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FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201307407/002, presentata in data 11 dicembre 2013, avente per oggetto: "Contrasto dell'uso problematico di sostanze e delle dipendenze da sostanze e comportamentali" FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Il Consigliere Grimaldi ha aggiunto la sua firma a questa proposta di mozione. L'oggetto lo spiegherà poi il proponente, perché c'è il dubbio che vi sia un errore di scrittura. La parola al Consigliere Centillo. CENTILLO Maria Lucia A questo punto, parto dal titolo: dipendenza da sostanze, che sono quelle che tutti conoscono più facilmente (dalle cosiddette droghe, fumo o alcol), e dipendenza comportamentale, come quella che ci può essere nel gioco d'azzardo o in altri comportamenti. Quindi, confermo che il titolo corrisponde all'intenzione e non vi è alcun errore. Molto sinteticamente, abbiamo trattato questa proposta di mozione alla presenza dei SerT delle nostre Aziende Sanitarie e fa seguito anche ad audizioni ed iniziative che gli stessi operatori avevano messo in campo per salvaguardare un modello che, in questi anni, ha permesso di perseguire in maniera integrata a livello socio-sanitario ed educativo e in un sistema articolato pubblico-privato un modo di lavorare ed un approccio alle problematiche che dicevamo. Abbiamo fatto in modo che fosse un approccio che partiva dalla prevenzione fino alla riabilitazione e che mettesse insieme tutte le migliori energie del sociale e del sanitario, secondo una modalità che, in questi anni, ha permesso di fare molti passi avanti e di costruire un sapere ed una conoscenza che ci vengono riconosciuti a diversi livelli e che permettono di avere il cosiddetto PARD, cioè un Piano di Azione Regionale sulle Dipendenze, fondato anche su un modello organizzativo partecipato e a gestione mista, che è quello che permette, da una parte, di avere gli operatori nel pubblico e, dall'altra parte, di avere un sistema anche di comunità che permette di lavorare in modo assolutamente condiviso e partecipato attraverso il sistema dell'accreditamento. Ci sono diversi atti che vanno nella direzione di rinforzare i Dipartimenti delle Dipendenze (che non sono soltanto i SerT, perché coinvolgono questo sistema misto pubblico-privato, prevalentemente del privato sociale), ma ci sono state anche alcune indicazioni che andavano in una direzione opposta, cioè, in una logica di riorganizzazione e di inserimento negli atti aziendali, i Dipartimenti delle Dipendenze venivano in qualche modo cancellati ed inseriti in un sistema più ampio che faceva riferimento ad altre esperienze, peraltro molto efficaci e valide, che erano quelle dei Dipartimenti di Salute Mentale, ma che nell'organizzazione dei servizi rischiavano in qualche modo di far venire meno alcune specificità. La richiesta che viene fatta è, in un'economia di scala o in una riorganizzazione dei servizi, non di mantenere un numero di dipartimenti come quello attuale (perché si può certamente ridurre il numero), ma di mantenere integra quella che è la specificità di questi servizi, ovviamente in raccordo con gli altri servizi che si occupano delle problematiche che riguardano la salute mentale e non solo, perché pensiamo a tutto l'aspetto delle donne in gravidanza e, quindi, ciò deve avvenire in raccordo con i servizi che si occupano di area materno-infantile, ma potremmo andare avanti a parlare di endocrinologia, piuttosto che di altre specialità. Quindi, con questa proposta di mozione chiediamo che questa specificità venga mantenuta all'interno delle Aziende Sanitarie e chiediamo, nell'ambito della Conferenza dei Presidenti - devo dire che anche all'interno della Commissione ci si è già espressi in questa direzione con un contributo molto efficace ed utile da parte del nostro Vicesindaco -, di valutare nell'ambito degli atti aziendali che questa specificità non perda le caratteristiche che fin qui ha avuto in un modello gestionale innovativo (che, come dicevamo, permette la cooperazione del privato accreditato) e che non comprometta anche modelli di sviluppo professionale, che, poi, sono quelli che garantiscono anche la qualità dei servizi che vengono erogati e che hanno dato molti risultati (in termini di cura e di presa in carico); inoltre, è importante anche in termini di sicurezza, perché lavorare efficacemente su questi temi significa contrastare lo stigma, curare le persone e prevenire l'uso di sostanze e di comportamenti che creano dipendenza, ma anche lavorare per una coesione sociale ed una qualità della vita e della sicurezza migliore. Ovviamente, viene anche richiesto di approfondire questi aspetti e di discuterne in sede ANCI, non soltanto sul modello organizzativo, che può essere ritenuto fine a se stesso - io non credo che sia così, perché è il biglietto da visita con cui si possono poi fare determinate azioni piuttosto che altro -, ma anche per favorire il diffondersi di politiche di contrasto alle dipendenze, che non dobbiamo mai considerare superate. Quindi, non bisogna abbassare la guardia su questi argomenti, perché lavorare sempre di più su questi temi significa avere anche modelli organizzativi efficaci ed efficienti, come quelli che abbiamo potuto valutare in questi anni. