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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 24 Marzo 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 9
INTERPELLANZA 2014-01025
"AGEVOLAZIONI IMU PER IL 2014, A CHI LE VOGLIAMO DARE?" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE BERTOLA IN DATA 3 MARZO 2014.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201401025/002, presentata in
data 3 marzo 2014, avente per oggetto:

"Agevolazioni IMU per il 2014, a chi le vogliamo dare?"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
L'interpellanza chiede, relativamente al 2014, quali intenzioni abbia
l'Amministrazione sulle agevolazioni IMU e nello specifico formula quattro
problematiche, che riassumo.
La prima riguarda il momento in cui viene a decorrere la tassazione del fabbricato ai
fini IMU, ovviamente con riferimento al fatto che attualmente avviene per
accatastamento e non per ultimazione lavori.
Sul primo punto l'Ufficio risponde ricordando che il tema dell'immobile invenduto,
cioè la decisione di rendere sgravata o ridotta l'imposizione per gli immobili
invenduti in questo momento è stata resa esente dalla Legge di Stabilità 2014,
naturalmente con riferimento agli immobili che sono costruiti e destinati alla vendita
dall'impresa costruttrice, fintanto che permane tale destinazione.
Ciò premesso, tuttavia, è chiaro che il Regolamento IMU - e anche una norma di
buona pratica - stabilisce nel momento dell'accatastamento - per l'accatastamento,
nella fattispecie - quello in cui è accertabile, senza prova di dubbio, la situazione del
passaggio nel quale l'immobile possa essere utilizzato come fabbricato, e pertanto
fino ad oggi si è rilevata sempre la procedura di accatastamento - il cosiddetto
DOCFA - quale momento di imponibilità.
Ci rendiamo conto che in questa fattispecie, nella pratica quotidiana, spesso le
imprese vendono gli appartamenti "sulla carta", cosiddetta, prima
dell'accatastamento, o che magari li abbiano acquistati, sostanzialmente,
successivamente all'accatastamento, ma questa circostanza non può essere che
indipendente al momento in cui l'immobile diventa imponibile, pertanto accatastato,
momento in cui si certifica la possibilità di utilizzare l'immobile come fabbricato.
Al secondo punto dell'interpellanza si chiede a quanto ammonti, secondo le stime, il
mancato gettito IMU 2013 sulle agevolazioni di cui al punto precedente.
Indubbiamente si tratta di un tema molto complesso, in quanto è difficile stimare
esattamente il numero degli immobili, che ovviamente è variabile in base al
momento di costruzione dell'opera, dell'intervento edilizio, e anche in base
all'andamento delle vendite. Diciamo che, in sede di consultazione delle categorie
rappresentative - i venditori, gli intermediari e i costruttori -, il calo di gettito
semestrale si stimava più o meno in circa mezzo milione di Euro; quindi, potrebbe
stare un po' sopra il milione di Euro.
Per quanto riguarda attiene la norma regolamentare, più che di mancato gettito, si
evidenzia la necessità di verificare la correttezza dei DOCFA presentate dalle
imprese costruttrici, che evidentemente potrebbero approfittare dell'anticipo, del
posticipo di questo differimento per godere dell'esenzione dell'immobile invenduto.
Quindi, è una normativa che, per quanto possa avere una sua utilità, si presta anche
ovviamente alla necessità di avere attenti controlli sull'adempimento corretto.
Al terzo punto si chiede se l'Amministrazione ritenga opportuno proporre per la IUC
l'equiparazione e le agevolazioni delle abitazioni date in uso gratuito come loro
residenza ai parenti di primo grado alle abitazioni principali, per i primi 500,00 Euro
di rendita catastale o per i nuclei con massimo 15.000,00 Euro di ISEE.
Ricordo la normativa. Ovviamente la valutazione è in corso e, finché non verrà
redatto il Regolamento 2014, non affronteremo il tema, anche perché, come il
Consigliere sa, è stato recentemente modificato il Fondo per il finanziamento alle
agevolazioni.
