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LEVI Marta (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201400647/002, presentata in data 4 febbraio 2014, avente per oggetto: "Biciclette contromano, non facciamo confusione!" LEVI Marta (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti. LUBATTI Claudio (Assessore) Rispetto al transito delle biciclette contromano, il Settore Mobilità segnala che è in corso di valutazione la reale fattibilità, nell'ambito della revisione del Codice della Strada da parte del Ministero, di concerto con l'ANCI. Ad oggi questa possibilità non è ancora normata, il Codice della Strada è in corso di modifica, ma la modifica non è ancora approdata alla Commissione dei Trasporti della Camera dei Deputati. A queste informazioni tecniche, aggiungo che ho partecipato all'audizione del Tavolo ministeriale con gli Enti Locali, in particolare con la Conferenza Stato- Regioni e con la Conferenza dell'ANCI. Il tema è particolarmente dibattuto, esistono posizioni differenti sia dal punto di vista politico che dal punto di vista tecnico, cioè esistono Città che chiedono la valorizzazione e l'utilizzo di questo strumento in via definitiva, per lasciare alle Città l'opzione di inserire il transito in contromano. Altre realtà, particolarmente attente nei confronti di questo problema, non hanno ancora dato il via libera alla modifica di cui stiamo parlando. Anche all'interno delle stesse associazioni dei ciclisti è in corso un dibattito abbastanza vivo sull'utilità, sulla sicurezza e sulla possibilità che questo tema possa arrivare a una norma definitiva. L'ANCI - così definisco qual è la nostra posizione all'interno di un dibattito un po' confuso - chiede che in zone a velocità ridotta a 30 chilometri orari, laddove non sia possibile realizzare una pista ciclabile protetta, si possa istituire un doppio senso di circolazione, con uno dei due sensi solo per le biciclette, mediante l'istituzione di obblighi, senza tracciare una segnaletica orizzontale specifica. Questa sarebbe la posizione generale dell'ANCI. Questa soluzione è soggetta ad alcuni dimensionamenti, che metto a disposizione, per non leggere tutta la tabella: i quattro metri e mezzo, i 30 chilometri orari, gli 800 chilometri che sono classificati come categoria F di strade locali. Quindi, la posizione dell'ANCI prevede un insieme di elementi e di caratteristiche che, devo essere sincero, non abbiamo ritrovato all'interno della Città di Torino. Cioè sono tali e tante le condizioni che il Codice della Strada prevede per poter realizzare questo tipo di provvedimento, che ad oggi non possiamo ancora immaginare quale sia una via della Città di Torino dove questa azione possa essere messa in campo. La realizzazione quindi è subordinata ovviamente alla modifica reale del Codice della Strada e alla mediazione che il Ministero riuscirà a fare per queste posizioni, perché questa è la proposta ANCI, ma poi dovremo valutare quale sarà il punto di caduta che il Ministero dovrà individuare. Il Sottosegretario D'Angelis, che ha modificato la sua delega, era il tenutario di questo percorso. Proprio nelle scorse ore ho avuto modo di colloquiare con il Ministro per capire quale sarà il Sottosegretario che seguirà questo tema. È stata preannunciata la convocazione di un Tavolo tecnico sulle modifiche del Codice della Strada, per la prossima settimana. Mi impegno ovviamente a tenere informato il Consiglio Comunale sull'avanzamento delle discussioni e sulle eventuali novità del nuovo Codice della Strada. LEVI Marta (Vicepresidente) La parola al Consigliere Berthier. BERTHIER Ferdinando Se ho capito bene, dovrebbe esserci una variante sul Codice della Strada solo ed esclusivamente per i ciclisti? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Per tutti. No perché, nonostante la bicicletta sia un mezzo meccanico, a tutt'oggi i ciclisti non rispettano nessuna delle più semplici normative. Questa discussione l'abbiamo già fatta, ma il problema non è stato risolto, anche perché l'associazione dei ciclisti accampa dei diritti che esulano da qualsiasi logica di circolazione stradale. Ho presentato questa interpellanza perché c'è stata un'anticipazione a mezzo stampa secondo la quale chi già faceva con la bicicletta quello che gli pareva e piaceva per strada (non sto a elencare tutti i problemi, che conosciamo benissimo), si è preso il diritto di cominciare a viaggiare ancora di più in contromano. Venerdì stavo percorrendo via XX Settembre e mi sono trovato di fronte una signora in bicicletta che mi ha insultato perché non mi spostavo. Per cui, abbiamo già dei grossi problemi, c'è un Regolamento di 16 pagine che nessuno legge e non tutti si prendono la briga di entrare sul sito internet. Però, torno a dire che bisogna pensarci molto bene prima di generalizzare, anche perché pubblicare la notizia dove si dice che ci saranno eventualmente delle strade in cui si andrà ai 30 all'ora... Il contromano è veramente dannoso ed è ingannevole pubblicare o comunque non correggere alcune notizie, perché sappiamo benissimo che la stampa spesso e volentieri travisa molte cose o vuole fare lo scoop, e poi fa più danni che altro. Quindi sarebbe opportuno ogni tanto smentire la stampa. Io non ho questa possibilità, ma l'Assessore forse potrebbe fare un comunicato. E soprattutto potrebbe fare un articolo specifico, indicando le regole attuali e quelle che eventualmente si potrebbe discutere. Una cosa simpatica, che non rientra nello specifico di questa eventuale modifica del Codice della Strada, potrebbe essere prevedere l'obbligo (anche per le biciclette del Comune) dello specchietto retrovisore, come si faceva una volta. Proprio ieri mattina, al confine tra corso Moncalieri e corso Torino, andando verso Moncalieri, un ciclista ha sbandato improvvisamente sul corso, a causa di un topo o di uno scoiattolo, ed è stato investito da un'automobile. Per fortuna l'auto andava piano, quindi il ciclista non è stato investito in modo eclatante. In effetti, gli automobilisti hanno il terrore dei ciclisti e quando ne vedono uno, rallentano. Però, torno a dire, ci sono delle questioni che forse andrebbero riviste, impedendo che i ciclisti, che non sono né pedoni, né automobilisti, si auto-inventino un Codice della Strada personalizzato. LEVI Marta (Vicepresidente) L'interpellanza è discussa. |