplan della Variante 200 che, scusatemi, è una presa in giro,
perché sappiamo tutti che la Variante 200 non verrà fatta, almeno per il prevedibile
futuro, perché nessuno ha interesse a costruire altre decine di migliaia di
appartamenti, avendo la Città piena di appartamenti sfitti che non si riescono a
vendere. Quindi se questo è un grande risultato... va beh.
Il finanziamento di 25 milioni di Euro per fare la copertura del Passante, che doveva
essere fatta cinque anni fa e adesso dopo cinque anni arrivano i soldi, forse, non si sa,
magari partiranno i cantieri e allora ci diciamo bravi, siamo stati bravissimi. Che
bravi! Questo doveva venire fuori anni fa e quella parte di Città lo aspetta da anni.
L'ultima chicca veramente che mi ha scandalizzato è l'approvazione del
finanziamento da parte del MIUR di ben undici progetti che vedono protagonisti
giovani under trenta, sei progetti di ricerca e il bando sulla social innovation. Questa
è una vicenda che ho seguito personalmente, si tratta veramente di una trentina di
giovani torinesi validissimi, neolaureati, ingegneri, eccetera, che aspettano - a meno
che i soldi non siano arrivati nelle ultime due o tre settimane - da più di un anno che
gli vengano erogati i soldi che hanno vinto grazie a questo bando del Ministero
dell'Università. L'Amministrazione li ha portati in giro per tutta la Città, in tutte le
occasioni, conferenze, vantando questi meravigliosi undici progetti, che sicuramente
sono ottimi, validi, ma che non ha fatto la Città, hanno fatto questi giovani, quindi
come prova del risultato della Città. Questi giovani da un anno aspettano i soldi, a
meno che non si siano sbloccati nelle ultime due-tre settimane, ma dopo un anno
erano ancora lì che non potevano iniziare a fare veramente questi progetti, a fare
l'innovazione, perché i soldi non venivano sbloccati, per cui, l'unica cosa che faceva
per loro la Pubblica Amministrazione, il Ministero dell'Università e la Città di
Torino, era vantarsi dei loro risultati e poi sostanzialmente non sbloccare i fondi.
Se questi sono i risultati che avete ottenuto, francamente mi sembra palese che non
stiamo andando da nessuna parte e credo che questo stia emergendo sempre più
chiaramente davanti a tutti i torinesi e presto ne vedremo anche i risultati.
Quindi, per questo motivo, ovviamente, il voto del Movimento 5 Stelle sarà
assolutamente contrario.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Il mio intervento si limiterà proprio ad una dichiarazione di voto, perché devo
ringraziare i Colleghi che mi hanno preceduto, in particolare il Vicecapogruppo
Greco Lucchina, ma anche il Consigliere Bertola per le domande che si poneva, che
effettivamente si pongono tutti fuori da questo Palazzo.
È vero, molti cittadini torinesi vivono situazioni disagiate, non hanno i servizi che
comunque una Città, che ha sempre fatto una bandiera della qualità della vita, oggi
come oggi si ritrova effettivamente in una situazione indietro anni luce, per quanto
concerne i servizi, rispetto ad altre realtà metropolitane.
E questo, Consigliere Bertola, lo sappiamo, l'abbiamo detto più volte. Il Capogruppo
Bertola continua a non darsi delle risposte. Io ho sempre avuto il coraggio di
assumermi la responsabilità di quanto dicevo, il problema è chiaramente un sistema,
il sistema Torino, che è sempre stato negato in questa Sala, poi ci siamo accorti via
via che la situazione non era così. Questo è un invito che faccio all'Assessore
Passoni in maniera costruttiva perché ponga anche un po' l'attenzione, anche se non
gli compete, lo dico agli Assessori competenti, per cercare di recuperare quei soldi
che tanti al Comune devono, ma non in termini di evasione fiscale, come la intende
lui, ma in termini anche di tutta una serie di concessioni che il Comune ha fatto,
soprattutto per quanto concerne gli immobili, dove, dopo anni e anni che non pagano,
avendo accumulato un debito elevatissimo, il Comune gli sospende la concessione,
dopodiché sono tutti soldi che il Comune non recupererà mai.
Voglio solo citare una piccola chicca di 100.000,00 Euro per la distrazione di
qualche Ufficio, ci sarà un'interpellanza, perciò posso anticiparlo, sembra una
banalità su un Bilancio così ampio, però per non aver fatto l'adeguamento dei
voucher, il Comune di Torino, gli Uffici avrebbero dovuto farla, ci ha rimesso circa
80-100.000,00 Euro. Per carità, è un granellino di sabbia nel deserto, ma questo è il
sistema Torino.
È su questo che bisognerebbe agire; mentre noi, alla fine, ci limitiamo ad agire sulle
vendite, che comunque portano un risultato immediato, ma in realtà giustamente -
come diceva il Consigliere Bertola - alla fine siamo andati avanti con queste vendite,
perché due anni fa abbiamo rischiato effettivamente di andare ulteriormente fuori dal
Patto di Stabilità.
Perciò, è proprio un sistema da cambiare. Ovviamente, non è riferito all'Assessore al
Bilancio, ma a tutta una serie di Assessorati che comunque dovrebbero cercare di
recuperare quanto gli è dovuto, nient'altro.
Posso fare altri esempi terra terra, chiedo scusa se voglio in qualche modo fare un
rapporto minimalista rispetto ad un Bilancio del Comune, ma dico un'altra
stupidaggine: la rotonda, finalmente, alla fine, sono usciti fuori. C'è uno stato
debitorio di 240.000,00 Euro: non si poteva farli fuori, visto che il Comune non
recuperava i soldi? E di queste cose è pieno.
