Interventi |
LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201401017/002, presentata in data 3 marzo 2014, avente per oggetto: "Quale futuro per la RSA di via Valgioie?" LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Tisi. TISI Elide (Vicesindaco) La struttura per anziani di via Valgioie è stata progettata e poi autorizzata a funzionare come RSA per anziani nel 1992, quindi prima che entrasse in vigore l'attuale normativa che determina i requisiti gestionali, ma anche soprattutto strutturali, dei presidi. Quindi, essendo progettata sulla base di una vecchia normativa, oggi non possiede più i requisiti strutturali per accogliere le tipologie di persone previste. Essendo nata come struttura per gestire non autosufficienti ed essendo la materia della non autosufficienza, come si sa, in titolarità sanitaria, era stata data in concessione alla ASL TO2, con deliberazione nel 2004. La RSA, che finora è stata gestita, accoglieva 46 anziani, quindi 46 posti, e un centro diurno per Alzheimer. La concessione scade il 31 marzo 2014 e nell'interlocuzione con la ASL TO2, relativa al rinnovo, è emersa la volontà, da parte dell'ASL TO2, di restituire la struttura alla Città, visto che a breve ci sarà il rilascio di 80 nuovi posti letto in RSA presso la struttura Carlo Alberto. Inoltre, è prevista l'apertura di ulteriori tre RSA sul territorio cittadino; in realtà due sono già funzionanti (Villa Primula e il Porto) e una terza (il Trifoglio) di prossima apertura, comunque non oltre l'estate del 2014. Quindi ci saranno complessivamente 580 nuovi posti letto sul territorio, non solo cittadino, ma anche dell'ASL TO2. Alla luce di questa premessa e relativamente all'interpellanza, credo di poter riferire che i problemi non riguardano - come riferito nell'interpellanza - gravi problemi strutturali edilizi o di agibilità, ma la funzionalità relativa all'originaria destinazione d'uso, in particolare in relazione ai nuovi parametri stabiliti dalla Regione, con la DGR n. 45/2012. Preso atto di queste valutazioni effettuate dall'ASL, la Città ha chiesto all'ASL stessa di continuare a gestirla fino al 31 marzo. In realtà, la scadenza dell'appalto di gestione era fissato all'agosto 2013, o comunque fino a quando sarà possibile espletare una nuova procedura che, in qualche modo, vada a vedere un riutilizzo (che peraltro è già stato illustrato anche in Commissione, relativamente a un riordino dei servizi per gli anziani) della struttura per anziani con caratteristiche di fragilità, pur senza avere bisogni sanitari particolarmente rilevanti. Nella relazione previsionale e programmatica, allegata al Bilancio 2013, è già stata autorizzata l'indizione di una procedura di concessione, il cui bando è prossimo a essere emanato, finalizzato proprio a un utilizzo per anziani fragili, anche secondo delle modalità innovative, che tengano conto delle caratteristiche strutturali che ha la struttura di via Valgioie, di capienza, ma soprattutto in rete, con i Servizi di territorio e di Circoscrizione. La RSA, dunque, smetterà di operare il 31 marzo, in concomitanza con la concessione. Presumiamo che di lì a una trentina di giorni, quindi tra fine aprile e l'inizio di maggio, l'ASL potrebbe restituire la struttura alla Città, avendo i tempi tecnici per operare il trasloco degli arredi per la struttura del Carlo Alberto, dove verranno ricollocati. Gli ospiti eventualmente ancora ricoverati, che dovrebbero essere, in realtà, pochissime unità, alla data della chiusura verranno trasferiti in una delle RSA del territorio che ho citato, che si sono avviate recentemente, sulla base della scelta degli anziani stessi. Credo sia anche l'occasione per ricordare che la Città di Torino ha fatto un piano di aumento di posti letto, che ci porterà, nei prossimi due anni, ad un ampliamento complessivo di circa 1.200 posti, di cui ormai circa la metà sono già stati realizzati e ulteriori 280 saranno disponibili a breve. Va