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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 24 Marzo 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 4
INTERPELLANZA 2014-01097
"DISTRIBUZIONE DEI BIGLIETTI DELLE PROVE GENERALI AL REGIO: NUOVA GESTIONE?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI APPENDINO E BERTOLA IN DATA 6 MARZO 2014.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201401097/002, presentata in
data 6 marzo 2014, avente per oggetto:

"Distribuzione dei biglietti delle prove generali al Regio: nuova gestione?"

LEVI Marta (Vicepresidente)
Ricordo agli Assessori che il tempo previsto per la risposta alle interpellanze è di
cinque minuti, si può sforare un po', ma non troppo.
La parola, per la risposta, all'Assessore Braccialarghe.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Cercherò di essere rapido, anche se le domande sono sempre un po' complicate.
Per quanto riguarda questa interpellanza, ovviamente, ho preso buona nota di quanto
mi ha inviato il Sovrintendente Vergnano del Teatro Regio in risposta ai quesiti.
Quindi, cercherò di esprimere e riassumere il suo contenuto, se poi volete, sono in
grado anche di fornirvi il contenuto integrale.
Per essere molto chiaro, quello che viene detto è innanzitutto che, ovviamente, il
consiglio d'amministrazione del Teatro Regio, nell'ambito della sua autonomia,
stabilisce le linee di politiche culturali e, tra queste, sicuramente anche le scelte
artistiche, la definizione del prezzo dei biglietti, degli abbonamenti e le azioni da
avviare.
Il consiglio d'amministrazione, a suo tempo, aveva risposto con grande favore - e
intende continuare a farlo - alla lodevole iniziativa, tra l'altro intrapresa
dall'arcivescovo Nosiglia e dal Sindaco, per cercare di rendere fruibile, il più
possibile, la programmazione del Teatro Regio anche alle classi sociali con maggiore
difficoltà.
In questo senso, ovviamente, si è già proceduto, nel corso di questo periodo, a
immaginare, a seconda del cartellone e della possibilità, di aprire le prove del Teatro
Regio, come è stato ricordato dai ricorrenti.
Questo è avvenuto, ovviamente, in alcune occasioni, ma non può essere una regola
per tutte le recite, perché dipende anche dalla complessità dell'opera, tenuto conto
che comunque la prova generale è comunque una prova, quindi rientra nell'ambito
degli atti che precedono, ovviamente, la messa in scena di un'opera.
Spesso e volentieri questo tipo di attività è stata possibile anche grazie
all'interessamento da parte di alcuni sponsor del teatro, che hanno sostenuto, in
particolare, qualcuna di queste iniziative, tra cui, per esempio, la Banca Fideuram nei
confronti dell'appuntamento con "Tosca".
Ripeto, non si esclude che queste modalità di apertura possano essere anche
perpetrate nel tempo su nuove opere, però non lo si può neanche assumere come una
sorta di obbligazione, attese, appunto, le necessità di carattere artistico e anche
relative ai costi, perché comunque far entrare persone estranee nell'ambito del teatro
vuol dire sostenere, di fatto, gli stessi costi di quando vi è pubblico e quindi vi è un
problema, ovviamente, anche di carattere economico.
Questa mi pare, almeno dal mio punto di vista, la sintesi del documento.
Ovviamente, se volete, produrrò il documento trasmessomi dal dottor Vergnano, in
tutte le sue parti.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Ringrazio l'Assessore, anche per lo sforzo di sintesi.
La parola al Consigliere Appendino.

