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LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo alla mozione n. mecc. 201401016/002, che è stata presentata dai Consiglieri Cassiani, Curto, Centillo e Sbriglio. È stato presentato un emendamento a firma del Consigliere Sbriglio. La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca È la mozione sui dirigenti. Non ho qui il testo, mi scusi Presidente. LEVI Marta (Vicepresidente) È lì. CASSIANI Luca No, me la faccio dare in prestito. In accordo con il Consigliere Curto, abbiamo trovato la modalità per presentare alcuni emendamenti e su questo sentirei prima l'intervento dell'Assessore Passoni, poi il Consigliere Curto illustrerà insieme a me gli emendamenti che abbiamo presentato, e alla fine voteremo la mozione. LEVI Marta (Vicepresidente) Mi consenta Consigliere Cassiani, ma non risultano presentati emendamenti. CASSIANI Luca Il Consigliere Curto è un po' in ritardo, lo stiamo facendo. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Chiedo scusa, Presidente. Tanto per cominciare, gli emendamenti non sono su questa mozione, ma sono sulla mozione che segue. Per questo, siamo ancora in tempo per la presentazione degli stessi, e trattandosi di otto firmatari, ci tenevo ad acquisire le firme di tutti quanti i Colleghi, firme che abbiamo appena raccolto sui cinque emendamenti e sul testo coordinato, che in questo momento consegno agli Uffici. LEVI Marta (Vicepresidente) Però non c'entrano niente con la mozione in oggetto. CURTO Michele Nulla. Non volevo soltanto ingenerare confusione, Presidente. La ringrazio. LEVI Marta (Vicepresidente) Consigliere Cassiani. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, non possiamo fare nessuna inversione, perché, come sa, gli emendamenti vanno depositati, firmati, distribuiti. CASSIANI Luca Assessore, su questo testo… LEVI Marta (Vicepresidente) Un attimo, su cosa? Sulla revoca della deliberazione Comunale? CASSIANI Luca Sì. LEVI Marta (Vicepresidente) Prego. CASSIANI Luca Siccome c'è stata un'interlocuzione in Commissione, chiederei all'Assessore di dire qual è la posizione della Giunta e, in seguito a questo, con il Consigliere Curto presenteremo gli emendamenti e accorperemmo le due mozioni. LEVI Marta (Vicepresidente) No, non ho capito. Mi consentite, Consiglieri, già mi sembra che ci sia abbastanza confusione, almeno la sto facendo io, vi prego per favore di fare silenzio. La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco I Consiglieri giustamente hanno dato per scontato l'oggetto, cioè aver trattato le due mozioni come un unico oggetto, che non vuol dire che di per sé abbiano le stesse indicazioni, le stesse impegnative, ma come lei sa ogni tanto si possono trattare insieme due mozioni che hanno di fatto lo stesso oggetto. Quindi se intanto lei consente a trattarle insieme, poi, il Consigliere Cassiani verrà in qualche modo incoraggiato a ritirare la sua mozione, parte della discussione verrà integrata nel secondo atto, che a quel punto diventerà di tutti i firmatari; questa è la richiesta, emendata ovviamente. Quindi la prima richiesta è di affrontarle insieme; la seconda, qualora ci sia quell'indicazione da parte dell'Assessore Passoni, che auspichiamo, i due testi diventeranno uno con la sottoscrizione del secondo testo da parte di tutti gli altri Consiglieri. Spero che le sia tutto più chiaro, quindi le chiederei che i due testi possano essere affrontati insieme, e magari con un inizio da parte dell'Assessore Passoni che dovrà anche indicarci dei dati, che abbiamo richiesto al dott. Agagliati la scorsa settimana. LEVI Marta (Vicepresidente) Ringrazio il Consigliere Grimaldi. Puntualizzerei solo che il "filippo" è a mano di tutti i Consiglieri e, visto che non era prevista una discussione congiunta, se qualcuno vuole la discussione congiunta, mi fa la cortesia di chiederla. Abbiamo la seguente situazione, i primi firmatari chiedono una discussione congiunta del provvedimento n. 12 e del provvedimento n. 13 di pagina 19. Sul primo è presentato un emendamento del Consigliere Sbriglio, sul secondo sono stati presentati cinque emendamenti, se non sbaglio, firmati da tutti i firmatari della mozione, quindi si potrà poi fare una discussione generale