Signor Sindaco, non mi guardi così, la realtà è quella. Sto citando delle piccolezze,
ma sa quanto vanno ad incidere su un Bilancio se le mettiamo tutte assieme?
Comunque, chiudo il mio intervento invitando proprio l'Assessore ad una maggiore
attenzione nel recupero dell'evasione fiscale, come ha detto lui, ma non intesa come
quel povero ambulante che non riesce a pagare una TARSU che è sproporzionata
rispetto a quanto pagano gli altri Comuni, ma mi limito solo a dire: cercate di
prendere i soldi che vi sono dovuti, quelli che chiaramente la gente ha sottoscritto
attraverso le attività commerciali e quant'altro, le concessioni di impianti sportivi e
tutto il resto, che poi la cifra viene fuori.
Comunque, il nostro Gruppo voterà contro.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Scanderebech.

SCANDEREBECH Federica
Bene fa la Giunta ad evidenziare i provvedimenti ad comunem di cui hanno potuto
usufruire varie Città, quali Roma, Milano, mi chiedo però perché allora non iniziare
anche noi a chiedere al Governo un intervento ad hoc, ad esempio per aiutare la
nostra Città ad essere più competitiva nel 2015, quando ci sarà ad esempio
l'ostensione della Sindone. Non vedo perché alcune potenzialità del nostro Comune,
come ad esempio la Sindone, non possano avere interventi ad hoc come hanno
usufruito altre Città.
Lei, Assessore, evidenzia la nuova identità della nostra Città, citando tre grandi
tematiche: profughi, Smart City e turismo. Assessore, mi sarebbe piaciuto che
all'interno di questa nuova identità ci fosse anche un forte intervento sulle nuove
povertà della nostra città e un concreto aiuto ai nuclei familiari, cosa che invece
assolutamente nel suo intervento non c'è e non c'è in questa nuova identità che lei
delinea. È giusto infatti parlare di sostegno a chi sta peggio di noi, di sostegno alle
persone povere, ma le persone povere della nostra città, queste nuove povertà non
sono solo i profughi, a cui dobbiamo tutta la nostra solidarietà e la nostra sussistenza,
ma anche tutti i nuclei familiari che non riescono ad arrivare alla fine del mese, che
magari chiedono più case popolari e non possono avere ancora ad oggi risposte
concrete.
Assessore, lei cita anche nella relazione la grossa criticità dei residui attivi. Da
nessuna parte però, né nel suo intervento, né nei plichi che ci sono stati consegnati, è
possibile analizzare un reale piano di rientro futuro. C'è solo il piano di rientro ad
oggi, ma nessuno può analizzare una visione dei prossimi anni, quando si può
veramente rientrare con questi residui attivi.
Molto interessante è l'Allegato 8 che lei ci ha consegnato, riguardante le consulenze
e gli incarichi professionali, dal quale emerge chiaramente che il Sindaco, su 41
consulenze dirette, ne affida ben 32 alla stessa persona, per una cifra molto esigua,
per carità, ma non può non balzare ai nostri occhi.
Non si può tuttavia non apprezzare... (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Guardi, plico Allegato 8, "Deliberazione meccanografico consulenze e incarichi
professionali 2013, rendiconto", qua vi sono - se vuole, le posso citare - pagina 2:
"Dipendenze dirette del Sindaco, Colarizi Massimo", su 41 consulenze dirette che il
Sindaco affida, 32 a Colarizi Massimo. Allegato 8... (INTERVENTO FUORI
MICROFONO).
Per carità, sarà pure l'Ufficio Legale, quello che vuole, però balza agli occhi di tutti,
è strano che su 41 consulenze legali che lei affida, 31 siano alla stessa persona. Per
carità, balza agli occhi. Non lo so.
C'è da fare magari una valutazione. Io non la conosco questa persona, quindi non
posso dire, sarà sicuramente la persona più competente che abbiamo a disposizione,
quindi è giusto così, però non può non balzare agli occhi.
Per finire, non voglio dilungarmi ancora, non si può tuttavia non apprezzare il grosso
sforzo che gli Uffici stanno compiendo per assestare i nostri conti in un momento
così difficile e complesso della nostra Città. Quindi non si può che essere contenti
quando si dice che il debito del Comune finalmente sta diminuendo e finalmente ci
sono degli interventi sostanziali e veramente importanti.
Quindi non mi sento di votare contro questo rendiconto, né tuttavia di votare a
favore, il mio sarà un voto di astensione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Intervengo per fare dei ringraziamenti, il primo ovviamente alla struttura,
all'Assessore Passoni e alla Commissione Bilancio che ha fatto questo lungo lavoro.
Inoltre intervengo per alcune repliche, intanto per spiegare al Capogruppo del
Movimento 5 Stelle che il problema non è tanto la differenza fra le larghe e le
piccole intese, lo credo anch'io. Il senso è, però, che speriamo e auspichiamo - e
questo fatevelo dire anche da un Gruppo come il nostro che non sta al Governo del
Paese - che un Governo fatto anche da autorevoli ex Sindaci e con la Presidenza
dell'ANCI ribadisca una cosa chiara, che il vero ringraziamento va agli Enti Locali,
quelli che rispetto all'indebitamento complessivo del Paese, come ricordava bene
l'Assessore Passoni, rappresentano tutti solo il 5%. E se prendiamo solo i Comuni,
meno del 3%.
Questo rendiconto può dire una cosa chiaramente a tutto il Paese, abbiamo dato e
basta vedere i dati di questo rendiconto per capire non solo che siamo stati nel Patto
di Stabilità, non solo che abbiamo reso - come diceva giustamente l'Assessore
Passoni -stabile il recupero dell'evasione, ma siamo riusciti a continuare a ridurre il
debito anche rispetto a questa crisi e ai minori trasferimenti.
