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LEVI Marta (Vicepresidente) Riprendiamo l'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201304497/004, presentata dalla Giunta Comunale in data 1° ottobre 2013, avente per oggetto: "Linee di indirizzo agli organismi partecipati dalla Città in materia di personale" LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo all'analisi degli emendamenti e dei subemendamenti. Il subemendamento n. 1 all'emendamento n. 1, presentato dai Consiglieri Appendino, Bertola e Grimaldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Ne approfitto in questi due minuti, visto che mi sono persa il momento per intervenire precedentemente sulla proposta di deliberazione, per dire che - come ho detto più volte in Commissione - condivido pienamente l'impianto del lavoro e penso che sia stato opportuno procedere in tal senso. C'è tutta una serie di subemendamenti che, per motivi di tempi e, a mio avviso, precisazioni comunque importanti, abbiamo presentato e non sono, di fatto, rientrati nel testo condiviso dalla Commissione. Questo emendamento, in particolare, è molto semplice, perché la Commissione ha accolto il tema della trasparenza, che è stato evidentemente aggiunto; abbiamo voluto semplicemente specificare meglio, visto anche il lavoro positivo fatto dalla Città di Torino nella sezione "Trasparenza", quello che dovrebbe essere l'esempio che le partecipate dovrebbero seguire, in particolare per quanto riguarda la sezione che ha il sito della Città di Torino, dove sono identificate tutta una serie di questioni, come ad esempio le retribuzioni dei dirigenti apicali, c'è una sezione sul tema delle consulenze, ed è un buon esempio da poter seguire. Quindi, abbiamo voluto presentare questo subemendamento per precisare che la linea che vorremmo dare agli Enti partecipati e, comunque, a tutti i soggetti che rientrano nell'ambito della deliberazione, dovrebbe essere quella seguita dalla Città di Torino. LEVI Marta (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 1 all'emendamento n. 1: presenti 22, favorevoli 22. Il subemendamento n. 1 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) Il subemendamento n. 2 all'emendamento n. 1, presentato dal Consigliere Araldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea Questo subemendamento prevede che, quando eventualmente la Giunta ritenga di dare deroghe a quelli che sono i limiti previsti da questa deliberazione, vengano tempestivamente comunicate alla Commissione Consiliare competente e che queste deroghe siano sulla base di piani di sviluppo e di ampliamento dell'Ente, sempre presupponendo una valutazione di efficacia e di efficienza positiva. LEVI Marta (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 2 all'emendamento n. 1: presenti 23, favorevoli 23. Il subemendamento n. 2 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) Il subemendamento n. 3 all'emendamento n. 1, presentato dai Consiglieri Appendino, Bertola e Grimaldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Questo, in realtà, forse, è anche pleonastico, non lo so, ma, viste esperienze passate che riguardano Enti non direttamente collegati al Comune, abbiamo voluto precisare che, quando si tratta di fare una ricerca di personale interno, debba sempre essere comunque pubblicato un bando interno sull'Intracom, in modo da mantenere traccia e renderlo più accessibile a tutti. Magari, è già prassi, però ci è capitato di riscontrare qualche difficoltà in passato e, quindi, abbiamo voluto precisarlo. LEVI Marta (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 3 all'emendamento n. 1: presenti 22, favorevoli 22. Il subemendamento n. 3 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo all'analisi del subemendamento n. 4 all'emendamento n. 1. La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Anche questo è un tema che più volte è stato sollevato in Commissione e abbiamo proposto questo emendamento per rafforzare il concetto, per quanto ci rendiamo conto che ci sono dei limiti normativi e legislativi per cui certe cose non si possono imporre. Però, l'emendamento, messo tra l'altro nella parte di narrativa, vuole in qualche modo stabilire il principio guida per cui