Cittą di Torino

Consiglio Comunale

Cittą di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 17 Marzo 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 32
MOZIONE 2013-07407
(MOZIONE N. 17/2014) "CONTRASTO DELL'USO PROBLEMATICO DI SOSTANZE E DELLE DIPENDENZE DA SOSTANZE E COMPORTAMENTALI" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CENTILLO ED ALTRI IN DATA 11 DICEMBRE 2013.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201307407/002,
presentata in data 11 dicembre 2013, avente per oggetto:

"Contrasto dell'uso problematico di sostanze e delle dipendenze da sostanze e
comportamentali"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Il Consigliere Grimaldi ha aggiunto la sua firma a questa proposta di mozione.
L'oggetto lo spiegherà poi il proponente, perché c'è il dubbio che vi sia un errore di
scrittura.
La parola al Consigliere Centillo.

CENTILLO Maria Lucia
A questo punto, parto dal titolo: dipendenza da sostanze, che sono quelle che tutti
conoscono più facilmente (dalle cosiddette droghe, fumo o alcol), e dipendenza
comportamentale, come quella che ci può essere nel gioco d'azzardo o in altri
comportamenti. Quindi, confermo che il titolo corrisponde all'intenzione e non vi è
alcun errore.
Molto sinteticamente, abbiamo trattato questa proposta di mozione alla presenza dei
SerT delle nostre Aziende Sanitarie e fa seguito anche ad audizioni ed iniziative che
gli stessi operatori avevano messo in campo per salvaguardare un modello che, in
questi anni, ha permesso di perseguire in maniera integrata a livello socio-sanitario
ed educativo e in un sistema articolato pubblico-privato un modo di lavorare ed un
approccio alle problematiche che dicevamo. Abbiamo fatto in modo che fosse un
approccio che partiva dalla prevenzione fino alla riabilitazione e che mettesse
insieme tutte le migliori energie del sociale e del sanitario, secondo una modalità che,
in questi anni, ha permesso di fare molti passi avanti e di costruire un sapere ed una
conoscenza che ci vengono riconosciuti a diversi livelli e che permettono di avere il
cosiddetto PARD, cioè un Piano di Azione Regionale sulle Dipendenze, fondato
anche su un modello organizzativo partecipato e a gestione mista, che è quello che
permette, da una parte, di avere gli operatori nel pubblico e, dall'altra parte, di avere
un sistema anche di comunità che permette di lavorare in modo assolutamente
condiviso e partecipato attraverso il sistema dell'accreditamento.
Ci sono diversi atti che vanno nella direzione di rinforzare i Dipartimenti delle
Dipendenze (che non sono soltanto i SerT, perché coinvolgono questo sistema misto
pubblico-privato, prevalentemente del privato sociale), ma ci sono state anche alcune
indicazioni che andavano in una direzione opposta, cioè, in una logica di
riorganizzazione e di inserimento negli atti aziendali, i Dipartimenti delle
Dipendenze venivano in qualche modo cancellati ed inseriti in un sistema più ampio
che faceva riferimento ad altre esperienze, peraltro molto efficaci e valide, che erano
quelle dei Dipartimenti di Salute Mentale, ma che nell'organizzazione dei servizi
rischiavano in qualche modo di far venire meno alcune specificità.
La richiesta che viene fatta è, in un'economia di scala o in una riorganizzazione dei
servizi, non di mantenere un numero di dipartimenti come quello attuale (perché si
può certamente ridurre il numero), ma di mantenere integra quella che è la specificità
di questi servizi, ovviamente in raccordo con gli altri servizi che si occupano delle
problematiche che riguardano la salute mentale e non solo, perché pensiamo a tutto
l'aspetto delle donne in gravidanza e, quindi, ciò deve avvenire in raccordo con i
servizi che si occupano di area materno-infantile, ma potremmo andare avanti a
parlare di endocrinologia, piuttosto che di altre specialità.
Quindi, con questa proposta di mozione chiediamo che questa specificità venga
mantenuta all'interno delle Aziende Sanitarie e chiediamo, nell'ambito della
Conferenza dei Presidenti - devo dire che anche all'interno della Commissione ci si è
già espressi in questa direzione con un contributo molto efficace ed utile da parte del
nostro Vicesindaco -, di valutare nell'ambito degli atti aziendali che questa
specificità non perda le caratteristiche che fin qui ha avuto in un modello gestionale
innovativo (che, come dicevamo, permette la cooperazione del privato accreditato) e
che non comprometta anche modelli di sviluppo professionale, che, poi, sono quelli
che garantiscono anche la qualità dei servizi che vengono erogati e che hanno dato
molti risultati (in termini di cura e di presa in carico); inoltre, è importante anche in
termini di sicurezza, perché lavorare efficacemente su questi temi significa
contrastare lo stigma, curare le persone e prevenire l'uso di sostanze e di
comportamenti che creano dipendenza, ma anche lavorare per una coesione sociale
ed una qualità della vita e della sicurezza migliore.
Ovviamente, viene anche richiesto di approfondire questi aspetti e di discuterne in
sede ANCI, non soltanto sul modello organizzativo, che può essere ritenuto fine a se
stesso - io non credo che sia così, perché è il biglietto da visita con cui si possono poi
fare determinate azioni piuttosto che altro -, ma anche per favorire il diffondersi di
politiche di contrasto alle dipendenze, che non dobbiamo mai considerare superate.
Quindi, non bisogna abbassare la guardia su questi argomenti, perché lavorare
sempre di più su questi temi significa avere anche modelli organizzativi efficaci ed
efficienti, come quelli che abbiamo potuto valutare in questi anni.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Genisio.