e una votazione del testo coordinato, che sta per essere distribuito. Per i Consiglieri, credo che sarebbe utile, prima dell'intervento dell'Assessore Passoni, che ci sia l'illustrazione di una di queste mozioni. La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Le due mozioni sono inevitabilmente collegate, perché fanno riferimento in generale alla stessa deliberazione, che è quella con la quale la Giunta Comunale bandisce un concorso per i Servizi Educativi per 18 posizioni da insegnante dei nidi d'infanzia e della scuola materna, quindi del sistema 0-6, e un concorso contemporaneo per la posizione di 9 dirigenti del Comune di Torino. Su questa deliberazione sono state presentate le due mozioni, una a prima firma del Consigliere Cassiani, ma firmata da un ampio numero di Consiglieri, con la mia seconda firma, e l'altra invece a mia prima firma con diversi Colleghi, i Consiglieri Grimaldi, Cassiani, Ventura, Onofri, Centillo e Cervetti. Qual è l'oggetto di queste due mozioni? La prima, quella in capo al Consigliere Cassiani è, sostanzialmente, una mozione più politica, perché chiede la revoca della deliberazione di Giunta, e quindi la revoca della parte che, a indirizzo dei firmatari, è probabilmente la più controversa, cioè quella dell'assunzione dei 9 dirigenti che, da accordo sindacale - lo voglio ricordare -, erano previsti nel numero di 15 e che, invece, la deliberazione di Giunta nominava nei termini di 9. L'altra mozione, quella invece a mia prima firma, si concentra sul concorso per i servizi educativi, e quindi sulle 18 assunzioni, individuando nel concorso, coerentemente agli ultimi dispositivi legislativi, la possibilità di intervenire sul tema del precariato storico che, in particolare nel caso della Città di Torino, è caratterizzato da una larga gestione diretta dell'impianto 0-6 anni, in particolare nei nidi d'infanzia. Negli anni ha visto aumentare in modo considerevole i contratti a tempo determinato e in particolare, quindi, un numero considerevole di precari di fatto storici dedicati a questi servizi. E adesso arriviamo all'oggetto del testo e anche all'oggetto degli emendamenti che sono stati presentati, quindi all'interesse per l'intervento dell'Assessore Passoni. Siamo intervenuti soltanto sulla seconda delle mozione di indirizzo, quella a mia prima firma, andando sostanzialmente a modificarla, e quindi a determinare il seguente indirizzo. Di fronte alla disponibilità che ascolteremo della Giunta, a ridurre al minimo, non al minimo delle necessità dell'Ente, perché ci rendiamo conto che le necessità dell'Ente, come spesso ci ha spiegato l'Assessore Passoni, erano già state individuate all'interno della deliberazione di Giunta, ma al minimo della gestione dell'Ente stesso nel numero di 6 dirigenti per cui bandire il concorso, chiediamo un contemporaneo aumento della capacità assunzionale per il profilo di educatore, sia dei nidi d'infanzia che delle materne, quindi del sistema 0-6, dal numero di 18 previsto dalla deliberazione, al numero di 27, oltre ovviamente alle figure degli assistenti educativi già previste dall'accordo sindacale. Inoltre, attraverso gli emendamenti presentati alla mozione - emendamenti, Presidente che, se ci permetterà, preciseremo a seguito del dibattito, e comunque dopo aver ascoltato la posizione della Giunta -, chiediamo che di questi 27, 20 vengano selezionati attraverso l'articolo 4 comma 6 del Decreto Legge n. 101/2013, e quindi attraverso quel provvedimento che viene definito "reclutamento speciale transitorio" e che in questo momento diverse Amministrazioni, tra cui il Comune di Padova, il Comune di Bra, il Comune di Bologna stanno applicando con concorsi riservati ai soli lavoratori precari, che negli ultimi cinque anni hanno maturato tre anni di lavoro per l'Ente, e quindi per il Comune di Torino; mentre invece le altre 7 posizioni, a nostro parere, dovrebbero essere aperte a tutta quella platea di neolaureati e di persone che, ovviamente, vorrebbero entrare all'interno del circuito del sistema 0-6. Infine, Presidente, mi permetta di sottolineare che una scelta di questo tipo, quindi la diminuzione, seppur dolorosa, del numero dei dirigenti assunti a favore di altre figure professionali, permetterebbe di