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Genisio. GENISIO Domenica Vorrei aggiungere soltanto un breve flash a quanto già detto puntualmente dal Consigliere Centillo; ringrazio, inoltre, il Vicesindaco Tisi per essere presente a questa discussione. Credo che possiamo tranquillamente collegare il titolo oggetto della proposta di mozione ("Contrasto dell'uso problematico di sostanze e delle dipendenze da sostanze e comportamentali") anche a tutto quanto stiamo seguendo come Città con molta attenzione in relazione alla ludopatia, che non è necessariamente da ricondurre, per la sua cura o terapie appropriate, ai Dipartimenti di psichiatria. Non credo che ci dobbiamo trovare in un momento di contrapposizione tra Dipartimenti di psichiatria e i cosiddetti Dipartimenti delle dipendenze, che erano realtà che lavoravano insieme intrecciate, ma con disciplinari diversi, molto attente alle problematiche delle persone e, se vogliamo, anche delle famiglie, legate anche a quei percorsi di recupero - e ne abbiamo contezza sistematicamente anche da notizie giornalistiche - che rischiano di essere decisamente interrotti, nel momento in cui tutto viene ricondotto sotto l'aspetto esclusivamente sanitario. Non può essere disgiunto quello che è il rilievo sociale dalla parte puramente e specificamente terapeutica. Questa è la preoccupazione che abbiamo condiviso in tanti, che condividono gli operatori del territorio e crediamo, almeno così abbiamo inteso, supportati anche da pareri degli stessi attuali Direttori dei Dipartimenti, che tutto avvenga non soltanto per un problema economico contingente, che è pur pressante, ma che avvenga per un cambiamento di indirizzo che cerca di sanitarizzare e basta qualsiasi forma di dipendenza. Questo è molto preoccupante in particolare per le fasce più giovani della nostra popolazione. Quindi, chiedo davvero a tutta l'Aula che ha condiviso, nelle Commissioni e negli incontri che ci sono stati sul territorio, questo atto di indirizzo di dare il proprio consenso. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Viale. Le ricordo che ha tre minuti a disposizione. VIALE Silvio Io mi asterrò su questa proposta di mozione, che chiaramente dice un sacco di cose, ma alla fine il punto centrale è che - lo dice tra le righe - è contraria all'abolizione dei Dipartimenti dipendenze e all'accorpamento con i Dipartimenti di salute mentale. Questo è il punto centrale. È chiaro che riguarda una politica dell'organizzazione sanitaria che riguarda la Regione e, quindi, riguarda chi è destinato a governare la Regione. Io l'ho detto altre volte, valeva per il Valdese, vale per tante questioni; non prendo impegni che, poi, non farei come Assessore alla Sanità. Peraltro, fra un mese e mezzo ci sono le elezioni regionali ed è probabile che chi oggi vota queste cose si senta poi impegnato, in qualche modo, non direttamente, ma come schieramento, a fare quello. Io non sono così convinto che la soluzione migliore sia quella di mantenerli separati, o di aumentare il numero dei Dipartimenti, e non credo sia nemmeno nostro compito fare in qualche modo lo sponsor di questo o quell'altro servizio. Proprio oggi, su un quotidiano cittadino è apparso un articolo abbastanza scandalistico, perché l'attuale coordinatore della "Breast Unit" è stato nominato responsabile della struttura semplice dipartimentale (che non vuol dire nulla, saranno forse 200,00 Euro lordi in più al mese, con un lavoro di impegno molto grosso) e questo ha creato subito una polemica estremamente dura da parte dei Sindacati; peraltro, i protagonisti, tranne il nominato diciamo, fanno tutti parte dello stesso Sindacato. Quindi, anche qui la situazione è molto complicata, perché, forse, bastava che facessero un Tavolo tra di loro per trovare una soluzione. Ecco perché io mi astengo, richiamando le responsabilità dell'Aula, perché quando si approvano le proposte di mozione non bisogna solo essere convinti, ma bisogna pensare che, se si fosse a quel posto lì, si farebbe quello e, in questo caso, non sono così convinto che le condizioni lo permettano. LEVI Marta (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di mozione: Presenti 24, astenuti 3, favorevoli 21. La proposta di mozione è approvata. |