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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo alla richiesta di comunicazioni successiva, presentata dal Consigliere Marrone, per la quale interviene l'Assessore Tisi, avente per oggetto. "Profughi in Piemonte, nuova ondata anche nel torinese?". Anche per questa comunicazione si è stabilito di intervenire tre minuti per Gruppo. La parola all'Assessore Tisi. TISI Elide (Vicesindaco) Io posso riferire informazioni che sono state reperite in questi giorni e in queste ore, perché la settimana scorsa c'è stata una riunione in Prefettura, peraltro con tutte le Prefetture piemontesi, ma non c'era ancora assolutamente questo tipo di informazione. Quello che naturalmente è noto a tutti, anche dalle cronache giornalistiche, è che nel nostro Paese si sta realizzando un numero assolutamente straordinarie di sbarchi nelle varie coste delle regioni del Sud, oltre che a Lampedusa. Quello che sappiamo è che probabilmente c'è stato un contatto diretto con una circolare del Ministero dell'Interno con le Prefetture dei vari capoluoghi e, da quanto mi è stato riferito, sarebbe stata richiesta una disponibilità di accoglienza per 40 persone in tutte le Prefetture, con le eccezioni dei capoluoghi di regione che avevano già precedentemente dato la disponibilità come territori nella precedente richiesta di gennaio e come ampliamento dei posti SPRAR. Al momento non c'è stata una richiesta specifica sul territorio torinese, che aveva già dato la disponibilità, nel mese di gennaio, non come Città di Torino, ma come territorio torinese, a un ampliamento di 50 posti. Naturalmente, il tema che è fortemente sottolineato anche dall'ANCI nazionale è che questo tipo di emergenza vengano affrontate attraverso lo strumento dello SPRAR, perché sappiamo che già la precedente gestione dell'emergenza Nord Africa, con la modalità dell'utilizzo della Protezione Civile, senza il coinvolgimento delle Amministrazioni Locali, ha creato parecchi problemi. Quindi una nuova gestione di questo tipo ci preoccupa molto, soprattutto in considerazione del fatto che nel precedente bando presentato prima della fine dell'anno 2013, i posti SPRAR a livello nazionale, quindi con gestioni governate dai Comuni, erano aumentati come disponibilità in modo rilevante, al punto che si potrebbero estendere fino a 20.000 posti su tutto il territorio nazionale. Quindi la richiesta dei Comuni è che vengano utilizzati questi posti SPRAR, per garantire il collegamento con i territori e con le Amministrazioni Locali, che ad oggi sappiamo non sono ancora del tutto finanziati. Sono stati finanziati solo in parte, quindi le disponibilità erogate non sono ancora utilizzate. Questo è quanto sappiamo oggi. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Una risposta su questo tema era d'obbligo, perché l'arrivo di queste persone all'aeroporto di Caselle, accolte a Torino e nelle altre province del Piemonte, ha lasciato tutti di stucco rispetto a una mancata informazione e trasparenza preventiva. Lo è stato anche nella misura in cui sappiamo benissimo che Torino è stata l'epicentro della confluenza di tutti i profughi che si sono ritrovati senza una sistemazione quando è finita l'emergenza della scorsa ondata. Sappiamo benissimo che la nostra città si ritrova ancora sulle proprie spalle l'emergenza dell'ex Villaggio Olimpico, ormai trasformato irreversibilmente in un ghetto, con centinaia di profughi, o supposti tali, che verosimilmente non lo abbandoneranno più se li si lascia stare ancora lì. Quindi, il fatto che arrivino alcuni cargo di profughi, non sapendo dove verranno sistemati, con notizie anche contraddittorie, perché per esempio La Stampa citava Rivarolo e Ivrea, quindi ricadrebbero nella Provincia del capoluogo piemontese; ci sono già notizie secondo le quali dall'Ossola sono fuggiti 40 profughi, di cui 33 sono stati fermati. Tutto questo fa pensare che la gestione di questa emergenza sia del tutto caotica e anarchica. Il fatto che Torino si ritrovi, ancora una volta, a essere il centro attrattivo di tutte queste problematiche sociali, di sicuro non è più tollerabile. Per cui, chiedo il massimo monitoraggio. Mi spiace che a fronte delle comunicazioni del Vicesindaco non sia presente il Sindaco Fassino, anche solo in qualità di Presidente nazionale dell'ANCI, perché se l'ANCI ha un ruolo nella gestione di questo problema, forse sarebbe stato opportuno anche un intervento di precisazione del Sindaco. Mi auguro che i Comuni interessati sappiano se sono in arrivo dei profughi nel loro territorio. Chiedo al Vicesindaco garanzie che non arrivino ulteriori profughi assegnati non solo a Torino, ma anche agli altri Comuni della Provincia, perché sappiamo che poi, quando quelle politiche falliscono, ce li ritroviamo, in un modo o nell'altro, regolarmente o abusivamente, tutti sul territorio comunale della nostra città. Per cui, chiediamo vigilanza e garanzia, perché di sicuro l'allarme sociale già suscitato tra i cittadini di Torino è molto alto e di questo voglio informare tutti i Colleghi. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Consideriamo conclusa questa comunicazione. |