concentrare la nostra attenzione sulla gestione dei servizi, perché analizzando il trend di pensionamenti degli anni 2014, 2015 e 2016, risulta evidente come, in particolare nelle figure di assistente educativo ed educatore sia dei nidi d'infanzia, che di tutto il sistema 0-6, una parte significativa del nostro personale, quantificabile fra il 20 e il 25%, supererà l'età pensionabile, quindi presumibilmente lascerà il servizio. In altri termini, voglio dire che un indirizzo di quest'Aula, che tende a privilegiare questi profili assunzionali rispetto ai profili di dirigente, tende a risolvere il problema ed il rischio che i servizi debbano essere gestiti in forma esternalizzata, come successe alla fine del 2012 quando, anche a causa dell'uscita dal Patto di Stabilità della Città di Torino, ci si trovò costretti in una scelta politica ad esternalizzare nove nidi d'infanzia. Questo è il senso dell'atto di indirizzo che abbiamo presentato. Presidente, le ho già introdotto gli emendamenti e il senso dei medesimi, per cui riassumendo - poi, dell'atto a prima firma del Consigliere Cassiani parlerà maggiormente lui - l'idea è aumentare da 18 a 27 le assunzioni degli educatori, confermare nel corso del tempo - questo ce lo dirà l'Assessore - le assunzioni degli assistenti educativi, e invece diminuire, per quanto possibile, nel massimo numero di 6 le figure dei dirigenti. LEVI Marta (Vicepresidente) Assessore Passoni, è richiesto un suo commento a questa mozione di indirizzo. PASSONI Gianguido (Assessore) La discussione sulle due mozioni è congiunta? LEVI Marta (Vicepresidente) Provo a riassumere brevemente. Diciamo che con gli emendamenti testé presentati dal Consigliere Curto ed altri, che trovano sintesi nel testo coordinato della seconda mozione, se non ho capito male, si riterrebbe superata la prima delle due mozioni. PASSONI Gianguido (Assessore) Circa la mozione sui servizi educativi in particolare, la vicenda nasce da una discussione lunga che, per onore di cronaca d'Aula, però, vorrei ricostruire sin dall'inizio. Noto il problema della difficoltà con cui ovviamente la normativa non avrebbe consentito la stabilizzazione - usiamo la parola originaria - dei lavoratori che avevano i requisiti di lavoro già da precari presso la Città di Torino con contratti a tempo determinato, il legislatore aveva annunciato l'inserimento di una norma, quella che poi viene citata nella mozione, che sostanzialmente evocava un canale privilegiato, parallelo riferito alle capacità assunzionali dell'Ente, che avrebbe bandito concorsi di questo tipo. E, sempre per onore della cronaca, devo dire che quando dichiarai quella norma in una Commissione - e mi fa piacere che ci sia anche un folto pubblico in Aula, perché era lo stesso presente quella volta -, fui un po' strapazzato dicendo: "Ma come? Quella norma non sarà mai in grado di recepire fino in fondo l'assorbimento dell'esigenza del precariato storico nelle aspettative di trovare una collocazione a tempo indeterminato". In allora, invece, si chiedeva - lo dico per il verbale - di esperire un concorso prima che entrasse in vigore definitivamente questa norma, ma con sostanzialmente una tipologia di canale, di punteggio aggiuntivo a coloro che avevano maturato requisiti professionali dentro l'Ente per contratti a tempo determinato. All'epoca difesi la linea dell'Amministrazione che andava nella tesi di bandire due concorsi separati: uno con la disponibilità dell'articolo 4 comma 6 della Legge n. 101, e uno con la procedura pubblica aperta a qualunque tipologia di soggetto avesse i titoli per parteciparvi, sempre dentro il concetto di educatore asilo nido, insegnante scuola materna. Si è arrivati così alla deliberazione di Giunta, che naturalmente già bandisce il concorso, il cui bando abbiamo sospeso recentemente, che sostanzialmente affermava: abbiamo un accordo sindacale che stabilisce di assumere 18 insegnanti - se ricordo bene -, sostanzialmente dentro due procedure parallele, 9 con la procedura di cui all'articolo 4 comma 6 della n. 101, e 9 secondo un concorso pubblico, che comunque tenesse anche conto non dei titoli di ammissione, non all'interno delle prove ovviamente che sono concorso pubblico, ma come evidentemente qualità di titoli di