La norma dice, comma 707 della Legge n. 147: "I Comuni possono considerare
direttamente adibita ad abitazione principale (...) l'unità immobiliare concessa in
comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che la
utilizzino come abitazione principale, prevedendo che l'agevolazione operi o
limitatamente alla quota di rendita risultante in Catasto non eccedente il valore di
Euro 500,00 oppure nel solo caso in cui il comodatario appartenga a un nucleo
familiare con ISEE non superiore a 15.000,00 Euro annui". Naturalmente, in casi di
più unità immobiliari, si applica soltanto ad una delle unità immobiliari che ha per
oggetto questa tipologia.
Tale previsione, tuttavia, va valutata più attentamente nel quadro generale, perché
naturalmente questa normativa va riferita alla IUC, ma al complessivo dispositivo
delle imposte IMU e TASI, quindi compresa anche la tassa sui servizi indivisibili,
neo istituita quest'anno per scorporo della tassazione dell'anno scorso, e
sostanzialmente, soltanto quando avremo un'idea di come applicheremo
effettivamente la TASI, potremo anche rispondere esattamente al quesito, che
peraltro per il momento è normato dalla Legge e pertanto rappresenta un punto, tra
virgolette, di "possibilità interessante" per graduare ovviamente le agevolazioni.
Al quarto punto si chiede se l'Amministrazione ritenga opportune e intenda proporre
per la futura IUC 2014 aliquote agevolate per abitazioni date in uso gratuito ai
parenti di secondo grado come loro residenza, quindi non il disposto normativo sulle
prime case utilizzate da parenti, concesse gratuitamente a parenti di primo grado, ma
all'estensione.
Come il Consigliere ricorderà, la Città in passato, nell'autonomia regolamentare,
aveva applicato questa agevolazione alla vecchia ICI, poi venuta meno per una serie
di circostanze di cambiamento normativo e di difficoltà di individuare effettivamente
questa tipologia. Al momento, il tema ovviamente è allo studio, come è stato l'anno
scorso. Attiene, peraltro, anche il tema del calo di gettito e del finanziamento alle
agevolazioni eventualmente concesse.
Ad oggi la stima è che, in ogni caso, sono numerosissime le casistiche, pertanto il
costo di questa agevolazione si stima essere superiore al milione-milione e mezzo per
ogni punto di abbattimento, pertanto è in corso di valutazione, non
indipendentemente dal fatto che, naturalmente, questa agevolazione comporterebbe
una politica di bilancio, oltre che una politica tributaria, che ha evidentemente la
possibilità e forse la necessità di toccare altre agevolazioni, pertanto va vista in
un'ottica perequativa generale, dentro le manovre IUC che discuteremo nel Consiglio
Comunale.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Ringrazio l'Assessore per la risposta a questa interpellanza, che definirei un po'
esplorativa, perché chiaramente le decisioni in materia saranno prese poi quando si
tratterà di discutere del Regolamento IMU, le nuove aliquote e tutto il quadro delle
entrate fiscali del Comune per il prossimo anno, anzi, per l'anno in corso.
La prima parte relativa agli immobili costruiti è relativa proprio a questa
osservazione, che giustamente mi è stata fatta, e quindi trovo anche ragionevole, cioè
su come mai il Comune di Torino abbia deciso di concedere l'esenzione a partire dal
momento dell'accatastamento, mentre altri Comuni - come, ad esempio, il Comune
di Milano - lo concedono al momento della fine dei lavori. Quindi, facendo scattare il
passaggio da area fabbricabile a fabbricato in un momento che può essere anticipato -
perché la domanda di accatastamento, a questo punto, può essere anticipata il più
possibile -, si sottrae al pagamento dell'imposta un periodo, che è quello che va
dall'accatastamento alla fine lavori, che altrimenti, nella logica del Comune di
Milano, sarebbe ancora stato pagato sotto il termine di IMU relativa all'area
fabbricabile.
Dopodiché è anche ragionevole il concetto di dire che la domanda di accatastamento
è il momento in cui io chiedo di trasformare l'area da area fabbricabile a fabbricato
vero e proprio, quindi la faccio partire da lì. Avendo capito che questa scelta politica
determina per la Città di Torino 1 milione di Euro abbondante in meno di entrata
IMU, a questo punto ho avuto l'informazione che desideravo, la tengo lì, nel senso
che poi può essere benissimo legittimo che in un momento di crisi la Città scelga di
agevolare i costruttori, perché comunque anche quelle sono aziende che creano posti
di lavoro, sono in grave crisi, va tutto bene, però almeno, conoscendo l'importo di
questa agevolazione, quando ci sarà poi da discutere se investire questo milione di
mancato gettito per agevolare le aziende che costruiscono di mestiere edifici, o se
invece agevolare le famiglie in alcune di quelle situazioni che abbiamo citato, poi
ognuno prenderà la propria decisione politica, però se ne potrà parlare a ragion
veduta.