A lui va il ringraziamento più grande. Ormai è l'ottavo rendiconto che l'Assessore
Passoni fa in quest'Aula, mi ricordo uno dei primi, aveva detto una cosa molto
semplice: "Quando contraete un mutuo, c'è poco da fare, c'è un solo metodo per
superare quel mutuo: pagarlo. Potrete trovare degli escamotage, potrete vendere la
casa di vostra nonna, ma c'è un solo modo, pagarlo".
In questi anni abbiamo fatto qualcosa di più che pagare quell'indebitamento. E lo
dico perché ancora oggi ci sono un po' le idee confuse. Spesso lo dice l'ex Sindaco
di questa Città, c'è tutto un intero mondo che parla di cambiare i limiti del Patto di
Stabilità e noi speriamo - e l'abbiamo descritto anche in questa relazione - che il
Governo li cambi per questo Comune e per tanti altri Comuni italiani. Dicevo che
tutti si sbracciano dicendo che bisogna cambiare quei limiti, il pareggio di Bilancio,
quel Patto di Stabilità. Semplicemente vuol dire poter fare degli investimenti, che
negli anni più difficili della storia di questa Città siamo riusciti a fare anche per
ridare speranza a questa Città. E lo dico sapendo che quella stagione è finita, sapendo
che non ci sarà la possibilità per fare sulla Linea 2 quanto è stato fatto sulla Linea 1,
non sarà possibile pensare di riprendere anche quell'ansia di cui non abbiamo
bisogno, quell'ansia da prestazioni da eventi, che dopo le Olimpiadi ci ha lasciato un
po' quel vuoto. Sembrava che ad un certo punto dovessimo colmare quel desiderio di
arrivare ad un evento prestabilito ed era World Design Capital, Italia 150.
Non c'è bisogno né di World Master Games, - e lo dico anche sinceramente al
Sindaco - forse neanche dell'Expo o della Capitale Europea dello Sport. Lo dico,
perché le cose più grandi ormai non le abbiamo solo conquistate con l'hardware, le
abbiamo conquistate con il software, con la cultura, che è cambiata profondamente. I
dati del turismo vanno oltre i nostri grandi eventi, dimostrano che la riconversione
dei nostri spazi industriali ha premiato questa Città, come lo dimostrano le tante
piazze rese pubbliche e pedonali, contro anche una parte delle opposizioni che oggi
stanno lì a continuare a dire dell'indebitamento. Oltre i 600 milioni per la
Metropolitana, oltre il Passante Ferroviario, ci sono tantissime piazze, ci sono
tantissimi luoghi di questa Città che siamo riusciti a cofinanziare, anche grazie ai
fondi strutturali europei.
Allora, il vero miracolo non è solo aver chiuso un Bilancio a novembre, è averlo
chiuso mantenendo i servizi, sapendo che dalle altre parti hanno fatto delle scelte,
perché siamo in campagna elettorale, diciamolo, guardate che è stata una scelta
quella della Regione di affamare un Comune come questo. Il Consigliere del
Movimento 5 Stelle, mentre ci ricorda che non abbiamo venduto qualcosa, o ci sono
stati tagli ai trasferimenti, forse dovrebbe anche ricordare che i tagli previsti erano
del 14 e ancora oggi ce li ritroviamo del 24.
Allora, guardate la complessità di questo Bilancio e ringraziate che siamo riusciti a
rimettere i soldi sul welfare, anche se ci sono 25 milioni in meno della Regione.
In questa complessità vi chiedo uno sforzo di analisi e un ringraziamento a chi lavora
nell'ombra, penso ai tantissimi funzionari e tantissimi dirigenti che hanno fatto parte
di questo successo, credo che questa Città possa dire con tranquillità anche di non
aver fatto dismissioni.
Consigliere Marrone, non dica a noi di studiare, legga la relazione e poi legga gli
emendamenti, perché a fronte di quella frase, che giustamente ci ricorda che ci sono i
28 milioni anticipati da FCT su GTT, c'è infatti un emendamento, il primo, che
abbiamo già votato, tra l'altro, che ci ricorda, proprio perché abbiamo un avanzo di
57 milioni, che in qualche modo abbiamo potuto chiudere il Bilancio senza quella
dismissione.
Allora, spero che nei prossimi mesi riusciremo a riportare parte delle...
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Posso, Presidente?

LEVI Marta (Vicepresidente)
Credo che sarebbe bene lasciar intervenire.

GRIMALDI Marco
Va bene. Si rifaccia i calcoli e si ristudi la relazione, se può.
Il dato vero è che dobbiamo trovare il modo - e fatevelo dire da un Gruppo che
rappresenta la sinistra in questo Consiglio Comunale - di difendere quel pubblico,
sapendo che il pubblico si difende facendo quegli stessi sforzi che abbiamo fatto
proprio in questa Città.
GTT si difende difendendo non solo il lavoro pubblico di quei lavoratori, ma anche
difendendo il fatto che le razionalizzazioni si possono fare mantenendo il controllo
pubblico. Ed è per questo motivo che spero che, anche per quanto riguarda la nuova
Regione ed il nuovo governo regionale, si possa pensare ad un ridisegno delle nostre
partecipazioni, con una grande vocazione pubblica ed una riorganizzazione delle
nostre partecipate.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Carbonero.