punteggio aggiuntivi anche la maturata esperienza professionale. Questo è il punto di partenza della mozione nella versione originaria, come dimostra il testo ante testo coordinato, cioè verteva su un punto leggermente diverso, sul fatto di favorire in realtà la parte di concorso pubblico, diciamo la metà originaria del concorso pubblico, e non la metà del concorso di cui all'articolo 4 comma 6 della n. 101. Dopo una lunga elaborazione - quindi do atto che si è arrivati ad una conclusione che, per quanto mi riguarda, è anche soddisfacente -, si è alla fine deciso invece di puntare di più sostanzialmente sulla parte dell'articolo 4 comma 6 che, secondo la discussione fatta in Commissione precedentemente, anzi, sembrava essere di impiccio, di ingombro rispetto alla procedura di concorso pubblico che avesse questi requisiti aggiuntivi nel punteggio. In Commissione, non più di dieci giorni fa, abbiamo discusso di questo, provando ad immaginare quale sarebbe stato l'equilibrio che avrebbe potuto reggere il concorso così modificato. L'Amministrazione aveva proposto, in sostanza, l'estensione dei posti da 18 a 20, e naturalmente lo aveva fatto alla luce di valutazioni che riguardavano la disponibilità di una graduatoria, a cui attingere anche oltre i 20 posti tabellari del concorso, e da cui partire celermente con le procedure selettive. Ora, il testo della mozione così modificato, in realtà, ribalta il fronte e dice: "Non andiamo a favorire, come dicevamo precedentemente, il principio del concorso pubblico così definito, ma sostanzialmente definiamo il concorso pubblico di cui all'articolo 4 comma 6 della n. 101, cioè sostanzialmente ampliamo, dentro un orizzonte quantitativamente di fabbisogno che è sicuramente alto, ma che viene fissato qua non più in 20, ma in 27 unità, una percentuale che comporti un numero di posti a favore della disciplina della n. 101". Qui si parla ovviamente di 27 unità, cioè 20 per il Decreto n. 101, e la differenza per il concorso a tipologia pubblica aperto a tutti. Ora, stante il fatto che io, essendo stato l'unico difensore sin dall'inizio della norma dell'articolo 4 comma 6 della n. 101, sono naturalmente d'accordo che si usi questo strumento come strumento concorsuale previsto dalla Legge per prevedere questa possibilità, che la Legge conferisce proprio in virtù di un principio che non sto qua a ripetere, ma che la mozione sostanzialmente ricostruisce. Unica osservazione per la quale chiedo un subemendamento all'emendamento, diventando pertanto subemendamento al testo coordinato, è che diventa molto difficile andare ad individuare un criterio per il quale, avendo già approvato un atto che stabilisce in 9 posti il concorso pubblico e in 9 posti il concorso riservato, non si vada in estensione, ma si vada ad assorbimento di posti già previsti per il concorso pubblico, pertanto la proposta della Giunta, condizione per dare parere favorevole alla mozione naturalmente, è che il 75% diventi il 66,66%. Cioè si vada ad individuare sostanzialmente i 9 posti nel concorso pubblico aperto, e la differenza di 18 posti nel concorso riservato, di cui all'articolo 4 comma 6 della n. 101. Numericamente cambia poco, ricordiamoci sempre che quando i concorsi saranno effettuati, gli scorrimenti andranno comunque in proporzione l'uno e l'altro. Rammento peraltro che non viene meno il principio che si prevedrà comunque, se la Commissione giudicatrice d'esame lo deciderà nella formulazione delle prove, un punteggio anche per coloro i quali avessero maturato il requisito dell'attività già svolta come insegnante presso l'Ente negli ultimi dieci anni, così come peraltro era indicato nella mozione del testo originario, e pertanto diciamo che esiste quindi una doppia possibilità per coloro che hanno questi requisiti, sia nella tipologia di concorso dedicato, sia nella possibilità di acquisire un punteggio aggiuntivo, se la Commissione deciderà in tal senso, naturalmente riferito al concorso pubblico. Premesso che non competono al sottoscritto affermazioni quali quella indicata nella mozione rivista, cioè che alla fine tale concorso eviterà il trasferimento degli insegnanti di sostegno, sono persona seria e su questo tema non mi pronuncio, cioè non c'è certezza alcuna sul