Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201400912/002, presentata in data 24 febbraio 2014, avente per oggetto: "Schede didattiche servizio delle LGBT" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Curti. CURTI Ilda (Assessore) Cercherò di stare nei tempi previsti. Fin dall'istituzione, nel 2001, del Servizio LGBT della Città di Torino contro le discriminazioni si è ritenuta prioritaria la realizzazione di iniziative e di attività formative a contrasto del bullismo omofobico e transfobico rivolte sia agli insegnanti, che a studentesse e studenti dei diversi gradi di istruzione. Dal 2008-2009, il Servizio LGBT cura, all'interno del catalogo Ce.Se.Di. (Centro Servizi Didattici della Provincia di Torino), il corso "Contrastare il bullismo omotransfobico", rivolto a docenti di scuola secondaria di secondo grado, grazie anche alla collaborazione delle volontarie e dei volontari del gruppo Formazione del Coordinamento Torino Pride LGBT; quindi, è un'attività di formazione per gli insegnanti, per i docenti. I docenti che, negli anni, hanno partecipato a questo corso hanno segnalato l'importanza di avere a disposizione materiali e schede didattiche che integrassero il percorso formativo, in modo da trasferire all'interno della classe le conoscenze acquisite sulla tematica del contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere. È per questa ragione che il servizio LGBT ha chiesto il contributo di un professionista per la redazione di apposite schede, i cui contenuti sono in continuità con gli incontri formativi previsti dal corso inserito nel catalogo Ce.Se.Di. della Provincia di Torino. Infine, grazie alla collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, che con una nota del 10 gennaio 2014 ha invitato i dirigenti degli istituti scolastici secondari di secondo grado in tutta la regione a coinvolgere i docenti nella presentazione delle schede didattiche, è stato possibile mettere a punto, il 30 gennaio 2014, una presentazione di tale materiale presso il Ce.Se.Di.. Per quanto riguarda la prima domanda dell'interpellante: "da chi siano state realizzate le schede e con quali titoli", le schede sono state realizzate dal professor Riccardo Neri, laureato in filosofia, con una specializzazione post laurea in psicologia. Il professor Neri è docente presso una scuola secondaria di primo grado della provincia di Torino ed è curatore di libri di testo di storia e geografia, rivolti alle scuole secondarie, per la casa editrice "La Nuova Italia", nonché di materiale didattico sulle tematiche antidiscriminatorie all'interno delle realtà associative come la LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l'AIDS). Per quanto riguarda il secondo quesito ("con quali criteri siano state realizzate le schede e verificate le fonti da cui sono state attinte le notizie presentate come veridiche, anche laddove non esistano certezze"), ovviamente, le schede non pretendono - come nessuna scheda didattica - di esaurire nessuno degli argomenti trattati; in alcuni casi viene fornito uno stimolo alla discussione, mentre in altri casi c'è una trattazione più ampia di un problema, ma, in ogni caso, non si tratta di materiale esaustivo. In generale, le schede mirano a stimolare la riflessione e la discussione attraverso la proposta di materiali molto diversi ed anche la presentazione di posizioni controverse, lasciando all'insegnante - perché ricordo che queste schede sono rivolte agli insegnanti e non direttamente agli studenti - la libertà di poterne discutere e confrontarsi con i ragazzi, accogliendo sempre tutte le diverse posizioni ed i punti di vista. Quindi, i materiali di riflessione proposti, di cui è sempre indicata la fonte, non forniscono una verità da accettare, ma delle visioni molto diverse su cui riflettere, alcune centrate sull'accettazione della diversità, altre, invece, caratterizzate da intolleranza o da vera e propria omofobia. Per quanto riguarda, per esempio, la scheda impostata su un articolo di giornale relativo al suicidio di un adolescente, si fa notare che nessuna delle domande riguarda le cause del suicidio; il testo serve come riflessione sugli atteggiamenti nei confronti della diversità. Allo stesso modo, per i personaggi storici non interessa tanto stabilire ed acclarare la loro omosessualità - peraltro quasi sempre ampiamente documentata -, quanto piuttosto suscitare una discussione sugli stereotipi per cui un uomo - o una donna - viene considerato omosessuale o eterosessuale. Per quanto riguarda invece le schede che trattano temi di carattere religioso, esse contengono pochi documenti che illustrano una situazione non controversa, senza nessuna interpretazione dubbia o palesi travisamenti. Su questo posso anche consegnare all'interpellante la nota fatta, nello specifico, dal professor Neri, al quale abbiamo chiesto di fornire tutta la documentazione utilizzata per preparare le schede. Relativamente al terzo quesito ("se, alla luce di quanto sopra, si intenda provvedere ad una revisione delle schede o addirittura al loro ritiro"), francamente non capisco per quale motivo dovremmo prevedere il ritiro di queste schede. In ogni caso, al termine dell'incontro del 30 gennaio con gli insegnanti e