CARBONERO Roberto
Tutti hanno fatto i complimenti ed io ne aggiungo anche, perché, tra i successi
raggiunti che ha elencato, non ha fatto un passaggio che reputo importante e che può
sembrare una goccia nell'oceano, ma indica anche a che cosa deve far fronte questa
Amministrazione: mi riferisco ai debiti lasciati da chi amministrava prima e, secondo
me, adesso ci ritroveremo a riempire come non mai di debiti anche il Piemonte. In
una delle 18 Commissioni che abbiamo affrontato, ad un certo punto lei ha parlato di
penali che erano di 4 milioni di Euro, poi sono diventate di 8 o 9 milioni di Euro - e lì
mi sono un po' perso - e che poi sono ritornate di nuovo di 4 milioni di Euro per il
mancato anticipo di chiusura di mutuo relativo al 2004-2005 e che, finalmente, siamo
riusciti a chiudere nel 2013. Questo descrive veramente come veniva amministrata
prima la Città e quello a cui i torinesi sono andati incontro per tutti questi anni: una
rincorsa continua per tappare i buchi lasciati da un'Amministrazione sconsiderata,
che non si è preoccupata - nonostante avesse un Assessore al Bilancio attento e che
ha sicuramente fatto il suo dovere - di far quadrare al meglio i Bilanci di questa Città,
perché tanto i soldi arrivavano in ogni caso a pioggia, quindi non c'era bisogno di
fare così tanta attenzione.
Ci tenevo a dire questa piccola cosa, anche perché l'Assessore ha parlato di torinesi
che non possono più tollerare determinate situazioni e però dobbiamo fare attenzione
- non c'entro niente con la campagna elettorale, perché, fortunatamente, sono fuori
dai giochi in questa tornata e, quindi, sono molto contento di essere un sereno
spettatore - perché le rincorse che stiamo facendo ed i debiti che stiamo pagando non
sono ancora finiti, sono veramente tanti, sono molti di più e, ogni tanto - non so come
-, accidentalmente spuntano fuori nelle varie relazioni e nelle varie tabelle di
Bilancio. Ne troveremo ancora altri, ne sono convinto, bisognerà arrivare a leggerlo
ancora molto più attentamente, però vorrei sottolineare e vorrei che l'Assessore, se
ha il tempo, mi spiegasse bene che cosa sono questi milioni di Euro di penali che i
torinesi stanno pagando per mutui che erano stati accesi e che non erano stati chiusi a
tempo debito.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola, per la replica, all'Assessore Passoni. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Sì, sulle dichiarazioni di voto.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Queste erano dichiarazioni di voto?

LEVI Marta (Vicepresidente)
Sì, erano dichiarazioni di voto.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Veramente, mi sembrava un dibattito.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Erano dichiarazioni di voto. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Se non ci
sono altri iscritti a parlare, chiudiamo le dichiarazioni di voto. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Non c'è la replica alle dichiarazioni di voto.
La parola, per la replica, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Sarò sintetico. Non abbiate paura delle mie repliche, non credo siano un problema.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Normalmente, le dichiarazioni di voto
sono dichiarazioni di voto e non un dibattito e, se proprio vogliamo fare l'esegesi del
merito, posso farlo anche io... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Infatti, però,
secondo me, questa volta ve ne siete dimenticati.
Stiamo al merito. L'argomento e l'occasione sono importanti e le questioni sono
serie. Vorrei solo aggiungere alcune considerazioni legate al dibattito e ad aspetti di
merito, perché - lo ribadisco -, in realtà, le dichiarazioni di voto sono basate su
citazioni di fatti, circostanze ed elementi.
Vorrei replicare ad alcuni elementi oggettivi. Non credo - lo dico ai Consiglieri che
sono intervenuti su questo punto - che si possano umiliare 521 pagine di relazione
della Giunta sul programma commentando le mie cinque righe dell'intervento.
Se si pensa che la relazione politica della Giunta sia riassunta nella mia relazione -
che, per ragioni di contenimento, è di sette pagine -, la domanda che dovrei fare al
Consigliere Bertola è: Consigliere Bertola, si è accorto che erano allegate 521
pagine? Non sono sul web, lo capisco, sono di carta, però le ha lette? Francamente,
trovo un po' umiliante il fatto che si vada a discutere delle mie tre righe che parlano
di cultura, turismo e profughi, dimenticando quello che si è fatto durante l'anno.
Lo dico perché la mia impressione e quella degli Uffici è che, alla fine,
evidentemente riempiamo quintalate di pagine di carta per il gusto di disboscare il
pianeta. Di questo - ahimè - ne prenderemo atto. Era solo per dire che credo che il
merito politico richieda non la condivisione, ma il riconoscimento del lavoro; la
condivisione è un'altra cosa, ma riconoscere il lavoro fatto è un altro paio di
maniche.
Vorrei ricordare, per onestà intellettuale, al Consigliere Marrone che i parametri che
ha citato più volte, in realtà, sono stati superati - due in più - per ragioni non
confacenti alla politica dell'Amministrazione, cioè la riscossione si è spostata a
gennaio per via della mini-IMU; l'intervento del Titolo II dei tributi si è spostato sul
secondo anziché sul primo sul parametro n. 3 e, conseguentemente, si sono aggiunte
due sparametrazioni. Vorrei dire che, se non si fosse fatta la mini-IMU, saremmo a
due.
Chi ha ragione? Forse nessuno. Però, capiamo in che mondo siamo: c'è una Legge
che dice di classificare a Titolo II quella voce e riscuotere a gennaio e passiamo a
quattro parametri. Mi sento in colpa per questo? Non mi sento affatto in colpa;
francamente, sono esattamente nella condizione di dire che subisco quella norma
come la subisce lei. È indicativo di una peroratio contro il Bilancio della Città? No;
francamente, è una norma inutile che ha riclassificato delle voci.
