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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Marzo 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 9
INTERPELLANZA 2014-00647
"BICICLETTE CONTROMANO, NON FACCIAMO CONFUSIONE!" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE BERTHIER IN DATA 4 FEBBRAIO 2014.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201400647/002, presentata in
data 4 febbraio 2014, avente per oggetto:

"Biciclette contromano, non facciamo confusione!"

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti.

LUBATTI Claudio (Assessore)
Rispetto al transito delle biciclette contromano, il Settore Mobilità segnala che è in
corso di valutazione la reale fattibilità, nell'ambito della revisione del Codice della
Strada da parte del Ministero, di concerto con l'ANCI. Ad oggi questa possibilità non
è ancora normata, il Codice della Strada è in corso di modifica, ma la modifica non è
ancora approdata alla Commissione dei Trasporti della Camera dei Deputati.
A queste informazioni tecniche, aggiungo che ho partecipato all'audizione del
Tavolo ministeriale con gli Enti Locali, in particolare con la Conferenza Stato-
Regioni e con la Conferenza dell'ANCI. Il tema è particolarmente dibattuto, esistono
posizioni differenti sia dal punto di vista politico che dal punto di vista tecnico, cioè
esistono Città che chiedono la valorizzazione e l'utilizzo di questo strumento in via
definitiva, per lasciare alle Città l'opzione di inserire il transito in contromano. Altre
realtà, particolarmente attente nei confronti di questo problema, non hanno ancora
dato il via libera alla modifica di cui stiamo parlando.
Anche all'interno delle stesse associazioni dei ciclisti è in corso un dibattito
abbastanza vivo sull'utilità, sulla sicurezza e sulla possibilità che questo tema possa
arrivare a una norma definitiva.
L'ANCI - così definisco qual è la nostra posizione all'interno di un dibattito un po'
confuso - chiede che in zone a velocità ridotta a 30 chilometri orari, laddove non sia
possibile realizzare una pista ciclabile protetta, si possa istituire un doppio senso di
circolazione, con uno dei due sensi solo per le biciclette, mediante l'istituzione di
obblighi, senza tracciare una segnaletica orizzontale specifica. Questa sarebbe la
posizione generale dell'ANCI. Questa soluzione è soggetta ad alcuni
dimensionamenti, che metto a disposizione, per non leggere tutta la tabella: i quattro
metri e mezzo, i 30 chilometri orari, gli 800 chilometri che sono classificati come
categoria F di strade locali.
Quindi, la posizione dell'ANCI prevede un insieme di elementi e di caratteristiche
che, devo essere sincero, non abbiamo ritrovato all'interno della Città di Torino. Cioè
sono tali e tante le condizioni che il Codice della Strada prevede per poter realizzare
questo tipo di provvedimento, che ad oggi non possiamo ancora immaginare quale
sia una via della Città di Torino dove questa azione possa essere messa in campo.
La realizzazione quindi è subordinata ovviamente alla modifica reale del Codice
della Strada e alla mediazione che il Ministero riuscirà a fare per queste posizioni,
perché questa è la proposta ANCI, ma poi dovremo valutare quale sarà il punto di
caduta che il Ministero dovrà individuare.
Il Sottosegretario D'Angelis, che ha modificato la sua delega, era il tenutario di
questo percorso. Proprio nelle scorse ore ho avuto modo di colloquiare con il
Ministro per capire quale sarà il Sottosegretario che seguirà questo tema. È stata
preannunciata la convocazione di un Tavolo tecnico sulle modifiche del Codice della
Strada, per la prossima settimana. Mi impegno ovviamente a tenere informato il
Consiglio Comunale sull'avanzamento delle discussioni e sulle eventuali novità del
nuovo Codice della Strada.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Berthier.

BERTHIER Ferdinando
Se ho capito bene, dovrebbe esserci una variante sul Codice della Strada solo ed
esclusivamente per i ciclisti? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Per tutti. No
perché, nonostante la bicicletta sia un mezzo meccanico, a tutt'oggi i ciclisti non
rispettano nessuna delle più semplici normative.
Questa discussione l'abbiamo già fatta, ma il problema non è stato risolto, anche
perché l'associazione dei ciclisti accampa dei diritti che esulano da qualsiasi logica
di circolazione stradale. Ho presentato questa interpellanza perché c'è stata
un'anticipazione a mezzo stampa secondo la quale chi già faceva con la bicicletta
quello che gli pareva e piaceva per strada (non sto a elencare tutti i problemi, che
conosciamo benissimo), si è preso il diritto di cominciare a viaggiare ancora di più in
contromano. Venerdì stavo percorrendo via XX Settembre e mi sono trovato di
fronte una signora in bicicletta che mi ha insultato perché non mi spostavo.
Per cui, abbiamo già dei grossi problemi, c'è un Regolamento di 16 pagine che
nessuno legge e non tutti si prendono la briga di entrare sul sito internet. Però, torno
a dire che bisogna pensarci molto bene prima di generalizzare, anche perché
pubblicare la notizia dove si dice che ci saranno eventualmente delle strade in cui si
andrà ai 30 all'ora...
Il contromano è veramente dannoso ed è ingannevole pubblicare o comunque non
correggere alcune notizie, perché sappiamo benissimo che la stampa spesso e
volentieri travisa molte cose o vuole fare lo scoop, e poi fa più danni che altro.
Quindi sarebbe opportuno ogni tanto smentire la stampa. Io non ho questa possibilità,
ma l'Assessore forse potrebbe fare un comunicato. E soprattutto potrebbe fare un
articolo specifico, indicando le regole attuali e quelle che eventualmente si potrebbe
discutere.
Una cosa simpatica, che non rientra nello specifico di questa eventuale modifica del
Codice della Strada, potrebbe essere prevedere l'obbligo (anche per le biciclette del
Comune) dello specchietto retrovisore, come si faceva una volta. Proprio ieri
mattina, al confine tra corso Moncalieri e corso Torino, andando verso Moncalieri,
un ciclista ha sbandato improvvisamente sul corso, a causa di un topo o di uno
scoiattolo, ed è stato investito da un'automobile. Per fortuna l'auto andava piano,
quindi il ciclista non è stato investito in modo eclatante. In effetti, gli automobilisti
hanno il terrore dei ciclisti e quando ne vedono uno, rallentano.
Però, torno a dire, ci sono delle questioni che forse andrebbero riviste, impedendo
che i ciclisti, che non sono né pedoni, né automobilisti, si auto-inventino un Codice
della Strada personalizzato.

LEVI Marta (Vicepresidente)
L'interpellanza è discussa.

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