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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Marzo 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2013-07405
"MONITORAGGIO E RIPRISTINO GUASTI AGLI IMPIANTI GTT" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 11 DICEMBRE 2013.
Interventi

LEVI Marta (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201307405/002, presentata in
data 11 dicembre 2013, avente per oggetto:

"Monitoraggio e ripristino guasti agli impianti GTT"

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti.

LUBATTI Claudio (Assessore)
L'interpellante chiede quale sia lo stato di funzionamento degli impianti e se sia
strettamente legato alla logica dell'offerta economicamente vantaggiosa e quali siano
i problemi che vengono affrontati nel momento in cui si tratta di manutenzione. In
particolare, si chiede qualche approfondimento sulla valutazione di una ridefinizione
dei tempi di intervento oltre i quali viene a scattare, ovviamente, la penale; quali
siano gli elementi contrattuali che prevedono la possibilità affinché ci sia uno
slittamento dei soggetti che hanno partecipato alla gara e quale sia la tempistica per
la soluzione dei singoli problemi.
Essendo il tema particolarmente complesso, Presidente, metto a disposizione del
Consigliere tutta la technicality del contratto. Io ne ripercorrerei soltanto i titoli,
mettendo a disposizione la documentazione particolarmente corposa - è una relazione
di sette pagine - nella quale si risponde, però, in maniera puntuale ad ogni singola
domanda che è stata avanzata.
In particolare, quindi, solo per fare un quadro complessivo della situazione, segnalo
che si parla di 124 impianti utilizzati dai passeggeri nel complesso; sono in funzione,
all'incirca, per 19 ore al giorno e parliamo di una quantità di passeggeri
impressionante, perché, moltiplicando il numero dei passeggeri per il numero di
impianti e per il numero di ore, superiamo i 40 milioni di utenti all'anno, quindi una
quantità esorbitante di persone.
La presenza degli ascensori e la presenza delle scale mobili è un requisito
fondamentale, ovviamente, per garantire l'accessibilità alla stazione da parte delle
persone con difficoltà motorie (scale mobili limitate e ascensori per l'accessibilità
completa). 45 impianti dei 124 sono posizionati all'esterno, senza alcun tipo di
protezione rispetto agli eventi atmosferici. Su questo - ahimè - devo sottolineare
come sia una scelta che io ritengo non corretta, ovviamente, che ha portato a dei
problemi di manutenzione e di fruibilità di questi impianti molto evidenti alla Città
ed è una modifica progettuale che è stata fatta nell'ultimo anno, tra il definitivo e
l'esecutivo, prima della realizzazione dell'opera, ovviamente, per mancanza di
risorse complessive, cioè perché la quantità di denaro crescente che era necessaria
per la realizzazione delle opere, alla fine, non era sufficiente per tutti gli impianti e,
quindi, uno degli elementi che si è rimesso in discussione è stata la copertura degli
accessi, in particolare le 45 scale mobili.
Lo dico con un sorriso, perché la scorsa settimana sono stato dal collega Assessore di
Milano, che è stato così gentile da invitarci all'inaugurazione della nuova tratta della
Metropolitana; quando ci siamo soffermati a guardare un po' le cose che andavano
ancora fatte, mi ha sottolineato che le coperture delle scale mobili erano state
previste, ma poi cancellate in un secondo momento dalla progettazione e gli ho
preannunciato tutti i problemi che sta affrontando la Città di Torino e che presto si
troverà ad affrontare anche lui. Spero per lui di no, però quelle scale mobili sono
infrastrutture che prevedevano la copertura, quindi tutto un insieme di caratteristiche
corrispondenti a questa tipologia di status, mentre, ad oggi, risultano totalmente
scoperte e quindi avranno gli stessi problemi che abbiamo avuto anche noi.
Le procedure di manutenzione degli impianti e i contenuti del capitolato di fornitura
del servizio sono stati convalidati anche da un esame tecnico che ha eseguito il
Politecnico; anche questo l'abbiamo voluto proprio per avere una sorta di congruità
tra quella che è la gestione del servizio e quello che è, invece, lo studio, l'ultima
frontiera della valutazione tecnica che all'interno del Politecnico poteva essere fatta e
c'è stata una corrispondenza di informazioni tra questi due elementi.
La manutenzione, invece, degli impianti di risalita, cioè i 67 ascensori, era stata
affidata, nel febbraio 2011, con una formula dell'offerta economicamente più
vantaggiosa alla società Otis.
Sono state concordate dal concorrente, per il prezzo complessivo corrisposto, alcune
attività, tra le quali l'attività di manutenzione ordinaria a cadenza mensile, la
valutazione degli indici prestazionali su base media, con una corrispondenza tra
questa media e la media prevista dal contratto e un'eventuale mancata
corrispondenza fa scattare, a quel punto, tutti gli elementi che richiamava il
Consigliere, quindi penali per le relative inadempienze della prestazione (tabella, tra
l'altro, che ho chiesto in aggiunta alla documentazione che mi era arrivata in prima
battuta e che metto a disposizione proprio perché dà un po' l'idea di qual è il metodo
che viene utilizzato per misurare le prestazioni di queste infrastrutture).
Purtroppo, vedo che ho già superato i cinque minuti per cui mi ero impegnato con il
Presidente. Sono a pagina 2 di 7, quindi rimango a disposizione della Presidenza per
capire come affrontare la restante parte della documentazione, o in una seduta di
Commissione, o consegnando la documentazione al Consigliere e vedendo, poi, con
il Consigliere, quali sono gli elementi che possono essere approfonditi punto per
punto, perché in casi di così ampio raggio di azione diventa complicato dare una
risposta puntuale nei cinque minuti.

