Interventi |
LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201301274/013, presentata dalla Giunta Comunale in data 25 marzo 2014, avente per oggetto: "Imposta Unica Comunale IUC - Definizione delle scadenze di versamento per l'anno 2014. Approvazione" LEVI Marta (Vicepresidente) Comunico che in data 4/02/2014 la competente Commissione ha rimesso il provvedimento in Aula. Sono stati presentati cinque emendamenti. La parola, per l'illustrazione, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Come illustrato in Commissione, la proposta di deliberazione anticipa le scadenze del versamento in acconto delle rate di acconto 2014 all'interno della IUC, in particolare di TARI e TARES. In particolare, alla luce anche del lavoro svolto nel Tavolo tecnico che abbiamo organizzato dentro le categorie produttive dell'ex Comitato tributario, è stato stabilito che le scadenze siano fissate con riferimento al 15 maggio, 30 giugno e 31 luglio per gli acconti della TARI riferite ad attività produttive, comunque utenze non domestiche, e che la base di calcolo sia il 70% della tariffa basata sul calcolo della TARES 2013, salvo ed eccezion fatta per le tariffe che si riferiscono alla categoria 10 (chioschi), la categoria 17 (ristoranti, pizzerie, tavole calde, mense aziendale, circoli e birrerie), la categoria 29 (ingrosso ittico) e la categoria 30 (alimentari all'aperto, banchi ambulanti). Queste sono le categorie che dentro quel Tavolo hanno avuto una discussione più approfondita, sia per il tipo di rifiuto (rifiuto umido), sia per la maggiore incidenza di passaggio a TARI/TARES dell'anno scorso, riferito all'incremento tariffario, per quanto in allora calmierato al 20% massimo di aumento. Sulle utenze domestiche l'acconto sarà applicato sul 40% delle tariffe approvate per il 2013. Questo per consentire sia che eventuali sgravi trovino capienza nel saldo di fine anno, sia che per coloro i quali utilizzeranno l'ISEE per abbattere l'imposta, non vi sia poi un conguaglio attivo a vantaggio del contribuente, pertanto con un problema di gestione di piccole somme per grandi numeri di persone. Le scadenze in questo caso saranno con due rate riferite al 31 maggio e al 30 giugno. Il saldo dovrebbe essere per le non domestiche, il 15 ottobre e 15 novembre, e per le domestiche, un'unica rata il 10 dicembre, in deroga e modifica alla deliberazione che fissava la scadenza al 20 dicembre, tuttavia ritenuta troppo vicino alla fine dell'anno, per consentire le operazioni di rendicontazione e di ordinario incasso. Infine, per quanto riguarda IMU e TASI, ancorché non sia ancora presente il quadro deliberativo sull'applicazione delle tariffe, le scadenze, perlomeno per la parte ovviamente in auto-liquidazione, saranno fissate, come già per la vecchia ICI e la vecchia IMU, il 16 giugno in acconto e il 16 dicembre per il saldo. La proposta di deliberazione ovviamente non fa riferimento alla tariffa 2014, che verrà esaminata dal Consiglio Comunale a conguaglio sul saldo solo con il Bilancio 2014 e, naturalmente, previ indirizzi che la Giunta emanerà prossimamente e che il Consiglio dovrà esaminare entro il mese di maggio, periodo in cui dovrà essere pubblicata sul sito del Ministero la manovra tariffaria anteriormente comunque a quello che sarà il Bilancio dell'Ente. L'emendamento, il principale, è riferito alla variazione sulla scadenza, in particolare sulle utenze domestiche anticipate al 10 dicembre. Direi che è tutto per il momento. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Forse anticipo un po' la discussione che ci sarà, però devo dire che comunque alla fine è la prima volta che questo Consiglio Comunale si appresta a discutere dell'ennesimo cambiamento di nome di un'imposta. L'avevo già detto anche l'anno scorso, quando esaminando il Bilancio di Previsione si parlava della fiscalità locale: a me sembra che tutti, in Aula, la Giunta e il Sindaco, abbiamo contezza di quanto sia sempre più difficile per le imprese e per le famiglie riuscire a contribuire, come è giusto che sia, perché ovviamente chiunque usufruisca di certi servizi, deve contribuire e quindi adempiere all'obbligo di pagare le imposte. Ovviamente me la prendo con il Legislatore, perché mi rendo conto che questa non è una competenza del Comune. Sono due anni e mezzo che sono in quest'Aula e sono due anni e mezzo che ogni anno vediamo arrivare qualcosa di nuovo che semplicemente cambia di nome, probabilmente aumenta la fiscalità e getta nel panico tutti i Comuni e gli Enti Locali. Ieri ho provato a leggere la normativa per cercare di capirci qualcosa, ma mi sembra che ci siano grandissimi dubbi, anche se non ho sicuramente le competenze che hanno gli Uffici. Dalla percezione che mi sono fatta, ci ritroviamo con un'imposta che di fatto ha cambiato di nome e mette insieme la TARI, l'IMU e la TASI, che diventano IUC. Ma non mi sembra che colpisca in maniera progressiva i grandi proprietari immobiliari. Non mi sembra che intervenga sulle distorsioni del Catasto e sulle case di lusso che in Catasto continuano in certi casi a risultare case popolari. Non mi sembra che elimini l'IMU sulla prima casa non di lusso; anzi, la sostituisce con la TASI senza effettivi vantaggi per le famiglie più deboli. Di fatto colpisce di più chi abita in affitto o comunque ha una casa nelle zone periferiche. Mi rendo conto che non è una competenza del Comune, però continuiamo a girare intorno a una tassazione che, dal mio punto di vista, continua a essere sempre meno equa. Mi chiedo che ruolo