fatto che il fabbisogno assunzionale, non per ragioni di volontà dell'Amministrazione, ma per ragioni di complessivo costo di personale, non richieda comunque riorganizzazioni di personale del comparto scolastico educativo, dico e voglio che sia chiaro a tutti che la mozione non può semplificare tematiche complesse sul piano della dotazione organica, della complessità organizzativa. Quindi su quel punto lì, per quel che mi riguarda, faccio finta di non vederlo, perché non sono assolutamente in grado di ammettere un'affermazione del genere, se fosse poi necessario per ragioni organizzative. Il Consiglio esprime un suo indirizzo, io lo condivido. Dite che 27 è una cifra adeguata a coprire i vuoti in organico e ad evitare il trasferimento degli insegnanti di sostegno, ma è un'affermazione di parte che non sottoscrivo e non so neanche se sia veritiera. Pertanto, la proposta di mozione in questa parte o viene modificata, o, altrimenti, sia chiaro che, se viene disattesa, è nella totale autonomia gestionale del personale del comparto educativo, che non può adempiere ad affermazioni apodittiche assolute, per cui questo punto, per quanto mi riguarda, non è assolutamente garantibile; mettiamola così: è indicabile, ma non garantibile. Lo dico per chiarezza politica. Se, invece, la proposta di mozione modificasse il punto n. 2, dicendo che è il 66,66% dei posti disponibili, cioè 18, quello del concorso di cui all'articolo n. 4 comma 6, per quanto riguarda la Giunta non ci sarebbero problemi ad esprimere il parere favorevole al provvedimento così come indicato, concludendo e dicendo francamente che io l'avevo detto (ma questa è una piccola soddisfazione che mi voglio togliere di fronte all'Aula). Per quanto riguarda la proposta di mozione n. mecc. 201401016/002, ringrazio il Consigliere Cassiani per avere manifestato la disponibilità a revocarla ed annuncio che l'intenzione dell'Amministrazione è comunque di recepire l'indirizzo contenitivo dell'atto di indirizzo firmato dal Consigliere Cassiani; in tal senso, in ogni caso, ci si limiterà a bandire, se questo fosse un intendimento di comune accordo, una procedura concorsuale che, per la prima istanza di posti tabellari, preveda una copertura dei soli posti in cessazione nel corso del 2014. Sostanzialmente, sono cinque i posti in cessazione certa, forse sei, ma possiamo ridurre da nove a sei il concorso, riportando quindi a due, due e due, il concorso complessivo pubblico, e garantendo, pertanto, che oggi il concorso, per quanto bandito, si limiti a coprire il turnover non pregresso, non quello dei famosi 35 dirigenti pensionanti che abbiamo già in pensione e dove sono già sotto dotazione organica, ma solo quelli del pensionamento futuro dell'anno, cioè il tempo di fare le prove e di ricorrere ai sei assunti. Così facendo, stabilizziamo nuovi dirigenti ad oggi e garantiamo che, solo se ci sarà fabbisogno futuro, quella graduatoria verrà utilizzata negli anni a venire, secondo la durata di Legge; di fatto, tra virgolette, "devolviamo" le economie di questa impropriamente… perché non sono economie fungibili, ma le economie teoriche delle tre dirigenze non assegnate ad un'operazione - che condivido politicamente - di rafforzamento del comparto educativo in un momento di grande difficoltà economica. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Ringrazio l'Assessore. Devo dire che sono soddisfatto dell'esito positivo e favorevole per la Città e per l'Amministrazione di questo percorso. Lo scontro, che è stato anche ideologico, è stato forte, perché, in realtà, molti di noi pensavano - e lo pensano tuttora - che in una condizione come quella della nostra Città, dal punto di vista economico e di bilancio, ricorrere all'assunzione di nove dirigenti fosse, in questa occasione ed in questo momento, particolarmente gravoso. Devo dire che, con un ragionamento politico che teneva insieme le ragioni che ha ben esposto il Consigliere Curto, con l'atteggiamento collaborativo e di disponibilità da parte della Giunta - che ringrazio, perché l'interlocuzione è stata più volte messa in campo dall'Assessore Passoni - e con le parti sociali, che hanno collaborato a livello istituzionale in più di una Commissione nella quale si è discusso dei temi