LEVI Marta (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Partendo dalla prima risposta, evidentemente dobbiamo capire il modo con cui
approfondire questo dato. Primo aspetto.
Secondo aspetto. Come al solito, non riusciamo a fare nulla che abbia un capo e una
coda, anche l'Assessore lo ammette in Aula: alla fine, con gli ultimi tagli di Bilancio,
siamo riusciti a fare delle scale mobili che sono da interni e non da esterni. Contando
che, dalle informazioni in mio possesso, hanno funzionato per l'86% del tempo e per
il 14% di questo tempo non sono state in funzione - a vario titolo e grado, ma solo
per il fatto che, appunto, eventi climatici esterni le bloccavano -, mi piacerebbe
capire, poi, quanto abbiamo speso per rimetterle a posto e se questa cifra,
parametrata sugli anni di vita di una scala mobile, e quindi di quanto ci mette per
deteriorarsi, non ci porti alla conclusione che forse era meglio spendere meglio prima
che continuare a mettere dei tacconi uno dopo l'altro. Però, evidentemente questa è
una carenza di lungimiranza su chi ha preso quella decisione.
Voglio dare il beneficio d'inventario all'Assessore, nella mia interpellanza chiedevo
quante volte sono scattate le penali dal punto di vista delle aziende che dovevano fare
manutenzione. Su questo non ho avuto risposta. Perché ci sono questi cinque giorni
di fermo - che comunque, a mio giudizio, sono tanti - che sono i cinque giorni in cui
può essere ripristinato il tutto. I dati che ci aveva fornito l'Assessore erano calcolati
su indici mensili, quindi è un po' difficile andare a ravvisare lo sforamento di cinque
giorni sui dati che vengono forniti alla Giunta, che sono di 30 giorni.
Per cui, io con questa interpellanza volevo capire chi, in questo momento, sta
lavorando con un contratto di manutenzione e di ripristino, come ci sta lavorando, se
ha sforato mai le penali, se noi abbiamo incassato delle penali, se stanno facendo il
loro mestiere nel modo più solerte e preciso, poiché pagati, a maggior ragione,
dall'Ente pubblico e se prevediamo una soluzione di intervento che non ci condanni a
pagare, pagare, pagare, perché questi impianti rischiano di avere un'usura molto più
veloce di quella preventivata nel business-plan, alla luce dei problemi climatici.
Anche perché abbiamo le pagine dei giornali che spesso si riempiono di
inadempienze o inefficienze di queste strutture, per quanto strutture che hanno
cambiato il volto della città, questo è ineludibile ed evidente.
Per cui, Presidente, visto che sono stati esposti due settimi e su questi avrei altre
domande da fare, e visto che anche il mio tempo non è moltissimo - come da
Regolamento, ci mancherebbe - e non mi pare che adesso si possa aprire un dibattito
con l'Assessore, mi ritengo insoddisfatto per problemi di tempo e perché le domande
più cruciali che avevo posto forse erano proprio - guarda caso - a pagina 5, a pagina
6 o a pagina 7 ed erano legate al termine delle penali.
A questo punto, io mi rimetto, come sempre, alla volontà del Presidente di capire se è
possibile fare un approfondimento in Commissione, visto che i punti erano tanti. Dal
momento che si tratta di un investimento importante e strategico per la Città, vorrei
evitare che spendessimo più soldi di quelli che abbiamo già speso per ogni ascensore.
Quindi, Presidente, mi dica lei se è possibile fare un approfondimento in
Commissione.

LEVI Marta (Vicepresidente)
Io sicuramente rinvierei l'interpellanza in Commissione, di modo che in tale sede si
possa non soltanto a rispondere ai punti dell'interpellanza, ma anche cercare di capire
con l'Assessore se esista una qualche ipotesi, piano o ragionamento su come venire a
capo di questa vicenda, visto e considerato che - come confermava l'Assessore in
Aula - il fatto che gli impianti di risalita siano all'aperto crea evidenti problemi di
manutenzione e di non funzionamento.
Quindi, credo che la materia possa essere affrontata in Commissione.
Chiederei all'Assessore di consegnare al Consigliere Magliano le risposte che aveva
e che non ha fatto in tempo a leggere in Aula, e poi provare a portare il tema in
Commissione con una qualche ipotesi e prospettiva su quello che dovrà succedere.
L'interpellanza è discussa.

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