Poi, se diciamo che c'è un problema di liquidità, lo dico io stesso nella relazione; lo
ammetto ed è un tema su cui facciamo un'enfasi di azione amministrativa,
cominciando dalle dismissioni, dal tema GTT, dalla prudenza con cui accantoniamo
risorse, ma anche dal fatto che siamo ben consapevoli che quella linea di dismissioni
è necessaria per ridare equilibrio di cassa all'Ente; lo abbiamo sempre detto in modo
aperto e trasparente.
Non sarà mica colpa nostra se il Comune di Torino, cencio inamidato, non ha avuto
500 milioni di Euro all'anno di liquidità come il Comune di Roma. Francamente, ne
ho sentite di tutti i tipi, però, saremo sabaudi o quello che volete, qui il risanamento
l'abbiamo fatto con una politica centellinata sulla base delle risorse che abbiamo in
questa Città, sempre con le risorse di questa Città.
Non so se Alemanno ha trovato il deficit o l'ha fatto lui, so solo che il Sindaco
Fassino entra con un deficit di Bilancio, di debito, di residui attivi, e sicuramente
finirà la tornata amministrativa molto meglio di come l'ha presa, così come ha fatto
l'ex Sindaco Chiamparino nel suo secondo mandato.
Ci sono Sindaci che hanno ereditato un Bilancio messo male, hanno preso 500
milioni di Euro all'anno di soldi dello Stato e dei contribuenti ed hanno lasciato il
Bilancio nello stesso stato. Ci sarà anche un merito in questo Paese, porca miseria! O
siamo sempre tutti in condizioni di dirci che è sempre tutto uguale! Perché qui ci
rimbocchiamo veramente le maniche tutti i giorni per risanare i conti della Città e per
dare stabilità.
Ha ragione il Consigliere Scanderebech, forse è più semplice avanzare il piattino e
chiedere i soldi allo Stato, ma credo che almeno bisogna dirsi oggettivamente la
volontà e la capacità di pianificare una politica che non è solo per l'anno, ma è una
visione che dura da quattro anni.
Il rientro del debito non lo fa nessuno in un esercizio, nessuno può trovare 3 miliardi
di Euro per dimezzare il debito in un anno e mezzo; il piano di rientro del debito si
basa su piani di rientro trentennali, come è sempre stato.
Però, il problema di questo Paese è il 3% del debito pubblico? È un problema di
questo Paese? Cioè il Paese non va avanti perché ci sono i 3 miliardi di Euro della
Città di Torino? O perché ci sono i 2.180 miliardi di debito pubblico? Noi non siamo
neanche al 3%, insieme a tutti i Comuni; Roma e Milano sono più indebitati di noi.
Perché, diciamo le cose una buona volta, non siamo i più indebitati d'Italia, non
abbiamo fatto politiche più espansive di altri, abbiamo invece fatto scelte importanti
per il futuro delle generazioni di questa Città.
Metropolitana e Passante saranno ammortizzati in 100 anni e tocca ad una
generazione pagarli. Non è colpa mia se, nel bene o nel male, non si fanno mutui a
100 anni, ma quella Metropolitana vivrà, come quella di Parigi, per quelli che ci
saranno nel 2120, è chiaro? Queste sono scelte che cambiano l'avvenire e le
prospettive di una città vera e sono scelte anche di coraggio.
Vorrei chiudere il mio intervento con la metafora del maratoneta, a me tanto cara:
vogliamo dirci che chi ha amministrato le città negli anni Duemila pensava di correre
una maratona di 50 chilometri, cioè pensava di trovare nell'arco della politica
finanziaria degli anni successivi le risorse per ripianare quello che aveva fatto, e,
invece, nel 2008 è successo che, per politiche nazionali ed internazionali e per scelte
anche di restrizione delle risorse, quel traguardo non è più stato a 50 chilometri,
come la maratona, ma a 70 chilometri e, poi, ad 80 chilometri; chiaramente, se si
allontana sempre il traguardo della maratona, chi corre si stanca di più.
Se tu perdi il 70% del trasferimento erariale, chi pensava di rientrare di quel debito in
5 o 10 anni, forse dovrà farlo in più tempo e questo è imputabile al comportamento di
chi ha fatto quella scelta o di chi continua a spostare il traguardo in avanti e
"spompa" il corridore? Diciamocelo chiaramente: qui, contabilmente e
responsabilmente, facciamo un lavoro difficile, di cui è sicuramente difficile anche
dare atto, anche se tra le righe percepisco commenti favorevoli e positivi; devo, però,
anche dire che i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
La Città comunque è quello che è, è migliorata ed è cambiata. Come diceva bene il
Consigliere Grimaldi, il welfare non è stato intaccato pesantemente o aggredito;
teniamo un livello di coesione significativo, grazie a risorse anche esterne
all'Amministrazione Comunale, ma che comunque ci sono. Questo va rivendicato
nell'orgoglio di essere cittadini di questa Città, non di essere maggioranza o
opposizione.
Naturalmente, poi ci sta la polemica politica, ci sta il momento politico di dialettica,
ci sta la campagna elettorale e tutte le cose che stanno nella dialettica, però,
obiettivamente, credo che bisogna dirsi con estrema franchezza che la direzione di
risanamento è chiara e che la difficoltà e l'inasprimento delle misure di contenimento
della spesa pubblica nazionale ovviamente non la favoriscono, non favoriscono le
autonomie.
La manovra 2014 - ne parleremo nei prossimi giorni - dice "in invarianza di entrate
per i Comuni sul 2013", che significa che non avremo più soldi dell'anno scorso per
fare il risanamento e la spesa, ne avremo di meno; la spending review è nuovamente
una manovra restrittiva dei conti pubblici.