possa avere il Consiglio Comunale. Da quanto ho capito, anche qui ci sono grandissimi dubbi: mi sembra di aver capito che i Sindaci possono definire le detrazioni, ma non so quanta altra discrezionalità abbia l'Ente Locale, anche a fronte dei tagli che ci saranno a livello nazionale. Certo è che questo sistema, che ho vissuto in questi tre anni, è insostenibile e non si può andare avanti così. Io penso che tutte le forze politiche, maggioranza e opposizione... poi evidentemente questo provvedimento è stato votato dal Parlamento, però è l'anarchia più totale. Si getta nel caos il Comune, che di fatto è il primo Ente che si trova a dover rispondere alle esigenze del cittadino, ma non sa cosa deve fare. Ogni anno si deve adeguare a un qualcosa di nuovo. Questo crea grandissima confusione, non tanto per gli amministratori, per i dipendenti, per gli Uffici che devono predisporre la normativa, ma soprattutto per il cittadino che (mi immagino già un déjà-vu rispetto all'IMU) che si troverà a pagare non si sa quanto, comunque un salasso, a saldo, e non ha neanche la possibilità di trovare le coperture prima. Anche le imprese non sanno ancora quanto pagheranno: non hanno la certezza delle risorse e non hanno neanche la certezza di quanto dovranno pagare. Io penso che questo sistema, in questo momento, sia insostenibile. Ovviamente non è una reprimenda nei confronti della Giunta, perché è la situazione in cui ci troviamo. Mi spiace che non ci sia il Sindaco, che tra l'altro è Presidente dell'ANCI. Penso che comunque sia doveroso ragionare e comprendere in quale situazione assurda siano i Comuni. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Brevemente, perché credo che il vero dibattito sulla IUC (sarà di sicuro un dibattito di fuoco) meriti di essere introdotto nell'ambito dell'approvazione del Regolamento. Visto che questa proposta di deliberazione si limita ad anticipare le date delle rate del versamento della riscossione dei tributi, ci tengo a illustrare i due emendamenti che ho presentato, che chiedono di parificare al 40% la quota che viene chiesta in anticipo agli esercenti nell'ambito della ristorazione alimentare, esattamente come di fatto viene chiesto ai privati per le utenze domestiche. Questo per distinguerli dalla categoria degli esercenti in generale, per i quali è prevista un'anticipazione, se non sbaglio, del 70%. Io ritengo che (proprio come per le utenze domestiche e per i privati) per le partite IVA più colpite, in quanto producono umido e sono quindi soggette ad aliquote veramente capestro, si possa chiedere un abbassamento della prima rata, almeno per lasciare aperta la porta - esattamente come per le famiglie e i privati - a un ragionamento politico in termini di riduzioni ed esenzioni, quando ragioneremo sul Regolamento. Non si può pensare che sul privato valga un ragionamento, legittimo, della questione reddito, quindi valutazione e parametri ISEE, mentre si mette già il divieto a possibili ragionamenti analoghi anche per quell'altra categoria particolarmente colpita, magari in relazione ad altri parametri, come il fatturato o il rifiuto oggettivamente prodotto. Quindi, in realtà, non chiedo di anticipare oggi questo dibattito; chiedo - con la parificazione - l'abbassamento di quanto si richiede in termini percentuali sul totale. Nessuno chiede trattamenti di favoritismo, però con questi due emendamenti (sono solo due, perché uno riguarda la narrativa e uno riguarda il dispositivo), chiedo di abbassare l'aliquota, per questi particolari esercenti, dal 70 al 40%, in modo da poter comunque aprire la discussione e renderla verosimile. Perché se cominciamo già a richiedere un'anticipazione superiore a un possibile termine di riduzione, io sono convinto che la Giunta ci porterà, come argomento per dire di no a quel tipo di riduzione, il fatto che abbiamo già votato l'anticipazione di una percentuale più alta. LEVI Marta (Vicepresidente) Non avendo altri iscritti a parlare, passiamo all'analisi degli emendamenti. Comunico al Consiglio Comunale che gli emendamenti dal n. 1 al n. 105 (esclusi gli emendamenti n. 49, 57, 63, 66, 86) sono ritirati. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 49. Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 49: Presenti 31, astenuti 1, favorevoli 5, contrari 25. L'emendamento n. 49 è respinto. LEVI Marta (Vicepresidente) L'emendamento n. 57, presentato dall'Assessore Passoni, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 57: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 26. L'emendamento n. 57 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) L'emendamento n. 63, presentato dall'Assessore Passoni, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 63: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 26. L'emendamento n. 63 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) L'emendamento n. 66, presentato dall'Assessore Passoni, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 66: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 26. L'emendamento n. 66 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 86. Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 86: Presenti 31, astenuti 2, favorevoli 5, contrari 24. L'emendamento n. 86 è respinto. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: Presenti 32, astenuti 1, favorevoli 26, contrari 5. La proposta di deliberazione è approvata. LEVI Marta (Vicepresidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 26, contrari 1. L'immediata eseguibilità è concessa. |