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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 24 Marzo 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2014-00912
"SCHEDE DIDATTICHE SERVIZIO DELLE LGBT" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 24 FEBBRAIO 2014.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201400912/002, presentata in
data 24 febbraio 2014, avente per oggetto:

"Schede didattiche servizio delle LGBT"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Curti.

CURTI Ilda (Assessore)
Cercherò di stare nei tempi previsti. Fin dall'istituzione, nel 2001, del Servizio
LGBT della Città di Torino contro le discriminazioni si è ritenuta prioritaria la
realizzazione di iniziative e di attività formative a contrasto del bullismo omofobico
e transfobico rivolte sia agli insegnanti, che a studentesse e studenti dei diversi gradi
di istruzione.
Dal 2008-2009, il Servizio LGBT cura, all'interno del catalogo Ce.Se.Di. (Centro
Servizi Didattici della Provincia di Torino), il corso "Contrastare il bullismo
omotransfobico", rivolto a docenti di scuola secondaria di secondo grado, grazie
anche alla collaborazione delle volontarie e dei volontari del gruppo Formazione del
Coordinamento Torino Pride LGBT; quindi, è un'attività di formazione per gli
insegnanti, per i docenti.
I docenti che, negli anni, hanno partecipato a questo corso hanno segnalato
l'importanza di avere a disposizione materiali e schede didattiche che integrassero il
percorso formativo, in modo da trasferire all'interno della classe le conoscenze
acquisite sulla tematica del contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale
ed identità di genere. È per questa ragione che il servizio LGBT ha chiesto il
contributo di un professionista per la redazione di apposite schede, i cui contenuti
sono in continuità con gli incontri formativi previsti dal corso inserito nel catalogo
Ce.Se.Di. della Provincia di Torino.
Infine, grazie alla collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte,
che con una nota del 10 gennaio 2014 ha invitato i dirigenti degli istituti scolastici
secondari di secondo grado in tutta la regione a coinvolgere i docenti nella
presentazione delle schede didattiche, è stato possibile mettere a punto, il 30 gennaio
2014, una presentazione di tale materiale presso il Ce.Se.Di..
Per quanto riguarda la prima domanda dell'interpellante: "da chi siano state
realizzate le schede e con quali titoli", le schede sono state realizzate dal professor
Riccardo Neri, laureato in filosofia, con una specializzazione post laurea in
psicologia. Il professor Neri è docente presso una scuola secondaria di primo grado
della provincia di Torino ed è curatore di libri di testo di storia e geografia, rivolti
alle scuole secondarie, per la casa editrice "La Nuova Italia", nonché di materiale
didattico sulle tematiche antidiscriminatorie all'interno delle realtà associative come
la LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l'AIDS).
Per quanto riguarda il secondo quesito ("con quali criteri siano state realizzate le
schede e verificate le fonti da cui sono state attinte le notizie presentate come
veridiche, anche laddove non esistano certezze"), ovviamente, le schede non
pretendono - come nessuna scheda didattica - di esaurire nessuno degli argomenti
trattati; in alcuni casi viene fornito uno stimolo alla discussione, mentre in altri casi
c'è una trattazione più ampia di un problema, ma, in ogni caso, non si tratta di
materiale esaustivo.
In generale, le schede mirano a stimolare la riflessione e la discussione attraverso la
proposta di materiali molto diversi ed anche la presentazione di posizioni
controverse, lasciando all'insegnante - perché ricordo che queste schede sono rivolte
agli insegnanti e non direttamente agli studenti - la libertà di poterne discutere e
confrontarsi con i ragazzi, accogliendo sempre tutte le diverse posizioni ed i punti di
vista.
Quindi, i materiali di riflessione proposti, di cui è sempre indicata la fonte, non
forniscono una verità da accettare, ma delle visioni molto diverse su cui riflettere,
alcune centrate sull'accettazione della diversità, altre, invece, caratterizzate da
intolleranza o da vera e propria omofobia.