all'interno dell'Amministrazione Comunale e, a pari modo, negli Enti partecipati, a parità di funzione e responsabilità debba corrispondere un costo analogo del personale. Mi rendo conto, ribadisco, che è un'affermazione di principio, per cui difficilmente tutte le posizioni saranno paragonabili, però, dove si è nella situazione in cui le posizioni sono effettivamente paragonabili, ci sembra giusto rimarcare questo principio, poiché risulta antieconomico e anche poco ragionevole che per una responsabilità e per una funzione svolta in Comune non corrisponda lo stesso stipendio di una funzione, o meglio, di una responsabilità eseguita e corrisposta in un altro Ente partecipato comunque dalla Città. LEVI Marta (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è negativo, perché il concetto di costo analogo rappresentato nel subemendamento sarebbe di grandissima difficoltà applicativa, anche in presenza di istituti contrattuali diversi. Pertanto, approfondiremo il tema, ma non nella forma del subemendamento. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 4 all'emendamento n. 1: Presenti 25, astenuti 3, favorevoli 4, contrari 18. Il subemendamento n. 4 è respinto. LEVI Marta (Vicepresidente) Il subemendamento n. 4bis all'emendamento n. 1, presentato dall'Assessore Passoni, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) Ricordo che si tratta del subemendamento proposto fuori termine dall'Assessore Passoni, che è stato accolto, peraltro concordato con il Consigliere Marrone. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 4bis all'emendamento n. 1: presenti 26, favorevoli 26. Il subemendamento n. 4bis è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo all'analisi del subemendamento n. 5 all'emendamento n. 1. La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Di questa vicenda se ne è parlato tanto, anche a livello internazionale, soprattutto, purtroppo, dopo il crack di Lehman Brothers, mentre gli Stati cercavano di salvare le banche, finalmente è riapparso il tema della redistribuzione della disparità fra la retribuzione dei manager e quella dei salari minimi. In realtà, con il Consigliere Appendino ci siamo posti un problema più piccolo, ma, secondo me, altrettanto importante. Non siamo andati ad analizzare il rapporto che c'è nell'Amministrazione... Adesso, stavamo dicendoci fuori verbale che il rapporto tra il salario minimo e quello massimo apicale dei nostri dirigenti sfiora l'1:8, l'1:9, e, comunque, nel guardare le partecipate esterne, il rapporto invece supera ampiamente questo 1:8, 1:9, ogni tanto si arriva anche oltre l'1:15 per alcuni casi. Adesso ci sono alcuni modelli - ne parlerà credo anche il Consigliere Appendino -, c'è quello olivettiano, che è il più conosciuto, che dice che nessun dirigente, neanche il più alto, deve guadagnare più di 10 volte l'ammontare del salario minimo; c'è la proposta svizzera che metteva questo parametro... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, c'era quella svizzera e poi quella "morettiana" di Ferrovie dello Stato, mi dicono dalle tribune. Io credo, Sindaco, che un'immagine, secondo me, all'esterno e, invece, qualcosa di solido all'interno dobbiamo darla. Noi abbiamo messo questa cosa, e credo di poter parlare anche per il Consigliere Appendino e per il Consigliere Bertola, con cui abbiamo costruito questo piccolo meccanismo, ma il senso è arrivare a quello che è anche il lavoro fatto nell'Amministrazione. Cioè, non si capisce perché nell'Amministrazione Comunale il rapporto, comunque, lo teniamo fra 1:8 e 1:9 e nelle società partecipate nostre questo rapporto non si tiene. Non è 1:12? Dobbiamo arrivare ad altre definizioni? Noi siamo disponibili alle mediazioni, ma è il principio che conta, perché, altrimenti, sarà impossibile, Sindaco, fare quella moral suasion nella società privata o in altri tipi di società controllate, in cui spieghiamo agli altri che cosa dovrebbero fare, quando noi non siamo in grado di farlo all'interno dei nostri Enti. Credo che il principio sia semplice e credo che Olivetti, che è nato in questo territorio, è vissuto e cresciuto con quel tipo di etica pubblica, debba essere ricordato dagli Enti pubblici, che dovrebbero promuoverlo, soprattutto, nelle società partecipate. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Il Consigliere Grimaldi ha descritto bene come è nato questo emendamento. In realtà, eravamo partiti proprio dal rapporto 1:10, quindi dal modello di Olivetti, poi, di fatto, abbiamo guardato e, forse, era un po' restrittivo partire subito di lì, così abbiamo allargato ad 1:12. Ci sembrava, però, opportuno oggettivamente oggi dare un segnale anche di equità e di indirizzo. Sinceramente, non ho capito dall'Assessore Passoni, perché il parere politico è negativo parlando di forchetta, in alcuni casi, troppo alta o, in alcuni casi, troppo bassa. Io penso che, comunque, il Consiglio Comunale abbia diritto di dare un indirizzo e la forchetta 1:12 sia molto ampia, visto che il Comune di Torino, come diceva il Consigliere Grimaldi - poi, magari, l'Assessore Passoni ci correggerà - è ben al di sotto di questo. Allora, non vedo sinceramente quali sono le motivazioni ostative a procedere a dare questo indirizzo anche agli Enti esterni. Tra l'altro, 1:12, se dovessimo fare un esempio, vuol dire - basta che facciamo una moltiplicazione - che non stiamo parlando di una forchetta stretta. Quindi, sinceramente, mi auguro che questo Consiglio Comunale approvi questo indirizzo, perché non vedo, tra l'altro, davvero cause o motivazioni che non permettano l'approvazione, soprattutto in un momento come questo, dove tutti, a partire dal Consiglio Comunale e dalla Città di Torino, stiamo dicendo che bisogna, in qualche modo, partire a fare razionalizzazioni da chi se lo può più permettere. Quindi, tra l'altro, in questo contesto inserire - ribadisco - una forchetta 1:12 mi sembra veramente il minimo. LEVI Marta (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) L'Amministrazione non è contraria di per sé all'idea di avere un rapporto tra il livello del salario minimo e il salario massimo. 1:12 è stato il salario oggetto di un referendum popolare in Svizzera, proposto dai socialisti, che è stato bocciato e che si riferiva a tutte le prestazioni del sistema industriale svizzero, riferito anche al settore privato. Qui, in realtà, noi abbiamo un sistema pubblico molto più efficiente e migliore, perché nella Città di Torino siamo sotto 1:8 più o meno, ma molto sotto, e nelle partecipate credo che sia altamente raro che ci sia questo rapporto. Se il senso è - e mi spiace che la Commissione non abbia potuto in questo esperire un'attività di merito tale da andare a verificare statisticamente la situazione reale nel perimetro consolidato e fuori - quello di fissare un principio per il quale ci sia un riferimento anche con provvedimento successivo nelle linee guida che la Giunta emana, o con emendamento consiliare, siamo disponibili. Temo che il principio che frettolosamente noi affermiamo oggi con un emendamento di 1:12, rischia di diventare, anzi, un principio estensivo, perché siamo talmente sotto l'1:12 che potrebbe essere anche interpretato come un principio, in realtà, di allargamento delle maglie. Per cui, francamente, la Giunta dà parere contrario, ma non all'idea che esista la forchetta, ma perché, in realtà, la forchetta non è stata misurata compiutamente con quello che è lo stato di fatto delle cose. Per cui, torneremo sopra questo tema sicuramente, ma non sul rapporto che, in realtà, persino in Svizzera è parametrato pure ai manager privati. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 5 all'emendamento n. 1: presenti 29, astenuti 3, favorevoli 6, contrari 20. Il subemendamento n. 5 è respinto. LEVI Marta (Vicepresidente) Il subemendamento n. 6 all'emendamento n. 1, presentato dal Consigliere Araldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea Questo subemendamento riguarda proprio le società partecipate anche da soggetti privati, per le quali è stato previsto che, per applicare queste norme, sia necessario il confronto con il socio privato nel rispetto dei piani di sviluppo industriale. Secondo me, è particolarmente importante, perché la politica della Città si è mossa, e si muoverà, verso il coinvolgimento di un socio privato che garantisca la linea industriale e il coinvolgimento di un socio privato necessariamente richiede che questo socio abbia una sua