La verità è che la politica - e qui chiudo il mio intervento - dovrebbe trovare un certo
orgoglio unitario nella politica degli Enti Locali. Noi dobbiamo riscoprire il fatto di
essere amministratori locali che rivendicano un ruolo nella società italiana e civile,
non che subiscono passivamente la politica nazionale, perché, alla fine, questo fa
venire meno il nostro essere amministratori locali, il nostro essere eletti o nominati,
l'essere Sindaci e l'essere Consiglieri; questa è la differenza fondamentale. Quindi,
sto parlando non dell'istinto di sopravvivenza, ma dell'orgoglio di amministrare la
cosa pubblica nel proprio distretto territoriale con i mezzi di cui abbiamo bisogno e
non elemosinando risorse giorno per giorno. Questo fa la differenza dello status di
amministratore locale e nel rivendicare il ruolo che noi abbiamo veramente!
In questo senso - non è una critica o un'apertura di credito al Governo Renzi -, se
questo ruolo viene riconosciuto, ne abbiamo vantaggio non come amministratori,
come persone o come soggetti politici, ma perché riusciamo a fare appieno quello
che dobbiamo fare, cioè governare al meglio una Città con il ruolo che abbiamo in
quel momento. Questa è la differenza fondamentale. Credo, invece, che noi stessi
abbiamo abbassato la guardia ed il livello di aspettative e di ambizione di governare i
territori di questo Paese.
Con questo auspicio, porto un Rendiconto e dico che dobbiamo cercare di inorgoglire
la spesa pubblica locale, non per aumentare il debito, ma per fare risanamento e per
dare certezze e risposte ai bisogni locali, di cui, poi, noi - non altri - risponderemo
con la faccia nei confronti dei cittadini.
In questo ruolo di dialettica con la Città, con la Regione, con lo Stato, con il Governo
e con l'Europa si crea un nuovo senso per dare una funzione al Consiglio Comunale
ed alle Giunte; diversamente, saremmo un ruolo costretto dentro un grande
macchinario che ci stritola, all'interno del quale fabbrichiamo, di fatto, Bilanci ed
equilibri, ma in un sistema che ci stritola complessivamente, senza creare opportunità
e risposte a bisogni nuovi ed emergenti.
In questo senso, ringrazio per il dibattito (sicuramente, la sua costruttività e anche la
polemica sono un arricchimento per tutti), però credo che l'Aula debba fare - se
posso permettermi - uno scatto d'orgoglio. Difendiamo il Bilancio non per i numeri
che contiene della maggioranza o dell'opposizione, ma perché il Bilancio è la carta
con cui la politica locale fa politiche, realizza programmi e risponde ai bisogni;
questo dobbiamo farlo da maggioranza e da opposizione o nei ruoli che ricopriremo
in futuro.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Sindaco.

SINDACO
Naturalmente, ringrazio tutti per la discussione. Vorrei iniziare il mio intervento
esprimendo anche io un ringraziamento e, ovviamente, un pieno apprezzamento nei
confronti dell'Assessore Passoni, della Direzione della dottoressa Tornoni e di tutti
gli Uffici che, ogni giorno - non soltanto in un dibattito -, sono chiamati a gestire una
situazione finanziaria che, obiettivamente, è complessa e che, evidentemente,
richiede una capacità di tenuta, che - lo rivendico - noi abbiamo avuto (sono
assolutamente d'accordo con le parole che ha espresso adesso l'Assessore), e in cui
vi è anche l'orgoglio di una Città che non cela i suoi problemi, ma li affronta, li
guarda a viso aperto e li volge a soluzione.
Intanto vorrei dire questo: non può sfuggire a nessuno che cosa è accaduto nella
finanza pubblica e nella finanza locale negli ultimi anni. Dal 2008 ad oggi, le
politiche di finanza pubblica, impostate e perseguite da Governi di diverso segno
politico, sono state tutte improntate ad un obiettivo prioritario, che è quello della
riduzione del deficit di esercizio dello Stato, della riduzione del debito pubblico e,
conseguentemente, del contenimento della spesa e dell'allocazione di risorse
pubbliche. Questa costante ha inciso significativamente nella vita di tutti i Comuni,
perché i problemi che ci siamo trovati a gestire a Torino, se li sono trovati altri
Sindaci in tutte le Città, anche quelli che guidavano o guidano Giunte di segno
politico diverso da quella di Torino.
Lo dico anche perché adesso ricopro il ruolo di Presidente dell'ANCI: quando mi
rivolgo al Governo e rivendico maggiore rispetto e maggiore attenzione alle politiche
ed alle esigenze che i Comuni esprimono, lo faccio non difendendo le Giunte di un
colore politico, ma l'insieme delle Amministrazioni locali italiane; tutte, in questi
anni, hanno dovuto fare i conti con una riduzione costante e continua di risorse, che,
come ho detto più volte - e lo ribadisco in questa sede -, è stata proporzionalmente
superiore all'incidenza che hanno i Comuni e gli Enti Locali sia nella dinamica della
spesa, sia nella dinamica del debito. Perché, se si fa 100 l'intera spesa pubblica
italiana, la spesa ascrivibile ai Comuni è il 7,6% di quella spesa e, se si fa 100
l'intero debito pubblico italiano, il debito pubblico imputabile agli Enti Locali è il
2,5%.
In questi anni è stata operata una riduzione di risorse a carico dei Comuni
proporzionalmente superiore a quel 7,6% e a quel 2,5%, non c'è il minimo dubbio.
Questo ha inciso significativamente sulla vita quotidiana degli Enti Locali, che hanno
dovuto continuamente riorganizzare la loro macchina, la loro spesa, le loro finalità e
le loro priorità.