Riguardo alla seconda parte, idem, nel senso che a me interessava capire se
l'Amministrazione avesse già degli orientamenti riguardo all'applicazione di questa
nuova norma di Legge su una vicenda molto prolungata, che è quella delle case, che,
dato che per fortuna in Italia la famiglia ha ancora un valore, spesso vengono
scambiate tra parenti di primo, secondo, terzo grado, o comunque parenti abbastanza
stretti, a titolo gratuito semplicemente per facilitare, per cui, magari, il nonno che ha
una casa molto grande, la dà al nipote che ha una casa piccola, ma ha la famiglia, ha
avuto un figlio, si deve espandere e si scambiano casa, o vicende di questo genere.
In effetti questa è una cosa che i cittadini non capiscono, cioè il cittadino non riesce a
capire com'è che se io sto a casa mia e l'altro parente sta a casa sua non paghiamo
l'IMU, la paghiamo molto ridotta come prima casa, o a seconda dell'aliquota trattata,
mentre se ci scambiamo le case, senza fare un corrispondente atto dal notaio di
usufrutto, di quello che è, eccetera, improvvisamente quelle due case diventano
seconde case, anche se continuano ad essere la prima casa mia, la prima casa
dell'altro, e quindi ci dobbiamo pagare magari 1.500,00-2.000,00 Euro di IMU per
ognuna delle due case. Questa cosa è assolutamente incomprensibile al cittadino
medio, che infatti si lamenta, in maniera secondo me giustificata, e quindi credo che
sia un problema politico da sollevare, nel senso che è giusto che la Città decida che
ha bisogno di incassare una certa cifra dalla tassazione sugli immobili e quindi, di
conseguenza, possa elevare o abbassare le aliquote sui vari tipi di immobili e fare
anche delle politiche che le alzano di più su alcune e le abbassano di più sulle altre,
però credo che si dovrebbe dare un obiettivo di equità, di cercare di trattare allo
stesso modo situazioni che sostanzialmente sono identiche, tra cui, al di là della
formalità di a quale membro della famiglia è intestato l'appartamento, credo che, se
l'appartamento è la prima casa di qualcuno che ci vive e ci abita lì come residenza
principale, non si capisce perché debba essere equiparata ad una seconda casa solo
per questioni di intestazione della proprietà dell'immobile.
Comunque, questo è di nuovo un auspicio. Sono contento di aver sentito che
comunque la valutazione è in corso. Quindi, quando poi discuteremo della sostanza
del Regolamento, vedremo anche come trattare queste cose.
Però, personalmente, preferirei che si trattassero le situazioni uguali allo stesso modo
e piuttosto si alzasse un pochino la tassa per tutti, se ci sarà bisogno di più soldi, o
magari, auspicabilmente, si abbassasse per tutti se ci sarà bisogno di meno soldi, ma
si agisca sul livello generale e non si cerchi magari di isolare specifiche categorie a
cui magari si negano agevolazioni, che in passato erano già ampiamente previste per
l'ICI e sono state tolte per l'IMU, e quindi, sostanzialmente, si cerchi di fare cassa
proprio su quella povera categoria.
Dopodiché, ovviamente, dobbiamo valutare anche le altre categorie, perché non ci
sono soltanto queste dei parenti, come giustamente diceva l'Assessore, ma c'è tutta
una serie di altre situazioni, che in parte sono state affrontate a livello nazionale, in
parte le abbiamo affrontate noi, eccetera, però sarebbe il momento di fare un quadro
generale e valutare anche il costo di ciascuna eventuale agevolazione e decidere una
politica che ci sembri almeno la più equa per tutti, in modo da evitare questo genere
di lamentele dei cittadini.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
L'interpellanza è discussa.

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