autonomia, da cui ne deriva anche una responsabilità di quelli che sono i risultati operativi. Anche perché credo che sia importante, anche culturalmente, pensare che non necessariamente un socio privato sia un socio che diminuisce i salari o necessariamente diminuisce tutta l'occupazione. Anzi, io credo che un socio privato guardi molto di più a quella che può essere la produttività del lavoro e, quindi, al rapporto tra il costo e quella che è l'attività effettivamente svolta. Per cui, il socio privato, a fronte di un recupero, ad esempio, di produttività sul lavoro, a mio avviso, potrebbe anche essere d'accordo ad un incremento di quelle che sono le retribuzioni dei lavoratori. Quindi, secondo me, è importante tenere conto di questa possibilità e dare questa possibilità. LEVI Marta (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 6 all'emendamento n. 1: presenti 24, favorevoli 24. Il subemendamento n. 6 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) Il subemendamento n. 7 all'emendamento n. 1, presentato dal Consigliere Araldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea È semplicemente il subemendamento che abbiamo già approvato, in merito alla comunicazione in Consiglio Comunale, nella Commissione competente, che viene ripetuto nella parte dispositiva. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 7 all'emendamento n. 1: presenti 26, favorevoli 26. Il subemendamento n. 7 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) Il subemendamento n. 8 all'emendamento n. 1, presentato dai Consiglieri Appendino, Bertola e Grimaldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Anche questo è semplicemente lo stesso che abbiamo votato prima nel dispositivo, che impegna al bando interno nell'Intracom comunale. LEVI Marta (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 8 all'emendamento n. 1: presenti 26, favorevoli 26. Il subemendamento n. 8 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo all'analisi del subemendamento n. 9 all'emendamento n. 1. La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Questo, invece, è l'emendamento che è stato bocciato prima dall'Aula, quindi immagino l'esito. Comunque, dice di nuovo di affermare anche nel dispositivo il principio del costo analogo. LEVI Marta (Vicepresidente) Il parere della Giunta è negativo. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 9 all'emendamento n. 1: presenti 30, contrari 21, astenuti 2, favorevoli 7. Il subemendamento n. 9 è respinto. LEVI Marta (Vicepresidente) A questo punto, si inserirebbe il subemendamento che abbiamo già approvato prima, il n. 4bis. Pertanto, passiamo invece al subemendamento n. 10 all'emendamento n. 1, rispetto al quale ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Devo dire la verità, le parole dell'Assessore Passoni mi hanno convinto solo in parte, perché, intanto, questa idea non è che gira nell'aria da due giorni, ma gira nell'aria da 60 anni, quindi questi rilievi potevamo farli. Dico, però, che accetto la sua critica positiva. Cioè, li facciamo? Li faremo? Se il rapporto è 1:8, stiamo parlando, però, spesso di medie, mentre io non rilevo questo rapporto all'esterno, soprattutto nelle nostre partecipate, perché mi vengono in mente già due o tre casi in cui si sfora ampiamente l'1:12, l'1:13, l'1:14. Perché scegliere l'1:12? Proprio perché, spesso, alcune di esse dicono di equipararsi al modello privato, allora noi abbiamo messo un modello, che è quello svizzero, che è più elastico, come diceva giustamente il Consigliere Appendino. Cioè, perché il manager deve stare in quel rapporto? Perché deve pensare che, qualora volesse aumentare lui stesso il proprio stipendio, deve aumentarlo a tutta la comunità. Quindi, c'è il tema della ridistribuzione, della compartecipazione agli utili, eccetera. Però, arriviamo al sodo; io credo che, adesso, simbolicamente, noi sceglieremo allora di ritornare sul modello olivettiano dell'1:10, autoemendandoci. Se il punto, però, è che è sempre contrario, io chiederei all'Assessore Passoni e al Sindaco un impegno concreto in questo senso, cioè noi vogliamo arrivare a quel principio, che è quello della deliberazione. La deliberazione cosa dice? Dice che tutti gli sforzi che abbiamo