da sé che in tale contesto potranno trovare adeguata collocazione, come dicevo, sia gli ospiti, che il personale della struttura. È stato, infatti, avviato anche un tavolo cittadino con le Organizzazioni Sindacali, naturalmente coordinato dall'Assessorato al Lavoro - anche se mi sono incaricata personalmente di promuoverne l'avvio -, che valuti, coinvolgendo anche i gestori delle nuove strutture, non solo la ricollocazione degli ospiti, ma anche degli operatori che in questo momento stanno lavorando nella struttura di via Valgioie. Il Centro Diurno Alzheimer, invece, continuerà ad essere gestito dalle ASL, che provvederà agli interventi necessari per ottenere l'autorizzazione al funzionamento, in base a quanto previsto dalla recente DGR n. 45 del 2012. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Ringrazio l'Assessore per la risposta che, devo dire, è stata molto esaustiva. Ha risposto un po' a tutte le nostre preoccupazioni, ovviamente, sia dal punto di vista degli ospiti della RSA, degli utenti del Centro di Alzheimer - che, se ho ben capito, quindi, rimane lì - e dei lavoratori di entrambe le strutture. Diciamo che c'è comunque un tema edilizio che chiaramente non riguarda l'Assessorato. Essendo, tra l'altro, quello il mio quartiere, ricordo che quando quell'edificio fu costruito, era un po' il vanto di quella zona di Torino. Sono passati solo 20 anni e chiaramente mi lascia perplesso sentir dire che ci sono problemi di adeguamento, non solo in termini di normative cambiate, che va bene e spiegano perché non si possa fare la RSA, ma proprio in termini di infiltrazioni d'acqua, tutta una serie di questioni per cui ci vorrebbe un investimento cospicuo per risistemare l'edificio da parte della Città, che è comunque il proprietario. Questo aspetto, chiaramente, non è di competenza dell'Assessore Tisi, però magari, anche a margine, sentiremo con il Settore Patrimonio per capire esattamente la situazione dell'edificio, perché se ho capito bene, adesso l'idea è di darlo di nuovo a bando per fare una struttura un po' più, tra virgolette, "leggera", quindi un po' meno impattante. Immagino che nel nuovo bando sia anche previsto che chi prende in carico l'edificio si occupi anche di parte dei lavori di sistemazione, eccetera, infatti ho sentito parlare di una cifra di 1 o 2 milioni di Euro di lavori edilizi e la Città, in questo momento, non credo abbia a disposizione questa cifra per mettere in sesto l'edificio. Comunque, la cosa più importante, ovviamente, è il servizio per gli utenti, quindi sono contento di sapere che saranno ricollocati, immagino anche d'accordo con le famiglie, eccetera, e soprattutto per la situazione dei lavoratori. Se ho ben capito, siamo alla fase del tavolo, quindi non c'è ancora una soluzione pronta per loro, però è importante che si vada avanti; su questo, magari, chiederei di venire a riferire, a un certo punto, in Commissione, quando la cosa sarà andata avanti, perché comunque il 31 marzo è alle porte e quindi, chiaramente, capisco la preoccupazione dei lavoratori che, da quanto ho saputo, non hanno ancora grandi certezze su cosa andranno a fare e dove lo faranno. Ovviamente hanno tutti rapporti di lavoro con la cooperativa, però, diciamo che sarebbe positivo se riuscissimo a dare anche un po' di tranquillità, non solo agli utenti, ma anche a chi ci lavora, visto che non abbiamo scoperto adesso che l'appalto scadeva il 31 marzo. Non so se rimandare l'interpellanza in Commissione o chiuderla qui, ma comunque vorrei avere un aggiornamento prossimamente, magari in III più IV Commissione, sulla ricollocazione dei lavoratori. LEVI Marta (Vicepresidente) Non rinvierei in Commissione l'interpellanza, visto che la risposta è stata esaustiva, come peraltro ha dichiarato lei a verbale. Ulteriori incontri potranno tranquillamente essere calendarizzati in Commissione quando ci saranno ulteriori informazioni. L'interpellanza è discussa per l'Aula. |