GENISIO Domenica
Vorrei aggiungere soltanto un breve flash a quanto già detto puntualmente dal
Consigliere Centillo; ringrazio, inoltre, il Vicesindaco Tisi per essere presente a
questa discussione.
Credo che possiamo tranquillamente collegare il titolo oggetto della proposta di
mozione ("Contrasto dell'uso problematico di sostanze e delle dipendenze da
sostanze e comportamentali") anche a tutto quanto stiamo seguendo come Città con
molta attenzione in relazione alla ludopatia, che non è necessariamente da ricondurre,
per la sua cura o terapie appropriate, ai Dipartimenti di psichiatria. Non credo che ci
dobbiamo trovare in un momento di contrapposizione tra Dipartimenti di psichiatria
e i cosiddetti Dipartimenti delle dipendenze, che erano realtà che lavoravano insieme
intrecciate, ma con disciplinari diversi, molto attente alle problematiche delle
persone e, se vogliamo, anche delle famiglie, legate anche a quei percorsi di recupero
- e ne abbiamo contezza sistematicamente anche da notizie giornalistiche - che
rischiano di essere decisamente interrotti, nel momento in cui tutto viene ricondotto
sotto l'aspetto esclusivamente sanitario.
Non può essere disgiunto quello che è il rilievo sociale dalla parte puramente e
specificamente terapeutica. Questa è la preoccupazione che abbiamo condiviso in
tanti, che condividono gli operatori del territorio e crediamo, almeno così abbiamo
inteso, supportati anche da pareri degli stessi attuali Direttori dei Dipartimenti, che
tutto avvenga non soltanto per un problema economico contingente, che è pur
pressante, ma che avvenga per un cambiamento di indirizzo che cerca di sanitarizzare
e basta qualsiasi forma di dipendenza. Questo è molto preoccupante in particolare per
le fasce più giovani della nostra popolazione.
Quindi, chiedo davvero a tutta l'Aula che ha condiviso, nelle Commissioni e negli
incontri che ci sono stati sul territorio, questo atto di indirizzo di dare il proprio
consenso.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Viale. Le ricordo che ha tre minuti a disposizione.

VIALE Silvio
Io mi asterrò su questa proposta di mozione, che chiaramente dice un sacco di cose,
ma alla fine il punto centrale è che - lo dice tra le righe - è contraria all'abolizione dei
Dipartimenti dipendenze e all'accorpamento con i Dipartimenti di salute mentale.
Questo è il punto centrale. È chiaro che riguarda una politica dell'organizzazione
sanitaria che riguarda la Regione e, quindi, riguarda chi è destinato a governare la
Regione.
Io l'ho detto altre volte, valeva per il Valdese, vale per tante questioni; non prendo
impegni che, poi, non farei come Assessore alla Sanità. Peraltro, fra un mese e
mezzo ci sono le elezioni regionali ed è probabile che chi oggi vota queste cose si
senta poi impegnato, in qualche modo, non direttamente, ma come schieramento, a
fare quello.
Io non sono così convinto che la soluzione migliore sia quella di mantenerli separati,
o di aumentare il numero dei Dipartimenti, e non credo sia nemmeno nostro compito
fare in qualche modo lo sponsor di questo o quell'altro servizio.
Proprio oggi, su un quotidiano cittadino è apparso un articolo abbastanza
scandalistico, perché l'attuale coordinatore della "Breast Unit" è stato nominato
responsabile della struttura semplice dipartimentale (che non vuol dire nulla, saranno
forse 200,00 Euro lordi in più al mese, con un lavoro di impegno molto grosso) e
questo ha creato subito una polemica estremamente dura da parte dei Sindacati;
peraltro, i protagonisti, tranne il nominato diciamo, fanno tutti parte dello stesso
Sindacato. Quindi, anche qui la situazione è molto complicata, perché, forse, bastava
che facessero un Tavolo tra di loro per trovare una soluzione.
Ecco perché io mi astengo, richiamando le responsabilità dell'Aula, perché quando si
approvano le proposte di mozione non bisogna solo essere convinti, ma bisogna
pensare che, se si fosse a quel posto lì, si farebbe quello e, in questo caso, non sono
così convinto che le condizioni lo permettano.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
mozione:
Presenti 24, astenuti 3, favorevoli 21.
La proposta di mozione è approvata.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)