L'altra volta ho ricordato (e continuo nella mia contabilità) che, dal novembre del
2011 ad oggi - vi do l'aggiornamento e sottolineo che sono trascorsi due anni e
mezzo -, gli Enti Locali italiani sono stati investiti da atti normativi, costanti e
continui, per un numero di 44 decreti. In due anni e mezzo, il fatto che vi siano stati
44 decreti significa che, ogni mese, noi - e qualsiasi Comune italiano - abbiamo
dovuto riscrivere il Bilancio, perché vi erano continuamente decisioni che incidevano
sulle risorse disponibili, sulle forme della spesa, sull'organizzazione ordinamentale e
sui vincoli che venivano posti. Questo è stato un esercizio complesso e difficile.
Per questo motivo, come Presidente dell'ANCI, ho posto al Governo Renzi, nel
momento in cui si è formato, l'esigenza di cambiare passo e di aprire una fase del
tutto nuova nel rapporto con gli Enti Locali, perché non si può continuare in una
strada che non solo riduce le risorse, ma, da un punto di vista operativo ed
organizzativo, impedisce qualsiasi politica di programmazione, qualsiasi politica di
pianificazione dell'uso delle risorse e qualsiasi politica di medio periodo. Infatti, se
ogni mese bisogna rifare il Bilancio, è difficile mettersi in una logica di previsione e
di pianificazione di medio periodo. Ad esempio, se un'impresa dovesse rifare il suo
budget ogni mese, non so se resisterebbe quanto resiste un Comune.
Questo scenario ha inciso anche nella nostra vita ed ha inciso nella vita di un
Comune che ha un indebitamento che, nel tempo, è venuto accumulandosi in modo
significativo.
Ribadisco qui, anche se lo ha detto in modo molto chiaro l'Assessore Passoni, che
dire che Torino è molto indebitata non vuol dire nulla, perché bisogna vedere qual è
la qualità dell'indebitamento. Torino è indebitata per eccesso di spesa corrente o per
politiche di investimento? Perché questa è una distinzione fondamentale.
Torino non è indebitata per eccesso di spesa corrente, perché, per esempio, Torino ha
una spesa per il personale che è significativamente più bassa della spesa media che
hanno per il personale i Comuni italiani delle nostre dimensioni. Roma, Milano,
Napoli, Bologna, Firenze e Genova (ho parlato delle grandi città di questo Paese)
hanno tutte un'incidenza della spesa del personale sul Bilancio che è superiore a
quanto incide sul nostro Bilancio (e parlo di una delle voci fondamentali della spesa
corrente).
Noi siamo indebitati perché la Città ha investito molto. Torino, ad un certo punto, si
è trovata - l'ho detto molte volte, ma è necessario che questo, prima o poi, lo si
assuma veramente - a fare i conti con un mutamento di scenario che metteva in
discussione la sua identità. Infatti - come ho ricordato più volte e non mi stancherò
mai di ricordarlo, perché, se non si parte da lì, non si capisce che cosa è diventata
Torino in questi 20 anni -, tra il 1980 ed il 1990 (quando la globalizzazione ha fatto
irruzione nella vita economica del nostro Paese ed ha mutato gli scenari e i paradigmi
della competizione, della competitività e delle relazioni tra mercati), questa città si è
trovata a passare, in dieci anni, da 1.250.000 abitanti a 900.000 abitanti e, in quei 10
anni, si sono svuotati 10 milioni di metri quadrati di aree industriali di questa città.
Torino, che per un secolo era stata la città simbolo della produzione industriale, della
manifattura e del lavoro industriale, si è trovata a fare i conti con una crisi che non
era una crisi congiunturale, ma una crisi strutturale del suo modello di sviluppo e
della sua stessa identità.
Se non partiamo da lì, non capiamo perché si è investito così tanto a Torino. A
partire dagli anni Novanta in poi, si è investito così tanto esattamente per dare a
Torino un cammino, un profilo e un'identità che superassero quella crisi. Certo, lo
sforzo è stato enorme e, quando si fa uno sforzo enorme, si mettono in campo risorse
significative, che, naturalmente, cubano anche un indebitamento, che, come ha
ricordato l'Assessore Passoni, stiamo pagando, perché, dal 2011 ad oggi, stiamo
costantemente riducendo il livello del debito di questa Città e vorrei sottolineare che
la redditività di quegli investimenti non va misurata a mesi.
Ieri o l'altro ieri c'è stata una notizia interessante sull'Eurotunnel, cioè il tunnel sotto
la Manica, che, quest'anno, ha dato utili significativi. Tutti gli articoli ricordavano
che, per 20 anni, quell'opera è stata passiva, al punto che si è aperto un grande
dibattito se bisognava farla o meno; adesso, dopo 20 anni, quell'infrastruttura non
solo si rivela essenziale (perché capiamo tutti che cosa significa il collegamento in
un'ora e 45 minuti tra Parigi e Londra dal punto di vista delle relazioni tra due
capitali che sono fondamentali per la vita dell'Europa e del mondo), ma dà utili.
La redditività dei grandi investimenti di questa natura non va misurata entro qualche
mese o qualche anno, lo dico anche per il dibattito sulla TAV. Il dibattito sulla TAV
e sull'Alta Velocità va rapportato a tempi medio-lunghi, non a tempi brevi. Nessun
grande investimento di questa scala si misura soltanto nel giro di qualche mese o
anche solo di qualche anno e la vicenda dell'Eurotunnel è lì a dimostrarcelo.
La Metropolitana c'è e quella Metropolitana ci sarà d'ora in avanti e per sempre; è
evidente. C'è perfino un problema - io vorrei introdurre questa riflessione - anche
etico, oltre che economico: che un'opera che durerà di qui a decenni si paghi
nell'arco temporale di 10 o 20 anni è anche eticamente giusto, perché, siccome
quell'infrastruttura servirà più generazioni, è anche corretto che il costo sia
distribuito su più generazioni. Quindi, c'è anche un tema etico, oltre che economico.