APPENDINO Chiara
Forse stavolta lo sforzo di sintesi è stato un po' troppo, perché non ho avuto risposta,
di fatto, alle domande poste. Ad esempio, se la Banca Fideuram non abbia
provveduto a pagare per i biglietti delle prove generali; quanto siano stati pagati i
biglietti. Su questo non ho avuto risposta, ma magari mi può dare la nota scritta e ce
l'avrò.
Ovviamente, non condivido assolutamente l'impostazione del Teatro Regio.
Innanzitutto, la prima parola che mi è stata detta oggi è: autonomia, la loro
autonomia. Ci mancherebbe, sarà pure loro autonomia, ma non mi sembra che il
Teatro Regio, quando di solito si parla, sia totalmente distaccato e non ascolti
minimamente quanto fa la Città di Torino. E non voglio poi entrare in tutti i dettagli,
ma è facile parlare di autonomia quando ci sono scelte da prendere, che magari la
politica non condivide, quindi mi tolgo fuori, e poi, invece, quando sono cose
condivise dire: "Sì, possiamo indirizzare".
Sinceramente mi sembra un po' debole come risposta. E le dico, tra l'altro, che forse
bisognerebbe smettere di fare tanti annunci e poi non portarli avanti nei fatti, perché
ricordo bene e sono andata a rivedermi l'intervista di quell'iniziativa, che per prima
avevo ritenuto lodevole, come ha detto anche lei e come ho scritto nell'interpellanza,
perché oggettivamente è stata un'iniziativa stupenda aprire le porte del Teatro Regio
a persone più deboli, in fasce di difficoltà, che non potevano permettersi di andare a
vedere un'opera e farlo nel modo in cui è stato fatto a suo tempo, quando addirittura
furono omaggiati 300 biglietti.
Ricordo, però, l'intervista e si diceva che quella sarebbe stata la prima di una serie di
iniziative; ora, mi sento dire che non si sa se si farà, come si farà e quando si farà.
Apprendo da una lettera che non solo i biglietti delle prove generali non sono più
disponibili neanche per i dipendenti che li pagavano, tra l'altro, una cifra molto
bassa, semplicemente per coprire i costi vivi delle prove generali - e quindi ci
mancherebbe, non sto dicendo di darli gratuitamente ai dipendenti -, e che, attraverso
questa iniziativa, i biglietti delle prove erano nati come strumento per permettere a
persone, come in quell'occasione, addirittura senza tetto di poter accedere
gratuitamente; ma adesso si scopre che vengono dati alle banche.
Sinceramente, per quanto possa capire che ci sia la necessità di sponsorizzazioni,
dico due cose: uno, non facciamo grandi annunci per poi scoprire che i biglietti delle
prove generali vengono dati alle banche, non si sa se gratuitamente oppure no, a me
non piace; due, mi auguro che almeno lei, per quanto ci sia l'autonomia del Teatro
Regio, possa dare un indirizzo, che mi sembra di aver capito sia di rendere
accessibile, il più possibile, nelle difficoltà economiche di ogni giorno, il teatro e
l'opera lirica alle persone più disagiate.
L'unico strumento che si ha è quello ed era un'iniziativa veramente lodevole. Mi
auguro che sia stata io a interpretare male le prime parole che lei ha detto, cioè
l'autonomia del Teatro Regio, che sembra dire: "Non ditemi nulla, faccio quello che
voglio". A me, sinceramente, non sta bene.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Rispetto alle domande poste nell'interpellanza, ce n'è una, Assessore, a cui non ha
dato risposta, cioè se la Banca Fideuram abbia provveduto a pagare i biglietti delle
prove generali.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Nella nota, che adesso stanno consegnando, c'è un passaggio che spiega bene questa
domanda.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La legga, prego.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
"Il rapporto con Fideuram iniziò lo scorso anno con l'intervento finanziario per
l'opera Don Carlo, in occasione dei quarant'anni della riapertura del Teatro Regio.
Anche allora, a fronte del contributo ricevuto, il Regio destinò a questo sponsor una
prova generale. Quest'anno Fideuram ha confermato la sua partecipazione come
sponsor di un'opera della stagione, appunto Tosca, ed è stato con loro sottoscritto un
analogo contratto. Fideuram ha pertanto acquistato al prezzo di 16,00 Euro ciascuno i
biglietti per la prova generale e a questo importo ha aggiunto, come lo scorso anno,
un ulteriore loro contributo".

LEVI Marta (Vicepresidente)
Grazie, Assessore.
Consigliere Appendino, direi... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Prego.

APPENDINO Chiara
Stavo iniziando a leggere la nota e ci sono parecchie cose in più rispetto a quanto
detto dall'Assessore.
Ovviamente, non porto l'interpellanza in Commissione, perché non credo abbia
molto senso, ma mi riservo, eventualmente, di chiedere un approfondimento e anche,
eventualmente, una convocazione in Commissione, perché sinceramente, che ci si
metta a fare cassa sui biglietti delle prove generali, non mi piace come politica,
rispetto a quanto era stato detto, invece, di utilizzare le prove generali per aprire ai
più deboli.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'interpellanza è discussa.

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