Per quanto riguarda, per esempio, la scheda impostata su un articolo di giornale
relativo al suicidio di un adolescente, si fa notare che nessuna delle domande
riguarda le cause del suicidio; il testo serve come riflessione sugli atteggiamenti nei
confronti della diversità. Allo stesso modo, per i personaggi storici non interessa
tanto stabilire ed acclarare la loro omosessualità - peraltro quasi sempre ampiamente
documentata -, quanto piuttosto suscitare una discussione sugli stereotipi per cui un
uomo - o una donna - viene considerato omosessuale o eterosessuale.
Per quanto riguarda invece le schede che trattano temi di carattere religioso, esse
contengono pochi documenti che illustrano una situazione non controversa, senza
nessuna interpretazione dubbia o palesi travisamenti. Su questo posso anche
consegnare all'interpellante la nota fatta, nello specifico, dal professor Neri, al quale
abbiamo chiesto di fornire tutta la documentazione utilizzata per preparare le schede.
Relativamente al terzo quesito ("se, alla luce di quanto sopra, si intenda provvedere
ad una revisione delle schede o addirittura al loro ritiro"), francamente non capisco
per quale motivo dovremmo prevedere il ritiro di queste schede. In ogni caso, al
termine dell'incontro del 30 gennaio con gli insegnanti e con i docenti, con gli
insegnanti si è concordato un momento di verifica e di valutazione delle schede, utile
ad accogliere osservazioni ed integrazioni alla luce della sperimentazione che i
docenti avranno realizzato nelle classi.
Infatti, la metodologia di lavoro che caratterizza la realizzazione di queste schede
prevede una collaborazione da parte degli insegnanti per l'arricchimento di questo
materiale didattico, così da renderlo il più rispondente possibile alle esigenze degli
insegnanti e delle classi.
Per quanto riguarda il quarto quesito ("se le famiglie siano state coinvolte nella
discussione di argomenti relativi alla sfera privata e personale di studenti minorenni
o se la nostra orwelliana Amministrazione intenda arrogarsi anche altre prerogative
attinenti alla sfera privata e personale delle famiglie e dei cittadini"), intanto il
presupposto da cui siamo partiti anche per la realizzazione delle schede è il fatto che
la lotta alla discriminazione è contenuta nei principi fondanti della nostra comunità
civile, quando all'articolo n. 3 si definisce esattamente che davanti alla Legge tutti i
cittadini sono uguali e che bisogna rimuovere gli ostacoli affinché l'eventuale
disuguaglianza non sia agita. Quindi, l'omofobia (così come il razzismo, la
xenofobia, l'antisemitismo e via discorrendo) non attiene alla sola sfera privata e
personale, bensì alla più ampia dimensione sociale ed educativa; pertanto, è compito
di Istituzioni come la scuola e la Pubblica Amministrazione locale realizzare azioni a
contrasto del fenomeno.
Né il corso di formazione "Contrastare il bullismo omotransfobico" all'interno del
catalogo del Ce.Se.Di. della Provincia di Torino, né la redazione delle schede hanno
previsto il coinvolgimento delle famiglie. Tuttavia, ciascun insegnante potrà trovare
le modalità più opportune per rendere partecipi le famiglie di tutti gli strumenti
didattico-educativi utilizzati in classe.
Educare alla non discriminazione non significa entrare nella sfera privata dei modelli
educativi delle famiglie, così come per altri tipi di discriminazione. Quindi, la lotta
all'omofobia nelle scuole, così come la lotta al razzismo ed alla xenofobia, è stata
sottolineata dal MIUR con la circolare del Direttore Generale in occasione della
Giornata internazionale contro l'omofobia del 17 maggio 2012; in questa circolare si
invitavano le scuole di ogni ordine e grado ad intraprendere e condividere iniziative
di contrasto alle discriminazioni omofobiche.