con i docenti, con gli insegnanti si è concordato un momento di verifica e di valutazione delle schede, utile ad accogliere osservazioni ed integrazioni alla luce della sperimentazione che i docenti avranno realizzato nelle classi. Infatti, la metodologia di lavoro che caratterizza la realizzazione di queste schede prevede una collaborazione da parte degli insegnanti per l'arricchimento di questo materiale didattico, così da renderlo il più rispondente possibile alle esigenze degli insegnanti e delle classi. Per quanto riguarda il quarto quesito ("se le famiglie siano state coinvolte nella discussione di argomenti relativi alla sfera privata e personale di studenti minorenni o se la nostra orwelliana Amministrazione intenda arrogarsi anche altre prerogative attinenti alla sfera privata e personale delle famiglie e dei cittadini"), intanto il presupposto da cui siamo partiti anche per la realizzazione delle schede è il fatto che la lotta alla discriminazione è contenuta nei principi fondanti della nostra comunità civile, quando all'articolo n. 3 si definisce esattamente che davanti alla Legge tutti i cittadini sono uguali e che bisogna rimuovere gli ostacoli affinché l'eventuale disuguaglianza non sia agita. Quindi, l'omofobia (così come il razzismo, la xenofobia, l'antisemitismo e via discorrendo) non attiene alla sola sfera privata e personale, bensì alla più ampia dimensione sociale ed educativa; pertanto, è compito di Istituzioni come la scuola e la Pubblica Amministrazione locale realizzare azioni a contrasto del fenomeno. Né il corso di formazione "Contrastare il bullismo omotransfobico" all'interno del catalogo del Ce.Se.Di. della Provincia di Torino, né la redazione delle schede hanno previsto il coinvolgimento delle famiglie. Tuttavia, ciascun insegnante potrà trovare le modalità più opportune per rendere partecipi le famiglie di tutti gli strumenti didattico-educativi utilizzati in classe. Educare alla non discriminazione non significa entrare nella sfera privata dei modelli educativi delle famiglie, così come per altri tipi di discriminazione. Quindi, la lotta all'omofobia nelle scuole, così come la lotta al razzismo ed alla xenofobia, è stata sottolineata dal MIUR con la circolare del Direttore Generale in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia del 17 maggio 2012; in questa circolare si invitavano le scuole di ogni ordine e grado ad intraprendere e condividere iniziative di contrasto alle discriminazioni omofobiche. Credo di aver risposto a tutti i quesiti dell'interpellanza; se sarà il caso, mi riservo di discuterne, eventualmente, in Commissione per un approfondimento. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Ringrazio l'Assessore. Le chiedo fin d'ora la nota del professore e vorrei cercare di capire se era un incarico pagato e quanto abbiamo dato al professor Riccardo Neri per l'elaborazione di queste schede, perché già questo è importante. Assessore, devo dire la verità - evidentemente non è una questione personale -, sono un po' allibito dalla sua risposta. L'articolo n. 3 della Costituzione viene regolarmente citato per parlare della libertà e su questo nulla osta, ma vi è anche l'articolo n. 30, che prevede che siano le famiglie ad educare i figli; sul termine educazione forse abbiamo due idee diverse, perché un conto è formare dal punto di vista didattico i propri figli, mentre un altro conto è educarli su una sfera che non è proprio banale. Apprendiamo che le famiglie non sono state assolutamente messe al corrente della proposta che veniva fatta, in quanto le schede non sono state fatte con loro. Quello che mi spaventa di più - penso che anche l'Assessore abbia letto queste schede - è che l'Assessore giustamente dice in Aula che, di fatto, in questi contenuti non si dice che c'è verità e non si dice che sono trattati in modo esaustivo, ma già questo dice della pochezza del contenuto delle schede, perché, se a scuola ho dei ragazzi che devono poter imparare con contenuto e con cognizione di causa argomenti come la geografia, la matematica o la fisica - magari la storia lasciamola perdere -, non si può dire che non si sta dando un'opinione o una chiave di lettura. Scusate, ma è alla base della comunicazione - e voi ne siete molto capaci - dire che ti posso riportare le cose in un modo diverso. È chiaro l'obiettivo, è inutile il sorrisino. Se sulla prima pagina di un giornale appare un articolo in cui si dice che un ragazzino si è tolto la vita perché portava i pantaloni rosa ed era preso in giro dai suoi compagni, e dopo due settimane la notizia viene smentita sui giornali, ma viene messa in ventesima pagina, che cosa pensa un ragazzo quando legge una cosa del genere? Che quel ragazzo è vittima di omofobia. Ma non è così. E come pensiamo - queste sono le schede del Comune - di poter dire che c'è un'affidabilità, quando questo professor Neri cita Wikipedia? Ma, signori miei, adesso citiamo Wikipedia nelle schede! Fonte autorevolissima. Ma studi questo professore! (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Presidente, capisco che il Consigliere Grimaldi debba far vedere che è in Aula, così prende il gettone, ma può anche tacere... FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Per