che riguardano i prossimi due anni e mezzo (quindi, quelle che saranno le politiche delle assunzioni nella nostra Città nei prossimi due anni e mezzo), è stato un discorso importante che credo porti dei risultati. Innanzitutto, i risultati sono il fatto che mettiamo fine ad un certo precariato e, quindi, diamo stabilizzazione ad almeno 20 unità nei prossimi mesi e, parallelamente, stando a quello che l'Assessore, nel quale ho totale fiducia, garantisce sull'assunzione dei dirigenti - pur dicendo nella proposta di mozione che ritenevo che non fosse questa l'occasione per ricorrere a queste assunzioni -, ma aprendo credito alla Giunta e tenendo in considerazione quello che l'Assessore Passoni ha dichiarato in Aula e che è a verbale quest'oggi, credo che si possa arrivare ad un accordo che consentirà l'assunzione di un numero di dirigenti, che, come ha ben ricordato l'Assessore, parte da quindici, diventa nove, adesso si parla di cinque o sei al massimo, e che ritengo sia compatibile con quella che è la spesa per il personale per cui questa Amministrazione ha fatto un certo contenimento. Devo rendere atto di questo, perché abbiamo studiato bene gli atti, i documenti e anche i numeri e, negli ultimi tre anni, c'è stato un contenimento molto forte della spesa, per cui devo ringraziare la Giunta e, in particolare, l'Assessore Passoni, che ha operato in quel senso attraverso le normative vigenti, cercando di contrarre la spesa sul settore, tenendo anche conto delle difficoltà di Bilancio in genere e di quello che questa Amministrazione deve affrontare, tra cui il primo anno, come prima hanno ricordato bene sia il Consigliere Curto che l'Assessore, dell'uscita dal Patto di Stabilità. Quindi, per quanto mi riguarda, sono soddisfatto del percorso e del risultato ottenuto, soprattutto alla luce del fatto che stabilizziamo e diamo lavoro con certezza ad almeno 27 persone, che ci auguriamo diventino molte di più nel corso del 2015 e del 2016, attraverso quel piano di assunzioni di cui l'Assessore Passoni ha discusso e che abbiamo affrontato in Commissione in più di un'occasione. Relativamente, invece, al fatto che i dirigenti siano diminuiti, credo che anche questo sia un fatto positivo. Aggiungo che la proposta di mozione poneva un punto importante, quindi una delega forte del Consiglio (sulla quale torneremo più avanti), cioè chiedere all'Assessore Passoni di procedere ad una vera e radicale riforma della macchina amministrativa, che, secondo me, consentirà di razionalizzare ed utilizzare meglio le risorse dirigenziali e di avere dei risparmi che in qualche modo saranno anche sensibili. Credo che l'Assessore abbia in qualche modo accolto questo atteggiamento di disponibilità a discutere e, pertanto, vedremo i risultati quanto prima, già con il lavoro che è stato fatto entro il 31 marzo, quindi di ricognizione generale della macchina amministrativa e con le proposte che verranno fatte dalla Giunta nei prossimi mesi. Quindi, ringrazio tutti per l'impegno (il Consigliere Curto, gli altri firmatari e l'Assessore Passoni) e ritiro il mio atto, perché mi sento soddisfatto da quella che è la versione generale e che, con l'emendamento che abbiamo presentato, voteremo fra pochi minuti. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Ho ascoltato l'Assessore e sono soddisfatto delle cose che ha detto. Devo dire, non per togliergli la soddisfazione dell'"io ve l'avevo detto", ma in occasione pubblica, quando ci incontrammo nel mese di dicembre in un momento di discussione proprio su questo tema - prendendolo per tempo -, ci sembrava che l'Assessore più che fare riferimento - non voglio cadere nel tecnico - all'articolo n. 4, comma 6, del Decreto Legge n. 101/2013, cioè sostanzialmente a quello che oggi stanno facendo le più avanzate Amministrazioni italiane (da Padova a Bra, passando per Verona fino a Bologna e, oggi, Milano e Roma), faceva invece riferimento all'articolo n. 36 del Decreto Legislativo n. 165/2001, cioè il reclutamento speciale a regime, che, di fatto, avrebbe escluso la gran parte dei nostri precari. Questo non importa, perché credo, Assessore, che, al di là di quello, abbiamo lavorato tutti per trovare la soluzione più adeguata possibile. In virtù di questo e anche