Credo di aver risposto a tutti i quesiti dell'interpellanza; se sarà il caso, mi riservo di
discuterne, eventualmente, in Commissione per un approfondimento.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Ringrazio l'Assessore. Le chiedo fin d'ora la nota del professore e vorrei cercare di
capire se era un incarico pagato e quanto abbiamo dato al professor Riccardo Neri
per l'elaborazione di queste schede, perché già questo è importante.
Assessore, devo dire la verità - evidentemente non è una questione personale -, sono
un po' allibito dalla sua risposta. L'articolo n. 3 della Costituzione viene
regolarmente citato per parlare della libertà e su questo nulla osta, ma vi è anche
l'articolo n. 30, che prevede che siano le famiglie ad educare i figli; sul termine
educazione forse abbiamo due idee diverse, perché un conto è formare dal punto di
vista didattico i propri figli, mentre un altro conto è educarli su una sfera che non è
proprio banale.
Apprendiamo che le famiglie non sono state assolutamente messe al corrente della
proposta che veniva fatta, in quanto le schede non sono state fatte con loro. Quello
che mi spaventa di più - penso che anche l'Assessore abbia letto queste schede - è
che l'Assessore giustamente dice in Aula che, di fatto, in questi contenuti non si dice
che c'è verità e non si dice che sono trattati in modo esaustivo, ma già questo dice
della pochezza del contenuto delle schede, perché, se a scuola ho dei ragazzi che
devono poter imparare con contenuto e con cognizione di causa argomenti come la
geografia, la matematica o la fisica - magari la storia lasciamola perdere -, non si può
dire che non si sta dando un'opinione o una chiave di lettura.
Scusate, ma è alla base della comunicazione - e voi ne siete molto capaci - dire che ti
posso riportare le cose in un modo diverso. È chiaro l'obiettivo, è inutile il sorrisino.
Se sulla prima pagina di un giornale appare un articolo in cui si dice che un
ragazzino si è tolto la vita perché portava i pantaloni rosa ed era preso in giro dai suoi
compagni, e dopo due settimane la notizia viene smentita sui giornali, ma viene
messa in ventesima pagina, che cosa pensa un ragazzo quando legge una cosa del
genere? Che quel ragazzo è vittima di omofobia. Ma non è così.
E come pensiamo - queste sono le schede del Comune - di poter dire che c'è
un'affidabilità, quando questo professor Neri cita Wikipedia? Ma, signori miei,
adesso citiamo Wikipedia nelle schede! Fonte autorevolissima. Ma studi questo
professore! (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Presidente, capisco che il
Consigliere Grimaldi debba far vedere che è in Aula, così prende il gettone, ma può
anche tacere...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Per favore, anche lei, però.

MAGLIANO Silvio
Poi, si prendono personaggi storici e si dice che Michelangelo era gay e Greta Garbo
lesbica. Abbiamo le prove su Michelangelo? Non lo so, siamo arrivati a questo
livello! È chiaro che ognuno può dire quello che gli pare, se non ha fondamenti
storici.
E poi andiamo anche sul tema della religione. Non so se avete letto le vostre schede,
ma, per favore, leggetele prima di metterle in pasto ai docenti. "L'omosessualità
nella Bibbia, il Nuovo Testamento", questa è la scheda dove alla fine passa che Gesù
era una brava persona, San Paolo un po' omofobo. Ma tanto queste sono opinioni,
non è che i ragazzi di fronte a questo... San Paolo ce l'aveva un po' con le persone
omosessuali, Gesù era un grandissimo. Vi pare che si possa affrontare questo tema in
questo modo?
L'unica cosa che viene in mente è che ci sia un progetto chiarissimo, quello della
teoria del gender, per dire: "Ragazzi, non esiste uomo e donna, ognuno scelga di
diventare quello che vuole". Ma tenete giù le mani dai ragazzi nella scuola su questi
punti! (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non si preoccupi, fortunatamente i
genitori possono non mandarli a scuola, quando... Il vero problema, al di là di come
uno la pensi, è che non si può pensare di fondare l'educazione dei giovani su schede
fatte in questo modo. Io sono allibito. Uno può essere d'accordo o meno sul fatto che
si dica: "Non ti preoccupare Carletto, domani sarai Samantha", va bene, ognuno può
pensarla come vuole, ma almeno studiate e fate delle schede di livello scientifico.