favore, anche lei, però. MAGLIANO Silvio Poi, si prendono personaggi storici e si dice che Michelangelo era gay e Greta Garbo lesbica. Abbiamo le prove su Michelangelo? Non lo so, siamo arrivati a questo livello! È chiaro che ognuno può dire quello che gli pare, se non ha fondamenti storici. E poi andiamo anche sul tema della religione. Non so se avete letto le vostre schede, ma, per favore, leggetele prima di metterle in pasto ai docenti. "L'omosessualità nella Bibbia, il Nuovo Testamento", questa è la scheda dove alla fine passa che Gesù era una brava persona, San Paolo un po' omofobo. Ma tanto queste sono opinioni, non è che i ragazzi di fronte a questo... San Paolo ce l'aveva un po' con le persone omosessuali, Gesù era un grandissimo. Vi pare che si possa affrontare questo tema in questo modo? L'unica cosa che viene in mente è che ci sia un progetto chiarissimo, quello della teoria del gender, per dire: "Ragazzi, non esiste uomo e donna, ognuno scelga di diventare quello che vuole". Ma tenete giù le mani dai ragazzi nella scuola su questi punti! (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non si preoccupi, fortunatamente i genitori possono non mandarli a scuola, quando... Il vero problema, al di là di come uno la pensi, è che non si può pensare di fondare l'educazione dei giovani su schede fatte in questo modo. Io sono allibito. Uno può essere d'accordo o meno sul fatto che si dica: "Non ti preoccupare Carletto, domani sarai Samantha", va bene, ognuno può pensarla come vuole, ma almeno studiate e fate delle schede di livello scientifico. Io non so se l'Assessore le abbia lette, o se stia difendendo una parte del suo elettorato, e non mi interessa; sto solo dicendo che non c'è materiale scientifico e lei a verbale ha detto che i contenuti delle schede non hanno una valenza di verità assoluta. Ho capito, ma noi stiamo parlando di cose molto importanti, soprattutto in quel periodo. Lasciate i genitori liberi di educare i loro figli. Da questo punto di vista, mi auguro poi che gli insegnanti, quando si renderanno conto di quello che sta capitando, parlino con i genitori e che possano rifiutarsi di utilizzare questo tipo di materiale, ma usiamone un altro. Il problema è scientifico, il problema è cosa c'è scritto là dentro e voi non l'avete letto. Dico solo un'ultima cosa, perché forse questo non era noto. Questa questione affrontata in Parlamento dal Sottosegretario Guerra, PD, ha fatto in modo che arrivasse una nota formale di demerito al Direttore dell'UNAR, perché tutta questa iniziativa è stata fatta o senza che lo sapessero, ed è ancora peggio per il Sottosegretario Guerra, oppure in assoluta autonomia da parte dell'UNAR. Mi rendo conto che ognuno ha la sua idea di società, e io - per carità - non discuto, ma, quando si toccano questi temi, almeno studiate ed approfondite. Non si può citare Wikipedia. Concludo, Presidente, mi scusi. Si dice che non sono questioni di verità; le domande, però, che vengono rivolte sono queste e si riportano le lettere di San Paolo in cui si condannano i rapporti contro natura e i sodomiti. La domanda fatta ai nostri giovani è questa: "Nelle lettere di Paolo di Tarso come viene considerata l'omosessualità? La condanna cristiana dell'omosessualità è quindi contenuta nel messaggio di Gesù o nelle parole di coloro che la diffusero?". Chiaro, no? Gesù non era omofobo, ma San Paolo sì. Quindi, si arriva a queste domande che, evidentemente, in base a come sono poste e in base a come l'argomento è esposto, li possono portare o in una direzione o nell'altra. Quindi, per favore, almeno non dite che questa roba ha una valenza scientifica, perché non ha nessuna valenza scientifica. Sono parole in libertà di un professore, di cui voglio sapere quanto gli abbiamo dato, quanti soldi stiamo spendendo per questa cosa, perché un tema del genere dev'essere trattato in modo serio. Forse, lei non era in Aula, ma sono stato il primo che in quest'Aula ha stigmatizzato ogni evento di omofobia, per cui dei ragazzi si tolgono la vita per ignoranza o dei genitori, o degli insegnanti, o dei compagni di classe, e se volete trattarlo in un modo serio non si fa in questo modo. Questa è una porcheria che non ha alcun valore scientifico. Spero che il professore non si arrabbi, oppure che aggiorni queste schede, perché citare Wikipedia mi sembra quantomeno disdicevole. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non è previsto adesso un dibattito a replica, per cui... CURTI Ilda (Assessore) Chiedo che l'interpellanza venga rimandata in Commissione, alla presenza del professor Neri... FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Io suggerivo proprio questo passaggio; infatti, se non fosse intervenuta, Assessore Curti, l'avrei anticipata e avrei proposto di portarla in Commissione, visto che ritengo non vi sia soddisfazione, reciproca anche, di risposte. Possiamo portarla in Commissione Diritti e Pari Opportunità, eventualmente estendendola... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Certo, valuteremo se estenderla anche alla Conferenza dei Capigruppo, se qualcuno lo proporrà. Quindi, l'interpellanza è discussa per l'Aula, ma viene inviata in Commissione con gli ospiti del caso. |