delle cose che l'Assessore diceva adesso, cioè nel proporre quella che è la ricerca di un equilibrio (perché penso che debba essere uno sforzo di questo Consiglio Comunale non contrapporre le legittime aspettative di chi, per anni, ha lavorato per noi in una situazione - credo - anche difficile e di precariato allungato e chi, invece, si affaccia oggi al mondo del lavoro o, magari, cerca da qualche anno e spera di poter avere qualche possibilità), se la proposta è quella dal 66% al 33%, la trovo di una certa ragionevolezza all'interno di quella che, chiaramente, è una trattativa fra Consiglio e Giunta. Però, Assessore, al contempo le chiedo, anche per le cose che diceva, avendolo condiviso con gli altri firmatari della proposta di mozione e anche degli emendamenti, di ritirare a questo punto il quinto dei nostri emendamenti, che prevedeva l'abrogazione del punto n. 3 della proposta di mozione, che, quindi, verrebbe reinserito e prevederebbe per la parte libera, cioè per il 33% libero, l'aggiunta di: "con l'obiettivo di stabilizzare il personale precario, nel rispetto dello spirito della Legge (…), a formulare una selezione che riconosca per ogni anno di esperienza punteggi decrescenti a seconda che il lavoratore precario abbia prestato servizio presso: 1) il sistema pubblico della Città di Torino; 2) il sistema convenzionato; 3) altri sistemi della Provincia di Torino o strutture private". Sostanzialmente, si tratta di garantire un doppio canale, che permetta, da un lato, la riserva dei posti nella misura del 66%, cioè i 18 (sostanzialmente è la totalità di quelle che erano le assunzioni previste all'inizio, quindi devo dire che vi è una buona soddisfazione), ma, dall'altro lato, per l'altro 33%, la possibilità di un secondo canale che non sia riservato solo a quei precari, ma anche a tutti gli altri. Se siamo d'accordo su questo, Assessore, credo che possiamo chiudere e, a quel punto, ritiro anche la mia firma dalla proposta di mozione il cui primo presentatore è il Consigliere Cassiani e, così subemendata (quindi, con il ritiro dell'emendamento che cassava il punto n. 3 e l'inserimento del subemendamento che prevede le quote al 66 ed al 33%), possiamo procedere alla votazione - speriamo con il suo parere favorevole - della proposta di mozione. LEVI Marta (Vicepresidente) Non ho capito dai presentatori della proposta di mozione se la proposta dell'Assessore Passoni al punto n. 2 (cioè, anziché parlare del 75 e del 66,66% dei posti disponibili corrispondenti, passare da 20 a 18) è accolta. La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele La richiesta verrà accolta nel caso in cui - come spero - l'Assessore Passoni accolga il reinserimento del terzo punto (e, quindi, venisse a decadere l'emendamento n. 5), presentato dai proponenti, per la quota libera del 33%. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Premesso che naturalmente votano i Consiglieri, per cui potrei astenermi da questo commento, proporrei però di iniziare il punto n. 3 con il periodo: "a formulare una selezione che riconosca…". (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Con questo preziosismo, che spero sia apprezzato, il parere della Giunta sulla proposta di mozione coordinata è favorevole. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Chiedo perdono, Presidente, ma - come sa - il tema mi sta abbastanza a cuore. Stiamo comunque parlando della quota non riservata, cioè della quota di non riserva del 33%, e resta inteso, come già scritto nella proposta di mozione, che ovviamente, al netto dei posti messi a concorso, da lì in poi queste sono le proporzioni con le quali l'Amministrazione procederà per le assunzioni (quindi, 66 e 33%). LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Sindaco. SINDACO Naturalmente, ringrazio l'Assessore Passoni per aver costruito questa soluzione. Io manifesto il dubbio che in una proposta di mozione si entri nel dettaglio di come bisogna fare i concorsi (le applicazioni, le percentuali, l'articolo, eccetera), perché va bene che il Consiglio dica che bisogna assumere, ma trovo opinabile che si entri nel merito di tutti gli aspetti tecnico-operativi; comunque va bene così. LEVI Marta (Vicepresidente) Dichiaro concluse le comunicazioni. |