fatto in termini di spending review, tutti i rapporti che valgono per noi e per il nostro perimetro, devono iniziare a farli tutti, perché tutti dobbiamo contribuire al Patto di Stabilità e a quella che è una Legge, tra l'altro, che non dipende solo dal Patto di Stabilità, ma dal rapporto fra il personale... Io credo che questa vicenda debba stare al centro e se il Comune di Torino rispetta quel parametro, o addirittura sta sotto, e va all'1:8, 1:9, non si capisce perché le nostre partecipate non debbano contribuire con lo stesso sforzo. Quindi, chiederei di salvare il principio; decida l'Assessore se vuole autoemendarlo anche lui, se contribuisce a questa discussione o se ci prendiamo un impegno formale per arrivare fino in fondo a questa vicenda, secondo me molto rilevante. LEVI Marta (Vicepresidente) Voglio informare il Consigliere Grimaldi che il Consigliere Appendino mi ha consegnato un subemendamento sostitutivo, chiamiamolo così che facciamo prima, che sostituisce il rapporto 1:12, con il rapporto 1:10. Pertanto, il subemendamento n. 10 viene sostituito con il nuovo subemendamento n. 10, che imposta il rapporto 1:10. La parola all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Io confesserò che questa corsa alla riduzione del rapporto non mi appassiona, perché la trovo una rappresentazione del problema e non il nodo del problema, e la politica ultimamente ha bisogno di rappresentazioni più che non di spiegare a se stessa quali soluzioni trovare per i problemi reali. Se il problema è quello di dirsi che a qualifiche omogenee nelle partecipate o nell'Ente e tra dirigenza e comparto ci dev'essere un rapporto che rappresenti oggi equità, presentabilità e anche sostenibilità, io sono d'accordo, ma non è la strada quella della rappresentazione di un emendamento, che oggi può essere olivettiano o meno, ma francamente rappresenta poco. Io non sono liberale, ma propendo per la teoria dell'uguaglianza dei punti di partenza che ha scritto Einaudi, eppure non per questo notoriamente in ogni cosa bisogna sempre cercare una forma di giustizialismo o di uguaglianza, ma ci sono anche delle diversità che si manifestano in ragione di motivazioni reali. Io lancio una sfida al Consiglio e dico: spero che voi ritiriate l'emendamento e non rincorriate il rapporto 1:12, 1:10, 1:8, 1:7. Se lo ritirerete, la Giunta accetta la sfida di fare uno studio per il quale, concretamente, si vada a vedere qual è il rapporto effettivo del rapporto salariale tra salariato e dirigente in modo da uniformarsi a standard più avanzati. Ma di fronte a dati certi, a responsabilità certe e contesti di responsabilità certi. Mi sottraggo, invece, dal ricorrere a strumenti forfettari, che annullano la differenza di responsabilità, la differenza di retribuzione e annullano, anzi, rischiano di portare al rialzo il senso di contrattazione integrativa dirigenziale, perché l'effetto di questo emendamento può essere il contrario. In contrattazione delegata decentrata si potrebbe arrivare a tendere ad uniformare il rapporto verso l'alto, anziché verso il basso. Quindi, l'effetto non sarebbe quello voluto. Quindi, per quanto mi riguarda, l'emendamento resta con il parere contrario, ma raccolgo la sfida, se verrà messo in votazione - o anche se non verrà messo in votazione - di portare dati, studi e ragionamenti per fare in modo che sia agganciato certamente a parametri oggettivi il rapporto, ma non sulla base di una visione, diciamo, forfettaria e, in qualche modo, anche un po' apodittica. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Ringrazio l'Assessore Passoni. Mi sembra che, fra l'altro, l'invito che viene rivolto ai Consiglieri che hanno fatto la proposta di emendamento possa essere accolto, a maggior ragione se la maggioranza coglie questa opportuna suggestione che ci dà l'Assessore Passoni, di valutare su dati certi e, quindi, su una verifica certa, quale tipo di rapporto si potrà introdurre nel futuro. Quindi, credo che anche il Consigliere Grimaldi, sulla base di quanto affermato dall'Assessore Passoni, non solamente per aver citato ovviamente Einaudi, possa condividere il principio enunciato. Quindi, l'invito che faccio, come maggioranza, al Consigliere che ha presentato l'emendamento è di ritirarlo, ovviamente in funzione di una verifica che faremo nella Commissione competente per materia. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Non ho problemi a ritirare l'emendamento. Vorrei solo dire che va benissimo fare lo studio e capire quale sia il rapporto giusto, ma da lì a dire che inserendo un indicatore si tratta di giustizialismo, eccetera, il ragionamento mi sembra un po' forte, Assessore. Quindi, per me va benissimo, con l'impegno che si ritorni in Commissione, si discuta del tema e si trovi qual è l'indicatore corretto, affinché non ci sia il rischio che, in qualche modo, si allarghino le maglie. Però rimango dell'idea che l'indicatore comunque sia lo strumento corretto e nulla abbia a che vedere con il giustizialismo. LEVI Marta (Vicepresidente) Gli altri due firmatari sono d'accordo a ritirare l'emendamento? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Bene. Il subemendamento n. 10 all'emendamento n. 1 è ritirato. Il subemendamento n. 11 all'emendamento n. 1, presentato dai Consiglieri Appendino, Bertola e Grimaldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) Questo è l'ultimo subemendamento all'emendamento n. 1. La parola al Consigliere Appendino. APPENDINO Chiara Questo è un emendamento che abbiamo già votato nella narrativa e obbliga, sul tema della trasparenza, a replicare il modello della Città di Torino. Quindi, è semplicemente lo stesso emendamento nel dispositivo. LEVI Marta (Vicepresidente) Bene. Il parere della Giunta è favorevole, come in precedenza. Consiglieri, vi prego di non far calare l'attenzione, perché questi erano solo i primi subemendamenti. Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione il subemendamento n. 11 all'emendamento n. 1: presenti 30, favorevoli 30, contrari nessuno. Il subemendamento n. 11 all'emendamento n. 1 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1 di Commissione, così subemendato: presenti 26, favorevoli 26. L'emendamento n. 1 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) L'emendamento n. 2, presentato dal Consigliere Araldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea Questo emendamento, che è nella parte descrittiva, riprende proprio il tema del ricorso alle partecipate. Leggo rapidamente: "A ciò si aggiunga che rimangono di fondo invariati, con valutazioni positive, i motivi e le finalità che da molti anni hanno spinto a ricorrere ad Enti terzi per lo svolgimento di molte attività. Pertanto, il riconoscimento del valore dell'autonomia gestionale di tali strutture rimane invariato, ed è comunque evidente che ogni attività di controllo alla regolamentazione puntuale, al di là degli interventi volti a garantire sempre maggiore trasparenza, pone il tema dell'estensione dell'intervento dell'Ente Pubblico nelle scelte dell'organismo partecipato, scelta positiva, ma che necessita di essere sempre contemperata con il grado di autonomia da riconoscere a chi, assumendo il compito di amministratore, si è assunto in massima parte l'onere e l'onore dei risultati di tali Enti". Quindi, si riconferma la valutazione positiva dell'utilizzo degli organismi partecipati e si fa comunque riferimento a quella che è la responsabilità di chi dalla Città è chiamato ad amministrare per la Città questi Enti. LEVI Marta (Vicepresidente) Consiglieri Alunno, Grimaldi, Carretta, Paolino, vi sento io da qui. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Tutti. Lei parlava un minuto fa. Mi chiedo come possa intervenire il Consigliere Araldi... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). È bravo, ho capito, ma siccome i prossimi sono suoi… Grazie. Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2: presenti 24, favorevoli 24. L'emendamento n. 2 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) L'emendamento n. 3, presentato dal Consigliere Araldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea Questo emendamento prevede la possibilità, per la Città e i singoli Enti partecipati, di stipulare convenzioni che permettano l'assegnazione temporanea del proprio personale. LEVI Marta (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Stavamo studiando, perché era per chiarezza. Cioè, comunque la Città, come è noto, non può ricevere mobilità in entrata personale dalle partecipate. Quindi, se si riferisce ad attività di convenzioni, legate ad attività con l'Ente, non con la persona, il parere può essere favorevole. Bisogna capire come lo interpretiamo. Se è così, effettivamente può essere favorevole. LEVI Marta (Vicepresidente) Scusi, quindi di convenzioni con l'Ente, è così? PASSONI Gianguido (Assessore) Con il soggetto terzo, non con la persona. Non è una mobilità individuale, è una convenzione dentro la quale ci sta un rapporto con il terzo datore della risorsa umana. ARALDI Andrea Confermo che è questa l'interpretazione. LEVI Marta (Vicepresidente) Questa è l'intenzione. Allora scriviamo "di convenzioni tra Enti" o lo diamo per...? Assessore. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lo diamo per interpretazione autentica. Allora, il parere della Giunta è favorevole. Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 3: presenti 25, favorevoli 25. L'emendamento n. 3 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) L'emendamento n. 4, presentato dal Consigliere Araldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea Questo emendamento inserisce la possibilità di prevedere la partecipazione dei dipendenti delle società partecipate agli utili di esercizio, facendo sì che, in questo caso, tale partecipazione agli utili di esercizio non rientri nei limiti predefiniti. Quindi: "Non rientrano nel computo, per i limiti sopra descritti, le eventuali partecipazioni dei dipendenti agli utili d'esercizio, eventualmente deliberati dagli Enti partecipati, a favore del personale non dirigenziale". LEVI Marta (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) L'aggiunta finale esclude la casistica che penso avrebbe aperto una discussione, cioè che solo la dirigenza che concorre agli obiettivi e persegue un utile d'esercizio avrebbe avuto vantaggio dal conseguimento dell'utile medesimo, nel non essere computato, peraltro, come remunerazione. Per dirla onestamente, direi che è talmente difficile la casistica in cui venga immaginato un contratto integrativo, in cui la quota di risultato d'esercizio viene attribuita alle qualifiche inferiori, che mi sembra fondamentalmente - mi consenta il Consigliere - persino un po' superfluo. Tuttavia, non rivolgendosi alla dirigenza, ma al comparto, cioè alle qualifiche inferiori, può essere uno strumento di incentivazione del salariato. Quindi, la Giunta esprime parere favorevole. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 4: presenti 24, favorevoli 23, astenuti 1. L'emendamento n. 4 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) L'emendamento n. 5, presentato dal Consigliere Araldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea Fondamentalmente è lo stesso emendamento di prima nella parte successiva. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 5: presenti 24, favorevoli 23, astenuti 1. L'emendamento n. 5 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) L'emendamento n. 6, presentato dal Consigliere Araldi, recita: LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Araldi. ARALDI Andrea Questo è l'ultimo emendamento e prevede che la Giunta Comunale illustri, in sede di Commissione competente, l'andamento dell'occupazione e del costo del lavoro negli organismi partecipati e le sue specifiche caratteristiche, in modo da poter fare annualmente il punto della situazione e capire quali sono stati, in concreto, gli effetti di questo provvedimento. LEVI Marta (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? PASSONI Gianguido (Assessore) Come detto anche in Commissione, ben venga il fatto che la Commissione recepisca e abbia informazione tempestiva su quelle parti di provvedimento che naturalmente attengono a compiti gestionali. Quindi, il parere della Giunta è favorevole. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 6: presenti 25, favorevoli 25. L'emendamento n. 6 è approvato. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: presenti 26, astenuti 2, favorevoli 24. La proposta di deliberazione è approvata. LEVI Marta (Vicepresidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: presenti 26, astenuti 2, favorevoli 24. L'immediata eseguibilità è concessa. |