Ho sempre difeso - lo ribadisco ancora una volta, parlo non per me, ma per i miei
predecessori - quello che è stato fatto in questi 20 anni in questa Città, perché, in quei
20 anni, le Giunte di questa Città hanno avuto il merito di avere coraggio e di mettere
in campo una mole di investimenti (la Metropolitana, il Passante Ferroviario, il
termovalorizzatore, il teleriscaldamento e la ristrutturazione delle grandi aree urbane,
dal Lingotto in avanti) che ha cambiato il volto della città, ha mobilitato capitali, ha
consentito investimenti, ha dato alla Città un profilo diverso e nuovo ed ha consentito
a Torino di imboccare una strada che, oggi, la porta ad essere una Città con
un'identità ed un profilo molto più ampi e complessi di quelli che ha avuto
storicamente.
Veniamo da giorni e settimane in cui Torino è invasa da centinaia di migliaia di
turisti e queste centinaia di migliaia di turisti vengono a Torino, perché, oggi, Torino
è una delle città italiane che ha la maggiore offerta culturale da mettere a
disposizione dei suoi cittadini e di chiunque voglia venire a visitarla.
Siccome, in gran parte, siamo nati o abbiamo vissuto in questa città per decenni,
vogliamo dirci - faccio una battuta per stemperare la discussione - che, 20 anni fa, se
arrivava un turista a Torino si pensava che avesse sbagliato a prendere il treno,
perché il turismo non era un'identità di questa città; se, oggi, siamo diventati invece
una meta turistica - ed i dati dicono che, nel 2013, abbiamo avuto 600.000 visitatori
in più di quelli dell'anno delle Olimpiadi -, vorrà dire qualcosa o no?
Vorrà dire che quegli investimenti (per esempio, in questo caso, tutti gli investimenti
nel recupero del patrimonio architettonico, nella sua valorizzazione e, in funzione di
questo, un grande investimento con la cultura che si è venuto via via facendo sempre
di più, e che continueremo a fare) stanno dando alla città un respiro diverso. Un
respiro in termini culturali, un respiro in termini di identità, un respiro in termini di
occasioni di occupazione, di lavoro, di investimenti e di attività economiche.
Se c'è una lezione che la vicenda di Torino di questi vent'anni dà, è che non si deve
avere paura di mettere in moto costantemente un cambiamento di se stessi attraverso
una politica di continue e costanti azioni di investimento, di trasformazione e di
cambiamenti, perché è il cambiamento che determina le opportunità, non è la
nostalgia di una staticità e di una stabilità che nel mondo di oggi non ci saranno più
come le abbiamo conosciute nel corso del Novecento. È così. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Breve replica, visto che abbiamo discusso e si è detto di
tutto qui, quindi replico avendo ascoltato di tutto, se mi permette.
In ogni caso, penso che anche il 2013 abbia segnato, con molta coerenza, una strada
che abbiamo intrapreso dal 2011, che è: riduzione dell'indebitamento (e lo stiamo
facendo anno dopo anno); mantenimento dell'erogazione dei servizi fondamentali
(perché io vorrei far notare che i servizi fondamentali di cui i cittadini godono in
questa città sono tutti oggi erogati esattamente come lo erano nel 2011); promozione
continua di politiche di innovazione, di cambiamento e di trasformazione che offrano
alla città più occasioni.
Per fare questo, abbiamo bisogno naturalmente di continuare a fare una politica di
razionalizzazione massima delle risorse, della nostra macchina comunale, della
nostra organizzazione, ivi compreso utilizzare gli asset che abbiamo.
Io rivendico la politica di dismissioni che è stata fatta. Semmai mi colpisce che sono
anni e anni che il dibattito nazionale, oltre che quello locale, discute di dismissioni
come una delle leve fondamentali per rimettere in sesto il Paese e, al di là di un
dibattito che va avanti da anni, di dismissioni effettive di gran parte del patrimonio
pubblico se ne sono fatte pochissime.
Guardate che, proporzionalmente, ha fatto molto di più la Città di Torino in questi
anni di quanto abbia fatto lo Stato e di quanto abbiano fatto tante altre Città in Italia
nello stesso periodo. Non credo che questa sia una colpa. Semmai la colpa è di quelli
che ne parlano e non ne fanno mai una.
Da quanti anni è che si discute di cedere una quota delle Poste Italiane? Da quanti
anni è che si discute di cedere una quota di Terna? Da quanti anni è che si discute di
cedere una quota maggiore di ENI o di ENEL? Si discute, ma non se ne fa
assolutamente nulla. Forse, anche per questo si fa così tanta fatica a mettere a posto i
conti pubblici.
Noi qui abbiamo avuto il coraggio di misurarci anche con il tema delle dismissioni,
sempre - lo ribadisco - mettendo insieme da un lato le esigenze finanziarie della Città
e dall'altro l'erogazione dei servizi, perché segnalo che il servizio di pulizia della
città che realizza oggi AMIAT dopo la dismissione del 49% è della stessa qualità del
servizio che realizzava la Società quando era del 100%, perché, ovviamente, siamo i
primi ad essere attenti non solo alla dimensione finanziaria, ma anche alle dimensioni
di politiche industriali e di gestione dei servizi che queste imprese esprimono.
Per queste ragioni, io penso che, anche nel Bilancio che ha presentato l'Assessore
Passoni, ci sia una coerenza che ritroverete anche nell'impostazione del Bilancio del
2014, perché noi vogliamo tenere insieme risanamento e, al tempo stesso, sviluppo,
crescita e creazione di opportunità per la città.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Grazie, Sindaco.

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