Io non so se l'Assessore le abbia lette, o se stia difendendo una parte del suo
elettorato, e non mi interessa; sto solo dicendo che non c'è materiale scientifico e lei
a verbale ha detto che i contenuti delle schede non hanno una valenza di verità
assoluta. Ho capito, ma noi stiamo parlando di cose molto importanti, soprattutto in
quel periodo. Lasciate i genitori liberi di educare i loro figli.
Da questo punto di vista, mi auguro poi che gli insegnanti, quando si renderanno
conto di quello che sta capitando, parlino con i genitori e che possano rifiutarsi di
utilizzare questo tipo di materiale, ma usiamone un altro. Il problema è scientifico, il
problema è cosa c'è scritto là dentro e voi non l'avete letto.
Dico solo un'ultima cosa, perché forse questo non era noto. Questa questione
affrontata in Parlamento dal Sottosegretario Guerra, PD, ha fatto in modo che
arrivasse una nota formale di demerito al Direttore dell'UNAR, perché tutta questa
iniziativa è stata fatta o senza che lo sapessero, ed è ancora peggio per il
Sottosegretario Guerra, oppure in assoluta autonomia da parte dell'UNAR.
Mi rendo conto che ognuno ha la sua idea di società, e io - per carità - non discuto,
ma, quando si toccano questi temi, almeno studiate ed approfondite. Non si può
citare Wikipedia.
Concludo, Presidente, mi scusi. Si dice che non sono questioni di verità; le domande,
però, che vengono rivolte sono queste e si riportano le lettere di San Paolo in cui si
condannano i rapporti contro natura e i sodomiti. La domanda fatta ai nostri giovani è
questa: "Nelle lettere di Paolo di Tarso come viene considerata l'omosessualità? La
condanna cristiana dell'omosessualità è quindi contenuta nel messaggio di Gesù o
nelle parole di coloro che la diffusero?". Chiaro, no? Gesù non era omofobo, ma San
Paolo sì. Quindi, si arriva a queste domande che, evidentemente, in base a come sono
poste e in base a come l'argomento è esposto, li possono portare o in una direzione o
nell'altra.
Quindi, per favore, almeno non dite che questa roba ha una valenza scientifica,
perché non ha nessuna valenza scientifica. Sono parole in libertà di un professore, di
cui voglio sapere quanto gli abbiamo dato, quanti soldi stiamo spendendo per questa
cosa, perché un tema del genere dev'essere trattato in modo serio. Forse, lei non era
in Aula, ma sono stato il primo che in quest'Aula ha stigmatizzato ogni evento di
omofobia, per cui dei ragazzi si tolgono la vita per ignoranza o dei genitori, o degli
insegnanti, o dei compagni di classe, e se volete trattarlo in un modo serio non si fa
in questo modo.
Questa è una porcheria che non ha alcun valore scientifico. Spero che il professore
non si arrabbi, oppure che aggiorni queste schede, perché citare Wikipedia mi
sembra quantomeno disdicevole.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non è previsto adesso un dibattito a
replica, per cui...

CURTI Ilda (Assessore)
Chiedo che l'interpellanza venga rimandata in Commissione, alla presenza del
professor Neri...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Io suggerivo proprio questo passaggio; infatti, se non fosse intervenuta, Assessore
Curti, l'avrei anticipata e avrei proposto di portarla in Commissione, visto che
ritengo non vi sia soddisfazione, reciproca anche, di risposte. Possiamo portarla in
Commissione Diritti e Pari Opportunità, eventualmente estendendola...
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Certo, valuteremo se estenderla anche alla
Conferenza dei Capigruppo, se qualcuno lo proporrà.
Quindi, l'interpellanza è discussa per l'Aula, ma viene inviata in Commissione con
gli ospiti del caso.

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